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Hollywood si scopre pedofila

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2024 14:22
15/12/2016 18:54
 
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Non è tutto oro quel che luccica. Spesso dietro una facciata fatta di belle apparenze si nasconde un mondo squallido. Un mondo fatto di depravazioni e sogni interrotti. Non ne è esente Hollywood. La fabbrica del cinema statunitense è stata infatti duramenta attaccata da Elijah Wood. La star de “Il Signore degli Anelli” ha dichiarato, in una recente intervista al Sunday Times, di aver avuto la fortuna di essere stato protetto da piccolo, quando quel mondo fatto di fama e luci si è accorto per la prima volta di lui. Non si può dire la stessa cosa per molti suoi colleghi che, durante le feste di produzione, sono stati regolarmente preda di pedofili. Tutti appartenenti all’industria cinematografica.

Hollywood pedofila
«Qualcosa di grave stava per succedere a Hollywood. Era tutto organizzato. In questa industria girano un sacco di vipere, gente che ha bene in mente i propri interessi, parassiti che ti guardano come fossi la loro preda», ha raccontato Wood. Una sorta di nuovo caso Savile (a metà del 2000 il dj britannico Jimmy Savile venne accusato di pedofilia e violenza sessuale; negli anni l’uomo avrebbe abusato di 300 vittime) che secondo l’attore stenta a venire fuori. «Merito dei potenti che potreggono questi individui. Questa è la vera tragedia. Le vite di chi subisce violenza sono state irrimediabilmente distrutte. Mia madre a quelle feste non mi mandava. Le interessava più crescermi come una persona sana che farmi fare carriera».

La conferma di Corey

Le parole di Elijah Wood hanno sortito l’effetto di un vero e proprio pugno al volto della comunità di Hollywood. Tanto più che le accuse sono state confermate anche da Corey Feldman, negli Anni ‘80 attore in film come “Gremlins”, “Goonies” e “Stand by Me”:«Ero circondato da molestatori, veri avvoltoi. Sono stato abusato. I pedofili sono sempre al loro posto, sono le persone più ricche e potenti del business». A causa di queste esperienze Feldman ha avuto problemi mentali, è diventato alcolista e tossicodipendente. Solo col tempo è riuscito a esternare i suoi problemi facendosi aiutare da strutture specializzate. Non ha avuto la stessa fortuna il suo amico Corey Haim, coprotagonista di “Ragazzi perduti”, morto di overdose nel 2010. Secondo Anne Henry, fondatrice del gruppo di aiuto per gli attori-bambini Bizparents, Hollywood sta attualmente coprendo un centinaio di pedofili attivi.

23-05-2016
letteradonna.it/236652/hollywood-scandalo-luci-rosse-pedofilia-elij...
04/05/2017 19:36
 
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Ex Navy SEAL: 3.000 pedofili arrestati nel silenzio dei media



L’ex Navy SEAL Craig Sawyer ha detto che oltre 3.000 pedofili appartenenti ad una cerchia pedo-satanica elitaria sono stati arrestati, nel totale blackout dei media mainstream. Parlando con Michael Zimmerman di Infowars alla convenzione annuale della NRA, Sawyer ha detto che gli addetti all’Intelligence hanno confermato che l’impegno di Trump di abbattere l’élite pedofila a Washington DC è già stato adempiuto. Secondo Sawyer, la sua ricerca indipendente lo ha portato a scoprire che funzionari governativi di alto livello torturano e uccidono i bambini piccoli durante i rituali satanici. Dice che, nonostante uno sforzo concertato da parte dei media sociali e dei mainstream per sopprimere queste informazioni, non possono sfuggire alla valanga di verità rilasciata dai media indipendenti.



Trascrizione dell’intervista con l’ex marine SEAL Craig Sawyer
“Abbiamo dato inizio ad un’organizzazione senza scopo di lucro chiamata ‘Veterans for Child Rescue’ (Veterani per il salvataggio dei bambini) e stiamo raccogliendo denaro per esporre gruppi pedofili di élite di alto livello che stanno attaccando i nostri figli. Alcuni di loro aderiscono a rituali satanici e torturano a morte neonati. Sto ottenendo informazioni di alto livello dalle comunità federali di vigilanza e di Intelligence. Dal gennaio ci sono stati oltre 3.000 arresti. Ora abbiamo un Presidente al quale non va bene che i bambini vengano violentati e torturati a morte, grazie a Dio. Con tutti questi arresti in corso, sto imparando sempre di più e ho capito che devo rivolgermi ai mezzi indipendenti per farmi sentire, diffidando dei media mainstream, che rifiutano di affrontare la mia storia. La mia missione è informare i cittadini americani di ciò che gli è stato negato di sapere. Voglio costruire per questi bambini un ambiente migliore che non permetta tali atti. Dobbiamo fare qualcosa. Ho riunito una task force di veterani di Intelligence di alto livello molto capaci. Quindi vogliamo girare un documentario, mettere allo scoperto questo fiume di corruzione e aiutare a ripulirlo. Subito dopo ho riferito ad Alex Jones la mia intenzione di fondare delle organizzazioni. Ho ricevuto telefonate dai funzionari che dicono che ci sono due gruppi che intendono attaccare l’organizzazione. Io permetterò di attaccarci per rendere visibile il loro operato. I social media stanno soffocando la mia azione. I siti di crowdfunding ci hanno danneggiato. Ma ogni giorno stiamo ottenendo sempre più sostegno da funzionari di alto livello. È un movimento di base che sta crescendo molto rapidamente”.

Sean Adl-Tabatabai
30 aprile 2017
Fonte: yournewswire.com/navy-seal-3000-pedophiles-arrested/

ununiverso.it/2017/05/02/ex-navy-seal-3000-pedofili-arrestati-nel-silenzio-de...
[Modificato da wheaton80 04/05/2017 19:37]
02/07/2017 17:10
 
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Los Angeles: 238 arresti connessi a una rete di pedofilia dell’Elite Hollywoodiana



Il Dipartimento di Giustizia ha condotto una serie di raid in tutta Los Angeles arrestando 238 persone in connessione con una rete di pedofilia di Hollywood. Secondo quanto ci arriva dalle dichiarazioni della polizia, tra gli arrestati ci sono alcuni “investitori importanti di Hollywood”, così come politici, professionisti dai colletti bianchi, un monaco e altri membri di alto rango del clero. L’operazione è stata chiamata “Operation Broken Heart III” e le incursioni sono state mirate con l’obiettivo di spazzar via i trasgressori per lo sfruttamento sessuale dei bambini, la prostituzione infantile, il turismo sessuale e il possesso e la distribuzione di pornografia infantile, ha detto il vice capo Matt Blake del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. La polizia ha dichiarato che non sono in grado di rilasciare tutti i nomi a questo punto, ma hanno confermato che tra gli arrestati sono inclusi alcuni “nomi familiari” nel settore dello spettacolo. L’Operation Broken Heart III, hanno riferito, è parte di un’operazione molto più grande che si collega ad anelli nazionali di pedofili dell’Elite e si estende in tutto il mondo. Tra gli arrestati anche un politico australiano che stava cercando di “acquistare” un bambino di 6 anni.

Il Times riporta:“Tra gli arrestati ci sono stati animatori, leader di comunità, professionisti cosiddetti colletti bianchi e membri del clero, ha dichiarato John Reynolds, agente speciale in carica per l’US Department of Homeland Security Investigations. “L’incidenza di sfruttamento sessuale infantile ha raggiunto proporzioni impressionanti”, ha detto in una conferenza stampa. Le forze dell’ordine hanno detto che gli arresti sottolineano l’importanza delle famiglie per mantenere un dialogo aperto sulla sicurezza di Internet. “Genitori e bambini devono avere conversazioni franche su come mantenere la sicurezza nel cyberspazio”, ha detto Reynolds. I bambini e gli adolescenti, ha detto, spendono molto tempo su siti Internet e social media, dove i predatori di bambini spesso cercano vittime. La task force di Los Angeles fa parte dei 61 programmi a livello nazionale finanziati attraverso l’Ufficio della Giustizia Minorile e della Prevenzione della Delinquenza, del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Creato nel 2014, con l’Operation Broken Heart III, dà alle forze dell’ordine il compito di combinare le risorse e gli strumenti d’indagine per identificare i “predatori” di giovani vittime” (http://www.latimes.com/local/lanow/la-me-ln-operation-broken-heart-arrests-20160621-snap-story.html).

28 giugno 2017
www.ninconanco.info/los-angeles-238-arresti-connessi-rete-pedofilia-dellelitehollyw...
[Modificato da wheaton80 02/07/2017 17:12]
14/10/2017 17:05
 
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Lo scandalo Weinstein ci dice cos’è veramente Hollywood

Weinstein era un potentissimo produttore cinematografico, co-fondatore di Miramax Films e grande finanziatore di politici Democratici. È stato licenziato dal suo incarico di co-presidente della Weinstein Company dopo che il New York Times ha pubblicato un articolo che rivelava le sue seriali molestie sessuali verso impiegate donne. La sua storia è una tale tempesta perfetta di corruzione, depravazione ed ipocrisia che rappresenta alla perfezione il decadimento morale dell’America. Il pezzo del Times ha rivelato che Weinstein negli anni ha patteggiato almeno otto diverse cause legali per molestie sessuali. L’articolo era solo la punta di un iceberg veramente grottesco, perché a séguito è emersa una serie di altre accuse. In un articolo del New Yorker, ironia della sorte scritto da Ronan Farrow, figlio del presunto pedofilo Woody Allen, emergono ulteriori conferme del comportamento predatorio di Weinstein. Sarebbero state coinvolte anche l’attrice/regista italiana Asia Argento ed altre due donne che dicono di esser state violentate. Le accusatrici più famose sono Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Ashley Judd, Rose McGowan e Rosanna Arquette. Praticamente ogni personaggio pubblico ora sta facendo il proprio ipocrita teatrino di denunce. Tutte le star del cinema, membri dei media e politici che ora rimproverano aspramente Weinstein, durante il suo grottesco regno, non avevano mostrato altro che vile codardia. Molti pesi massimi di Hollywood, come Meryl Streep, George Clooney, Ben Affleck e Jennifer Lawrence, fingono di non sapere che Weinstein era un depravato.

Il rotondo e ripugnante Harvey è noto nell’industria cinematografica per il suo approccio petulante ed imperioso, che comprende l’abuso fisico dei propri sottoposti e l’essere una bestia lasciva con le donne. I racconti dei suoi cattivi comportamenti sono così numerosi che anche un signor nessuno come me li conosceva. Allora come ha fatto Harvey a fare il pervertito impunemente per così tanto tempo? La ragione principale è che possedeva un talento raro che tutta Hollywood brama, cioé la capacità di far guadagnare ai propri film candidature all’Oscar. I suoi film sono stati nominati per Best Picture 26 volte negli ultimi 28 anni e sono stati nominati complessivamente per oltre 300 Academy Awards. In altre parole, Harvey poteva rendere le persone ricche e famose al di là dei loro sogni più selvaggi, motivo per cui tanti ad Hollywood guardavano dall’altra parte quando si comportava da troglodita. Per citare Upton Sinclair, “è difficile far capire qualcosa ad un uomo quando il suo stipendio dipende dal suo non capire”. La cieca ambizione non è l’unica ragione per cui Hollywood ha lasciato fare Weinstein, anche l’opportunità politica ha giocato un ruolo. Weinstein è un vecchio sostenitore dei Democrats, in particolare di Obama e della Clinton, ed ha donato un sacco di soldi per le loro campagne.

Un esempio perfetto di patto col diavolo con Weinstein per motivi politici è Lena Dunham. La Dunham, grande sostenitrice della Clinton e femminista devota, ha ammesso che conosceva la reputazione di Weinstein, ma che nonostante ciò gli ha stretto la mano e si è esibita ad una raccolta fondi per la campagna di Hillary. La Dunham ha dichiarato di aver tradito i propri valori da femminista perché “voleva disperatamente sostenere la Clinton”. I liberal di Hollywood hanno chiamato i Cristiani Evangelici ipocriti per aver sostenuto Trump, nonostante la sua depravazione morale e misoginia. Concordo che lo siano, ma lo sono anche i liberal di Hollywood per aver lasciato fare Weinstein. Entrambe le parti dovrebbero scendere dal piedistallo e leggere Matteo 7:5:“Ipocrita, prima togli la trave dal tuo occhio, poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Lo scandalo di Weinstein mi ha portato alla mente un verso di una canzone degli U2:“Se cerchi qualcuno da incolpare, lancia un sasso in aria, colpirai un colpevole”.

Quando lancio il mio sasso, spesso ricade sui media, e così è anche in questo caso. Ronan Farrow ha pubblicato la sua storia sul New Yorker solo perché la NBC, sua datrice di lavoro, ha rifiutato di seguire la storia. NBC è in affari con Weinstein su vari progetti cinematografici e televisivi e senza dubbio non ha voluto infastidire un uomo tanto potente. Questa storia quindi ci dice molto anche dei media. Anche il New York Times, che per primo ha diffuso la cosa, ne è uscita profumando più come un mucchio di letame che come una rosa. Si è infatti saputo che nel 2004 il giornale aveva insabbiato una storia simile su Weinstein dopo le minacce dei suoi avvocati. Il NYT che omette una storia importante nei primi 2000 non dovrebbe sorprendere nessuno che abbia seguito le nefandezze di Bush. La cosa scioccante è chi ha contruibuito a nascondere il suddetto articolo del 2004.

Matt Damon. Sì, Matt Damon, il signor Will Hunting e presunto bravo ragazzo, chiamò il giornalista del Times per difendere Weinstein e fermare la storia. Lo stesso fece Russell Crowe. Mi chiedo come Damon e Crowe facciano a dormire di notte, sapendo di esser stati complici di ulteriori tredici anni di donne abusate? È scomodo dirlo, ma un altro gruppo di persone che avrebbero potuto fermarlo ma non l’hanno fatto sono le sue vittime più famose, cioè Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie, Mira Sorvino ed Ashley Judd. Avrebbero potuto fermarlo se si fossero fatte avanti anni fa. Il motivo per cui punto verso di loro e non verso le altre vittime è perché erano sia in grado di difendersi sia di sfidare Weinstein. Voglio dire che la Paltrow, la Jolie, la Sorvino e la Judd provengono tutte da famiglie dell’entertainment, ben conosciute ed apprezzate nell’industria.

Non erano impotenti perché hanno forti alleati e connessioni profonde nel settore. Queste donne, a parte la Judd, hanno anche vinto Oscar, il che dava loro, ancor di più, credibilità e visibilità per fare le loro affermazioni. Non “incolpo” queste donne di esser state molestate o aggredite da Weinstein, vorrei solo che fossero andate oltre le proprie ambizioni ed avessero salvato altre da quel terribile destino. La carrellata di condanne per Weinstein continuerà senza sosta nei prossimi giorni e settimane, a ragione, ma vederlo solo come bersaglio di derisione sminuisce quel che lui rappresenta. Weinstein è semplicemente un sintomo della più ampia malattia che io chiamo “reality show America”. Essa vede gli esseri umani come cose usa e getta e beni il cui valore è misurato in termini di utilità per intrattenimento o piacere. Questa storia ci conferma che il “reality show America”, che impera nell’ambiente politico-culturale, è una raccolta di ipocriti egocentrici ed amorali, rapidi a condannare gli altri ma incapaci di guardarsi allo specchio.

Gli abitanti di “reality show America” ad Hollywood, Washington e nei giornali si chiederanno quanto abbiano contribuito alla cultura che ha coltivato un uomo come Harvey Weinstein? Sinceramente ne dubito, perché l’elusione, la miopia emotiva e l’amnesia storica sono americani quanto la torta di mele. Questo scandalo è un’opportunità, non solo di vedere Weinstein per quel che è veramente, ma anche di vedere l’America per quel che siamo diventati… un branco di codardi senza più etica, allergici all’introspezione ed alla verità. Questa “reality show America”, attualmente interpretata dai Trump e dalle Kardashian (con special guest i Clinton) e prodotta da Harvey Weinstein, rivela quanto l’America sia moralmente caduta in basso e quanto tutti noi cittadini non abbiamo più alcuna autorità etica perché, come i nostri padroni, siamo incapaci di essere onesti con noi stessi. È dura ammetterlo, ma se trovassimo il coraggio di vederci come siamo veramente, riconosceremmo che Harvey Weinstein è l’America e l’America è Harvey Weinstein. Entrambi sono tronfi, corrotti, bulletti ambiziosi, pieni di paura e di odio, che usano il proprio ingombrante potere per sfruttare gli indifesi alimentando i loro impulsi più scuri

Fonte: www.rt.com/op-edge/406478-weinstein-hollywood-scandal-women/
12.10.2017

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG
comedonchisciotte.org/lo-scandalo-weinstein-ci-dice-cose-veramente-ho...
[Modificato da wheaton80 14/10/2017 17:07]
08/11/2017 00:25
 
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Harvey Weinstein usò anche ex agenti del Mossad per fermare le donne molestate

LOS ANGELES - Harvey Weinstein ha assunto svariate compagnie private di Intelligence per individuare i suoi accusatori e affossarne le denunce: lo rivela il New Yorker nell'ultima puntata dell'inchiesta che ha colpito al cuore l'industria cinematografica americana e si è allargata a macchia d'olio in tutto il mondo. Il produttore di Hollywood, accusato di aver molestato decine di donne in trent'anni di carriera e che ora rischia l'arresto per stupro, ha ingaggiato detective privati non solo per rintracciare le vittime ma anche per stanare e bloccare i giornalisti che stavano indagando sul caso. A rivelare un ulteriore tassello sullo scandalo, dozzine di pagine contenenti documenti inequivocabili e sette testimonianze di persone coinvolte nell'indagine. Tra le compagnie assoldate dal produttore la Kroll, una delle agenzie di Intelligence più prestigiose del mondo, e Black Cube, gestita per la maggior parte da ex agenti del Mossad, i servizi segreti israeliani. Il dossier rivela che il contratto firmato da Weinstein, a luglio 2016, prevedeva esplicitamente la condizione di bloccare le indagini su di lui, portate avanti dal New York Times e dal New Yorker, così come la pubblicazione del libro dell'attrice Rose McGowan, che per prima ha svelato i dettagli degli abusi sessuali. David Boies, l'avvocato di Weinstein, rinomato paladino dei diritti umani e di cause liberali al più alto livello del sistema giudiziario americano, avrebbe offerto alla Black Cube incentivi finanziari per prevenire la pubblicazione degli articoli e per ottenere la bozza del libro di McGowan. Tra gli incarichi affidati alla compagnia, anche quello di tracciare il profilo psicologico delle accusatrici, cercando scheletri nell'armadio nelle loro storie personali. Secondo quanto riporta il New Yorker, un'investigatrice privata, ex agente del Mossad, aveva incontrato McGowan, fingendosi un'attivista per i diritti delle donne. La stessa donna, in seguito, era riuscita a entrare in contatto sotto false spoglie con i giornalisti che stavano lavorando sul caso Weinstein, fingendo di avere prove schiaccianti contro il produttore. Black Cube, fondata nel 2010 da Yanus e Dan Zorella, membri dell'unità di Intelligence israeliana, si è rifiutata di commentare le notizie del suo lavoro su Weinstein, rispondendo al New Yorker con queste parole:"E' nella nostra politica aziendale rispettare la privacy dei clienti e mai confermare o negare qualsiasi speculazione fatta al riguardo del nostro lavoro".

07 novembre 2017
www.repubblica.it/esteri/2017/11/07/news/weinstein_e_gli_agenti_del_mossad_la_rete_di_spie_per_rintracciare_le_donne_molestate-18...
23/08/2018 18:37
 
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Hollywood, il documentario sull'ombra della pedofilia

Hollywood e le violenze sessuali, un inquietante legame che sembra rafforzarsi di giorno in giorno. Weinstein, Spacey e Hoffman sono solo i nomi più recenti e gettonati di un elenco di protagonisti allungatosi di anno in anno. Ma c'è un altro, ancor più mostruoso, morbo che serpeggia tra le strade del quartiere situato a nord-ovest della città di Los Angeles: la pedofilia. L'esistenza di pedofili seriali ad Hollywood è un fatto chiacchierato, ma mai esploso definitivamente nelle cronache giornalistiche. A riportare alla luce la presenza di questo allarmante fenomeno sta contribuendo un documentario uscito in pochissime sale nel 2015, ma tornato prepotentemente d'attualità in questi giorni grazie all'emersione delle vicende legate a Weinstein. “An Open Secret” è un'inchiesta video, disponibile su Vimeo gratuitamente, che indaga su casi d'abusi sui minori perpetrati all'interno della più famosa e celebre industria cinematografica del mondo:

vimeo.com/142444429


Il documentario comincia analizzando il commercio di foto pedopornografiche dei giovani attori hollywoodiani che avverrebbe su Ebay. A metterle in vendita, secondo quanto mostrato da Amy Berg, autore del documentario, sono gli agenti delle giovani star. Altre testimonianze presenti nell'inchiesta, poi, evidenziano come alcuni agenti abbiano costretto i piccoli attori a dormire con loro oppure a partecipare a pigiama party e feste nudiste in piscina, con tanto di alcool e farmaci al seguito. Solo uno degli accusati presenti nel video si sarebbe dimesso dagli organi di rappresentanza ufficiale. Indizi che fanno pensare che il prossimo grande scandalo sessuale che travolgerà l'industria cinematografica americana potrebbe riguardare la pedofilia. Elijah Wood, celebre per aver interpretato il ruolo di Frodo nel Signore degli Anelli, ha dichiarato più di un anno fa che ad Hollywood:"Ci sono un sacco di persone pronte ad approfittarsi sessualmente di giovani attori". "La pedofilia è un problema diffuso", ha aggiunto. E ancora:"C'è dell'oscurità nel sottobosco di quell'ambiente. Ciò che mi colpisce di queste situazioni è il fatto che le vittime non posso parlare, al contrario di chi invece ha il potere in mano". E proprio sull'impunità degli orchi in questione, l'hobbit cinematografico si è interrogato in quell'intervista. Perché questo genere di denunce e segnalazioni non trovano riscontro nelle aule giudiziarie? Persone forse troppo potenti per essere messe in discussione?

Qualche giorno fa Corey Feldman, star dei Goonies, che da anni denuncia pubblicamente l'esistenza della pedofilia ad Hollywood, ha annunciato un progetto che a suo dire cambierà il mondo dello spettacolo:"Ho intenzione di rivelare [quello che accade nel mondo del cinema, n.d.r.], girando un film che sarà la rappresentazione più vera e onesta degli abusi sui bambini mai portata sullo schermo. Racconterò la mia vicenda personale con estrema sincerità e totale realismo. Senza modifiche, senza censure e senza nessuno studio dietro. Io farò il film, io lo dirigerò, io lo produrrò e io lo distribuirò, per garantire che esca nelle sale grazie alle vostre donazioni". Un film denuncia, quindi, che nelle intenzioni dell'autore è destinato a smascherare per sempre un mondo tanto sommerso quanto sconvolgente. Nel 2014, Michael Egan, un ex attore-bambino, ha accusato di pedofilia Bryan Singer, regista di X-Men. Singer ha negato la fondatezza delle accuse. Sempre Egan, poi, ha coinvolto nelle sue dichiarazioni altri "personaggi potenti, coinvolti in uno schema di abusi sistematici alla fine degli anni Novanta, in cui ragazzini come Egan venivano adescati per partecipare a orge in cambio di una promettente carriera nel cinema e minacciati di violenza se rifiutavano di cedere agli orchi". Si tratterebbe di David Neuman, Gary Goddard e Garth Ancier. Accuse datate di cui per ora, almeno sui media tradizionali, non si parla più. Alla reale e concreta esistenza di una vera e propria rete di pedofili, inoltre, sarebbero, secondo alcuni, collegabili casi di tossicodipendenza e di morti premature tra i giovani attori hollywoodiani:"C’è una persona che è responsabile per la morte di Corey", ha detto nel 2013 Corey Feldman riferendosi a Corey Haim, "un magnate di Hollywood che bisognerebbe smascherare e che io purtroppo non posso denunciare". Accuse pubbliche, non detti e allusioni che non hanno portato, sin'ora, all'emersione di un fenomeno strutturale che avvolgerebbe come un mind gamer l'universo della cinematografia hollywoodiana. Qualcosa, però, si muove: Finn Wolfhard, giovane attore di “Stranger Things”, ha cambiato agente. Tyler Grasham, infatti, è stato accusato di molestie sessuali. A denunciare il caso sarebbe stato Blaise Godbe Lipman, che avrebbe avuto 17 anni nell'epoca in cui avrebbe subito queste violenze. Tra le storie documentate nell'inchiesta di Berg, poi, c'è quella di Evan Henzi, che sarebbe stato molestato dal suo agente Martin Weiss quando aveva undici anni. Storie che riemergono dall'ombra, dopo anni di oblio.

Francesco Boezi
02/11/2017
www.ilgiornale.it/news/mondo/ecco-i-pedofili-hollywood-i-potenti-impuniti-cui-nessuno-1459...
[Modificato da wheaton80 23/08/2018 18:39]
09/02/2019 14:09
 
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Incriminati i due grandi sponsor LGBT: pedofilia, droga e omicidi



Terry Bean e Ed Buck. Chi sono? Il primo (a sinistra, nella foto) è un imprenditore e storico militante LGBT, fondatore di numerose organizzazioni arcobaleno. Il secondo, Buck (a destra), è un businessman milionario e anche lui consigliere e attivista per i “diritti gay”. Li accomuna anche essere, forse, i più grandi sponsor e finanziatori del movimento omosessuale statunitense, che hanno versato migliaia di dollari per la campagna elettorale di Barack Obama, di Hillary Clinton, del governatore della California, Jerry Brown, e di Eric Garcetti, sindaco di Los Angeles, in cambio della promessa della liberalizzazione delle nozze gay.

Secondo prostituto di colore morto per overdose a casa del milionario LGBT
Qualche settimana fa, a casa di Edward Buck ad Hollywood, è morto il secondo prostituto di colore nel giro di 17 mesi. Nel luglio 2017, quando il corpo di Gemmel Moore venne ritrovato nel suo appartamento, i pubblici ministeri rinvennero nella sua casa un enorme equipaggiamento per la droga, tra cui 24 siringhe contenenti residui di colore marrone, cinque tubi di vetro con residui bianchi e segni di bruciatura, cannucce di plastica a profusione, sacchetti con polveri bianche di tutti i tipi e sostanza cristalline. La morte dell’uomo fu attribuita ad un’overdose accidentale di metamfetamina e lo sceriffo della contea di Los Angeles si rifiutò di sporgere denuncia contro Buck, scatenando molti attivisti afro-americani, che accusarono i funzionari di Los Angeles di proteggere l’attivista LGBT a causa dei suoi generosi contributi a potenti politici. Questo, nonostante nel diario della vittima venne trovato scritto:«Sono diventato dipendente dalla droga. Ed Buck è colui che devo ringraziare. Mi ha dato la mia prima iniezione di crystal meth». Buck gli aveva iniettato droghe pericolose prima della sua morte. Come dicevamo, poco tempo fa la polizia ha ritrovato un secondo uomo di colore morto a casa del milionario LGBT, anche questa volta a causa di un’overdose di droghe. La madre ha parlato di omicidio, accusando Buck, mentre Jermaine Gagnon, un uomo di 28 anni, ha riferito al DailyMail di essere riuscito a scampare alla morte quando Ed Buck gli iniettò una dose di droga nel suo appartamento pieno di giocattoli sessuali, durante uno dei tanti festini in cui il milionario stuprava e stordiva giovani uomini di colore:

www.dailymail.co.uk/news/article-6573905/I-thought-going-person-die-Ed-Bucks-house-Man-reveals-Democratic-donor-injected-meth-...

Il milionario gay, amico di Obama: accusato di abusi sessuali
Se restiamo sempre attorno alla cerchia Obama-Clinton (e Nancy Pelosi, speaker della Camera), spunta il nome del democratico dell’Oregon, Terry Bean (66 anni), che il 4 gennaio scorso è stato incriminato per la seconda volta per pedofilia. Anche Bean, omosessuale, è un volto noto della lobby LGBT americana, creatore del Gay and Lesbian Victory Fund per sostenere economicamente i candidati politici che dichiarano la loro omosessualità. Nel 2009, durante una cena dedicata ai “diritti umani”, Obama ringraziò Bean, definendolo un “grande amico e sostenitore”. Viene infatti descritto come “sostenitore di spicco del Presidente Obama” e “pioniere dei diritti civili”, ed è stato arrestato in custodia cautelare per abusi sessuali su un minore di 15 anni, risalente al 2014, compiuti assieme al suo ex-fidanzato venticinquenne Kiah Lawson. Quasi contemporaneamente alla morte del primo uomo a casa di Ed Buck, venne indagato anche l’allora sindaco di Seattle, Ed Murray, dopo che numerosi uomini lo hanno accusato di abusi sessuali nei loro confronti quando erano ancora minorenni. Anche Murray è un politico apertamente gay, membro del Partito Democratico statunitense e strettamente legato a Obama.

Il “caso Varani” in Italia e lo stile di vita degli attivisti LGBT
La presunzione di innocenza vale per tutti, anche se le prove in questo caso sono piuttosto schiaccianti; lo dimostra l’imbarazzo dei grandi media legati al progressismo arcobaleno, che stentano a riportare in modo approfondito le notizie. Soprattutto i crimini imputati a Ed Buck ricordano molto da vicino il “caso Varani”, che ha sconvolto l’Italia nel 2016. Marco Prato, volto notissimo della movida arcobaleno e attivista LGBT contro i valori del mondo cattolico, uccise barbaramente Luca Varani durante un festino gay a base di cocaina e alcol, senza alcun movente. Ne emerse una perversione ai limiti dell’immaginabile e a mettere al centro lo stile di vita di molti omosessuali militanti è stato un giornalista gay, Marco Pasqua, redattore presso Il Messaggero. «Un mondo che tutti i gay conoscono, una realtà borderline», denunciò Pasqua. «La comunità ha paura che si raccontino cose che tutti conoscono. Che si scoperchi il vaso di Pandora. Tutti sanno, ma è meglio non parlarne». L’attenzione della giustizia statunitense sui due influenti milionari rivela che le coperture sono forse finalmente saltate. Chissà che il vaso di Pandora non si apra davvero.

7 Febbraio 2019
www.uccronline.it/2019/02/07/incriminati-i-due-grandi-sponsor-lgbt-pedofilia-droga-e-omicidi/?fbclid=IwAR1eSXh_OEfxNFaN1e2smCxr7pCgA44w2e5BMA0vjgGXPSXJqHx...
08/07/2019 01:47
 
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Arrestato Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo che scarrozzava Bill Clinton



Jeffrey Epstein è stato arrestato per l’accusa di traffico sessuale di minori per decine di casi avvenuti tra il 2002 ed il 2005 sia a New York sia in Florida. Questo fatto sarebbe un normale fatto di cronaca che vede coinvolto un presunto porco, se non fosse che Jeffrey Epstein è un miliairdario amico di molte star, fra cui Kevin Spacey e Bill Clinton, su cui torneremo dopo. Epstein, un matematico, diventa super ricco con la finanza e trasferisce la propria attività nelle Isole Vergini americane nel 1982 per motivi fiscali. La sua carriera nel Jet Set, con contatti e collaborazioni con VIP, ha avuto però un primo stop nel 2008, quando, a fronte di diverse testimonianze, ebbe una prima lievissima condanna per abusi sessuali e fu classificato come un “sexual offender”. Ora si parla di dozzine di nuovi casi. Le accuse parlano di decine ragazze minori, anche di 14 anni, contattate, anche dall’estero, trasportate sul suo 727 privato ed abusate, anche nella sua isola privata. Il suo jet era poi impegnato a trasportare diversi VIP e dai registri di volo risulta che anche Bill Clinton lo abbia usato oltre una ventina di volte:



Potete leggere tutto il registro di volo e vedere quali VIP trasportava a questo link:

www.scribd.com/document/365409235/Epstein-Flight-Manifests#fr...

Vedrete indicazioni incomplete, sigle, “1 femmina”, “Jennifer” etc... Articoli riportano poi della presenza di Bill Clinton sulla “Orgy Island” di Epstein:

www.zerohedge.com/news/2016-05-29/bill-clinton-was-here-elite-one-percent%E2%80%99s-orgy-island...

Anche il principe Andrew, fratello di Carlo, pare sia stato ospite di Epstein, che è stato poi invitato anche alle nozze di Chelsea Clinton. Un ex agente dei servizi segreti, Dan Bongino, in passato minacciò di dire quello che accadeva sul Jet di Epstein, soprannominato dai media “Lolita Express”, che voci affermano avesse letti a bordo dove si abusava di minori. Dato il rischio di una condanna pesantissima, oltre 45 anni, non è detto che il miliardario non si decida a confessare ora cosa accadeva sull’aereo e nella sua isola.

7 luglio 2019
Guido da Landriano
scenarieconomici.it/arrestato-jeffrey-epstein-il-miliardario-pedofilo-che-scarrozzava-bill-...
[Modificato da wheaton80 08/07/2019 01:53]
17/07/2019 01:01
 
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Scandalo Epstein – Si dimette il Segretario al Commercio Acosta, mentre i VIP tremano per una cassaforte


Alexander Acosta

Un vero scandalo, colossale, sta scuotendo gli USA mentre i giornali italiani giocano ad inventarsi scandali che non esistono (e come il Russiagate diventeranno colossali boomerang). Dopo l’arresto del miliardario Jeffrey Epstein con accuse molto pesanti e circostanziate di aver abusato di diverse minori a New York, Florida e soprattutto nella sua isola personale nell’arcipelago delle Vergini Americane, molti VIP ospiti delle sue feste e finanziatori del suo fondo segreto hanno tremato. Ora iniziano a cadere le prime teste. Come abbiamo già precedentemente scritto, Epstein era conosciuto per le sue preferenze fin dalla fine degli anni ’90. Dopo varie accuse circostanziate, nel 2007 fu messo sotto accusa per sollecitazione alla prostituzione minorile, ma raggiunse un accordo con quello che in quel momento era il Procuratore Federale che si occupava di questi casi, Alexander Acosta. L’accordo, concluso dopo colloqui privati, previde che lui fosse segnalato come criminale sessuale e per altre pene accessorie, ma Epstein non finì in prigione. Successivamente, nel corso di varie cause civili collegate, si scoprì che i casi erano una sessantina e che l’accusa era stata troppo conciliante, ma per il momento la cosa sembrò finire lì. Ora Alexander Acosta è diventato Segretario al Lavoro dell’Amministrazione Trump, e dopo il nuovo arresto di Epstein è stato messo sotto accusa non solo per la leggerezza della pena legata al primo accordo, ma anche per le modalità in cui fu raggiunto. Consideriamo che ora l’indagato rischia 45 anni di prigione. Alla fine Acosta ha dovuto cedere e rassegnare le dimissioni dalla sua posizione governativa, ed eccovi l’annuncio di Trump:

twitter.com/realDonaldTrump/status/1149693838300024833

Accettando le dimissioni, che magari ha sollecitato, Trump distanza se stesso da uno scandalo potenzialmente devastante. Così cade la prima testa, per una colpa indiretta, ma altre rischiano di cadere. Nel suo paradiso di Little Saint James, detta anche “L’isola delle Orge”, nel suo studio privato nella villa principale, esiste una cassaforte che era off limits a tutto il personale e ai collaboratori, accessibile al solo Epstein.


Little Saint James

Chiaramente un livello di sicurezza simile indica che il contenuto non è, o non solo, denaro, ma qualcosa di molto più importante. Si parla di numerosi documenti legati a personaggi famosi ed utilizzati per ricattarli, forse dietro una vera e propria cabina di regia. Addirittura si è affermato che Epstein fosse una sorta di agente governativo che utilizzava questi documenti su incarico dello Stato. Per dare un’idea del potere di Epstein, riusci ad ottenere una casa da 77 milioni a New York a… zero. Se questa cassaforte sarà aperta ed i documenti non saranno distrutti, ci sarà da ridere…

Guido da Landriano
13 luglio 2019
scenarieconomici.it/scandalo-epstein-si-dimette-il-segretario-al-commercio-acosta-mentre-i-vip-tremano-per-una-cassaforte/?fbclid=IwAR3G4p7XqAjf0EJF00SMnWQMIB89HZSXtnfIbe0gOfOHMT-fU4O...
19/07/2019 01:59
 
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Il legame di Epstein col Mossad

Epstein, fu detto al Procuratore Acosta, va lasciato in pace perché “appartiene all’Intelligence”. Adesso diventa sempre più chiaro che “l’Intelligence” che lui serviva (senza escludere CIA e FBI ) era quella israeliana. Persino i media mainstream ormai segnalano la ricca britannica, socia e complice di Epstein (“madame”, la chiamano, come la tenutaria di bordelli), che si chiama Ghislaine Maxwell. Essa è figlia di Robert Maxwell, gran padrone della stampa britannica (Mirror Group, Pergamon Press) e dell'informatica (Sinclair) e notorio agente: gli si attribuisce la segnalazione al Mossad di Mordechai Vanunu, lo scienziato atomico che aveva rivelato che Israele possedeva l’atomica (e per questo fu rapito dal Mossad e condannato a 18 anni), ma soprattutto rubò agli USA e fornì a Sion (e anche al KGB) il PROMIS, il primo software-spia disponibile ai servizi. Robert Maxwell (vero nome Ján Binyamin Hoch) morì in circostante misteriose nel novembre 1991 alle Canarie, cadde fuoribordo del suo splendido yacht e annegò. Ha avuto funerali di Stato (ebraico) e sepoltura a Gerusalemme, Monte degli Ulivi. Nell’orazione funebre, l’allora Primo Ministro, Ytzak Shamir (l’ex terrorista dell’Irgun) disse:“Egli ha fatto per Israele più di quanto si possa dire oggi”.


Robert Maxwell e la figlia Ghislaine (lei oggi ha 56 anni)

Il panfilo da cui “cadde”, fortuitamente o no, si chiamava Lady Ghislaine, il nome dell’amata figlia, che ora ha seguito le sue orme. E’ il parere di Robert Steele, ex agente della CIA esperto informatico, che con Bill Bonney (informatico dell'NSA) schiera la sua competenza dalla parte di Trump contro il Deep State:“Resto dell’idea che Epstein è un agente clandestino del Mossad, assistito dalla operativa clandestina Ghislaine Maxwell, con la missione di fare precisamente quel che fanno: incastrare politici statunitensi, magistrati, celebrità, pubblici accusatori e capi di grandi imprese alla sua Lolita Island, col Mossad che ottiene i video. Penso inoltre che siccome Epstein è “on the job”, anche CIA e FBI si sono associate al “lavoro”: per loro è più importante essere in grado di ricattare più gente importante possibile, perché così fanno aumentare gli stanziamenti, che beccare traditori, pedofili e delinquenti in cravatta, e il fatto che ora l’FBI abbia sfondato la porta di Epstein può significare che i vecchi accordi non sono più attivi, e il nostro Presidente potrebbe iniziare una campagna di terra bruciata per prosciugare la palude. Io lo prego di farlo”. Effettivamente, è saltato fuori un documento della polizia federale dove si dice che “Epstein ha fornito all’FBI le informazioni concordate” per cui “non ci saranno procedimenti giudiziari federali finché continuerà a mantenere il suo accordo con lo Stato della Florida”. Insomma il pedofilo era un informatore dell’FBI di Robert Mueller, l’uomo che ha cercato di incastrare Trump montando il Russiagate come Procuratore Speciale. Inoltre Epstein era in affari con un’agenzia di modelle israeliane e procurava ragazze giovanissime dall’Est Europa. Tra l’altro, proprio con gli stessi aerei della DynCorps, la ditta di mercenari (contractors) che si è distinta nei Balcani proprio per il traffico di ragazzine da prostituire. Per questo Robert Steele (da non confondere con Chris Steele, la falsa spia britannica il cui falso rapporto sulle orge moscovite di Trump è servito a Mueller per alimentare il RussiaGate) fa un appello al Presidente:“Se il Presidente Trump avanza su questa strada, e poi apre la scatola dell’11 Settembre e mette fine al nostro appoggio all’Israele sionista e ai suoi agenti illegali che corrompono e ricattano tutti quelli che contano (AIPAC e ADL), sarà rieletto a valanga”.



Difficile, visto che degli agenti non registrati è suo genero. Ma giova sperare. Per Steele, anche Leslie Wexner, il miliardario padrone di un impero dei reggiseno, Victoria’s Secrets, che ha regalato ad Epstein la sua magione di lusso, 40 stanze e stile rinascimentale a Manhattan, è un agente del Mossad: un agente pagatore, “uno del gruppo di mega-finanziatori sionisti che hanno finanziato e progettato con Dick Cheney l’11 Settembre”. Ma non fornisce particolari. Naturalmente Wexner è ciò che i media definiscono “filantropo”: ha fondato e finanzia la Wexner Foundation, che ha la missione di “rafforzare la leadership ebraica”, sia con borse di studio a studenti che vogliono un master in studi rabbinici, sia a funzionari pubblici israeliani a cui paga un master in amministrazione pubblica presso la John F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard. Secondo Vanity Fair, Wexner avrebbe affidato ad Epstein le sue fondazioni e trust, anzi, sarebbe l’unico cliente di Epstein (che nei media era detto un finanziere gestore di un fondo speculativo: cosa comprovata falsa), avendogli affidati i suoi miliardi da far rendere… Versione alquanto improbabile, dato che Epstein non ha finito nemmeno il college (liceo) e non ha i titoli universitari per fare lo speculatore. In un articolo del Times del 1996, il miliardario e filantropo chiamava Epstein “il mio protetto”; ed Epstein chiamava Wexner “il mio mentore”. Ora Wexner fa saper di aver rotto i rapporti col caro pedofilo e sfruttatore di minorenni “una decina di anni fa”. In attesa che altre pentole del diavolo si scoperchino (o del deep state), un lancinante episodio: nel gennaio 2015, il Telegraph ha pubblicato foto del professor Stephen Hawking, il grande fisico in sedia a rotelle, nell’isola di Epstein, dove lo scienziato deforme ha trascorso una notte di sesso, si dice, con una dodicenne. Epstein aveva organizzato un convegno sulla gravità, invitando a sue spese 21 scienziati di fama internazionale all’hotel Ritz Carlton nell’isola di Sainth Thomas, vicina alla sua isola privata.


Il fisico Hawking ospite di Epstein (2006)

Maurizio Blondet
15 luglio 2019
www.maurizioblondet.it/il-legame-di-epstein-col-mossad/?fbclid=IwAR3PKkHy6HegzEqGcKN_YUtSSQZqDrsWMXU4wsrVMjdXpZaquEl...
[Modificato da wheaton80 19/07/2019 02:00]
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Marcello Pamio - Il caso Epstein e il crollo della piramide satanista

www.youtube.com/watch?v=GQydHXrwwt8&feature=youtu.be&fbclid=IwAR17VdbM3_mfqKhKEZ4GSMR4iUQ50R2aEjTghuJ7IpRxjMAJMaI...
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Jeffrey Epstein impiccato in cella, indaga l’FBI. Nuove rivelazioni sulle sue «schiave»

Alla fine, si è suicidato. Alle 6.30 di ieri mattina Jeffrey Epstein è stato trovato impiccato nella sua cella a Manhattan. Non sono riusciti a rianimarlo, è stato trasportato in ospedale: deceduto. L’FBI e il Ministero della Giustizia annunciano che indagheranno. La domanda sulla bocca di tutti è: perché, come emerso da indiscrezioni, il finanziere sotto accusa per traffico sessuale di minorenni non era più sotto sorveglianza speciale? A luglio era già stato trovato disteso con segni sul collo in quella stessa cella. Eloquente la reazione delle vittime: rabbia per un suicidio che considerano «l’ultimo atto di egoismo». Ancora una volta Epstein ha evitato le sue responsabilità davanti alla Giustizia.

Il «Lolita Express»
Il finanziere, che fu amico del principe Andrea e dei presidenti Bill Clinton e Donald Trump, aveva continuato a dichiararsi non colpevole, parlando di «relazioni consenzienti» e affermando di non sapere che alcune delle donne con cui si intratteneva fossero minorenni. Ma quello di Epstein non è solo un caso di sesso con ragazzine: è un caso di traffico sessuale, che coinvolge figure di altissimo rilievo in America e nel mondo. È un caso passato sotto silenzio per vent’anni, perché con la ricchezza, i celebri avvocati e i contatti, Epstein ha aggirato il sistema giudiziario.

L’accordo firmato Acosta
A luglio il Ministro del Lavoro di Donald Trump, Alexander Acosta, si è dimesso perché nel 2008, da Procuratore in Florida, approvò un patteggiamento che permise a Epstein di dichiararsi colpevole di incitamento alla prostituzione di minori in quello Stato, scontando 13 mesi ma evitando pene federali peggiori. E negli anni successivi il finanziere fu un generoso filantropo, donando a Harvard e al MIT per rifarsi la reputazione.

Le «schiave sessuali»
Ma un’inchiesta del Miami Herald ha fatto riaprire il caso dai Procuratori Federali, ottenendo anche la pubblicazione delle carte depositate dagli investigatori. Testimonianze, rapporti di polizia, foto, ricevute: duemila pagine pesanti relative agli anni 2002-2005, rese pubbliche proprio l’altro ieri, la notte prima del suicidio. Dai documenti emerge che decine di ragazzine di 14-15 anni, reclutate nei resort ma anche a scuola, passarono dalle sue ville a Manhattan e in Florida. «Ero una schiava sessuale», dice Virginia Giuffre, 16 anni nel 2000: faceva la massaggiatrice a Mar-a-Lago, il resort di Trump, quando la compagna di Epstein, l’ereditiera inglese Gislaine Maxwell, le offrì lavoro. Le insegnò a fare massaggi erotici.

Gli orgasmi «in regalo» agli amici potenti
Lui esigeva tre orgasmi al giorno e li regalava agli amici: c’erano tavoli da massaggi in ogni stanza; il maggiordomo ripuliva il bagno dai sex toys e le pagava con centoni e «regalini», come iPod e gioielli. Giuffre dice che le fu chiesto di avere rapporti con il Principe Andrea, l’ex Governatore del New Mexico Bill Richardson, l’ex Senatore George Mitchell, il finanziere Glenn Dubin, mentre di Trump afferma di «non averlo visto far sesso con le ragazze». Ora tutti negano, soprattutto Buckingham Palace:«Illazioni completamente false». Nega anche l’uomo al quale Epstein deve la sua fortuna, il proprietario di Victoria’s Secret Leslie Wexner, che per 16 anni gli fece amministrare i suoi soldi finché si accorse che rubava. Ora le cause civili consentiranno alle vittime di ottenere risarcimenti. Ma l’uomo che avrebbe potuto rivelare i nomi di tutti coloro che erano coinvolti è morto. E c’è chi teme che la fine di Epstein possa essere la fine dell’inchiesta.

Viviana Mazza
10 agosto 2019
www.corriere.it/esteri/19_agosto_10/morto-suicida-cella-jeffrey-epstein-miliardario-accusato-abusi-sessuali-minori-aa1885de-bb6e-11e9-9f76-c4a17a124b8d.shtml?refre...
13/08/2019 15:25
 
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Jeffrey Epstein sperava di inseminare la razza umana con il suo DNA

Jeffrey E. Epstein, il ricco finanziere accusato di traffico sessuale, aveva un insolito sogno: sperava di inseminare la razza umana col proprio DNA, ingravidando donne nel suo ranch in Nuovo Messico. Epstein negli anni avrebbe confidato il piano a svariati scienziati, secondo quanto riportato da quattro fonti: non ci sono però prove che esso sia mai stato realizzato. Il progetto rispecchia la sua fascinazione di vecchia data per ciò che è noto come transumanesimo, ossia la scienza di migliorare la popolazione umana tramite tecnologie quali l’ingegneria genetica e l’intelligenza artificiale. I critici hanno paragonato tale branca ad una moderna versione dell’eugenetica, lo screditato campo del miglioramento della razza umana tramite allevamento controllato. Epstein, accusato a luglio di traffico sessuale di ragazze di appena 14 anni, è un bugiardo patologico: mentiva sulle identità dei propri clienti, sulla sua ricchezza, sulla sua abilità finanziaria, sui suoi risultati personali. È riuscito però a sfruttare carisma e connessioni per coltivare preziose relazioni con leader aziendali e politici. Le interviste con più di una dozzina di suoi conoscenti, così come i documenti pubblici, mostrano che ha usato tali tattiche per insinuarsi in una comunità scientifica d’élite. La cosa gli ha permesso di perseguire i propri interessi nell’eugenetica e in altri campi estremi, come la crionica. Gli avvocati di Epstein, che si è dichiarato non colpevole delle accuse di traffico sessuale, non hanno risposto alle richieste di commento.


Il ranch del signor Epstein nel New Mexico, che ha confidato agli scienziati e ad altri che sperava di usare come sito per inseminare la razza umana con il suo DNA

Il finanziere ha attirato una scintillante schiera di eminenti scienziati. Tra questi, Murray Gell-Mann, fisico vincitore di un Nobel, scopritore del quark; Stephen Hawking, fisico teorico nonché autore di best-seller; Stephen Jay Gould, paleontologo e biologo evoluzionista; Oliver Sacks, neurologo ed autore di best-seller; George M. Church, ingegnere molecolare, che ha compiuto studi per identificare i geni che potrebbero essere modificati per creare esseri umani superiori; Frank Wilczek, fisico teorico del M.I.T. e premio Nobel. I suoi soldi fungevano da richiamo. Dondolava dinanzi agli scienziati finanziamenti per i loro progetti. Alcuni di loro hanno affermato che la prospettiva di un fondo li ha resi ciechi di fronte alla gravità delle sue trasgressioni sessuali, e li ha persino portati a dar credito ad alcune delle sue astruse elucubrazioni scientifiche. Gli studiosi sono accorsi a frotte alle sue cene nella residenza di Manhattan, dove Dom Pérignon e costosi vini scorrevano a fiumi, sebbene Epstein non bevesse. Ha ospitato vari buffet all’Harvard’s Program for Evolutionary Dynamics, che aveva contribuito a fondare con una donazione da 6,5 milioni di dollari. Altri sono volati alle conferenze da lui sponsorizzate alle Isole Vergini, ed hanno fatto feste sulla sua isola privata ivi presente. In un’occasione, gli scienziati, incluso Hawking, si sono riuniti a bordo di un sottomarino che Epstein aveva noleggiato. Steven Pinker, psicologo cognitivo di Harvard, ha affermato di esser stato invitato da colleghi, tra i quali Martin Nowak, professore di biologia e matematica ad Harvard, e Lawrence Krauss, fisico teorico, a “saloni e caffè in compagnia”, nei quali il padrone di casa avrebbe tenuto concione.


Steven Pinker di Harvard è stato uno dei luminari scientifici che ha incontrato il signor Epstein

Mentre alcuni colleghi di Pinker lo reputavano brillante, quest’ultimo lo descriveva come un “intellettuale impostore”. “Cambiava argomento bruscamente, come un bambino con deficit di attenzione, e respingeva le critiche con delle battute da ragazzino”, dice Pinker. Un altro scienziato coltivato da Epstein, Jaron Lanier, prolifico autore nonché fondatore della realtà virtuale, ha affermato che le idee del finanziere non erano scientifiche, in quanto non si prestavano a rigida verifica. Lanier ha dichiarato che una volta Epstein aveva ipotizzato che gli atomi si comportassero come investitori nel mercato. Lanier ha detto di aver rifiutato qualsiasi finanziamento e, dopo che questi nel 2008 si è dichiarato colpevole dell’accusa di aver sollecitato la prostituzione di una minore, di essersi incontrato con lui solo una volta. Epstein era disposto a finanziare ricerche che altri consideravano bizzarre. Ha detto ad uno scienziato che stava raccogliendo fondi per trovare una misteriosa particella che avrebbe potuto innescare la sensazione che qualcuno ti stia guardando. Durante un convegno ad Harvard, afferma Pinker, ivi presente, Epstein avrebbe criticato i tentativi di ridurre la fame nel mondo e di fornire assistenza sanitaria ai poveri, in quanto, così facendo, si aumenterebbe il rischio di sovrappopolazione. Pinker ha confutato la tesi, citando ricerche che mostrano che, al contrario, alti tassi di mortalità infantile inducono le coppie ad avere più figli. Epstein sembrava infastidito: in seguito, un collega ha riferito a Pinker che era stato “votato fuori dell’isola” e che non era più il benvenuto alle riunioni. Poi c’era l’interesse per l’eugenetica. In diverse occasioni, a partire dall’inizio degli anni 2000, Epstein ha parlato a scienziati e uomini d’affari dell’idea di utilizzare il ranch nel Nuovo Messico come base in cui inseminare molteplici donne. Lo riferiscono due famosi scienziati ed un consulente di grandi aziende e facoltosi privati, ai quali Epstein ne ha parlato. Non era un segreto.

Il consulente, ad esempio, ha affermato di esser stato informato dei piani non solo da lui in persona, durante una riunione nella sua casa di Manhattan, ma anche da almeno un membro di spicco della comunità imprenditoriale. Uno degli scienziati ha affermato che Epstein gli ha rivelato la propria idea nel 2001, ad una cena nella medesima casa; l’altro ha ricordato che gliene aveva parlato ad una conferenza del 2006 che tenne a St. Thomas, nelle Isole Vergini. L’idea apparve a tutti e tre come inverosimile ed inquietante. Non c’era però alcun indizio che la facesse ritenere illegale. Lanier ha detto che in un’occasione, durante una cena a casa di Epstein nell’Upper East Side di Manhattan, una scienziata gli aveva rivelato che l’obiettivo del finanziere era quello di avere 20 donne gravide allo stesso momento, nel suo ranch “Zorro” di 3.000 metri quadrati in una piccola città fuori Santa Fe. Lanier ha detto che la scienziata si era identificata come lavoratrice alla NASA, ma non ne ricorda il nome. Secondo Lanier, quest’ultima ha affermato che Epstein aveva preso ispirazione per la propria idea dalla Repository for Germinal Choice, una banca del seme, che avrebbe dovuto esser rifornita dello sperma dei premi Nobel che volevano rafforzare il pool genico umano (solo un Nobel ha ammesso di aver contribuito. Il Repository ha interrotto le proprie operazioni nel ’99). Lanier, creatore ed autore della realtà virtuale, ha detto di aver avuto l’impressione che Epstein sfruttasse le cene, dove alcuni ospiti erano attraenti donne con impressionanti credenziali accademiche, per selezionare le candidate che avrebbero portato in grembo i suoi figli.

Epstein non ha mai nascosto l’intenzione di voler armeggiare con i geni e di perpetuare il proprio DNA. Un aderente al transumanesimo ha affermato di aver discusso con lui dell’interesse per la crionica, una scienza, non dimostrata, per la quale i corpi delle persone vengono congelati per poter esser poi riportati in vita in futuro. Epstein ha detto a questa persona che voleva congelarsi la testa ed il pene. Da un’indagine, si è scoperto che la Southern Trust Company, società da lui costituita alle Isole Vergini, si occupava di analisi del DNA. Le richieste di chiarimento rivolte al Southern Trust, che nel 2014 ha sponsorizzato una fiera di matematica e scienza per i bambini delle scuole delle Isole Vergini, non hanno ricevuto risposta. Nel 2011, un ente di beneficenza da lui istituito ha donato 20.000 dollari alla World Transhumanist Association, che ora opera sotto il nome di Humanity Plus. Il sito WEB del gruppo afferma che il proprio obiettivo è quello di “influenzare profondamente una nuova generazione di pensatori, che osino immaginare i prossimi passi dell’umanità”. Tale fondazione, ora estintasi, ha anche dato 100.000 dollari per pagare lo stipendio di Ben Goertzel, vice Presidente di Humanity Plus, secondo quanto riportato sul curriculum di Goertzel:

goertzel.org/resume.pdf

“Al momento non ho alcuna intenzione di parlare di Epstein”, ha scritto Goertzel in una mail al New York Times. “Le cose che sto leggendo su di lui sono molto inquietanti, e vanno ben oltre ciò che pensavo fossero le sue malefatte”. Alan M. Dershowitz, professore emerito di legge ad Harvard, ha ricordato che durante un pranzo organizzato da Epstein a Cambridge, in Massachusetts, questi avesse diretto la conversazione sulla questione di come gli esseri umani possano essere migliorati geneticamente. Dershowitz ha dichiarato di essersi inorridito, visto che l’eugenetica era un pallino dei nazisti.

Eppure i pranzi persistevano. “Ci si chiede se questi scienziati fossero più interessati alle sue opinioni o ai suoi soldi”, ha affermato Dershowitz, che era uno degli avvocati difensori di Epstein nella causa del 2008. Tra i luminari presenti alla conferenza di St. Thomas del 2006 figuravano Hawking e Kip S. Thorne, fisico teorico alla Caltech. Un partecipante a quella conferenza, che a quanto pare aveva la gravità come tema, ha ricordato che Epstein voleva parlare del perfezionamento del genoma umano. Era affascinato dal modo col quale certe caratteristiche vengono trasmesse, e da come ciò potrebbe tradursi in esseri umani superiori. Sembra che Epstein si sia guadagnato l’entratura nella comunità scientifica tramite John Brockman, agente letterario, i cui scrittori scientifici più prolifici includono Richard Dawkins, Jared Diamond e Daniel Goleman. Brockman non ha risposto alle richieste di commento. Per due decenni, quest’ultimo ha presieduto una serie di saloni che hanno avvicinato i suoi scienziati-autori a potenziali mecenati (le cosiddette “cene dei miliardari” pare siano diventate un modello per gli incontri nella casa all’East 71st Street, che includevano alcuni degli stessi ospiti). Nel 2004, Brockman ospitò una cena al ristorante Indian Summer di Monterey, in California, dove Epstein incontrò svariati scienziati, tra i quali Seth Lloyd, fisico del M.I.T.. Lloyd ha affermato di averlo trovato “affascinante” e con “idee interessanti”, sebbene “piuttosto vaghe”.


Mr. Epstein e il suo ex avvocato, Alan M. Dershowitz

Sempre alla cena all’Indian Summer, secondo un resoconto sul sito WEB della Edge Foundation di Brockman, erano presenti anche Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google, nonché Jeff Bezos, accompagnato dalla madre:

www.edge.org/event/the-edge-billionaires-dinner-2004

“Tutte le donne di bell’aspetto erano sedute al tavolo dei fisici”, avrebbe detto Daniel Dubno, all’epoca produttore della CBS ed anch’egli ospite della cena. Dubno ha dichiarato al NYT di non ricordare né la cena né di aver proferito quelle parole. Brockman era l’agente del fisico Gell-Mann, il quale, nella sezione dei riconoscimenti del proprio libro del ’95 “Il Quark ed il Giaguaro”, ringraziava Epstein per il sostegno finanziario. Per quanto impressionante sia il suo elenco di contatti scientifici, Epstein non riusciva a desistere dal volerlo ampliare. Su uno dei suoi siti WEB, ha scritto di avere “il privilegio di sponsorizzare molti scienziati di spicco”, tra i quali Pinker, Thorne ed Eric S. Lander, matematico e genetista del M.I.T. Pinker ha affermato di non aver mai ricevuto alcun sostegno finanziario o di altro tipo da lui. “Inutile dire che trovo riprovevoli le sue azioni”, ha detto. Thorne, che ha recentemente vinto un Nobel, ha dichiarato di aver partecipato alla conferenza del 2006, presumendo che fosse sponsorizzata da un rispettabile centro di ricerca. A parte questo, “non ho avuto alcun contatto con lui, né alcuna affiliazione o finanziamento”, ha detto. “Condanno inequivocabilmente la sua disgustosa condotta verso i minori”. Lee McGuire, portavoce di Lander, ha affermato che il proprio assistito non ha avuto alcun rapporto con Epstein. “A quanto pare, il soggetto racconta un sacco di balle”, ha dichiarato, “e questa è una tra quelle”.

James B. Stewart, Matthew Goldstein, Jessica Silver-Greenberg
31 luglio 2019
Fonte: www.nytimes.com/2019/07/31/business/jeffrey-epstein-eugen...

Traduzione: HMG
comedonchisciotte.org/jeffrey-epstein-sperava-di-inseminare-la-razza-umana-con-il-...
[Modificato da wheaton80 13/08/2019 15:26]
16/09/2019 14:25
 
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Si dimette il Direttore del prestigioso MIT MediaLab, travolto dallo scandalo Epstein



Il Direttore Joichi (Joi) Ito si è dimesso dal prestigioso Media Lab del MIT di Boston, travolto dalle polemiche sulle donazioni ricevute da Jeffrey Epstein, il miliardario finanziere accusato di abusi sessuali su minori, suicidatosi in carcere il 10 agosto a New York mentre era in attesa del processo.

La prima ammissione
Ito aveva ammesso, nell'agosto scorso, di aver accettato da Epstein 525mila dollari per il laboratorio e oltre un milione per il suo fondo di investimenti, nonostante il miliardario fosse da tempo coinvolto in accuse di abusi sessuali su minorenni. I pubblici ministeri federali di New York stavano per processarlo per tratta sessuale e abusi sessuali su ragazze minorenni, che si sono protratti per diversi anni dai primi anni 2000. Nonostante ciò Joi Ito aveva difeso la sua scelta di accettare le donazioni e il suo operato al Media Lab, rifiutandosi di dimettersi. Ci sono state prese di distanza dal Direttore da parte di alcuni dei professori del Media Lab, che si sono dimessi, mentre altri hanno firmato una lettera in sostegno di Ito.

L'inchiesta del New Yorker
Ma la vera notizia non erano i 525mila dollari di donazioni: l'ha rivelata il 6 settembre il settimanale New Yorker, con un'inchiesta di Ronan Farrow, lo stesso giornalista che ha svelato il caso 'Me Too', che ha dimostrato come il Media Lab, sotto la direzione di Ito, abbia avuto rapporti finanziari con Epstein molto più estesi rispetto a quanto emerso a metà agosto. Secondo il resoconto del magazine, ci sono molte e-mail che testimoniano come il finanziere, la cui frequentazione di esponenti della comunità scientifica era molto nota, sia stato per anni uno dei principali canali 'occulti', attraverso società di facciata, di finanziamento del Media Lab.

La lettera del Presidente
Poche ore dopo la pubblicazione del New Yorker e le dimissioni di Joi Ito, è arrivata una lettera alla comunità del MIT, la più prestigiosa istituzione di ricerca degli Stati Uniti, firmata dal suo Presidente, Rafael Reif, in cui definisce le accuse del settimanale "profondamente inquietanti". Il presidente del MIT annuncia quindi l'apertura di un'inchiesta, affidata ad uno studio legale, per ripercorrere i rapporti finanziari fra dipendenti del Media Lab e il finanziere Jeffrey Epstein. "Poiché le accuse sono estremamente gravi, richiedono un'indagine immediata, approfondita e indipendente". E sottolinea che "Joi Ito ha presentato le sue dimissioni come direttore del Media Lab e come professore e dipendente dell'Istituto. Come ho scritto nella mia precedente lettera, l'accettazione dei doni di Epstein ha comportato un errore di giudizio. Stiamo valutando attivamente il modo migliore per migliorare le nostre politiche, processi e procedure per riflettere pienamente i valori del MIT e prevenire tali errori in futuro. Il nostro processo di revisione interna continua, e ciò che impariamo da esso indicherà il percorso da seguire".

"Prendi i soldi"
La vicenda ha travolto anche l'immagine pubblica di Nicholas Negroponte, il 75enne mitico guru di internet, che ha co-fondato il Media Lab nel 1985 ed è stato il suo Direttore per 20 anni. Negroponte, in una infuocata riunione interna del MIT, ha affermato di aver raccomandato a Ito di prendere i soldi di Epstein. "Se mettessi indietro l'orologio, direi ancora, prendili". E ha ripetuto, con ancora più enfasi:"Take it".

Elia Guimaraes
8 settembre 2019
www.rainews.it/dl/rainews/articoli/joichi-ito-si-dimette-da-mit-medialab-travolto-da-scandalo-epstein-d1f743a3-38f7-4e28-9f71-ba6ae4c05f5f.html?re...
02/12/2019 19:42
 
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Scandalo Epstein, il Principe Andrea si ritira a vita privata:“Simpatizzo con le vittime”

Il Principe Andrea ha deciso di abbandonare a tempo indeterminato la vita pubblica e il suo ruolo ufficiale all’interno della famiglia reale. Con un comunicato, il figlio di Elisabetta ha sottolineato di aver chiesto alla sovrana il permesso di lasciare le proprie funzioni perché “è evidente”, ha precisato, “che i miei rapporti con Jeffrey Epstein stanno intralciando in modo significativo il lavoro della mia famiglia e delle associazioni alle quali tengo”. Nella bufera da tempo per via delle accuse di Virginia Roberts Giuffre, che sostiene di essere stata costretta a incontri sessuali con il principe quando ancora minorenne, Andrea lo scorso fine settimana aveva rilasciato un’intervista alla BBC, con la quale sperava di provare la sua innocenza. Ha affermato di non ricordare di aver mai incontrato la donna e contestato la veridicità della versione da lei data. L’operazione si è rivelata disastrosa. Il principe è apparso distante e poco interessato alle sofferenze delle vittime di Epstein, finanziere statunitense morto suicida in carcere dove si trovava per molestie sessuali e sfruttamento di minori. Con il comunicato Andrea ha cercato di rimediare: ha espresso compassione per le donne violentate da Epstein, augurando loro di riuscire a “ricostruirsi una vita”, e si è messo a disposizione degli inquirenti per qualsiasi approfondimento.

Parole e promesse che giungono tardi. Dal momento in cui l’intervista della BBC è andata in onda, le associazioni alle quali Andrea è da anni legato hanno cominciato a prendere le distanze. Dall’English National Ballet a diverse università internazionali, a organizzazioni come British Telecom, KPMG e Standard Chartered, che hanno ritirato l’appoggio finanziario alla società di consulenze imprenditoriali fondata dal principe, Pitch at Palace. Un esodo di fronte al quale il principe non aveva scelta. “Mi rammarico in modo profondo e inequivocabile di aver stretto un’amicizia con Jeffrey Epstein”, ha detto. “Il suo suicidio ha lasciato molte domande per le quali servono risposte». È la prima volta che Andrea si dice pronto a collaborare con le inchieste ed è possibile che lo scandalo che ha investito il terzogenito di Elisabetta riservi ulteriori risvolti dannosi per i Windsor. Per ora l’impressione è che, dopo lo sbando non solo dell’associazione con Epstein, ma anche dell’intervista televisiva, qualcuno abbia preso le redini della famiglia e imposto maggiore disciplina. La stampa britannica si interroga su a chi possa spettare il timone. Elisabetta, per quanto in ottima salute, ha 93 anni. Il Principe Filippo 98. Carlo, che un giorno dovrebbe ereditare il trono, 71. La nuova generazione è attiva e in genere ben voluta, ma l’ammissione, sempre in TV, da parte di Harry di una certa distanza con il fratello William, nonché il gossip incessante su varie antipatie tra la Duchessa Meghan e altri membri della famiglia reale, sembrano la conferma che serva una figura in grado di un unire il casato.

Paola De Carolis
20 novembre 2019
www.corriere.it/esteri/19_novembre_20/principe-andrea-mi-ritiro-l-intervista-bbc-epstein-35b0b226-0bc2-11ea-a21c-9507e0a03c...
09/03/2020 22:58
 
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La fidanzata di Jeffrey Epstein:"L'ho sentito prima di morire. Non voleva suicidarsi"

Diverse teorie sono state avanzate sulla morte di Jeffrey Epstein, trovato impiccato nella sua cella il 10 agosto 2019. L’ultima indiscrezione riportata dal The Sun rivela che il milionario, poche ore prima di morire, aveva parlato al telefono con Karyna Shuliak. La Shuliak era la fidanzata di Epstein da 5 anni al momento della sua morte e ha rivelato ad una fonte che l’uomo non aveva dato alcun segno di volersi togliere la vita durante la loro ultima telefonata. “Quando Karyna attaccò il telefono, non ebbe l’impressione che Epstein volesse togliersi la vita”, ha rivelato la fonte. Quanto affermato dalla Shuliak trova riscontro in quanto espresso dal legale del finanziare, Reid Weingarten. "Non ho risncontrato in lui una personalità disperata e scoraggiata, tendente al suicidio". L'insider ha raccontato che la trentenne bielorussa era convinta che Epstein la amasse e che non fosse a conoscenza della vera natura dell’uomo e degli abusi sessuali perpetrati sulle vittime minorenni. Epstein sarebbe riuscito a tenere nascosti i suoi traffici alla fidanzata grazie alla sua abilità di suddividere in “comparti stagni” i diversi aspetti della sua vita. Ma la ragazza, registrata come dentista alle Vergin Islands, avrebbe preso parte ad un altro dei traffici illegali portati avanti dal diabolico finanziere.

Pare infatti che la Shuliak sia stata sposata dal 2013 con una presunta vittima di Epstein, per divorziare poi l’anno scorso. Questo farebbe luce su un altro traffico portato avanti dal milionario, quello dei finti matrimoni tra donne, per favorire l’entrata negli Stati Uniti di ragazze straniere. Sigrid McCawley, avvocato di alcune vittime dell’uomo, ha affermato:“L’anello del traffico sessuale internazionale di Epstein ruota attorno ad un numero indecifrabile di ragazze. Questi matrimoni finti servivano per uno scopo preciso all’interno delle operazioni illegali di Epstein. Permettevano al milionario di ottenere la cittadinanza per ragazze straniere, senza passare i normali controlli”. Le dichiarazioni della Shuliak riflettono quanto affermato in precedenza dal legale di Epstein, che sostiene che il suo cliente non si è suicidato, ma che sia stato assassinato. La stessa teoria è stata espressa dal noto patologo Michael Baden, che ha assistito all’autopsia del magnate. Il medico, ex capo del dipartimento di patologia di New York, ha affermato che i capillari rotti negli occhi del defunto e un osso del collo rotto, dimostrerebbero che sia stato strangolato manualmente.

Mariangela Garofano
05/03/2020
www.ilgiornale.it/news/mondo/fidanzata-jeffrey-epstein-lho-sentito-morire-non-voleva-1835...
12/03/2020 03:28
 
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Harvey Weinstein condannato a 23 anni di prigione

Harvey Weinstein è stato condannato a 23 anni di prigione. Il giudice James Burke avrebbe potuto condannare l'ex boss della Miramax da un minimo di cinque anni a un massimo di 29. Ha deciso per l'ex produttore 20 anni di reclusione per l'aggressione sessuale dell'assistente Miriam Hailey e tre anni per il rapporto sessuale non consensuale con l'aspirante attrice Jessica Mann. Le due pene dovranno essere scontate consecutivamente. Sia Weinstein che le sue accusatrici hanno parlato nel corso dell'udienza.

11 marzo 2020
www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2020/03/11/weinstein-condannato-a-23-anni-di-prigione_96163bd1-d1f8-4a78-9c32-d5c7a4127...
12/03/2020 19:02
 
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Virginia Giuffre su Epstein:"Bill Clinton è stato suo ospite"

20/03/2020 00:52
 
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Massimo Giletti:«Virginia Roberts Giuffre racconta il suo calvario»

Era minorenne quando è scivolata nel girone infernale di Jeffrey Epstein e dei suoi potenti amici. E solo ora, a 37 anni, trova il coraggio di raccontare in pubblico la sua storia. Virginia Roberts Giuffre, testimone chiave del caso Epstein e grande accusatrice del Principe Andrea, per la prima volta in Italia, è ospite l’8 marzo a Non è l’Arena su La7, per un’intervista esclusiva a Massimo Giletti. “È un racconto vero, il suo, figlio di un vissuto tremendo, durissimo”, spiega il giornalista. “Il racconto di una donna ferita, prostrata. Ma, quando ho avuto il primo incontro con lei, ho visto affiorare anche un sorriso sulle labbra, che appartiene alla sua nuova vita. È infatti ormai felicemente sposata con Robert Giuffre, di origini italiane, è madre di tre figli e vive in Australia».
Come l’ha conosciuta? «Ho chiesto a una persona amica che vive in America di farmela trovare. Sono entrato in contatto con l’avvocato di Virginia, che ha voluto sapere chi fossi, cosa facessi, da cosa nasceva il mio interesse. Poi ha voluto vedere il mio programma, per capire se fosse serio, credibile: gli ho inviato video ed immagini delle puntate. Mi ha dato l’ok».

Virginia come è caduta nella trappola del miliardario americano, suicidatosi in carcere l’anno scorso?
«Era la tipica preda di un tipo del genere. Proveniva da una famiglia povera, a 7 anni viene abusata da un conoscente e a 12 anni già viveva ai margini, in una fragilità emotiva ed economica. Il predatore seriale Epstein era costantemente a caccia e, facendosi aiutare dalla sua amica dark lady Ghislaine Maxwell, tuttora in fuga e scomparsa, sceglieva le sue vittime. Faceva loro credere di farle studiare, di trovar loro un lavoro, di guadagnare molti soldi. I due si facevano chiamare papà e mamma».

In che modo fu ingaggiata?
«All’epoca era una quindicenne. Incontra la coppia diabolica nell’elegante resort Mar-a-Lago, in Florida, di proprietà di Donald Trump, dove faceva la massaggiatrice. Un posto bellissimo, dove sembrava tutto regolare, e Virginia sperava in una vita dignitosa. La Maxwell la contatta, la irretisce, le dice “conosciamo la tua storia, vogliamo darti una mano, ti faremo studiare per aspirare a un lavoro migliore...”. Virginia cade nella trappola: veniva stuprata anche 8-9 volte al giorno, perché Epstein era un malato di sesso e ognuna di loro non solo era costretta ad avere continui rapporti, ma doveva anche toccarlo nelle parti intime, stargli vicino in un’orgia perpetua».

Come si è liberata?
«Aveva circa 19 anni. Le offrono la possibilità di fare dei massaggi in Thailandia. Il predatore, sempre in cerca di nuove prede, le dà il permesso di andare con l’obbligo di reclutare altre ragazze e poi tornare. A quel punto, mi ha raccontato Virginia, è scattata la sua parte sana, si è risvegliata dall’incubo, ha capito che era l’unica occasione per scappare e non tornare più. Poi ha incontrato Robert».

Come descrive il suo rapporto con lui, dopo ciò che aveva subito dagli uomini?
«È stato l’unica persona con cui, dopo anni di chiusura e di silenzio, si è confessata. Si è fidata di Robert, del suo amore, e ha fatto saltare la catena: il marito è stato la sua ancora di salvataggio».

Perché denunciare dopo tanti anni e non subito?

«Virginia mi ha spiegato che ha deciso di denunciare dopo la nascita della sua ultima figlia: è stata una scossa emotiva che le ha dato la forza di uscire allo scoperto. È stata un’eruzione catartica».

Il #MeToo, in certi casi, può diventare un boomerang?

«Le generalizzazioni sono pericolose e rischiano di svuotare la protesta e svalutarne il contenuto, ma io penso che sia un movimento importante che ha contribuito a strappare un velo su questi drammi».

Emilia Costantini
07 marzo 2020
www.corriere.it/spettacoli/20_marzo_07/giletti-cosi-porto-tv-testimone-caso-epstein-ed38c834-608b-11ea-8d61-438e0a276fc4.shtml?refre...
04/04/2020 20:06
 
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Tunnel di New York sotto assedio contro la rete dei pedo-satanisti. Trump a capo delle Forze Speciali dei Navy Seals nell’operazione Q-Force

Da fonti riservate e da notizie presenti sui siti ufficiali di Qanon, con riscontri su Clearlook (un blog francese collegato all’operazione “Tempesta” diretta dal Presidente Trump in persona) giungono notizie di una operazione militare in corso con il nome in codice “Q-Force”. Una operazione di Teo Intelligence militare pianificata da tempo, con una fase operativa in atto, partita, questa, il primo aprile 2020, svolgendosi in particolare a New York, ma congiuntamente negli Stati Uniti in generale, in Europa, in Italia e in altre Nazioni contro le élite corrotte, sotto il comando del Presidente Donald Trump, volta a liberare migliaia di bambini che sono stati rapiti da pedo-satanisti e trafficanti di esseri umani senza scrupoli, tenendoli nascosti e segregati in tunnel sotterranei e in altre località segrete, in attesa del loro triste e spesso macabro destino. Questi tunnel sotterranei di New York, in parte risalenti agli anni trenta, sono stati utilizzati in questi decenni per il traffico di esseri umani (tunnel sotterranei, tunnel della metropolitana non utilizzati, porto di spedizione e stazione Grand Central). Sembra essere stato tutto documentato durante le indagini segrete e durante le operazioni militari che si stanno svolgendo, liberando i bambini rinchiusi in gabbie e in stanze anguste sotterranee. Questi piccoli, man mano che servivano per cerimonie e/o abusi, venivano trasportati al porto e fatti salire su barche per destinazioni varie oppure, da questi tunnel dentro New York, venivano trasferiti in vari hotel e luoghi segreti, subendo, dagli orchi pedofili, stupri e rituali con crimini e sacrifici pedo-satanici. I tunnel sono chiamati dai pedo-satanisti ‘buchi del coniglio’ e, il Coniglietto bianco, sempre nel gergo di questi malvagi, rappresenta proprio il desiderio di possedere un bambino.


Il coniglio bianco dei pedo-satanisti e il simbolo chimico dell’adrenocromo, che ha la forma somigliante a testa e orecchie del coniglio

Questi tunnel coprono una vasta area che si estende da e verso Central Park, dove c’è una statua dedicata ad “Alice nel Paese delle Meraviglie” a simboleggiare, forse, casualmente, ma nel caso cinicamente, l’occulta e macabra realtà del traffico di minori nel sottosuolo del parco, dove Alice, il romanzo racconta, “cade attraverso una tana di coniglio in un mondo popolato da strane creature antropomorfe”.


Statua di “Alice nel Paese delle Meraviglie” a Central Park

La notizia, se confermata ufficialmente, ha un risvolto epocale ed è perfettamente in linea con i recenti decreti presidenziali a firma di Trump relativi alla sua ferma volontà di messa al bando del traffico di esseri umani, inquadrati come crimini contro l’umanità e contro la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America. Altresì, un ulteriore decreto di emergenza nazionale conferisce ampi poteri alle Forze Speciali militari impegnate in una operazione di smantellamento della rete pedo-satanica che dovrà completarsi intorno alla prossima Pasqua, il 12/14 aprile 2020, due settimane in tutto a partire dal primo aprile scorso. Un motto di Trump in questa specifica operazione è “Dark to Light”, “dal buio alla luce”, riferendosi ai bambini che verranno liberati dal buio dei tunnel per riportarli alla luce del sole, tra le braccia della loro libertà riconquistata. Anche Europol è coinvolta, dopo l’indagine sull’enorme pirateria informatica della rete del pedocrimine internazionale e la lotta alla droga e alle mafie, che si estende per oltre 40 Paesi ed è probabilmente legata alle rivelazioni di Trump sui crimini dello Stato Profondo, corrotto e satanico, demoninato anche “Cabala”, con l’imminente arresto di noti leader i cui nomi scioccheranno l’intera popolazione, incredula che si sia arrivati a tali livelli apicali di corruzione e depravazione. Il 31 marzo scorso l'Europol ha avviato l’operazione “Gargamel” nelle Fiandre orientali del Belgio arrestando 90 sospetti pedofili e liberando 110 bambini, coinvolti in un giro di pedofilia con oltre 9 milioni di foto di bambini sequestrate dalla polizia. Per dare notizia di queste brillanti operazioni, è stata prevista una serie di comunicati stampa ufficiali che partiranno a breve, si apprende dai vari siti WEB ufficiali di Qanon, attraverso le televisioni di Stato, che documenteranno i crimini, mostrando finalmente anche le facce dei criminali. Nome in codice: “Tre giorni di buio”, che prevede un periodo di oscuramento delle false notizie da parte di alcuni network in mano alla “Cabala” per essere riconvertite verso la libera e corretta informazione.

Verranno date notizie tristi e aberranti da un lato, ma che diventeranno la più attesa e commovente storia di tutti i tempi, allorquando si vedranno liberati dalla schiavitù migliaia di bambini rapiti che potranno finalmente riabbracciarsi con le loro famiglie, mentre dei carnefici arrestati o uccisi verranno mostrate le prove evidenti e documentate dei loro orrendi crimini. Si comprendono così, alla luce dei fatti, le recenti dichiarazioni di Donald Trump:“Voglio che tutti gli americani siano pronti per i difficili giorni a venire. Avremo un momento molto difficile per le prossime due settimane… La mia amministrazione è impegnata al 100% a sradicare la tratta di esseri umani dalla Terra”. In tal senso, in particolare, si segnala in queste ore l’azione delle Forze Speciali dei Navy Seals a New York in ben 2.644 assalti pianificati nel liberare bambini maltrattati, bambini umiliati, bambini sfruttati, bambini sacrificati da pedo-satanisti legati a quel Deep State corrotto ai massimi livelli apicali e composto da una élite ormai impazzita, psicopatica, drogata, depravata, ubriaca di un potere sfrenato e insaziabile di sangue adrenalinico. Nomi eccellenti sembra vengano a galla tra quelli già imprigionati in queste ore, dopo essere stati tratti in arresto con accuse pesantissime, già vagliate ed esaminate dai Tribunali Militari all’uopo in precedenza costituiti in virtù di leggi e decreti presidenziali emergenziali sulla sicurezza nazionale, spostando e avocando la competenza da Tribunali Civili e Penali Federali. In questi arresti in corso, con contemporanea liberazione dei bambini schiavizzati, si riscontrano numerosi morti tra i malviventi e trafficanti di droga e di esseri umani, i quali pare abbiano cercato di reagire armati e supportati da prezzolati mercenari, ma nulla possono contro le armi delle Forze Speciali di assalto dei Navy Seals statunitensi, uomini fortemente motivati in questa operazione di polizia e pulizia umanitaria, unica nella storia del genere umano. Su Clearlook, un blog francese ben informato, si apprende altresì che “ogni anno vengono segnalati dispersi circa 800.000 bambini. Tra questi, per l’anno 2019, 378.000 bambini vengono rapiti dallo Stato Profondo per essere schiavi fino alla morte, usati per prostituzione, schiavitù segregata, produzione di droga, produzione industriale di adrenocromo per il Deep State e attività pedo-sataniste durante rituali segreti. Purtroppo, molto raramente questi sfortunati bambini escono vivi per poterlo testimoniare”. Le navi della US Navy, USNS Comfort (Conforto) a New York City (Terminal 5) e USNS Mercy (Misericordia) a Los Angeles (Long Beach), sono ormeggiate in punti strategici noti della tratta di esseri umani.



Chissà che non sia il tutto ispirato dall’alto, riecheggiando forte il passo biblico di una Misericordia divina in aiuto e un Conforto a questi piccoli sventurati:“Benedetto sia Dio, che è il Padre di nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della misericordia e il Dio di ogni conforto” (2 Corinzi 1, 3). La nave Comfort è ormeggiata al Pier 90 sul lato ovest di Manhattan a circa 10 isolati a nord del Javits Center (37th Avenue), dove è stato istituito un ospedale di fortuna. Sono navi preventivamente allestite per l’operazione di salvataggio di migliaia di bambini schiavi, segregati negli innumerevoli tunnel di New York. La nave ospedale è ormeggiata nel porto di New York ed è lì per prendersi cura dei bambini con discrezione, anche se ufficialmente si dirà che è per il virus. Si ricorda che la croce rossa presente sui lati della nave indica anche il simbolo del salvataggio e della cura degli sfortunati bisognosi di soccorso, dove riceveranno cure e conforto psicologico con accanto i loro familiari, protetti dalla privacy, in attesa di rientrate nelle proprie abitazioni. E’ notizia di ieri che la nave Misericordia ormeggiata a Los Angeles, è stata oggetto di un grave attentato addirittura con il tentativo fallito di essere speronata da una pesante locomotiva di un treno lanciato a folle velocità, guidato da un ingegnere, che si è schiantato fuori dai binari, sul lato poppa della nave, senza colpirla. Finita questa fase di salvataggio, le navi saranno poi riempite dai numerosi pedo-satanisti feriti e scioccati d’essere stati scoperti, per essere trasportati nella base militare di GITMO–Guantanamo, da tempo riaperta per questo tipo di operazione, già programmata con le forze di Intelligence dell'NSA (National Security Agency), con capo supremo il Presidente Trump. I mondi corrotti delle organizzazioni deviate esoteriche e sataniche a livello globale sembra stiano sotto pressione con il fiato di Trump che soffia sopra il loro collo. Alle popolazioni si consiglia di stare ancora a casa rinchiusi per il coronavirus, e ciò sembra essere una soluzione provvidenziale, perché sfianca i probabili piani di attentati che queste potenti organizzazioni sotto assedio avrebbero potuto anche pianificare per l’occasione, costretti a rinunciare per la mancanza di affollamento della popolazione, unico bersaglio ideale per provocare anche vittime in attentati allo scopo di destabilizzare lo Stato creando disordini, con la collaudata tecnica della strategia della tensione.

Trump, con l’NSA e i Navy Seals, li sta combattendo sfidandoli sul loro stesso terreno, cavalcando i loro piani per sfiancarli e accerchiarli in quella stessa tela che avevano cinicamente intessuto e costringendoli a reagire in maniere scomposta, facendo errori madornali, perchè impauriti, essendo consapevoli che da tempo sono sotto assedio e sotto l’attacco di una Tempesta militare giunta al suo tragico finale. Una consapevolezza voluta e pianificata con la fine analisi della Teo Intelligence, sfruttando la tecnica della “profezia che si auto avvera”, laddove al nemico viene fatto credere d’essere stato scoperto, facendolo reagire per evitare il piano; ma così facendo egli si muove in funzione del tracciato programmato, e quindi “profetato”, che si adempie concorsualmente, proprio per il modo scomposto e impaurito della preda che tenta di nascondersi e mimetizzarsi dalla realtà temuta, creando in modo attivo l’adempimento delle sue conseguenze, in un rapporto eterogeneo tra causa ed effetto. Trump è apparso nei giorni scorsi in TV con una sciarpa al collo, spingendo alcuni ad ipotizzare che alludesse a come potersi anche coprire bocca e naso in questo periodo di coronavirus, ma in verità egli ha voluto alludere al passo biblico di Matteo 12:6:“Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.

Questo è il linguaggio da effetto Pigmalione che Trump usa per demolire i nemici, sapendo che a loro non sfuggono questi segni e questi messaggi, perchè loro, la “Cabala”, sono rigorosamente abituati a parlarsi e a comunicare con i segni e i simboli occulti e lui, Trump, ama sfidarli rincorrendoli sul loro stesso terreno, sconfiggendoli uno ad uno. Non scendete in piazza a protestare per la crisi del Coronavirus (questo è il grido che sorge spontaneo), perché tutto quanto sta accadendo con il Covid 19, affermano fonti di Intelligence, è riconducibile ad un progetto di destabilizzazione di questo Deep State corrotto e sotto attacco, affiancato dalle mafie. Rimanete a casa almeno fino a quando questa provvidenziale operazione anti-pedofili verrà completata, con arresti ai massimi livelli e con nomi eccellenti che cadranno nella rete. Un dovere che ogni cittadino si deve porre per maggior gloria e onore da riconoscere a questi figli innocenti, rapiti, segregati, violentati e uccisi da questa rete di criminali impazziti. Una disposizione che decreta di rimanere ancora chiusi in casa durante il periodo pasquale, che varrà la pena ottemperare agli occhi di Dio, il quale vedrà e osserverà il bene proveniente da parte di uomini di buona volontà, ricompensando, così, e non agendo in maniera generalizzata, contro queste nostre popolazioni, come invece fu costretto a fare con Sodoma e Gomorra… La Tempesta è in atto. Vi daremo aggiornamenti man mano che arriveranno nuove notizie.

Antonio Leonardo Montuoro (giornalista e analista di Teo Intelligence – SOCINT)
03 aprile 2020
mediterraneinews.it/2020/04/03/tunnel-di-new-york-sotto-assedio-contro-la-rete-dei-pedo-satanisti-trump-a-capo-delle-forze-speciali-dei-navy-seals-nelloperazione-q-force/?fbclid=IwAR1HWbpd7HUE7MEzflFxaUqTQ-N_CfcL8ezTND1Fn3luHkyit7k...
[Modificato da wheaton80 04/04/2020 20:09]
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