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Le Esperienze Mistiche
Il Dio dell’Universo c’è apparso, in modo obiettivo, in un tempo e in un luogo, si è incarnato in un uomo, Gesù Cristo, e ci ha rivelato la sua natura divina. Ci ha comunicato chiaramente e semplicemente il suo piano di salvezza, che era quello di credere che Gesù era Dio incarnato e d’avere fede in Lui. “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui” (Giovanni 3:36).
Prendiamo ad esempio l’analogia di un formichiere e di un bulldozer che vi si dirige proprio sopra. Se voi voleste avvertire le formiche del pericolo imminente, il modo migliore di farlo sarebbe quello, se voi poteste, di diventare voi stessi una formica per dare l’allarme. Nello stesso modo Dio si è incarnato in un uomo, non soltanto per avvertirci del pericolo di passare l’eternità senza di Lui, ma anche per rivelarsi e darci la possibilità di passare quest’eternità con Lui.
Voi potete non approvare questo piano di salvezza con la sua enfasi sulla fede in un Dio uomo: Gesù, ma è il piano dell’Artefice Supremo e il solo che conduca alla vita eterna. E’ il piano di Dio personalizzato per l’umanità.
Gli uomini, però, non accettano necessariamente questo piano divinamente architettato. Preferiscono crearsi il loro sistema di salvezza. Questi sistemi sono creazioni umane e non di Dio. C.S Lewis ci dice: ''Siete un fascio di paure egoistiche, speranze, avidità, gelosia e presunzione” (Mere Christianity, 'Let's pretend''- in italiano: Scusi… qual è il suo Dio? ‘Facciamo finta’).
Timoteo ci avverte che negli ultimi giorni : “Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore.” Nel cristianesimo il sé è considerato decaduto ed ha bisogno di redenzione. (2 Timoteo 3:1-5)
Tuttavia, è dal sé che germogliano le esperienze mistiche. Friedrich Nietzsche, l’ateo fiero che ha glorificato l’uomo, ha detto: “Voi non vi amate abbastanza” (Friedrich Nietzche, Thus spake Zarathustra, Così parlò Zarathustra p. 75). Da questa concezione egocentrica del mondo nacque l’idea del “superuomo”, un uomo liberato dai principi nobilitanti di Dio, un uomo spietato senza morali assolute, un uomo che inspira i Nazisti nel loro sterminio di milioni di creature indesiderabili.
Le dottrine della New Age (Esoterismo) sono incentrate sull’esperienza di diversi "stati di coscienza." La New Age (Esoterismo), influenzata dall’Induismo e dallo Zen, spiega che noi siamo tutti dèi e che l’abbiamo semplicemente dimenticato. Insegna che mettendoci in contatto con noi stessi, per mezzo della meditazione e dello yoga, arriveremo ad esprimere la nostra natura divina e ad attingerne. Il Dio della New Age (Esoterismo) è una forza impersonale che si trova dietro a tutte le cose. Di conseguenza Dio e la Creazione sono uno. La New Age (Esoterismo) insegna che per mettersi in contatto con questa forza (Dio), dobbiamo collegarci, come una spina nella presa della corrente. Collegarsi implica una concentrazione su se stessi. La risposta, ci viene detto, è dentro di noi. Sviluppando la nostra coscienza, noi raggiungeremo la natura divina. Dio è un’esperienza soggettiva.
Il Cristianesimo insegna che il Creatore dell’Universo è una personalità infinitamente intelligente, amorevole e disponibile. Questo Creatore è al di fuori e separato dalla sua creazione.
Stabilire un rapporto con Dio è una transazione obiettiva. Accettando Gesù Cristo come il Figlio di Dio, credendo in Lui e riponendo in lui la nostra fiducia, entriamo in un rapporto contrattuale con il Dio dell’Universo, che viene ad abitare in noi nella persona dello Spirito Santo e ci dona la vita eterna. (Giovanni 15:26, Giovanni 16:7). Nel cristianesimo, il nostro rapporto con Dio è obiettivo, non è basato né sull’umore né sui sentimenti.
Steve Kumar nel suo libro molto interessante, Christianity for Skeptics (Il cristianesimo per gli scettici) dichiara: “la presunzione basilare dietro all’idea che questa realtà non può essere che sperimentata è il concetto che un’esperienza convalida la realtà. Un’esperienza soggettiva può provare quello in cui crediamo? Quando riflettiamo sull’esperienza, vale la pena di ricordare le osservazioni del filosofo Bertrand Russell: 'Noi non possiamo fare distinzioni tra l’uomo che mangia poco e vede il paradiso e quello che beve troppo e vede serpenti.’ Quelli che cercano di provare le loro credenze metafisiche partendo dall’esperienza pensano che metafisica ed esperienza siano sinonimi. Quello che non riescono a vedere è che l’esperienza è una cosa che si possiede e la metafisica ne è l’interpretazione. Bisogna anche ricordare che le esperienze possono avere molteplici interpretazioni.”
“Se cominciamo dall’esperienza, semplicemente non avremo il modo di convalidarla, per la semplice ragione che un’esperienza soggettiva è un terreno troppo cedevole per costruirvi il fondamento di una speranza eterna. Il soggettivismo non può essere una base per la verità.” Queste osservazioni sorprendenti di Carl Jung meritano la nostra attenzione. “Noi non potremo mai decidere, in modo definitivo, se una persona è veramente illuminata o se si tratta della sua immaginazione. Noi non abbiamo il criterio per determinarlo” (Suzuki, Introduction to Zen buddhism, Introduzione al buddismo Zen, p.15). Come possiamo essere sicuri di fare l’esperienza di Dio e non del diavolo, dello Spirito Santo e non di uno spirito maligno?”
Steve Kumar ci avverte del pericolo dell’esperienza mistica che non deve essere sottovalutato. Egli cita l’esperienza di un anziano ex guru e maestro di yoga che venne a conoscenza delle potenze delle tenebre attraverso la sua esperienza mistica:
“Mi addentrai così rapidamente nella sfera dell’occulto che diventai presto il guru più giovane in Occidente, uno dei più progrediti e potenti. Due volte a settimana insegnavo yoga in televisione. Hatha-Yoga può apparire come una serie d’esercizi innocui; tutti credono che sia solo ginnastica. Io voglio avvertirvi che è solo l’inizio di una trappola demoniaca. Dopo essere diventato un insegnante di Hatha-Yoga, il mio guru mi mostrò che questi esercizi non facevano che stimolare il mio appetito per l’occulto. Era come la marijuana, che generalmente non fa altro che avviarvi verso una droga più potente e pericolosa, imprigionandovi completamente, al punto che soltanto Cristo può liberarvi. Molti pensano che il potere dell’occulto non sia altro che il potere della mente. Questo non è vero. Esiste un punto in cui finisce il potere della mente ed inizia il potere del demonio” (citazione presa da 'A Mirage from the East', Un miraggio che viene dall’Est, di Colin Weightman e Robert W. McCarthy, Adelaide, Australie: Lutheran Publishing House, 1977, p.8).
L’autore di questo sito ha praticato sinceramente la meditazione e lo yoga per sei anni. A causa della potenza inizialmente sperimentata pensò di aver trovato la risposta alla sua ricerca spirituale. Si convinse che l’uomo potesse diventare dio ed elevarsi da se stesso, che tutti noi eravamo dèi e dovevamo soltanto connetterci con noi stessi per sperimentarlo. Tuttavia, lo yoga e la meditazione crearono una dipendenza. Il tentativo di rinunciarci il secondo anno fu un fallimento e provocò degli stati d’astinenza come tensione, tremori e sudori freddi. Incapace di funzionare senza questa ‘dose’ di meditazione, egli restò, nonostante tutto, dedicato completamente alla via del misticismo orientale. Il risultato di sei anni di meditazione e di yoga, di corsi intensi, fu di una totale disillusione. Egli si ritrovò in un mondo freddo, sterile e buio. Non si realizzò alcuna promessa di felicità e d’armonia con l’ambiente. Soltanto accogliendo Cristo come salvatore personale si può trovare il vero amore, la pace e la vita. La via sulla quale egli si trovava non portava alla vita ma al soffocamento. Come dice Paolo: “Anche Satana si maschera da angelo di luce” (2 Corinzi 11:14).
Kumar cita B.B Warfield, teologo di Princeton “Colui che inizia a cercare Dio in sé stesso rischia di finire col credersi Dio” (B.B Warfield, Biblical and Theological Studies- Studi biblici e teologici - Philadelphia: Presbyterian & Reformed, 1952), p. 455.
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