Fisco, HSBC: Belgio accusa la banca di riciclaggio di denaro

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wheaton80
00mercoledì 19 novembre 2014 21:04

GINEVRA (WSI) - La banca privata svizzera del gruppo HSBC è stata accusata di riciclaggio di denaro sporco e frode da un giudice della procura del Belgio. Il braccio di private banking è accusato di aver giocato un ruolo chiave nell' evasione fiscale di oltre mille investitori benestanti. Il giudice ha ufficialmente messo sulla graticola la banca privata, che secondo lui avrebbe assistito i clienti più ricchi, tra cui trafficanti di diamanti, nel trasferimento di soldi nei parasidi fiscali offshore di Panama e Isole Vergini Britanniche. Le manovre illecite sarebbero costate «più di centinaia di milioni di euro al Belgio», fa sapere la procura del paese. La banca è stata anche incolpata di aver costituito una «organizzazione criminale» e di «esercizio illegale come intermediario finanziario». Secondo l' accusa la banca privata avrebbe avvicinato tutta una serie di clienti, tra cui degli imprenditori di diamanti di Anversa, per aiutarli a eludere i controlli fiscali. La vicenda riguarda da vicino anche la Francia ed è monitorata dalle autorità francesi. I rappresentanti della filiale svizzera della banca HSBC saranno infatti convocati nei prossimi giorni anche dai giudici del pole finanziario della procura di Parigi, con la prospettiva di una convocazione a giudizio sotto l' accusa di «riciclaggio e frode fiscale». L' inchiesta di frode fiscale aggravata è stata aperta nell' aprile dell' anno scorso dai giudici Renaud Van Ruymbeke e Charlotte Bilge sulla base dei famosi «file HSBC», noti anche come «file Falciani» dal nome dell' ex informatico della banca che li avrebbe derubati e messi a disposizione delle autorità francesi.

18 novembre 2014
www.wallstreetitalia.com/article/1776019/fisco-hsbc-belgio-accusa-la-banca-di-riciclaggio-di-den...
wheaton80
00lunedì 9 febbraio 2015 23:47
Lista Falciani. Conti neri Svizzera, 7.000 i clienti italiani

ROMA (WSI) - Lo scandalo fiscale riguarda la Svizzera ma assume dimensioni planetarie. Compaiono anche i nomi dello stilista Valentino, del campione del motociclismo Valentino Rossi e dell'imprenditore Flavio Briatore nella lista Falciani, "l'elenco completo dei centomila clienti che hanno depositato nei forzieri della filiale svizzera della banca inglese HSBC qualcosa come cento miliardi di dollari". Così scrive La Repubblica facendo riferimento alla maxi inchiesta de L'Espresso, in collaborazione con Le Monde, il Guardian e il consorzio dei giornalisti d'inchiesta ICIJ, che ha sede a Washington. Tutti i nomi della lista Falciani - 7 mila i clienti italiani - sono nelle mani dell'Espresso e di altre 44 testate giornalistiche di tutto il mondo. Scrive La Repubblica:"Lo Swissleaks è l'atto di accusa più grande contro le distorsioni del sistema bancario svizzero. Un materiale esplosivo, analizzato a fondo per otto mesi dai reporter di ICIJ con l'aiuto di una squadra di esperti in data journalism, e 140 giornalisti di 45 paesi". Tra gli altri 'evasori' in Svizzera vengono citati "la modella Elle MacPherson, il musicista Phil Collins, la popstar Tina Turner, l'ex pilota della Ferrari, Fernando Alonso. E poi il re di Giordania Abdallah II e quello del Marocco, Mohammed VI, principi degli emirati, uomini di fiducia di dittatori deposti e in carica". "Il risultato è un dossier su oltre 100mila clienti di più di 200 paesi con 81mila conti censiti dall'Iban tra il 1998 e il 2007. I file comprendono anche più di settemila cittadini italiani, che nel 2007 custodivano circa sei miliardi e mezzo di euro". Si tratta dei documenti raccolti da Hervé Falciani, un funzionario italo-francese di HSBC. “Nel 2008 - spiega il giornale - la banca svizzera lo ha accusato di avere sottratto le informazioni, ma il suo arresto in Costa Azzurra su richiesta delle autorità svizzere si è trasformato in un clamoroso autogoal: Falciani ha collaborato con i magistrati francesi e consegnato gli elenchi dei conti". All'epoca della sottrazione delle informazioni, la banca privata HSBC era il più grande istituto straniero di credito della Svizzera. Una società che offriva fiumi d'oro di stipendio ai suoi dipendenti e che riceveva i clienti in un palazzo post-moderno ornato da preziosi colonnati in marmo e legno. Al momento della sua massima espansione, nel 2007-2009, gestiva più di 120 miliardi di dollari ripartiti su circa 30mila conti di una clientela molto ricca. Da allora, HSBC Suisse ha attraversato un periodo di cambiamento radicale. Ha due terzi della sua clientela, giudicata troppo a rischio per via di conti non dichiarati al fisco. La banca ammette gli errori passati nel sistema di controllo contro l'evasione e il riciclaggio di denaro sporco. HSBC riconosce di aver aperto un numero elevato di conti sospetti e precisa di aver rispettato gli standard svizzeri dell'epoca in materia di conformità fiscale dei propri clienti, che erano decisamente più bassi di quelli odierni. Le ultime rivelazioni mettono ulteriori pressioni sulla piazza finanziaria svizzera, che dovrebbe purgare le somme di denaro non dichiarato accumulate all'epoca del segreto bancario. Dal 2018 partirà lo scambio automatico di informazioni bancarie internazionali. In quest'ottica, la lista Falciani offre un'idea dell'ampiezza della sfida che si trovano a dover affrontare le banche elvetiche.

9 febbraio 2015
www.wallstreetitalia.com/article/1800152/lista-falciani-conti-neri-svizzera-7-000-i-clienti-itali...
wheaton80
00mercoledì 18 febbraio 2015 21:05
Scosse a Londra, in Israele e perfino in Svizzera

È in Gran Bretagna, dove la HSBC ha il suo quartier generale, che l’onda d’urto della Lista Falciani sta creando gli scossoni più forti. Dopo le accuse del leader dell’opposizione laburista Ed Miliband al premier David Cameron, per aver nominato l’ex CEO di HSBC, Stephen Green, al Ministero del Commercio nel 2011 (Green ha lasciato l’incarico nel 2013), ora il parlamento ha deciso di indagare sulle presunte politiche illecite della consociata svizzera della HSBC. La Treasury Committee ha convocato per il 25 febbraio il presidente della HSBC Douglas Flint e il Chief Executive Officer dell’HMRC (l’autorità fiscale del Regno Unito), Lin Homer, per cercare di capirne di più dopo le ammissioni del colosso bancario britannico sulla mancanza di controlli nella sua filiale ginevrina. Anche il Serious Fraud Office, che si occupa delle indagini di riciclaggio su larga scala, ha annunciato che si metterà in contatto con l’HMRC, probabilmente per ampliare le sue investigazioni. Hervé Falciani, l’ingegnere informatico che ha prelevato l’archivio della HSBC Private Bank, ha rivelato ieri in un’intervista a Sky News di aver allertato le autorità britanniche sulla HSBC già nel 2008. Il clamore creato dall’iniziativa del Consorzio Internazionale Giornalisti Investigativi (che sta diffondendo in questi giorni la Lista Falciani contemporaneamente in 45 paesi di tutto il mondo), ha smosso anche le autorità fiscali israeliane. I clienti della HSBC residenti nel Paese sono 6.554, con depositi complessivi per 10 miliardi di dollari. I giornali hanno pubblicato i nomi di banchieri, manager, avvocati, presentatori TV, artisti e calciatori che hanno depositato soldi in Svizzera. E ieri la Israel Tax Authority ha annunciato che cercherà di ottenere gli elenchi. Ci aveva già provato in passato senza alcun successo ma ora presenterà una nuova richiesta alle autorità francesi. Una richiesta formale è già partita, invece, dall’Austria: il Ministro delle Finanze ha comunicato di aver chiesto assistenza giudiziaria al governo di Parigi. Secondo i dati in possesso del Consorzio investigativo, circa 1.200 conti della HSBC erano intestati a cittadini austriaci, per un ammontare complessivo di 1,2 miliardi di dollari. Si smuove perfino la Svizzera, che nei mesi scorsi ha rinviato a giudizio Falciani per spionaggio economico e violazione del segreto bancario. La procura di Ginevra ha avviato un’analisi preliminare delle informazioni pubblicate sui giornali per decidere se aprire un’inchiesta. I portavoce della procura mettono però le mani avanti: l’avvio della “riflessione” non significa che si arriverà a una decisione sulle indagini. Ma di fronte al clamore dello scandalo SwissLeaks, neppure le autorità della Confederazione possono rimanere immobili.

13 febbraio 2015
www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-13/scosse-londra-israele-e-perfino-svizzera-063842.shtml?uuid=...
wheaton80
00domenica 1 marzo 2015 19:34
"Non pago più le tasse se i ladri delle banche non vanno in galera"

Emma Thompson guida la rivolta dei contribuenti inglesi onesti. E lo fa annunciando di non voler più pagare le tasse. Almeno fino a quando non saranno condannati i responsabili del cosiddetto scandalo HSBC, che ha visto il colosso bancario inglese invischiato in un brutto affare legato a una presunta evasione fiscale. Lo scandalo era nato nella filiale svizzera dell'istituto di credito, che secondo le accuse sarebbe responsabile di aver "aiutato" alcuni clienti ad evadere le tasse. La vicenda, che ha occupato le prime pagine dei quotidiani finanziari di tutto il mondo nelle ultime settimane, ha assunto proporzioni tali per cui ieri è stata definita "inaccettabile" dallo stesso amministratore della banca inglese, Stuart Gulliver. Il top manager di HSBC si è scusato per "la mancaza di controlli e regole" sulle attività di alcuni clienti. Scuse che però non sono bastate, evidentemente, all'attrice britannica Emma Thompson e a suo marito Greg Wise. La coppia ha preso di petto la questione, annunciando che sospenderà il pagamento delle tasse sino a quando "quei bastardi non saranno messi in galera". "A noi piace pagare le tasse, ma smetteremo di farlo finché non cominciano a pagarle tutti - ha detto il marito della Thompson - Sono disgustato da HSBC e dal HMRC (il fisco britannico, ndr). Io e Emma siamo anche pronti ad andare in carcere in nome di questo principio.

Giovanni Masini
26/02/2015
www.ilgiornale.it/news/cronache/non-pago-pi-tasse-se-i-ladri-delle-banche-non-vanno-galera-1099...
wheaton80
00giovedì 21 luglio 2016 01:57
New York, arrestato all’aeroporto JFK capo forex di HSBC


Mark Johnson


Stuart Scott, già dimissionario nel 2014

La lotta contro i bankster continua e stavolta il Dipartimento di Giustizia USA ha preso un pesce grosso. Si tratta di Mark Johnson, responsabile globale della divisione di trading sul forex del colosso bancario HSBC, a Londra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri, all’aeroporto JFK di New York, dove il manager si trovava. Johnson è stato portato durante la notte in un carcere di Brooklyn e apparirà di fronte alla corte proprio nella giornata di oggi, stando a quanto hanno riportato a Bloomberg fonti vicine al dossier. Insieme a lui, è stato accusato anche Stuart Scott, ex responsabile della divisione di trading sulle valute in Europa, sempre per HSBC. Johnson è accusato di “cospirazione nella manipolazione degli indici benchmark dei mercati valutari” e di aver ottenuto corposi guadagni a spese di un suo cliente. La notizia dell’arresto arriva dopo che cinque colossi bancari si sono dichiarati colpevoli di fronte all’accusa di aver cospirato per alterare i benchmark valutari. Nel novembre del 2014, HSBC – che non faceva parte delle banche coinvolte nell’indagine – siglò un accordo con le autorità americane e britanniche, pagando 618 milioni di dollari per risolvere una causa su manipolazione dei cambi.

Laura Naka Antonelli
20 luglio 2016
www.wallstreetitalia.com/arresto-al-jfk-di-new-york-in-manette-responsabile-for...
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