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Fuga dai contratti delle compagnie energetiche per evitare bollette e spionaggio

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2023 20:39
20/10/2022 20:32
 
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Sempre più spesso si sente di gente che vende casa in condominio per acquistare poi un immobile autonomo, casomai in periferia o in zona rurale. Motivo? Le case autonome, soprattutto se costruite prima del 1960, non saranno obbligate ad una valanga d’adeguamenti europei: soprattutto permettono ai più ingegnosi di costruirsi (anche abusivamente) un sistema d’approvvigionamento energetico tramite pannelli fotovoltaici, così da non ricevere bollette e, soprattutto, distacchi per morosità o punitivi (quelli futuribili per chi non ha utensili a norma UE). Dopo l’estate tantissime strutture ricettive ed alberghiere stanno chiudendo per crisi e carico fiscale, e si sta creando un mercato a prezzi d’immediato realizzo sia di pannelli fotovoltaici che d’impianti d’accumulo. E la “scommessa green” che fine ha fatto? Soprattutto come si concreterà il controllo domestico d’impianti ed elettrodomestici? C’è un accordo speculativo che, nel giro di pochi anni (entro il 2025), pare possa costringerci ad acquistare elettrodomestici nuovi ogni tre anni. Accordo speculativo fortificato dalle attuali restrizioni energetiche e dalle normative europee che mettono fuori legge autoriparazione, officine e restauro d’utensili ed oggetti vari. In un primo momento si era ipotizzato venisse introdotto l’obbligo di dichiarare classe energetica e categoria euro di ogni elettrodomestico all’amministratore di condominio. Ma, grazie ai “contatori intelligenti”, l’intermediazione burocratica dell’amministratore viene oggi superata: saranno gli stessi contatori a staccare la corrente a chi userà elettrodomestici datati e non di ultima generazione. Ad orchestrare questa rivoluzione, che sconvolgerà la vita di chi ha ridotte possibilità economiche, è l’accordo tra colossi tecnologici industriali, multinazionali informatiche e multinazionali energetiche. I parlamenti corrotti non s’opporranno, ci diranno che “è per salvaguardare clima e pianeta”, obbligando i cittadini a cambiare frigorifero, lavatrice, scaldabagno, ferro da stiro.

Politiche che vanno ben oltre l’obsolescenza tecnica, instaurando un piano usuraio nel rapporto tra produttori e consumatori: la gente così non potrà più opporsi al consumismo. E sembra le associazioni di consumatori possano davvero poco. L’unico rimedio pare sia stato scoperto da un ingegnere italiano disoccupato (di cui non riveleremo il nome nemmeno sotto tortura) e da gruppo di hacker cinesi con negozi sparsi: ovvero un aggeggio che confonde il programma del contatore intelligente, da collegare alla presa di corrente domestica e su cui inserire la spina elettrica dell’elettrodomestico non più a norma, scongiurando così il distacco energetico. Almeno per il momento pare sia l’unico rimedio (banditesco) per scongiurare la punizione del cenacolo d’ottimati che sta scardinando privacy e diritti di proprietà del cittadino. L’Obiettivo dell’accordo non è ristretto certo alla sola Europa, riguarda l’intero Occidente e rientra nell’Agenda Onu 2030: ovvero nel capitolo sulla tracciabilità totale energetica del cittadino. Postulato che s’ispira alla tracciabilità totale partorita dall’Onu quasi trentanni fa: ricordiamo in sintesi che il primo fattore d’inquinamento è antropico (l’uomo), il lavoro umano in qualsiasi maniera s’esplichi è il primo fattore d’inquinamento del pianeta. Anche lavare i panni o scaldare cibo assurgerebbe così a fattore antropico d’inquinamento. Teoria che ha motivato la nascita in Italia (ed anche in altre nazioni Ue) del ministero della Transizione ecologica: priorità è la tracciatura totale del cittadino, nell’attuazione delle misure previste dal “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, braccio armato del progetto sono le società energetiche e d’elettrodomestici. Di fatto il consumatore che si sottrarrà alla tracciabilità potrà essere multato, sanzionato, perseguito, indagato. Quindi addio al regalare frigoriferi e cucine od auto all’amico con problemi economici: il diritto al riuso ed alla riparazione non ci sarà più, e precise saranno le responsabilità per il cittadino che dovrà smaltire in discarica l’elettrodomestico non più a norma.

Spionaggio elettrodomestico
Strumento indispensabile per lo spionaggio (nella cosiddetta fase di transizione) è il neonato Recer: sistema informatico di tracciabilità che, non solo digitalizzerà i rifiuti, ma monitorerà ogni nostro bene, perché per legge arriveremo a dichiarare tutte le quantità (frigo, lavatrice, lavastoviglie) allocate nella nostra abitazione. E qui entra in gioco il “contatore intelligente” (in gergo tecnico “smart meter”): dispositivo elettronico, evoluzione del contatore elettrico, che registra il consumo di energia elettrica e, oltre alla fatturazione, comunica al fornitore di energia elettrica il monitoraggio su classe energetica e categoria euro dei nostri elettrodomestici. I contatori intelligenti consentono la “comunicazione bidirezionale” tra il contatore ed il sistema centrale, che riversa dati relativi all’abitazione del cittadino a multinazionali energetiche e colossi elettronici (per esempio aziende che producono televisori e lavatrici). Un’infrastruttura di misurazione così avanzata (AMI) differisce dalla lettura automatica del contatore (AMR) in quanto consente la comunicazione bidirezionale tra il contatore ed il fornitore: ovvero il sistema di sorveglianza energetica collegato alle multinazionali. Le comunicazioni dal contatore alla rete possono essere di due tipi: “wireless” o tramite “connessione cablata” con il vettore della linea di alimentazione (PLC). Quindi oltre alla “scatoletta pirata” converrà isolare il contatore con pannelli “anti- wireless”. Ovviamente l’azienda ci chiederà l’autolettura, e solo un magistrato potrebbe permettere l’accesso alla nostra abitazione per indagini su eventuali scatolette o pannelli per occultare elettrodomestici non a norma: ma vi pare che possano perquisire le case di tutti i cittadini? E chi sarà mai questo magistrato servo del potere che autorizzerebbe la perquisizione a tappeto? Soprattutto chi potrà mai permettersi elettrodomestici nuovi ogni tre anni ed auto ogni quattro? Comunque la comunicazione “wireless” va oltre il “contatore intelligente”, e ci possono spiare anche attraverso i cellulari: infatti il “Wi-Fi” e le reti wireless (reti “mesh wireless” a lungo raggio e bassa potenza) possono rivelare ogni caratteristica delle apparecchiature elettroniche che ci circondano. E allora? Scatoletta cinese alla lavatrice, pannelli al contatore e, soprattutto, spegnere lo smartphone quando facciamo il bucato.

Le vite degli altri
Questi misuratori intelligenti esistono da anni: gli “Smart Meter” fanno parte della tecnologia militare che utilizza “sensori in tempo reale” (o quasi in tempo reale), possono da remoto permettere l’interruzione dell’alimentazione e registrare ogni arnese che abbiamo in casa (dalle armi sofisticate al frigorifero, sfuggono vecchie pistole ed arco e frecce). I misuratori vennero utilizzati per la prima volta in Usa e Germania Ovest per monitorare i grandi complessi commerciali ed industriali: così veniva sperimentata la lettura automatica. Oggi è stata decretata l’introduzione in larga scala domestica dei contatori intelligenti, approfittando dell’emergenza energetica e bellica, e della strategia di risparmio energetico chiesta dall’agenda “green”. Piccola curiosità è che l’inventore di questa diavoleria è un italiano: un ingegnere siciliano che, nel 1972, mentre lavorava sui Boeing a Caltanissetta sviluppava un sistema di monitoraggio per sensori che utilizzava la trasmissione digitale antincendio con capacità di lettura su un misuratore, un contatore appunto. Il geniale ingegnere inventava anche l’“identificazione automatica tramite linea telefonica”, ora nota come “ID chiamante”, e che permetterebbe tramite cellulare di conoscere la vita dei nostri elettrodomestici. Nel 1974 l’ingegnere siciliano otteneva il brevetto statunitense per la nuova tecnologia. Oggi i display di contatori sempre più aggiornati possono rivelare da quando non rinnoviamo i nostri elettrodomestici. Ovviamente verranno maggiormente colpiti i consumatori a basso reddito, i più vulnerabili e meno inclini a mettersi in regola con classe euro e categoria energetica. Ross Anderson (Foundation for Information Policy Research) ha criticato sotto pandemia il programma del Regno Unito sui “contatori intelligenti” asserendo “è improbabile riducano il consumo di energia, ma promuovono l’attività di misurazione e promozione degli elettrodomestici”. Anderson aggiunge: “l’architettura proposta assicura il costante dominio della misurazione da parte degli operatori del settore energetico, i cui interessi finanziari sono nella vendita di energia ed elettrodomestici”.

Anderson ha esortato i ministri britannici a “sopprimere il progetto e non entrare nella privacy dei cittadini, rispettando la libertà di concorrenza delle società energetiche e quella individuale delle famiglie”. Nel marzo 2018, il National Audit Office (NAO, che sorveglia la spesa pubblica britannica) aveva avviato l’indagine sul programma “contatori intelligenti”, limitando severamente l’intrusione dei colossi privati nella vita privata dei cittadini. Attualmente sono qualche centinaia le denunce, e le cause intentate presso le corti europee, per violazione della “Convenzione europea dei diritti dell’uomo” tramite “strumenti di spionaggio di contabilizzazione domestica”. Non dimentichiamo che i contatori intelligenti espongono l’alimentazione delle case (soprattutto quelle aggiornate all’ultima domotica) agli attacchi informatici, che potrebbero causare interruzioni di corrente ma anche permettere lo spionaggio delle abitudini familiari. Il rapporto di Brian Krebs dell’FBI ha dimostrato che nel 2009 a Porto Rico si realizzavano furti d’elettricità su larga scala grazie ai controllori informatici dei contatori intelligenti. L’Fbi aveva scoperto che, gli ex dipendenti della compagnia elettrica e della società che produceva i contatori, venivano pagati da un gruppo di consumatori per riprogrammare i dispositivi e mostrare risultati errati (oltre a insegnare alle persone come farlo da soli). Quindi si può gabbare il controllore. Ma i “contatori intelligenti” generano anche problemi di salute ai cittadini: la radiazione pulsata a radiofrequenza (RF) emessa dai “contatori intelligenti wireless” contamina le case spiate, e forse procura metastasi e leucemie. L’elettricità dovrebbe principalmente essere un servizio, di fatto si sta dimostrando il cavallo di Troia che permette alle multinazionali di amministrarci in vece della politica: quest’ultima ha convinto molti ad usare il “110 per cento” per aggiornare casa all’ultima domotica, e di costoro il Grande Fratello saprà tutto. Diversamente chi s’è rifugiato in immobile indipendente, e circondato da giardino, potrebbe sfuggire per ancora un decennio alla dittatura cibernetico-finanziaria. Le multinazionali hanno progettato questa gabbia di controllo ed i parlamenti l’anno blindata con leggi e decreti, norme Ue e diavolerie fiscali d’ogni genere.

Ruggiero Capone
04 ottobre 2022
www.lapekoranera.it/2022/10/04/fuga-dai-contratti-delle-compagnie-energetiche-per-evitare-bollette-e-spi...
[Modificato da wheaton80 20/10/2022 20:33]
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L’Agenzia delle Entrate ipoteca le case che hanno approfittato del Superbonus

Si chiamano in gergo “procedure cautelari” e prevedono l’ipoteca preventiva sugli immobili che hanno beneficiato dei bonus 110% e 90%. L’ipoteca serve a garantire banche, Agenzia delle Entrate e creditori vari: rimarrà iscritta fino all’appurata congruità della spesa e, soprattutto, servirà a chiarire se condominio o singolo proprietario ne potevano effettivamente beneficiare. A sindacare su tutta la procedura, come da sentenza della Cassazione, tocca all’Agenzia delle Entrate; che dovrà appurare che i bonus abbiano raggiunto immobili privi di abusi, soprattutto persone fisiche in regola col fisco, non segnalate alle centrali rischi bancarie e che non abbiano riportato condanne penali, soprattutto per evasione fiscale. In pratica la Cassazione ha ribadito sui vari bonus i principi che si applicano sul “reddito di cittadinanza” che, ovviamente, non viene elargito a pregiudicati o a soggetti che lavorano a nero. Parimenti, l’Agenzia delle Entrate chiede la restituzione dell’importo del bonus ai proprietari di immobili non meritevoli, come già fa l’INPS per le procedure di restituzione dei soldi a chi ha indebitamente percepito il “reddito di cittazinanza”. La Cassazione ha anche definito “Suscettibili di sequestro preventivo i crediti dei terzi cessionari oggetto del ‘superbonus’110%”. La Suprema Corte ha così sentenziato, pronunciandosi su un ricorso proposto avverso l’ordinanza con cui il tribunale del riesame aveva confermato il provvedimento del GIP: quest’ultimo aveva disposto il “sequestro preventivo impeditivo” (ex art. 321, comma 1, c.p.p.) nei confronti di alcuni soggetti (poi indagati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di truffa, evasione fiscale e falso) che avevano beneficiato indebitamente del cosiddetto superbonus. Così la Corte di Cassazione penale Sez. III, con la sentenza del 28 ottobre 2022 numero 40867, ha rigettato ogni tesi difensiva, secondo cui “detti crediti non erano sequestrabili in quanto non derivanti dall’originario diritto alla detrazione ma autonomamente costituiti a seguito dell’esercizio del diritto di opzione previsto dal decreto Rilancio del 2020”. La Cassazione ha invece ritenuto i crediti suscettibili sempre di “sequestro preventivo impeditivo”, e siccome la sentenza fa legge, l’alea della “truffa aggravata ai danni dello Stato” ora pende su tutti i crediti dei terzi cessionari: quindi l’Agenzia delle Entrate dovrà operare in tutela ipotecando preventivamente ogni bene immobile su cui verrà accolta la procedura di riqualificazione tramite bonus.

Una sentenza che i CAF (Centri Assistenza Fiscale) s’aspettavano, in considerazione che trovare un edificio con proprietari immacolati e senza alcun peccatuccio catastale, fiscale, giudiziario e bancario è davvero difficile. Gli unici condomini dove questo forse è possibile sono i palazzi dove risiedono funzionari dell’Agenzia delle Entrate, magistrati, funzionari delle forze dell’ordine e del catasto (oggi Agenzia del Territorio). Ma basta che tra i proprietari s’intrufoli un commerciante o un libero professionista, che già è certezza possano pendere cartelle esattoriali sul soggetto, come sospesi col fisco ed anche problemi più grossi. Ma gli alti dirigenti di Stato ben si guardano dal criticare la sentenza della Cassazione, evitano anche di parlare male del superbonus, casomai sopportano in silenzio l’ipoteca da parte di uno Stato che ha regalato loro stipendi e rango: il rapporto che hanno col potere è omertoso e da sudditi, anzi mafioso. Così la Cassazione ha messo i paletti con una bella ipoteca fino al giorno in cui sarà stata dimostrata la piena liceità di tutto il procedimento. Di fatto, con i “superbonus” i condomini hanno ipotecato le loro case. Il “Centro Studi ICAF” aveva già individuato, e ben prima della sentenza della Suprema Corte, oltre ottanta elementi di criticità: prevalentemente ignorati dagli amministratori condominiali nell’ambito della deliberazione delle opere di “riqualificazione del fabbricato attraverso ricorso a bonus fiscali”. Il dottor Ivan Giordano (Direttore Scientifico della rete ICAF) aveva rilevato queste criticità molti mesi prima della sentenza della Suprema Corte. “Spiace vedere che all’interno di un decreto che si chiama `sostegni` è stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla, sia per le imprese che per i cittadini”, aveva fatto notare Gabriele Buia (Presidente dell`Associazione Nazionale Costruttori) già in epoca Draghi. "Nonostante le proteste di gran parte del mondo economico e le proposte sul tavolo di soluzioni alternative che noi per primi abbiamo suggerito, il Governo ha deciso di non ascoltare nessuno, mettendo così di fatto un’ipoteca sui cantieri del Superbonus 110%", aggiunge oggi Buia. "I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi, infatti, come segnalato da tutti gli operatori economici compresa l’ABI, avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso con il rischio di creare migliaia di contenzioni e di bloccare interventi già avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese. Una norma incomprensibile contro la quale si sono espressi anche molti esponenti della maggioranza. Facciamo appello al Parlamento perché corregga al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa economica", ha concluso Buia.

"Non è così che si combattono le frodi. Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni, altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti”. "Indubbiamente il Superbonus ha attratto la maggior parte delle attenzioni mettendo nell’ombra i bonus minori", spiega Ivan Giordano, "ma ogni volta che si decide di ristrutturare il patrimonio immobiliare privato attraverso l’utilizzo di denaro pubblico l’attenzione dei proprietari immobiliari e di chi ha il mandato a gestirli deve inevitabilmente essere prioritaria, a prescindere dalla tipologia di bonus dal 50% al 110%, nessuno escluso. La storia degli ultimi anni è già scritta: sull’onda del ‘tutto gratis’", chiosa Giordano, "attraverso contratti capestro e delibere assunte nella quasi totale inconsapevolezza, i condomini hanno deliberato l’ipoteca a favore dell’Agenzia delle Entrate gravante sul patrimonio dei singoli proprietari”. Di fatto la Cassazione ha sentenziato abbracciando una sfera che va del diritto tributario al diritto civile, dall’amministrativo al penale. Nei casi più sciagurati, già è possibile prevedere il pignoramento dell’immobile, e poi la messa all’asta. Ma cosa succederà quando i sindaci che giocano a fare i più bravi della classe (Gualtieri e Sala) faranno partire accertamenti sugli immobili non conformi alle regole europee? C’è già chi prevede l’ecatombe sanzionatoria, per importi che andranno da 10mila a 50mila euro per unità immobiliare, a cui s’andrà comunque ad aggiungere l’obbligo entro un certa data di messa a norma nella classe energetica e nelle norme UE. E’ decollato l’esproprio immobiliare europeo, e a beneficiarne potrebbero essere le multinazionali finanziarie, le stesse che negli USA posseggono il 90% del patrimonio abitativo delle grandi città: e, quando decidono di rinnovare un quartiere o di costruirci un centro commerciale, mettono per strada tutti i condomini (ormai affittuari) con la forza pubblica. Finisce così il mondo dei piccoli proprietari, e c’è pure chi a Bruxelles ipotizza la creazione in ogni Stato dell’UE dell’agenzia pubblica per il mercato immobiliare, per porre fine ad eventuali evasioni fiscali favorite dalle agenzie immobiliari private. E’ evidente che il grande capitalismo stia vestendosi di ambientalismo per costringerci a fare lavori inutili sugli immobili (utili solo a favorire la politica consumistica dei colossi industriali) e, soprattutto, abbia armato una leva fiscale e politica su stampo vetero comunista per abolire la diffusa proprietà privata.

28 gennaio 2023
www.lapekoranera.it/2023/01/28/lagenzia-delle-entrate-ipoteca-le-case-che-hanno-approfittato-del-sup...
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