Re:
per anarchia spirituale intendo liberi percorsi individuali slegati da qualsiasi centro di gravità, anche se all'inizio ne ha fatto uso e consumo, ora però ha capito che deve camminaqre con le proprie gambe, ed ventualente chiede scusa ai propri provvisri punti di riferimento in carne ed ossa e spiegherà che il loro contributo è stato molto utile ma era necessario una svolta personale, molto originale e creativa.
i punti di riferimento, se sono intelligenti e rispettosi della sua personale svolta, lo promuoveranno e si diranno sempre disponibili per eventuali dialoghi amichevoli, ma non interferiranno nel nuovo corso della sua storia, risveglio e illuminazione e non gli rinfacceranno mai che fuori dalla chiesa c'è il nulla come se si fosse ribellati a dio in persona.
populista era anche un certo agire di alcuni teologi che avevano interpretato la propria religione, cristiana, ebrea, islamica e persino buddista, per farne una vera e propria comunità senza gerarchie e senza politiche tecratiche, quindi una religione del popolo e non per il popolo, proprio come la comunità cristiana cinese, in un certo senso, la quale per fortuna è indiendente dalla ciesa (NWO ed è così secondo me) di Roma.
una religione universale senza gerarchie, con un messaggio di libertà e di pace differentemente da tutti i poteri confluiti nell'NWO, che sono spesso guerrafondai, comreso il vaticano.
populista è anche il politico che all'interno del proprio partito si ribella al sistema maggioritario e a quello proporzionale perchè essi dividono il popolo in fazioni per poi governarlo in determinati provinciaismi xenofobi, omofobi e servili ai richiami del vaticano.
così il popitico populista si trova davanti, nel suo intento di ridare al popolo pieni poteri di autodeterminazione, una marea di interventi politici faziosi che dividono il popolo italiano invece di unirlo con valori conivisi da tutti.
il populista sincero allora è accusato all'interno del proprio partito e dagli altri partiti di coalizzare indistintamente tutte le anime del popolo italiano
ma con scopi diversi e di diverso indirizzo laico e cattolico, alla fine sia i cattolici che i cattocomunisti non faranno altro che dividersi la fetta di popolo e dividere il popolo tra estremisti e moderati.
questo non è populismo ma è politica faziosa che è originata sul fallimento del dialogo tra vaolri cristiani vincolati dalla chiesa e interpretazione degli stessi valori ma riadattati e riadeguati allo standard sociologico attuale che vede all'alba a ell'orizzonte nuovi riconoscimenti dei diritti civili da parte dell'europa, anche se non trovano d'accordo le autrità religiose e politici vincolati al vaticano.
populista è comunque colui che attua una rivoluzione politica all'interno del proprio partito scendendo lui stesso in dialogo nelle grotte buie e nei tugurii umidi in cui vivono in povertà e nuova povertà le famiglie italiane ed extracomunitarie.
il catto-comunismo ha fallito perchè ha perso contatto con la realtà del proprio popolo e lo la estremizzato nella solita lotta di classe in cui il 25 aprile si son viste manifestazioni simpatizzanti alle br e questo è un segnale che lo stesso attuale goverso non ce fa più a rimanere saldo in sella ed in equilibrio, anche perchè non è per niente populista e rappresenta sempre la mano imperialista di cesare.
quindi tutti i tentativi diplomatici di popilismo da parte di politici seri e genuini nel proprio intento d ascoltare tutte le anime del popolo, sono divenute obsolete e si edono ora davanti alle estreme conseguenze di una parte del popolo che si sente tradita dalle promesse fatte in tempo di elezioni.
Il catto-comunismo non è populista anzi oggi mi ha davvero deluso, è esso stesso macchiavellico e oppostunista quando si trova con i teodem e i teocon che litigano fra loro se vincoarsi o no al vaticano, salvo poi applaudire o recriminare se il parlamento europeo vara delle riforme che non considerano per niente vincolanti le radici cristiane.
ma oggi sono i diritti che devono essere ben chiari da rispettare, in particolar modo i soggetti più a rischio di discriminazione xenifoba e omofoba.
sul riconosciento dei diritti di tutti si potra anche riformulare il termne populimo in cui ogni membro è al centro delle attenzioni e servizi dello stato e non al servizio dello stato come nella mentalità originata nel sacro romano impero e poi trasmessa dalla chiesa alle leve politiche cattoliche, di cui alcune l'han fatta da padrononi sia con il fascismo che con la democrazia cristiana, poi scissa in tante piccole e povere anime più o meno condannate ad essere riassorbite ne partito democratico, certamente non populista, al massimo riciclate in un confuso calderone d'estate.
ecco che ho espresso alcune mie opinioni sull'attuale situazione politica non polulista di sicuro, al massimo simpatizzante con le br, per esempio da arte di alcuni centri sociali con a capo alcuni parlamentari già condannati dalla giustizia ordinaria ed eetti grazia alla "porcata di Calderoli" che adesso si appresta a farne un'altra con il più o meno benelacito di berlusconi, Prodi e company.
i referendum populisti sono da compianegere più di tutti gli atri referendum, fatti e poi disfatti e mai applicati nel loro senso stretto, ma sempre ritoccati e riadeguati e riadattati a seconda della maggioranza che andava su.
l'aver formato una maggioranza significa dare potere di decisione ad un gverno che può palesemente tradire il popolo in nome del popolo, quindi le promesse da marinaio fatte dal goversno sono bla bla bla, a cui poi si va incontro con il governo sucessore con altre promesse di marinaio e tanti beehh beeh beeh.
la mancata realizzazione populista della democrazia sfocia in anarchia ma non di quelle più belle che ci siano, piuttosto conflittuali e contraddittorie e che rischiano di estremizzare la piazza a favore di flange più o meno vcino alle classi più disagiate e ciò sfocia in terrorismo e in rivoluzione civile.
onde evitare di frazionare il popolo e metterlo contro se stesso, lo stato deve iniziare ad essere al servizio e non al potere, in modo che il popolo lo interpreti come una risoluzione democratica in cui la partecipazione alle responsabilità statali metta fine ai poteri statali e debba anche rieducare tutti i sistemi a parlare con un sol cuore per il bene di tutti.
buona notte.
Scritto da: area7 28/04/2007 21.44
Ti chiedo un approfondimento sull' anarchia spirituale visto che mi ha "colpito" sentirlo dire anche da tè . Andrebbe chiarito anche il significato ordinario comune populista che si dà a tale parola in senso negativo . Ma essere anarchicamente corretti nel vivere e lascia vivere sembra dia fastidio alle grandi logge che occupano la vita a rompere i c......i alla gente ; però la stessa gente deve imparare a cessare di essere credulona e lasciarsi ammaestrare