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    [Da "il Timone" - Anno II, numero 9 - Settembre/Ottobre 2000]

    Il Papa "buono"

    Papa Giovanni XXIII passa per essere stato un Pontefice "progressista". Pochi sanno che il cardinale Oddi, che lo conosceva bene, lo defině, al contrario, "il conservatore piů incallito che Dio abbia mai creato". In effetti, di Papa Roncalli non si ricordano mai quelle decisioni che risultano scomode per un certo cattolicesimo da intellettuali modernisti. A parte il severo giudizio che diede sulle Esperienze pastorali di don Milani, Giovanni XXIII non mancň di condannare severamente i regimi comunisti, di dettare norme "ferree" sull’abbigliamento dei sacerdoti, di approvare il monito del Sant’Uffizio contro Teilhard de Chardin e di deprecare l’iniziativa dei preti operai (quand’era Nunzio a Parigi), la cui esperienza egli considerava "la deformazione del sacerdozio". Ha ragione Roberto Beretta quando scrive su Avvenire (26.5.2000) che Giovanni XXII č "un personaggio che non sta nelle caselle...".

    ...e quello "non buono"

    Č difficile trovare un Pontefice piů demonizzato di Bonifacio VIII (circa 1235-1303), fautore della teocrazia medievale. Eppure, non solo egli fu il Papa che indisse meritoriamente il primo Giubileo (1300), ma, stando a quanto scrive Rino Cammilleri (Storia dell’Inquisizione, Tascabili economici Newton, p. 18), appena eletto si prodigň per accogliere i ricorsi degli imputati dell’Inquisizione, che avevano diritto (quanti lo sanno?) di appellarsi al papa. Non solo: nel 1297 annullň la condanna inflitta dall’Inquisizione a Rainero Gatti da Viterbo e ai suoi due figli per l’inaffidabilitŕ dei testimoni a carico. Nel 1298 fece restituire al figlio di un eretico i beni confiscati al padre e impose all’inquisitore di Orvieto (cittŕ in mano ai catari, responsabili di omicidi e intimidazioni ai danni dei cattolici) di smettere di molestare un cittadino giŕ assolto dal precedente inquisitore". Non sono, questi, atti di bontŕ?

    Adulatori

    Il 5 marzo 1953, alle ore 21,50, moriva Giuseppe Stalin. Per causa sua, e dell’ideologia comunista, milioni di uomini furono processati, torturati, imprigionati, condannati ai lavori forzati ed infine sterminati. Naturalmente i credenti di ogni religione, specialmente gli ortodossi ma anche milioni di cattolici subirono atroci persecuzioni. Notizie note anche a quell’epoca. Tuttavia, l’Unitŕ, giornale dell’allora Partito Comunista Italiano, appresa la morte del dittatore sovietico, scriveva: "1 comunisti e i lavoratori italiani, inchinano le loro bandiere dinanzi al Capo dei lavoratori di tutto il mondo, al difensore della pace [sic!], al costruttore della societŕ socialista, all’Uomo che piů di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso del genere umano [sic!]". Anche il senatore Sandro Pertini, poi Presidente della Repubblica, intervenne il 6 marzo per commemorare la morte di Stalin. Sono sue molte espressioni che oggi farebbero semplicemente rabbrividire. Eccone una: "Amici ed avversari debbono oggi riconoscere l’immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli č un gigante della storia e la sua memoria non conoscerŕ tramonto".

    Caso

    Come č noto, quando non si vuole attribuire a Dio la causa del mirabile ordine regnante nell’universo, si ricorre al caso. Ma si sta assottigliando sempre di piů il numero di coloro che al caso addebitano l’origine e la realtŕ del cosmo. Vittorio Messori, nel suo Inchiesta sul Cristianesimo, riporta le parole dell’astronomo e matematico Fred Hoyle: "Ma č davvero possibile che il caso abbia prodotto, nel brodo primordiale di cui si favoleggia, anche soltanto gli oltre duemila enzimi necessari al funzionamento del corpo umano? Basta una piccola serie di calcoli al computer per rendersi conto che la probabilitŕ che questo sia avvenuto casualmente č pari alla probabilitŕ di ottenere 12, per 50.000 volte di fila, gettando due dadi sul tavolo" (p. 174). Due dadi non truccati, aggiungiamo noi. Ora, se č di fatto impossibile che casualmente si sia formata la catena degli enzimi, come puň il caso essere all’origine della ben piů complessa realtŕ umana?

    Conquistadores

    Molti sono convinti che la conquista dell’America centrale, ad opera degli spagnoli di religione cattolica nel XVI secolo, abbia portato al genocidio di popolazioni pacifiche e inermi, quali quelle azteche che abitavano il Messico. Rino Cammilleri, nel suo prezioso I mostri della ragione (Ares, Milano), ci informa, tuttavia, che poi cosě pacifici gli Aztechi non erano proprio. Sottomesse tutte le popolazioni e resele schiave, praticavano i sacrifici umani, offrivano, uccidendoli, ventimila schiavi l’anno per placare l’ira dei loro dei. Nella sola cerimonia per la dedicazione del tempio di Huitzilopoctli, nell’anno I486, le vittime furono ben settantamila.
    Ogni cerimonia religiosa prevedeva lo squartamento e lo scuoiamento di una giovane vittima, maschio o femmina, dodicenne e vergine. Chiunque poteva comprare uno schiavo, sacrificarlo e cibarsi della sue carni. La veritŕ č un’altra: gli spagnoli furono accolti come provvidenziali liberatori e aiutati nella conquista proprio da quanti erano costretti alla schiavitů piů crudele.

    Guerra e pace

    Nel corso del Medioevo cristiano, la Chiesa riuscě a regolare l’esercizio della guerra. Sapendo bene quanto fosse impossibile eliminare lo scontro fra fazioni, il Papato pose limiti che vennero sostanzialmente rispettati dai sovrani cristiani. Ne parla Vittorio Messori nel suo formidabile Pensare la storia: "Vietato guerreggiare dopo il crepuscolo; vietato la domenica perché dies Domini, il venerdě perché giorno di penitenza, il giovedě in ricordo dell’istituzione dell’Eucaristia; vietato in Quaresima e in Avvento, anzi per tutto l’inverno; obbligo di liberare a Pasqua tutti i prigionieri, che, comunque, una volta catturati dovevano essere trattati come fratelli" (p. 606). E poi c’č ancora chi denigra il Medioevo cristiano!

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    [Modificato da LiviaGloria 29/05/2008 12:21]
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    [Da "Il Timone" - Anno II, numero 10 - Novembre/Dicembre 2000]

    Spiritisti

    Stando alla vulgata di certa pseudo-cultura moderna, il cattolicesimo, afflitto da "oscurantismo" religioso e pregiudizi, fu combattuto da spinti illuminati, cultori della ragione, fautori del sapere scientifico e razionale Insomma, trattasi del classico e falso schema che vede contrapposte religione da una parte e ragione dall’altra. Pochi sanno che molti tra i piů fieri avversari della Chiesa furono tutt’altro che esenti da superstizioni e credenze inverosimili. Giuseppe Mazzini, per fare un esempio, credeva nella vita extraterrestre e nel linguaggio delle piante. Giuseppe Garibaldi nel 1863 divenne presidente onorano di una societŕ spiritica veneziana e credeva che le anime trasmigrassero negli animali. Massimo D’Azeglio, spiritista, era convinto di comunicare con lo spinto dei defunti Cavour e Cesare Balbo. Come si vede, gli "eroi" del risorgimento anticattolico, che combattevano il papato, praticavano culti a dir poco strani. č proprio vero quando si smette di credere nel vero Dio si finisce per credere a tutto.

    Messa clandestina

    Il vescovo vietnamita Nguyen Van Thuan, arrestato nel 1975, quando i comunisti conquistarono il potere in Sud Vietnam, rimase in carcere tredici anni, nove dei quali passati in completo isolamento. Al momento dell’arresto fu privato di ogni bene, ma gli venne concesso di scrivere ai suoi per ricevere le cose piů necessarie. Chiese un vestito, un dentifricio e "un po’ di vino, come medicina contro il mal di stomaco". I fedeli capirono che voleva vino per l’Eucarestia Riuscirono a fargli giungere delle ostie, nascoste in una fiaccola contro l’umiditŕ. I poliziotti non si accorsero di nulla. Ogni giorno, il vescovo Van Thuan ha potuto celebrare la Santa Messa con tre gocce di vino e una di acqua nel palmo della mano, suo altare e sua cattedrale. Uscito dall’isolamento, celebrava la Santa Messa a memoria, al buio, e poteva distribuire segretamente la comunione ai cattolici del suo gruppo. Tutti rischiavano la vita. Come dimenticare che non pochi cattolici, anche in Italia, invaghiti del comunismo, esultarono in quel 1975 per la vittoria dei persecutori della Chiesa in Vietnam. Chiederanno scusa ?

    Ebrei

    Nel 1943, don Giovanni Calabria, fondatore delle Piccole Serve della Divina Provvidenza, canonizzato da Giovanni Paolo II il 19 aprile del 1999, accoglieva nel convento di San Zeno in Monte una dottoressa ebrea, la professorossa Mafalda Pavia, che, dopo l’emanazione delle leggi razziali, era stata costretta a lasciare l’ospedale m cui operava con grande stima dei suoi colleghi. Don Calabria la nascose fingendola una delle religiose, dandole il nome di Suor Beatrice e invitando le sue suore ad ospitarla coraggiosamente. Nel convento, la dottoressa ebrea ebbe modo di studiare la figura di san Paolo e apprezzarne lo spinto di caritŕ apostolica che contraddistinse il grande apostolo delle genti. Come si vede, č questo uno degli innumerevoli casi in cui cattolici aiutarono gli Ebrei per seguitati dal nazi-fascismo Ci chiediamo: sarebbe stato possibile tutto ciň se Papa Pio XII fosse stato, c0ome accusano i laicisti, convivente con il Nazionalsocialismo ?

    Salesiani

    I Salesiani dell’Istituto Pio XI di Roma accolsero e salvarono ben sessanta bambini ebrei nel biennio 1943-1944, durante l’occupazione tedesca della capitale. Un rabbino dell’esercito francese, Andre Zaoui, scrisse a Papa Pio XII, il Pontefice che i laicisti accusano di connivenze con il Nazismo, per ringraziarlo della protezione che i Salesiani accordarono ai bimbi ebrei. Don Armando Alessandrini, allora Prefetto degli studi dell’Istituto salesiano, al rabbino che lo ringraziava rispose con un semplice "Non abbiamo fatto che il nostro dovere". Dunque gli Ebrei, riconoscenti, nell’immediato dopoguerra e per gli anni successivi, memori del pericolo scampato grazie all’aiuto della Chiesa, ringraziarono Pio XII. Molti, oggi, ebrei e non, dimentichi dei fatti, lo accusano

    Santi

    Uno dei fenomeni mistici che ebbero per protagonisti molti santi č classificato dai manuali con il titolo di "Veglia o privazione prolungata del sonno". La stona ci ha consegnato casi straordinari: S Macario di Alessandna passň vent’anni di seguito senza dormire, S. Coletta dormiva un’ora la settimana e una volta nella sua vita rimase un anno intero senza mai dormire. S. Ludovina dormě soltanto per un tempo equivalente a tre notti in un periodo di oltre trent’anni. S Pietro d’Alcantara dormě soltanto un’ora e mezza ogni giorno per quarant’anni di vita. La B. Agueda de la Cruz passň gli ultimi otto anni della sua vita in veglia costante. Gli esempi sopra riportati sono storicamente documentati. Poiché il sonno, come l’alimentazione, č assolutamente necessario per la conservazione della vita, non si puň fare a meno di attribuire questo fenomeno a qualche cosa che supera la semplice natura umana. A Dio.

    Convertito

    Andrč Frossard, scomparso nel 1995, era uno dei piů noti scrittori e giornalisti francesi, pubblicava quotidianamente su "Le Figaro" un corsivo sferzante e molto apprezzato dai lettori. Sua nonna era ebrea, la madre era protestante, il padre fondň nel 1920 il Partito Comunista Francese e ne divenne primo Segretario generale. Andrč, cresciuto in tale ambiente, conobbe soltanto l’ateismo piů puro, lo scetticismo piů duro e la "religione" marxista della quale si professava convinto sostenitore. All’etŕ di vent’anni, entrato m una chiesa parigina per cercarvi un amico, mentre era esposto il Santissimo Sacramento del Quale non conosceva assolutamente nulla, fu folgorato da un’esperienza straordinaria che racconta con impareggiabile maestria nel suo "Dio esiste io l’ho incontrato". Uscě cinque minuti dopo nella piů ferma convinzione di essere cattolico apostolico e romano, si fece battezzare (si convertě anche la sorella minore e poi la mamma) e divenne uno dei piů fervidi e preparati apologeti cattolici d’oltralpe.

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    [Modificato da LiviaGloria 29/05/2008 12:26]
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    [Da "Il Timone" - Anno III, numero 11 - Gennaio/Febbraio 2001]

    Che Guevara

    In molte manifestazioni indette per condannare la pena di morte, si vedono bandiere rosse con l’effigie di Che Guevara, il guerrigliero che collaborň con Fidel Castro ad instaurare a Cuba, nel 1959, un regime comunista. Ma Che Guevara era affatto contrario alla pena capitale. Il Libro nero del Comunismo, scritto da insospettabili storici di sinistra, ci informa che il barbuto guerrigliero, il quale gode di una certa stima, purtroppo, anche tra giovani cattolici, "nominato comandante di una ’colonna’ si fa presto notare per la sua durezza: un ragazzo, un guerrigliero della sua unitŕ, che ha rubato un po’ di cibo viene fucilato immediatamente, senza alcun processo" (p. 609). Non solo: per qualche tempo, Che Guevara esercitň la funzione di ’procuratore’ e a lui venivano rivolte le domande di grazia dei condannati a morte. Sotto la sua responsabilitŕ, la prigione della Cabana diventa luogo di innumerevoli esecuzioni capitali, specie di suoi compagni d’arme che si erano conservati democratici. Non solo: nel suo testamento si puň leggere un elogio dell’odio che ’rende l’uomo un’efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere’.

    Padre Pio

    Molti tra i piů straordinari prodigi attribuiti a Padre Pio, tutti storicamente documentati, furono compiuti durante o subito dopo la seconda Guerra Mondiale. Ne dŕ notizia Rino Cammilieri, nel suo Vita di Padre Pio (Piemme Pocket, 1999), dove si puň leggere, tra molte altre cose strabilianti, che Padre Pio assicurň al pretore di San Giovanni Rotondo, Giovanni Pennelli, che sarebbe tornato dalla guerra "fregiato ma non sfregiato". Il senso di tale profezia fu chiaro qualche tempo dopo, quando la nave su cui costui era imbarcato venne affondata, lui ferito e imprigionato in India. La ferita non lasciň tracce (come aveva previsto Padre Pio) e Pennelli ricevette poi una decorazione (come previsto...). Non solo. La madre che non riceveva notizie, scrisse una lettera che fece benedire da Padre Pio. Postala su un comodino, la lettera sparě misteriosamente. Quindici giorni dopo arrivň la risposta dall’India.

    Insorgenze

    Il fenomeno delle Insorgenze, con il quale si indica la reazione dei popoli di Italia nei confronti degli ideali illuministici anticristiani della Rivoluzione Francese, giunti in Italia sul finire del secolo XVIII, fu uno dei momenti piů coinvolgenti e - purtroppo - piů dimenticati della nostra storia. Da Nord a Sud, centinaia di migliala di popolani, spinti dalla fede e dal desiderio di difenderla, si mobilitarono per respingere l’invasore d’Oltralpe e i suoi complici nostrani. Lo storico Massimo Viglione, nel suo Le Insorgenze. Rivoluzione e Controrivoluzione in Italia: 1792-1815 (Ares 1999), ci informa che piů di 300.000 italiani insorsero in armi e che almeno un terzo di essi morě, opponendosi ai francesi i quali, ovunque giungevano, vuotavano le casse dell’erario, profanavano chiese e conventi e cose sacre, imponevano tasse, perseguitavano vescovi e sacerdoti e perpetravano stragi ed eccidi contro gli insorgenti.
    Purtroppo, questa autentica "resistenza" popolare contro l’invasore non trova spazio nei nostri libri di testo. Forse perché a insorgere furono i popoli cattolici e gli invasori quegli illuministi padri della cultura moderna?

    URSS

    Nel 1941 l’Unione Sovietica e il Giappone, poi alleato di Hitler, firmarono un patto di non aggressione, rispettato per quasi tutta la seconda Guerra Mondiale. Ma l’8 agosto 1945, due giorni dopo il bombardamento atomico su Hiroshima, l’URSS dichiarň guerra ai Giappone, ormai in ginocchio. L’Armata Rossa mise in fuga e catturň centinaia di migliaia di soldati nipponici. I prigionieri furono condannati ai lavori forzati, ridotti in schiavitů, adibiti alla costruzione di intere cittŕ e ferrovie o all’abbattimento di alberi nell’immensa Siberia. A guerra ormai conclusa, dal 1945 fino al 1955, circa mezzo milione di giapponesi morě di stenti nei campi di concentramento sovietici.

    Inquisizione

    Lo storico Luigi Firpo, che fu uno degli massimi esponenti della cultura neo-illuminista, certamente non benevola verso la Chiesa Cattolica, intervistato da Vittorio Messori sull’Inquisizione, oggetto dei suoi studi, affermava che, contrariamente a quanto si crede, davanti ai tribunali dell’Inquisizione finirono generalmente non paladini del libero pensiero incolpati per reati di opinione, ma autentici delinquenti comuni, che sarebbero considerati degni di pena anche ai nostri giorni.
    Nelle celle dell’Inquisizione romana, stando a Firpo, pur soggette a regolamenti severi ma non disumani, era addirittura previsto che lenzuola e federe si cambiassero due volte alla settimana, che una volta al mese i cardinali responsabili dovevano ricevere i prigionieri per sapere di che cosa avessero bisogno. E porta l’esempio di un detenuto friulano il quale chiese di avere birra al posto del vino. Non riuscendo a trovare la bevanda richiesta a Roma, il cardinale offrě una somma di denaro al detenuto perché provvedesse ad acquistarla e farsela spedire dalla sua terra.

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    [Da "Il Timone" - Anno III, numero 12 - Marzo/Aprile 2001]

    Umorismo

    Papa Pio IX possedeva una qualitŕ comune a molti santi: l’umorismo. Troviamo diversi esempi nel bei libro di Don Giuseppe Cionchi, intitolato Il Pio IX nascosto (editrice Shalom).
    Eccone alcuni. A un cardinale che voleva rincuorarlo ricordandogli che la barca di Pietro, secondo la promessa di Gesů, non sarebbe stata preda della tempesta, Pio IX rispose: "Č vero, ma il Signore non ha parlato dell’equipaggio". Ad una ricca signora francese, che inginocchiatasi minacciava di restare in quella posizione fino a quando il Papa non le avesse detto ciň di cui aveva bisogno. Pio IX rispose: "Alzatevi, perché altrimenti rischiate di restare inginocchiata fino al giudizio universale. Quello che vorrei non me lo potete dare: ho bisogno infatti di due gambe nuove". E ancora: un gendarme di Villa Borghese avvicinň Pio IX per chiedergli un favore: "Santo Padre, ho 25 anni di servizio e non mi vogliono dare la pensione". E il Papa: "A me succede il contrario: non ho ancora 25 anni di servizio e fanno di tutto per mandarmi in pensione".

    Beati

    Domenica 11 marzo. Papa Giovanni Paolo II ha beatificato 233 martiri spagnoli, uccisi dalle milizie comuniste in odio alla fede negli anni della guerra civile spagnola (1936-1939). Si tratta di sacerdoti, suore e laici, che diedero la vita per testimoniare la loro fedeltŕ a Cristo e alla Chiesa cattolica. La gran parte di essi proveniva dalle regioni di Valencia e della Catalogna. Con questa nuova beatificazione, sale a 1229 il numero dei cattolici beatificati da Papa Giovanni Paolo II, in 124 cerimonie. Lo scrittore Vittorio Messori, presente alla cerimonia, ha ricordato in una intervista come nel corso della persecuzione spagnola furono oltre 7.000 i sacerdoti, i religiosi e le religiose uccise dai comunisti.

    Diavolo

    Nell’inverno 1983, a Torino, sponsorizzato dal Comune, fu organizzato un "carnevale esoterico" che il promotore, in una intervista, spiegava essere il tentativo di attirare gli spiriti oscuri e malefici sulla cittŕ, tranne in Piazza Statuto, considerata luogo centrale della magia nera. Cinque giorni dopo l’uscita dell’intervista, al cinema Statuto, nelle vicinanze dell’omonima piazza, si scatena un incendio che provoca la morte di 64 persone, 32 uomini e altrettante donne, tutti giovani, intatti, con la faccia annerita dal fumo. Si proiettava il film La Capra, che, come spiega Messori nel suo Pensare la storia (p. 62) in argot significa "la iella", "la disgrazia". Il "carnevale esoterico" fu sospeso. Ma se invece di scherzare col demonio, certi amministratori fossero stati piů avveduti...

    Aborto

    Un giorno fu chiesto al professore statunitense Bernard Nathanson, noto in tutto il mondo per essere stato uno dei fondatori, nel 1969, della "Lega nazionale per il diritto all’aborto", il permesso di filmare un aborto. Il professore, che ancor giovane aveva giŕ praticato oltre diecimila aborti, accettň, coadiuvato da una nota femminista americana che filmň le immagini ad ultrasuoni in tempo reale. Terminate le riprese, a Nathanson fu chiesto di partecipare al montaggio del film. Confessa Nathanson: "Sono rimasto cosě orripilato dal vedere ciň che avevo fatto che, uscito per un momento dalla stanza, sono tornato per terminare il montaggio ma non ho mai piů fatto aborti in vita mia". Anche la femminista, sconvolta per quello che aveva visto, cioč per l’omicidio in diretta di un piccolo essere umano innocente, non trattň piů il tema dell’aborto. Ricordiamo che nella nostra cosiddetta civile e democratica Italia vengono praticati oltre 130.000 aborti ogni anno.

    Italiani

    Nel suo bel libro Doveroso elogio degli italiani (BUR, Milano 2001), Rino Cammilleri riporta l’opinione di Leo Moulin, sociologo belga recentemente scomparso, agnostico poi convcrtito al cattolicesimo poco prima di morire, ex-massone ed ex-socialista, autore, tra altre opere importanti, di L’Europa a tavola. Stando a Moulin, la cucina cattolica č migliore di quella protestante e i motivi vanno ricercati nelle rispettive etiche religiose. Il protestantesimo ha compresso la gioia di vivere e l’uomo, solo davanti a Dio, assume tutto il peso delle sue azioni e delle sue colpe. Il rischio di "schiantarsi" o di fingere virtů che non si possiede č assai grande. Noi cattolici, al contrario, siamo piů liberi perché alleviati dall’aiuto della Chiesa, specialmente nella Confessione dove possiamo ottenere con certezza il perdono sacramentale delle nostre colpe. Tutto questo si riflette anche a tavola: noi, piů sollevati e gioiosi, amiamo la buona cucina; gli anglosassoni preferiscono il saloon. E si sa: spesso si beve per dimenticare.

    Martire

    Teodor Romza era un giovane vescovo ucraino, ucciso a 36 anni dai comunisti per odio a Dio e alla Chiesa. Il suo martirio sembra "riciclato sulla falsariga di un film dei terrore", scrive L’Osservatore Romano del 13 gennaio. Ecco i fatti. Il 27 ottobre 1947, Romza tornava da Lavki dove aveva consacrato una chiesa, in compagnia di due sacerdoti e due chierici. La carrozzella sulla quale viaggiavano fu investita da un autocarro carico di soldati. Si voleva far passare la morte del prelato per un incidente. La carrozzella venne distrutta, ma Romza e i suoi compagni ne uscirono illesi. A quel punto, i soldati, muniti di spranghe, li massacrarono di botte, lasciandoli esanimi e credendoli morti. Alcuni passanti soccorsero Romza e lo portarono all’ospedale di Mukacheve. Sacerdoti e chierici vennero dimessi; Romza, invece, le cui ferite erano piů gravi, dovette rimanere ricoverato. Le sue condizioni migliorarono ma ecco che le suore basiliane che lo assistevano vennero improvvisamente allontanate e sostituite da un’infermiera "di fiducia" del regime comunista. Il 1ş novembre 1947 l’infermiera lo avvelenň con il gas. Morě dicendo: "O Gesů...". Che dire? Sono molti a pretendere scuse dalla Chiesa, ma per questo martire della fede, come per milioni di altri, ancora nessuno ha chiesto scusa alla Chiesa.

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    [Da "il Timone" - Anno II, numero 8 - Luglio/Agosto 2000]

    Persecuzione comunista

    Il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, guidato dai Legionari di Cristo, ha ospitato un Convegno dedicato ai martiri del comunismo e del nazismo. Nel corso dei lavori č stato reso noto dal vescovo ausiliare di Scutari Zef Simoni che nell’Albania del dittatore comunista Enver Hoxha furono uccisi decine di sacerdoti e molti altri subirono orribili torture (scariche elettriche, bocca riempita di sale, frustate, uova bollenti sotto le ascelle, piastre metalliche incandescenti...) a motivo della fede cattolica. Prima della presa del potere dei comunisti, operavano in Albania circa 200 sacerdoti, i quali finirono quasi tutti in prigione, torturati e molti vennero fucilati. Inoltre, padre Romano Scalfě, di Russia Cristiana, ha rivelato che in Unione Sovietica il tentativo comunista di sostituire il partito a Dio portň alla fucilazione, tra il 1917 e il 1941, di 130.000 (avete letto bene: centotrentamila!) sacerdoti della Confessione ortodossa russa e di 250 vescovi su un totale di 300.

    Persecuzione nazista

    Nello stesso Convegno sopra ricordato, č stato fatto osservare che la Chiesa cattolica pagň un altissimo prezzo a causa della persecuzione scatenata contro di essa dai Nazionalsocialisti di Adolf Hitler. Nella sola Polonia, durante la Seconda Guerra mondiale, ben 6400 sacerdoti furono vittime della persecuzione. Nel campo di concentramento di Dachau vennero internati 2794 sacerdoti e religiosi di 37 nazionalitŕ e in quello di Auschwitz ne vennero imprigionati 416. Naturalmente č impossibile fare un bilancio preciso del numero dei laici periti nei campi di concentramento comunisti e in quelli nazionalsocialisti a motivo della fede cattolica. In ogni caso, quelli sopra citati sono dati da ricordare a quanti sostengono ancora oggi una presunta complicitŕ della Chiesa Cattolica con il regime hitleriano.

    Ancora martiri

    La Commissione Nuovi Martiri, istituita dal Santo Padre Giovanni Paolo II, ha appurato che nel corso del XX secolo, in via di conclusione, hanno dato la vita a motivo del vangelo e della fede cattolica 126 tra vescovi, arcivescovi e cardinali, 4.872 appartenenti a Congregazioni religiose maschili e femminili e 5.343 tra sacerdoti, seminaristi e diaconi. Per quanto concerne i laici, la Commissione ha accertato l’esistenza di 2.351 casi di uccisi a motivo della fede, ritenendo tuttavia il numero reale assai piů ampio, visto che di molti episodi non si č conservata la memoria. Di fronte a tali notizie, viene da chiedersi quando i protagonisti, o gli eredi culturali, di quelle ideologie e di quei sistemi politici, sentiranno il bisogno di chiedere perdono.

    Copernico

    Furono i Profestanti e non la Chiesa cattolica, contrariamente a quanto si pensa, i primi a scagliarsi contro l’astronomo polacco, il canonico Nicola Copernico. Come č noto, nel suo De revolutionibus, pubblicato postumo nel 1543, si affermava la centralitŕ del Sole e non della Terra. L’eretico Martin Lutero (1483-1546), in uno dei suoi ben noti Discorsi a tavola, defině Copernico "un astrologo da quattro soldi [...], un insensato che vuole sovvertire l’intera scienza astronomica". Dopo di lui, un altro autorevole rappresentante della Riforma protestante, Filippo Melantone (1497-1560) giudicava una "mancanza di dignitŕ e onestŕ sostenere pubblicamente tali concetti, un esempio pericoloso". Anche Giovanni Calvino (1509 - 1564) lanciava sfide contro Copernico chiedendosi: "Chi avrŕ l’ardire di porre l’autoritŕ di Copernico al di sopra di quella dello Spirito Santo?". Soltanto 73 anni dopo la morte di Copernico, la Chiesa cattolica, nel 1616, condannerŕ la sua dottrina eliocentrica.

    Santa Messa

    Pochi, anche tra i cattolici, sono consapevoli del valore della Santa Messa. Una sola Santa Messa rende a Dio una adorazione rigorosamente infinita, degna di Lui e glorifica Dio piů di quanto lo hanno glorificato e lo glorificheranno, per l’eternitŕ, tutti gli angeli, i santi e i beati, compresa Maria Santissima. Il motivo č chiaro ed č dovuto al fatto che la Santa Massa č sostanzialmente lo stesso sacrificio della croce, mutando solo il modo dell’offerta di tale sacrificio: cruento sul Calvario, incruento sull’altare. Ne consegue che il valore di una sola Santa Messa č assolutamente incomparabile, perché con essa si offre a Dio l’infinita riparazione di Gesů Cristo con tutta la sua efficacia redentrice. E ne consegue anche che la Santa Messa muove infallibilmente Dio a concedere agli uomini tutte le grazie di cui hanno bisogno, ma il dono effettivo di queste grazie dipende dalle disposizioni, la mancanza delle quali puň impedire completamente che giungano fino a noi.

    Bastiglia

    La prima operazione di propaganda imbastita dai promotori della Rivoluzione Francese consistette nella invenzione della "presa della Bastiglia", episodio mitologico, storicamente infondato, con il quale si vuoi far credere che il popolo parigino, guidato dai valorosi capi rivoluzionari, assalě l’imponente fortezza simbolo dell’oppressione dell’Ancien Regime, il 14 luglio 1789. I fatti andarono diversamente: nessuno dei capi rivoluzionari partecipň al presunto assalto; non si trattň di "presa", ma di un ingresso dalla porta, aperta per ordine del governatore; non fu il popolo parigino, che si tenne alla larga da quella operazione, ma sparuti gruppi di qualche decina di vagabondi e di disertori, soprattutto stranieri, che entrarono nella fortezza appunto dalla porta per cercarvi munizioni; infine, nella Bastiglia non si trovavano prigionieri politici, ma solo sette detenuti, e quindi non venne liberato nessun martire del vecchio regime. Come si vede, una impressionante serie di bugie sta alla base del mito di fondazione della Rivoluzione Francese.

    Inquisizione

    Lo studioso John Tedeschi (nato a Modena nel 1931 ma emigrato negli USA all’etŕ di 8 anni), giŕ docente universitario, fondatore del Center for Renaissance Studies, ha pubblicato un poderoso volume sull’inquisizione romana, intitolato Il Giudice e l’eretico (Vita e Pensiero, Milano 1997). Nell’introduzione si legge: "Sostengo in questi saggi che l’Inquisizione non fu un tribunale arbitrario, un tunnel degli orrori o un labirinto giudiziario da cui era impossibile uscire" (p. 17). E a prova di quanto afferma, egli ricorda come nei processi inquisitoriali le accuse prive di riscontri non erano accettate, i verbali dei processi erano forniti agli accusati e ai loro avvocati, veniva lasciato tutto il tempo necessario per preparare la difesa, la tortura era limitata a pochissimi casi e severamente regolamentata. Tali garanzie erano particolarmente osservate nei processi di stregoneria, dove, dato il notorio scetticismo dei giudici inquisitoriali, per nulla convinti delle facili accuse lanciate agli imputati, si richiedeva l’intervento di medici onde chiarire se una malattia o un decesso fossero dovuti a cause naturali o a malefici. Come si potrŕ notare, gli studiosi sono ormai convinti della infondatezza della leggenda nera che circonda i tribunali della Santa Inquisizione.

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    [Da "Il Timone" - Anno II, numero 7 - Maggio/Giugno 2000]

    Cannibalismo

    Per strappare le terre ai contadini e procedere sulla via della collettivizzazione, Stalin non ebbe scrupoli nell’affamare milioni di uomini. Si calcola che nella sola Ucraina, al principio degli anni ’30, trovarono la morte circa 6 milioni di esseri umani. Un autentico "Olocausto", pari per quantitŕ di vittime a quello degli Ebrei per opera dei Nazionalsocialisti, del quale poco si parla e men che meno si fanno commemorazioni. A quel tempo, i casi di cannibalismo erano cosě diffusi che il Governo sovietico, allarmato dall’estensione del tragico fenomeno, fu costretto a stampare manifesti con i quali si informava la popolazione che "mangiare il proprio figlio č un atto di barbarie".
    Si capisce dove sia nato il detto, frequente nell’immediato dopoguerra italiano e nell’acceso clima di scontro ideologico, secondo il quale i comunisti "mangiavano i bambini". A noi resta il fatto che quando una societŕ vuole fare a meno di Dio autore della vita, anzi gli si oppone, non puň portare altro che alla morte. La storia, anche recente, conferma.

    Strage degli innocenti

    L’aborto č la soppressione della vita di un essere umano durante lo sviluppo prenatale. Esso č pertanto un vero e proprio omicidio che molti Stati, compresa la nostra "democratica" Italia, consentono legalmente. Si calcola che ogni anno, nel mondo, vengono uccisi cinquanta milioni di esseri umani mediante l’aborto procurato. In Italia si praticano legalmente, ogni anno, circa 140.000 aborti. Papa Giovanni Paolo II ha denunciato che nel nostro Paese, nei primi venti anni di applicazione delle legge abortista, sono stati soppressi, cioč uccisi, circa tre milioni di bambini.
    Possiamo ricordare che venti anni di dittatura fascista hanno causato la morte di nemmeno un centinaio di oppositori e che, pur addossando al Fascismo la responsabilitŕ di tutte le vittime italiane della seconda Guerra mondiale, esso non ha provocato un numero di vittime pari a quello causato dalla legalizzazione dell’aborto nel successivo "regime" democratico?
    Possiamo ricordare che nemmeno il Comunismo, al quale vanno addebitati almeno un paio di centinaia di milioni di vittime, ha eguagliato l’enorme somma di 1.000.000.000 (un miliardo) di bambini uccisi dall’aborto in tutto il mondo, compresi Ě Paesi comunisti, e solo in questo secolo?

    Quadrato magico

    Nell’anno 1936 fu trovata a Pompei, incisa su una colonna, una combinazione di cinque parole, disposte a quadrato, ciascuna composta di cinque lettere, che si possono leggere sia da sinistra a destra che da destra a sinistra. E il noto "quadrato magico", un simbolo certamente cristiano.
    Le lettere, disposte a forma di croce, compongono per due volte la parola "Paternoster", con la lettera "n" che funge da cardine dei due bracci e con le lettere "A" e"O" che indicano "Alfa" e "Omega".
    Tutto questo dimostra che: 1) prima dell’anno 79, anno dell’eruzione vulcanica che seppellě la cittŕ, a Pompei vivevano dei cristiani; 2) vi era giŕ noto il culto della Croce; 3) si conosceva il Paternoster in lingua latina e questo vuol dire che il vangelo era giŕ stato tradotto; 4) vi era conosciuta la simbologia dell’Alfa e dell’Omega, tipica di san Giovanni. Evidentemente questi scrisse Vangelo e Apocalisse prima di quell’anno.
    Per finire: sopra il "quadrato magico", sulla stessa colonna pompeiana, fu trovato inciso un triangolo, simbolo evidente della Trinitŕ.

    Scienza infusa

    Uno dei doni che le anime mistiche possono ricevere direttamente da Dio č conosciuto con il nome di "Scienza infusa universale". Si tratta di speciali attitudini che le anime ricevono per via soprannaturale in ordine all’esercizio delle scienze o delle arti. E assai noto il caso di Gregario Lopez (Madrid 1542 Cittŕ del Messico 1596) il quale visse come eremita, dedicandosi a lavori amanuensi e poi dedicandosi alla cura degli infermi, continuando vita di penitenza e convertendo molti infedeli. Č storicamente accertato che egli non fece alcuno studio e tuttavia possedeva una vastissima conoscenza della Sacra Scrittura, della storia della Chiesa, dei principi della vita spirituale e della direziono delle anime, di astrologia, cosmografia, geografia, anatomia, medicina, farmacia e agricoltura.

    Poveri

    Mentre le utopie rivoluzionarie e la dottrina marxista nascevano con lo scopo dichiarato di migliorare le condizioni di vita dei poveri, senza mai riuscirci ogni volta che la storia diede loro occasione di mettersi alla prova, la Chiesa Cattolica, da esse combattuta, i poveri li aiutava e li aiuta concretamente, con opere di caritŕ note a tutti. Non solo: proprio ai poveri non č affatto esclusa la possibilitŕ di assumere ruoli di comando e di responsabilitŕ, fino ai piů alti gradini della gerarchia ecclesiastica. Per stare al solo, ingiustamente vituperato, Medioevo cristiano basti ricordare che Papa Gregorio VII, morto nel 1085, uno dei piů grandi pontefici della storia della Chiesa, era figlio di un povero capraio. Il cardinale San Pier Damiani (1007-1072), apprezzato consigliere di alti esponenti della gerarchla ecclesiastica, da bambino era guardiano di porci. Gerberto d’Aurillac (ca 940-1003), l’uomo piů colto del suo tempo, che divenne papa con il nome di Silvestro II, era un pastore. L’arcivescovo di Parigi Maurizio di Sully (1160-1196), che fece costruire la chiesa di Notre-Dame, era figlio di un mendicante. Sugero, abate di Saint Denis, che governň la Francia durante l’assenza del re Luigi VII partito per la seconda crociata (1147-1149) era figlio di servi. Esiste un’altra istituzione nella storia che possa vantare simili dati?

    Anglicani

    Vittorio Messori (Pensare la storia, Paoline, p 72), riprendendo gli studi di uno storico protestante, ci informa che il re Enrico VIII, fondatore della Confessione anglicana, sposo di sei mogli, un palo delle quali fatte decapitare, uccise 72.000 cattolici, rei di voler restare fedeli alla Chiesa di sempre, quella di Roma. Sua figlia Elisabetta I, sempre «in nome di un cristianesimo "riformato" e, dunque, "purificato"» in pochissimi anni fece uccidere un numero di cattolici superiore a tutte le vittime provocate dall’Inquisizione romana e spagnola in tre secoli. Messori ci ricorda, inoltre, che il riformatore Calvino inviava messaggi da Ginevra per incoraggiare lo sterminio. Dopo che il Papa ha chiesto perdono per le colpe dei cattolici, si resta in attesa che ciascuno riconosca le proprie responsabilitŕ.

    Schiavi

    Pare che tra il Cinquecento e il 1863, anno in cui venne abolita la schiavitů negli Stati Uniti, vennero deportati come schiavi nelle due Americhe alcune decine di milioni di africani. Nell’immaginario collettivo la colpa di questa immane tragedia viene ascritta in massima parte ai colonizzatori cattolici portoghesi e spagnoli, dimenticando che tra i maggiori responsabili si devono annoverare sě dei cristiani, ma calvinisti olandesi, luterani tedeschi e anglicani britannici, senza contare le indispensabili complicitŕ di animasti africani, che spesso vendevano i loro fratelli, e di arabi musulmani, questi ultimi con il compito di catturare gli schiavi e trasportarli fino all’imbarco. In ogni caso, la Chiesa Cattolica intervenne immediatamente a condannare, giŕ alla fine del Quattrocento, questa pratica disumana. Condanna ribadita da Papa Paolo IV nel 1537 e da Papa San Pio V nel 1568, ripetuto da Papa Urbano VIII nel 1639 e da Papa Benedetto XIV nel 1714.

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    [Da "Il Timone" - Anno II, numero 6 - Marzo/Aprile 2000]

    Primato di Pietro

    Il primo documento extra-biblico che afferma il Primato del Vescovo di Roma sulla Chiesa universale risale alla fine del I secolo. Papa Clemente (88-97) scrisse una lettera ai fedeli della comunitŕ di Corinto, che avevano ingiustamente allontanato alcuni presbiteri. Il Papa č conscio della sua autoritŕ ("Vi scriviamo tutto questo per riprendervi"), minaccia sanzioni spirituali ("se alcuni non obbediscono a ciň che per mezzo nostro Egli [Cristo] dice, sappiano che si vedranno implicati in una colpa e in un pericolo non indifferente") e chiede che le sue disposizioni vengano osservate ("se obbedendo a quanto vi abbiamo qui esposto [...], conformandovi all’esortazione, alla pace e alla concordia che in questa lettera vi abbiamo rivolto").
    Non solo il Vangelo, dunque, ma anche la storia della Chiesa primitiva conferma la veritŕ cattolica sul Primato del Vescovo di Roma.

    Testimoni di Geova

    Per negare la divinitŕ di Cristo, veritŕ chiaramente espressa nella Sacra Scrittura, i Testimoni di Geova giungono perfino a cambiare il testo biblico. Cosě, nel Vangelo di Giovanni, quando per ben cinque volte Gesů si dichiara "nel Padre" e dice che il Padre č in Lui - questo per illustrare l’identitŕ di natura divina tra il Padre e il Figlio - i Testimoni di Geova aggiungono il verbo "unire", che non esiste nel testo originale, per negare che Gesů sia uguale a Dio. Ecco un esempio: "Perché sappiate e conosciate che il Padre č in me e io nel Padre" (Gv 10,38)- Dopo la manipolazione artificiale dei Testimoni, si legge: "continuiate a conoscere che il Padre č unito a me e io sono unito al Padre". Un altro esempio: dice Gesů: "Non credi che io sono nel Padre e il Padre č in me?" (Gv 14,10). Dopo l’intervento del bisturi geovista: "Non credi che io sono unito al Padre e il Padre č unito a me?".
    Solo uno sprovveduto puň pensare che i Testimoni di Geova utilizzino la vera Bibbia. Attenti: l’hanno falsificata.

    Regno delle Due Sicilie

    Come si sa, la storia č scritta dai vincitori. Per unire l’Italia attraverso quelle sanguinose guerre di conquista che vanno sotto il nome di Risorgimento, i liberal-massoni piemontesi hanno invaso, occupato e definitivamente cancellato dalla carta geografica il Regno delle Due Sicilie, guidato dai Borboni, In seguito, i vincitori si sono affannati nel raccontare peste e corna di quel regno, dipinto come arretrato, immiserito e privo di libertŕ: e questo impariamo ancora oggi, grazie ai testi scolastici.
    Pochi sanno che, prima dell’invasione garibaldina, il Regno delle Due Sicilie aveva la terza flotta mercantile di tutta Europa, una solida moneta, un fatturata industriale superiore di dieci volte a quello piemontese, non conosceva l’emigrazione, aveva un numero di impiegati nell’industria e di medici pari al doppio di quello piemontese e una quantitŕ di moneta di due volte superiore.

    Lenin

    Il 15 febbraio del 1919, il Soviet della Difesa, evidentemente sotto la presidenza di Lenin, emanava una delibera con la quale si ordinava alla Polizia segreta (CEKA) e alla Polizia politica (NKVD) di prendere in ostaggio i contadini di quelle localitŕ nelle quali lo sgombero della neve dalle linee ferroviarie non era soddisfacente e di fucilarli nel caso il lavoro non fosse stato eseguito Un esempio, tra i tanti, da ricordare a coloro che, nel penoso tentativo di salvare qualcosa del Comunismo, contrappongono Lenin a Stalin e attribuiscono solo a quest’ultimo, e non anche al primo, la colpa delle immense stragi.

    Hitler e gli ebrei

    Secondo lo storico Rainer Zitelmann, il cui nome sembra indicare origine ebraiche, fin dall’anno 1933 organismi ufficiali tedeschi ed ebraici collaborarono a lungo per favorire l’emigrazione degli Ebrei dalla Germania. Negli anni che vanno dal 1933 al 1938 lasciarono la Germania 130.000 ebrei, un terzo dei quali si reca in Palestina. Per lo storico, molti altri ebrei si rifiutarono di abbandonare il Reich convinti che l’allarmismo nei loro confronti fosse del tutto ingiustificato. Lo prova il fatto che, ancora verso la fine del 1937, la Delegazione Nazionale degli Ebrei Tedeschi lanciň un "Appello agli Ebrei di Germania" affinché non si facessero prendere dal panico. Se stupisce questa collaborazione tra organismi sionisti e autoritŕ nazionalsocialiste, non va dimenticato che nel marzo di quello stesso anno (1937), Papa Pio XI aveva ordinato di leggere, in tutte le chiese cattoliche tedesche, la condanna dei nazismo espressa nell’Enciclica Mit Brennender Sorge. Il Papa comprese prima di molti, anche ebrei, che pure oggi accusano la Chiesa di connivenza con quel regime, il carattere anticristiano e antiumano del Nazionalsocialismo.

    L’ateo e la liturgia

    Il fondatore e alfiere del decadentismo letterario francese, l’ateo Joris Cari Huysmans (1 8^8-1907), la cui vita privata era colma di dissolutezze, si converti al cattolicesimo grazie alla liturgia eucaristica. Pur non credente, andava ad ascoltare il canto gregoriano nella chiesa di un convento di carmelitane scalze a Parigi dove, secondo lui, si cantava perfettamente. Scrive Rino Cammilleri, che ci ricorda questa episodio: "Ma la liturgia č preghiera, la liturgia ben fatta č preghiera ben detta. Non solo, ma poiché la lex credenti riverbera nella lex orandi, lo scrittore fině col trovarsi spiritualmente coinvolto e andň a terminare i suoi giorni in un convento trappista" (Rino Cammilleri, Ufficiale e sacerdote. Il servo di Dio Felice Frinetti omv, San Paolo, Cinisello Balsamo, 1994, pp. 55-56) Amici preti: quando si dice l’importanza della Messa...

    Galileo Galilei

    Al termine del processo dell’anno 1633, Galileo fu condannato dal tribunale del Sant’Uffizio alla carcerazione e a compiere alcune pratiche penitenziali. Soprattutto la condanna al carcere ha alimentato l’idea, largamente propagandata nei testi scolastici, di un Galileo prigioniero in un tetro carcere, martire della libertŕ di pensiero.
    In realtŕ, Galileo non passň nemmeno un minuto in prigione. Dopo la condanna venne ospitato a Villa Medici, presso l’Ambasciatore di Firenze. Poi si trasferě nel palazzo dell’Arcivescovo di Siena, che era suo amico (ve lo immaginate, oggi, un cardinale che ospita nella sua residenza un condannato?) e, infine, abito fina alla morte nella sua casa di campagna, Il gioiello, ad Arcetri, in periferia di Firenze. Qui poté liberamente incontrare colleghi, allievi ed amici, studiare e comporre il suo capolavoro sulla nuova meccanica.

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    [Da "Il Timone" - Anno I, numero 4 - Novembre/Dicembre 1999]

    Genocidio

    Uno dei piů grandi genocidi della storia fu messo in opera da quei sanguinari giacobini, capitanali da Robespierre, che diedero vita alla Rivoluzione francese la quale, secondo la vulgata laicista, con l’affermazione dei principi di fraternitŕ, libertŕ ed uguaglianza avrebbe dato inizio all’epoca moderna e posto fine all’oscurantismo cattolico dell’Ancien Regime.
    Pochi sanno che in Vandea, nel solo 1793, ad opera delle famigerate sei "Colonne Infernali", guidate da altrettanti generali rivoluzionari, furono massacrate 120.000 persone, senza risparmiare donne e bambini, distrutte 20.000 case, avvelenate le fonti d’acqua, ucciso tutto il bestiame e devastate tutte le coltivazioni, con lo scopo di far morire di fame, di freddo e di sete i superstiti.
    Vittime di questa tragedia furono i valorosi cattolici vandeani, colpevoli di difendere la fede e la vera libertŕ, di essere devoti alla Chiesa cattolica, fedeli al re e attaccati alla propria terra.

    Quale caso?

    Pur di negare l’esistenza di Dio, alcuni preferiscono attribuire al fantomatico "caso" l’ordine esistente nell’universo, studiato dagli scienziati. Per dimostrare quanto sia assurdo ricorrere al caso, il fisico Grichka Bogdanov si e preso la briga di calcolare quanto tempo sarebbe stato necessario perché si formasse "casualmente" una sola, minuscola molecola di RNA (acido ribonucleico). II risultato č strabiliante: sarebbero stati necessari almeno 1015 anni, vale a dire un numero pari a 1 seguito da 15 zeri, cioč un milione di miliardi di anni. E` opportuno ricordare che questo č un tempo centomila volte superiore all’etŕ di tutto l’universo.
    Se per costruire "a caso" una sola molecola di RNA non puň bastare l’etŕ complessiva dell’universo, come si sarebbe potuto generare "per caso" l’intero creato?

    Pio XII

    Si moltiplicano le accuse (infondate) su presunti silenzi e complicitŕ di Pia XII rispetto alla persecuzione degli Ebrei scatenata dai Nazionalsocialisti di Adolf Hitler.
    Per dimostrare la totale infondatezza di queste infamie, viene bene ricordare ciň che apprendiamo da L’Osservatore Romano dell’1 nov. 1998: "Il 10 ottobre 1958, il Rabbino Capo di Roma, Elio Toaff, nella circostanza della morte di Papa Pio XII, disse; "Piů che in ogni altra occasione, abbiamo avuto l’opportunitŕ di sperimentare la grande compassione e la grande generositŕ di questo Papa durante gli anni della persecuzione e del terrore, quando sembrava non ci fosse per noi piů alcuna speranza"". Pio XII: i laicisti lo accusano, gli Ebrei lo ringraziano.

    Messico

    Il 9 dicembre 1531, in Messico, la Vergine Maria apparve a un indio di nome Juan Diego, dicendogli di essere "la Perfetta Sempre Vergine Maria, la madre del verissimo ed unica Dio". Tre giorni dopo, davanti al vescovo di Cittŕ del Messico, la figura della Vergine si impresse nel mantello di Juan Diego, che si conserva fino ad oggi. E` scientificamente provato che non si tratta di un dipinto. L’immagine č di fattura misteriosa.
    Nel 1979, il mantello č stato sottoposto ad accuratissimi esami scientifici, con i metodi utilizzati per decifrare le immagini inviate sullo terra dalle sonde spaziali.
    Risultato strabiliante. Negli occhi della Vergine, ingranditi fino a 2.500 volte, č visibile l’intera scena di Juan Diego che apre il mantello davanti al vescovo e ai testimoni del miracolo. Si vedono: un indio seduto, un uomo anziano (il vescovo), un uomo piů giovane (l’interprete), l’indio Juan Diego, una donna e un altro uomo dai tratti spagnoli.
    Praticamente, si vede quanto accadde nel vescovado di Cittŕ del Messico al momento in cui l’immagine stessa si č formata.
    Non solo. Al centro delle pupille si nota un’altra scena, indipendente dalla prima, in cui compare una famiglia indigena: una donna, un uomo e alcuni bambini e - nel solo occhio destro - altre persone in piedi, dietro la donna. Poiché č materialmente impossibile dipingere tutte queste figure in cerchietti di soli 8 millimetri (questa č la grandezza originaria dell’iride impresso sul mantello), si deve ammettere che l’esame scientifico del 1979 conferma il prodigioso miracolo.

    Lutero

    Nell’immaginario collettivo, nutrito da scuola e mass media, la cosiddetta "Riforma" protestante del XVI secolo passa per essere il tentativo riuscito di liberare dal monopolio cattolico, dall’intolleranza papale, dall’asfissiante dogmatismo della Chiesa l’autentica fede cristiana, rendendola con ciň piů pura, conforme al vangelo e rispettosa della libertŕ di coscienza.
    Pochi sanno che il promotore di tale "Riforma", l’eretico Martin Lutero, aveva sulla tolleranza idee tutt’altro che encomiabili.
    Nel 1543, a proposito degli Ebrei, scriveva in un testo intitolato Degli Ebrei e delle loro menzogne: "Che si brucino le loro sinagoghe, ovvero le loro scuole e ciň che non viene bruciato sia coperto di terra... si distruggano le loro case... e poi li si metta sotto un tetto o in una stalla, come gli zingari, si tolgano loro tutti i libri di preghiera e i testi talmudici, che insegnano tali idolatrie, menzogne, maledizioni, bestemmie... si vieti sotto pena capitale ai loro rabbini di insegnare... che si diano a robusti e fiorenti ragazzi e ragazze di razza giudaica trebbia, vanga, conocchia, fuso, e che guadagnino il loro pane col sudore della fronte".

    Risorgimento

    Il mito storiografico della pseudo cultura dominante insegna che l’unitŕ d’Italia fu voluta dalle popolazioni povere e oppresse degli Stati preunitari, compreso quello pontificio. Questo presunto popolo italiano, con rivolte e plebisciti, ottenne l’annessione allo Stato Piemontese e dunque l’unitŕ della penisola. Era la vittoria della democrazia e della volontŕ popolare contro l’oscurantismo clericale e monarchico.
    Quanto i popoli parteciparono democraticamente a questo processo (in realtŕ voluto da poche elites e promosso dalla Massoneria) lo si puň vedere esaminando un dato interessante. Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo Parlamento unitario. Su 22 milioni di abitanti, il diritto a votare fu concesso dai nuovi governanti solo a 419.938 persone. Ma soltanto poco piů della metŕ di loro si recň a votare e alla fine i voti validi si ridussero a 170.567, dei quali oltre 70.000 erano di impiegati statali, "consigliati" su chi votare dal Governo.
    Sapendo di perdere, il governo liberale e massonico si guardň bene dal concedere il suffragio universale (che avrebbe visto la schiacciante vittoria dei cattolici). II fatto č che i cattolici dell’Ottocento passano per oscurantisti mentre i liberal - massoni per democratici. I fatti dicono il contrario.

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    [Da "Il Timone" - Anno II, numero 5 - Gennaio/Febbraio 2000]

    Quale caso?

    Molti conoscono il celeberrimo esempio che viene utilizzato per contestare chi afferma che l’Universo si sia formato per evoluzione casuale, cioč a caso. E piů facile si dice che uno scimmia, battendo a casaccio su una macchina per scrivere, componga una frase sensata piuttosto che si formi per caso una sola cellula. Ma chi nega l’esistenza di Dio, e dunque la Creazione, puň sempre rispondere che sarŕ pur difficile, ma teoricamente non impossibile, e quindi nessuno puň negare con certezza che il caso sia all’origine dell’Universo.
    Bene, il fisico israeliano Gerald L. Schroeder ho calcolato che la probabilitŕ che una scimmia, pestando a casaccio con le dita su una macchina per scrivere, riesca a sfornare un sonetto di Shakespeare, č di "una su 10 seguito da 689 zeri". Per capire quanto č smisurato questo numero, si pensi che dal Big Bang fino ad oggi, cioč da 15 miliardi di anni fa alle nove di questa sera, č trascorso un numero di secondi pari a 10 seguito da appena 18 zeri.
    Anche la matematica, stando a quel fisico, prova che all’origine dell’Universo c’č la Creazione.

    Fidel Castro

    Pochi sanno, purtroppo, che nelle prigioni cubane, specialmente in quella famigerata di Boniato, sotto la feroce dittatura castrista, sono stati eseguiti "esperimenti" biologici su cavie umane del tutto simili a quelli dei lager nazisti. Lo denuncia un testimone oculare, Armando Valladares, rinchiuso nelle carceri cubane per 22 anni, in un libro intitolato "Contro ogni speranza. Dal fondo delle carceri di Castro" (Sugarco, Milano 1987). E pensare che molti considerano Fidel Castro, insieme a Che Guevara, un eroe della lotta per la libertŕ. Dopo la visita del Papa a Cuba, le quotazioni del dittatore marxista sano salite anche nel cuore di molti cattolici sprovveduti. Se tutti, cattolici compresi, conoscessero di piů la storia...

    Cellula

    Delle due l’una: o all’origine dell’Universo c’č l’intelligenza creatrice di Dio o tutto si č prodotto casualmente. Per vedere quale delle due "ipotesi" č piů ragionevole, basti sapere che in una sola cellula del corpo umano sono contenuti, si calcola approssimativamente, 53 miliardi di molecole proteiche, 166 miliardi di molecole lipoidiche, 2.900 miliardi di "piccole molecole" (tra le quali i glicidi e vari altri composti) e 250.000 miliardi di molecole di acqua e in piů gli acidi nucleici.
    Ora, come prima, delle due l’una: a tutto questo immenso insieme di elementi si coordina e opera ordinatamente per "caso", oppure č frutto di un progetto di una Intelligenza (Dio). A noi sembra piů logico - e ragionevole - pensare che il "caso" non coordina un bel niente. Dunque non resta che ammettere Dio.
    Dimenticavo: si calcola che in un corpo umano esistano circa 60.000 miliardi di cellule come quella sopra descritta. Si puň parlare ancora di "caso"?

    Martiri

    Vi č ancora, purtroppo, chi si ostina a considerare la Chiesa di Pio XII complice del Nazismo. Poi, pero, bisogna spiegare perché i nazisti se la prendevano o morte con i cattolici. Per fare un solo esempio: nel giugno dello scorso anno, Papa Giovanni Paolo II ha beatificato in una sola cerimonia, in Polonia, 108 martiri della persecuzione nazista: 3 vescovi, 52 sacerdoti diocesani, 3 seminaristi, 26 sacerdoti religiosi, 7 fratelli professi, 8 religiose professe e 9 laici. Tutti uccisi, come attestano i relativi processi, in odio alla loro fede cattolica che i nazionalsocialisti non riuscirono ad "addomesticare". E` questo solo uno degli innumerevoli tributi di sangue pagati dai cattolici nel corso di questo secolo sanguinario, di cui il Nazionalsocialismo fu tragico protagonista. La storia attesta: non Chiesa "complice", ma "martire" del Nazismo.

    Martin Lutero

    Stando a molti "maestri" della cultura dominante, se l’Italia č un Paese arretrato rispetto alle nazioni dell’Europa del Nord, ciň č dovuto al fatto che non ha conosciuto i benefici della Riforma . protestante, scatenata nel Cinquecento dall’eretico Martin Lutero. II riformatore tedesco passa per colui che ha inferto un colpo mortale all’oscurantismo cattolico, di cui l’Italia č stata (e ancora č) vittima e, in nome della libertŕ dall’oppressione papista, ha aperto la via alla costruzione del mondo moderno. Pochi sanno che la sua rivolta anticattolica fu presa a modello dai contadini che, seguendo l’esempio dell’eretico, si contrapposero ai principi tedeschi. In quella occasione, Lutero prese le difese dei potenti dell’epoca e scrisse, in un testo intitolato Contro le bande brigantesche e assassine dei contadini: "La ribellione riempie un paese di omicidi e di spargimenti di sangue, fa vedove e orfani e mette sotto sopra ogni cosa come un enorme disastro. Perciň chi puň farlo colpisca, trafigga, uccida in pubblico o in segreto, ricordando che nulla č cosi velenoso, dannoso e diabolico come un ribelle. E` come quando si deve uccidere un cane arrabbiato: se non lo ammazzi tu, lui ti ferisce e rovina l’intero paese con te".

    Mite Inquisizione

    Lo storico danese Gustav Henningsen ha analizzato statisticamente circa 44.000 casi di processati dell’Inquisizione spagnola (la piů terribile, secondo una certa storiografia) negli anni compresi tra il 1540 e il 1700. I risultati delle sue ricerche smontano la leggenda che vuole l’Inquisizione essere una istituzione sanguinaria e crudele. 1nfatti, stando allo storico danese, solo l’1 per cento degli inquisiti fu consegnato al braccio secolare per essere giustiziato. Anche lo storico statunitense Edward Peters ha confermato questi dati nel sua Inquisition (Berkeley 1989), valutando in un totale di 3.000 le vittime di 250 anni di processi inquisitoriali in Spagna (1550-1800). Facciamo i conti: risulta 12 condanne a morte ogni anno.

    © il Timone


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