Ecco la Verità

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Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 10:27


Lucia a Tuy ( 1926 - 1934 )
L’apparizione del 13 giugno 1929
La domanda di consacrazione della Russia
La rivelazione dell’agosto 1931
La Sesta e la Settima Preghiera di Fatima
La punizione della gerarchia preannunciata da Nostro Signore

Il 20 luglio 1926 Lucia lascia Pontevedra e viene trasferita a Tuy al noviziato delle Dorotee.
Il 2 ottobre 1926 Lucia prende l’abito.
Il 3 ottobre 1928 Lucia pronuncia i primi voti, sempre sotto l’identità di Maria Da Dores.
Il 13 giugno 1929 ha una visione della Trinità e della Madonna. Ne riportiamo il racconto che ne fa Lucia in un testo redatto nel maggio 1936 per comando del suo direttore spirituale Padre José Bernardo Gonçalves, gesuita.
“Nostro Signore mi avvertì che il momento era venuto in cui voleva che facessi conoscere alla Santa Chiesa il suo desiderio di consacrazione della Russia e la sua promessa di convertirla.”
La comunicazione avvenne così:
“Dai miei superiori e dal mio confessore avevo ottenuto il permesso di fare un’ora santa dalle undici a mezzanotte nella notte fra il giovedì e il venerdì di ogni settimana. Una notte, trovandomi sola, mi inginocchiai presso la balaustra, nel mezzo della cappella, per recitare, prosternata, le preghiere dell’Angelo. Sentendomi affaticata mi rialzai e continuai a recitarle con le braccia in croce, l’unica luce era quella della lampada [del tabernacolo].

All’improvviso tutta la cappella si illuminò di una luce soprannaturale e, sopra l’altare, apparve una croce di luce che raggiungeva il soffitto. In una luce più chiara si vedeva sulla parte superiore della croce un viso di uomo, con il corpo fino alla vita; sul suo petto una colomba, anch’essa luminosa, e, inchiodato alla croce, il corpo di un altro uomo. Un poco più in basso della vita (di quest’ultimo), sospeso nell’aria, si vedevano un calice e una grande ostia sulla quale cadevano alcune gocce del sangue che colava sulle guance del Crocifisso e da una ferita del petto. Colando sull’Ostia queste gocce cadevano nel Calice. Sotto il braccio destro della croce si trovava Nostra Signora con il suo Cuore Immacolato in mano (Era Nostra Signora di Fatima con il suo Cuore Immacolato “nella mano sinistra” senza spada né rose ma con una corona di spine e delle fiamme). Sotto il braccio sinistro [della croce] delle grandi lettere, come di acqua cristallina che sarebbe calata sull’altare, formavano queste parole: ‘Grazia e Misericordia’. Compresi che mi era mostrato il mistero della Santissima Trinità e ricevetti su questo mistero dei lumi che non mi è permesso rivelare.

Poi Nostra Signora mi disse: ‘È venuto il momento in cui Dio domanda al Santo Padre di fare, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono così numerose le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me che io vengo a domandare riparazione. Sacrificati per questa intenzione e prega’. …

Più tardi, per mezzo di una comunicazione intima, Nostro Signore mi disse, lamentandosi: ‘Non hanno voluto ascoltare la mia domanda! … Come il re di Francia se ne pentiranno e lo faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già diffusi nel mondo i suoi errori provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa: il Santo Padre dovrà soffrire molto.’”.


In due lettere del 1930 a Padre Gonçalves Suor Lucia unisce strettamente la devozione riparatrice dei primi sabati con la consacrazione della Russia esprimendosi così:
“Il Buon Dio promette di mettere fine alla persecuzione in Russia se il Santo Padre si degna di fare, e di ordinare di fare egualmente ai vescovi del mondo cattolico, un atto solenne e pubblico di riparazione e di consacrazione della Russia ai Santissimi Cuori di Gesù e di Maria, e se Sua Santità promette, per mezzo della fine di questa persecuzione, di approvare e di raccomandare la pratica della devozione riparatrice qui indicata”.

Nell’agosto 1931 Lucia ha una rivelazione interiore mentre si trova a Rianjo piccola città in riva al mare, (vicino a Pontevedra), dove si trova per un breve periodo per motivi di salute.
Lucia ne informa il Vescovo di Leiria con una lettera di cui riportiamo un passo:
“Il mio confessore mi ordina di far sapere a vostra Eccellenza ciò che è avvenuto poco tempo fa fra il nostro buon Dio e me. Siccome domandavo a Dio la conversione della Russia, della Spagna e del Portogallo mi sembra che Sua Divina Maestà mi abbia detto: ‘Tu mi consoli molto domandandomi la conversione di queste povere nazioni. Domandala anche a mia Madre dicendole sovente: Dolce Cuore di Maria siate la salvezza della Russia, della Spagna e del Portogallo, dell’Europa e del mondo intero’ [Sesta Preghiera di Fatima]. E altre volte: Per la vostra concezione pura ed immacolata, o Maria, ottenetemi la conversione della Russia, della Spagna, del Portogallo, dell’Europa e del mondo intero.’ [Settima Preghiera di Fatima].


Fai sapere ai miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria”.



Nel 1689 Nostro Signore aveva fatto sapere per mezzo di Santa Margherita Alacoque che desiderava che il Re Luigi XIV consacrasse al Sacro Cuore di Gesù se stesso, la sua corte e tutta la Francia e che voleva che il Suo Sacro Cuore regnasse nel suo palazzo, fosse dipinto sugli stendardi, fosse inciso sulle armi: l’ubbidienza alle sue richieste avrebbe assicurato al re grazie e gloria eterna (nel cielo) e la vittoria su tutti i nemici suoi e della Chiesa (su questa terra). Luigi XIV ricevette il messaggio (ma non tramite il Padre De La Chaise, gesuita, che ne era incaricato) ma non vi obbedì, né lui né i suoi successori. Da allora le fortune del regno di Francia e dell’ordine dei gesuiti declinarono fino al ghigliottinamento di Luigi XVI (21 gennaio 1793) e alla soppressione dei gesuiti in Francia (1764).


Come la rivelazione di Paray-Le-Monial a Santa Margherita Maria Alacoque, nel 1689, così la rivelazione di Rianjo a Suor Lucia, nel 1931, è una chiave per l’interpretazione della nostra storia. La profezia è terribile: con la loro indocilità alla voce del Cielo i Sovrani Pontefici di oggi, come due secoli fa i Re per la Francia, attireranno la sciagura su loro stessi, sulla Chiesa e sulla Cristianità, assalite da ogni lato dal demonio scatenato.

Il 3 ottobre 1934 Lucia pronuncia i voti perpetui alla presenza di sua madre, di due sue sorelle e del Vescovo di Leiria Mons. Da Silva, riacquistando così la sua vera identità. Suor Lucia viene trasferita nuovamente a Pontevedra dove resterà dal 9 ottobre 1934 al 27 maggio 1937.





L’incontro fra Suor Lucia e Padre Agostino Fuentes (26 dicembre 1957).

Un (nuovo) castigo di Dio è imminente.

Il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva con la Santa Vergine.

Ciascuno intraprenda la propria conversione senza aspettare esortazioni dalla Gerarchia.

Stiamo vivendo negli ultimi tempi del mondo.
L’ultimo mezzo di salvezza: la Santissima Madre di Dio.
Per salvare il mondo: Preghiera, Sacrificio, Rosario, Devozione al Cuore Immacolato.

Il tempo e lo spazio ci costringono a fare un salto di vent’anni.
Di questo periodo diamo solo due notizie prima di arrivare al 1957.
Nel 1942, in occasione del XXV anniversario delle apparizioni di Fatima, il Padre Galamba, in un suo libro su Giacinta, rende pubblico per la prima volta il testo della Prima e della Seconda Parte del Grande Segreto, testo tratto dalla III e dalla IV Memoria .
Nel 1948 Lucia realizza finalmente, dopo aver scritto al Papa, il suo primo desiderio di essere suora carmelitana; il 25 marzo 1948 entra nel Carmelo di Coimbra in Portogallo; il 13 maggio 1948 prende l’abito e riceve il nome di Suor Maria Lucia del Cuore Immacolato; il 31 maggio 1949 fa la professione solenne.
Il 26 dicembre 1957 ha luogo l’importantissimo incontro fra Suor Lucia e il Padre Agostino Fuentes postulatore delle cause di beatificazione di Giacinta e di Francesco, interlocutore, quindi, privilegiato e a cui Suor Lucia poteva aprire il suo animo con maggior confidenza e fiducia e, per queste due ragioni, testimone particolarmente degno di fede.
Tornato in Messico, nella casa madre delle Suore Missionarie del Sacro Cuore e di Nostra Signora di Guadalupe, Padre Fuentes fece una conferenza in cui citò questo colloquio .
La conferenza fu trascritta e il testo fu pubblicato in spagnolo con l’imprimatur di Mons. Sanchez, Arcivescovo di Vera Cruz e, quindi, con le massime garanzie di autenticità e di ortodossia.
Riportiamo i passi essenziali del resoconto di Padre Fuentes così come lo riporta (parzialmente) in un suo articolo Padre Alonso, archivista ufficiale di Fatima.
Padre Fuentes fa parlare Suor Lucia :

“ … Padre, la Santissima Vergine è tristissima perché nessuno fa caso al suo messaggio, né i buoni né i cattivi. I buoni continuano il loro cammino, ma senza far caso al suo messaggio. I malvagi, non vedendo cadere su di loro adesso il castigo di Dio, continuano la loro vita di peccato senza preoccuparsi del messaggio. Ma, credetemi Padre, Dio castigherà il mondo e sarà in una maniera terribile. Il castigo celeste è imminente.

[Nota: Siccome siamo nel 1957 allora non si tratta della Seconda Guerra Mondiale, già terminata, e, se il terribile castigo era imminente nel 1957, allora lo è ancora di più adesso nel 2001.]

“È la terza parte del messaggio di Nostra Signora che resterà segreta fino a quella data del 1960. Dite loro, Padre, che la Santissima Vergine, molte volte, sia ai miei cugini Francesco e Giacinta che a me, ci ha detto che molte nazioni spariranno dalla faccia della terra, che la Russia sarà lo strumento del castigo del Cielo per il mondo intero se non otterremo prima la conversione di quella povera nazione.
“ … Padre, il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva con la Vergine, e siccome conosce ciò che offende di più Dio e che gli farà conquistare il numero maggiore di anime in poco tempo allora fa di tutto per conquistare le anime consacrate a Dio, perché in questo modo lascia indifeso il campo delle anime, e così se ne impadronirà più facilmente. Padre, dite loro ancora che i miei cugini Francesco e Giacinta si sono sacrificati perché hanno sempre vista la Santissima Vergine molto triste in tutte le sue apparizioni. Ella non ci ha mai sorriso e questa tristezza, questa angoscia che notavamo in Lei a causa delle offese a Dio e dei castighi che minacciano i peccatori, penetrava la nostra anima e noi non sapevamo cosa inventare nella nostra piccola immaginazione infantile come mezzo per pregare e fare sacrifici . … L’altra cosa che santificò i fanciulli provenne dalla visione dell’inferno. …
“Ecco perché, Padre, la mia missione non è di indicare al mondo i castighi materiali che arriverano certamente se il mondo non prega e non fa penitenza. No. La mia missione è di indicare a tutti il pericolo imminente in cui ci troviamo di perdere per sempre la nostra anima se noi restiamo ostinati nel peccato.

Padre, non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose. No.
Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso. Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale. Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino. …



“Padre, la Santissima Vergine non mi ha detto che stiamo vivendo negli ultimi tempi ma me lo ha fatto vedere per tre motivi: Il primo motivo è perché mi ha detto che il demonio sta per ingaggiare una battaglia decisiva con la Vergine, e una battaglia decisiva è una battaglia finale in cui si saprà da quale parte sta la vittoria, da quale parte sta la sconfitta.


Inoltre fin da adesso o apparteniamo a Dio o apparteniamo al demonio: non c’è via di mezzo.

Il secondo motivo è perché Ella ha detto, sia a me che ai miei cugini, che Dio donava al mondo gli ultimi due rimedi: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria, e dato che questi sono gli ultimi due rimedi questo significa che non ce ne saranno altri.

Il terzo motivo è che sempre nei piani della Divina Provvidenza quando Dio si accinge a castigare il mondo prima ha esaurito tutti gli altri soccorsi.
Ora, quando ha visto che il mondo non ha fatto caso a nessuno di essi, allora, come diremmo noi nella nostra maniera imperfetta di esprimerci, Egli ci offre con un certo timore l’ultimo mezzo di salvezza, la Sua Santissima Madre.
Perché se disprezzeremo e respingeremo questo ultimo mezzo allora non avremo più il perdono del Cielo perché molto amoroso e che non permette che noi offendiamo e disprezziamo la Sua Santissima Madre. Abbiamo come patente testimonianza la storia della Chiesa di molti secoli che, con esempi terribili, ci mostra come Nostro Signore Gesù Cristo ha sempre preso la difesa dell’onore di Sua Madre.

“ … Due mezzi per salvare il mondo: la preghiera e il sacrificio…
“ … E poi il Santo Rosario. Guardate, Padre, la Santissima Vergine, in questi ultimi tempi in cui viviamo ha data una efficacia nuova alla recita del Rosario.


In modo tale che non c’è nessun problema, per difficile che sia, temporale o, soprattutto, spirituale, che riguardi la vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie, delle famiglie del mondo o delle comunità religiose, oppure la vita dei popoli e delle nazioni. Non c’è nessun problema, dico, per difficile che sia, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Santo Rosario. Con il Santo Rosario noi ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime. Infine la devozione al Cuore Immacolato di Maria, nostra Santissima Madre, considerandola come la sede della clemenza, della bontà e del perdono, e come la porta sicura per entrare in Cielo…”


La pubblicazione del testo della conferenza sul quotidiano portoghese “A Voz” del 22 giugno 1959 scatena una tempesta sul Padre Fuentes e, indirettamente, su Suor Lucia.

A Coimbra, dove si trova il carmelo di Suor Lucia viene pubblicata una nota sconcertante firmata in modo colletivo e impersonale “Curia diocesana di Coimbra” (nessun nome di persona fisica) in cui si accusa Padre Fuentes di essersi inventate le dichiarazioni di Suor Lucia; la “Curia Diocesana di Coimbra” (nella persona di nessuno) attribuisce a quest’ultima una dichiarazione, (che sarebbe stata resa a persona che non viene resa nota ma viene qualificata come “avente il diritto” di interrogarla), dichiarazione in cui essa negherebbe di aver parlato con Padre Fuentes di argomenti che esulino dalla beatificazione dei cugini.
Questa pretesa dichiarazione non è mai stata confermata da Suor Lucia.
L’arcivescovo di Vera Crux, Mons. Manuel Pio Lopez, e il Cardinale José Garibi y Rivera, arcivescovo di Guadalajara, prendono le difese di Padre Fuentes che, ciò nonostante, viene destituito dalla sua carica di postulatore della causa di beatificazione di Giacinta e Francesco.
Quanto a Suor Lucia la “Curia Diocesana di Coimbra” nella suddetta nota ritiene di poter affermare che Suor Lucia ha già detto tutto quello che riteneva di dire su Fatima fin dal 1955 e che quindi non ci possono essere “novità”. Di fatto da allora diventa sempre più difficile per chiunque incontrarsi con Suor Lucia, per molti anni non è più pubblicato nessuno suo scritto, e si comincia a mettere in dubbio pubblicamente il valore delle sue dichiarazioni.
(torna su)




Una conclusione provvisoria
Una conclusione pratica

La conclusione non può essere che una conclusione provvisoria perché proprio ora e proprio noi stiamo vivendo i tempi del Terzo Segreto nell’attesa della settima apparizione della Madonna alla Cova da Iria (messaggio del 13 maggio 1917).
Nessuna delle richieste di Nostro Signore e della Madonna di Fatima è stata soddisfatta nei modi, nei tempi, nella misura richiesti (Consacrazione della Russia da parte del Papa in unione con tutti i vescovi del mondo; approvazione solenne e diffusione della devozione dei primi sabati in riparazione delle offese fatte al Cuore Immacolato di Maria; divulgazione piena del Terzo Segreto).
Molti dei castighi minacciati si sono già avverati, (Seconda Guerra Mondiale; diffusione del comunismo in tutto il mondo; persecuzioni dei cristiani).
Molti e più gravi pericoli e castighi incombono (la Fede si sta affievolendo all’interno della Chiesa; ciascuno deve essere l’artefice della salvezza spirituale propria e dei suoi cari senza aspettarsi esortazioni e guida dalla Gerarchia che seguirà i Re di Francia nella sciagura; il Papa sarà ucciso insieme a religiosi e laici e moltissime anime saranno dannate).
All’atto pratico e per quanto riguarda noi laici vediamo cosa dobbiamo fare.

È urgentissimo che, prima che ci sorprenda il castigo terribile di cui parla Lucia a Padre Fuentes nel 1957, ciascuno si garantisca gli aiuti soprannaturali promessi per morire in grazia di Dio praticando subito e con esattezza la devozione dei Primi Cinque Sabati del mese in spirito di riparazione alle offese al Cuore Immacolato di Maria (vedasi l’articolo dedicato a questo argomento).
Non c’è grazia più grande della certezza della perseveranza finale e non c’è scusa per non ricorrere a un mezzo così semplice e facile per ottenerla.
Ciò fatto, siccome la Madonna a Fatima ha scelto di rivelarsi con il titolo di Nostra Signora Del Rosario e tenendo in mano lo Scapolare del Carmelo, dobbiamo recitare quotidianamente il Rosario per ottenere la pace e la conversione nostra e dei nostri cari e dobbiamo, se possibile, portare lo scapolare del Carmelo (vedasi l’articolo dedicato a questo argomento) di cui quest’anno ricorre il settecentocin-quantesimo anniversario.
Come raccomandato dalla Vergine a Lucia, Francesco e Giacinta dobbiamo pregare e sacrificarci, nel nostro piccolo, per la conversione dei peccatori e per il Papa.

È vero che “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà” ma non è detto che proprio noi saremo ancora presenti quando il trionfo arriverà perciò è bene lavorare da subito e di nostra iniziativa alla nostra piena conversione, anche se resta poco tempo, dato che “Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria”.

Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 10:41
Dopo questo Suor Lucia venne fatta tacere.
Certa gerarchia folle del CVII nascose la Verità!

Gesù grida: ‘Non hanno voluto ascoltare la mia domanda, Come il re di Francia se ne pentiranno...!
Fai sapere ai miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura. …


E siccome la gerarchia ha tradito:
"Ciascuno intraprenda la propria conversione senza aspettare esortazioni dalla Gerarchia.

..."non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose!
No!

Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso..."

Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale(cattolica) Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino!

chiaro?
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 18:30
Mi dispiace Ghergon...ma queste sono vostre veritá,non di molti cattolici.

Il problema é che vengono mischiate veritá e bugie e menzogne ...un po in buona fede e anche con malizia.

Dall amore,anche nella riprensione...si vede chi é di Cristo.

E purtroppo ci sono cattolici che non lo sono se non per scelta caratteriale,scelta di posizione in base al piacimento delle "orecchie"


Qui ,l arrampicarsi sugli specchi...si vede anche dalla coerenza,e in certi ambienti e discorsi non c é.

Sai molto bene anche tu...ma la paura ogniuno la mistifica,involontariamente,in diversi modi.

Non con la paura si avvicinano le persone,ma con l amore e il timore di Dio...timore non é paura,sono cose "differenti"...e in tale differenza sta la mia "visione" dalla tua.

Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 19:29
Re:
LiviaGloria, 16/04/2009 18.30:

Mi dispiace Ghergon...ma queste sono vostre veritá



Metti in dubbio le parole di Gesù Cristo???
Scambi la tua paura col sano Timor di Dio che è uno dei sette doni dello Spirito Santo?!


LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 20:37
Re: Re:
Ghergon, 16.4.2009 19:29:



Metti in dubbio le parole di Gesù Cristo???
Scambi la tua paura col sano Timor di Dio che è uno dei sette doni dello Spirito Santo?!





Rispondi prima tu alle mie domande che hai "raggirato"giá piu di una volta e io rispondero alla tua.


Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 21:30
Re:
LiviaGloria, 16/04/2009 18.30:

Mi dispiace Ghergon...ma queste sono vostre veritá,non di molti cattolici.

No cara queste non sono le "nostre" verità, sono le parole di Suor Lucia!

Il problema é che vengono mischiate veritá e bugie e menzogne ...un po in buona fede e anche con malizia.

Non vedo minestroni qui...tu si?
Offendi Gesù!


Dall amore,anche nella riprensione...si vede chi é di Cristo.
???

E purtroppo ci sono cattolici che non lo sono se non per scelta caratteriale,scelta di posizione in base al piacimento delle "orecchie"
Ehh?


Qui ,l arrampicarsi sugli specchi...si vede anche dalla coerenza,e in certi ambienti e discorsi non c é.

Se queste sono le tue domande io non so cosa risponderti...parli della coerenza di Gesù! Sono parole di Gesù! Spero tu comprenda il tuo errore...


Sai molto bene anche tu...ma la paura ogniuno la mistifica,involontariamente,in diversi modi.
Metti in dubbio le parole di Suor Lucia?
Neghi l'evidenza?


Non con la paura si avvicinano le persone,ma con l amore e il timore di Dio...timore non é paura,sono cose "differenti"...e in tale differenza sta la mia "visione" dalla tua.

La tua visione? La tua visione umana contro il volere di Dio che è quello descritto da Suor Lucia???






LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 21:56
www.zenit.org/article-2230?l=italian


Pubblicato un inedito di Suor Lucia, la veggente di Fatima

ROMA, lunedì, 29 maggio 2006 (ZENIT.org).- Dal 10 giugno sarà in libreria un volumetto inedito scritto da suor Lucia, l’ultima testimone delle apparizioni mariani a Fatima, deceduta a 97 anni il 13 febbraio del 2005.

Suor Lucia de Jesus dos Santos è stata assieme a Francesco e Giacinta Marto testimone delle apparizioni della Madonna a Fatima a partire dal 13 maggio 1917. Per 45 anni la Santa Sede non ha rivelato quanto contenuto nel cosiddetto “terzo segreto di Fatima”, mentre suor Lucia ha vissuto in religioso silenzio

Il saggio intitolato “Il messaggio di Fatima” (64 pagine, 3,50 Euro) è edito dal Carmelo di Coimbra e distribuito dal Segretariato dei Pastorelli (la Sede della Postulazione per i due cuginetti di suor Luci). Gode dell’imprimatur in data 13 febbario 2006 di monsignor Serafim de Sousa Ferriera e Silva, Vescovo emerito di Leiria-Fatima. In Italia il volumetto viene distribuito dalle Edizioni San Clemente (info@istitutosanclemente.it).

L’inedito tratta il Messaggio della Madonna di Fatima in relazione al tempo che è passato e agli avvenimenti che sono accaduti.

Nell’introduzione, padre Geremia Carlo Vechina, confessore di suor Lucia, racconta che la veggente aveva già lavorato alla stesura di uno scritto su richiesta dell’allora Padre Generale dell’Ordine, il futuro Cardinale Anastasio Alberto Ballestrero, in occasione del suo passaggio a Coimbra nell’anno 1955.

Quell’opera fu inviata a Roma per ordine del Pontefice Paolo VI, ma – scrive padre Vechina – “rimase dimenticata negli Archivi Vaticani”.

Nel saggio, suor Lucia racconta che il 15 maggio del 1982 ricevette l’invito da parte di Padre Geremia Carlo Vechina, allora Provinciale dell’Ordine dei Carmelitani scalzi, a “scrivere tutti i particolari che si riferiscono al Messaggio di Fatima, fin dall’inizio”.

La veggente afferma però di essere rimasta un pò scettica, temendo di non avere l’autorizzazione della Santa Sede per scrivere su tali questioni.

Dubbio che svanì, quando ebbe modo di parlare con il Cardinale Edoardo Pironio, in visita alla comunità il 9 settembre del 1983.

Nella prima parte del libretto suor Lucia si interroga sul perché il Signore ha scelto “dei bambini tanto poveri e ignoranti” per la realizzazione dei suoi progetti. E spiega che il Signore “vuole i cuori puri per agire in essi a suo piacimento” come è scritto nel Vangelo “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.

Suor Lucia affronta quindi tutti i passaggi dell’incontro con la Madonna, le richieste di pregare il Rosario, il rispetto dei comandamenti, i misteri della Santissima Trinità, la pratica dell’Eucaristia e soprattutto il senso cristiano della sofferenza.

“La Signora” (così suor Lucia chiama la Madonna) disse ai pastorelli di “offrirsi a Dio” e “sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori”.

La Veggente racconta che i pastorelli, “senza preoccuparsi delle sofferenze che il Signore gli avrebbe inviato, si offrirono totalmente alla volontà di Dio, e senza saperlo, perché non conoscevano le Scritture, risposero seguendo Cristo quando disse ‘Eccomi Padre, per fare la tua volontà’”. Secondo suor Lucia, è in questo passaggio che si comprende “l’Eucaristia”.

Più avanti nel saggio, suor Lucia racconta passaggi inediti, come quando Maria in riferimento alla guerra del 1914-1918 avrebbe detto: “La guerra sta per finire ma se non smetteranno di offendere Dio nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore”.

La veggente spiega che la storia ha visto “lo scoppio di una guerra atea, contro la fede, contro Dio, contro il popolo di Dio. Una guerra che voleva sterminare il giudaismo da dove provenivano Gesù Cristo, la Madonna e gli Apostoli che ci hanno trasmesso la parola di Dio ed il dono della fede, della speranza e della carità, popolo eletto da Dio, scelto fin dal principio: ‘la salvezza viene dai giudei’”.

La suora scrive poi in merito alla Russia comunista ed alle guerre promosse nel mondo dagli errori diffusi dalla Russia.

Suor Lucia ricorda l’invocazione della Madonna per la “consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato”. “Se ascolteranno le mie richieste – avrebbe detto la Madonna a suor Lucia – la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte”.

Dopo tutto questo, però, la Madonna avrebbe successivamente confidato ai pastorelli: “Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. Finalmente il mio Cuore Immacolato trionferà”.

Questa parte del messaggio della Madonna, è spiegata da Suor Lucia con la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria che il Pontefice Giovanni Paolo II fece a Roma il 25 marzo 1984, davanti alla statua della Madonna che si venera nella Cappellina delle Apparizioni in Cova d’Iria a Fatima.

Questo atto insieme a tanti altri avrebbe – secondo suor Lucia – convertito anche i dirigenti della Russia comunista.
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 21:58
www.zenit.org/article-7867?l=italian


Suor Lucia assicurò che non ci sono misteri nel segreto di Fatima

E confermò che già era stata fatta la consacrazine della Russia alla Vergine

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 14 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Il segreto di Fatima è stato completamente rivelato dalla Santa Sede, così come è già stata fatta la consacrazione della Russia richiesta dalla Vergine, aveva confermato Maria Lucia de Jesus e do Coração Imaculado.

La testimone delle apparizioni della Vergine di Fatima aveva fatto questa dichiarazione all’ex Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’arcivescovo Tarcisio Bertone –attualmente Cardinale Arcivescovo di Genova –, il 17 novembre 2001 smentendo coloro che sostenevano che la Chiesa celasse dei segreti sulle rivelazioni di Maria.

Il contenuto della intervista fra questo rappresentante vaticano e suor Lucia avvenuta nel convento di Coimbra (Portogallo), dove risiedeva la Carmelitana, è stato reso pubblico dalla Sala Stampa della Santa Sede il 20 dicembre del 2001.

Come spiega il testo del documento: “Nel mesi scorsi, soprattutto dopo il triste evento dell'attentato terroristico dell'11 settembre scorso, sui giornali italiani ed esteri sono comparsi articoli riguardanti presunte nuove rivelazioni di Suor Lucia, annunci di lettere monito al Sommo Pontefice, reinterpretazioni apocalittiche del messaggio di Fatima”.

“Si è inoltre ribadito il sospetto che la Santa Sede non abbia pubblicato il testo integrale della terza parte del ‘segreto’, ed alcuni movimenti ‘fatimiti’ hanno ripetuto l'accusa che il Santo Padre non ha ancora consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria”, continua il documento.

Per questo spiega la nota vaticana, si era reso necessario che monsignor Bertone facesse in modo di “ottenere alcune chiarificazioni e informazioni dirette dalla veggente sopravvissuta”.

L’incontro ebbe luogo in presenza di padre Luis Kondor, Vicepostulatore della causa dei beati Francisco e Jacinta Marto, così come della Priora del Carmelo Santa Teresa.

Il colloquio, che durò più di due ore, si tenne il 17 novembre del 2001. Suor Lucia, che allora aveva 94 anni, era “apparsa in ottima forma, lucida e vivace”, aveva constatato l’inviato vaticano.

All’inizio, l’incontro venne incentrato sulla questione della terza parte del segreto di Fatima. La religiosa portoghese affermò che aveva letto “attentamente e meditato il fascicolo pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede”, “conferma[ndo] tutto ciò che è scritto”.

All’attuale cardinale il quale spiegava come alcuni insinuassero che esistesse ancora qualcosa di non rivelato nel “terzo segreto”, la ex pastorella rispose: "Tutto è stato pubblicato; non c’è più nulla di segreto".

“Se avessi avuto nuove rivelazioni non le avrei dette a nessuno, ma le direi direttamente al Santo Padre!", aggiunse al religiosa.

Successivamente, i due religiosi parlarono delle dichiarazioni del sacerdote canadese sospeso “a divinis”, padre Nicholas Gruner, il quale stava raccogliendo firme affinché il Papa consacrasse finalmente la Russia al Cuore Immacolato di Maria, aggiungendo che non era mai stata fatta.

Suor Lucia disse letteralmente all’Arcivescovo: "La Comunità del Carmelo ha rigettato i moduli per la raccolta delle firme. Ho già detto che la consacrazione desiderata da Nostra Signora è stata fatta nel 1984, ed è stata accetta al Cielo".

Infine, la conversazione si spostò sulla vita personale di suor Lucia. Alcuni articoli degli organi di stampa avevano assicurato che le preoccupazioni le impedivano di dormire e che si chiudeva in preghiera notte e giorno.

La religiosa rispose: "Non è vero. Come potrei pregare durante il giorno, se non mi riposassi di notte? Quante cose mi mettono in bocca! Quante cose mi fanno fare! Leggano il mio libro("Gli appelli del messaggio di Fatima, ndr); lì ci sono i consigli che corrispondono ai desideri di Nostra Signora. Preghiera e penitenza, con una grande fede nella potenza di Dio, salveranno il mondo”.
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 21:59
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 22:24
www.alleanzacattolica.org/temi/fatima/messaggio_fatima.htm#consacrazion...


La consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria

Il 13 giugno 1929, suor Lucia ebbe una splendida visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, durante la quale la Madonna le comunica che "era giunto il momento in cui voleva che partecipasse alla santa Chiesa il suo desiderio della consacrazione della Russia, e la sua promessa di convertirla". La stessa suor Lucia scrive:

"Avevo chiesto e ottenuto dalle mie superiore e dal confessore il permesso di fare l'ora di adorazione dalle undici a mezzanotte, dal giovedì al venerdì. Una notte, sola, mi inginocchiai alla balaustra, in mezzo alla cappella, a recitare prostrata le preghiere dell'Angelo. Sentendomi stanca, mi alzai e continuai a recitare con le braccia incrociate.

"L'unica luce era quella della lampada. Improvvisamente tutta la cappella si illuminò di una luce soprannaturale, e sull'altare apparve una croce di luce che arrivava fino al tetto. In una luce più chiara, nella parte superiore della croce, si vedeva un volto di uomo con il corpo fino alla cintola [l'eterno Padre], sul petto una colomba di luce [il divino Spirito Santo], e inchiodato sulla croce il corpo di un altro uomo [Nostro Signore Gesù Cristo]. Un poco sotto la cintola, sospesi nell'aria, si vedevano un calice e una grande Ostia, sulla quale cadevano alcune gocce di sangue, che scorrevano sul volto del Crocifisso e da una ferita del costato.

"Scivolando sull'Ostia, queste gocce cadevano nel calice. Sotto il braccio destro della croce stava la Madonna (era la Madonna di Fatima con il suo Cuore Immacolato nella mano sinistra, senza spada né rose, ma con una corona di spine e fiamme)...

"Sotto il braccio sinistro [della croce], alcune grandi lettere, come fossero di acqua cristallina che scorreva sull'altare formavano queste parole: "Grazia e Misericordia".

"Compresi che mi veniva mostrato il mistero della santissima Trinità, e ricevetti su questo mistero lumi che non mi è permesso rivelare".

Quindi la Madonna mi disse: "E’ giunto il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per peccati commessi contro di me, e perciò vengo a chiedere riparazione: sacrificati con questa intenzione e prega" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, pp. 462 e 464) (25).

Attraverso i suoi confessori e il vescovo di Leiria, la veggente fece in modo che la richiesta della Madonna giungesse, in quello stesso anno, a conoscenza di Papa Pio XI, che promise di prenderla in considerazione (cfr. G. De Marchi, p. 386; W.T. Walsh, pp. 329-330).

In una lettera del 29 maggio 1930 al suo confessore, padre José Bernardo Gonçalves S.J., suor Lucia riferisce che Nostro Signore, dopo averle fatto sentire in fondo al cuore la sua divina presenza, insistette perché chiedesse al Santo Padre la approvazione della devozione riparatrice dei primi sabati. Ecco le parole della veggente: "Se non mi inganno, il buon Dio promette di porre termine alla persecuzione in Russia se il Santo Padre si degnerà di fare, e di ordinare che lo facciano anche i vescovi del mondo cattolico, un atto solenne e pubblico di riparazione e di consacrazione della Russia ai santissimi Cuori di Gesù e di Maria, promettendo, Sua Santità, con la fine di questa persecuzione, di approvare e raccomandare la pratica della già indicata devozione riparatrice" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 404).

Più tardi, attraverso un'altra comunicazione interiore, Nostro Signore si lamentò con suor Lucia perché la consacrazione della Russia non era stata fatta: "Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta!... Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno, ma sarà tardi (26). La Russia avrà già sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre dovrà soffrire molto" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 464).

Il 21 gennaio 1935, in una lettera a padre José Bernardo Gonçalves S.J., suor Lucia dichiara che "Nostro Signore era molto scontento perché non si era realizzata la sua richiesta" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 412).

In una lettera allo stesso padre Gonçalves, del 18 maggio 1936, suor Lucia chiarisce: "Quanto all'altra domanda, e cioè se sarà conveniente insistere per ottenere la consacrazione della Russia, rispondo quasi lo stesso che ho detto altre volte. Mi spiace che non sia già stato fatto; ma Dio stesso, che l'ha chiesta, ha permesso che sia andata così. [...] Se è conveniente insistere? Non so. Mi pare che, se il Santo Padre la facesse ora, Nostro Signore la accetterebbe e darebbe compimento alla sua promessa; e, senza, dubbio, darebbe un piacere a Nostro Signore e al Cuore Immacolato di Maria.

"Interiormente, ho parlato del problema a Nostro Signore; e poco tempo fa gli chiedevo perché non convertiva la Russia senza che Sua Santità facesse questa consacrazione. "Perché voglio che tutta la mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per poi estendere il suo culto e porre la devozione a questo Cuore Immacolato accanto alla devozione al mio divino Cuore". Ma, mio Dio, il Santo Padre non mi crederà, se voi stesso non lo muovete con una speciale ispirazione. "Il Santo Padre! Prega molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi. Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Le è affidata"" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, pp. 412 e 414).

Ancora a padre Gonçalves, ella scrive il 24 aprile 1940:

"Egli, [Nostro Signore], se vuole, può fare sì che la causa proceda rapidamente. Ma, per castigo del mondo, lascerà che vada lentamente. La sua giustizia, provocata dai nostri peccati, vuole così. Si spiace, talora, non solo per i grandi peccati, ma anche per la nostra svogliatezza e per la nostra negligenza nell'ottemperare alle sue richieste.

"[...] I delitti sono molti, ma, soprattutto, è ancora molto maggiore la negligenza delle anime da cui si aspettava ardore nel suo servizio. Il numero di quelle con cui egli si incontra è molto limitato" (27) (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, pp. 420 e 422).

Suor Lucia ritorna sugli stessi pensieri in una lettera del 18 agosto 1940, sempre a padre Gonçalves:

"Suppongo che piaccia a Nostro Signore che vi sia chi si interessi, presso il suo vicario sulla terra alla realizzazione dei suoi desideri. Ma il Santo Padre non lo farà più. Dubita della realtà e ha ragione. Il nostro buon Dio poteva, per mezzo di qualche prodigio, mostrare chiaramente che è lui a chiederlo; ma si serve di questo tempo per punire il mondo di tanti delitti con la sua giustizia, e prepararlo a un ritorno più completo a lui (28). La prova che ci concede è la protezione speciale del Cuore Immacolato di Maria sul Portogallo, in vista della consacrazione che gli hanno fatto (29).

"La gente di cui mi parla ha ragione di essere spaventata. Tutto questo ci accadrebbe, se i nostri prelati non avessero ascoltato le richieste del nostro buon Dio, e implorato così di cuore la sua misericordia e la protezione del Cuore Immacolato della nostra buona Madre celeste. Ma nella nostra patria vi sono ancora molti delitti e peccati; e siccome adesso è l'ora della giustizia di Dio sul mondo, è necessario che si continui a pregare. Perciò mi pareva bene che instillassero nelle persone, accanto a una grande confidenza nella misericordia del nostro buon Dio e nella protezione del Cuore Immacolato di Maria, la necessità della preghiera, accompagnata dal sacrificio, soprattutto di quello che bisogna fare per evitare il peccato" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 426).

In una lettera datata 2 dicembre 1940, suor Lucia si rivolse direttamente a Papa Pio XII, per ordine dei suoi direttori spirituali, chiedendo che Sua Santità si degnasse benedire la devozione dei primi sabati ed estenderla a tutto il mondo, aggiungendo:

"Nel 1929, la Madonna, per mezzo di un'altra apparizione, ha chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore lmmacolato, promettendo, in questo modo, di impedire la propagazione dei suoi errori, e la sua conversione.

"[...] In diverse comunicazioni interiori Nostro Signore non ha cessato di insistere su questa richiesta, promettendo ultimamente, se Vostra Santità si degna di fare la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con speciale menzione della Russia, e di ordinare che, in unione con Vostra Santità e nello stesso tempo, la facciano anche tutti i vescovi del mondo, di abbreviare i giorni di tribolazione con cui ha deciso di punire le nazioni dei loro delitti, attraverso la guerra, la fame e diverse persecuzioni alla santa Chiesa e a Vostra Santità" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 436; G. De Marchi, p. 385; J. Galamba de Oliveira, p. 153).

Il 31 ottobre 1942, nel radiomessaggio al Portogallo in occasione della chiusura dell'anno giubilare delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrò la Chiesa e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria.

Nel 1943 suor Lucia ebbe un'altra rivelazione di Nostro Signore, che riferisce in questi termini in una lettera a padre Gonçalves, il 4 maggio dello stesso anno: "Per ordine di Sua Eccellenza Reverendissima [il vescovo titolare di Gurza, mons. Manuel Maria Ferreira da Silva], ho dovuto rivelare a S.E. l'arcivescovo di Valladolid un messaggio di Nostro Signore per i Signori vescovi di Spagna, e un altro per quelli del Portogallo. Dio vuole che tutti ascoltino la voce del buon Dio. Desidera che quelli di Spagna si riuniscano in ritiro e determinino una riforma nel popolo, nel clero e negli ordini religiosi; che alcuni conventi!... e molti membri di altri!... capisce? Vuole che si faccia capire alle anime che l'autentica penitenza che ora vuole ed esige consiste, anzitutto, nel sacrificio che ciascuno deve imporsi per compiere i propri doveri religiosi e materiali. Promette la fine della guerra entro breve tempo, per riguardo all'atto che si è degnato fare Sua Santità. Ma siccome è stato incompleto, la conversione della Russia è rimandata. Se i Signori vescovi della Spagna non ascolteranno i suoi desideri, essa sarà ancora una volta il flagello con cui Dio li punirà" (cfr. Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, p. 446).

Il 7 luglio 1952, con la lettera apostolica Sacro Vergente Anno, Pio XII consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria.

In occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II, 510 arcivescovi e vescovi di 78 paesi sottoscrissero una petizione nella quale chiesero al vicario di Cristo di consacrare il mondo intero, e in modo speciale ed esplicito la Russia e le altre nazioni dominate dal comunismo, al Cuore Immacolato, ordinando che, in unione con lui e nello stesso giorno, lo facessero tutti i vescovi dell'orbe cattolico. Il documento fu presentato personalmente al Santo Padre Paolo VI da S.E. Rev.ma mons. Geraldo de Proença Sigaud, arcivescovo di Diamantina (Brasile), nel corso di un'audienza privata, il 3 febbraio 1964.

Papa Paolo VI, chiudendo la III Sessione del Concilio Vaticano II, il 21 novembre 1964, "affidò il genere umano" al Cuore Immacolato di Maria, nella stessa cerimonia in cui, applaudito in piedi dai Padri Conciliari, proclamò la Madonna "Mater Ecclesiae" (cfr. Insegnamenti di Paolo VI, vol. II, 1964, p. 678).

Giovanni Paolo II fece due consacrazioni del mondo al Cuore Immacolato di Maria, una a Fatirna, il 13 maggio 1982, e l'altra a Roma, il 25 marzo 1984. Entrambe le consacrazioni furono precedute da un invito del Pontefice ai Vescovi perché si unissero a lui in questi atti. Ma non vi sono dati positivi per valutare fino a che punto i Vescovi del mondo intero hanno realizzato la consacrazione in unione con il Papa, né nel 1982, né nel 1984. Pure, in nessuna delle due la Russia fu ricordata nominatamente.

Così, suor Lucia sostenne sempre, fino alla metà del 1989, che nessuna delle consacrazioni ricordate sarebbe stata "valida", prendendo questa parola nel senso di ottemperanza dei requisiti illustrati dalla Madonna alla veggente. Ma da allora in avanti suor Lucia viene riconoscendo la validità della consacrazione fatta da Papa Giovanni Paolo Il il 25 marzo 1984. Sulla posizione di suor Lucia discutono ora gli esperti di Fatima, aderendo gli uni alla nuova posizione, preferendo gli altri attenersi ai suoi pronunciamenti precedenti. L'argomento è troppo complesso per essere illustrato in questa sede. Al momento basti osservare che, pronunciandosi sull'eventuale rapporto di questa consacrazione con gli spettacolari accadimenti avvenuti nell'Est europeo a partire dall'uscita di scena del comunismo di stampo classico, soprattutto dal secondo semestre del 1989 - rapporto che sembra essere all'origine del mutamento di posizione della veggente - suor Lucia lascia chiaramente intendere che sta emettendo un'opinione personale, e non sta trasmettendo una rivelazione soprannaturale. Sull'interessante problema stiamo preparando uno studio, che verrà pubblicato al momento opportuno. Dobbiamo infine pregare con fiducia perché, senza ulteriore indugio, le parti ancora sconosciute del messaggio affidato ai veggenti possano essere comunicate al popolo fedele, per il maggior bene delle anime, per la sconfitta della Rivoluzione ugualitaria e gnostica e per la glorificazione di Maria santissima.
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Appendice
Un avvenimento miracoloso

Articolo di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995)

La Folha de S. Paulo del 21 luglio [1972] ha pubblicato una fotografia proveniente da New Orleans, in cui si vede una statua della Madonna di Fatima che piange. Il documento ha suscitato un vivo interesse nel pubblico. Penso, quindi, che alcune informazioni sull'argomento soddisferanno le legittime esigenze di molti lettori.

Non conosco fonte migliore sul tema di un articolo intitolato molto all'americana Le lacrime della statua hanno bagnato il mio dito. Ne è autore padre Elmo Romagosa, ed è stato pubblicato il 20 luglio sul Clarion Herald, settimanale di New Orleans distribuito in undici parrocchie dello Stato della Louisiana.
* * *

I precedenti del fatto sono universalmente noti. Nel 1917, Lucia, Giacinta e Francesco ebbero diverse visioni della Madonna a Fatima. L'autenticità di queste visioni fu confermata da diversi prodigi nel sole, attestati da tutta una folla riunita mentre la Vergine si manifestava ai tre bambini.

In termini generici, la Madonna incaricò i tre piccoli pastori di comunicare al mondo che era profondamente dispiaciuta per la empietà e la corruzione degli uomini. Se non avessero cambiato vita, sarebbe venuto un terribile castigo, che avrebbe fatto scomparire diverse nazioni. La Russia avrebbe diffuso ovunque i suoi errori. Il Santo Padre avrebbe dovuto soffrire molto.

Il castigo sarebbe stato evitato solo se gli uomini si fossero convertiti, se la Russia e il mondo fossero stati consacrati al Cuore Immacolato di Maria e se si fosse fatta la comunione riparatrice del primo sabato di ogni mese.

Da tutto questo viene naturale chiedersi se le richieste sono state soddisfatte.

Nel 1942 Pio XII fece una consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Suor Lucia sostenne che all'atto mancarono alcune caratteristiche indicate dalla Madonna. Non intendo analizzare in questa sede il complesso argomento. Registro soltanto di passaggio che è discutibile se la seconda richiesta della Madre di Dio sia stata soddisfatta o no.

Quanto alla prima richiesta, cioè la conversione della umanità, è tanto ovvio che non è stata soddisfatta, che mi dispenso dall'entrare in particolari.

Siccome la Madonna ha posto il soddisfacimento delle sue richieste come condizione perché fossero allontanati i flagelli apocalittici da lei preannunciati, è logico che scenda sulla umanità la collera vendicatrice e purificatrice di Dio, prima che ci venga la conversione degli uomini e la instaurazione del Regno di Maria.
* * *

Dei tre bambini di Fatima, l'unica sopravvissuta è Lucia, oggi religiosa carmelitana a Coimbra. Sotto la sua immediata direzione, un artista ha scolpito quattro statue, che corrispondono per quanto possibile ai tratti fisionomici con cui la santissima Vergine è apparsa a Fatima. Queste statue, dette "pellegrine", hanno percorso il mondo, portate da sacerdoti e da laici. Una di esse è stata recentemente condotta a New Orleans, e li ha pianto.

Padre Romagosa, autore della cronaca a cui ho fatto riferimento, aveva sentito parlare di queste lacrimazioni da padre Joseph Breault M.A.P., che è l'accompagnatore della statua. Però era profondamente riluttante ad ammettere il miracolo. Perciò chiese all'altro sacerdote di avvertirlo appena il fenomeno avesse cominciato a prodursi.

Padre Breault, notando una certa umidità negli occhi della Vergine pellegrina, il 17 luglio telefonò a padre Romagosa, che accorse presso la statua alle 21,30, portando con sé fotografi e giornalisti. Di fatto, tutti poterono notare una certa umidità negli occhi della statua, che fu subito fotografata. Padre Romagosa passò allora il dito sulla superficie umida e raccolse cosi una goccia di liquido, che fu pure fotografata. Secondo padre Breault, questa era la tredicesima lacrimazione alla quale assisteva.

Alle 6,15 del giorno seguente, padre Breault telefonò nuovamente a padre Romagosa, informandolo che dalle 4 del mattino la statua piangeva. Padre Romagosa giunse poco dopo sul posto, dove, dice, "vidi una grande abbondanza di liquido negli occhi della statua e una grande goccia di liquido sulla punta del naso della stessa". Fu questa goccia, cosi graziosamente pendente, che la fotografia divulgata dai giornali ha mostrato al nostro pubblico.

Padre Romagosa aggiunse che vide "un movimento del liquido mentre sgorgava lentamente dalla palpebra inferiore".

Ma egli voleva eliminare ogni dubbio. Aveva notato che la statua aveva una corona fissata sul capo con un'asta metallica. Gli venne spontanea una domanda: non poteva essere stata introdotta, nell'orifizio in cui penetrava l'asta, una certa quantità di liquido, che poi era scorso fino agli occhi?

Cessato il pianto, padre Romagosa tolse la corona dal capo della statua: l'asta metallica era assolutamente asciutta. Allora introdusse nel corrispondente orifizio un filo di rame rivestito di una carta speciale, che avrebbe per forza assorbito ogni liquido che vi si trovasse. Ma la carta usci assolutamente asciutta.

Ancora non soddisfatto da questa esperienza, introdusse nell'orifizio una certa quantità di liquido, ma gli occhi si mantennero assolutamente asciutti. Padre Romagosa allora rovesciò la statua: tutto il liquido introdotto nell'orifizio usci normalmente. Era assolutamente provato che dall'orifizio del capo — l'unico esistente nella statua — non era possibile che filtrasse liquido negli occhi.

Padre Romagosa si inginocchiò. Finalmente credeva.
* * *

Il misterioso pianto ci mostra la Vergine di Fatima che versa lacrime sul mondo contemporaneo, come un tempo Nostro Signore pianse su Gerusalemme. Lacrime di affetto tenerissimo, lacrime di dolore profondo, in previsione del castigo che verrà.

Verrà per gli uomini del secolo XX, se non rinunceranno alla empietà e alla corruzione. Se non lotteranno in modo particolare contro l'autodemolizione della Chiesa, il maledetto fumo di Satana che, secondo lo stesso Paolo VI, è penetrato nel sacro recinto.

Quindi, lettore, lettrice, c'è ancora tempo per arrestare il castigo!

Qualcuno dirà che questa non è una meditazione ideale per una lieta domenica. Mi chiedo se non è preferibile leggere oggi questo articolo sulla soave manifestazione della profetica malinconia di nostra Madre, piuttosto che sopportare i giorni di tragica amarezza che verranno, se non ci emenderemo.

Se verranno, mi pare logico che in essi vi sarà, almeno, una speciale misericordia per quanti, nella loro vita personale, avranno preso sul serio il miracoloso avvertimento di Maria.

Offro questo articolo alle mie lettrici e ai miei lettori perché possano beneficiare di questa misericordia...
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Nota bio-bibliografica

Antonio Augusto Borelli Machado è nato in Brasile, nel 1931, da famiglia per parte di madre di origine italiana. Laureatosi in ingegneria civile presso la scuola politecnica della Università di San Paolo, dal 1954 appartiene al movimento di laici cattolici diretto dal professor Plinio Corrêa de Oliveira. È oggi collaboratore della Sociedade Brasileira de Defesa da Tradiçao, Familia e Propriedade (TFP), l'organismo a cui tale movimento ha dato origine nel 1960. Scrive regolarmente sul mensile "Catolicismo", che della TFP brasiliana è organo. Membro dell'Accademia Mariana di Aparecida (Brasile) e professore di filosofia morale, è autore non solo dell'opera più diffusa al mondo sul tema delle apparizioni di Fatima, ma anche di uno scritto sulla storia del Rosario.
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Opere citate

Luiz Gonzaga Ayres da Fonseca S.J. - Le meraviglie di Fatima, 26a ed. riveduta e aggiornata a cura del prof. Gioacchino Alonso C.M.F., Edizioni Paoline, Roma 1981

Giovanni de Marchi I.M.C. - Era uma Senhora mais brilhante que o sol..., 3a ed., Seminário das Missoes de Nossa Senhora de Fatima, Cova da Iria; ed. it., Era una Signora più splendente del sole, 6a ed. italiana sulla trad. portoghese, Edizioni Missioni Consolata, Torino 1971; trad. inglese, The Crusade of Fatima. The Lady more brilliant than the sun, adattamento a cura dei pp. Asdrubal Castello Branco e Philip C.M. Kelly C.S.C., 3a ed., P.G. Kennedy & Sons, New York 1948. Salvo indicazioni contrarie, i riferimenti rimandano alla edizione italiana citata, talora integrata con la 4a edizione in italiano, pubblicata in Portogallo nel 1971 e stampata dalla Tip. S. Pedro di Alcanema

Antonio de Almeida Fazenda S.J. - Meditações dos primeiros sábados, 2a ed., Mensageiro do Coração de Jesus, Braga 1953, pp. X-XI

José Galamba de Oliveira - História das Aparições, in Fatima, altar do mundo.

Luiz Gonzaga Mariz S.J. - Fatima, onde o céu tocou a terra, 2a ed., Editora Mensageiro da Fé Ltda., Salvador 1954.

Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, introduzione e note del p. dr. Antonio Maria Martins S.J., composizione e stampa di Simão Guimarães, Filhos, Ltda., depositario L.E., Oporto 1973. Edizione facsimile dei manoscritti di suor Lucia, contiene, inoltre, il testo portoghese composto in caratteri tipografici, e le corrispondenti traduzioni in francese e in inglese. Del testo portoghese sono state fatte altre due edizioni, una in Brasile (cfr. O Segredo de Fatima nas Memórias e Cartas da Irmã Lúcia, Edições Loyola, São Paulo 1974) e una in Portogallo (cfr. O Segredo de Fatima e o futuro de Portugal nos escritos da Irmã Lúcia, proprietà di L.E., Oporto 1974). Salvo indicazioni contrarie, i riferimenti rimandano alla edizione facsimile

Moreira das Neves - As grandes jornadas de Fatima, in Fatima, altar do mundo

Sebastião Martins Dos Reis - A Vidente de Fatima dialoga e responde pelas Aparições, Tip. Editorial Franciscana, Braga 1970; Síntese crítica de Fatima: Incidencias e repercussoes, Evora 1967

Mons. Francisco Rendeiro O.P. - A consagração pela Igreja do culto de Nossa Senhora de Fatima, in Fatima, altar do mundo, Ocidental Editora, Oporto 1954

William Thomas Walsh - Our Lady of Fatima, 4a ed. The Macmillan Company, New York 1947, trad. it., Madonna di Fatima, 2a ed., Ancora-Nigrizia, Milano-Bologna 1965; trad. portoghese, Nossa Senhora de Fatima, 2a ed., Edições Melhoramentos, São Paulo 1949. Salvo indicazioni contrarie, i riferimenti rimandano alla edizione italiana
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Note

(1) Sebastião Martins dos Reis, "A Vidente de Fatima dialoga e responde pelas Aparições", Tip. Editorial Francisca, Braga 1970, riporta i seguenti documenti:

a. Interrogatori successivi fatti ai veggenti, al tempo delle apparizioni, dal visconte di Montelo (pseudonimo del canonico dr. Manuel Nunes Formigão, del patriarcato di Lisbona);

b. Interrogatorio fatto da p. H. L. Iongen, monfortano olandese che rimase con suor Lucia nei giorni 3 e 4 febbraio 1946, e che ha pubblicato la relazione di questi incontri nei numeri di maggio, giugno e ottobre dello stesso anno della rivista quindicinale "Médiatrice et Reine";

c. Identificazione dei luoghi storici di Fatima, fatta dalla veggente stessa il 20 maggio 1946;

d. Interrogatorio del dr. J. J. Goulven, con risposta scritta di suor Lucia, del 30 giugno 1946 (don Sebastião Martins dos Reis informa che suor Lucia mandò il manoscritto al vescovo di Leiria, che lo fece battere a macchina in tre esemplari che, firmati dalla veggente, ebbero le seguenti destinazioni: uno fu rimesso al dr. Goulven, un altro rimase alla veggente, e il terzo fu fatto archiviare dal vescovo di Leiria insieme all'originale. L'autore non chiarisce se ha trascritto il documento dal manoscritto o da una copia);

e. Interrogatorio di don José Pedro da Silva, poi vescovo di Viseu, a cui la veggente rispose il 1 agosto 1947.

Oltre a queste deposizioni e ai già ricordati incontri concessi a p. De Marchi e a Walsh suor Lucia rilasciò un'altra intervista, nel corso di cinque giorni (dal 16 al 20 settembre 1935), allo scrittore Antero de Figueiredo, che la veggente commenta nelle sue "Memórias" IV, pp. 368-376.

(2) Il processo canonico, che si protrasse per otto anni durante i quali suor Lucia fu interrogata diverse volte, si concluse in modo favorevole alle apparizioni. Il vescovo di Leiria, mons. José Alves Correia da Silva, in una lettera pastorale del 13 ottobre 1930, si esprime così:

"In virtù delle considerazioni esposte e di altre che omettiamo per brevità, invocando umilmente il divino Spirito Santo e fiduciosi nella protezione di Maria santissima, dopo avere ascoltato i reverendi consultori della nostra diocesi:

"Riteniamo conforme a giustizia:

"a) dichiarare degne di credito le visioni dei bambini alla Cova da Iria, parrocchia di Fatima, di questa diocesi, nei giorni 13 da maggio a ottobre;

"b) permettere ufficialmente il culto della Madonna di Fatima" (cfr. Mons. Francisco Rendeiro O.P., "A consagração pela Igreja do culto de Nossa Senhora de Fatima", in "Fatima, altar do mundo", Ocidental Editora, Oporto 1954, vol. Il pp. 179-180).

(3) Nella edizione delle "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", p. Antonio Maria Martins S.J. inserisce, tra le altre, alcune lettere della veggente al suo confessore p. José Bernardo Gonçalves S. J. e fa notare che fu quest'ultimo a "provocare più tardi la più valida corrispondenza della veggente. La maggior parte di queste lettere tratta di problemi di coscienza, per cui non possono ora essere pubblicate" (ibid., p. 399). Nella prefazione dello stesso libro, p. Martins dice che gli scritti della veggente, oltre alle "Memórias", "Comprendono migliaia di lettere, la maggior parte delle quali redatte dopo il suo ingresso nel Carmelo di Santa Teresa, a Coimbra; il 25 marzo 1948" (ibid., p. XX).

A proposito della sua corrispondenza con p. Gonçalves, suor Lucia allude, in un determinato passo, alla censura cui era sottoposta e che le impediva o le rendeva difficile trattare problemi di coscienza con lui. Sono parole sue, in una lettera a questo stesso padre, del 21 gennaio 1940: "Da ternpo desideravo anche scriverle, ma diversi motivi me lo hanno impedito. Il principale è stato la censura. Scrivere e non dire ciò che bisognava, mi pareva rubarle tempo; scriverlo con la censura, impossibile. La necessità talora non è stata poca, ma pazienza. Tutto è passato, e il nostro buon Dio tiene buono tutto, come ha mandato la ferita, così l'ha curata. Sa bene di essere medico sulla terra. In verità lo confesso, dubitavo anche che Lei non sarebbe stato disposto a sprecare tempo con me. Perciò gradisco molto la sua lettera e la carità che ha usato con me nell'aprirmi la strada. Il Signore La ricompensi" (ibid., p. 41 8).

(4) Rispondendo a una domanda di Walsh nel colloquio a lui concesso, se, riferendo le parole dell'Angelo e della Madonna, aveva ripetuto le parole esatte udite, o aveva dato soltanto il senso generale, suor Lucia dichiarò: "Le parole dell'Angelo erano di una intensità e di una forza preponderante, una realtà soprannaturale, tali da non poter essere dimenticate. Sembrava che mi si incidessero esattamente ed indelebilmente nella memoria. Quanto alle parole della Madonna la cosa è differente. Non saprei essere sicura che ogni parola sia esatta. Era piuttosto il senso che veniva a me, ed io misi in parole quello che avevo capito. Non mi è facile spiegare questa cosa" (cfr. W. T. Walsh, p. 325). Davanti alla difficoltà di tradurre in parole umane quanto aveva udito dalLa Madonna - come è comune in certi fenomeni mistici - suor Lucia mise sempre, tuttavia, tutto l'impegno nel riprodurre parola per parola ciò che la santissirna Vergine le comunicò. Questo appare chiaro nell'interrogatorio al quale la sottopose p. Iongen, e che di seguito riproduciamo:

- "Volle limitarsi rivelando il segreto, a dare il senso di quello che la SS.Vergine le disse, oppure citò le sue parole alla lettera ?"

- "Quando parlo delle apparizioni mi limito al significato delle parole. Quando scrivo, invece, faccio attenzione a citare letteralmente. Per questo volli scrivere il segreto parole per parola"

-"E’ certa di aver conservato tutto a memoria'?"

- "Penso di sì".

- "Le parole del segreto furono pertanto rivelate secondo l'ordine in cui furono comunicate?"

"Sì" (cfr. G. De Marchi, p. 383).

(5) I veggenti intesero sempre che l'ultima apparizione sarebbe stata in ottobre, il che, per altro, fu loro esplicitamente detto nella apparizione di agosto. I "sei mesi consecutivi" includono, pertanto, la prima apparizione. La settima, della quale si parla più avanti è fuori della serie.

(6) Si è sempre inteso che l'ordine "di imparare a leggere" era soltanto per Lucia, dal momento che gli altri veggenti dovevano essere portati in cielo entro breve ternpo, secondo la promessa della Madonna in questa stessa apparizione.

(7) I veggenti mantennero il più stretto riserba su quanto fu loro detto nella apparizione dei mese di giugno, a proposito della devozione al Cuore Immacolato di Maria, giungendo anche a dichiarare che la Madonna aveva loro rivelato un segreto. Nelle sue "Memórias", suor Lucia spiega che la santissima Vergine non chiese loro propriamente il segreto su questo punto. "Ma sentivamo che Dio ci spingeva a questo", aggiunge la veggente (cfr. "Memórias" IV, p. 336).

(8) Gli autori forniscono alcuni dettagli sulle grazie chieste in questa occasione da Lucia alla Madonna. Una di esse fu la guarigione del figlio paralitico di Maria Carreira. La Madonna rispose che non lo avrebbe guarito e che non lo avrebbe tratto dalla sua povertà, ma che recitasse tutti i giorni il rosario in famiglia e gli avrebbe dato i mezzi per vivere (cfr. G. De Marchi, p. 107; L. G. da Fonseca, pp. 48-49). Un altro infermo chiedeva di andare presto in cielo. La Madonna ripose che non avesse fretta, che sapeva bene quando doveva venire a prenderlo (cfr. G. De Marchi p. 107). Walsh riferisce che Giacinta "trovò il modo di dir loro [cioè ai suoi genitori] che la Madonna voleva che ogni famiglia dicesse il Rosario assieme ogni giorno" (cfr. W. T. Walsh, p. 145). Tuttavia, l'unico riferimento a questa pia pratica, che abbiamo incontrato nelle relazioni delle apparizioni è il consiglio appena riferito, dato al figlio di Maria Carreira.

(9) Nelle dichiarazioni fatte nel febbraio 1946 al monfortano olandese p. Iongen, suor Lucia confermò di avere sentito la Madonna pronunciare il nome di Pio XI non sapendo, allora, se si trattava di un papa o di un re. Per suor Lucia non presenta nessuna difficoltà il fatto che di solito si intenda che la guerra è cominciata soltanto sotto il pontificato di Pio XII. Ella fa notare che l'annessione dell'Austria - e, potremmo aggiungere, diversi altri avvenimenti politici della fine del regno di Pio XI - costituisce una autentica premessa della conflagrazione, che si configurerebbe completamente come tale qualche tempo dopo (cfr. Conversazione con p. Iongen, in G. De Marchi p. 383).

(10) Lucia pensò di vedere "grande segnale" nella luce straordinaria - che gli astronomi interpretarono come una aurora boreale -, che illuminò i cieli dell'Europa nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 (dalle 20 h 45 alla 1 h 15 con brevi intervalli). Convinta che la guerra mondiale stava per scoppiare – che "doveva essere orribile, orribile" - raddoppiò gli sforzi per ottenere che si ottemperasse alle richieste - che, come si vedrà nella parte IV - le erano state comunicate. In questo senso, scrisse una lettera direttamente a Papa Pio XI (cfr. G. De Marchi p. 386; W. T. Walsh, pp. 329-330; L. G. da Fonseca p. 52).

(11) La visione dell'inferno e l'annuncio delle cose future che a essa fa seguito costituiscono le due parti note del segreto di Fatima, comunicato ai veggenti durante l'apparizione di luglio. Nella prefazione alla edizione brasiliana degli scritti di suor Lucia, p. Antonio Maria Martins S.J. afferma, in modo categorico, che la terza parte del segreto, "il cui testo non è stato ancora divulgato, tratta soltanto della cosiddetta "Crisi della Chiesa"" (cfr. "O Segredo de Fatima nas "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", p. XVIII). L'autore non spiega come ha saputo questo e non dà maggiori chiarimenti sul problema. Comunque, la informazione è così plausibile, che quasi si dovrebbe dire che il segreto non poteva non vertere su questo gravissimo tema. Questo spiegherebbe, forse, perché questa parte del messaggio non è stata ancora divulgata, nonostante la enorme aspettativa esistente in tutto il mondo.

E’ interessante notare che nelle "Memórias" III, suor Lucia termina il racconto della seconda parte del segreto con le parole: "e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace". Nelle "Memórias" IV, aggiunge immediatamente dopo, come a conclusione: "In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.". Da questo sembra logico dedurre che il dogma della fede si perderà in una estensione così grande del mondo che è degno di speciale menzione il fatto che si conservi in Portogallo. Ma che cosa significa propriamente che si conservi o non si conservi il dogma della fede in un determinato paese? E’ difficile precisarlo. Tuttavia, qualunque sia la portata che si dà a questa espressione, è evidente che si riferisce a una crisi della fede. E così sfociamo nuovamente, in pieno, nel gravissimo tema dell'attuale crisi nella Chiesa, posto che la crisi della fede è la radice stessa di questa crisi.

D'altra parte, l'"ecc." con cui suor Lucia conclude la narrazione suggerisce l'idea che la terza parte del segreto si inserisca proprio a questo punto del racconto e si leghi alla frase appena detta. Ebbene questa permette di ipotizzare, come abbiano visto, lo svolgersi di una crisi della fede cattolica in tutto il mondo. Così, diventa molto verosimile la congettura secondo cui la crisi nella Chiesa sia il tema della terza parte del segreto. Per altro, se trascuriamo il terreno delle congetture - d'altronde plausibili - e ci atteniamo alla realtà, uno degli aspetti più spaventosi della crisi nella Chiesa è proprio costituito dalla infiltrazione marxista negli ambienti cattolici. Questo aspetto della crisi era già così allarmante nel 1968 che in quell'anno un milione e 600 mila brasiliani, 280 rnila argentini, 105 mila cileni e 25 mila uruguaiani sottoscrissero una petizione a Sua Santità Papa Paolo VI, chiedendo urgenti misure per arrestare questa infiltrazione a ciò invitati dalle Società per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà dei rispettivi paesi.

Ora, il comunismo è precisamente il flagello con cui Dio vuole punire il mondo per i suoi delitti. La Madonna ha detto, nella seconda parte del segreto, che "la Russia [...] diffonderà i suoi errori nel mondo". Quando vediamo che questi errori hanno raggiunto la sacrosanta barca della Chiesa cattolica - PaoloVI afferma anche di avere la sensazione che "da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio" (Allocuzione per il nono anniversario della incoronazione, del 29-6-1972 in "Insegnamenti di Paolo VI", vol. X, p. 707) - non possiamo fare a meno di pensare che vi sarebbe una grande congruenza tra la seconda e la terza parte del segreto, se questa trattasse effettivamente della crisi nella Chiesa.

Infine suor Lucia mette in rilievo che "il segreto consta di tre cose DISTINTE" (cfr. "Memórias" III, p. 218). La prima è la visione dell'inferno, la seconda è l'annuncio del castigo e dei mezzi per evitarlo; la terza riguarderebbe – secondo l'affermazione di p. Antonio Maria Martins S.J. e le congetture che abbiamo fatto - la crisi nella Chiesa, fattore di condanna all'inferno di un numero enorme di anime (prima parte del segreto) e una delle cause del castigo che si abbatterà sul mondo (seconda parte del segreto).

(12) Di questa giaculatoria circolano formulazioni un poco diverse. Piccole varianti appaiono perfino nei manoscritti e nei colloqui di suor Lucia. La formulazione che registriamo si trova nelle "Memórias" IV, pp. 340 e 342, ed è stata confermata dalla veggente nella conversazione con Walsh (cfr. W. T. Walsh p. 326). Nelle "Memórias" III, p. 220, invece di "quelle" c'è "le"; allo stesso modo si esprime in una lettera a P. José Bernardo Gonçalves S.J. (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", p. 442). Nella risposta all'interrogatorio del dr. Goulven, però, la frase finale ha la seguente redazione: "e soccorrete principalmente le più bisognose (cfr. S. Martins dos Reis, "A Vidente de Fatima dialoga e responde pelas Aparições", p. 39). Come si può vedere quest'ultima formulazione è quella che si allontana di più dalle altre, ma è anche quella su cui la veggente insiste meno, dal momento che è attestata in un solo documento. Per altro non si sa se don Sebastião Martins dos Reis, che l'ha pubblicata, l'ha trascritta direttamente dal manoscritto o da una copia dattilografata. In questa ultima ipotesi sarebbe interessante confrontare il manoscritto e la copia dattilografata del citato interrogatorio, per constatare se non vi è stato qualche errore di trascrizione.

E’ certo che i veggenti recitando la giaculatoria, la intendevano applicata alle anime che si trovano in maggiore pericolo di condanna, e non alle anime del purgatorio. Lo afferma espressamente suor Lucia. In una lettera del 18 maggio 1941 a p. Gonçalves: "L'hanno tradotta (la giaculatoria) facendo l'ultima supplica per le anime del purgatorio, perché dissero di non capire il senso delle ultime parole; ma io credo che la Madonna si riferisse alle anime che si trovano in maggiore pericolo di condanna. Questa fu la impressione che mi rimase, e forse anche a lei sembra lo stesso dopo avere letto la parte del segreto che ho scritto e sapendo che ce l'ha insegnato poi, nella 3a apparizione, in luglio (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia" p. 442).

Perciò la formula "O Gesù mio, perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, sollevate le anime del purgatorio, specialmente le più abbandonate", è certamente scorretta.

(13) Presi d'assalto, dopo questa apparizione, con domande relative a che cosa la Madonna aveva detto, i veggenti dichiararono che si trattava di un segreto. – "E’ una cosa buona?" insistettero gli interlocutori – "Per alcuni è buona, per altri è cattiva", risposero i bambini (cfr. G. De Marchi p. 110; cfr. W. T. Walsh, p. 129).

Prima dell'ultima apparizione, Francesco e Giacinta, interrogati dal canonico dr. Manuel Nunes Formigão, se "il popolo avrebbe motivo di rattristarsi se sapesse il segreto", risposero: - "Sì" (G. De Marchi p. 186; W. T. Walsh pp. 203-204).

Il castigo predetto nella apparizione di luglio sarebbe consistito nella guerra del 1939-1945? L'analisi del testo sembra portare alla conclusione che la seconda guerra mondiale fu soltanto l'inizio o l'anticamera del grande castigo.

Infatti la Madonna annuncia che "diverse nazioni saranno annientate". Ora, diverse nazioni sono state duramente punite durante la guerra e dopo ma non si può dire che siano state annientate.

D'altra parte suor Lucia, in un colloquio concesso a Walsh, già dopo la fine della conflagrazione, e precisamente il 15 luglio 1946, osservò: - "Ciò che la Madonna vuole è che il Papa e tutti i Vescovi del mondo in un giorno particolare consacrino la Russia al suo Cuore Immacolato. Se ciò non vien fatto, gli errori della Russia si diffonderanno in ogni paese del mondo". – "Vorrebbe questo significare, secondo il suo modo di vedere, che ogni paese senza eccezione, sarà pervaso dal comunismo?" - "Sì" rispose la veggente (cfr. W. T. Walsh, pp. 327-328).

Ora, la espansione del comunismo e la sua diffusione ideologica in tutto il mondo cominciarono nel modo più chiaro con la fine della guerra. Quindi si deve pensare che il castigo annunciato dalla Madre di Dio è appunto in corso.

Finalmente, se il castigo fosse già passato, si dovrebbe già essere compiuta anche la parte del messaggio che parla della vittoria di Maria santissima e della instaurazione del suo regno, chiaramente indicate con le parole: "Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà". Ora, questo è proprio quanto meno si può dire che sia successo.

Per tutto questo, ci sembra che le terribili sofferenze della seconda guerra mondiale devono essere considerate soltanto come premesse dei castighi annunciati dalla Madonna e che ancora devono giungere a compimento.

(14) Vi è qualche dubbio su questa data. La stessa suor Lucia non la ricorda bene: nelle "Memórias" Il e IV dice che fu in questo giorno; ma nella risposta al dr. Goulven opta per il 19, scrivendo a margine: "E’ la data per la quale propendo di più, perché, se fosse stato il giorno 15, saremmo stati in prigione soltanto un giorno intero,- e ricordo che vi restammo di più" (cfr. S. Martins dos Reis, p. 43). Nell'inchiesta canonica del luglio 1924, Lucia fa un rapporto circostanziato, giorno per giorno, della sua prigionia insieme agli altri veggenti, e dice che i tre ritornarono da Ourém il 16. Così la maggior parte degli autori dà come certa la data del 19 agosto, corrispondente alla domenica seguente, poiché la veggente ricorda che l'apparizione avvenne in una festa di precetto.

Ora, tanto nelle sue "Memórias" II e IV come nella inchiesta canonica, Lucia afferma perentoriamente che l'apparizione dei Valinhos avvenne lo stesso giorno del suo ritorno da Vila Nova de Ourém. Siccome i bambini erano stati rapiti il 13, se l'apparizione fosse avvenuta il 19, essi sarebbero rimasti prigionieri sei giorni e anche questo pare eccessivo.

Quindi Galamba de Oliveira opta per il 15, pensando che vi possa essere stato un errore di conto di una notte e di un giorno, nella narrazione fatta da Lucia davanti alla commissione canonica, nel 1924 (cfr. J. Galamba de Oliveira, p. 83).

(15) A questo punto De Marchi aggiunge le parole della Madonna: "Se non ti avessero portata a Vila Nova il miracolo sarebbe stato più strepitoso" (cfr. G. De Marchi p. 151). Nessun altro autore registra questa frase, che non compare neppure nelle "Memórias" di suor Lucia.

(16) Secondo il racconto di questa apparizione, fatto da suor Lucia al rettore della parrocchia di Fatima il 21 agosto 1917, e confermato dalle risposte alla inchiesta canonica dell'8 luglio 1924, questa ultima frase non sarebbe stata detta nella quarta, ma nella quinta apparizione, dove la pose De Marchi (cfr. G. De Marchi p. 169).

(17) I bambini avevano incominciato a usare come cilicio un pezzo di corda grossa, che non si toglievano neppure per dormire. Questo molte volte impediva loro di prendere sonno, e passavano intere notti in bianco. Da ciò l'elogio e la raccomandazione della Madonna.

(18) De Marchi continua la frase della Madonna: "perché Gesù non si fida di loro" (cfr. G. De Marchi p. 169).

Nelle risposte al dr. Goulven, suor Lucia dice che non ricorda di avere riferito questa frase (cfr. S. Martins dos Reis, p. 45).

De Marchi pone a questo punto anche la seguente richiesta di Lucia alla Madonna: "Ci sono molti che dicono che io sono una imbrogliona, che meriterei di essere impiccata o arsa viva. Fate un miracolo perché tutti credano!" (cfr. G. De Marchi p. 70).

Nessuna di queste frasi compare nelle "Memórias" di suor Lucia.

(19) De Marchi aggiunge il seguente dialogo:

Lucia: "Alcune persone mi diedero due lettere per Voi ed una boccetta d'acqua di Colonia".

La Madonna: "Queste cose non servono per il Cielo!" (G. De Marchi p. 170).

In riposta all'interrogatorio di don José Pedro da Silva, suor Lucia dice che non ricorda di avere offerto alla Madonna del "profumo" (cfr. S. Martins dos Reis, p. 63). Anche questo colloquio non compare nelle "Memórias" della veggente.

(20) In una lettera del 18 maggio 1941, a p. José Bernardo Gonçalves S.J., suor Lucia chiarisce che, a questo punto, la Madonna disse che avrebbe concesso alcune di queste grazie entro un anno e altre no (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia" p. 442).

(21) De Marchi conclude questa apparizione nel modo seguente:

Lucia: "Non volete più niente da me?"

La Madonna: "Non voglio altro".

Lucia: "Io pure non vi chiedo più nulla" (cfr. G. De Marchi p. 199).

Questo pittoresco colloquio non compare nelle "Memórias" di suor Lucia.

(22) Nel luglio 1919 Giacinta era stata portata all'ospedale di Vila Nova de Ourém, e vi era rimasta due mesi.

(23) Alcuni autori dicono soltanto suor Maria del Cuore Immacolato.

Sui motivi per cui suor Lucia lasciò l'Istituto di Santa Dorotea per entrare nel Carmelo di Coimbra, il vescovo-conte di questa città così si esprime in una lettera del 27 maggio 1948 a p. José Aparicio S.L. già direttore spirituale della veggente: "Di fatto la veggente passò il giorno 25 marzo al Carmelo di questa città, perché il Santo Padre, a sua richiesta, ordinò che non sollevassi difficoltà al suo trasferimento, perché era disturbata da innumerevoli visite, alcune delle quali molto impertinenti e dettate da curiosità, che la tormentavano senza vantaggio per nessuno. [...] Ella disse "e che non aveva mai provato tanta pace e gioia come in quel rifugio, che non avrebbe cambiato per nulla al mondo. Sulla base del desiderio del Santo Padre, non riceve né lettere né visite, ma la metto al corrente, per iscritto, delle necessità di persone che le si raccomandano. Non ho ancora una eccezione. [...] Possono farle visita soltando coloro che hanno ottenuto autorizzazione dalla Santa Sede" (cfr. Luiz Gonzaga Mariz S.J., "Fatima, onde o céu tocou a terra", 2a ed., Editora Mensageiro da Fé Ltda., Salvador 1954, p. 43).

(24) Cfr. l'interrogatorio di p. Iongen in S. Martins dos Reis, p. 82.

(25) "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", pp. 462 e 464. Appunti di p. José Bernardo Gonçalves S.J., copiati da un manoscritto di suor Lucia che, sembra, non esiste più (cfr. le edizioni brasiliana e portoghese delle "Memórias" di suor Lucia, p. 193).

(26) Allusione alla promessa di Nostro Signore a Luigi XIV, attraverso santa Margherita Maria Alaccoque, di dargli la vita della grazia e la gloria eterna, come pure la vittoria su tutti i nemici, se il re si fosse consacrato al Sacro Cuore e lo avesse fatto regnare nella sua reggia, dipingere sui suoi stendardi e incidere sul suo stemma. La richiesta così formulata dal Signore non era stata ancora accolta quando, nel 1792, prigioniero nella Torre del Tempio, Luigi XVI fece voto di consacrare solennemente al cuore di Gesù la sua persona, la sua famiglia e il suo regno, se avesse recuperato la libertà, la corona e il potere regale. Ormai era tardi: il re usci dalla prigione soltanto per andare al patibolo.

(27) Come si vede, suor Lucia segue da vicino quanto accade nel mondo relativamente alle richieste di Nostro Signore e della Madonna. Ma non sempre viene a connoscenza dei fatti attraverso le normali vie di informazione. Ella dice a p. Gonçalves, in una lettera del 21 gennaio 1940: "Cose di questo genere [alcuni articoli di rivista che volevano vedesse] sono solita leggerle solo se me lo ordinano specificamente i superiori.

Del resto le mie superiore gradiscono che rimanga nella ignoranza di quanto succede, e io sono contenta, non sono curiosa.

Quando Nostro Signore vuole che sappia qualcosa, si incarica di farmela conoscere. A questo fine ha tanti mezzi!" (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", p. 420).

(28) Nella seconda parte del segreto la Madonna annunciò il trionfo del suo Cuore Immacolato, che si realizzerà dopo il castigo con cui Dio punirà il mondo per i suoi delitti. In questo documento, suor Lucia allude a "un ritorno più completo" del mondo a Dio nostro Signore. Tutto questo si combina in modo mirabile con il Regno di Maria profetizzato da san Luigi Maria Grignion di Montfort nel suo celebre "Trattato della vera devozione a Maria" e nella sua non meno famosa "Preghiera infuocata". Nel Regno di Maria, secondo questo santo, la Madonna avrà una posizione centralissima in tutta la vita della società religiosa e temporale, esercitando uno speciale impero sulle anime; così si realizzerà una splendida rifioritura della santa Chiesa e della civiltà cristiana. Il messaggio di Fatima è una magnifica promessa di realizzazione di questa visione profetica ancora ai nostri giorni.

(29) Nel maggio 1936 l'episcopato portoghese riunito a Fatima fece voto di ritornarvi in assemblea plenaria, se il paese fosse rimasto libero dal pericolo rosso così paurosamente prossimo, dal momento che la rivoluzione comunista in Spagna avrebbe potuto facilmente propagarsi nel paese vicino. Scongiurato insperatamente questo pericolo, i vescovi portoghesi ritornarono alla Cova da Iria il 13 maggio 1938 e mantennero la loro promessa, con una solenne cerimonia di ringraziamento per quella che esplicitamente riconoscevano essere una miracolosa protezione della santissima Vergine sulla loro patria. Nella stessa occasione rinnovarono la consacrazione della nazione portoghese al Cuore Immacolato di Maria, fatta sette anni prima (cfr. don Moreira das Neves, "As grandes jornadas de Fatima", in "Fatima, altar do mundo", vol. II, pp. 249-257). In segno di gradimento per questa consacrazione, Nostro Signore promise al Portogallo una speciale protezione durante la seconda guerra mondiale, aggiungendo che questa sarebbe stata la prova delle grazie che avrebbe concesso alle altre nazioni se, come il Portogallo, gli fossero state consacrate (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia", pp. 436 e 438). Queste grazie concesse al Portogallo negli anni Trenta e Quaranta non significavano, però, che il pericolo rosso e il castigo delle guerre si fossero definitivamente allontanati da questo paese, come per altro si evince da quanto poi si legge nella lettera del 18 agosto 1940 a p. Gonçalves, e in altre che si trovano nel volume "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia" (pp. 438, 440 e 442), e anche dalle visioni di Giacinta, che abbiamo riferito nella parte III di questo studio.
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 22:49
«Ci salveremo, oppure ci condanneremo. Però Padre, bisogna dire alle persone: che non devono stare a sperare un richiamo alla preghiera ed alla penitenza, né dal Sommo Pontefice, né dai Vescovi, né dai Parroci, né dai Superiori Generali. È già tempo che ognuno, di sua iniziativa, compia Opere Sante, e riformi la sua vita secondo i richiami della Madonna Santissima.»


Questo sopra é il vero scritto,mentre qui sotto c é lo scritto un po aggiustato secondo dell "obbiettivo...e la differenza é TANTA!(postato da Ghergon)

Padre, non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose. No.


Direi che il primo sottindende che ogniuno deve sbrigarsi ad una scelta responsabile senza tentennamenti a decidersi a Dio...mentre il secondo vuole far apparire il Vaticano come satana...piccole,grandi differenze.

E questo é solo uno dei tanti,infiniti esempi di come si usa veritá e menzogna a secondo dell obbiettivo...basta cambiare un nome o due,qualche articolo...ed ecco il risultato.


Poi,molto importate all obbiettivo che si vuole attendere é spezzetare o dividere o unire pezzi di tempi diversi come se fosse uno unico,pezzi di sequenze diverse ricostruendoli in altre sequenze.

Quindi questa sarebbe la veritá...
LiviaGloria
00giovedì 16 aprile 2009 22:52
Anche di questo post non metti la fonte...come mai?
Lo sai che hai l obbligo di inserirla?
Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 23:45
A cosa ti serve mettere tonnellate di parole?
LA VERITA' è UNA SOLA.

osi mettere in dubbio le parole di SUOR LUCIA DOS SANTOS?
se è così dillo apertamente!
Ghergon
00giovedì 16 aprile 2009 23:58
e poi cosa c'entra il terzo segreto!? Posti pagine sul segreto...ma Lucia nella famossissima intervista non parla del Segreto in se ma della parole che Gesù e la Madonna le hanno detto personalmente negli anni seguenti!
Non andare fuori topic e rispondi!
Osi mettere in dubbio Suor Lucia?
Neghi l'evidenza?
LiviaGloria
00venerdì 17 aprile 2009 08:46
Tu rispondi alle mie e rispondero alle tue.

[SM=g10697] [SM=x268959]

Anche qui non hai messo la fonte.
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 09:06
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 09:16
Re:
Ghergon, 16/04/2009 10.41:

Dopo questo Suor Lucia venne fatta tacere.
Certa gerarchia folle del CVII nascose la Verità!

Gesù grida: ‘Non hanno voluto ascoltare la mia domanda, Come il re di Francia se ne pentiranno...!
Fai sapere ai miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura. …


E siccome la gerarchia ha tradito:
"Ciascuno intraprenda la propria conversione senza aspettare esortazioni dalla Gerarchia.

..."non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose!
No!

Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso..."

Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale(cattolica) Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino!

chiaro?




LiviaGloria
00venerdì 17 aprile 2009 10:11
Peccato che non si faccia risaltare anche queste parole

"Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta!... Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno, ma sarà tardi (26). La Russia avrà già sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre dovrà soffrire molto" (


rispondo quasi lo stesso che ho detto altre volte. Mi spiace che non sia già stato fatto; ma Dio stesso, che l'ha chiesta, ha permesso che sia andata così.


Il Santo Padre! Prega molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi. Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Le è affidata"" (



"Egli, [Nostro Signore], se vuole, può fare sì che la causa proceda rapidamente. Ma, per castigo del mondo, lascerà che vada lentamente.


allora in avanti suor Lucia viene riconoscendo la validità della consacrazione fatta da Papa Giovanni Paolo Il il 25 marzo 1984.

Bene,da qui si nota che il Signore ha detto anche che la consacrazione sará fatta tardi ,MA SARa FATTA,infatti é giá fatta come poi suor Lucia ha confermato.

In piu il Signore ha fatto comprendere che anche il ritardo é stato per volontá di Dio,come giustizia.

Quindi giá il Signore aveva previsto sia il ritardo che la consacrazione avvenuta.

D altronde..."se Dio é per noi,chi puo essere contro di noi?"

Giovanni Paolo II "non abbiate paura"
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 10:59
Re:
LiviaGloria, 17/04/2009 10.11:

Peccato che non si faccia risaltare anche queste parole

"Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta!... Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno, ma sarà tardi (26). La Russia avrà già sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre dovrà soffrire molto" (


rispondo quasi lo stesso che ho detto altre volte. Mi spiace che non sia già stato fatto; ma Dio stesso, che l'ha chiesta, ha permesso che sia andata così.


Il Santo Padre! Prega molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi. Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Le è affidata"" (



"Egli, [Nostro Signore], se vuole, può fare sì che la causa proceda rapidamente. Ma, per castigo del mondo, lascerà che vada lentamente.


allora in avanti suor Lucia viene riconoscendo la validità della consacrazione fatta da Papa Giovanni Paolo Il il 25 marzo 1984.

Bene,da qui si nota che il Signore ha detto anche che la consacrazione sará fatta tardi ,MA SARa FATTA,infatti é giá fatta come poi suor Lucia ha confermato.

In piu il Signore ha fatto comprendere che anche il ritardo é stato per volontá di Dio,come giustizia.

Quindi giá il Signore aveva previsto sia il ritardo che la consacrazione avvenuta.

D altronde..."se Dio é per noi,chi puo essere contro di noi?"

Giovanni Paolo II "non abbiate paura"



E allora?
Proprio questo dimostra che sarà fatto tardi, TROPPO TARDI e che quindi al momento si ha davvero una gerarchia per buona parte indegna...
NON PUOI SMENTIRE NULLA.
SUOR LUCIA HA DETTO BENE:
..."non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose!
No!
Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso..."

Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale(cattolica) Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino!



LiviaGloria
00venerdì 17 aprile 2009 15:27
www.cesnur.org/2001/mi_oct03.htm


6. Il "cattolicesimo di frangia"

La nozione di "cattolicesimo di frangia" - non poco controversa - comprende quei movimenti che si dichiarano cattolici ma che non sono in comunione con la Chiesa di Roma, o perché non ne accettano l’autorità - non riconoscendo, per esempio, Giovanni Paolo II come Papa e considerando il soglio di Pietro "vacante" -, o perché, per quanto essi si ritengano soggettivamente in comunione con la Chiesa cattolica, la Santa Sede o il vescovo competente ritengono che le cose non stiano così, e che la comunione si sia rotta in seguito a una condanna non seguita da una correzione degli errori segnalati e da un ravvedimento [29]. Il sociologo statunitense Michael Cuneo è l’autore di uno degli studi più noti e ricchi di informazioni sul cattolicesimo di frangia; ma la sua opera - The Smoke of Satan, del 1997 [30] - ha dato luogo anche a qualche critica. Infatti, Cuneo considera "di frangia" i cattolici che dissentono dalla linea della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, e ne distingue tre gruppi: i "conservatori", i "separatisti" e i "mariano-apocalittici". I "conservatori" di Cuneo sono critici nei confronti di alcune tendenze e documenti della Conferenza Episcopale americana, ma sono pacificamente in comunione con la Chiesa e con Roma; molti di loro si sono quindi risentiti per essere stati in qualche modo accostati ai "separatisti", che sono invece coloro che non si considerano in comunione con Roma in quanto "sedevacantisti"; Cuneo non si diffonde particolarmente sulla - ovviamente non sedevacantista - Fraternità Sacerdotale San Pio X, preferendo studiare i sedevacantisti in quanto si conformano meglio e senza ambiguità al suo tipo ideale del "separatista". In questa sede, rilevante è la distinzione che Cuneo stabilisce fra la deriva "separatista" e quella "mariano-apocalittica". Entrambe - quanto ai gruppi da lui studiati - portano fuori della comunione con la Chiesa, ma per ragioni diverse. I "separatisti" lasciano Roma in quanto rifiutano una serie di dottrine - in particolare, in tema di libertà religiosa e di ecumenismo - e di pratiche - la nuova liturgia - conciliari e post-conciliari. I "mariano-apocalittici" seguono rivelazioni che la Chiesa dichiara non di origine soprannaturale; quando la Chiesa si pronuncia negativamente, preferiscono seguire la rivelazione anziché la Gerarchia. "Non è - scrive Cuneo - che i tradizionalisti [un’espressione che il sociologo americano usa qui come sinonimo di "separatisti"] non abbiano essi stessi interesse per le visioni profetiche e le previsioni apocalittiche. Il punto critico è che per i tradizionalisti questo è senz’altro un interesse secondario, una specie di hobby spirituale; mentre per i gruppi mariano-apocalittici non c’è nulla di più importante" [31]. Nel mondo "separatista" i riferimenti a Fatima e ad altre apparizioni abbondano, ma nessun gruppo "separatista" si costruisce su Fatima, né considera le apparizioni l’elemento centrale della sua spiritualità. Sul punto specifico di Fatima, chi ne parla troppo è anzi da un certo punto di vista sospetto nel mondo "separatista", sia perché l’insistenza sull’apparizione e su elementi politici di tipo anticomunista sembra distrarre dalla lotta considerata prioritaria per la liturgia detta di San Pio V e contro gl’insegnamenti del Vaticano II sulla libertà religiosa e sull’ecumenismo, sia - nel contesto specificamente americano, e secondo Cuneo - perché la centralità di Fatima è legata a un personaggio che i "separatisti" preferirebbero dimenticare. Si tratta di Francis Schuckhardt (1937-), prima laico appassionato di Fatima, quindi vescovo "vagante" e fondatore della comunità sedevacantista tuttora fiorente di Mount St. Michael a Spokane, nello Stato di Washington - CMRI, Congregazione di Maria Regina Immacolata -, in seguito espulso dalla sua stessa comunità dove aveva cercato d’imporre un bizzarro culto della personalità, e infine ospite delle prigioni californiane dopo un arresto nel 1987 per traffico di droga [32]. Su questo punto, l’analisi di Cuneo appare persuasiva: quasi tutti i gruppi "separatisti" presenti in Italia e studiati nella Enciclopedia delle religioni in Italia da me, con altri, curata parlano di Fatima; ma nessuno nasce da Fatima o ne fa un elemento centrale del suo messaggio.

Sono meno d’accordo con Cuneo quando sembra affermare che l’intera corrente "mariano-apocalittica" nasce da Fatima e dall’anticomunismo. Il sociologo americano si concentra qui sul contesto statunitense recente, che tuttavia non nasce dal nulla ma ha alle spalle una ricca sequela di "cattolicesimo di frangia" - ante litteram, ma solo nel senso che l’espressione specifica non era ancora nata - nel XIX secolo, che ovviamente non nasce dall’anticomunismo. Altrove - studiando le radici di quello che è forse il più grande movimento "mariano-apocalittico" contemporaneo, l’Armée de Marie, fondata nel Québec da Marie-Paule Giguère (1921-) - ho cercato di tracciare una genealogia, ampiamente francofona, che va dalla scoperta e dalla pubblicazione nel 1842 del Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria di san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716) e dall’apparizione di La Salette, nel 1846, all’interpretazione apocalittica sia di testi del Montfort sia dell’apparizione alpina, sulle basi di versioni di un "segreto di La Salette" non riconosciute dalle autorità ecclesiastiche ma diffuse, negli anni del suo lungo conflitto con la Gerarchia, da una delle veggenti, Mélanie Calvat (1831-1904) [33]. Rimango convinto che il "melanismo" - diffuso da autori di diversa fama e meriti letterari, da Léon Bloy (1846-1917) a Raoul Auclair (1906-1997) [34] - costituisca la maggiore radice della corrente che Cuneo chiama "mariano-apocalittica", principalmente - ma non esclusivamente - di lingua francese, e ne alimenti molteplici filoni attraverso passaggi spesso poco noti. Ben prima del comunismo, sono la Rivoluzione francese e la caduta della monarchia in Francia a nutrire ansie millenariste e a sostenere un’interpretazione millenarista delle apparizioni mariane, secondo percorsi del resto identificati dalla più importante studiosa accademica delle apparizioni degli ultimi due secoli, Sandra L. Zimdars-Swartz [35]. Né si deve immaginare che il filone "mariano-apocalittico" sia esclusivamente ultra-conservatore e anticomunista. Spesso è così, ma - per esempio - Fatima gioca un ruolo in un movimento cattolico di frangia "progressista" italiano, l’Opera Cenacolo Familiare fondata da Salvatore Paparo (1929-), secondo cui il terzo segreto di Fatima - con un curioso rovesciamento postmillenarista che ricorda le interpretazioni di stile New Age - annuncia un’"Età Aurea del Cristianesimo" il cui avvento richiede l’abolizione del celibato dei sacerdoti e il trionfo di un’"era di amore e di pace basata sulla santità della famiglia", promossa da una "moltitudine di preti sposati" [36].

Con queste riserve, Cuneo identifica a mio avviso esattamente i due principali movimenti della movenza "mariano-apocalittica" di lingua inglese; entrambi hanno un rapporto cruciale con Fatima. Il primo - oggi, dopo la morte della fondatrice, diviso in almeno tre branche indipendenti - è il movimento nato attorno alle apparizioni non riconosciute di Bayside, un quartiere di Queens, a New York, e alla relativa veggente Veronica Lueken, nata Kearn (1923-1995). Nel 1968, Veronica dichiara di ricevere apparizioni di santa Teresa di Lisieux (1873-1897), poi - dal 1970 fino alla morte - della Madonna. Messaggi appaiono anche su fotografie di Veronica quando sono sviluppate. Nel 1971, su una fotografia scattata il 14 settembre, compaiono le parole "JACINTA 1972"; sono interpretate con riferimento a una presunta profezia della beata Giacinta Marto (1910-1920), secondo cui la Chiesa conoscerà una grande sofferenza nel 1972. Il senso di queste parole si chiarisce nel 1975: la Madonna rivela a Veronica che nel 1972 un gruppo di cardinali ha avvelenato e imprigionato Paolo VI (1897-1978) installando al suo posto un impostore "agente di Satana". Si chiarisce in seguito che è questo il contenuto del terzo segreto di Fatima: l’ingresso di Satana in Vaticano, nel pontificato romano e nella Chiesa. Naturalmente, queste rivelazioni portano Veronica in rotta di collisione con la Gerarchia: il suo movimento era stato del resto già condannato dalla Diocesi di Brooklyn, dove ha sede, nel 1973; la condanna sarà reiterata nel 1986. Il carattere piuttosto sensazionale del terzo segreto di Fatima, di cui la veggente sarebbe detentrice, finisce anche per allontanare, nel 1977, i Pèlerins de Saint Michel, noti nel Québec come Berets Blancs, membri di un movimento cattolico canadese conservatore fondato nel 1934 intorno alle teorie del "credito sociale" e a forme di protesta anti-fiscale, che nel 1973 avevano "adottato" le apparizioni di Bayside e ne avevano diffuso la conoscenza in Canadà [37]. Nonostante questo, un centinaio di gruppi di devoti di Bayside vedono la luce negli Stati Uniti d’America e altrove negli anni 1970, anche se dopo la morte della veggente nel 1995 e le divisioni fra i suoi seguaci è pure evidente un certo declino. Inizialmente, Veronica e i suoi seguaci avevano reagito positivamente al pontificato di Giovanni Paolo II [38]. Tuttavia, le ipotesi più cupe sulla situazione del Vaticano sono tornate d’attualità dopo la pubblicazione del 2000, che la maggior parte dei seguaci di Veronica giudica una contraffazione demoniaca. Il movimento rimane attivo nel proporre dal ricchissimo archivio di messaggi ricevuti da Veronica profezie di avvenimenti contemporanei. Per esempio, uno dei siti Internet animati da seguaci della veggente ha proposto diversi brani che avrebbero previsto i tragici eventi dell’11 settembre 2001, e il 7 ottobre 2001, meno di quattro ore dopo l’attacco, lo stesso sito notava che "la guerra contro il terrorismo inizia il giorno della festa della Madonna del Rosario". La richiesta della Madonna a Fatima di promuovere il Rosario "per la pace nel mondo" non è stata onorata, e così "la guerra inizia nella festa di Nostra Signora del Rosario" [39].

Se i fedeli di Veronica Lueken sono - nei termini di Cuneo - "separatisti" - così come il piccolo gruppo giapponese Seibo No Mikuni, fondato da Yukio Nemoto (1925-1988), per cui pure il vero terzo segreto di Fatima annuncia insieme castighi apocalittici e l’infiltrazione di Satana in Vaticano [40] -, l’Associazione Madonna di Fatima, o Centro di Fatima, diretta da don Nicholas Gruner (1942-), sostiene invece a gran voce di essere in comunione - se non con i vescovi - con Papa Giovanni Paolo II, che sarebbe semplicemente circondato da cattivi consiglieri. Nato in una famiglia anglofona di Montréal nel 1942, Gruner è uno studente universitario cattolico che entra nel Seminario Maggiore della sua città natale nel 1966; nel 1967, il rettore lo allontana per le sue idee conservatrici. Dopo numerosi pellegrinaggi in Europa, dove manifesta il suo entusiasmo per Fatima, Gruner si iscrive all’Angelicum di Roma e nel 1970 entra nel gruppo di novizi accolti dagli Oblati di Maria Vergine a San Vittorino Romano, dove sono attirati dai fenomeni carismatici di Fratel Gino Burresi. Nel 1973 si manifesta un dissenso fra i superiori degli Oblati di Maria Vergine e i novizi - in genere piuttosto conservatori - che ruotano attorno a Fratel Gino; Gruner è fra i novizi invitati a lasciare la congregazione, ed è in seguito accolto dai Francescani dell’Immacolata presso la Casa Mariana di Frigento, in provincia di Avellino [41]. Completati gli studi, è ordinato sacerdote ad Avellino il 22 agosto 1976. Gruner non desidera peraltro entrare fra i Francescani dell’Immacolata, e sempre ad Avellino incontra difficoltà linguistiche per esercitare un normale ministero. Torna nel Nord America - con il permesso, inizialmente, del vescovo di Avellino - e si mette alla ricerca di un prelato sufficientemente conservatore che lo accolga. Nel 1977 è convocato a Ottawa dalla signora Anne Cillis - che negli stessi mesi s’interessa a Bayside, e diventerà prima una delle maggiori sostenitrici di Veronica Lueken, quindi un’accesa oppositrice e l’autrice di un libro ostile [42], non senza rompere peraltro anche con Gruner -, che gli chiede di prendere in mano un apostolato in difficoltà incentrato su una delle statue della Madonna Pellegrina di Fatima. Gruner - che vede in Fatima il centro della sua vocazione - accetta, e trasforma un’opera in crisi in uno straordinario successo internazionale. Dal 1978 pubblica il Fatima Crusader, "Crociato di Fatima"; nei primi anni, si tratta di una pubblicazione devozionale, che cerca di mantenere buoni rapporti con gli altri movimenti di apostolato mariano. Negli anni 1980 - particolarmente dopo il trasferimento da Ottawa a Fort Erie, nell’Ontario, nel 1985 - il movimento di don Gruner si esprime in tono sempre più apocalittico e "complottista". Il tema è quello della consacrazione della Russia richiesta dalla Madonna a suor Lucia: Gruner annuncia eventi apocalittici - che sarebbero profetizzati, insieme a una grave crisi della Chiesa, nel terzo segreto - se non sarà effettuata al più presto, e alle diverse consacrazioni da parte di Giovanni Paolo II risponde costantemente che questa o quella condizione essenziale non è stata rispettata. Per denunciare la crisi della Chiesa e la grave disubbidienza alla Madonna a proposito della consacrazione, Gruner - che ha avuto nel frattempo notevoli successi nella raccolta di fondi, grazie ai quali ha potuto condurre tournée della Madonna Pellegrina in India, con grande concorso di folla - convoca una serie di congressi internazionali a Fatima nel 1992, a Città del Messico nel 1994, a Roma nel 1996) e ancora a Roma nel 2001, dove numerosi vescovi, soprattutto del Terzo Mondo, sono invitati, con spese di viaggio e soggiorno pagate dall’organizzazione. Immediatamente prima del congresso di Fatima, e in modo sistematico a partire da quello di Città del Messico, la Santa Sede pubblica messe in guardia invitando vescovi e fedeli a non partecipare. Da qualche decina, i vescovi che prendono la parola si riducono al congresso del 1996 a uno: monsignor Emmanuel Milingo, che pronuncia un forte discorso in cui accusa la massoneria e il satanismo di aver infiltrato la Chiesa ai massimi livelli [43]. Il congresso di Fatima del 1992 è particolarmente movimentato: non solo a don Gruner è fisicamente impedito di concelebrare una messa al santuario, ma alcuni partecipanti al suo congresso - fra cui il cardinale Antony Padiyara (1921-2000), arcivescovo di Ernakulam, nel Kerala indiano - sono ricevuti il 10 ottobre da suor Lucia, la quale assicura loro che la consacrazione è stata fatta da Giovanni Paolo II nella forma richiesta dalla Vergine. Due giorni dopo, il gruppo si ripresenta da suor Lucia con Gruner stesso: ma, arrivato in ritardo rispetto all’appuntamento, vede l’incontro cancellato dalla religiosa, che deve ricevere la presidentessa delle Filippine Corazon Aquino. Segando - in un certo senso - l’albero su cui è seduto, dal momento che il movimento di Gruner è nel frattempo entrato nel mirino dei movimenti anti-sette che lo accusano di essere una "setta" e di praticare il "lavaggio del cervello", il Fatima Crusader spiega inizialmente che suor Lucia è vittima, appunto, del "lavaggio del cervello": "È molto semplice usare tecniche di lavaggio del cervello su persone che vivono in un ambiente chiuso, specialmente quando sono anziane […]. Le persone sottoposte a lavaggio del cervello spesso ripudiano con entusiasmo le cose che sono state loro più sacre" [44]. In seguito, il movimento di Gruner sceglie un terreno meno scivoloso e sostiene semplicemente che nell’incontro del 1992 suor Lucia è stata impersonata da un’abile attrice [45]. Per quanto riguarda il congresso di Roma del 2001 - svoltosi dal 7 al 13 ottobre -, la Congregazione per il Clero, con una dichiarazione del 12 settembre 2001, ha ricordato che "le attività del Rev. Gruner […], tra le quali anche la suddetta Conferenza, non godono dell’approvazione delle legittime Autorità ecclesiastiche". La dichiarazione ricorda pure che "sul Rev. Nicholas Gruner pesa una sospensione a divinis, confermata da una sentenza definitiva del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica" [46]. Infatti, invitato più volte a tornare ad Avellino da successivi vescovi della città campana, Gruner aveva sempre rifiutato adducendo che questo avrebbe significato la fine dell’Associazione Madonna di Fatima; dopo ulteriori richiami, e la scadenza di un ultimatum fissato al 15 giugno 1996, il sacerdote è sospeso a divinis [47].

Nonostante la sospensione e il fatto che l’anticomunismo dopo il 1989 sia un tema che non garantisce più il successo immediato, neppure negli Stati Uniti d’America - e Gruner denunci infatti anche l’immoralità dilagante -, l’Associazione Madonna di Fatima continua ad avere diverse migliaia di seguaci e ha avuto il suo quarto d’ora di notorietà internazionale nel 2000, quando - dopo la pubblicazione della terza parte del segreto - i media hanno dato risalto alla posizione di Gruner secondo cui il testo vaticano non si riferisce al terzo segreto propriamente detto, ma al diverso - anche se autentico - resoconto di una visione dei tre fanciulli. Secondo un collaboratore di Gruner, dovrebbero esistere "due manoscritti. Il primo è un documento di quattro pagine contenente 62 righe di testo copiato dal taccuino di Suor Lucia (scritto non in forma epistolare), che descrive una visione avuta dai tre fanciulli di Fatima, e non contiene alcuna parola pronunciata dalla Madonna. Questo testo fu scritto da Suor Lucia il 3 gennaio 1944, trasferito al Sant'Uffizio il 4 aprile 1957, letto da Papa Giovanni Paolo II il 18 luglio 1981 (e quindi non poté indurlo a consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria il 7 giugno 1981, oltre un mese prima), fu custodito nel Sant'Uffizio ed è stato pubblicato dal Vaticano il 26 giugno 2000. L'altro documento è la lettera di una sola pagina contenente circa 25 righe di testo, costituite dalle parole pronunciate dalla Madonna. Questo testo fu scritto da Suor Lucia il 9 gennaio 1944 o subito prima, fu trasferito al Sant'Uffizio il 16 aprile 1957, letto da Papa Giovanni Paolo II nel 1978 (inducendolo a consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria il 7 giugno 1981), fu custodito nell'appartamento papale accanto al suo capezzale e non è stato mai reso pubblico dal Vaticano" [48].
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 16:59
Sei OT LIVIA cosa c'entra questo scritto con le parole di Suor Lucia!
Ti stai ponendo contro FATIMA !!!
Spero te ne renda conto!
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 17:12
e ancora per i miscredenti....!





“Supponiamo, caro amico, che il Comunismo [uno degli “errori della Russia” menzionati dal Messaggio di Fatima] fosse solo uno degli strumenti più evidenti di sovversione usati contro la Chiesa e le tradizioni della Rivelazione Divina … Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima.
Questo insistere da parte di Maria, sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede
nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima. … Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico. …
,

Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata in credere che l'uomo è diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”

… Cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII) all'epoca
quando era Segretario di Stato di Papa Pio XI. Citazione
riportata nel libro Pius XII Devant L'Histoire, pp. 52, 53.







“Nel Terzo Segreto viene predetto che, tra le altre cose, la grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici.”
… Cardinale Mario Luigi Ciappi, teologo personale
di Papa Giovanni Paolo II. Citazione
apparsa sul giornale Catholic, marzo 2002



“Il [Terzo Segreto] non ha nulla a che fare con Gorbachev. La Beata Vergine Maria ci sta avvertendo della grande minaccia dell'apostasia nella Chiesa.”
… Cardinale Oddi, citazione 17 marzo 1990, Il Sabato



www.devilsfinalbattle.com/it/ch4.htm



www.ilsegretoancoranascosto.it/
Ghergon
00venerdì 17 aprile 2009 17:13
Basta o ancora si dubita?
X LIVIA GLORIA
Ci sono anche i link...
LiviaGloria
00venerdì 17 aprile 2009 17:50
Perché urli?

No,non basta...perché il problema non é "fatima" e le rivelazioni,ma gli usi che se ne fanno e le contraffazioni...come giá detto in altri post

Credo sia inutile che ti arrabbi e vuoi obbligarmi a credere a certe posizioni.

Tu posti degli articoli e io ne posto altri.
Dov é il problema?

Quindi tranquillo.
LiviaGloria
00venerdì 17 aprile 2009 17:50
Per i link sei stato bravo. [SM=x268926]
Ghergon
00sabato 18 aprile 2009 09:15
Re:
Ghergon, 16/04/2009 10.41:

Dopo questo Suor Lucia venne fatta tacere.
Certa gerarchia folle del CVII nascose la Verità!

Gesù grida: ‘Non hanno voluto ascoltare la mia domanda, Come il re di Francia se ne pentiranno...!
Fai sapere ai miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel ritardare l’esecuzione della mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura. …


E siccome la gerarchia ha tradito:
"Ciascuno intraprenda la propria conversione senza aspettare esortazioni dalla Gerarchia.

..."non attendiamo che venga da Roma un invito alla penitenza da parte del Santo Padre per il mondo intero; non attendiamoci nemmeno che questo appello provenga dai nostri vescovi nelle loro diocesi, e nemmeno dalle congregazioni religiose!
No!

Nostro Signore ha già usato ben spesso di questi mezzi e il mondo non ci ha fatto caso..."

Ecco perché adesso è necessario che ciascuno di noi cominci lui stesso la propria riforma spirituale(cattolica) Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino!

chiaro?




LiviaGloria
00sabato 18 aprile 2009 13:32
e giá,peccato che poi dopo é stato confermato, che cio che era da fare é stato fatto.
Lo stesso Gesu lo confermo dicendo che sará fatto tardi,ma sará fatto.Quindi nulla di nascosto,OGGI....ho andiamo contro alle parole di Gesu?
Perché le sue parole non sono solo quelle che riporti,ma anche altre...quindi una valutazione coerente e non di parte deve tenere presente nel complessivo...e non a pezzettini come vogliono fare anche i media per convincere le persone...la tecnica é la stessa.

Se poi "il nascosto" deve servire per altri discorsi...é tutto un altro paie di maniche....

Ghergon
00mercoledì 22 aprile 2009 22:46
Re:
LiviaGloria, 18/04/2009 13.32:

e giá,peccato che poi dopo é stato confermato, che cio che era da fare é stato fatto.
Lo stesso Gesu lo confermo dicendo che sará fatto tardi,ma sará fatto.Quindi nulla di nascosto,OGGI....ho andiamo contro alle parole di Gesu?
Perché le sue parole non sono solo quelle che riporti,ma anche altre...quindi una valutazione coerente e non di parte deve tenere presente nel complessivo...e non a pezzettini come vogliono fare anche i media per convincere le persone...la tecnica é la stessa.

Se poi "il nascosto" deve servire per altri discorsi...é tutto un altro paie di maniche....




E' stato fatto?
Quello che vuole Gesù non è stato fatto.
Informati bene.


LiviaGloria
00giovedì 23 aprile 2009 13:05
"Più tardi, attraverso un'altra comunicazione interiore, Nostro Signore si lamentò con suor Lucia perché la consacrazione della Russia non era stata fatta: "Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta!... Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno, ma sarà tardi "

LA FARANNO,tradi ma la faranno,lo dice il SIGNORE,poi la suora confermo il tutto,poi il comunismo cadde,tardi,ma cadde...e prima di questo,infatti porto grandi dolori alla chiesa.


"Mi spiace che non sia già stato fatto; ma Dio stesso, che l'ha chiesta, ha permesso che sia andata così. [...]"

Qui,adirittura,abbiamo la conferma che DIO ha lasciato fosse cosí per purificare i peccati della chiesa!!




"Interiormente, ho parlato del problema a Nostro Signore; e poco tempo fa gli chiedevo perché non convertiva la Russia senza che Sua Santità facesse questa consacrazione. "Perché voglio che tutta la mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per poi estendere il suo culto e porre la devozione a questo Cuore Immacolato accanto alla devozione al mio divino Cuore". Ma, mio Dio, il Santo Padre non mi crederà, se voi stesso non lo muovete con una speciale ispirazione. "Il Santo Padre! Prega molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi. Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Le è affidata""

Qui abbiamo la riconferma TUTTA intera,la consacrazione tardiva fu voluta da Dio,non da volontá umana....(come dici tutto é in mano a Dio...)e ancora conferma che LA FARA,e che la Russia é COMUNQUE affidata a Maria.
Che forse ci sono dubbi che la volontá di Dio é manifestata con o senza uomini?

Poi voglio specificare una cosa...le visioni non sono una veritá di fede,un fedele potrebbe benissimo non credervi senza per questo mancare nulla...certo ,per conto mio,é meglio tenere le orecchie ben aperte.
Ma non credere alla Chiesa e ai papi,quella sí che é contro la veritá di fede pregata anche nel credo.
hhh.
00giovedì 23 aprile 2009 13:37
Re: e ancora per i miscredenti....!
Ghergon, 17/04/2009 17:12:








Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata in credere che l'uomo è diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”

… Cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII) all'epoca
quando era Segretario di Stato di Papa Pio XI. Citazione
riportata nel libro Pius XII Devant L'Histoire, pp. 52, 53.





liviagloria fammi capire il tuo pensiero ,a proposito di queste frasi ,secondo te un cardinale o futuro papa puo'fare queste affermazione e non risultare polemico perche' gli competono?altre persone (che assolutamente non criticano papi)non possono preoccuparsi e parlare di questi temi perche' devono pensare solo a pregare(che e' sempre cosa buona e giusta)?





“Nel Terzo Segreto viene predetto che, tra le altre cose, la grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici.”
… Cardinale Mario Luigi Ciappi, teologo personale
di Papa Giovanni Paolo II. Citazione
apparsa sul giornale Catholic, marzo 2002




liviagloria secondo te questo teologo era un' infiltrato fazionso,polemico e di frangia?





“Il [Terzo Segreto] non ha nulla a che fare con Gorbachev. La Beata Vergine Maria ci sta avvertendo della grande minaccia dell'apostasia nella Chiesa.”
… Cardinale Oddi, citazione 17 marzo 1990, Il Sabato





liviagloria anche questo cardinale e' fazioso,polemico ,di frangia o puo' esprimersi cosi perche' e un cardinale?

www.devilsfinalbattle.com/it/ch4.htm



www.ilsegretoancoranascosto.it/


secondo me se uno usa queste dichiarazioni per polemizzare sulla figura del papa portare scandali smisurati e dividere la chiesa sbaglia enormemente ma un fedele sempre confidando nell'aiuto dello spirito santo puo' parlare tranquillamente e avvertire altri fratelli di questo enorme pericolo per la chiesa e per noi stessi.

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