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"Follia nordcoreana: «Pronti alla guerra atomica"

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    hhh.
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    00 25/07/2010 16:58
    qui postero' i 3d passati e futuri delle tensioni in corea ,fronte molto caldo


    24/01/2010 17.42 Coree, venti di guerra fredda: Pyongyang minaccia Seoul


    forumnwo.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...





    Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch'è principio e cagion di tutta gioia?".
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    hhh.
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    00 25/07/2010 17:11
    giugno luglio corea del nord-usa paura per lancio missile
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    Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch'è principio e cagion di tutta gioia?".
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    hhh.
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    00 25/07/2010 17:13
    Report 28-05-2010 sopsetto attacco corea del nord
    Le fonti dell’intelligence in Asia di WMR, sospettano che l'attacco di marzo alla corvetta ASW (guerra anti-sottomarini) della marina sud-coreana, la Cheonan, sia stato un attacco false flag, progettato per apparire come proveniente dalla Corea del nord.



    sitoaurora.altervista.org/Eurasia/Cina55.htm





    Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch'è principio e cagion di tutta gioia?".
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    wheaton80
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    00 06/01/2018 20:04
    USA e Corea del Sud sospendono le esercitazioni militari congiunte. Pyongyang accetta dialogo con Seul

    Donald Trump ingrana la retromarcia sulla retorica bellicosa contro Pyongyang. E assieme alla Corea del Sud sceglie di sospendere esercitazioni militari primaverili nella penisola divisa, che avrebbero coinciso con le Olimpiadi invernali organizzate da Seul a partire da febbraio. Un gesto dai contorni distensivi che potrebbe dare una chance agli spiragli diplomatici sulla crisi nucleare affiorati negli ultimi giorni tra le due Coree e che finora erano stati invece apostrofati con estremo scetticismo da Washington. Spiragli confermati dalla notizia riportata dall’agenzia Yonhap secondo cui la Corea del Nord ha accettato la proposta di Seul di un dialogo ad alto livello da tenere martedì 9 gennaio sulla partecipazione di atleti nordcoreani ai Giochi invernali che si svolgeranno a febbraio in Corea del Sud. Trump ieri ha cambiato i toni: nei suoi tweet ha rivendicato di aver contribuito lui stesso ai venti di disgelo con il suo atteggiamento aggressivo per confrontare Pyongyang e ha proseguito dichiarando apertamente che “i colloqui sono una buona cosa”. L’annuncio della cancellazione o quantomeno rinvio a data da destinarsi della prova di forza militare è stato dato da Seul, attraverso una nota del Presidente Moon Jae-in, reduce da una telefonata di mezz'ora con Trump.

    La Casa Bianca non ha fatto immediatamente riferimento alle esercitazioni ma ha indicato che la conversazione tra i due leader, in passato protagonisti di screzi per la propensione diplomatica di Seul considerata troppo morbida dalla Casa Bianca, è stata «positiva». Moon, nei giorni scorsi, aveva risposto raccogliendo e rilanciando iniziali aperture da parte del dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un. Quest'ultimo, in un discorso di Capodanno, aveva proposto di discutere la partecipazione di una delegazione del Paese alle Olimpiadi invernali. Poco dopo è scattato il ripristino di linee di comunicazione tra Nord e Sud, mute dal gennaio del 2016, con un primo colloquio telefonico in un villaggio di frontiera durato una ventina di minuti. Le prossime esercitazioni militari congiunte tra Seul e Stati Uniti erano considerate da Kim un significativo ostacolo da rimuovere per procedere nei contatti. La potenziale svolta è tanto più significativa perché, negli stessi giorni dei nuovi contatti tra le due Coree, l’amministrazione statunitense aveva reagito con malcelato disprezzo. Trump aveva preferito innescare una “Guerra dei Bottoni”, affermando che il suo pulsante nucleare era più grosso di quello che Kim aveva rivendicato di avere ormai sulla scrivania.

    E il suo ambasciatore all'ONU Nikki Haley aveva detto che negoziati erano inutili se Pyongyang non rinunciava prima del tutto ai programmi atomici e missilistici, che nell'ultimo anno si sono intensificati e hanno nel mirino anche il territorio statunitense. Ma la nuova presa di posizione appare anche come il tentativo di correre ai ripari per evitare rischi di aggravare fratture tra alleati, che possono mettere in dubbio sia l'efficacia di trattative che di manovre di continuo isolamento e pressione internazionale ai danni della Corea del Nord. A questo spettro è parsa alludere ieri Seul, assicurando stretta collaborazione con la Casa Bianca:“Coopereremo da vicino con gli Stati Uniti in qualunque negoziato con la Corea del Nord”, ha sottolineato dal palazzo della Presidenza. “E crediamo fermamente che colloqui inter-coreani possano creare un'atmosfera desiderabile per trattative tra Stati Uniti e il Nord volti a risolvere la questione delle armi nucleari nordcoreane”.

    Trump, ha aggiunto il comunicato, nella telefonata bilaterale si sarebbe impegnato a sostenere Moon “al cento per cento”. Un disgelo per disinnescare la minaccia di conflitti o crisi nucleari nella penisola coreana, avvertono gli osservatori più cauti, è ancora ipotetico e affidato alle parole. La dinamica tra Pyongyang, Seul e Washington e anche Pechino, tuttora la più vicina al regime di Kim, è parsa finora estremamente incerta. Complicata dalla corsa al riarmo della Corea del Nord, che ha moltiplicato test di ordigni e vettori balistici, e dall’imprevedibile politica di America First della Casa Bianca, che vede Trump alludere a rinunce a ruoli di leadership multilaterale e che fa temere ad alleati e avversari decisioni frutto di incompetenza o vocazioni isolazioniste. Promesse di colloqui appaiono però più promettenti di battute sulle dimensioni dei propri “bottoni” nucleari.

    Marco Valsania
    05 gennaio 2018
    mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/mondo/2018-01-04/usa-e-corea-sud-sospendono-esercitazioni-militari-congiunte-191518?fn=swipefeed&id=N_PRPAMAIN%2FAEFxO4bD&...
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    wheaton80
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    00 27/01/2018 05:53
    Corea: l’accordo Olimpico

    La Corea del Sud e quella del Nord sfileranno insieme alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali. Questo l’accordo raggiunto dalle delegazioni di Seul e Pyongyang, che si sono incontrate in uno sperduto di villaggio sull’infuocato confine tra le due Coree. Non solo: la squadra di pattinaggio sul ghiaccio femminile che parteciperà ai giochi dovrebbe essere unitaria. Usiamo il condizionale perché, seppure ci sia un accordo, potrebbe saltare, stante le tante opposizioni che fanno leva anche sulle lamentele dell’allenatrice della squadra di Seul, contraria per motivi sportivi. Infatti tale unione sarebbe, a sua detta, a nocumento delle chanche sportive della sua squadra (lamentela invero alquanto squallida, ma il mondo gira anche così). Quest’ultimo accordo ha un carattere storico che non ha invece la comune sfilata, realizzata quest’ultima anche alle Olimpiadi invernali di Torino. Inoltre la competizione unitaria vedrebbe soprattutto una partecipazione di popolo, che le contingenze hanno diviso, in un tifo comune che la sola sfilata, seppur di alto significato simbolico, non ha. Detto questo, non vogliamo affatto minimizzare la parata iniziale comune accennando al pregresso torinese; sarebbe infatti esercizio alquanto miope: allora non c’era il clima di tensione di oggi né allora soffiavano impetuosi come oggi i venti di guerra. Seppure i due Paesi fossero ancora divisi e conflittuali e sebbene di tanto in tanto la tensione sull’asse Pyongyang – Washington saliva a livelli di guardia, non c’è mai stato un vero e proprio pericolo di guerra. La prima minacciava, la seconda rispondeva, ma le trattative sottotraccia non sono mai cadute, tanto che si arrivava sempre e comunque ad accordi più alti. Oggi è tutto diverso. E questo piccolo cenno va salutato per quel che è: un segnale di pace per il mondo intero.

    17 gennaio 2018
    piccolenote.ilgiornale.it/34733/laccordo-olimpico
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    wheaton80
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    00 07/03/2018 19:24
    Così Moon Jae-in ha disinnescato la bomba della Corea del Nord

    Quando il 9 maggio scorso Moon Jae-in vinse le elezioni presidenziali in Corea del Sud, conquistando il 41% delle preferenze e oltre 13 milioni di voti, molti, nel Paese asiatico, si aspettavano un cambiamento di paradigma nella politica nazionale da parte del 65enne ex avvocato per i diritti umani e autore di libri di successo. Moon ha impostato la sua azione politica nella ricerca di una “via coreana” alla soluzione della crisi innescata dall’avventurismo nucleare e missilistico del vicino settentrionale e del suo leader Kim Jong-un. Per lunghi mesi, tuttavia, i riflettori mediatici si sono concentrati sulla sfida muscolare tra Corea del Nord e Stati Uniti e sul duello, personale prima ancora che politico, tra Kim e il Presidente statunitense Donald Trump e la figura di Moon Jae-in è stata, superficialmente, relegata in secondo piano. La volontà del Presidente di riorientare la strategia di Seul, passando per la scelta di non completare il dispiegamento del sistema antimissile THAAD in Corea del Sud e ricercare una crescente sintonia con la Cina, finalizzata nel tentativo di risolvere la disputa con Pyongyang in maniera negoziale, evitando un conflitto che causerebbe decine di migliaia di morti nel suo Paese, ha ricevuto l’attenzione che meritava solo in occasione della cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici invernali di Pyeongchang, quando con la stretta di mano alla sorella del leader nordcoreano Kim Yo-jong, Moon ha sottolineato la serietà dei suoi intenti. Moon jae-in, per la Corea del Sud, è il leader giusto al momento giusto: la sua “forza tranquilla” e il suo basso profilo sono ciò che più servono a Seul per stemprare i climi bellicosi e ottenere la possibilità di un negoziato con Pyongyang che garantisca un necessario modus vivendi tra le due Coree.

    Il successo della nuova “Sunshine Policy” olimpica di Moon Jae-in
    Secondo quanto scritto da The Diplomat, “mesi di duro lavoro sono stati ripagati con una grande vittoria per l’Amministrazione Moon. In termini di soft diplomacy, la visione delle due Coree marcianti fianco a fianco sotto la bandiera della Corea unita durante la cerimonia d’apertura è stato un grande successo d’immagine. […] Il fatto che Moon e Kim Yo-jong si siano stretti la mano di fronte a centinaia di milioni di persone ha mandato un messaggio forte”. In pochi giorni Moon Jae-in ha aperto la strada a un summit intercoreano e reso il disgelo possibile, eventualità difficile da prevedere solo poche settimane fa. Moon Jae-in procede sul solco del rilancio della Sunshine Policy inaugurata a fine Anni Novanta dal suo predecessore alla Casa Blu di Seul, Kim Dae-jung, che secondo quanto scritto da Luciano Lombardi su Panorama si fonde su tre assunti precisi:“La Corea del Sud si impegna a cercare attivamente la cooperazione con la Corea del Nord; non cercherà in alcun modo di assorbirla; non sarà disposta a tollerare alcuna provocazione armata della Corea del Nord”.

    Moon Jae-in ora è l’uomo chiave per la crisi coreana

    Di fatto, Moon Jae-in è ora l’uomo chiave per la risoluzione delle dispute attorno al 38° parallelo. Un risultato che non è certamente sgradito ad attori come Cina e Russia, che vedono così diminuiti i rischi di una tortuosa mediazione nella Penisola, e che potrebbe condizionare sul lungo termine l’approccio statunitense. Se Moon accettasse l’invito di Kim Jong-un a visitare il Nord, la sua strategia avanzerebbe ulteriormente e aprirebbe la strada a scelte di policy funzionali a disinnescare le tensioni e a riportare il dittatore di Pyongyang su tracciati più definiti. Tra queste si potrebbe segnalare la riapertura del parco industriale di Kaesong, regione del Nord in cui Seul ha investito dal 2002 al 2016, anno della chiusura decretata dal predecessore di Moon, Park Geun-hye, dando lavoro a circa 50.000 cittadini nordcoreani. Le mosse di Moon Jae-in sono in ogni caso lodevoli e meritevoli d’attenzione in quanto frutto di una visione coerente della crisi coreana e di un’elaborazione strategica che, dopo lunghi mesi, comincia a presentare i suoi ritorni concreti. Moon è uno dei leader che ci permettono di dire, con sicurezza, che un altro mondo è possibile e realizzabile ed è compito delle cancellerie internazionali supportare e promuovere i suoi sforzi per evitare una guerra che avrebbe risvolti devastanti per l’intero pianeta, non solo per Corea del Nord e Corea del Sud.

    Andrea Muratore
    4 marzo 2018
    www.occhidellaguerra.it/cosi-moon-jae-disinnescato-la-bomba-della-corea-d...
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    wheaton80
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    00 27/04/2018 16:25
    Coree, storico incontro al confine tra Sud e Nord. Kim:"Inizia una nuova era"



    Una stretta di mano che potrebbe entrare nei libri di storia. Quel che sembrava impossibile fino a pochi mesi fa, quando l'escalation nucleare e missilistica sembrava inarrestabile, è invece avvenuto. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, e il Presidente sudcoreano, Moon Jae-in, si sono stretti la mano tra timidi sorrisi e hanno avuto "serie e oneste discussioni" su come denuclearizzare la penisola e stabilire "una pace permanente". È stato sancito così lo storico vertice alla frontiera tra le due Coree con l'impegno per la tregua come "regalo per il mondo". “Ora comincia una nuova storia”, ha scritto Kim sul libro degli ospiti della Peace House di Panmunjom, “dal punto di partenza della storia e dell'era di pace”. "Sono felice di incontrarti", gli ha detto Moon, prima che il Presidente nordcoreano oltrepassasse la linea di demarcazione che divide la penisola dalla fine della guerra di Corea, nel 1953, entrando in territorio sudcoreano. È stata la prima volta in assoluto per un leader nord-coreano. In un "inaspettato" fuori programma, Kim Jong-un ha poi invitato Moon Jae-in ad attraversare il confine, stringendogli la mano. I due sono poi rientrati al Sud per il picchetto d'onore e per salutare le delegazioni dei due Paesi.

    Durante l'incontro Moon Jae-in ha presentato a Kim Jong-un i membri della delegazione sudcoreana. Il Presidente nordcoreano ha poi fatto lo stesso per i delegati del Nord. Il numero uno della Corea del Sud ha anche stretto la mano a Kim Yo-jong, la sorella minore di Kim, che ha definito "una celebrità nel Sud". Lo scorso febbraio la aveva già incontrata durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang. Durante il summit, poi, Kim Yo-Jong ha detto che "è necessario accelerare l'unificazione delle due Coree". Una dichiarazione che ha provocato amichevoli sorrisi di approvazione da parte di tutti i presenti al tavolo negoziale. Il punto di partenza è la denuclearizzazione della penisola coreana e l'obiettivo è di raggiungere la pace entro la fine dell'anno. “I colloqui”, fanno sapere fonti vicine all'incontro, “si sono svolti in un clima disteso". Con una battuta non priva di autoironia, il leader della Corea ha anche promesso a Moon Jae-in che "non lo sveglierà più all'alba". Un chiaro riferimento ai lanci di missili, avvenuti, in gran parte, in piena notte o alle prime luci del giorno.

    "Verrò alla Casa Blu, se mi inviterai", ha poi chiosato Kim Jong-un, ammettendo di fatto "una carenza di trasporti" nel suo Paese, quando Moon Jae-in gli ha manifestato l'interesse a visitare il monte Paekdu, la montagna sacra in Corea del Nord. I due leader si sono poi separati per andare a pranzare. Kim Jong-un si è, infatti, spostato sul versante settentrionale del villaggio prima del previsto rientro in territorio sudcoreano, dove insieme a Moon Jae-in ha piantato un albero a memoria dello storico incontro nel villaggio di Panmunjom. L'albero, un pino, è simbolo di pace e prosperità. Poi si sono allontanati insieme per una passeggiata tête-à-tête, al termine del quale il leader nordcoreano ha promesso che "non saranno ripetuti gli errori del passato". “Lavoreremo per gli interessi dei due Paesi”, ha poi aggiunto. “Siamo una stessa famiglia e dobbiamo garantire un futuro di pace alle nostre popolazioni".

    Sergio Rame
    27/04/2018
    www.ilgiornale.it/news/mondo/coree-storico-incontro-confine-sud-e-nord-kim-inizianuova1519...
    [Modificato da wheaton80 27/04/2018 16:27]