Nuove scoperte sulla 'morte cerebrale'

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LiviaGloria
00giovedì 13 novembre 2008 15:36
Nuove scoperte sulla 'morte cerebrale'
NOVITŔ IN MEDICINA
Inserita: lunedě 25 settembre 2006 16.14 da vallesi
( Zenit 21/'9/0'6 )
Nuova scoperta sulla “morte cerebrale”
Una paziente ha risposto a stimoli verbali

ROMA, giovedě, 21 settembre 2006 [ZENIT.org].- Mentre medici, filosofi, scienziati ed esperti di morale esaminavano la settimana scorsa il tema della morte cerebrale nella Pontificia Accademia delle Scienze, il mondo ascoltava la sorprendente notizia di una paziente dichiarata praticamente in “morte cerebrale” senza in realtŕ esserlo.

Alcuni scienziati che stavano compiendo studi sul cervello di una donna inglese di 23 anni in coma hanno infatti scoperto che poteva anche rispondere ai loro ordini verbali.

Padre Gonzalo Miranda, L.C., professore di Bioetica presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma, ha indicato che uno studio come questo puň cambiare i punti di vista ampiamente sostenuti sulle persone che vivono nei cosiddetti stati vegetativi persistenti.

“Questo studio – ha spiegato – ha confermato una cosa che io sostengo da anni: che una persona in stato vegetativo non č morta, ma un essere umano. Sono persone che vivono in uno stato negativo, ma sono persone, per cui dobbiamo rispettarle”.

Padre Miranda ha affermato che la cosa piů significativa in questo caso č che i ricercatori sono stati capaci di entrare nell’attivitŕ del cervello della persona.

“Finora – ha dichiarato a ZENIT – avevamo solo alcuni test sulla possibilitŕ di risposta di una persona in questo stato che si limitavano ad osservazioni esterne, cose o gesti che una persona poteva fare o meno”.

In questo caso, usando uno scanner MRI [immagini per risonanza magnetica], i medici hanno riconosciuto che l’attivitŕ cerebrale di questa donna era uguale a quella di una persona cosciente normale. La donna non aveva dato risposte da quando era uscita dal coma dopo un incidente automobilistico e rispondeva a tutti i criteri di uno stato vegetativo persistente.

Di fronte ad alcune frasi, l’attivitŕ cerebrale della donna aumentava nei centri di comprensione del cervello. Quando le si chiedeva di immaginare se stessa che giocava a tennis o camminava per le stanze della sua casa, le aree del cervello che governano le funzioni spazio-visive e motorie si illuminavano in modo simile a ciň che era stato osservato in volontari in normali condizioni di salute.

Gli autori del rapporto, il neurologo Adrian Owen e i colleghi dell’Universitŕ di Cambridge e dell’Universitŕ di Liegi [Belgio], scrivono: “Nonostante siano rispettati i criteri clinici per una diagnosi di stato vegetativo, la paziente conservava la capacitŕ di comprendere ordini parlati e di rispondere attraverso la sua attivitŕ cerebrale”.

“Inoltre – affermano nel numero dell’8 settembre della rivista “Science” –, la sua decisione di collaborare con gli autori immaginando compiti concreti quando le chiedevano di farlo rappresenta un chiaro atto intenzionale, che conferma al di lŕ di ogni dubbio che era consapevole di se stessa e di ciň che la circondava”.

Padre Miranda ha ricordato a ZENIT che questo risultato spettacolare č particolarmente importante per sostenere l’insegnamento della Chiesa circa la dignitŕ della vita umana in questi stadi.

“La cosa piů importante che rivela questo studio – ha concluso – č che non possiamo correre il rischio di ridurre la persona ad un corpo”.

farmaciavallesi.com/news/one_news.asp?IDNews=229
GEBURAH7
00venerdì 14 novembre 2008 14:54
Re:
Tu che ne pensi a riguardo livia.
Secondo è più giusto rinunciare alla tecnologia o mettersi nelle mani di DIO?
Perchè alla fine il discorso eutanasia è legato solo questo!
Non abbiamo imparato niente da Cristo allora, quando ha detto; "Padre nelle tue mani affido il mio spirito".
E' tutta una contraddizione, la chiesa insegna che Cristo è morto per salvarci e quindi darci la vita eterna. Invecen quì si deve vivere più a lungo nella sofferenza inferta da persone esterne.
DIO invece te lo chiede prima se vuoi soffrire per lui, e quindi ti fa sceglire.
Quì dovè la scelta?
capisco chi è in coma, ma la lo stato vegetativo permanente no.
Il caso di Eluana parla di morte cerebrale, il cervello che si è staccato dal corpo.
Allora cosa serve tenere in vita un morto?
Livia io credo ai miracoli, ma è DIO che gli fa non gli uomini.
LiviaGloria
00venerdì 14 novembre 2008 17:01
Dove "risiede l anima?...o meglio...dov é il punto d "incontro tra anima e "corpo" nel quale si comunicano a vicenda?

Che forse anche con occhi chiusi vedono...e i sogni?...il corpo é "fermo"...chi dice che quando una stumentazione non segnala veramente...sia cosí?...se quando muoriamo l anima se ne vá senza che si vede...tanto piu c é anche quando siamo in "vita"...chi o cosa puo dire che un corpo é morto quando non é effettivamente morto?

se poi aggiungo la leggerezza di alcuni medici,le pressioni mediatiche di finta moralitá senza contenuti etici,se considero che errare é umano...o che forse quel corpo apparentemente inerme,invece sente?!
LiviaGloria
00venerdì 14 novembre 2008 17:06
...sicuramente,come in tutte le cose duali,c é un punto di confine...in questo caso,qual é?...e ogni confine é per l armonia della legge nella dualitá dove una cosa é "positiva" fin tanto che non supera il suo confine stesso di esistenza o per cui esiste...
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