Chavez contro i banchieri internazionali?

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Mezmerize
00sabato 21 aprile 2007 17:59
www.aprileonline.info/2706/estinto-il-debito-con-il-fmi

Estinto il debito con il FMI
Ida Rotano, 18 aprile 2007

Venezuela
Il paese estingue il debito con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Adesso un altro obiettivo: la costituzione del Banco del Sur. Raggiunto intanto un accordo di base su quello che sarà un grande trattato sull'energia per la regione

Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale da qualche giorno hanno un cliente in meno. Che il 2007 fosse un anno straordinario per il Venezuela lo si era intuito quando il presidente Chavez aveva chiesto (e ottenuto) dal parlamento i pieni poteri per portare a termine gran parte del suo programma politico. La straordinarietà di questo anno ha poi coinciso con il pagamento dei debiti contratti dal paese sudamericano nel corso del tempo.

E dal ministro delle Finanze arriva la conferma: "Il Venezuela è libero e grazie a dio i venezuelani di oggi e quelli che stanno per nascere non hanno nemmeno un centesimo di debito con questi organismi capeggiati dai falchi statunitensi" ha fatto sapere Rodrigo Cabezas, che ha aggiunto: "Con il pagamento dell'ultima rata di debito il Venezuela ha recuperato interamente la sua sovranità" .

La soddisfazione traspare anche dalle parole del leader venezuelano Chavez: "Abbiamo trasformato il Venezuela da Paese indebitato e vincolato che eravamo, in un paese modesto ma importante e in un centro finanziario di appoggio ad altri paesi e popoli", ha detto riferendosi al concreto contributo venezuelano nell' estinzione dei debiti argentini. "Sono felice di aver potuto aiutare il fratello stato d'Argentina e adesso anche loro non devono dare più un centesimo al Fmi e alla Banca Mondiale" ha ribadito Chavez.

Eppure il grande stato sudamericano avrebbe avuto la possibilità di spalmare il proprio debito fino al 2012. Anticipando di cinque anni l'estinzione della cifra dovuta agli organismi finanziari internazionali, le casse venezuelane hanno risparmiato almeno 8 milioni di dollari Usa di interessi e aperto un ciclo storico politico nuovo.

"Chiudiamo una fase storica di indebitamento con Fmi e Banca Mondiale - dice soddisfatto il ministro Cabezas - iniziata nel 1989 con la presidenza di Carlos Perez. In quel periodo furono firmati accordi che hanno contribuito all'indebitamento nazionale".

Se da un lato la chiusura a Fmi e Banca Mondiale sembra ormai cosa definitiva, dall'altra Chavez lascia aperta la porta ad una possibile partecipazione del suo paese ai progetti del Bid (Banco Interamericano de desarrollo) e della Caf (Corporacion Andina de Fomento), anche se il vero progetto è la creazione della Banca del Sud.

Argentina, Bolivia, Ecuador, Venezuela e anche Brasile (che fra poco tempo formalizzerà la sua richiesta di far parte del gruppo) cercheranno di costruire un istituto di credito che abbia un forte impatto nella regione, conceda crediti ai paesi dell'area e rimpiazzi in questo modo il Fmi.

"Adesso andremo per la nostra strada cercando di realizzare le istituzioni che ci chiedono i cittadini per i progetti di sviluppo sociale" ha detto il ministro Cabezas. "La banca del sud - ha aggiunto il ministro - sarà un soggetto finanziario professionale e tecnicamente adatto a preservare le nostre ricchezze e a utilizzare le risorse per grandi progetti di sviluppo".

I paesi sudamericani hanno intanto raggiunto un accordo di base su quello che sarà un grande trattato sull'energia per la regione, nel quale si contempla di utilizzare in maniera complementare gli idrocarburi, i cosiddetti biocombustibili e l'idroelettricità, oltre a svariate forme di energie alternative, come quella eolica e solare. L'accordo è stato siglato dopo ore di negoziazione prima dai ministri dell'Energia, poi dai titolari degli Esteri e più tardi dai presidenti riuniti a Porlamar, nella venezuelana isola Margherita, durante il Primo summit energetico del Sudamerica.

Le discussioni sono riuscite a chiarire i dissidi fra le contrastanti posizioni di Brasile e Venezuela sul tema dei combustibili derivati dai prodotti agricoli come il mais e la canna da zucchero. "A noi sembra buono far derivare l'etanolo dalla canna da zucchero e dalla palma africana - ha dichiarato Hugo Chavez, riferendosi ai piani Usa di produrre etanolo dal mais e sostituirlo alla benzina per i veicoli, piano rispettato da Lula - ma non siamo d'accordo nel coinvolgere il coltivazioni alimentari come il mais, perché porterebbe all'aberrazione di dare ai veicoli i cereali mentre la gente muore di fame". Ad accordo raggiunto è stata creata la Unasur, ossia le Nazioni unite sudamericane, che avranno una segreteria permanente a Quito, in Ecuador, giusto a metà del continente e avrà come obiettivo il raggiungimento dell'integrazione energetica del sud.
LiviaGloria
00sabato 21 aprile 2007 21:58
[SM=g27820]: ...non ti sembra strano???
Mezmerize
00domenica 22 aprile 2007 16:45
Re:

Scritto da: LiviaGloria 21/04/2007 21.58
[SM=g27820]: ...non ti sembra strano???





Che posso dirti.... a prima vista sembra che Chavez sia dalla parte del popolo e ne faccia gli interessi...
Estinguere i debiti con BM e FMI vuole dire minore pressione fiscale sul popolo e maggiore libertà nella gestione delle risorse nazionali... petrolio in primis ma non è da sminuire l'idea dietro questa dichiarazione :
" Le discussioni sono riuscite a chiarire i dissidi fra le contrastanti posizioni di Brasile e Venezuela sul tema dei combustibili derivati dai prodotti agricoli come il mais e la canna da zucchero. "A noi sembra buono far derivare l'etanolo dalla canna da zucchero e dalla palma africana - ha dichiarato Hugo Chavez, riferendosi ai piani Usa di produrre etanolo dal mais e sostituirlo alla benzina per i veicoli, piano rispettato da Lula - ma non siamo d'accordo nel coinvolgere coltivazioni alimentari come il mais, perché porterebbe all'aberrazione di dare ai veicoli i cereali mentre la gente muore di fame". "

Per compiere l'opera non manca che l'introduzione di un nuovo sistema monetario a credito invece che l'attuale a debito che può realizzarsi nell'istituzione di un reddito di cittadinanza accreditato a ogni cittadino ed un demurrage sulla emissione (interesse negativo per il controllo della massa monetaria)...

Fosse la volta buona?
Aspettiamo di vederne gli effetti.....

[Modificato da Mezmerize 22/04/2007 16.47]

Mezmerize
00domenica 22 aprile 2007 18:37
Ma è Natale ????????


[SM=g27820]: [SM=g27820]: [SM=g27820]: [SM=g27820]:

Ségolène Royal:

"Non faccio parte di una lobby, sono una socialista del XXIsecolo"

A. LEPARMENTIER, MANDRAUD C. MONNOT
PARIGI
Madame Royal, se sarà eletta si trasferirà all’Eliseo?
«Sceglierò la soluzione più utile per esercitare la funzione, rispettando la vita della mia famiglia»

Una volta al potere come pensa di conservare il legame con il popolo?
«Facendo ben attenzione a non lasciarmi rinchiudere. Ogni settimana farò in modo di essere in mezzo alle gente, tra chi soffre e chi ha successo. Essendo stata ministro e sapendo come funziona il cuore dello Stato, so che bisogna tenere la rotta con costanza, lottare anche contro se stessi, l’inerzia, la routine, l’automatismo delle proprie idee perché il carico di lavoro è enorme e le giornate passano in fretta».

Eserciterà la funzione in modo diverso da François Mitterrand?«Per forza. Sarà l’incarnazione di un cambiamento profondo della presidenza della Repubblica. So che per me sarà più difficile che per altri. Credo che sia possibile conciliare la “grandeur” del ruolo e la semplicità, esercitare pienamente il potere, condurre una politica estera conforme al nostro genio nazionale e al tempo stesso resistere alla tentazione monarchica alla quale la Repubblica ha troppo spesso ceduto».

Lei dice: con me la politica non sarà mai più come prima... «Noi viviamo una crisi democratica profonda e io credo di essere la sola condidata ad averlo riconosciuto, al punto d’aver messo in discussione il mio modo stesso di far politica e come intrattenere un legame con gli elettori. I francesi sono pronti a votare. Essi diffidano della politica eppure al tempo stesso hanno così voglia di crederci ancora, hanno bisogno delle risposte della politica per far uscire la Francia da questo stato di depressione».

Come concepisce il ruolo di presidente: arbitro o super-primo ministro? «Né l’uno né l’altro. Presiedere significa arbitrare, decidere, ma anche entrare nel merito delle decisioni. Nel rispetto delle regole non mi pongo dei limiti».

A che tipo di governo pensa? Una squadra ristretta? Parità uomo-donna?«Sceglierò i più competenti. Tenendo conto delle esperienze personali, della necessità di rinnovamento e avendo naturalmente per obbiettivo la parità. Il governo dovrà ogni anno rendere conto della sua azione, verificare sempre di avere la fiducia dell’Assemblée Nationale che dovrà avere un ruolo di controllo dell’esecutivo rafforzato».

Una squadra al cento per cento socialista?
«Tutti quelli che si riconosceranno nel Patto presidenziale avranno la possibilità di entrare nel governo e nella maggioranza presidenziale. E io mi auguro che sia la più larga possibile».

Pensa anche di nominare ministri personalità della società civile?
«È buona cosa che un responsabile politico passi attraverso il giudizio del suffragio universale. L’esercizio di un mandato elettivo cambia il modo di vedere la realtà e dà un’esperienza insostituibile, rende solidali con la maggioranza di una comunità, dà il senso vero di un dibattito parlamentare e quello così necessario di dover rendere dei conti. Tutto ciò non si improvvisa».

Come conta di trasformare l’ascolto della società in azione politica? «Interpretando il potere come un mandato. E facendo del mio patto presidenziale la traduzione di questa volontà. Io non sono legata ad alcuna lobby, a nessuna potenza economica, a nessun grande media, a nessuna grande impresa. Ho orrore dello spreco e delle perdite di tempo. Non ho nessuno da sistemare, non devo nulla a nessuno se non al popolo francese. Sono di una totale indipendenza di spirito. E se rispetto il partito socialista al quale sono fiera di appartenere, sono sufficientemente autonoma per non lasciarmi rinchiudere in alcun dogma».

Si definisce risolutamente socialdemocratica? «Non ho bisogno di etichette. Appartengo al socialismo del XXI secolo».

Quali saranno le prime misure nei primi cento giorni di governo?«La priorità è la battaglia per il lavoro dei giovani, con aiuti alle piccole e medie imprese e il lancio di impieghi-trampolino attraverso le regioni. Il secondo atto, per rilanciare la produzione e il potere d’acquisto, sarà la convocazione immediata di una conferenza sulla crescita e i salari con le rappresentanze sociali: bisogna alzare i salari e le pensioni minime. Il terzo atto riguarderà la scuola, saranno ristabiliti degli impieghi soppressi per diminuire il numero di allievi per classe e consentire sperimentazioni pedagogiche. La cultura farà il suo ingresso massiccio nelle scuola e farò in modo che gli insegnanti avvertano la riconoscenza della Nazione. L’ambiente sarà un’eccellenza della mia azione politica con una moratoria immediata della coltivazione degli Ogm in campo aperto e con facilitazione fiscali per la produzione di energie rinnovabili. Ma il primo progetto di legge sarà per favorire la lotta contro la violenza sulle donne e per la contraccezione gratuita per i giovani».
Che cosa direbbe alla cancelliera tedesca Angela Merkel a proposito di Airbus? «Innanzitutto ascolterò il suo punto di vista e tenterò di tracciare con lei una diagnosi comune per individuare soluzioni industriali. Fortunatamente lei ha un approccio molto pragmatico e io non ho avuto alcuna implicazione nelle decisioni precedenti. Insieme possiamo avere una sguardo nuovo. Quando gli interessi dei popoli e dei salariati sono in gioco, bisogna fare diplomazia in modo originale».

Lei vuole modificare lo statuto della Banca centrale europea ma la signora Merkel si oppone... «Nulla è immutabile. Per saggezza e voglia di risolvere i problemi, io rifiuto la logica del tutto o nulla. E mi sembra che anche lei la pensi così. Nessuno si può opporre al fatto che una Banca centrale debba essere anche al servizio della crescita e dell’occupazione, senza compromettere il valore della moneta. Su questo duplice obbiettivo si può rimettere insieme l’Europa».
Quali cambiamenti devono essere portati al trattato costituzionale perché i francesi possano ratificarlo? ]«Innanzitutto bisogna ristabilire la fiducia tra la presidenza della Repubblica e il popolo francese in rapporto al referendum precedente in cui il trattato è stato bocciato. Io penso di essere la sola a poterlo fare, non fosse perché nella mia squadra ci sono dei responsabili che hanno votato sì e no. Poi bisogna riannodare i rapporti con gli altri dirigenti europei. La Francia viene oggi maltrattata per non dire umiliata nelle istanze europee dopo aver dato lezioni a tutti. Io sono un’europeista convinta eppure ho compreso il senso del no, in particolare quello dei giovani. Bisogna far capire quest’Europa attraverso l’esperienza. Quando avremo ridotto la disoccupazione e quando l’Europa dimostrerà di poter proteggere contro le regole distruttrici e illegali del commercio mondiale, contro le delocalizzazioni industriali, allora la percezione della Ue cambierà. L’Europa deve lanciare i cantieri mille volte annunciati e mai realizzati. L’India e la Cina stanno superandoci e noi ci facciamo la guerra tra noi. Io farò questa battaglia per la Francia».
Prevede un referendum sul nuovo trattato europeo?
«Non si può tornare davanti all’elettorato con lo stesso testo. Propongo un protocollo con politiche nuove di progresso sociale, servizi pubblici e ambiente. La questione va regolata prima delle elezioni europee del 2009. Sono pronta a consultare di nuovo i francesi, ma nel frattempo l’Europa deve dar la prova di saper fare vere politiche sociali. C’è poco tempo, ma è così che l’Europa ha sempre fatto passi avanti».

COPYRIGHT LE MONDE (la stampa.it)
LiviaGloria
00domenica 22 aprile 2007 21:32
Per i paesi sud americani e questa ipotetica "unione"...non potrebbe essere una tattica tipo UE...cioé come riunire tante divisioni in un unico fiume con parvenza autonoma ,ma obbiettivi "uguali"????...la butto lí...perché mi sembra di "leggere" questo....

Certo che per i cittadini é meglio...ma il meglio di oggi...puo essere che sia una canalizzazione per il "peggio" di domani...
...non so.la butto lí...

Mentre per la politica,Francia o altri paesi...io credo che si percepisca ormai la "nausea" generale dei popoli....e quindi "studiare" un qualcosa di diverso per farci credere ancora alle politiche???

Per esperienza personale....quelli che veramente lottano per il popolo....li lasciano giu...ma non solo non diventano presidenti o altro,ma nenache personaggi "pubblici" se non per la ristretta zona di dove si muovono.

La Francia poi....mmm....
Mia madre é di Parigi....e praticamente lei dice che ormai i voti sono una truffa...cioé il tutto é giá cosí organizzato prima in modo che non rimane che votare uno solo....tra media,pressioni psicologiche,poca scelta,ecc...insomma tramite diversi "stratagemmi"...piu tutti quelli che non si vedono....
Mezmerize
00lunedì 23 aprile 2007 17:46
Re:

Scritto da: LiviaGloria 22/04/2007 21.32
Per i paesi sud americani e questa ipotetica "unione"...non potrebbe essere una tattica tipo UE...cioé come riunire tante divisioni in un unico fiume con parvenza autonoma ,ma obbiettivi "uguali"????...la butto lí...perché mi sembra di "leggere" questo....

Certo che per i cittadini é meglio...ma il meglio di oggi...puo essere che sia una canalizzazione per il "peggio" di domani...
...non so.la butto lí...

Mentre per la politica,Francia o altri paesi...io credo che si percepisca ormai la "nausea" generale dei popoli....e quindi "studiare" un qualcosa di diverso per farci credere ancora alle politiche???



Non sò... a prima vista quello che succede ora in sud america sembra interessante...
Come dissi in un altro post..... vediamo come "evolve" la situazione...
LiviaGloria
00martedì 24 aprile 2007 21:34
Dunque...volevo curiosare su quella politica francese...mi viene fuori questo

2006 May « Alessio in AsiaMadame Royal, 52 anni portati benissimo, dalla fine degli anni 70 è la ... amico di Armando Corona (che poi diventerà Gran Maestro della massoneria) conosce ...
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Vado nel sito...e vi é il titolo e l articolo non c é... [SM=g27833] [SM=g27820]: ...é lo stesso sito che ho messo nella cartella nwo dove vi sono i nomi e le indagini su vari politici...ma l articolo della signora..."sparito"?!
Mezmerize
00domenica 29 aprile 2007 17:13
Sempre dal sudamerica
BANCA MONDIALE: ECUADOR CHIEDE ESPULSIONE RAPPRESENTANTE

(AGI) - Quito/Washington, 27 apr. - Il presidente dell'Ecuador, Rafel Correa, ha chiesto l'espulsione del rappresentante della Banca mondiale a Quito, Eduardo Somensatto, definendolo "persona non gradita", in segno di protesta per la decisione dell'organismo nel 2005 di negare un prestito da 100 milioni di dollari al paese. Una dichiarazione che di fatto, come hanno spiegato fonti diplomatiche, implica l'espulsione ma non necessariamente la sospensione delle attivita' della banca. Correa ritiene infatti che il prestito sia stato negato come forma di punizione per la riforma dell'industria del petrolio, anche se ufficialmente e' stato congelato per un presunto inadempimento. In un comunicato, il Ministero degli Esteri dell'Ecuador ha reso noto che Correa ha dichiarato il funzionario "persona non gradita" e ha sollecitato, in una lettera inviata martedi', l'organismo mondiale a richiamare il brasiliano Somensatto. Immediata la risposta della Banca Mondiale: in una nota diffusa a Washington, ha replicato che "sta studiando le implicazioni di questa decisione" e ha ribadito "la volonta' dell'istituzione di mantenere il dialogo al massimo livello con le autorita' del paese e l'impegno per la lotta alla poverta'".

27/04/2007 - 16:54

finanza.repubblica.it/scripts/cligipsw.dll?app=KWF&tpl=kwfinanza%5Cdettaglio_news.tpl&del=20070427&fonte=AGI&codnew...
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