CRISTO RE

CRISTO RE, ESEMPIO DI MITEZZA E BONTA'. MARIA DISCEPOLA FEDELE



Con Padre Salvatore Perrella, teologo e mariologo, commentiamo la Solennità di Cristo Re appena celebrata dalla chiesa. Padre Perrella, perché la chiesa ha sentito la necessità di celebrare questa festa? "fu una saggia decisione di Papa Pio XI. Era un momento molto delicato per il mondo, per l'Italia e la stessa Chiesa, nel pieno di un conflitto ideologico tra scelte quali nazismo, comunismo e comunque totalitarie che vedevano nella politica e nel capi di stato autentici re antidemocratici e spesso sanguinari". Allora? "Pio XI scelse, opportunamente, che fosse giusto per la chiesa stabilire chi fosse il vero re, Signore e padrone del tempo, universo e storia. Certamente Cristo è un Re molto, ma molto diverso da quelli dei regimi appena descritti e dall'idea di chi non crede. Generalmente, il Re è visto come una persona forte, militarmente potente, decisiva. Il nostro re, invece, è mite, il suo giogo leggero, muore in croce per noi come un comune malfattore. Insomma, una concetto ...

... differente e non facilmente assimilabile".

Cristo Re della storia, dunque:

"Cristo è colui che viene nella storia e la domina, nulla sfugge a Lui e dunque ecco la necessità di stabilire, anche liturgicamente, questo primato, il primato di Cristo".

Eppure oggi, questo primato viene spesso messo in discussione:

"questo accade ed accadrà sempre, le opposizioni a Cristo non mancarono al suo tempo, e non mancheranno mai. Cristo è simbolo di contraddizione e sarebbe ingenuo pensare che non trovi ostacoli".

Uno sguardo anche a Maria, colei che senza sapere o capire, ha detto di sì:

"ecco, Maria è il modello perfetto della discepola. Il suo fiat al Signore è stato incondizionato, segno di umiltà. Maria è la porta del Re, attraverso di Lei, la tutta santa, il Re è entrato nella storia".

Bruno Volpe