Confessione

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LiviaGloria
00martedì 17 febbraio 2009 09:20
www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=28873&lan=ita


VATICANO - Il Papa all’Angelus ricorda che “nella lebbra è possibile intravedere un simbolo del peccato, che è la vera impurità del cuore, capace di allontanarci da Dio” ed invita a riscoprire ancor di più il Sacramento della Confessione “nel suo valore e nella sua importanza”
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Nella lebbra è possibile intravedere un simbolo del peccato, che è la vera impurità del cuore, capace di allontanarci da Dio. Non è in effetti la malattia fisica della lebbra, come prevedevano le vecchie norme, a separarci da Lui, ma la colpa, il male spirituale e morale”. Lo ha sottolineato il Santo Padre Benedetto XVI nel suo discorso prima dell’Angelus, domenica 15 febbraio, prendendo ancora una volta spunto dal Vangelo della domenica, che narrava la guarigione di un lebbroso sanato da Gesù (cfr Mc 1,40-45).
Il Papa ha spiegato che Gesù disse al lebbroso “Sii purificato!”, in quanto “secondo l’antica legge ebraica, la lebbra era considerata non solo una malattia, ma la più grave forma di ‘impurità’. Spettava ai sacerdoti diagnosticarla e dichiarare immondo il malato, il quale doveva essere allontanato dalla comunità e stare fuori dall’abitato, fino all’eventuale e ben certificata guarigione. La lebbra perciò costituiva una sorta di morte religiosa e civile, e la sua guarigione una specie di risurrezione… Questo miracolo riveste allora una forte valenza simbolica. Gesù, come aveva profetizzato Isaia, è il Servo del Signore… Nella sua passione, diventerà come un lebbroso, reso impuro dai nostri peccati, separato da Dio: tutto questo farà per amore, al fine di ottenerci la riconciliazione, il perdono e la salvezza. Nel Sacramento della Penitenza Cristo crocifisso e risorto, mediante i suoi ministri, ci purifica con la sua misericordia infinita, ci restituisce alla comunione con il Padre celeste e con i fratelli, ci fa dono del suo amore, della sua gioia e della sua pace.”
Infine Benedetto XVI ha invitato “a fare frequente ricorso al Sacramento della Confessione, il Sacramento del Perdono, che oggi va riscoperto ancor più nel suo valore e nella sua importanza per la nostra vita cristiana”. (S.L.) (Agenzia Fides 16/2/2009; righe 20, parole 303)

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