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Quell’asse tra Trump e Putin per scardinare l’Unione Europea

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2020 01:01
28/10/2018 18:47
 
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A ben guardare, gli ideologi di Vladimir Putin e Donald Trump non sono poi così diversi. Da una parte, Steve Bannon che, abbandonato il progetto americano, ha dirottato le sue energie in Europa per creare un movimento, The Movement appunto, capace di scardinare la vecchia UE. Dall’altra il politologo Aleksandr Dugin, che molti considerano il “cervello” del leader russo. Entrambi hanno un giudizio positivo dell’attuale governo, tanto che il politologo ha detto alla trasmissione “1/2 h in più” su Rai 3:“È il primo caso”, spiega, “nella storia della politica moderna di vittoria dei populisti. Salvini e Di Maio sono l’esempio dell’alleanza del populismo di sinistra con quello di destra”. Una visione simile a quella di Bannon che, nei giorni difficili della formazione dell’attuale governo, era in Italia, molto probabilmente per aiutare leghisti e grillini a trovare la quadra. In un’intervista al New York Times, lo stratega americano racconta quei momenti:“Siete i primi a poter davvero rompere il paradigma sinistra-destra. Potete mostrare che il populismo è il nuovo principio organizzatore”. Ma non solo, in quella stessa intervista, Bannon anticipava l’idea di The Movement:“Altri Paesi europei seguiranno l’esempio dell’Italia”. Il grande nodo, sia per Bannon che per Dugin, è l’Unione Europea. Così non va più bene. È consumata. La chiamano “Europa dei burocrati”, incapace di contenere l’ondata di migranti proveniente dal Nord Africa e dal Medio Oriente.

Per questo apprezzano entrambi l’uomo forte Viktor Orban:“Perché vuole seguire gli interessi dell’Ungheria contro la dogmatica dell’UE”, ha detto Dugin. E il modo per scardinare l’Europa è molto semplice: sfruttare la forza d’urto dei populisti:“Non è un termine peggiorativo, ma è un termine molto bello, è la forma della ragione dei miei sogni. Ci sarà davvero il populismo quando l’élite farà un patto concreto con il popolo”, ha detto Dugin. I due ideologi hanno, volenti o meno, dato spazio al pensiero di Trump e Putin. Per il Presidente americano, infatti, l’Unione Europea è un problema. E ne ha parlato anche con il leader russo:“Credo che abbiamo molti nemici. E credo che l’Unione Europea sia un nemico, per quello che fa a livello commerciale. Certo, non penseresti all’Unione Europea, ma è un nemico”. Come scritto su Gli Occhi della Guerra, “a Mosca c’è chi vede l’Unione Europea come qualcosa di negativo. Le sanzioni decise da Bruxelles pesano sull’economia russa oltre che sulle nostre aziende. E l’agenda politica europea oggi è molto meno aperta alla Russia rispetto a prima. Mosca è stata esclusa per troppi anni dall’appartenenza al continente europeo e il Cremlino, adesso, non ha motivo di sostenere la stabilità dell’architettura dell’UE” (http://www.occhidellaguerra.it/putin-trump-europa/). Con le Europee alle porte, la speranza di Mosca e Washington è che vincano i populisti. E che l’Unione Europea torni a ripensarsi.

Matteo Carnieletto
28 ottobre 2018
www.occhidellaguerra.it/trump-putin-ue/
09/06/2019 15:28
 
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L’Unione Europea non la vuole più nessuno

Da una parte Donald Trump si prende il Regno Unito sotto il braccio e spera nella Brexit per firmare un accordo “formidabile” con il Regno Unito. Dall’altra parte, Putin e Xi Jinping si incontrano in Russia e concludono accordi per una maggiore sinergia tra Mosca e Pechino. Quello che è certo è che manca un elemento in entrambi i casi: l’Unione europea. Per anni, se non decenni, ci è stato detto che l’Europa avrebbe parlato a una sola voce. Il mantra di Bruxelles e dintorni era che questa Unione Europea avrebbe rappresentato il continente ergendosi quale superpotenza che avrebbe contrapposto gli interessi del vecchio continente ai giganti di Cina, Russia e Stati Uniti. E invece, quello che ormai appare chiaro è che non solo quest’Unione Europea sia diventata un moltiplicatore di potenza della Germania e della Francia, ma che le superpotenze non hanno alcun interesse a ritenere l’UE un interlocutore valido per tutta l’Europa. E se qualcuno pensa che siano stati i sovranisti (o i populisti) a delegittimare l’Unione Europea deve ricredersi: a togliere legittimità all’UE sono state le superpotenze, che di questo blocco continentale non sanno che farsene. Le prove sono molte. Il viaggio di Trump a Londra ha certificato che a Washington è finito il tempo anche del solo rispetto nei confronti dell’Unione Europea. Il presidente USA è arrivato nel Regno Unito dopo aver benedetto più volte la Brexit e parlando dei vincoli europei come delle catene per l’economia britannica. Ha elogiato Boris Johnson e Nigel Farage, il leader dell’ala più dura dei brexiteer nel partito conservatore (forse sarà lui il prossimo leader Tory) e il capo degli euroscettici britannici. Infine, è partito per Portsmouth ricordando il D-Day ma parlando di alleanze senza citare l’Unione Europea. The Donald non vuole l’UE: vuole l’Europa. Nella sua ottica internazionale non c’è spazio per un blocco in mano alla Germania o a Parigi, ma per accordi bilaterali vantaggiosi per Washington.

E le minacce dei dazi incombono su Bruxelles così come la tenaglia USA sul continente a guida franco-tedesca. Se Trump ha già fatto capire che l’Unione Europea non gli interessa, dall’altro lato il vertice di San Pietroburgo fra Putin e Xi ha certificato che la politica europea di chiusura verso il Cremlino sta spalancando le porte di Mosca alla Cina. La Russia sta lentamente scivolando verso oriente trasformandosi in una potenza più asiatica che euroasiatica. E questo può diventare un problema per tutti gli Stati europei, che rischiano di perdere un partner fondamentale. Un pericolo che stiamo correndo per le politiche dell’Unione Europea, sia chiaro. Perché nel frattempo tutti fanno affari con Mosca in campo energetico: segno che se Bruxelles continua nella sua guerra al Cremlino (specialmente per la questione ucraina), altri, prima su tutti la Germania, continuano a tessere la loro trama. Ma il vertice di San Pietroburgo aveva anche un altro sopite: quel leader cinese che nel suo tour europeo ha già fatto intendere di considerare l’Europa una terra di conquista e l’Unione Europea un interlocutore tutto sommato evitabile. Una prova? Il vertice di Parigi con Angela Merkel, Emmanuel Macron e Jean-Claude Juncker, terzo incomodo messo lì più per forma che per sostanza. In quell’incontro a quattro c’è stata tutta la forma (e la poca sostanza) dell’Unione Europea. Altro che UE: a rappresentare l’Europa erano Francia e Germania, che pensavano ai loro affari mentre bacchettavano l’Italia per un memorandum che è riuscito solo a scatenare l’ira di tutti gli alleati. La domanda è semplice: se le due potenze “europeiste” pensano ai propri interessi, se gli Stati Uniti non sanno più che farsene dell’Europa, se per la Russia è un nemico e se per la Cina un interlocutore del tutto superficiale, a chi serve l’Unione Europea? L’impressione è che le potenze abbiano già deciso: l’UE è un grande contenitore che di fatto oggi non conta nulla. E gli indizi, purtroppo, sono diventati prove.

Lorenzo Vita
9 giugno 2019
it.insideover.com/politica/unione-europea-non-la-vuole-ness...
02/04/2020 17:15
 
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Putin e Trump contro il Nuovo Ordine Mondiale – La battaglia finale

Articolo molto interessante, solamente che non spiega una cosa: l‘iperinflazione di cui parla è una cosa che si verificherebbe se e quando Trump o chiunque altro decidesse di legare la moneta all’oro (Gold standard); in questo modo l’infinità di denaro senza nessuna base reale che è in circolazione in tutto il mondo si svaluterebbe in maniera drammatica sancendo la fine per coloro che hanno fatto della creazione della moneta dal nulla la propria principale fonte di ricchezza
- Nicola Zegrini

L’ignoto che attende tutti è al tempo stesso esilarante e spaventoso. Esilarante a lungo termine, ma piuttosto spaventoso a breve termine. Tutti gli imperi alla fine muoiono e siamo nella fase terminale del Nuovo Ordine Mondiale, che non si riprenderà dalla roulette russa a cui stava giocando, poiché Vladimir Putin gli ha consegnato una pistola carica e ha premuto il grilletto. Le ultime settimane hanno messo tutto a posto per l’ultima battaglia. Ci sono così tanti fatti ed eventi diversi, a destra e a sinistra, e cercherò di fare del mio meglio per rimanere metodico in questo complicato resoconto. Ho lottato per tre settimane con questo articolo a causa della folle quantità di dettagli aggiuntivi che ogni giorno mi arrivano. Potrebbe essere stato un momento sbagliato per smettere di fumare, ma mi diverto con una bella sfida.

Dollari cadenti
Il concetto del Nuovo Ordine Mondiale è semplicemente il desiderio di una manciata di banchieri internazionali che vogliono governare economicamente e politicamente l’intero pianeta come un’unica famiglia felice. È iniziato nel 1773 e se ha subito importanti cambiamenti nel corso degli anni, il concetto e l’obiettivo non sono cambiati minimamente. Sfortunatamente per loro, le banche internazionali che saccheggiano il pianeta attraverso il dollaro USA dal 1944 sono ora minacciate dall’iperinflazione, poiché la loro macchina da stampa sta ruotando da anni per coprire le loro assurde spese per sostenere guerre per petrolio e risorse, tanto che alla fine le hanno perse tutte. Al fine di prevenire l’imminente iperinflazione, hanno generato un attacco di virus a quattro Paesi (Cina, Iran, Italia e ora Stati Uniti) per diffondere il panico nella popolazione, con il prezioso aiuto dei loro ignobili media. Anche se questo coronavirus non è diverso da qualsiasi nuovo virus che attacca gli umani ogni anno, la paura trasmessa media ha spinto le persone a isolarsi volontariamente attraverso la paura e il terrore. Alcuni hanno perso il posto di lavoro, le aziende stanno fallendo, il panico ha creato un crollo della borsa, che ha svuotato i portafogli e asciugato le attività, provocando la fuoriuscita dal mercato di qualche trilione di dollari virtuali per allentare la pressione sulla valuta.

Borsa valori
Fin qui tutto bene, ma tutto il resto è andato storto in questo disperato e ultimo banzai. Il miglior virologo del pianeta ha confermato che la clorochina veniva utilizzata dai cinesi con risultati spettacolari per curare i pazienti, ed ha quindi migliorato la sua pozione magica aggiungendo un antibatterico polmonare chiamato azythromicin e ha salvato ognuno dei suoi primi 1.000 casi, tranne uno. Donald Trump ha immediatamente imposto lo stesso trattamento attraverso una lotta contro la Federal Drug Administration, acquistata e di proprietà dello stato profondo. Ciò ha costretto tutti i media a parlare dell’elisir miracoloso del dott. Didier Raoult, firmando il mandato di morte per la nostra fiducia in tutti i governi occidentali, le loro agenzie mediche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i media che cercavano di distruggere l’impeccabile reputazione del medico, inventando improvvisamente «effetti collaterali pericolosi» di un farmaco quasi inoffensivo che è stato usato per 60 anni per curare la malaria. Non molto lontano, in Germania, il Dr. Wolfgang Wodarg, apprezzato a livello internazionale, ha rimarcato il fatto che il panico ingegnerizzato è stato totalmente inutile, poiché questo virus non è diverso dagli altri che ci colpiscono ogni anno. Questa è stata una straordinaria vittoria per Trump e il popolo dei social media, che hanno messo in luce le bugie patologiche dei canali di comunicazione ufficiali di ogni Paese del Nuovo Ordine Mondiale. Di fatto, la credibilità di questi governi fantoccio è svanita nell’aria e, dall’occhio del ciclone, l’Italia uscirà sicuramente dall’UE subito dopo la crisi, il che scatenerà un effetto domino che attraverserà tutti i paesi dell’UE e i membri della NATO. Amici miei, il globalismo è morto e pronto per la cremazione.

Scavare l’abisso
I banchieri internazionali non potevano vedere ciò nel 1991, quando dominavano il 95% del pianeta dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Sembrava che nulla potesse fermare la loro missione finale per completare il loro sogno orwelliano: distruggere alcuni Paesi del Medio Oriente, allargare Israele e ottenere il controllo totale sul mercato mondiale del petrolio, l’ultimo pezzo del loro puzzle di Xanadu su cui hanno lavorato per un intero secolo, a partire dalla dichiarazione Balfour nel 1917. Quando Vladimir Putin è diventato capo della Russia, non vi era alcun segno che avrebbe fatto meglio dell’ubriaco che aveva sostituito. Un ex ufficiale del KGB sembrava una scelta più guidata dalla nostalgia piuttosto che dall’ideologia, ma Putin aveva molte più risorse a suo favore di quanto non mostrasse ad un primo sguardo: patriottismo, umanesimo, senso della giustizia, astuzia, sagacia, un geniale amico economista di nome Sergey Glazyev che disprezzava apertamente il Nuovo Ordine Mondiale, ma soprattutto incarnava l’ideologia russa, perduta da tempo, della totale indipendenza politica ed economica. Dopo alcuni anni trascorsi a prosciugare la palude russa dagli oligarchi e dai mafiosi su cui il suo predecessore era inciampato e su cui aveva lasciato la sua scia di bottiglie vuote, Vlad si rimboccò le maniche e si mise al lavoro. Poiché i suoi avversari avevano saccheggiato il pianeta per 250 anni attraverso la colonizzazione assicurata da un dominio militare, Vlad sapeva che doveva iniziare costruendo una macchina militare invincibile. E lo ha fatto. Ha inventato diversi tipi di missili ipersonici che non possono essere fermati, i migliori sistemi difensivi del pianeta, i migliori sistemi elettronici di disturbo e i migliori aerei. Quindi, per assicurarsi che una guerra nucleare non fosse un’opzione, inventò cose di cui sono fatti gli incubi, come Sarmat, Poseidon e Avangard, tutti inarrestabili e in grado di distruggere qualsiasi Paese in poche ore. Con un nuovo e impareggiabile arsenale, poteva procedere a sconfiggere qualsiasi forza della NATO o dei suoi delegati, come ha fatto a partire dal settembre 2015 in Siria. Ha dimostrato a tutti i Paesi che l’indipendenza dal sistema bancario del NWO era ora una questione di scelta. Putin non solo vinse la guerra siriana, ma ottenne il sostegno di molti Paesi del Nuovo Ordine Mondiale, che improvvisamente cambiarono schieramento, rendendosi conto di quanto fosse diventata invincibile la Russia. A livello diplomatico, mise anche la potente Cina al suo fianco, e poi riuscì a proteggere produttori di petrolio indipendenti come il Venezuela e l’Iran, mentre leader come Erdogan della Turchia e Muhammad Bin Salman dell’Arabia Saudita decisero di schierarsi con la Russia, il che significa non possedere la migliore mano di poker, ma l’intero mazzo di carte. Concludendo, Putin controlla ora il possente mercato petrolifero, l’inevitabile risorsa energetica che lubrifica le economie e gli eserciti, mentre la NATO dei banchieri può solo guardare, senza alcun mezzo per recuperarlo. Con gli incredibili risultati che Putin ha ottenuto negli ultimi cinque anni, il Nuovo Ordine Mondiale improvvisamente sembra un castello di carte che sta per sgretolarsi. L’Impero delle Banche è stato un malato terminale per cinque anni, ma ora è drogato di morfina, e a malapena riesce a realizzare cosa stia succedendo.

Tragedia e speranza
Poiché non hanno alcuna speranza nel far partire la terza guerra mondiale, che sanno già di perdere, l’ultimo banzai è uscito dai cespugli con la forma del virus e con la conseguente creazione mediatica di una finta pandemia. L’obiettivo principale era quello di evitare una catastrofica iperinflazione dell’enorme massa di dollari USA che nessuno vuole più, di avere il tempo di implementare il loro mondo virtuale con le criptovalute, come se i banchieri che fallivano cronicamente avessero ancora legittimità per continuare a controllare le nostre forniture di denaro. All’inizio sembrava che il piano potesse funzionare. Fu allora che Vlad tirò fuori il suo revolver per iniziare il gioco della roulette russa e i banchieri si fecero esplodere il cervello per la pressione sul grilletto. Ha convocato un incontro con l’OPEC e ha ucciso il prezzo del petrolio rifiutando di ridurre la produzione della Russia, portando il barile a meno di 30 dollari. Senza alcun ripensamento e certamente neanche rimorso, Vlad ha ucciso la costosa produzione di petrolio occidentale. Tutti i dollari che erano stati portati fuori dal mercato dovevano essere reiniettati dalla Fed e da altre banche centrali per evitare una caduta e il disastro finale. Ormai i nostri cari banchieri non avevano più soluzioni. Nel frattempo, Trump ha anche cercato i gangster che indossavano la cravatta. Mentre i media evitavano il soggetto clorochina che uccideva il coronavirus, una vecchia pillola progettata per curare la malaria, Trump ha imposto alla FDA l’uso di questo farmaco salvavita sui pazienti infetti negli Stati Uniti. I media non avevano altra scelta che iniziare a parlarne, il che ha scatenato una reazione a catena: i grandi amministratori delegati delle più importanti case farmaceutiche sono stati licenziati perché avevano appena perso il contratto con il vaccino, e Paesi come il Canada sembravano sciocchi genocidi per non aver usato farmaci economici e inoffensivi, mentre un atto criminale più oltraggioso da parte di un governo è stato esposto in piena luce: il governo di Macron aveva proclamato nel gennaio 2020 che la clorochina era dannosa e ne aveva limitato l’uso, solo un paio di settimane prima dell’esplosione della finta pandemia! Oggigiorno la roulette russa è un gioco popolare nei governi occidentali. Sabato 28 marzo, la Russia ha annunciato di voler distruggere il coronavirus con una cura basata sulla pozione magica del dottor Raoult. Ancora un altro colpo cosacco, questa volta sulla vena giugulare delle grandi case farmaceutiche, mentre la maggior parte dei Paesi occidentali ora deve scegliere se attuare il buon trattamento del dottore o affrontare lo schiaffo di una pillola russa che arriva per salvare il proprio cittadino. Oggi Putin è in attività di salvataggio: nell’ultima settimana di marzo ha inviato 15 aerei militari pieni di medici e forniture direttamente nel Nord Italia, dopo che un aereo di soccorso proveniente dalla Cina è stato bloccato dalla Repubblica Ceca. Stiamo per apprendere che i Paesi europei temono che la Cina o la Russia trovino la verità nella regione della Lombardia, dove le persone non muoiono per il virus, ma probabilmente per un micidiale cocktail ibrido di due precedenti vaccini per la meningite e l’influenza, che sono stati iniettati in campagne di vaccinazione separate.

La battuta finale
Ho detto in precedenza che ogni giorno porta notizie straordinarie. Bene, domenica 29 marzo la più sorprendente di tutte è caduta come una tonnellata di mattoni sui social media: gli spettatori confinati hanno appreso che Trump aveva preso il controllo della Federal Reserve, che ora è gestita da due rappresentanti del Ministero del Tesoro. Di tutte le notizie pazze dell’ultimo mese, questa è di gran lunga la migliore e la più scioccante. Dopo tre anni al potere, Trump ha finalmente mantenuto la sua promessa elettorale di portare le banche private fuori dagli affari pubblici statunitensi, ponendo fine a un secolo di sfruttamento dei cittadini americani. Ha incaricato il famigerato gruppo di investimento Blackrock di iniziare ad acquistare importanti società per la Fed, il che significa che sta nazionalizzando blocchi dell’economia, evitando allo stesso tempo il crollo del mercato coinvolgendo importanti investitori privati nell’accordo. Questa mossa estremamente audace arriva in un momento cruciale e ci conferma che Vladimir Putin e Donald Trump sono uniti e hanno portato l’umanità al crocevia tra il Nuovo Ordine Mondiale e la libertà. Come ho affermato spesso in precedenza, ho pensato che il mondo sarebbe cambiato profondamente tra il 2020 e il 2024, perché questi sarebbero stati gli ultimi 4 anni di questi due eroi al potere politico delle loro Nazioni. Il Nuovo Ordine Mondiale sta affrontando i due Paesi più potenti del pianeta e questa finta pandemia ha cambiato tutto. Ha dimostrato quanto siano disperati i banchieri e se non vogliamo finire con testate nucleari che volano in entrambe le direzioni, Putin e Trump devono fermarli adesso. Bisogna togliere di mezzo la BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali), la Banca Mondiale, l' FMI, la Banca Centrale Europea, l’UE, la NATO. Il nostro mondo non sarà perfetto, ma potrebbe migliorare molto presto. La risurrezione di Pasqua sta arrivando. Questo volta potrebbe diventare biblica.

Sylvain LaForest
1 aprile 2020
Fonte: orientalreview.org/2020/03/31/putin-and-trump-vs-the-new-world-order-the-final-battle/?fbclid=IwAR2DrH5PqQAT59bOrpaXNykmKjaAVEwidPsG6IAhNEC3gBAOYqK...

Traduzione: Nicola Zegrini (rivista da Wheaton80)
ununiverso.blog/2020/04/01/putin-e-trump-contro-il-nuovo-ordine-mondiale-la-battaglia...
[Modificato da wheaton80 02/04/2020 17:16]
13/05/2020 00:57
 
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Trump e Putin annunciano un piano di disarmo e cooperazione Russia-USA-Cina

Nel giorno in cui il tentato golpe del Deep State contro Donald Trump viene ufficialmente sconfitto, con il proscioglimento del Gen. Michael Flynn (l’ex consigliere di Trump vittima di una montatura legale che lo dipingeva come agente russo), Vladimir Putin e Trump discutono amichevolmente al telefono il lancio di una collaborazione tripartita tra USA, Russia e Cina per il disarmo e la cooperazione. Il Deep State, le agenzie di Intelligence e i loro burattinai a Wall Street e Silicon Valley, gli autori di quattro anni di provocazioni e false accuse di interferenza russa nelle elezioni americane, sono adesso in preda al panico.

Putin e Trump “partners contro il comune nemico”
La ragione della telefonata, come pure di un precedente comunicato congiunto, era la celebrazione del 75mo anniversario della vittoria russo-americana contro il nazismo. L’enfasi era tutta sulla cooperazione e la vittoria contro il “nemico comune”, il nazismo, com'è adesso “nemico comune” il coronavirus. In un comunicato pubblicato dal Cremlino si legge:“I due presidenti hanno sottolineato l’importanza storica delle relazioni alleate che collegavano le due Nazioni durante la Seconda Guerra Mondiale e hanno permesso a entrambi i Paesi di porre fine a una minaccia comune. I leader hanno sottolineato che sulla base di queste tradizioni, la Russia e gli Stati Uniti possono ottenere molto nel risolvere i problemi urgenti del nostro tempo, compreso il mantenimento della stabilità strategica, la lotta antiterroristica, la risoluzione dei conflitti regionali e il controllo dell’epidemia”. “Discutendo sulla pandemia di coronavirus, i presidenti sono stati positivi riguardo alla cooperazione bilaterale e hanno convenuto di continuare a rafforzare il coordinamento in questo settore. In particolare, il Presidente degli Stati Uniti si è offerto di inviare una spedizione di attrezzature mediche in Russia…”.

Trump ha fatto eco in uno scambio coi giornalisti, mentre si trovava in Texas per coordinare la risposta alla crisi del coronavirus. “E’ stata una bella telefonata… La Russia sta attraversando un periodo difficile con lo stesso COVID-19. Sono stati colpiti come tutti gli altri. E abbiamo parlato a lungo... Questo è il 75° anno, e sapete cosa significa il 75° anniversario! Mi ha chiamato perché eravamo partners in una guerra che abbiamo vinto. Ed è stato molto bello. E' stata una chiamata di congratulazioni, una chiamata di celebrazione, perché era il 75° anniversario. Inoltre, ho suggerito che se hanno bisogno di ventilatori, ci piacerebbe inviarne alcuni, perché ne abbiamo molti, e lo faremo al momento opportuno”. “E’ stata una bella telefonata. E ricordatevi questo: la frode dell’interferenza russa ha reso molto difficile per la Russia e gli Stati Uniti confrontarsi. La Russia è una Nazione molto importante. Perché non dovremmo avere a che fare l’uno con l’altro… Ma è stata la montatura dell’interferenza russa, una frode assoluta, disonesta. Ha reso molto difficile per il nostro Paese collaborare con il loro Paese. E ne abbiamo discusso. Ho detto:“Sai, è un momento molto appropriato”. Perché ora le cose stanno aggiustandosi, si stanno mettendo a posto, con la prova che è stata una bufala tutta questa indagine. È stata una vergogna totale”.

Trump ha aggiunto una frase che sta facendo impazzire i giornalisti (“Ma cosa vuole dire? E’ una minaccia?) e sta gelando il sangue ai capetti dello Stato Profondo:“Non sarei sorpreso se vedessi accadere molte cose nelle prossime settimane. Questo è solo un pezzo di un puzzle molto disonesto”. E ha messo l’accento sul negoziato per il disarmo, finora congelato o buttato a mare tra le tante provocazioni della Quinta Colonna washingtoniana. Un giornalista ha chiesto a Trump:“Lei ha cercato di organizzare un vertice sul controllo degli armamenti con il Presidente Putin e il Presidente Xi. Sta avendo risultati?” Trump:“Stiamo parlando del controllo degli armamenti con la Russia e andremo avanti con questo. E ne stiamo parlando molto seriamente. Hanno molte armi nucleari, e anche noi. E stiamo parlando di un controllo degli armamenti con la Russia. Si. Vorrebbero farlo. Ci piacerebbe farlo”.

Si torna all’accordo Cina-USA fatto saltare dal COVID?
E Trump non è stato timido sulla questione Cina. E’ noto che molti dei neoconservatori accampati nel partito Repubblicano vorrebbero cogliere l’occasione del coronavirus per provocare una guerra aperta con la Cina. Finora Trump aveva dato l’impressione di volere una linea dura fino allo scontro con la Cina, accusata di aver lasciato arrivare l’infezione negli USA. Questa viene vista a Washington come la linea del Segretario di Stato, Mike Pompeo. Ma stavolta Trump ha fatto una delle sue giravolte destinate a confondere gli avversari e, ancor più, i suoi alleati non fidati. In una comunicazione scritta passata dalla Casa Bianca alla stampa accreditata si legge che “Trump ha ribadito che gli Stati Uniti sono impegnati in un efficace controllo degli armamenti che include non solo la Russia, ma anche la Cina, e attende con impazienza discussioni future per evitare una costosa corsa agli armamenti”. Il 4 maggio scorso, in un’intervista al New York Post, Trump aveva insistito che sebbene il virus fosse venuto dalla Cina, la leadership cinese (cioé Xi Jinping) “non l’aveva fatto apposta”. E quindi il coronavirus non poteva diventare un casus belli in nessun caso.

“Non voglio parlare di guerra, non parliamo di guerra! E’ una cosa triste. Avevamo appena concluso un accordo commerciale con la Cina qualche mese fa. Prima di questo [la crisi del coronavirus] c’era un grande ottimismo. E poi succede una cosa del genere… e diventa la cosa predominante su tutto”. Trump si riferiva all’accordo commerciale raggiunto il 12 dicembre scorso e firmato alla Casa Bianca il 15 gennaio dal vice Premier cinese Liu He e Trump. Proprio prima che il coronavirus sconvolgesse tutto e portasse Cina e USA sull’orlo di una guerra calda. Trump aveva lavorato per lungo tempo per arrivare ad un accordo; lo stesso, apparentemente, aveva fatto il Presidente Xi. Nell’aprile del 2019, in una delle tappe negoziali alla Casa Bianca, Trump aveva teatralmente chiesto a Liu He cosa pensasse del “ridicolo” ammontare speso in armamenti dai due Paesi. “Stanno producendo tante armi, armi tremende. Anche noi. Avevamo appena approvato $ 716 miliardi per l’esercito l’anno scorso, e ora probabilmente faremo di più quest’anno”, aveva esclamato Trump ai giornalisti alla Casa Bianca. “Tra Russia, Cina e noi, stiamo tutti spendendo centinaia di miliardi di dollari di armi, compreso il nucleare, il che è ridicolo”. Un accordo commerciale sarebbe seguito da un accordo sul disarmo, che ne pensa il vicepremier? Liu He aveva prontamente risposto a gran voce:“Penso che sarebbe un’ottima idea!”. Uno scambio pubblico che aveva gelato il sangue ai grandi predatori del Complesso Militare Industriale. Avevano visto in faccia la fine del loro enorme potere. Poi era arrivato il coronavirus…

Ritorno alla realtà?

Ma la sconfitta del Deep State nel momento più pericoloso riapre la possibilità di tornare al dialogo Russia-Cina-USA. Riusciranno i grandi oligarchi a sabotare anche questo accordo? Anche gli osservatori più cinici, non pensano che sarà possibile. Nessuna rete di sicurezza sembra ora in grado di salvare gli spioni professionisti che hanno veduto la loro anima ai grandi oligarchi finanziari. La leadership dell’FBI, che con il Direttore James Comey (licenziato da Trump) aveva inventato il Russiagate e aveva spalleggiato il partito democratico nel tentativo di impeachment del Presidente, è stata completamente epurata. Ed ora sembra arrivato il momento dell’uscita di scena, con le buone o con le cattive, anche per il successore di Comey, l’attuale Direttore Christopher Wray, anche lui complice nell’operazione ma in posizione piu subdola e fumata. Il grande complice di Comey, il fautore della tortura e del terrorismo come arma di guerra, il direttore della CIA, John Brennan, anche lui cacciato in disgrazia, sta abbandonando ogni speranza di tornare a ordire le sue trame grazie al “materiale” accumulato in anni di spionaggio. Brennan, che conservava il sostegno ben pagato dei media, sta perdendo le sue pedine corrotte e ricattate non solo nel Congresso ma persino nella stampa.

Il 7 maggio 2020 rimarrà nella storia come il giorno in cui l’insurrezione contro lo Stato e la Costituzione americana sono state sconfitte. Il Dipartimento di Giustizia ha ufficialmente scagionato da ogni accusa la prima grande vittima del tentato golpe, il Consigliere Presidenziale per la Sicurezza Nazionale, il Generale Michael Flynn, intrappolato illegalmente con accuse visibilmente false per ordine di Comey. Flynn, ex Direttore del Defense Intelligence Agency (DIA), era ed è l’uomo che sa dove sono sepolti gli scheletri a Washington. Flynn era rimasto in carica solo tre settimane. Si preparava a ripulire le stalle di Augia del Deep State. E i suoi nemici sapevano bene che non avrebbero avuto scampo contro un uomo che conosceva tutti i loro più inconfessabili traffici. Perciò era stato preso in una trappola dell’FBI scattata pochi giorni dopo l’inaugurazione di Trump. Dopodiché era stata scatenata l’Operazione Impeachment diretta da un altro ex Direttore dell’FBI, James Mueller.

Da quel momento è stato un susseguirsi di trucchi sporchi attuati col sostegno totale dei media. Tutto è stato tentato per impedire il consolidarsi dell’Amministrazione Trump e, in particolare, per impedire una collaborazione tra Trump e Putin, entrambi colpevoli di non essere al servizio dei grandi oligarchi finanziari. Una collaborazione tra i due presidenti e col Presidente cinese Xi Jinping come rappresentanti degli interessi e aspirazioni dei rispettivi popoli sarebbe stata una campana a morto per gli interessi finanziari che avevano dominato gli Stati Uniti e gran parte del mondo per parecchi decenni. Erano stati questi predatori finanziari che avevano distrutto la grande opportunità emersa nel 1989 con la caduta del muro di Berlino. Erano state queste forze che avevano impedito la dissoluzione della NATO (ormai inutile dopo la fine dell’Unione Sovietica) e l’avevano trasformata nelle legioni dell’impero mondiale usando come base la cosiddetta superpotenza americana, che nel frattempo veniva saccheggiata economicamente. Questa era stata la ragione per cui gli americani avevano votato Trump, il cui programma era la fine delle guerre senza fine (le legioni della NATO) e la fine del saccheggio dell’economia reale.

Umberto Pascali
8 maggio 2020
www.alterlab.info/2020/05/08/trump-e-putin-annunciano-un-piano-di-disarmo-e-cooperazione-russia-usa-cina/?fbclid=IwAR2c4HnW_C7OhDI3N_Wd-SZ54ciYvVWaWsOTOHcGlNauLjeaTvJ...
23/08/2020 23:22
 
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L’asse tra Trump e Putin può fermare il nuovo ordine mondiale?

La mossa è stata degna del miglior giocatore di scacchi e non è certo un caso che Vladimir Putin provenga dalla terra dei giocatori più forti del mondo in questa disciplina. Nella conferenza stampa della scorsa settimana, Putin ha completamente ribaltato il tavolo e ha annunciato al mondo che la Russia ha già il suo vaccino contro il Covid e che presto sarà iniziata una fase di sperimentazione su larga scala. Non appena il Presidente russo faceva quest’annuncio, il regime mediatico occidentale e le istituzioni internazionali sollevavano una pioggia di critiche nei confronti di questa scelta. François Balloux, dello University College di Londra, ha criticato la Russia per la sua scelta non moralmente etica di sottoporre i russi ad una immunizzazione di massa senza una previa sperimentazione. L’OMS scagliava il suo monito annunciando severi controlli sulla sicurezza del vaccino sviluppato dalla Russia. Ci si chiede a questo punto dove fossero Balloux, l’OMS e gli altri scienziati che oggi ostentano scrupoli morali e riserve sulle eventuali controindicazioni del vaccino russo, di fronte alle intenzioni di ieri di avallare e dare il via libera al vaccino contro il Covid prodotto invece dalla casa farmaceutica britannica AstraZeneca. A questo riguardo, giunge in aiuto un articolo pubblicato lo scorso 14 luglio proprio da un quotidiano preminente nel circuito mediatico di regime, ovvero La Stampa degli Elkann, dal titolo "Covid, il vaccino funziona. L’obiettivo è distribuirlo senza sperimentazione":

www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2020/07/14/news/covid-il-vaccino-funziona-l-obiettivo-e-distribuirlo-senza-sperimentazione-1....

Nessuno ebbe nulla da ridire sul fatto che l’Unione Europea stava dando il via, e continua a darlo, dal momento che non ci sono segnali di retromarcia, al vaccino prodotto dalla casa farmaceutica in questione senza rispettare i criteri minimi di sicurezza previsti dalla comunità scientifica internazionale e di fatto servendosi della popolazione italiana ed europea come cavie da laboratorio. Non solo. Bruxelles e altri governi europei si sono affrettati a garantire una sorta di scudo giudiziario ad AstraZeneca in caso di eventuali effetti collaterali dovuti alla somministrazione del suo vaccino. Vale a dire che se qualcuno svilupperà qualche tipo di patologia in seguito alla ricezione del vaccino, non potrà nemmeno rivolgersi in tribunale e denunciare la multinazionale perchè i governi e l’UE le hanno garantito l’immunità completa. Non risulta che gli scienziati e l’OMS che oggi stigmatizzano quanto fatto dalla Russia, abbiano detto qualcosa sul fatto che non solo gli europei saranno usati come cavie da AstraZeneca, casa farmaceutica già condannata per frode negli USA e con un cv pieno di macchine, ma che non potranno nemmeno rivalersi in sede giudiziaria contro di essa, dal momento che l’establishment le ha dato una protezione totale. Putin con questa semplice, ma terribilmente efficace, mossa ha dimostrato una verità incontrovertibile. Il sistema non è interessato al vaccino se questo non porta alla massimizzazione del profitto per il cartello farmaceutico. Lo stesso direttore dell’OMS lo ha affermato spudoratamente quando ha dichiarato che il “nazionalismo dei vaccini” rischia di portare ad una riduzione dei prezzi, e di conseguenza ad una riduzione degli introiti delle multinazionali del farmaco:

video.corriere.it/politica/coronavirus-oms-siamo-nazionalismo-vaccini-rischio-che-prezzi-si-riducano/36cc3bf6-ddf1-11ea-9116-3222...

In altre parole, se il vaccino viene prodotto dalle case farmaceutiche legate a Bill Gates e se questo si rileva essere, come si vedrà più avanti, uno strumento per instaurare una dittatura sanitaria, allora questo è la panacea ad ogni male. In caso contrario, se il vaccino viene prodotto da un istituto statale russo, il Gamaleya, che non risulta avere legami con multinazionali del farmaco occidentali, a poco prezzo, e che non serve al controllo della popolazione mondiale, non va più bene.

La Russia si prepara ad uscire dalla crisi Covid voluta per arrivare ad un governo mondiale
Putin ha portato alla luce in un colpo solo tutte le contraddizioni di questo regime schizofrenico. I fanatici del vaccino ad ogni costo si sono trasformati improvvisamente in no vax, e ora tutti possono vedere che la salute pubblica è l’ultimo degli obbiettivi di questa crisi terroristica. L’abilità del Presidente russo è stata soprattutto quella di non mostrare mai le sue reali intenzioni all’avversario. Come il miglior scacchista, Putin ha osservato e studiato attentamente le mosse dell’altro giocatore. Ha visto semplicemente che tutto il regime mediatico internazionale ha dato vita ad una campagna terroristica sanitaria senza precedenti e che praticamente ogni singola istituzione internazionale di rilievo, da quelle politiche a quelle finanziarie, si sono allineate senza colpo ferire a questa falsa narrazione. L’operazione coronavirus è stata infatti pensata per essere come la madre di tutte le crisi, un evento così devastante e catalizzatore che non potrà non portare, nelle intenzioni delle élite mondialiste che l’hanno concepita, al sorgere del nuovo ordine mondiale. Sono stati gli stessi massimi esponenti del mondialismo a dichiararlo apertamente. Prima Jacques Attali, uomo del gruppo Bilderberg ed eminenza grigia di ogni Presidente francese eletto negli ultimi 40 anni, annunciò già nel 2009 che la crisi pandemica sarebbe stata la condizione ideale per trascinare il mondo verso una dittatura globale:

video.corriere.it/politica/coronavirus-oms-siamo-nazionalismo-vaccini-rischio-che-prezzi-si-riducano/36cc3bf6-ddf1-11ea-9116-3222...

Poi la famiglia Rockefeller, altra potentissima famiglia mondialista, in uno dei suoi documenti ufficiali, descriveva chiaramente come un nuovo virus di origine animale sarebbe stato il pretesto perfetto per dare vita ad un supergoverno mondiale nelle mani delle élite, così come auspicava caldamente uno dei membri più importanti della famiglia, David Rockefeller:

lacrunadellago.net/2020/04/07/i-rockefeller-annunciarono-la-pandemia-e-il-governo-unico-m...

La cabala globalista aveva già prefissato lo sbocco finale di questa crisi a gennaio, quando non c’era praticamente nessuna emergenza sanitaria, in uno dei suoi salotti privilegiati, il forum di Davos, nel quale era stato annunciato che solamente il vaccino avrebbe messo fine alla crisi artificiale del Covid:

www.weforum.org/agenda/2020/01/wuhan-coronavirus-china-cepi-vaccin...

Il vaccino, nelle intenzioni dichiarate del mondialismo, sarà un mezzo per arrivare ad un fine ancora più importante, ovvero l’impianto di un microchip sottocutaneo che sarà un vero e proprio passaporto sanitario digitale e che consentirà non solo di controllare il cittadino in ogni istante della sua vita, ma sarà anche mezzo di interfaccia con il sistema monetario. E’ il famigerato progetto ID2020, finanziato proprio da Bill Gates e dai Rockefeller, che ha come obbiettivo il controllo della popolazione mondiale. Il supergoverno mondiale sarà infatti un totalitarismo mai visto nella storia dell’umanità e non ammetterà dissenso alcuno. La tecnologia, in questo senso, è l’arma delle élite per stabilire una sorveglianza totale dei cittadini e allo stesso tempo per escludere i dissidenti dal sistema attraverso un semplice click, impendendogli di vendere e comprare in una cupa reminiscenza dell’Apocalisse di Giovanni. L’abolizione del contante serve a raggiungere primariamente questo obbiettivo e a fare in modo che nessuno possa più fare alcuna semplice operazione monetaria senza essere connessi alla centrale operativa digitale. La Russia è perfettamente al corrente di questo piano, dal momento che questo Paese da diversi anni rappresenta uno dei più strenui oppositori del nuovo ordine mondiale. Putin, ad ogni modo, ha giocato il sistema con le sue stesse armi. Ha difatti utilizzato le regole truccate del banco contro esso stesso. Se il mondo vuole un vaccino contro il Covid, è in questa direzione che noi andremo, ma il vaccino deve essere il nostro. Questo il ragionamento della Russia e nessuno potrà dire a Putin che è un “negazionista” o “complottista”, le etichette del regime per screditare i dissidenti, dal momento che Putin ha fatto esattamente quanto desiderato dal sistema, ovvero l’immunizzazione. C’è da aggiungere a questo proposito che il vaccino con ogni probabilità non sarà obbligatorio, come ribadito da esponenti dell’Accademia russa delle scienze, perché la legge russa prevede questa eventualità se non in determinati casi limite che riguardano personale ospedaliero a stretto contatto con persone portatrici di gravi malattie infettive:

tass.com/society/1156287

In autunno, pertanto, si può affermare che la Russia uscirà dalla crisi coronavirus e non chiuderà il Paese come invece da questa parte dell’Occidente si ha chiaramente intenzione di fare. In Europa infatti ci sono già i segnali di una chiara preparazione mediatica e politica della seconda fase del piano mondialista, quando sono state chiuse le discoteche in Spagna e Italia nel giro di 48 ore, nonostante non esista alcuna reale emergenza sanitaria, a dimostrazione palese di come i governi nel mondo siano coordinati da una unica regia che impartisce delle direttive già prestabilite. Se la Russia da parte sua mette fine al piano, non sarà facile per il nuovo ordine mondiale continuare, perché si sgancia un Paese troppo rilevante, senza il quale è arduo pensare che si possa giungere a questo obbiettivo.

Trump silura Fauci e si prepara a mettere fine al terrorismo sanitario
Allo stesso tempo, dall’altra parte del planisfero, c’è un altro uomo che sembra avere tutte le intenzioni di mettere fine a questo piano terroristico sanitario, ed è Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti ha infatti recentemente annunciato che il dottor Scott Atlas sarà il suo nuovo consulente in materia di questione mediche e sanitarie. E’ interessante notare che tale incarico prima era affidato al dottor Fauci, uomo vicino ai Clinton e già responsabile per aver gonfiato la mortalità del coronavirus. Questo è un segnale estremamente importante, dal momento che il dottor Atlas non considera il Covid più pericoloso di una normale influenza stagionale e sostiene la completa riapertura delle scuole. Trump con questa mossa sembra prepararsi a sua volta ad uscire dalla morsa terroristica sanitaria che è stata creata per trascinare il mondo verso questa dittatura globale, e allo stesso tempo per destabilizzare la sua amministrazione e sabotare una sua rielezione. L’altra nemesi del mondialismo, oltre a Vladimir Putin, è sicuramente Donald Trump. La Presidenza Trump è stata l’elemento imprevisto che ha seriamente stravolto i piani delle élite mondialiste. Le élite, dal secondo dopoguerra in poi, hanno assegnato a Washington la missione di portare sulle proprie spalle il compimento del nuovo ordine mondiale. La superpotenza militare degli Stati Uniti è stata scelta per essere il bastone con il quale il Deep State disciplinava chi osava scostarsi dalla linea tracciata dal regime internazionalista. Il bombardamento alla Serbia di Milosevic è solo uno dei numerosi esempi di come gli USA hanno punito in passato i Paesi non allineati.

La massoneria, come spiegato da Manly P. Hall, uno dei massoni più influenti della storia, aveva scelto l’America per portare il mondo verso la dittatura globale. Il Deep State è sempre stato il vero governo occulto a Washington per questa ragione. La Presidenza Trump è stata in grado di capovolgere del tutto questo paradigma. America First ha segnato la separazione degli USA dal globalismo. Gli Stati Uniti non vogliono più trascinare il mondo verso il supergoverno mondiale, al contrario sono divenuti un ostacolo verso la sua definitiva realizzazione. Soprattutto ciò che più viene visto come una minaccia mortale negli ambienti del mondialismo è una nuova alleanza tra Stati Uniti e Russia. Più si avvicinano Trump e Putin, più si allontana la realizzazione di un governo unico mondiale, del tutto impensabile senza la partecipazione di questi due Paesi. Il Russiagate, o meglio spygate, è stato pensato espressamente per questo. Si è trattato di un tentativo di Colpo di Stato orchestrato dal Deep State e da Barack Obama all’epoca della sua Presidenza, per accusare prima Trump di una inesistente e fantomatica collusione con il Cremlino, e poi per sabotare la sua Presidenza, che non ha potuto procedere alla normalizzazione dei rapporti diplomatici con il Cremlino. Se Trump si aggiudicasse un secondo mandato, il riavvicinamento con Mosca diventerebbe estremamente probabile dal momento che non esisterebbero virtualmente più impedimenti in tal senso. Al contrario, verrebbero alla luce i traditori che negli USA e in Italia hanno ordito il golpe internazionale contro il Presidente americano, perché l’inchiesta dello spygate sembra essere vicina ad esplodere e far rotolare teste pesanti. Si profila all’orizzonte pertanto quell’alleanza che Trump avrebbe voluto fare con Mosca sin dall’inizio del suo mandato e che il Deep State ha impedito in ogni modo. Se Trump porterà fuori gli Stati Uniti dall’operazione Coronavirus entro l’autunno, esattamente come sembra voler fare Putin, quel patto sarebbe nei fatti già operativo.

Per avere un’idea di come Trump rappresenti una minaccia senza precedenti per il sistema, c’è da registrare un possibile tentativo di uccidere il Presidente americano quando un drone per poco non ha colpito l’Air Force One, l’aereo presidenziale. Le élite non possono permettersi un secondo mandato di Trump e sanno perfettamente che Biden ha poche chance. Il nuovo ordine mondiale è disposto a tutto pur di arrivare al suo obbiettivo finale e non vuole più attendere oltre. Vuole il suo governo mondiale ad ogni costo e sa perfettamente che probabilmente non avrà più un’occasione come questa per arrivare al suo scopo. E’ per questo che il mondo si trova in una fase davvero cruciale, nella quale lo scontro tra Trump e Putin da un lato, e quello del gotha mondialista dall’altro, deciderà le sorti dell’umanità nei decenni a venire. Se gli Stati Uniti e la Russia riescono a mettere fine a questa crisi planetaria, il mondialismo subirà un colpo durissimo. Le sue flebili speranze resterebbero aggrapate ad una UE sempre più fragile e incapace di trovare un accordo persino sulle sue questioni interne, e alla Cina comunista, che fino ad ora ha accosentito ad un impero mondiale ma solo nella misura in cui questo si rivelasse funzionale agli interessi della Cina. Il destino, o più probabilmente la Provvidenza, ha voluto dunque che fosse proprio questa inedita alleanza tra Washington e Mosca a cercare di frenare lo spettro della dittatura globale che minaccia il mondo. Quest’autunno ci sarà l’assalto finale e l’Europa, e soprattutto l’Italia per il suo ruolo spirituale e culturale, saranno l’obbiettivo primario di questo assedio. Nei prossimi mesi, si saprà se si sarà destinati a vivere nel peggiore totalitarismo della storia dell’umanità, o se forse questo disegno satanico sarà sventato grazie all’intervento di quei leader politici che non vogliono che il mondo divenga schiavo del nuovo totalitarismo globalista. E’ la battaglia dei figli della luce contro quelli delle tenebre. Una battaglia che non si può vincere se non si comprende il suo più profondo significato escatologico. Il tempo sta per scadere e chi ancora non lo ha fatto si affidi alla Divina Provvidenza, perché a breve ce ne sarà bisogno come mai prima d’ora.

Cesare Sacchetti
18 agosto 2020
lacrunadellago.net/2020/08/18/lasse-tra-trump-e-putin-puo-fermare-il-nuovo-ordine-m...
[Modificato da wheaton80 23/08/2020 23:23]
11/09/2020 01:01
 
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Trump pronto a mettere fine all’operazione terroristica Covid: ora il mondialismo farà di tutto per eliminarlo

Donald Trump sembra intenzionato a seguire la stessa strada intrapresa dal suo omologo russo al Cremlino. La crisi da coronavirus sarà risolta attraverso lo sviluppo di un vaccino, ma non sarà quello sotto l’egida dell’OMS. La Casa Bianca ha infatti annunciato che gli Stati Uniti andranno per la loro strada e non si uniranno agli sforzi dell’organizzazione sanitaria internazionale. E’ un altro duro colpo alla gestione sovranazionale dell’operazione coronavirus, che prima ancora di una diffusione del Covid aveva già tracciato il suo percorso nel club globalista di Davos lo scorso gennaio. Il vaccino come mezzo per risolvere questa crisi, ma allo stesso tempo come passaggio intermedio per giungere ad un obbiettivo molto più grande. Una società completamente ridisegnata a immagine e somiglianza della dittatura mondialista, che non sarà più la stessa di prima. Persino la stessa OMS lo ha ammesso pubblicamente. “Non possiamo tornare alle cose com’erano precedentemente”. Il vaccino dunque non riporterà il mondo all’era pre-Covid. Nell’idea dei poteri globali, nulla sarà più come prima. L’autoritarismo sanitario sarà il mezzo attraverso il quale arrivare ad un controllo ferreo e totale della popolazione mondiale. Donald Trump lo sapeva sin dal principio. Sapeva che questa crisi, nell’idea di chi l’ha pianificata, aveva uno scopo molto più grande dello sviluppo di un farmaco. Aveva ed ha tuttora l’obbiettivo ultimo di trascinare il mondo verso il totalitarismo globale. E’ per questo che il Presidente degli Stati Uniti aveva immediatamente provato a sottrarsi al piano lo scorso gennaio, quando aveva denunciato chiaramente l’isteria mediatica che disperatamente cercava di far apparire il coronavirus nel peggior modo possibile.

Quando ha visto che si era messo in moto un meccanismo senza precedenti che vedeva coinvolti i media di ogni parte del pianeta tutti uniti nello sforzo di rappresentare il Covid come un virus terribilmente letale, è stato al gioco e ha deciso di adottare una strategia simile a quella di Putin. Giocare il sistema con le sue stesse armi. Il vaccino si farà, non sarà quello sponsorizzato dall’OMS e non sarà obbligatorio. In questo modo, ci si sottrae definitivamente alle insensate accuse di “negazionismo” e si dimostra al mondo intero che questa gente non ha alcun interesse alla salute pubblica e che le loro ragioni sono ben altre. Questa crisi non è stata pensata solamente per gonfiare i profitti delle case farmaceutiche. Questa crisi è stata pensata per portare il mondo tra le braccia autoritarie del Nuovo Ordine Mondiale. Serviva un evento catalizzatore, dalle proporzioni devastanti. Il paradosso di questa epoca è che gli effetti di questa crisi sono stati in larga parte mediatici. Il virus letale infatti esiste sugli schermi delle TV e sulle pagine dei giornali. I numeri e la scienza libera continuano a ripetere la stessa cosa. Nessuno sta morendo per il Covid.

In questo senso, il circuito mediatico ha avuto il compito di creare una crisi che nella realtà dei fatti non esiste. Il mondialismo aveva bisogno di aprire un varco verso il Nuovo Ordine Mondiale. Fu proprio David Rockefeller, uno degli uomini appartenenti ad una delle famiglie più influenti negli ambienti globalisti, a spiegarlo chiaramente nel 1994, a margine di un evento dell’ONU. Il mondialismo aveva bisogno di un evento sconvolgente per giungere verso la dittatura globale. Rockefeller spiegò in quell’occasione che il mondo era “sull’orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta e rilevante crisi e le Nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale”. Ora quell’evento di portata globale sembra essere davvero arrivato. La crisi da Covid è divenuta di fatto l’11 settembre del mondo che servirà per instaurare questo nuovo totalitarismo globale, così autoritario e repressivo da far impallidire tutti i suoi predecessori del secolo scorso.

"Il mondialismo non aveva previsto la presidenza Trump ostile al Nuovo Ordine Mondiale"
Ma c’è stato un evento imprevisto nei piani delle élite. Non avevano calcolato infatti che alla Casa Bianca, per la prima volta dopo molti decenni, ci sarebbe stato un Presidente che non ha nessuna intenzione di sacrificare l’America sull’altare del mondialismo. Non avevano calcolato che gli Stati Uniti da forza propulsiva del piano globalista si sarebbero trasformati in suo maggiore ostacolo. La missione che le grandi élite avevano in mente per l’America già da prima della seconda guerra mondiale era quella di essere il profeta dell’internazionalismo e del futuro governo mondiale. Proprio a questo riguardo, c’è un interessante e raro volume del 1941 firmato, tra gli altri, da alcuni intellettuali molto noti allora, tra i quali l'antifascista italiano Gaetano Salvemini e lo scrittore tedesco Thomas Mann, dal titolo “La città dell’uomo”, nel quale si sostiene apertamente che le Nazioni avrebbero dovuto lasciare il posto un giorno ad un superstato globale. Un superstato globale che darebbe vita ad una unica legge in ogni luogo della Terra, ad un’unica moneta, ad un’unica economia, ad una polizia unica e ad una giustizia unica. Gli autori del manifesto descrivono il loro “sogno” universalista come l’unica via per mettere fine all’era dei dispotismi e ai totalitarismi, quando in realtà lo Stato mondiale che anelano assumerebbe i contorni del più feroce totalitarismo della storia, perché per vedere la luce dovrebbe annientare millenni di storie, lingue, tradizioni e culture diverse. L’intera inestimabile ricchezza delle Nazioni verrebbe dissipata irrimediabilmente per consentire ad un Leviatano unico globale di instaurare una falsa pace che non avrebbe altro in realtà che le fattezze della peggiore tirannia. Le élite dunque avevano le idee chiare già molto tempo prima, praticamente da secoli. Hanno avuto l’abilità e la costanza di passarsi il testimone di questo piano di generazione in generazione fino a giungere pazientemente ad un passo dal loro fine ultimo.

Non hanno scelto l’attacco frontale, ma hanno preferito una strategia di infiltrazione radicale e progressiva in ogni istituzione pubblica fino ad arrivare al completo controllo degli Stati e dei loro apparati di potere. La crisi da Covid testimonia appieno l’efficacia di questa scelta. Non una singola istituzione si è ribellata o dissociata da questo copione. Tutte, come un sol uomo, hanno remato e stanno remando per distruggere la linfa vitale della Nazione. Nella “Città dell’uomo” si può leggere dunque quello che sta accadendo ora. Si sta vedendo in diretta la formazione del totalitarismo globale. Le élite in quel manifesto non solo avevano già annunciato dove sarebbe andato il mondo nei decenni successivi. Avevano allo stesso tempo anche assegnato all’America la leadership. Il Nuovo Ordine Mondiale doveva poggiare sulle spalle del Nuovo Mondo, e non su quelle della vecchia Europa. Tra la fine della seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra prende vita infatti l’impalcatura del cosiddetto ordine liberale internazionale. Il dollaro prende il posto della sterlina come valuta di riserva internazionale e le forze armate USA sono lo strumento a disposizione del Deep State per colpire chiunque osi dissociarsi dal nuovo ordine internazionale. In molti sono caduti sulla strada del Deep State, sia all’interno degli USA sia fuori. E’ stato eliminato chi come Kennedy stava per separare gli Stati Uniti dalle grinfie delle società segrete denunciate in un celebre discorso del presidente nel 1961, prima di essere giustiziato pubblicamente a Dallas nel 1963. E’ stato rimosso all’esterno chi come Salvador Allende, Presidente del Cile, parlava nel 1972 della minaccia incombente di questi poteri internazionali che rappresentavano un grave pericolo per la sovranità degli Stati nazionali. Ora, dopo molti anni, alla Casa Bianca si è instaurato un Presidente che non vuole legare l’America al destino del Nuovo Ordine Mondiale. A Washington, c’è un Presidente che ha chiaramente detto che non intende ascoltare oltre la “falsa canzone del globalismo”. Trump dunque si sta apprestando come Vladimir Putin a mettere fine a questa crisi artificiale e a portare il suo Paese sul corso della sovranità e della indipendenza nazionale, scevra da ogni influenza di oligarchie e potentati domestici e stranieri.

"Il mondialismo scatenerà l’inferno per riprendersi l’America"
E’ per questo che il mondialismo ha iniziato a scatenare l’inferno in America. Il Nuovo Ordine Mondiale è semplicemente su tutte le furie perché non ha il controllo della Presidenza degli Stati Uniti, senza la quale non può portare a termine i suoi piani. Il mondialismo è pronto a intraprendere qualsiasi via pur di togliere Trump dalla Casa Bianca. Lo scorso mese ci sono già stati due allarmanti episodi che hanno riguardato sia la scorta dell’elicottero del Presidente sia il suo aereo personale, l’Air Force One. Nel primo caso, qualcuno, ancora ignoto, ha sparato contro l’Helipcoter Squadron che scorta il Presidente nei suoi spostamenti. Trump non era a bordo, ma un militare è rimasto ferito. Questo episodio ha avuto una copertura praticamente inesistente dai media italiani. Nel secondo caso, un drone, manovrato non si da chi e da dove, ha per un pelo mancato l’Air Force One, sul quale a bordo c’era Trump. Se a questo si aggiunge che questi episodi sono avvenuti a distanza di pochi giorni dal discorso di Trump tenutosi in una fabbrica della Whirlpool nell’Ohio, durante la quale il Presidente ha detto che avrebbe dovuto farsi vedere di meno in giro perché i suoi nemici sono potenti, lo scenario si fa ancora più inquietante. Qualcuno tra le élite ha già iniziato a fare le prove tecniche per lanciare un attacco a Trump e testare i tempi di reazione della sua sicurezza personale? Il sospetto c’è, ma questa non è l’unica “soluzione” che hanno in mente i piani alti del potere.

Mentre si avvicina l’appuntamento delle elezioni presidenziali del 3 novembre, le strade degli Stati Uniti sono messe a ferro e fuoco dai gruppi insurrezionalisti di Black Lives Matter e Antifa, entrambi vicini al finanziere George Soros, uno degli uomini più di rilievo nell’establishment globalista. Recentemente, appartenenti di questi gruppi, ormai equiparabili a formazioni terroristiche, hanno aperto il fuoco su dei sostenitori di Trump durante un evento in corso nello Stato del Nord Carolina, nel quale c’erano anche dei bambini. Per fortuna, tutti sono rimasti illesi. La stessa sorte purtroppo non è toccata a Aaron Danielson, ucciso da un membro di questi gruppi a sangue freddo. E’ una vera e propria strategia della tensione che prende di mira chi sostiene il Presidente americano. Il sistema vuole impaurire, terrorizzare, intimidire chi vuole che l’America sia libera. Ora il regime sta per alzare il tiro. E’ prevista per il prossimo 17 settembre a Washington una sorta di adunata, permanente fino al prossimo 3 novembre, di Adbusters, un’organizzazione vicina sempre allo stesso Soros, che darà vita ad un presidio stabile della capitale americana. L’idea sembra quella di dare vita ad altri disordini e cercare disperatamente l’incidente che possa mettere in cattiva luce il Presidente. Se non dovesse funzionare nemmeno questo, allora l’establishment ricorrerà alla carta del voto postale nel disperato tentativo di assegnare la vittoria a Joe Biden, un candidato debole, privo di carisma e identificato con i peggiori poteri del Deep State.

Anche questa opzione potrebbe rivelarsi fallimentare, perché nonostante una parte dei voti passerà per questa via, potrebbe non essere abbastanza per ribaltare un risultato elettorale probabilmente a favore di Trump. Ed ecco che i media mainstream iniziano già a scrivere di scenari apocalittici post-voto. Il Washington Post, da sempre house organ della sinistra progressista, ha già scritto di sicure situazioni di violenza e disordini in ogni caso. Quando gli organi del regime scrivono questo, in pratica non fanno altro che annunciare apertamente le loro intenzioni. Il sistema si giocherà il tutto per tutto pur di strappare la Casa Bianca a Trump. Non può permettersi che i loro “sogni” si sciolgano come neve al sole. Non possono permettersi oltre che il destino dell’America si separi dal mondialismo, portando all’inevitabile fallimento del secondo.

"Stati Uniti e Russia baluardi contro la dittatura mondiale"
In questo scenario di caos e devastazione che le élite sono pronte a portare pur di veder realizzato il loro governo unico mondiale, avanza la riproposizione dell’alleanza tra Stati Uniti e Russia, che potrebbe rivelarsi fatale per le élite. Trump ha chiaramente detto che non ci sono prove che Navalny, uno degli oppositori di Putin manovrato dalle élite liberali occidentali, sia stato avvelenato, sottraendosi così alla manovra di accerchiamento contro la Russia, l’altro grande avversario del mondialismo che la cabala tenta da tempo di isolare e mettere alle corde. Ora è quanto mai fondamentale però che Trump faccia tutto quanto in suo potere per impedire che scoppi una guerra civile nel suo Paese. Il Presidente dovrà far ricorso a tutta l’abilità politica di cui dispone per non cadere nelle trappole che il sistema vuole tendergli e assicurare allo stesso tempo l’incolumità del popolo americano. Da oggi al 3 novembre mancano 55 giorni. Saranno i 55 giorni più decisivi della storia dell’umanità. Il mondo si risveglierà nei giorni successivi e conoscerà il suo destino. L’umanità saprà se vivrà nella “città dell’uomo” fondata sull’autoritarismo globale della nuova torre di Babele e nemica acerrima di Dio. Oppure l’umanità saprà se vivrà ancora nelle Nazioni e riuscirà a conservare ancora un pò della sua storia e del suo senso purtroppo sempre più smarrito di Dio. Chi vorrà risvegliarsi in un mondo dove si possa ancora condurre una esistenza dignitosa e libera, dovrà sinceramente sperare che Donald Trump e Vladimir Putin restino saldamente nelle loro posizioni. Ma Mosca da sola non può farcela. Per fermare il Nuovo Ordine Mondiale, c’è bisogno dell’America. Per avere l’America, c’è bisogno di Trump. Un fatto sembra essere certo. Trump farà di tutto per non far cadere gli Stati Uniti tra le tenebre di questo nuovo oscurantismo globale. La speranza è che la mano divina possa aiutarlo in questo suo proposito. Le forze del male e i figli delle tenebre sono pronti a ogni nefandezza. Per farcela, occorrerà essere vigili, pazienti e preparati anche spiritualmente. Ora c’è molta oscurità, ma alla fine si riuscirà a vedere un pò di luce.

Cesare Sacchetti
08 settembre 2020
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