Conoscere realmente la Massoneria

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Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 08:00
Putroppo in questo forum abbiamo avuto la triste esperienza di assistere a spiegazione totalmente errate sull' argomento.
La Chiesa Cattolica era ed è il bersaglio del nuovo mondo che avanza che è di matrice diabolica.
Ecco una serie di articoli sul tema.











Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 08:01
Conoscere la Massoneria





Chiesa Viva n°347

«Nel 1921, Mr. Victor E. Marsden, corrispondente in Russia del “London Morning Post” sin dal 1914, ritornò in Inghilterra dopo essere stato imprigionato dai Bolscevichi. Marsden portava con sé i documenti che il prof. Sergei Nilus aveva pubblicato in Russia, nel 1905, sotto il titolo “The Jewish Peril”. Il Professor Nilus affermava di aver ottenuto gli originali da una donna che li aveva rubati ad un ricco ebreo internazionale quando questi era di ritorno al suo appartamento, dopo essersi incontrato con i vertici delle Logge del Grande Oriente, a Parigi, nel 1901.

Mr. Marsden, mentre si accingeva a tradurre i documenti, ricevette l’avvertimento che se avesse terminato la loro traduzione e pubblicato i testi, sarebbe morto. Ancora nello stesso anno (1921) Marsden pubblicò i documenti sotto il titolo “I Protocolli dei Savi di Sion”. A seguito della pubblicazione del libro, da parte della “Britons Publishing Society”, Marsden fu denunciato, a livello internazionale, come un mentitore anti-semita»1.

Guy Carr, nel suo libro “Pawns in the game”, commenta questo fatto con queste parole: «Il mio lavoro di ricerca mi ha convinto che i documenti pubblicati dal prof. Nilus in Russia nel 1905, dal titolo “The Jewish Peril” e da Marsden in Inghilterra nel 1921, col titolo “I Protocolli dei Savi di Sion”, non erano altro che il “Piano a lungo termine” che Amschel Mayer Rothschild aveva presentato al gruppo di persone che egli aveva radunato a casa sua, nel 1773, a Francoforte.

Rothschild, però, non si era rivolto a Rabbini e ad Anziani (Savi), ma a banchieri, industriali, scienziati, economisti, ecc.., quindi, addossare questa diabolica congiura all’intero popolo ebreo ed ai loro leaders religiosi è un’ingiustizia. In questa mia opinione, io ho la conferma di un ufficiale dei più alti gradi del Servizio Segreto Britannico, il quale ha studiato la questione, in Russia, in Germania e in Inghilterra. Che i documenti, che caddero nelle mani del prof. Nilus, fossero stati usati come materiale di conferenze per istruire i leaders del Movimento Rivoluzionario Internazionale non vi è alcun dubbio perché, oltre alla versione originale del “Piano a lungo termine” di A. M. Rothschild, vi sono dei commenti aggiuntivi che illustrano come questo “Piano” sia stato messo in opera, e come il Darwinismo, il Marxismo e il Nietzschenismo siano stati utilizzati, dopo il 1773. Vi si chiarisce, inoltre, come si dovesse usare il Sionismo politico per servire ai fini (di dominio mondiale) di quelli che avevano (dopo il 1773), diretto il Movimento Rivoluzionario Internazionale… gli Illuminati (…).

A parte le sue origini, non vi è persona che, dopo aver letto questi documenti, possa negare che il corso degli eventi mondiali ha seguito quel “Piano” del 1773; e nessuno può essere se non meravigliato dalla micidiale precisione con la quale si sono verificate le previsioni fatte in quel documento»2.

«Dal 1921 al 1927, Mr. Marsden continuò a lavorare per il “Morning Post”; egli aveva molti amici, ma si era fatto anche nemici potenti.

Nel 1927, Marsden fu scelto per accompagnare il Principe del Galles nel suo “Tour of the Empire” (Viaggio di visite nelle varie parti dell’Impero). È molto improbabile che Mr. Marsden non abbia colto l’occasione per informare Sua Altezza Reale, sul documento e sul modo col quale i banchieri internazionali erano coinvolti nel loro intrigo mondiale e nei movimenti comunista e sionista.

Quando il Principe del Galles tornò da quel viaggio, egli era un uomo completamente cambiato. (…). Potrebbe essere una pura coincidenza, ma Mr. Marsden, la cui salute era migliorata di molto, durante il viaggio all’estero con Sua Altezza Reale, si ammalò improvvisamente lo stesso giorno del suo ritorno in Inghilterra e morì pochi giorni dopo.

Dal suo ritorno, Il Principe del Galles si interessò enormemente dei problemi economici e sociali; (…) egli ebbe l’audacia di dissentire quando politici o statisti gli porgevano consigli che egli non riteneva corretti. Egli osò esprimere le sue opinioni sulla politica estera ed era sempre attento e si opponeva ad ogni suggerimento politico governativo che potesse favorire i “Poteri Segreti”, trascinando il Paese in un’altra guerra.

Il 20 gennaio 1936, proclamato Re d’Inghilterra col nome di Edoardo VIII, si assunse le sue responsabilità ancor più seriamente. Egli non intendeva essere “uno dei tanti re” sulla scacchiera internazionale, mosso qua e là dalle “Potenze dietro il trono” (…). Divenne più che evidente che il nuovo Re dimostrava di avere una sua impostazione ed una sua volontà. Un Re con le sue conoscenze e con questo carattere era un serio ostacolo per quegli uomini determinati a plasmare gli affari di Stato in modo da perseguire il loro “Piano”. Il Re doveva essere eliminato!

Sin dal momento del suo incontro con Mr. Marsden, contro il futuro Re era iniziata una sottile campagna di diffamazione che lo dipingeva come incline ad una condotta licenziosa, che lo accusava di tendere a “destra” e di essere associato al Movimento fascista di Oswald Mosley.

Quando la sua amicizia con la Sig.na Wally Simpson fu scoperta, l’intera gran cassa della stampa di sinistra esplose e, senza alcun riguardo per la sua posizione, scagliò le più vili insinuazioni sulla loro relazione. Il Re fu messoin una posizione in cui: o lasciava Wally Simpson, perdendo l’affetto di tutti i suoi sudditi, oppure abdicava per poterla sposare. Egli abdicò e sposò Wally Simpson. Nel 1936, il Primo Ministro d’Inghilterra, Mr. Baldwin, portò a termine il mandato dell’abdicazione di Edoardo VIII»3.

1 Cfr. W. G. Carr, “Pawns in the game”, CPA Pubblisher pp. 156-157.

2 Idem, p. 157.

3 Idem,pp. 156-157.
Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 08:04
Conoscere la Massoneria




Don Massimiliano Maria Kolbe




Chiesa Viva n°348



Il 15 Agosto 1941, nel forno crematorio di un campo di sterminio nazista, nei pressi di Auschwitz, veniva ridotto in cenere il corpo del francescano polacco Padre Massimiliano Kolbe. Padre Kolbe si era offerto in sacrificio per salvare la vita di un padre di famiglia, condannato a morte dalla ferocia nazista! Nel 1971, Papa Paolo VI lo dichiarava “Beato” e, undici anni dopo, Papa Giovanni Paolo II lo dichiarava “Santo, confessore e martire”. Padre Kolbe era, così, diventato Santo! Un Santo polacco venuto da Auschwitz!

Padre Kolbe aveva un’idea molto precisa del mondo politico polacco. In un articolo del 1923, scriveva: «Che i massoni esercitino, qui da noi, una grande influenza anche sul Governo, è dimostrato, in modo eloquente, dal fatto che (...) lo scioglimento del Governo di Ponikowski (...) era stato ordinato dalla Massoneria (...)! Ed avvenne proprio così!».

Kolbe, poi, riferisce: «Esiste una forza nefasta che non permette ai polacchi di mettersi d’accordo tra loro...» poi commenta: «Questa forza, che ormai ha cessato di celarsi, è una cospirazione massonica. (...) Ecco qual è la mano misteriosa che spinge il nostro paese alla rovina!».

Padre Kolbe non si faceva scrupoli nel denunciare apertamente gli alti dignitari della nazione che appartenevano alla Massoneria! In un altro articolo del 1925, dal titolo: “Una onorificenza scandalosa”, Padre Kolbe scriveva: «Il 3 maggio è stato, per tutta la Polonia, un giorno solenne. Al termine di tali festeggiamenti, sono state date le onorificenze ai benemeriti». Tra i decorati, però, compariva il nome di Andrea Strug, il Gran Maestro della Grande Loggia Massonica della Polonia! A questo proposito, Padre Kolbe commenta: «Dunque, è proprio lui!!! Nel giorno della consacrazione della nazione alla Madonna, quale Regina della Polonia, riceve un’orificenza... dal Governo polacco... il Gran Maestro (della Massoneria), il condottiero dei nemici più accaniti della Chiesa, della Religione, e... dell’Immacolata, la Regina della Polonia...». Kolbe termina l’articolo esclamando: «Vergogna!».

Consapevole dell’aggressione massonica, in un articolo del ‘23, Padre Kolbe si chiedeva: «Di fronte agli attacchi incalzanti dei nemici della Chiesa di Dio ci è lecito rimanere inattivi? Ci è lecito, forse, lamentarci e versare lacrime soltanto? No affatto! Ricordiamoci che al giudizio di Dio renderemo stretto conto non solamente delle azioni compiute, (ma anche) di tutte le buone azioni che avremmo potuto compiere, ma che non abbiamo compiuto!». E infine, conclude con queste parole: «Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e di respingere gli attacchi del nemico con il nostro petto!».

Un suo scritto inedito del 1922, dal titolo: “Gli attuali nemici della Chiesa”, termina con queste parole: «il principale, il più grande e il più potente nemico della Chiesa è la Massoneria».

Il Santo va dritto alla radice del pensiero massonico, scrivendo: «La Massoneria, (...) nelle Costituzioni Generali, si era prefissa chiaramente uno scopo che a nessuno è lecito cambiare. “Ciascuna delle Grandi Logge - vi si afferma - ha il diritto di migliorare le precedenti prescrizioni e stabilirne di nuove, ma non di modificare i punti fondamentali, che devono rimanere fissi per sempre”. Quali sono questi punti fondamentali? - si chiede Padre Kolbe. E subito risponde: La liquidazione totale del mondo soprannaturale!».

In un articolo del ‘24, diceva: «Attualmente, la Massoneria è, senza dubbio, il capo del serpente infernale. Non dico i massoni, ma le loro finalità, la loro organizzazione che è rivolta contro Dio e contro la felicità delle anime».

In un articolo del ‘26, scriveva ancora: «(...) in questi nostri tempi, il capo dei nemici della Chiesa e della salvezza delle anime è la Massoneria!».

Sul comunismo, Padre Kolbe affermava, in un articolo del ‘39: «(...) L’ateismo comunista pare stia strepitando nel modo più rumoroso e fa di tutto per seminare, ovunque gli riesca, i suoi pregiudizi reazionari. Alle origini di esso possiamo tranquillamente collocare quella mafia criminale che si chiama “Massoneria”»!

La strategia adottata dalla Massoneria per combattere la Chiesa era ben nota a Padre Kolbe. In una lettera, egliriporta testualmente la risoluzione presa dai massoni in un loro Congresso: «Noi potremo vincere la Religione cattolica non con il ragionamento, ma, unicamente, pervertendo i costumi!».

In un articolo del ‘25, a proposito della degenerazione dei costumi, il Santo scriveva: «Volgendo lo sguardo attorno a noi, notiamo la scomparsa, spaventosa, della moralità, soprattutto in mezzo alla gioventù; anzi, stanno sorgendo delle associazioni, veramente infernali, che hanno inserito nel loro programma il delitto e la dissolutezza; (...). Il cinema, il teatro, la letteratura, l’arte, diretti in gran parte dalla mano invisibile della Massoneria, lavorano febbrilmente, in conformità alla risoluzione dei massoni: «Noi vinceremo la Chiesa cattolica non con il ragionamento, ma pervertendo i costumi!».

Sempre preoccupato delle anime, Padre Kolbe ritorna frequentemente sul tema della moda, incolpando sempre la Massoneria come artefice e commerciante di immoralità. Per esempio, nell’articolo dal titolo: “L’ultima moda”, del 1926, ripeteva la sua accusa: «I massoni (..) hanno cominciato a seminare l’immoralità attraverso il teatro, il cinema, i libri, le riviste, i quadri, le sculture, ecc., e attraverso una moda - mi si scusi l’espressione - sempre più da porci!».

Nota: Testo tratto da un articolo pubblicato su Chiesa viva n° 125.


Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 08:09
Conoscere la Massoneria





Chiesa Viva n°349



Nel 1917, Massimiliano Kolbe fonda la “Milizia dell’Immacolata”. Naturalmente, la sua lotta non fu quella di abbattere le anime del nemico, ma quella di richiamarle e convertirle, per la loro eterna salvezza, e per questo, Padre Kolbe si rivolgeva anche ai suoi nemici.

In un suo articolo dal titolo: “Poveretti!!!”, scriveva: “L’uomo è redento. Cristo ha fondato la sua Chiesa sulla roccia. Una parte del popolo ebreo riconobbe in lui il Messia, gli altri, soprattutto i superbi farisei, non vollero riconoscerlo; essi perseguitarono i suoi seguaci e diedero il via ad un gran numero di leggi che obbligavano gli ebrei a perseguitare i cristiani. Queste leggi, insieme a narrazioni e ad appendici, verso il 500, formarono il loro libro sacro, il “Talmud”. In questo libro, i cristiani vengono chiamati: idolatri, peggiori dei turchi, omicidi, libertini impuri, sterco, animali in forma umana, peggiori degli animali, figli del diavolo, ecc. I sacerdoti vengono chiamati indovini eteste pelate (...). La Chiesa (viene chiamata) casa di scempiaggine e di sporcizia. Le immagini sacre, le medagliette, i rosari, sono chiamatiidoli. Nel “Talmud”, le domeniche e le feste vengono denominate giorni di perdizione. In questo libro si insegna, inoltre, che ad un ebreo è permesso ingannare e derubare un cristiano, poiché tutti i beni dei cristiani - vi è scritto - “sono come il deserto: il primo che li prende, ne diviene il padrone”. Quest’opera che raccoglie dodici volumi e che ispira odio contro Cristo e i cristiani, viene considerata da questi farisei un libro sacro, più importante della Sacra Scrittura.

In ricorrenza del Congresso Internazionale dei massoni, che si tenne a Bucarest nel 1926, Padre Kolbe scrisse, in un articolo: «Quei signori (cioè i massoni) credono di essere loro a governare: ascoltiamo, allora, ciò che scrivono i “Protocolli dei Savi di Sion”», documento che Padre Kolbe chiamava: “Il libro davvero fondamentale della Massoneria”.

Il Santo scrive: «Il protocollo n.11 afferma: “Noi creeremo e metteremo in atto le Leggi e i Governi (…) e, al momento opportuno, (...) sotto forma di rivolta nazionale. (...).è necessario che le popolazioni, sconcertate dall’avvenuta rivolta, poste ancora sotto l’influenza del terrore e dell’incertezza, comprendano che siamo talmente forti, talmente intoccabili, talmente pieni di potere che in nessun caso terremo conto delle loro opinioni e dei loro desideri, ma, anzi, siamo in grado di schiacciare le loro manifestazioni in ogni momento e in ogni luogo (...). Allora, per paura, chiuderanno gli occhi e rimarranno in attesa delle conseguenze. (...). A quale scopo abbiamo ideato e imposto ai massoni tutta questa politica, senza dare ad essi la possibilità di esaminarne il contenuto? Questo è servito di fondamento per la nostra organizzazione massonica segreta (...) la cui esistenza neppure sospettano queste “bestie” da noi adescate nelle logge massoniche».

Padre Kolbe, a questo punto, si rivolge ai massoni dicendo: «Avete sentito, signori massoni? Coloro che vi hanno organizzato e vi dirigono segretamente, gli ebrei, vi considerano delle bestie, attirate nelle logge massoniche per scopi che voi neppure sospettate (...). Ma sapete, signori massoni, che cosa vi attende il giorno in cui vi verrà in mente di incominciare a pensare da soli? Ecco, ascoltate: il medesimo protocollo prosegue affermando: «La morte è l’inevitabile conclusione di ogni vita. (...). Giustizieremo i massoni in modo tale che nessuno, (...) potrà avere dei sospetti, neppure le stesse vittime: moriranno tutti nel momento in cui ce ne sarà bisogno, apparentemente per effetto di malattie comuni (...)».

E il Santo continua: «Signori massoni, voi che, recentemente, durante il Congresso di Bucarest, vi siete rallegrati del fatto che la Massoneria si sta rafforzando ovunque, riflettete e dite sinceramente: non è meglio servire il Creatore nella pace interiore (...), piuttosto che obbedire agli ordini di chi vi odia?».

San Massimiliano si rivolge, infine, ai Capi Incogniti della Massoneria con queste parole: «E a voi, piccolo manipolo di ebrei, “Savi di Sion”, che avete provocato coscientemente già tante disgrazie e ancora di più ne state preparando, a voi mi rivolgo con la domanda: quale vantaggio ne ricavate? (...). Gran cumulo di oro, di piaceri, di svaghi, di potere: tutto questo non rende ancora felice l’uomo. E se anche questo desse la felicità, quanto potrà durare? Forse una decina di anni, forse una ventina(...). E poi?... E voi, capi ebrei, che vi siete lasciati sedurre da Satana, il nemico dell’umanità, non sarebbe meglio se anche voi vi rivolgeste sinceramente a Dio?».

In un altro articolo del 1926, Padre Kolbe, sempre citando i “Protocolli dei Savi di Sion” scriveva: «Essi dicono di se stessi: “Chi o che cosa è in grado di far crollare una forza invisibile? La nostra forza è appunto di questa natura. La “Massoneria esterna” serve solo per nascondere i suoi scopi, ma il piano d’azione di questa forza sarà sempre sconosciuto alla gente».

Ma il Santo sottolinea con sottile ironia: «Noi siamo un esercito, il cui “Condottiero” vi conosce ad uno ad uno, ha osservato e osserva ogni vostra azione, ascolta ogni vostra parola, anzi... nemmeno uno dei vostri pensieri sfugge alla sua attenzione. Dite voi stessi: in tali condizioni, si può parlare di segreto nei piani, di clandestinità e di invisibilità?». E qui, Padre Kolbe rivela il nome del “Condottiero” del suo esercito: «è’ l’Immacolata, il rifugio dei peccatori, ma anche la debellatrice del serpente infernale. Ella vi schiaccerà il capo!».

Nota: il testo è tratto da un articolo pubblicato su Chiesa viva n° 125.


Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 08:13
Conoscere la Massoneria



Chiesa Viva n°355



LA “DOTTRINA DEL TERRORE”

Anno 1773. Poco prima di presentare il suo piano, in 25 punti, per “dominare le ricchezze, le risorse naturali e la forza lavoro di tutto il mondo”, Amschel Mayer Rothschild, ai suoi dodici ascoltatori, svelò «come la Rivoluzione Inglese (1640-60) fosse stata organizzata e mise in risalto gli errori che erano stati commessi: il periodo rivoluzionario era stato troppo lungo, l’eliminazione dei reazionari non era stata eseguita con sufficiente rapidità e spietatezza e il programmato “regno del terrore”, col quale si doveva ottenere la rapida sottomissione delle masse, non era stato messo in pratica in modo efficace. Malgrado questi errori, i banchieri, che avevano istigato la rivoluzione, avevano stabilito il loro controllo sull’economia e sul debito pubblico inglese».

Rothschild mostrò che questi risultati finanziari non erano da paragonare a quelli che si potevano ottenere con la Rivoluzione francese, a condizione che i presenti si unissero per mettere in pratica il Piano rivoluzionario che egli aveva studiato e aggiornato con grande cura.

Ecco la “dottrina del terrore” contenuta in questo Piano.

«Il miglior risultato che si può ottenere, nel governare gli uomini, può essere raggiunto solo con l’uso della violenza e del terrorismo... La Legge è un mascheramento della forza. Per le leggi della Natura, il Diritto si fonda sulla forza».

«La nostra politica deve essere quella di fomentare le guerre, per sprofondare sempre di più le nazioni nel loro debito, e di dirigere le Conferenze di Pace».

«Il “nostro Stato”, marciando lungo la strada della conquista pacifica, ha il diritto di rimpiazzare gli orrori delle guerre con le meno evidenti, ma più efficaci sentenze di morte, necessarie a mantenere il “regno del terrore” che genera la cieca sottomissione».

«Grazie alla nostra stampa, noi abbiamo ottenuto l’oro nelle nostre mani, nonostante il fatto che noi abbiamo dovuto raccoglierlo da oceani di lacrime e sangue».

«Quando le condizioni rivoluzionarie giungeranno al punto più basso, e le masse, già soggiogate con le privazioni e col terrore, i nostri agenti dovranno apparire in scena, ma solo dopo che essi hanno portato a termine il nostro pianificato “regno del terrore”. Mettendo a morte questi nostri agenti, noi appariremo come i salvatori degli oppressi, mentre invece noi siamo interessati proprio all’opposto, e cioè alla riduzione e all’uccisione dei Goym (cristiani)».

«Noi provocheremo la depressione industriale e il panico finaziario. La disoccupazione e la fame, imposte alle masse, creerà il diritto del capitale di regnare in modo più sicuro».

«Il “regno del terrore” dovrà accompagnare ogni sforzo rivoluzionario, perchè questo è il mezzo più economico per portare la popolazione ad una rapida sottomissione».

«Creeremo monopoli immensi e riserve di tale ricchezza colossale che persino le ricchezze più grandi dei Goym (cristiani) dipenderanno da noi in tale misura che essi raggiungeranno il fondo insieme al credito dei loro Governi, il giorno dopo la GRANDE CATASTROFE POLITICA».

«Spoglieremo i Goym delle loro proprietà terriere e industriali con una combinazione di tasse e concorrenza sleale e li porteremo alla rovina economica nei loro interessi finanziari nazionali e nei loro investimenti».

«Gli aumenti salariali, ottenuti dai lavoratori, non dovranno beneficiarli in alcun modo».

«Lanceremo una corsa agli armamenti in modo che i Goym si possano distruggere a vicenda, su scala colossale e, alla fine, nel mondo, non rimarranno altro che masse di proletariato con pochi milionari devoti alla nostra causa, con forze militari e di polizia sufficienti a proteggere i nostri interessi».

«I nostri agenti dovranno infiltrarsi in tutte le classi, a tutti i livelli della società e del Governo, per raggirare, confondere e corrompere i più giovani della società, insegnando loro teorie e princìpi che noi sappiamo essere falsi».

«I Governi dell’Occidente non potranno sollevarsi contro dinoi, perché, noi creremo, nelle capitali e nelle città di tutti i paesi, un’organizzazione di un tale TERRORE TERRIFICANTE da far tremare anche i cuori più gagliardi».1


Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 13:54
Conoscere la Massoneria

Mazzini macchinava per distruggere la Chiesa






Chiesa Viva n°357

La circolare, del 3 dicembre 1887, del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Adriano Lemmi, a tutte le Logge d’Italia, diceva: «L’anniversario del 20 settembre 1870 del giorno in cui Roma è diventata capitale d’Italia, e nel quale il potere temporale del Papa è stato rovesciato, riguarda la Frammassoneria esclusivamente. Esso è un anniversario, una festa puramente e semplicemente massonica, perché determina il giorno d’arrivo della Massoneria italiana a Roma, meta cui essa s’indirizzava da così lunghi anni».

Il massone del 33° grado, Domenico Margiotta, abiurata la Massoneria e convertitosi al cattolicesimo, nel suo libro “Ricordi di un trentare ...”, su questa data, scrive:

«Infatti, la data del 20 settembre 1870 non è una data italiana soltanto; è soprattutto una gran data frammassonica. Essa segna, contempraneamente, la soppressione del potere temporale del Papa e la nascita di un Rito Supremo, introdotto nella Massoneria, per dare il carattere satanico a quella vaga divinità più o meno ben conosciuta sotto il nome di “Grande Architetto dell’Universo”.

«Mazzini, negli ultimi anni che precedettero la presa di Roma s’era messo in relazione con un capo Massone di Rito scozzese americano, il F... Alberto Pike, presidente del Supremo Consiglio di Charleston, e gran cabalista, che si era dedicato, con passione, a tutti gli studi dell’occultismo, ed era onorato di grande influenza dal punto di vista dottrinario.

«Mazzini aveva capito che la Frammassoneria sarebbe stata una leva potente per mettere sottosopra il mondo intero, ma la vedeva divisa in numerosi Riti, spesso tra loro rivali e talvolta persino ostili. (...). Ma perché mai Mazzini si rivolse ad Alberto Pike e non ad un altro capo del Grande Oriente, o del Consiglio Supremo? Perché il Rito Scozzese Antico e Accettato, se non il più importante per il numero di addetti, è quello che è praticato nel più gran numero di paesi, e perché il Pike aveva un peso considerevole sui Consigi Supremi nazionali di questo Rito, ed era già riconosciuto come il capo più esperto in campo di dommatica e di liturgia.

«Ora, come aveva voluto l’unità d’Italia, per abbattere il potere temporale della Santa Sede, Mazzini macchinava per l’unità della Massoneria, per distruggere la Chiesa nella sua potestà spirituale.

«Il Mazzini, però, non fu il primo a occuparsi dell’unità della massoneria, infatti, il F... Ragon, dai massoni francesi chiamato il loro “Autore sacro”, parlando dell’unificazione dell’umanità, ha scritto: “Ma questa unificazione degli uomini non può realizzarsi se non dove l’unità massonica esista veramente; ossia quand’essa emanerà da un centro unico, da un immenso Congresso superiore che dia l’impulso intellettuale e amministrativo al centro unico e secondario di ciascuno Stato o Nazione... Per raggiungere questo fine, concepito da secoli, ossia per giungere alla formazione di un centro unico universale, è indispensabile che non vi sia che una sola direzione in ogni singolo Stato...”1.

«Il Ragon e Mazzini non erano però d’accordo su come procedere per mettere in atto questa unificazione. Per il Ragon, bisognava che in ogni paese non vi fosse che una sola federazione di Logge e, per conseguenza, un solo rito per tutta la Frammassoneria del globo; Mazzini, invece, che aveva uno spirito assai pratico, pensava fermamente che non si dovessero sopprimere tutti i riti, a beneficio di uno solo, ma egli diceva: “Lasciamo sussistere tutte le federazioni tali e quali sono; conserviamo pure tutti i riti quali essi esitono, coi loro sistemi, le loro autorità centrali e i loro modi di corrispondenza tra gli altolocati d’uno stesso rito; ma diamo origine ad un Rito Supremo che resterà ignoto e nel quale noi iscriveremo i massoni dell’alta sferra che ci piacerà, ed ai quali imporremo il più rigoroso segreto verso gli altri loro fratelli dei riti ordinari. Mediante questo Centro Universale, governeremo tutta la Massoneria; esso sarà il Centro Universale unico, tanto più potente, nella direzione, quanto più sarà ignorato”2»3.

1 Cfr. Ragon, “L’Ortodossia massonica”, 1853, p. 354.

2 Cfr. “Lettera di Mazzini ad Alberto Pike”, del 22 gennaio 1870, data-ta a Londra.

3 Cfr. Domenico Margiotta, “Ricordi di un trentatre ...”, Delhome e Briguet, Editori, Parigi settembre 1895, pp. 73-74.



Ghergon
00venerdì 23 luglio 2010 15:01
Conoscere la Massoneria



Chiesa Viva n°366

Nel 1773, Amschel Mayer Rothschild, nel corso della presentazione del suo “piano” per un Governo Mondiale ad un gruppo di finanzieri ebrei, al 16° punto del programma, relativo all’infiltrazione della Massoneria, disse che: «il loro scopo era quello di sfruttare i vantaggi che offriva il segreto massonico. Egli affermò che essi potevano organizzare le loro Logge del “Grande Oriente”, all’interno della Mas-soneria Azzurra, in modo da continuare le loro attività sovversive e nascondere la vera natura del loro lavoro... Egli disse che tutti i membri affiliati alle Logge del Grande Oriente dovevano essere usati per il proselitismo e per la diffusione della loro ideologia ateo-materialistica tra i Goyim...»1.

Mayer Rothschild incaricò Adam Weishaupt di fondare l’Ordine degli Illuminati di Baviera, la sètta satanica, atea e materialista che doveva occuparsi del “proselitismo e diffusione della loro ideologia ateo-materialistica tra i Goyim”.

Guy Carr, nel suo libro: “Pawns inthe game”, a proposito delle Logge del “Grande Oriente”, scrive:

«Nel 1776, Weishaupt organizzó gli Illuminati per mettere in esecuzione il complotto. La parola “Illuminati” deriva da Lucifero e significa “coloro che hanno la luce”. Con la menzogna che l’obiettivo era di portare ad un Unico Governo e di abilitare uomini di provata capacitá mentale a governare il mondo, reclutó duemila seguaci. Questi comprendevano gli uomini piú intelligenti nel campo delle arti e delle lettere, istruzione, scienza, finanza e industria. Egli, poi, fondó, Logge del “Grande Oriente” quali loro sedi segrete. (...)»2.

«Scoperta la cospirazione degli Illuminati, il Governo Bavarese ordinó alla polizia di fare irruzione nelle Logge del “Grande Oriente” costituite di recente da Weishaupt (...). Ulteriori particolari ottenuti, convinsero le autoritá che i documenti erano una copia originale di una cospirazione con la quale la sinagoga di satana, che controllava gli Illuminati AL VERTICE, intendeva usare guerre e rivoluzioni per portare a termine la creazione di un Governo Mondiale.

Nel 1785, il Governo Bavarese bandí gli Illuminati e chiuse le Logge del “Grande Oriente”. (...).

Gli Illuminati si riorganizzarono, e Weishaupt istruí i suoi seguaci di infiltrarsi nelle Logge della Massoneria Azzurra e di formare una societá segreta all’interno delle altre societá segrete»3.

«Nel 1829, gli Illuminati ebbero un meeting in New York, il cui oratore fu un loro membro britannico di nome Wright. I partecipanti venivano informati che gli Illuminati intendevano riunire i gruppi dei nichilisti e degli atei con le altre organizzazioni sovversive in un’unica organizzazione internazionale chiamata: Comunismo. Questa forza distruttrice doveva essere usata per rendere possibile agli Illuminati di fomentare future guerre e rivoluzioni. Clinton Roosevelt (un antenato diretto di F.D. Roosevelt), Horace Greeley e Chas. Dana crearono un Comitato per raccogliere fondi, che, poi, finanziarono Karl Marx ed Engels nella stesura de “Il Capitale” e del “Manifesto Comunista”.

«Nel 1830, Weishaupt morí.

«Nel 1834, l’italiano Giuseppe Mazzini fu selezionato dagli Illuminati per dirigere il loro programma rivoluzionario mondiale; incarico che egli mantenne fino alla morte (1872).

Nel 1840, il generale Albert Pike fu posto sotto l’influenza di Mazzini (...). Tra il 1859 e il 1871 Pike e Mazzini elaborano un piano di rivoluzioni e di tre guerre mondiali che avrebbe portato la congiura degli Illuminati al suo stadio finale, alla fine del XX° secolo.

«Quando gli Illuminati e le Logge del “Grande Oriente” divennero sospette a causa delle attivitá rivoluzionarie di Mazzini in Europa, Pike e Mazzini, nel 1870, organizzarono il “Rito Palladico”.

«Quando Mazzini morí, nel 1872, Pike lo sostituì col suo braccio destro, Adriano Lemmi, Gran Maestro delle Logge del “Grande Oriente” d’Italia.

«Nel 1925, Sua Eminenza Cardinal Caro y Rodriguez, arcivescovo di Santiago, Chile, pubblicó un libro “Il mistero svelato della massoneria”, per esporre come gli Illuminati, i satanisti e i luciferiani avessero imposto il loro controllo sulle societá segrete. L’enorme quantità di documentazione che egli produsse servì a provare che neppure al 32° e al 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato i massoni conoscevano i veri segreti delle Logge del “Grande Oriente” e di quelle del “Rito Palladico” di Giuseppe Mazzini e di Albert Pike»4.

1 Guy Carr, “Pawns in the game” CPA Pubbisher, pp. 29.

2 Idem, p. X.

3 Idem, p. XI.

4 Idem, p. XIV-XVIII.






GMU
00venerdì 23 luglio 2010 22:18
Re:
Ghergon, 23/07/2010 8.09:

Conoscere la Massoneria





Chiesa Viva n°349



Nel 1917, Massimiliano Kolbe fonda la “Milizia dell’Immacolata”. Naturalmente, la sua lotta non fu quella di abbattere le anime del nemico, ma quella di richiamarle e convertirle, per la loro eterna salvezza, e per questo, Padre Kolbe si rivolgeva anche ai suoi nemici.

In un suo articolo dal titolo: “Poveretti!!!”, scriveva: “L’uomo è redento. Cristo ha fondato la sua Chiesa sulla roccia. Una parte del popolo ebreo riconobbe in lui il Messia, gli altri, soprattutto i superbi farisei, non vollero riconoscerlo; essi perseguitarono i suoi seguaci e diedero il via ad un gran numero di leggi che obbligavano gli ebrei a perseguitare i cristiani. Queste leggi, insieme a narrazioni e ad appendici, verso il 500, formarono il loro libro sacro, il “Talmud”. In questo libro, i cristiani vengono chiamati: idolatri, peggiori dei turchi, omicidi, libertini impuri, sterco, animali in forma umana, peggiori degli animali, figli del diavolo, ecc. I sacerdoti vengono chiamati indovini eteste pelate (...). La Chiesa (viene chiamata) casa di scempiaggine e di sporcizia. Le immagini sacre, le medagliette, i rosari, sono chiamatiidoli. Nel “Talmud”, le domeniche e le feste vengono denominate giorni di perdizione. In questo libro si insegna, inoltre, che ad un ebreo è permesso ingannare e derubare un cristiano, poiché tutti i beni dei cristiani - vi è scritto - “sono come il deserto: il primo che li prende, ne diviene il padrone”. Quest’opera che raccoglie dodici volumi e che ispira odio contro Cristo e i cristiani, viene considerata da questi farisei un libro sacro, più importante della Sacra Scrittura.

In ricorrenza del Congresso Internazionale dei massoni, che si tenne a Bucarest nel 1926, Padre Kolbe scrisse, in un articolo: «Quei signori (cioè i massoni) credono di essere loro a governare: ascoltiamo, allora, ciò che scrivono i “Protocolli dei Savi di Sion”», documento che Padre Kolbe chiamava: “Il libro davvero fondamentale della Massoneria”.

Il Santo scrive: «Il protocollo n.11 afferma: “Noi creeremo e metteremo in atto le Leggi e i Governi (…) e, al momento opportuno, (...) sotto forma di rivolta nazionale. (...).è necessario che le popolazioni, sconcertate dall’avvenuta rivolta, poste ancora sotto l’influenza del terrore e dell’incertezza, comprendano che siamo talmente forti, talmente intoccabili, talmente pieni di potere che in nessun caso terremo conto delle loro opinioni e dei loro desideri, ma, anzi, siamo in grado di schiacciare le loro manifestazioni in ogni momento e in ogni luogo (...). Allora, per paura, chiuderanno gli occhi e rimarranno in attesa delle conseguenze. (...). A quale scopo abbiamo ideato e imposto ai massoni tutta questa politica, senza dare ad essi la possibilità di esaminarne il contenuto? Questo è servito di fondamento per la nostra organizzazione massonica segreta (...) la cui esistenza neppure sospettano queste “bestie” da noi adescate nelle logge massoniche».

Padre Kolbe, a questo punto, si rivolge ai massoni dicendo: «Avete sentito, signori massoni? Coloro che vi hanno organizzato e vi dirigono segretamente, gli ebrei, vi considerano delle bestie, attirate nelle logge massoniche per scopi che voi neppure sospettate (...). Ma sapete, signori massoni, che cosa vi attende il giorno in cui vi verrà in mente di incominciare a pensare da soli? Ecco, ascoltate: il medesimo protocollo prosegue affermando: «La morte è l’inevitabile conclusione di ogni vita. (...). Giustizieremo i massoni in modo tale che nessuno, (...) potrà avere dei sospetti, neppure le stesse vittime: moriranno tutti nel momento in cui ce ne sarà bisogno, apparentemente per effetto di malattie comuni (...)».

E il Santo continua: «Signori massoni, voi che, recentemente, durante il Congresso di Bucarest, vi siete rallegrati del fatto che la Massoneria si sta rafforzando ovunque, riflettete e dite sinceramente: non è meglio servire il Creatore nella pace interiore (...), piuttosto che obbedire agli ordini di chi vi odia?».

San Massimiliano si rivolge, infine, ai Capi Incogniti della Massoneria con queste parole: «E a voi, piccolo manipolo di ebrei, “Savi di Sion”, che avete provocato coscientemente già tante disgrazie e ancora di più ne state preparando, a voi mi rivolgo con la domanda: quale vantaggio ne ricavate? (...). Gran cumulo di oro, di piaceri, di svaghi, di potere: tutto questo non rende ancora felice l’uomo. E se anche questo desse la felicità, quanto potrà durare? Forse una decina di anni, forse una ventina(...). E poi?... E voi, capi ebrei, che vi siete lasciati sedurre da Satana, il nemico dell’umanità, non sarebbe meglio se anche voi vi rivolgeste sinceramente a Dio?».

In un altro articolo del 1926, Padre Kolbe, sempre citando i “Protocolli dei Savi di Sion” scriveva: «Essi dicono di se stessi: “Chi o che cosa è in grado di far crollare una forza invisibile? La nostra forza è appunto di questa natura. La “Massoneria esterna” serve solo per nascondere i suoi scopi, ma il piano d’azione di questa forza sarà sempre sconosciuto alla gente».

Ma il Santo sottolinea con sottile ironia: «Noi siamo un esercito, il cui “Condottiero” vi conosce ad uno ad uno, ha osservato e osserva ogni vostra azione, ascolta ogni vostra parola, anzi... nemmeno uno dei vostri pensieri sfugge alla sua attenzione. Dite voi stessi: in tali condizioni, si può parlare di segreto nei piani, di clandestinità e di invisibilità?». E qui, Padre Kolbe rivela il nome del “Condottiero” del suo esercito: «è’ l’Immacolata, il rifugio dei peccatori, ma anche la debellatrice del serpente infernale. Ella vi schiaccerà il capo!».

Nota: il testo è tratto da un articolo pubblicato su Chiesa viva n° 125.






dunque Padre Kolbe avrebbe preso i protocolli dei Savi di Sion come attendbili? Confermi ciò? E' attendibile tale informazione???
LiviaGloria
00domenica 25 luglio 2010 13:26
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