Freud era iscritto alla Massoneria ebraica del B'nai B'rith)

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LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 13:40

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Nel 1888, Bossane, vecchio esattore delle poste a Saint-Félicien, nell'Ardèche, diede la sua dimissione da membro della Loggia degli Amici degli Uomini d'Annonay. Con un raro coraggio volle che la sua dimissione fosse pubblicata, e per farla conoscere scrisse una lettera al "Courrier de Tournon". Egli disse: "Stanco d'aver assistito a riunioni tenute a Annonay, a Lione, a Valenza, a Vienna (Francia), a Ginevra, a Losanna, senza aver imparato nulla, e non volendo entrare nei gradi supremi per non aver giuramenti da custodire, ho potuto mettermi in relazione con alti dignitari di differenti nazionalità. Quello che ho appreso e che mi si lasciò indovinare è spaventevole. Il culto massonico è il culto di Satana!".

dal libro "La Massoneria, i suoi segreti-autori vari), pag. 83

"…Nel 1953 negli USA, la Massoneria concepì "un suo piano" per corrompere su vasta scala tutta la gioventù americana. Vi si legge: "Abbiamo cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi: il cinema, la pubblicazione-porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e di violenza; ultimo mezzo, ma non il più piccolo, la televisione….non osiamo andare troppo lontano con la televisione, per il momento. Ma essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini. Il nostro piano è di incoraggiare da prima delle rappresentazioni amorose, se non subito immorali, così graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata, si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la religione. Così, i giovani, al loro risveglio e al loro coricarsi a sera, avranno la testa piena di cow boys, di omicidi, di terrori, di cartoni animati inoffensivi. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. Così, i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente, si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso della modestia…"

dal libro "La Massoneria, società segreta iniziatica-autori vari), pag. 91-91

Dal libro "Educazione sessuale: tappa massonica verso l'annientamento dell'uomo" del dott. Carlo Alberto Agnoli (magistrato)- ed. Civiltà - Brescia

"Il dott. Carlo Alberto Agnoli, consigliere di Corte d'Appello, ci ha affidato per la pubblicazione questo suo studio concernente il "progetto" di "educazione sessuale" - o meglio, sensuale! - che si vorrebbe introdurre nelle scuole italiane.

Egli, che è specialista anche di dottrine e di questioni massoniche, ha qui impugnato questo mostruoso progetto perché facente parte, anch'esso, dei "piani massonici", come lo si può constatare anche in queste poche citazioni che anticipiamo Noi, qui, a conferma:

- Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della Rivoluzione francese: cioè l'annicchilimento completo del cattolicesimo e perfino dell'idea cristiana. (….) E' alla gioventù che bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani!…-.(Dall'Istruzione segreta, del 1819, del Nibius, capo dell'alta Vendita).

- Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande (…), la corruzione che deve condurci al seppellimento della Chiesa. (….). Il cattolicesimo…..non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione (….). Popolarizziamo il vizio nelle moltitudini; che lo respirino coi cinque sensi, che se ne saturino (…). Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici (….). Lasciate in disparte i vecchi e gli uomini maturi; andate, invece, dritto alla gioventù, e, se è possibile anche all'infanzia…(Dall'Istruzione segreta, del 1838, di "Vindice", membro dell'Alta Vendita). - La magia sessuale costituisce la conclusione finale e la dottrina più segreta della filosofia occulta - (Francesco Brunelli, Gran maestro della Masoneria di Memphis e Misraim e dell'Ordine Martinista).

- L'eccitamento sessuale rende i bambini non più atti ad essere educati; esso conduce all'odio; e all'odio contro i genitori e contro gli adulti e, perfino, contro se stessi (…). La perduta del pudore è il primo sintomo di imbecillità - (Sigmubd Freud, "3 svolgimenti", Vienna, 1905 - Freud era iscritto alla Massoneria ebraica del B'nai B'rith).

- E, in un "Programma" della Massoneria, descritto in una cricolare segreta, si legge: - Deve essere eliminata dall'educazione ogni traccia di Cristianità e di soprannaturale Vita di Grazia (….) "preti e Religiosi devono essere esclusi dall'insegnamento. Ogni distinzione tra i sessi, nell'educazione, deve scomparire…Cfr. Chiesa viva, n. 109, p.5…-.
merlinoartu
00mercoledì 28 giugno 2006 17:15
'Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della Rivoluzione francese: cioè l'annicchilimento completo del cattolicesimo e perfino dell'idea cristiana. (….) E' alla gioventù che bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani!…-.(Dall'Istruzione segreta, del 1819, del Nibius, capo dell'alta Vendita). '


libertè, egualitè, fraternitè!
Evviva Voltaire! Evviva Rousseau!


'... La magia sessuale costituisce la conclusione finale e la dottrina più segreta della filosofia occulta - (Francesco Brunelli, Gran maestro della Masoneria di Memphis e Misraim e dell'Ordine Martinista).

La magia sessuale? Direi che sia liberazione!


'- L'eccitamento sessuale rende i bambini non più atti ad essere educati; esso conduce all'odio; e all'odio contro i genitori e contro gli adulti e, perfino, contro se stessi (…). La perduta del pudore è il primo sintomo di imbecillità - (Sigmubd Freud, "3 svolgimenti", Vienna, 1905 - Freud era iscritto alla Massoneria ebraica del B'nai B'rith).'

??

-' E, in un "Programma" della Massoneria, descritto in una cricolare segreta, si legge: - Deve essere eliminata dall'educazione ogni traccia di Cristianità e di soprannaturale Vita di Grazia (….) "preti e Religiosi devono essere esclusi dall'insegnamento. Ogni distinzione tra i sessi, nell'educazione, deve scomparire…Cfr. Chiesa viva, n. 109, p.5…-'

Per fortuna che deve scomparire ogni distinzione sul sesso!.

Comunque, per chi non lo ricordasse, siamo nel 2006!


LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 18:35
Vallo a dire a loro! [SM=g27828] ...queste dichiarazioni sono degli stessi che hanno fatto le rivoluzioni....come minimo ,se non fossi cristiana,mi verrebbe il dubbio su tali "contraddizioni!?..O no? [SM=g27837] [SM=g27828]

Perché loro al popolo dicono una cosa e in privato altro...allora direi che al popolo dicono le bugie e danno il veleno che loro conoscono...e in privato si felicitano della distruzione di quello che hanno provocato!
Viva libertá...fraternitá...uguaglianza...é proprio cosa vediamo oggi sotto i nostri occhi..!!!??? [SM=g27819] [SM=x268919] [SM=x268949]

Evviva!!!...infatti siamo cosí contenti...!!! [SM=g27833] basta vedere tutti i post di questo forum [SM=g27828]
Ghergon
00mercoledì 28 giugno 2006 19:04
Questo articolo è straordinario!
Merlino fai attenzione, questi sono tentativi di stampo prettamente massonico e sono incontestabile realtà.
Non vorrei che si cadesse nel gioco, anzi nella trappola che ci viene posta di proposito.
Criticare il nwo da una parte e poi accondiscendere alle sue tesi dall'altra.
Ghergon
00mercoledì 28 giugno 2006 19:06
Re:

Scritto da: merlinoartu 28/06/2006 17.15
'


libertè, egualitè, fraternitè!
Evviva Voltaire! Evviva Rousseau!







Scherzavi veroooo???? [SM=g27828]
merlinoartu
00mercoledì 28 giugno 2006 20:07

TEORIE E VITA DEL FILOSOFO

TEORIE E VITA DEL FILOSOFO

Francois-Marie Arouet , detto Voltaire , è sicuramente l' autore che , nella coscienza culturale settecentesca , così come in quella posteriore , meglio rappresenta i caratteri , gli ideali e i limiti dell' illuminismo francese . In lui , scrittore estremamente fecondo che sperimenta tutti i generi letterari , anche i più spericolati , convivono il filosofo , lo storico , il politico , il poeta e il romanziere . Tutte queste attività sono accomunate da uno spirito critico che oscilla tra la garbata ironia e il sarcasmo più corrosivo , soprattutto rivolto alla Chiesa cattolica ( schiacciate l' infame era uno dei suoi motti ) e ai pregiudizi in generale , che impediscono all' uomo di pensare con la sua testa , servendosi della propria ragione , la candela che ci illumina la strada ( come l' aveva definita Locke ) . Quella di Voltaire è una vita che ben risponde al nuovo stile dell' illuminismo . Nato a Parigi nel 1694 , egli fu esponente di quell' agiata borghesia francese che si avviava ad assumere un ruolo di primo piano nella vita economica e culturale del paese . Da giovane fu assiduo frequentatore dei salotti parigini , in cui circolava una cultura di schietta ispirazione libertina , che molto risentiva di quei pensatori brulicanti nella Francia del 1600 . Un' offesa perpetrata al cavaliere di Rohan gli causò una breve incarcerazione nella Bastiglia e un lungo esilio , durante il quale egli dimorò in Inghilterra , rimanendo fortemente affascinato dalla cultura e dallo stile inglese . Durante la sua lunga vita non gli mancarono onori e incarichi prestigiosi . Attraverso gli uffici di madame de Pompadour , favorita di Luigi XV , fu nominato storiografo e poeta di corte . Contemporaneamente entrò in stretti rapporti epistolari con il futuro re di Prussia , Federico II il Grande , e , quando i suoi rapporti con la corte francese si guastarono del tutto , si trasferì a Berlino presso il suo nuovo protettore , ormai asceso al trono . L' amicizia tra Voltaire , il philosophe per eccellenza , e Federico II, il re filosofo imbevuto di razionalismo , è emblematica dei rapporti che la prima generazione di illuministi cercò di intrattenere con il potere politico : l' idea generale era quella di riformare il tutto per avere una società più giusta , nella quale dominasse la ragione e si cercasse il bene per l' uomo ; si cercò quindi di riformare partendo dall' alto , ossia cercando alleanze con i sovrani . Quando però ci si accorgerà dell' inattuabilità di questo progetto , ecco che allora si deciderà di riformare dal " basso " e scoppierà la Rivoluzione Francese . La critica della tradizione non veniva ancora intesa come attacco al potere costituito ma , senza mettere in dubbio i fondamenti giuridico-politici dell' assolutismo , i filosofi speravano di avere udienza presso i potenti, coinvolgerli nei programmi razionalistici e promuovere attraverso di essi , dall' alto la riforma della società : tutto ciò diede luogo alle esperienze dell' assolutismo illuminato . Ma le speranze riposte da Voltaire in Federico II , come più tardi quelle riposte da Diderot in Caterina di Russia , rimasero deluse , e lo sposalizio tra filosofia e potere si tradusse presto in divorzio , preludendo alla nuova funzione che gli intellettuali illuministi avrebbero dovuto avere nei decenni successivi . Caduto in disgrazia anche presso la corte berlinese , Voltaire si ritirò dapprima in Svizzera e poi , per un ventennio , nel castello di Ferney , dove continuò l' infaticabile attività di scrittore . La sua fama era ormai grandissima , e le nuove generazioni di illuministi vedevano nell' anziano "patriarca di Ferney" un' autorità che si poteva a volte discutere , ma non disconoscere . Il suo ritorno a Parigi nel 1778 , poco prima di morire , ultraottuagenario , fu un vero trionfo : l' illuminismo cominciava a celebrare se stesso e ad avviarsi , perciò , sulla strada del tramonto . Dopo il soggiorno in Inghilterra Voltaire pubblica le Lettere filosofiche (1734) , nelle quali esprime la sua ammirazione per la cultura , i costumi e le istituzioni di quella nazione , che vedeva in quegli anni trionfare il liberalismo propugnato da Locke . L' Inghilterra diventa così indirettamente un modello da proporre ai francesi per uscire dalla loro arretratezza culturale e civile . Sul piano religioso Voltaire ammira la convivenza , realizzatasi sul suolo inglese , di fedi diverse e lo spirito di tolleranza che impronta i rapporti tra di esse . A livello politico il regime parlamentare presenta molti vantaggi rispetto alle tendenze oscurantistiche della monarchia francese . Ma è soprattutto sul piano scientifico e filosofico che gli inglesi hanno molto da insegnare . Voltaire infatti individua nel metodo sperimentale di Newton e nell' empirismo gnoseologico di Locke i due fulcri concettuali che hanno trasformato la cultura europea . Soprattutto attraverso Voltaire , quindi Newton e Locke appaiono agli intellettuali francesi (e poi europei) i capostipiti ideali della nuova cultura illuministica , i maestri di un nuovo modo di pensare che deve essere sviluppato in tutti gli ambienti del sapere e della cultura . In realtà il pensiero filosofico di Voltaire non presenta particolare originalità nel suo complesso . Esso si trova esposto , ad esempio , in opere quali il Trattato di metafisica (1734) e gli Elementi della filosofia di Newton (1738) . La sua concezione del mondo naturale è strettamente legata al modello del meccanicismo newtoniano , a fondamento sperimentale , in esplicita contrapposizione con quello cartesiano , costruito con un' operazione astrattamente intellettuale . Di derivazione lockiana è invece la gnoseologia di Voltaire , che vede nell' esperienza il principio di ogni conoscenza ed esclude la possibilità di dare una risposta razionale ai problemi metafisici che vanno al di là della verificabilità empirica : nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu .Ancora di ascendente inglese è il deismo di Voltaire , avversario di ogni religione rivelata ( schiacciate l' infame era il suo pungente motto contro la Chiesa cattolica ) quanto di ogni forma di ateismo : l' esistenza di Dio , causa e ordinatore del mondo , è razionalmente dimostrabile , mentre và al di là di ogni conoscenza umana la definizione dell' essenza e degli attributi divini : secondo Voltaire , che in questo caso si avvicina molto al razionalismo aristotelico , l' esistenza di Dio può essere dimostrata con la ragione ; Dio é il motore immobile , il garante dell' ordine nell' universo : Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo, ma tutta la natura ci grida che esiste. La provvidenza di Dio si limita quindi a garantire l' ordine e la necessità delle leggi naturali e non investe le vicende umane ( come aveva detto pure Epicuro ) . Partito da un moderato ottimismo , in cui ( sull' esempio del poeta-filosofo Alexander Pope ) si presume che la realtà , non soltanto quella naturale , presenti nel complesso un carattere ordinato e positivo . Voltaire approda poi a un sostanziale , anche se moderato , pessimismo . Nel Poema sul disastro di Lisbona (1756) , il riferimento al terremoto che colpì quella città diventa motivo di sarcastica irrisione di troppi facili ottimismi: si tratta di una violenta requisitoria contro la Provvidenza che permette l'esistenza di mali gratuiti e orribili e contro le concezioni consolatorie dei filosofi sostenitori del provvidenzialismo. Voltaire riscontra amaramente che il "tutto é bene" mi sembra ridicolo quando il male é sulla terra e sul mare. Dieci secoli di atrocità e stupidaggini, esplorate nell' Essais sur les moeurs (Saggio sui costumi) danno a Voltaire una ragione in più per non credere tanto facilmente nella possibilità della felicità umana: bisogna ammetterlo, il male é sulla terra . Questo é il contesto in cui nasce Candido ; il libro apparve anonimo ma , avendo alcuni amici riconosciuto il suo stile, lo scrittore protestò la propria estraneità all'opera definendola una coinnerie (coglioneria) . Il romanzo filosofico Candido o l' ottimismo (1759) é esplicitamente diretto contro la concezione leibniziana del "migliore dei mondi possibile" : si narra di un giovane , Candido appunto , di nome e di fatto , che passa attraverso inenarrabili disgrazie . Viene cacciato dal suo castello , é arruolato a forza in un esercito che non lo riguarda , fa esperienza di un naufragio e di un terremoto , cade nelle mani dell' Inquisizione e patisce un autodafè , perde infine tutte le ricchezze conquistate nel paese d' Eldorado . Nè meno sventurati sono i personaggi che circondano Candido : dalla sua amata Cunegonda sino alla vecchia serva , che assistono al massacro dei loro familiari , vengono esse stesse violentate , sventrate e mutilate , provano la miseria , il travaglio e la servitù . Alle tremende sventure subite da Candido fa da contrappeso l' ottimismo ad oltranza del filosofo Pangloss , il cui nome , di derivazione greca ( pan tutto + glwssa lingua ) significa pressapoco " colui che ha sempre da dire su tutto " ; Pangloss é irrimediabilmente convinto della tesi leibniziana secondo la quale viviamo nel migliore dei mondi possibili . L' inconcussa fede filosofica di Pangloss non viene , almeno in apparenza , incrinata neppure dalle grandi sciagure che piovono anche sul suo capo , come su quello di tutti gli altri . Nella conclusione del romanzo , Pangloss insiste nel dire che tutto é andato per il meglio . Ma Candido-Voltaire , che ha ormai imparato la lezione di vita , preferisce rinunciare a ogni interpretazione metafisica della realtà , accontentandosi di operare utilmente nel piccolo spazio che gli é riservato . Il pessimismo di Voltaire è del resto accompagnato da una radicale critica all' antropocentrismo tradizionale . Riprendendo le tesi di Giordano Bruno , egli osserva come la rivoluzione copernicana abbia privato la Terra , e quindi l' uomo , della sua centralità nell' universo . L' uomo è soltanto un essere naturale al pari degli altri innumeri esseri che popolano l' universo e , contrariamente a quanto aveva sostenuto l' esistenzialista Pascal , non ha , rispetto al mondo della natura , nessun privilegio ontologico . Ma il tratto più caratteristico dell' opera di Voltaire , e insieme quello che meglio incarna , in generale , lo spirito dell' illuminismo , è la polemica religiosa , politica e sociale che contraddistingue soprattutto l' ultimo periodo della sua vita e trova l' espressione più sistematica del Dizionario filosofico portatile (1746) . Le questioni metafisiche passano ora in second' ordine e il compito della ragione diventa piuttosto quello di elaborare una critica e una trasformazione della società che investa tutte le sue istituzioni . La concezione deistica di Voltaire viene ora apertamente finalizzata alla critica del cristianesimo , inteso come fonte di intolleranza e di guerra e , quindi ostacolo allo sviluppo storico dell' umanità : una religione del tipo di quella cristiana impedisce all' uomo di servirsi della propria ragione imponendogli di compiere assurdi atti di fede . Analogamente , in ambito politico , Voltaire difende il diritto di ogni cittadino alla libertà civile e politica (in primo luogo alla libera espressione delle proprie idee) , in contrapposizione a un assolutismo dal quale egli non si attendeva ormai più alcuna collaborazione . I diversi aspetti della polemica illuministica di Voltaire trovano quindi il loro centro unificatore nella difesa della tolleranza come valore imprescindibile per garantire pace , giustizia e progresso civile , come egli sostiene accoratamente nel Trattato sulla tolleranza del 1763; ' disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo ' egli afferma . Un contributo estremamente rilevante al pensiero illuministico è dato da Voltaire anche sul terreno della riflessione storica . Ciò non soltanto perchè egli è autore di grandi opere come Il secolo di Luigi XIV (1751) e il Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni (1756) , che costituiscono ottimi esempi di storiografia illuministica ; ma in quanto , in queste stesse opere , Voltaire è anche propugnatore di una filosofia della storia ( l' espressione stessa è coniata da lui ) cioè di un' indagine filosofica sul significato generale del processo storico nella quale il fondamento unitario dello sviluppo dell' umanità è ritrovato nel concetto di progresso . La storia consiste in un graduale processo di incivilimento , di civilisation , dell' umanità , a partire dalla condizione selvaggia fino alle quattro grandi espressioni della civiltà umana : l' Atene di Pericle , la Roma di Cesare e Augusto , la Firenze dei Medici e la Francia di Luigi XIV . Il progresso non è quindi qualcosa di necessario e ininterrotto , ma conosce pause e involuzioni , come dimostra il periodo del Medioevo . Con ciò l' illuminismo continuava , su un piano filosofico oltrechè storico-filologico , il programma bayliano di rivalutazione della scienza storica , sminuita dalla condanna cartesiana , anche se ancora permangono pregiudizi storiografici (come , appunto , la svalutazione dell' età [/G]medioevale) che saranno eliminati solo dalla storiografia romantica .

Perchè non lo trovate bellissimo 'Candido'?

merlinoartu
00mercoledì 28 giugno 2006 20:11
VOLTAIRE [SM=g27811]

...Ho detto la verità. Se qualcuno conosce cose contrarie a quelle da me fin qui esposte, fossero mille volte provate, conosce menzogne e imposture, e se rifiuta di approfondirle e di chiarirle con me, finché sono in vita, non ama né la giustizia né la verità. Quanto a me, lo dichiaro alto e senza paura: chiunque, anche senza aver letto i miei scritti, esaminerà con i suoi propri occhi la mia natura, il mio carattere, i miei costumi, le mie inclinazioni, i miei piaceri, le mie abitudini, e potrà ritenermi un uomo disonesto, è lui stesso un uomo da soffocare.

Da: 'le confessioni di Rousseau'
merlinoartu
00mercoledì 28 giugno 2006 20:14
LA SVALUTAZIONE DEL PROGRESSO jean jaques rousseau [SM=g27811]

Nel discorso sulle scienze e sulle arti Rousseau sostiene una tesi che lo contrappone a una tendenza generalmente diffusa nell' illuminismo : la valutazione positiva del processo di incivilimento . Per Rousseau il progresso nelle scienze e nelle arti ha corrotto gli uomini :le nostre anime si sono corrotte nella misura in cui le nostre scienze , le nostre arti hanno progredito verso la perfezione . Arti e scienze sono infatti la conseguenza di un' inutile curiosità e di uno stolto orgoglio , facendo uscire gli uomini dal felice stato di natura in cui si trovano . Il tema dei rapporti tra condizione civile e e stato di natura viene ripreso e ampliato nel Discorso sull' origine e i fondamenti dell' ineguaglianza tra gli uomini . Qui Rousseau delinea le tappe che hanno segnato il passaggio dello stato di natura alla società civile e la conseguente nascita della diseguaglianza tra gli uomini . Allo stato di natura Rousseau conferisce un carattere meramente ipotetico , ammettendo esplicitamente che esso è uno stato che non esiste più , che forse non è mai esistito , che probabilmente non esisterà mai . Ma questa ipotesi di lavoro si rende necessaria per opporre alla condizione dell' uomo civilizzato , e pertanto corrotto dall' educazione e dalle istituzioni , lo stato in cui l' uomo si troverebbe se su di Lui avesse operato soltanto la natura . In questa condizione naturale l' uomo sentirebbe soltanto pochi bisogni , altrettanto naturali , come quello della nutrizione e dell' unione sessuale , i quali sarebbero prontamente soddisfatti dalla natura stessa mediante la raccolta spontanea dei frutti e l' incontro fortuito e temporaneo tra persone di sesso diverso . In tale condizione immaginaria l' uomo è , dunque , perfettamente autosufficiente , non dipendendo da alcun altro uomo per la soddisfazione dei propri bisogni : su questa autosufficienza e indipendenza Rousseau fonda la eguaglianza naturale degli uomini . Rousseau , per dimostrare la sua totale avversione al progresso introduce il mito del buon selvaggio : il progresso é qualcosa di fortemente negativo , destinato ad aumentare sempre più la dusuguaglianza tra gli uomini ; ecco allora che egli sintetizza questo concetto nell' idea del buon selvaggio , non corrotto dalle tradizioni e che con la sua ragione può arrivare ad una concezione di Dio più pura e veritiera di quella di un teologo cattolico . Rousseau riscopre quindi una nozione moderna di primitivo , capace di illuminare il passato e la storia della civilizzazione umana . Ma , per cause fortuite , si avvia un processo , favorito anche dalla naturale perfettibilità dell' uomo , per cui da un lato i bisogni naturali diventano sempre piu complessi , portando a forme di attività economiche nelle quali la spontaneità è sostituita dal lavoro , come l'agricoltura e la metallurgia , dall' altro aumentano le forme di interdipendenza tra gli uomini connesse alla soddisfazione dei nuovi bisogni . L' uomo passa così da una condizione di iniziale isolamento a una vita di società , anche se ancora naturale . Ma la società e la dipendenza degli uomini dagli altri uomini comportano necessariamente la perdita della naturale eguaglianza iniziale e la nascita di una artificiale diseguaglianza sociale tra gli individui . Le fasi che sanciscono l' affermarsi di tale diseguaglianza sociale sono tre . In primo luogo , il sorgere dell' agricoltura e della metallurgia provoca la nascita della proprietà , e in conseguenza di essa la costituzione , a sua tutela , della società civile : la proprietà è pertanto alla base della diseguaglianza tra ricchi e poveri . Successivamente le istituzioni politiche sanciscono e accelerano i progressi dell' ineguaglianza ; infatti , l' istituzione della magistrartura sancisce la diseguaglianza tra potente e debole , mentre la trasformazione del potere legittimo in potere arbitrario introduce l' ultima e più radicale forma di diseguaglianza , quella tra padroni e schiavi .


merlinoartu
00mercoledì 28 giugno 2006 20:17
www.forma-mentis.net



Jean-Jacques
ROUSSEAU
(1712-1778)

Rousseau nacque a Ginevra, da famiglia piccolo borghese. Perse la madre al momento del parto e studiò da autodidatta durante una giovinezza scapestrata ed errabonda.

Fu esponente di spicco dell'illuminismo, considerato sia come ispiratore della Rivoluzione francese, sia come teorico del ritorno ad una innocenza primitiva, fu senz'altro il fondatore della pedagogia moderna (l'Emilio) e per certi versi precursore del romanticismo (dove teorizza la voce del cuore, del sentimento, come guida che porta sempre al bene senza possibilità di errore).

Nel 1742 si trasferisce a Parigi e lavora come copista di testi musicali, qui incontra Diderot e D'Alambert per i quali cura le sezioni enciclopediche dedicate alla musica. La sua incapacità a mantenere stabili rapporti di amicizia lo costringe a rompere con gli illuministi. Nel 1762 si rifugia in Inghilterra perché sospettato di ostilità al regime.

In Inghilterra trova ospitalità da Hume ma ben presto rompe il rapporto con il filosofo inglese e torna a Parigi dove muore in miseria e solitudine, dedicandosi alle sue memorie.

Opere principali: Discorso sulle scienze e sulle arti (1750); Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini (1755); Il contratto sociale (1762); Emilio o dell'educazione (1762); Confessioni (1770).


L'idea centrale della filosofia di Rousseau è che ogni uomo nasce buono e giusto, e se diventa ingiusto la causa è da ricercare nella società che ne corrompe l'originario stato di purezza. Questo stato originario di purezza è il cosiddetto "stato di natura", ovvero quella condizione propria dell'uomo selvaggio che vive assecondando le sole leggi naturali. Questi concetti vanno a definire la teoria del "buon selvaggio", ovvero la teoria che la condizione migliore di vita sia propria solamente dell'uomo pre-civile.

L'uomo naturale trova in modo innato il giusto equilibrio con il mondo in cui vive, non desidera nulla che non possa avere, guarda il mondo con un'ingenuità benevola che lo porta necessariamente ad agire secondo principi giusti. Tutta la struttura morale delle società civili è quindi, per Rousseau, imposizione arbitraria e artificiale di un codice di comportamento che va a sovrapporsi, cancellandolo, ad uno stato di correttezza morale innata. Il buon selvaggio agisce infatti secondo il proprio istinto, un istinto che si armonizza naturalmente e necessariamente con la realtà che vive (è in questa armonia che si trova rappresentata la giustezza della sue azioni), mentre la società favorirebbe il pensiero razionale che porta al freddo calcolo e al cinismo tipico delle civiltà moderne.


2. Il problema dell'educazione

Se la civiltà corrompe irrimediabilmente l'equilibrio naturale ottimale, su quali principi deve fondarsi un sistema educativo rispettoso dello stato di natura?

Il problema della giusta educazione dell'uomo è il problema di come impedire alle strutture sociali di corrompere e vanificare l'innato approccio alla natura propria del buon selvaggio. La pressione della società compare, in un individuo, fin dai primi anni della sua infanzia, e questa pressione non può che formarne in modo erroneo la mente.

L'educazione di un individuo si divide in tre momenti: la natura educa i sensi, l'insegnamento la mente e l'esperienza i comportamenti. L'educazione deve trovare un giusto equilibrio tra questi diversi momenti educativi.

La corretta educazione deve quindi procedere nella direzione di intervenire in minima parte sul naturale sviluppo dell'individuo, l'educazione deve essere passiva, non invasiva, non deve in sostanza intervenire sul naturale sviluppo dell'individuo, innatamente portato a trovare da sé il giusto approccio ai problemi e il giusto equilibrio fra i momenti educativi. L'educatore deve evitare all'alunno le cattive influenze morali della società, deve incoraggiarne l'innata curiosità e predisporlo ad una crescita spontanea, non mediata da fattori esterni degeneranti.

Il problema dell'educazione in Rousseau è trattato nell'Emilio, un libro in cui si immagina un ragazzo (Emilio, appunto), allontanato dalla società ed educato in una villa in campagna da un educatore che non impone all'allievo alcuna visione pre-concetta indotta dalla società, ma cerca di far emergere l'istintiva e naturale curiosità del ragazzo verso gli accadimenti naturali.


3. Il contratto sociale

Se la società corrompe una originaria purezza dell'uomo, essa limita la sua libertà e lo riduce in catene. Come liberare l'uomo dalle sue catene senza ritornare ad una vita guidata dall'istinto primitivo, cosa ormai impraticabile?

Il problema è trovare una forma sociale che garantisca allo stesso tempo la sicurezza collettiva e la libertà individuale. Rousseau diffida delle idee democratiche, ovvero non pensa che il problema si possa risolvere solamente decidendo quali libertà individuali debbano essere limitate o meno.

L'unico modo per creare una società assolutamente armonica è la limitazione totale delle libertà individuali in favore di un contratto sociale condiviso da tutti gli uomini. Quello che Rousseau propone non è uno stato assoluto e autoritario, il cittadino non è sottoposto ad alcuna autorità, ogni uomo deve cambiare però la sua coscienza, mutare profondamente nel suo essere, superando l'egoismo proprio degli individui e dimenticando la proprietà privata espressione della volontà egocentrica, adeguandosi a scelte non più personali ma collettive, in nome della volontà generale.


4. La volontà generale

La volontà generale non è la semplice addizione di tutte le volontà particolari, la volontà generale è invece ciò che è giusto per il bene in sé, una decisione guidata dal solo spirito collettivistico senza alcun egoismo e particolarismo a favore di un gruppo o di un certo interesse personale. La volontà generale è indivisibile, è esercitata collettivamente nel senso che costituisce un atto sovrano di tutta la comunità, una decisione che non sia guidata da questa volontà generale costituirebbe tutt'al più un decreto imposto.

La volontà generale non coincide necessariamente con l'opinione pubblica, spesso le decisione prese dal popolo nascondono comunque un certo interesse di parte e non l'interesse di tutti, com'è vero che la demagogia di un "capopolo" può ingannare e condurre a idee sbagliate.

La volontà generale deve essere un cambiamento di atteggiamento condiviso da tutta la comunità e da ogni singolo individuo: solo se tutti gli uomini si impongono di escludere il proprio egocentrismo in favore di un sentimento collettivo universale la società umana avrà modo di redimersi e fondarsi su più giusti valori.


5. Riflessioni sulla democrazia

Alla luce dei concetti esposti nei due capitoli precedenti, si può vedere come la visione politica di Rousseau abbia avuto una considerevole influenza sugli accadimenti politici a lui successivi.

La tesi per cui la giusta forma di governo deve fondarsi sulla rinuncia dell'individualità dei cittadini in favore della volontà generale dello Stato e della società, è alla base di numerose forme dittatoriali quali, ad esempio, il Terrore di Robespierre, ma è anche alla radice di altri totalitarismi più moderni. Senz'altro non era nelle intenzioni di Rousseau giustificare tali forme di governo, tutto parte però da una critica al sistema democratico implicita nella sua visione politica.

La volontà generale è una dura critica alla democrazia e alla possibilità che possa realmente rappresentare le istanze della collettività. Per Rousseau lo stato democratico non può rappresentare il bene comune perché si riduce solamente a un dominio della maggioranza su una minoranza, la quale resterà necessariamente inascoltata. Inoltre, nella forma di stato democratico, il bene comune viene stabilito in forza di una mera somma algebrica dei singoli egoismi individuali, che non potranno mai diventare bene comune, ma solo interesse individuale imposto alla collettività (tale somma di egoismi non potrà mai diventare coscienza civile altruistica). La volontà generale non deve essere qualcosa di imposto ma deve essere quella coscienza delle istanze collettive che proviene dall'interiorizzazione di una corretta etica dell'altruismo.


6. L'origine del linguaggio

Alla luce della tesi espressa dalla teoria del "buon selvaggio", Rousseau tende a considerare vitale e autentico tutto ciò che proviene dall'istinto, tutto ciò che trae origine non dalla fredda razionalità e dal freddo calcolo (caratteristica delle società moderne), ma dalle emozioni e dalla passionalità che costituiscono l'atteggiamento primitivo dell'uomo.

Nel Saggio sulle origini delle lingue, Rousseau si domanda come sia nato il linguaggio. Per Rousseau, contrariamente all'opinione che vuole il linguaggio formarsi sullo stimolo dell'utilità sociale, il linguaggio è nato invece per esprimere innanzitutto le passioni e gli stati d'animo. "Le lingue hanno tratto origine dai bisogni morali, dalle passioni. Le passioni avvicinano gli uomini, che la necessità di cercar da vivere costringe a fuggirsi. Non la fame, non la sete, ma l'amore, l'odio, la pietà, la collera strapparono le prime voci." (Rousseau, Saggio sulle origini delle lingue).

Solo tempo dopo, con l'evolversi della civiltà, la lingua acquisì quelle caratteristiche tecniche proprie delle strutture grammaticali evolute che resero il linguaggio da poetico e vivo, un freddo strumento utilitaristico che interpretava necessariamente i bisogni della società evoluta e razionale.

Dunque, anche nell'esposizione della teoria della nascita nel linguaggio, viene ancora una volta espressa da Rousseau l'idea che il giusto e il vero non appartenga come caratteristica alla civiltà razionale, ma alle istanze del primitivismo più atavico, fonte originaria di una armonia naturale con la realtà.


Ce ne fossero come lui!




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LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 21:15
Quella sera d'aprile, c'erano tutti, o quasi i più bei nomi dell'intellettualità di Francia facevano degna corona all'ottantaquattrenne "patriarca". Nella Loggia "Les neuf soeurs" - forse la più brillante di tutti tempi - lo consacravano massone; lo iniziavano massone con una semplice e, al tempo stesso, solenne cerimonia che aveva il sapore, affettuosamente fraterno, d riconoscimento per una vita magistralmente dedicata a trionfo dei reali valori muratori
LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 21:44
Voltaire fu consacrato franco-massone durante il suo primo viaggio i Inghilterra (1725-1728) e di ritorno a Parigi verso il 1730 non fece mistero del suo progetto di annientare il Cristianesimo (3). La pubblicazione dell’Enciciopedia fu il primo mezzo per raggiungere questo obiettivo (4). Egli scriveva il 23 maggio 1764 a Damilaville: "Io ripongo tutte le mie speranze nell’Enciciopedia". L’Enciclopedia fu tirata solo in 4200 esemplari in 35 volumi in-folio, ciò prova che per realizzare una rivoluzione è sufficiente contaminare un piccolo numero di intellettuali ai quali si forniscono degli argomenti.

Dopo la fondazione nel 1772 del Grande Oriente di Francia, che fu una concentrazione di gruppi massonici francesi, la Franco Massoneria si sviluppò così bene che nel 1789 non aveva meno di 700 logge in Francia e nelle colonie, senza contare un gran numero di capitoli e di assemblee (rapporto letto alla direzione delle Logge del Grande Oriente di Nantes, lunedi 23 aprile 1983).

merlinoartu
00giovedì 29 giugno 2006 16:44
Ma magari fossero tutti così i massoni!
La massoneria dell'epoca non si può paragonare con la massoneria moderna, il contesto è completamente diverso.
Una volta dovevano per forza fare le cose di nascosto o se nò li accoppavano.
Se tu guardi la carboneria ad esempio... [SM=g27811]
LiviaGloria
00giovedì 29 giugno 2006 19:24
merlinoartu
Sí,la carboneria.

Merlino so che in questi tempi é difficile..ma la massoneria é massoneria in tutti i tempi.

Io ti dico,credo anche che molti massoni sono bravi uomini,ma il discorso per cui io verrei si notasse...é l ideologia della massoneria.

Quelli piu su,non vanno di certo a dire ai "fratelli" piu giu qual éil vero obiettivi.
E un addestramento graduale..e poi i livelli dal 30 incominciano a sapere veri obbiettivi...ma sinceramente su 500 massoni...forse,forse ne arriva uno a quel livello...gli altri resteranno sempre nell ombra...per questo c é il segreto seguito in modo ferreo!

Molti di quelli del livello sotto,credono veramente a cosa fanno...il problema é lo scopo finale...e se uno é intellettuamente onesto...oggi,ancora piu di ieri...vediamo i risultati davanti ai nostri occhi...non ipotesi.
Un tempo potevano essere ipotesi...ma oggi si vede materialmente i risultati.

I grandi uomini ,come alcuni che avrai letto anche nella lista...sono stati usati inconsapevolmente per obiettivi finali che neanche loro immaginavano. [SM=g27823]

Purtroppo le parole magiche ci sono "libertá,uguaglianza e fraternitá"...ma non é detto che dirle...corrisponda alla veritá di quelle parole.

Vedi ci sono esseri umani che non considerano la vita come noi...cioé il tempo di un uomo...ma danno la loro vita e progetti nel tempo...generazione in generazione...e a noi sembra quasi impossibile che tali progetti possono essere stati progettatti e attuati in centinaia di anni...perché noi guardiamo alla nostra breve vita e al massimo al futuro dei figli. [SM=g27823]
merlinoartu
00venerdì 30 giugno 2006 16:30
non credo che la rivoluzione francese sia stata orchestrata a scopi malefici, hai idea di come si stava prima?
ma per fortuna che hanno eliminato (quasi) le monarchie.
Prima se dicevi qualcosa fuori luogo ti tagliavano la testa...massoneria o nò
LiviaGloria
00venerdì 30 giugno 2006 18:34
merlinoartu
Sí...cosí insegnano nella storia...ma la storia non é proprio quello che si presenta.So...sembra incredibile...

Allora ti faccio un es. dei nostri giorni...per renderci conto di come la storia studiata sui libri...dipende dalla politica che é al potere..
Ti ricordi che vatrie volte anni fa ci furono proteste per testi di libri...anche storia..?

Se tu avessi la possibilitá di studiare la storia in diverse scuole del mondo...ti accorgeresti che non é la stessa....che viene variata a seconda del tipo di inculcamento che vogliono dare...la stampa nelle giovani menti...perché in base a quella "stampa"...faranno determinate scelte.
Le scelte non sono uguali...ma sono entro un limite di quella "stampa"...per spiegarmi..
Metti esempio che faccio una stampa...un timbro...sempre uguale...poi centinaia di persone lo usano...chi lo usa metterá il colore che vuole..chi rosso,chi giallo,chi verde...chi piu di un colore...ma la stampa é sempre quella...e la variazione dei colori é entro il limite di rischio "calcolato".

La base della storia é quella...tipo Napoleone...ma la storia cambia a seconda delle "sfumature"...e sono le sfumature che cambiano nella percezione un racconto.

Se tu vai in un paese comunista...un paese democratico,un paese di destra e studi la storia....la stampa é quella(mica sono stupidi)...ma il colore..la sfumatura é diversa.

Io so e sono consapevole di sembrare una mosca bianca...una matta...chissa! [SM=g27823] ...ma io chiedo sempre..se io sono matta...resta di guardare con i propri occhi la societá,la vita privata..e tanto tanto altro....

Ti dico giá da adesso che io non sono di sinistra e neanche di destra...io sono una che cerca di guardare il positivo e negativo di tutto...che leggo ogni cosa che mi capita e mi interessa...e di questo...cerco,provo a trarne una linearitá di Progetto del mondo..e delle esistenze degli uomini.
Posso avere conoscenze di tutti i tipi e livelli...e parlare con tutti...sono una persona curiosa e di passione..in ogni cosa cerco l essenza(spero giusta [SM=g27823] )...non chiudo gli occhi davanti a niente...

Sono meno schematica di quello che sembra...ma logicamente mi sono fatta delle mie idee...che sono oggi...domani saranno di piu o variate. [SM=g27823]
merlinoartu
00venerdì 30 giugno 2006 19:18
Quello che è successo nel passato realmente in realtà non lo potremo mai sapere perchè non l'abbiamo vissuto, è stato solo riportato...per interpretazione.
Però alcune cose, alcuni scritti, sono reali, se tu vai a nonantola (mo) nell'abbazia ci sono scritti di certosini che sono quelli, punto, chi li traduce dal latino li traduce e basta, è anche vero che Freud ha inventato la psicanalisi, ci sono documenti, fatti che lo provano, quindi qualcosa che accadeva all'epoca lo si può sapere, se si ricercano testi originali del passato.
LiviaGloria
00venerdì 30 giugno 2006 22:28
merlinoartu
Sicuro che testi originali ci sono...ma quanti?...e quanti libri che sono passaparola?...e quanti hanno tempo,soldi e passione per cercare documenti antichi originali?
E anche che li trova...quanti di quelli che dicono il vero avranno riscontro tra i media?
Quanti editori sarebbero d accordo a stampare??


Cosa voglio dire é che se il 98 per cento é ricreato...il 98 per cento crederá a cosa é piu nel mercato.

Mi hanno insegnato...che la migliore menzogna...é nascosta da un po di veritá!
Chi di noi non conosce sulla propria pelle...questa grande veritá?? [SM=g27823] [SM=x268919]
merlinoartu
00venerdì 30 giugno 2006 22:37
Comunque è vero che siamo al limite della follia, ma penso che sia stato sempre così, o quasi, sin dal tempo dei tempi.
Sto sentendo tutto il quartiere gridare come pazzi per i gool dell'italia, quando l'estate scorsa, uno di questi giorni, veniva massacrato un bambino a bottigliate, c'erano le finestre aperte, e nessuno ha detto niente, anzi, mi hanno presa in giro perchè io (insieme ad un tunisino che passava per la strada) gridavamo al padre di smetterla e abbiamo chiamato la polizia.
Però davanti ad una partita di calcio, tutti lì uniti a sgolarsi...
L'uomo sta rasentando davvero la follia...
LiviaGloria
00venerdì 30 giugno 2006 22:53
merlinoartu
Sí...é cosí...ormai i matti sono i giusti..
"la vita es un suegno,i suegno,suegno son" [SM=g27823]

Ormai é un continuo ululare di lupi senza corpi...di ululare per ricordo...per memoria...e mentre tutti ululano...tutti cercano il corpo di chi fa quell urlo...non sapendo che si é giá perso nel tempo. [SM=g27822]
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