Il Cammino Neocatecumenale

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hhh.
00venerdì 4 febbraio 2011 16:36
Il Cammino Neocatecumenale è un nuovo movimento cattolico, fondato dallo spagnolo Francisco Argüello, conosciuto come Kiko, e dall'ex suora Carmen Hernández.

Alcuni cardinali e vescovi ritengono che i neocatecumenali erano e restano covo di eresia e di scisma. Anche il Vaticano ha resistito a lungo a dare il via libera. Ma alla fine, il 29 giugno 2002 i neocatecumenali hanno ottenuto l'approvazione ufficiale del loro "Cammino". E così alla Giornata mondiale della gioventù di Toronto si sono riuniti in 35 mila, da 70 nazioni, ad acclamare Giovanni Paolo II, loro grandissimo protettore.

Nato una trentina d'anni fa a Madrid, il Cammino Neocatecumenale è oggi impiantato in 105 paesi dei cinque continenti, con mezzo milione di adepti, attivi in quasi 17 mila comunità.
Ha una rete di 46 seminari strapieni, chiamati Redemptoris Mater: 20 in Europa, 14 nelle Americhe, 7 in Asia, 3 in Africa e 2 in Australia. In essi ha già formato 731 preti, ma molti di più sono quelli in arrivo. Gli studenti di teologia sono 1500 e almeno altri 3000 sono in lista d'attesa.

Impetuosi anche gli ingressi in monasteri e conventi femminili. Sono più di 4000 le neocatecumenali che si sono date alla vita monastica.

All'espansione del Cammino danno un forte apporto le famiglie che vanno in terra di missione, con tanto di figli piccoli al seguito.

Anche l'alta natalità tra i neocatecumenali incrementa le statistiche. Sono numerose le famiglie con otto, dieci, dodici figli. E la gran parte di questi entrano a loro volta nel Cammino. Lo statuto scrive che l'ingresso in queste comunità «strappa i giovani dalle discoteche del sabato sera e dalla droga».

La direzione mondiale del Cammino è a Roma. Ma un altro centro importante è in costruzione in Galilea. L'ha inaugurato papa Giovanni Paolo II il 24 marzo 2000, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.


LA POSIZIONE DEL CLERO

Diversi esponenti della chiesa cattolica non sembrano gradire il Cammino Neocatecumenale e lo criticano; in Italia, in particolare, i cardinali Carlo Maria Martini, Silvano Piovanelli, Giovanni Saldarini, Salvatore Pappalardo, più una nutrita schiera di vescovi. L'ultimo che s’è pronunciato contro il Cammino, l'arcivescovo di Catania, Luigi Bommarito, ha accusato i neocatecumenali di «costituire una Chiesa parallela»; di «dividere il popolo di Dio in due blocchi, uno di serie A e uno di serie B»; di «imporre il loro metodo come fosse insuperabile e addirittura l'unico salvifico»; di «cadere in un fondamentalismo integralista destinato a creare ghetti»; di «scarnificare le coscienze con domande che nessun confessore farebbe».

Quest'ultima critica fa riferimento agli "scrutinii", i riti di passaggio tra una tappa e l'altra del Cammino, nei quali ciascun adepto deve confessare alla comunità tutte le proprie colpe passate e presenti. Fidanzamenti e matrimoni sono instradati tra membri del Cammino. Se poi di due coniugi l'uno è fuori e l'altro dentro, spesso quest'ultimo cercherà di portare in comunità il partner; e se non vi riesce, può separarsi. Infatti per salvare la religione del coniuge praticante, Kiko e Carmen hanno introdotto la prassi della separazione dal consorte non credente.


Nel dire messa imitano l'ultima cena e nella veglia pasquale mangiano un agnello arrostito. I loro locali di culto vogliono riprodurre il corpo d'una gestante: il vecchio altare sparisce e al suo posto c'è la «bocca», il pulpito; più giù c'è lo «stomaco», una grande tavola da pranzo quadrata attorno a cui si fa la comunione seduti, con focacce e boccali di vino; e più giù ancora c'è l'«utero» che è la vasca scavata nel pavimento, per i battesimi.

Si può capire che in curia il cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, prefetto della congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, veda malissimo queste bizzarrie liturgiche. Ma poi ci sono anche le stranezze dottrinali. Il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (l'ex Sant'Uffizio), ha imposto di riscrivere sotto la sua supervisione i 13 volumi segreti del Cammino, che raccolgono la predicazione di Kiko e Carmen ai loro iniziali seguaci, prima che divengano pubblici. La riscrittura è in corso e risulta parecchio complicata.

Ma ormai nessuno può più accusare i neocatecumenali d'eresia, nè di creare una Chiesa scismatica. Il timbro vaticano sul loro statuto è un lasciapassare potente. Ma ancor più potenti sono i numeri del loro successo: l'aumento incessante di seguaci, il moltiplicarsi esponenziale delle comunità e dei catechisti itineranti, le miriadi di vocazioni al sacerdozio e al chiostro, la gran quantità di famiglie che vanno in terre remote, la natalità altissima. Tutto l'opposto di quel che avviene tra i cattolici comuni e nella chiesa ordinaria. Il giorno dopo la veglia col papa, 2.500 giovani neocatecumenali accorsi a Toronto si sono offerti d'entrare in seminario e 1500 ragazze d'entrare in convento.


hhh.
00venerdì 4 febbraio 2011 16:39
Kiko contro i social networks
Una recente testimonianza dalla Spagna, dalla quale apprendiamo che -come al solito- Kiko proibisce internet e che anche lì il Cammino inesorabilmente decresce.

Kiko Argüello torna a contraddire il Papa, ordinando ai neocatecumenali di abbandonare i social networks

Di recente, nello scorso annuncio di Avvento al Cammino [30 novembre 2010, ndt], è stato ordinato ai neocatecumenali (e in modo particolare ai giovani) di non avere nessun contatto con i nuovi social network, come Twitter, Facebook, Tuenti, LinkedIn, MySpace, Orkut...

È stato inoltre detto: o il Cammino, o i social network; chi entra nei social network dovrà abbandonare il Cammino.

Questa tecnica ricattatoria è molto utilizzata nel Cammino Neocatecumenale: quando una persona viene catturata dal Cammino si crea una dipendenza che il Cammino conosce, approva ed utilizza per ricattare ("te ne puoi andare solo quando te lo diciamo noi", che è un modo elegante per imporre di rimanere).

Dopo uno sguardo in alcuni di questi network dove erano presenti molti membri del Cammino, abbiamo scoperto che alcuni hanno abbandonato i loro account, altri li hanno disattivati, anche se sulla maggior parte ancora non sapremmo ancora dire come è andata.

Ma questo non ci sorprende troppo: infatti Kiko aveva detto che Internet è figlio del demonio, ordinando ai neocatecumenali di non utilizzarlo [Annuncio di Avvento 2006, ndt].

Il fatto è che Kiko ha paura che i suoi seguaci scoprano la verità sul Cammino, i suoi abusi, le sue eresie, l'atteggiamento di rifiuto da parte della stragrande maggioranza di cattolici rispetto alla sua organizzazione pseudo-settaria.

Quando un adepto del Cammino Neocatecumenale comincia ad avere contatti con ex-adepti, finisce presto per scoprire quanto lo stiano ingannando, quante falsità contengano le "catechesi" neocatecumenali (annunci, passaggi, etc), quanto si vada contro la dottrina della Chiesa nelle questioni dell'interpretazione "libera" della Bibbia, quanto sia grave peccato contro Dio quell'arrogarsi, da parte dei cosiddetti "catechisti", il diritto di parlare a Suo nome.

Ma curiosamente Kiko si prende la libertà di infischiarsene delle parole del Papa, a meno che non gli tornino comode, e comunque si permette di contraddirle quando vuole.

Perché diciamo questo?

Stavolta lo diciamo semplicemente perché nel vietare ai giovani i social networks, Kiko Argüello contraddice ancora una volta ciò che ha detto il Papa, in particolare nel Messaggio per la Giornata Mondiale 2009 delle Comunicazioni Sociali.

Aggiungiamo una nostra chiosa: [vedi anche Messaggio del 2011]. Quest'anno, tra le altre cose così dice papa Benedetto XVI, rivolgendosi ai giovani, che non vengono dissuasi ma incoraggiati proprio all'uso del social network, con preziosissimi consigli e indicazioni, che valgono anche per noi: "...L’impegno per una testimonianza al Vangelo nell’era digitale richiede a tutti di essere particolarmente attenti agli aspetti di questo messaggio che possono sfidare alcune delle logiche tipiche del web. Anzitutto dobbiamo essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua "popolarità" o dalla quantità di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integrità, piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari "annacquandola". Deve diventare alimento quotidiano e non attrazione di un momento...


Quel meraviglioso messaggio del Santo Padre è chiaro: incoraggia i giovani a partecipare ed essere presenti nei nuovi social network, nuovi orizzonti dove portare, come indicava anche Giovanni Paolo II, la buona novella, la testimonianza della propria fede.

Ma Kiko Argüello vieta ai suoi giovani seguaci di farlo. E lo vieta perché ha paura che venga a galla la verità sul Cammino. Curiosamente, i leader delle sètte tendono a tagliar fuori i loro membri da ogni contatto con l'esterno, vietando perfino di guardare il telegiornale o leggere i giornali; pretendono che non si abbiano contatti al di fuori del gruppo, in modo da poter manipolare a piacimento i propri membri. Anche in altri gruppi settari osserviamo il divieto per i membri di utilizzare internet... ma dai, sarà una coincidenza, no?

Sempre più spesso accade che degli ex-neocatecumenali si trovano a denunciare pubblicamente ed ai vescovi le atrocità e le aberrazioni contenute nel Cammino.

Tutti sanno ormai che nel Cammino entrano sempre meno adepti; basta vedere come le nuove comunità crescano solo assorbendo i figli dei propri adepti e sempre più raramente membri esterni, e questi ultimi sono generalmente persone che desiderando sposare un membro del Cammino sono costrette ad entrare nel Cammino.

È altrettanto noto che intere famiglie, nonni, genitori, figli sposati con le loro famiglie, cugini, etc, stanno lasciando in massa il Cammino. Ma ai neocatecumenali questo non importa, non vogliono chiedersi come sia possibile che intere famiglie abbandonino il Cammino. Le comunità costituite da più tempo si ritrovano ad aver sempre meno membri.

In sintesi.

Kiko Argüello si è permesso ancora una volta, contrariamente alle raccomandazioni del Santo Padre e dunque della Chiesa, di vietare ai suoi adepti di non accedere ai social networks sotto pena di espulsione (cioè "invito ad abbandonare il Cammino", come i neocatecumenali preferiscono dire), mentre la Chiesa, per bocca di papa Benedetto XVI oggi e Giovanni Paolo II prima di lui, aveva raccomandato e suggerito il contrario. Kiko Argüello ha la temerarietà di contraddire la Chiesa perché teme che i suoi adepti scoprano la verità sul Cammino.

Questa decisione dimostra ancora una volta che il Cammino usa le parole della Chiesa solo quando fanno comodo.

Infine ci chiediamo se il prossimo divieto da parte di Kiko sarà contro le partite di calcio in TV, contro le scuole e i collegi che non sono neocatecumenali, contro gli incontri con persone che non sono del Cammino... lo vedremo al prossimo Annuncio.

Ringrazio Muriel del sito web Granadaenlared.com che mi ha dato l'idea, per ricordarle come sempre che Dio ci ama così come siamo, non come esigono i "catechisti" del Cammino Neocatecumenale.


neocatecumenali.blogspot.com/2011/01/kiko-contro-i-social-netwo...
hhh.
00venerdì 4 febbraio 2011 16:45
Lettera Pastorale del Nuovo Anno di Mons. Osamu Mizobe





All’inizio di quest’anno vi invio i miei auguri. Prego che quest’anno potrete camminare con me, il vostro Vescovo, per portare “rinascita e unità” nella nostra diocesi.

Lo scorso 13 dicembre 2010, dopo aver ricevuto un messaggio dalla Segreteria di Stato nel quale manifestavano il desiderio di avere una discussione in merito al Cammino Neocatecumenale, mi sono recato a Roma con altri tre Vescovi giapponesi. Presumevamo che ci saremmo incontrati intorno a un tavolo con il Santo Padre, il Segretario di Stato, Cardinal Bertone, e il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Cardinal Dias.



Quando siamo arrivati nel nostro hotel, però, siamo stati avvisati che il luogo e l’ora del nostro appuntamento erano stati cambiati e che il Santo Padre, cinque Cardinali e un Arcivescovo (sottosegretario della Segreteria di Stato) ci avrebbero attesi. Con nostra sopresa anche il Vescovo Hirayama è stato incluso nell’incontro, che è proceduto con l’aiuto di una traduzione simultanea. Non entrerò in dettagli sui contenuti dell’incontro.



Il 2 gennaio e il 16 gennaio edizioni del Quotidiano Cattolico del Giappone ha pubblicato un articolo riguardante l’incontro e ve ne sono anche concrete informazione nei canali cattolici sui internet riguardo al contenuto dell’incontro.



Alla fine dell’anno e all’inizio di quest’anno molti sacerdoti e laici della diocesi hanno chiesto un report dell’incontro di Roma. Mi è stato chiesto quale sarebbe il futuro comportamento della Diocesi di Takamatsu riguardo il Cammino Neocatecumenale.



Ho anche ricevuto penose ammonizioni secondo le quali mantenere la posizione di “non sapere e non parlare” sarebbe stato inammissibile. In internet sia in Giappone che a livello internazionale il fatto che i Vescovi del Giappone sono stati chiamati a Roma è stato ampiamente diffuso. Potete leggere su internet che l’Arcidiocesi di Clifton in Inghilterra ha vietato tutte le attività del Cammino e che la Conferenza dei Vescovi della Palestina ha pubblicato un documento che chiede al Cammino Neocatecumenale di praticare l’autocontrollo nelle sue attività.

Recentemente l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan nelle Filippine ha annunciato che sarà fatta una ispezione del Cammino Neocatecumenale nell’Arcidiocesi. Commenti in italiano, spagnolo ed inglese riguardanti articoli sul Cammino sono facilmente disponibili su internet. Ciò che questi articoli ci dicono chiaramente è che i problemi con il Cammino Neocatecumenale non sono esclusivi della Diocesi di Takamatsu e della Chiesa del Giappone. L’intero mondo sta prestando attenzione al Giappone. A causa della serietà dell’argomento, ho quindi preso la decisione di raccontare chiaramente ciò che è accaduto e spiegarvi qual è l’atteggiamento della nostra diocesi.



Dopo esser tornato da Roma, il nunzio apostolico ci ha chiesto un incontro il 23 dicembre. L’arcivescovo Okada di Tokyo e tre Vescovi hanno partecipato all’incontro. Ci è stato detto che c’erano forti possibilità che un inviato speciale del Santo Padre sarebbe stato inviato in Giappone. Fino ad allora, tuttavia, in relazione alle attività del Cammino si era concordato che ciascun Vescovo fosse libero di procedere come ritenesse più opportuno per la propria diocesi.



All’incontro a Roma, i quattro Vescovi del Giappone hanno enfatizzato che questo problema riguarda le leggi disciplinari della diocesi, dal momento che questa è sottoposta alla giurisdizione dell’ordinario del luogo. Abbiamo enfatizzato che il fatto che il Cammino Neocatecumenale sia stato approvato da Roma non implica automaticamente che una diocesi locale debba accettare i suoi membri.



Abbiamo anche enfatizzato che il fatto che la persona che comprende meglio la situazione della chiesa locale è il suo Vescovo e che ogni decisione presa a Roma dovrebbe cominciare con una discussione con gli ordinari del luogo. Le opinioni dei Cardinali partecipanti all’incontro sono state differenti, e l’incontro è stato semplicemente una espressione dell’opinione di ciascuno lì presente. E’ stato chiaro che il fatto che la Conferenza Episcopale del Giappone abbia preso la decisione di sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale è un grande problema per il Vaticano. E’ stato necessario, quindi, pensare ad un piano d’azione. In questo senso il Santo Padre ha affermato che avrebbe pensato positivamente all’invio di un inviato speciale del Papa in Giappone.



L’inviato speciale del Vaticano arriverà certamente nella nostra diocesi. Se guardiamo all’altro lato della decisione della necessità di inviare un inviato speciale, possiamo realizzare quanto ampia sia la spaccatura nella nostra diocesi. Inoltre, questa è la seconda volta che un simile inviato arriverà. Nel 2003 il Cardinale Kim della Korea fu inviato come inviato speciale nella nostra diocesi e dopo la sua visita compilò un report dettagliato. In questo report analizzò la situazione della diocesi e propose vie per rimediare la situazione. Il Cardinal Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha detto che l’inviato sarà mandato ad ascoltare le opinioni dei fedeli della diocesi. Fino a questo momento ho cercato di affrontare il problema del Cammino Neocatecumenale con la massima pazienza e senza fare dichiarazioni pubbliche. Aspettavo che i membri del Cammino Neocatecumenale decidessero di usare l’autodisciplina nelle loro attività. Ora che questo problema è diventato una questione mondiale, comunque, non posso più aspettare.



Come Vescovo della Diocesi di Takamatsu sono arrivato alle seguenti conclusioni sul Cammino Neocatecumenale. Il problema concerne la Chiesa locale, ossia la Diocesi di Takamatsu. E’ una questione che può essere sistemata solo qui nella diocesi. Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d’accordo che questo è un problema della Chiesa locale e che è il Vescovo che lo deve gestire.



Non è permesso ad alcuna organizzazione o movimento di usare qualsiasi potere nell’ostacolare il Vescovo dal prendere decisioni nella sua diocesi. E’ importante per tutti noi sinceramente e seriamente affrontare gli eventi che sono accaduti nella diocesi negli scorsi 20 anni e che stanno ancora accadendo. Questo non è il tempo di dedicarsi solo agli interessi di un gruppo ma è il tempo di pensare a strade attraverso le quali ciascuno possa servire la diocesi. Nella nostra diocesi, raccolta attorno al nostro Vescovo, ci troviamo dinanzi ad un punto di svolta importante sulla strada verso una autentica “rinascita e unità”.



La conclusione alla quale sono giunto è che, fino a quando non avremo ricevuto i risultati della visita dell’inviato speciale del Santo Padre, io chiedo di sospendere tutte le attività del Cammino Neocatecumenale nella diocesi. Questa decisione è stata approvata sia dal Consiglio Presbiteriale che dal Consiglio Pastorale della diocesi. Non è una decisione che significa che il dialogo è finito ma piuttosto una opportunità di riflessione per tutti noi.



Quando un processo si disperde, si dice che uno debba sempre ritornare al punto di partenza. Io credo che “ORA” sia un buon tempo per noi di ritornare al punto di partenza. Questa decisione non significa che i membri del Cammino Neocatecumenale siano esclusi dalla diocesi. Il mio desiderio è che usiamo questo tempo di riflessione per rendere possibile un vero dialogo. Rispetto i membri del Cammino Neocatecumenale e spero che possano prendere parte attiva nelle attività della diocesi. Vorrei anche che tutti i membri della diocesi possano svolgere un ruolo attivo nel processo di tre anni che è cominciato per rivitalizzare la nostra diocesi. Non c’è una sola persona nella diocesi che possa essere esclusa dallo svolgere una parte in questo processo.



20 Gennaio 2011



Osamu Mizobe



Diocesi di Takamatsu



Traduzione dall'inglese di Francesco Colafemmina


www.ucanews.com/2011/01/20/bishop-speaks-out-on-neo-cats/
Heleneadmin
00domenica 13 febbraio 2011 14:16
Heleneadmin
00domenica 13 febbraio 2011 14:17
Heleneadmin
00domenica 13 febbraio 2011 14:18
hhh.
00sabato 26 febbraio 2011 13:26
Ho 53 anni, cultura media superiore, lavoro come funzionario amministrativo in un Ente pubblico. Avevo moglie, tre figli maschi, ora hanno 28, 27 e 19 anni. Avevo una bella casa alla "Montagnola", facevo politica, ero consigliere circoscrizionale al 3° mandato, collaboravo a varie iniziative parrocchiali. Avevo una fede sconfinata nella Chiesa Cattolica, facevo la comunione spessissimo. L’esperienza neo catecumenale mi ha cambiato radicalmente la vita: non ho più nulla!
Quello che dirò sarà volutamente circostanziato, perché in tal modo non sarà possibile smentirlo.
Dodici anni fa, nel 1985, entrai, con tutta la famiglia in una "comunità Neo Catecumenale" che si istallò alla Garbatella, per merito di alcuni così detti "catechisti" provenienti da viale Marconi, nella zona sud di Roma. Il loro massimo responsabile di zona era ed è il Dott. Roberto Piermarini, giornalista della Radio Vaticana. Dopo le mie vicende la comunità neo catecumenale è andata via dalla Garbatella, reimpiantandosi presso la comunità madre, nella zona di viale Marconi.
I "catechisti", nascondendo di essere appartenenti ad una particolare organizzazione e, soprattutto, nascondendo che iniziava, per i presenti, un impegno che sarebbe durato almeno venti anni, cominciarono un bombardamento di concetti pseudo-protestanti che divennero subito evidenti alle orecchie di uno come me che aveva fatto nella Chiesa tante esperienze formative, come Azione Cattolica, insegnamento catechistico, "cursillos di cristianità", ecc.
Non ostante queste "stonature" ero fiducioso, perché il mio parroco (poi divenuto vescovo nello stesso anno), dando loro la sede, legittimava e garantiva il loro operato.
Ero magnetizzato dalla loro catechizzazione, dalle loro certezze, anche perché davano l’impressione che tutto quello che succedeva non era precedentemente preparato a tavolino e, soprattutto, che quello era l’unico modo autentico di essere cristiani.
Io e mia moglie siamo sempre stati "aperti" alla vita: oltre ai tre figli maschi, ci sono state altre due gravidanze che, a causa della incompatibilità sanguigna da fattore Rh, sono sfociate in aborti spontanei e i medici ci hanno chiaramente detto che ulteriori tentativi avrebbero solo prodotto aborti spontanei. Ebbene, non ostante ciò e non ostante le cinque gravidanze, il fanatismo dei Capi-responsabili fu tale da far prendere decisioni folli ed irresponsabili a mia moglie, senza neanche consultarsi col marito!.................................... Eravamo destinati a diventare una "fabbrica di aborti"!
Mi lasciavano sorpreso le continue e preoccupate affermazioni dei capi della organizzazione sempre tese ad assicurare che loro godono dell’appoggio incondizionato del Papa!Ho avuto modo di paragonare quello che loro insegnano con quello che il Papa insegna e non mi sembra che dicano la stessa cosa! Ricordo il nervosismo e l’imbarazzo che sui loro volti si leggeva quando proponevo, ad esempio, di pregare come il Papa (in ginocchio), mentre loro addirittura lo proibivano! Ho anche avuto modo di paragonare quello che la Chiesa Cattolica insegna nel recente "Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica" e posso dire che in molti punti diverge da quanto si insegna nel "Neo Catecumenato"!
Nei tre anni che frequentai il Neo Catecumenato mi resi conto della potenza persuasiva dei loro capi e del fatto che la concezione di famiglia ha ben poco a vedere con la classica famiglia cristiana; loro attuano una unica grande famiglia di circa 40 / 50 persone che viene guidata dal "Capo-famiglia-Catechista", la progettualità di coppia non esiste e al suo posto c’è una progettualità che (attraverso la struttura piramidale) viene ispirata direttamente dal suo fondatore (Kiko Arguello)!
In quegli anni mi resi conto che i loro capi riuscivano a monopolizzare la vita privata delle singole persone, con il moltiplicarsi degli impegni di gruppo, con l’aumento naturale delle amicizie tra i membri del gruppo e, soprattutto con il controllo psicologico dovuto alle "confessioni pubbliche", nelle "risonanze" e "giri di esperienze".
Quasi a paventare misteriosi pericoli futuri, sin dai primi incontri, veniva insegnato che ci saremmo dovuti ben guardare da chiunque ci avesse voluto dire cose diverse da quelle che i "responsabili"ci insegnavano; che nella stessa Chiesa cattolica ci sono molti che li odiano, e che il motivo è solo quello che "loro" sono i veri ed autentici riscopritori del cristianesimo dei primi secoli. Ci insegnarono subito che molti avrebbero sentito il desiderio di abbandonare quella esperienza, ma che mai nessuno avrebbe avuto convenienza a lasciare il loro ambiente, perché al di fuori di "essi"ci può essere solo "perdizione" ed infelicità.
Sfruttando la difficoltà che nella nostra epoca obiettivamente esiste per la nascita e il mantenimento delle amicizie, costringendo i neofiti a frequentarsi molto spesso per i coinvolgenti e numerosi incontri, fanno sì che trascorrano anni senza vere amicizie esterne. Facendo apparire la loro esperienza come l’unica cosa al mondo che abbia importanza, costringono gli adepti a non provare, man mano, più interesse per la cultura, per l’arte, per lo sport, per la politica o altro. Tutto è secondario!
I loro "capi - responsabili" insinuano subito nei neofiti il sospetto che i cattolici che vanno alle Messe "normali" sono cristiani di serie B, e poi lo affermano chiaramente chiamandoli "cristiani della domenica".
Venne, pian piano, imposto di liberarsi di tutti gli affetti, intendendo che quelle persone care che non si riesce a trascinare nella Comunità, E’ MEGLIO PERDERLE!
Un obbligo singolare, quanto ingiusto, è quello che vede imporre a tutti o la soluzione matrimoniale (controllata dal Movimento) o la consacrazione sacerdotale o monacale, imposta (e qui sta il singolare) dai Capi supremi: Kiko Arguello, scapolo e Carmen Hernandez, ex suora, ora nubile!
Quando, col passare degli anni, gli adepti diventano un gruppo fisso in modo granitico, arrivano ad imporre la "Endogamìa" (obbligo di sposarsi nell’interno del gruppo), e poi a dire esplicitamente: "sposate le figlie di Israele".
Quando un giovane si fidanza con una ragazza esterna, o una ragazza con un giovane esterno, non hanno pace finché non costringono anche l’esterno ad entrare nella loro ....."esperienza".
Se non riescono nel proposito, allora costringono l’interno ad abbandonare il loro ....paradiso, ma solo dopo atroci sofferenze psicologiche, perché intanto l’hanno convinto che solo con i neocatecumenali ci può essere il vero, autentico cristianesimo!
Per gli sposati è la stessa identica cosa, ma quando uno dei due coniugi è stato reso fanaticamente schiavo della loro organizzazione (cosa che accade più spesso di quanto non si creda), arrivano anche a farli vivere separati a vita (divorzio di fatto), se l’altro coniuge non apprezza la "comunità"!
Io non ho mai apprezzato il Cammino Neo Catecumenale e se ci sono stato dentro per anni l’ho fatto solo per cercare di salvare il matrimonio che, invece, si stava distruggendo proprio per le follie del "Cammino"! Un giorno mia moglie onestamente mi disse:"La mia e la tua sono due Religioni molto diverse!" Allora provai a far finta che mia moglie avesse aderito realmente ad un’altra religione, e provai a tirare avanti con il dovuto rispetto, ma, quando mi accorsi che tornando la sera stanco dal lavoro tutti erano usciti, chi per la "liturgia della parola", chi per preparare gli incontri, chi per preparare i canti, a seconda dei diversificati incontri delle diverse comunità cui appartenevano, non potetti nascondere neanche più a me stesso, cenando solo come un cane, che erano riusciti a distruggere la comunità familiare dal profondo!
Nonostante si vantino di essere cattolici, quando si viene a creare un conflitto tra la partecipazione alle loro riunioni e la partecipazione alla celebrazione di un qualsiasi sacramento, essi impongono sempre la superiorità della partecipazione alla loro organizzazione! Non ne parliamo poi quando la concorrenza è con impegni di studio, o sociali, artistici, sportivi, di amore, di politica o della "odiata cultura"! I Catechisti ci dicono: Sono "IDOLI"!
Io pensavo che, di fronte alla sacralità e alla indissolubilità del matrimonio, avrebbero consigliato un coniuge dubbioso di scegliere sempre il salvataggio del matrimonio, di fronte a qualsiasi dilemma, invece no! Uno dei loro più potenti Capi, tale Avv. Franco Voltaggio, dopo aver promesso a me e a numerosi Vescovi, che, per salvare qualsiasi matrimonio avrebbero volentieri rimandato a casa il coniuge da loro eccessivamente, diciamo così, "entusiasmato", dimostrò quanto sono bugiardi anche nel mio caso!.....
E’ successo proprio a chi scrive: quando mia moglie ha dovuto scegliere: o frequentare una parrocchia senza gruppi neo - catecumenali insieme al marito, oppure una parrocchia con i gruppi neo - catecumenali ma senza il marito, ha preferito cacciare da casa il marito e separarsi, con l’appoggio morale e materiale dei capi neo - catecumenali! Il giorno 27 aprile 1992 alle ore 17, nella Chiesa di S. Leonardo Murialdo, ex S. Tito, in Via Pincherle, una traversa di Viale Marconi, zona sud di Roma, l’allora parroco in carica, Padre Domenico Paiusco, ordinò a me di vivere il resto dei miei giorni lontano da casa mia, dai miei figli e da mia moglie perché, con la mia opposizione alla organizzazione Neo Catecumenale, mi ero messo contro la Chiesa Cattolica! La decisione era stata presa dai massimi "catechisti" della diocesi di Roma ed era irrevocabile! Feci presente che il mio e suo Vescovo di settore, lo aveva pregato di fare il contrario, ma lui rispose che ubbidiva solo alla sua coscienza (in effetti ubbidiva al vertice della organizzazione!).
Andai a protestare col mio vescovo di settore, ma lui mi rispose che i capi neo catecumenali non lo ascoltavano, non poteva più farci nulla.............; andai dal vescovo, mio ex parroco alla Garbatella, ma lui mi rispose che forse era meglio che iniziassi una causa di separazione legale, considerando che mia moglie non poteva, perché lei era neo catecumenale.......;andai dal mio nuovo parroco, recentemente divenuto anch’egli Vescovo, ma lui mi rispose che nessuno mi avrebbe ascoltato, perché mi avrebbero tutti preso per matto, i N. C. sono troppo potenti,....... ero uno dei pochi che faceva presente le cose negative......;andai dal cappellano nell’Ente pubblico per cui lavoro, ma lui mi rispose che ero una voce fuori dal coro.........dovevo adeguarmi........; andai dal vescovo incaricato ai problemi della famiglia, ma lui, dopo avermi detto che la situazione era più grave di quanto io pensassi, mi disse anche che in pubblico mai avrebbe obiettato nulla verso i N. C.!!!
Chiesi molte volte a mia moglie di venire a vivere con me, anche ufficialmente, con lettere del 18 maggio ‘92, del 29 agosto ‘92 e del 24 maggio ‘93, ma lei si è sempre rifiutata!
Mia moglie dovette affrontare una operazione chirurgica in ospedale, mi offrii di restarle accanto per la notte; ciò sarebbe stato possibile e la stessa mia moglie sembrò favorevole: i suoi fratelli e sorelle di comunità me lo impedirono, vollero restare loro, per evitare la mia vicinanza in un momento di sua particolare vulnerabilità!
Frequentando la "comunità", eravamo costretti a versare almeno il 10% di quanto entrava in casa, e questo danaro, anziché andare ai poveri, andava ai così detti "catechisti itineranti", perché andando in giro per l’Europa per allargare la loro organizzazione, non mancassero di nulla: dal vestiario alla automobile, dalla casa alla beby sitter. Ricordo che, quando fui cacciato da casa, i primi tempi, io ho dovuto dormire in automobile!
Uno dei momenti più drammatici fu quando morì mia madre ed io chiesi piangendo a mia moglie di pregare quella sera con me, non lasciandomi solo col mio dolore; lei mi rispose che doveva pregare con i suoi fratelli di comunità, che erano la sua vera famiglia in Cristo!! Altro momento drammatico: il mio primo figlio, constatata la mia avversione al "neo Catecumenato", e considerando che, secondo lui, quella organizzazione è una emanazione di Cristo, tentò di uccidermi tramite soffocamento.
Sia il primo che il secondo figlio non mi chiamarono più "papà" per punirmi di aver sempre e a qualunque costo ostacolato la loro organizzazione!
Il secondo figlio, ancora giovanissimo, ha già due figlie, viene utilizzato come generatore di nuovi neo catecumenali e non mi ha fatto neppure conoscere la seconda nipotina; chi critica l’organizzazione neo catecumenale non ha diritti! A tanto conduce il fanatismo che questa organizzazione infonde nell’animo di molta gente, creando tanti "fondamentalisti" pseudo cattolici che ben poco differenzia dai tanto deprecati "integralisti islamici"!! Recentemente ho saputo che il mio primo figlio è considerato un elemento fedele e affidabile: è stato nominato "Responsabile di Comunità"!
Ricordo con orrore le Pasque che sperimentai su me stesso in quegli anni! Due giorni di digiuno assoluto e rigorosissimo, obbligatori e intrisi di fanatismo, a cui seguiva una intera nottata di canti nell’isolamento più profondo dalla Vera Comunità, quella parrocchiale. Il tutto seguito da una "agape"(un pranzo) alle sei del mattino, con il vino e con lo stomaco che, all’improvviso, riceveva quantità enormi di cibo, alcuni si sentivano male, altri si ubriacavano. Poi si andava a dormire tutta la giornata di Pasqua, senza poter trascorrere neppure mezz’ora con familiari ed amici non neo catecumenali!!... e alla comunità parrocchiale si faceva credere che noi raggiungevamo le vette della più sublime ascesi!
Tra l’altro, ricordo molto chiaramente che nei loro martellanti insegnamenti aveva un ruolo fondamentale questo: "Solo Dio deve essere veramente amato!(che poi significa la loro organizzazione)! Se il tuo coniuge ti è d’impaccio, odialo, e lo stesso fai se chiunque altro vuole separarti da noi, figli compresi, fratelli e genitori compresi"!!
Credevo che il mio fosse un caso limite, forse un caso raro......, macché, quello che è successo a me è successo a molta altra gente! Molte coppie hanno avuto il matrimonio rovinato per sempre da questa strana organizzazione, che a volte da l’impressione di somigliare ad una : "SETTA"!
L’intimità affettiva e psicologica, unite alla progettualità, sono i cardini su cui si basa qualsiasi rapporto di coppia, invece per decenni questi sono esercitati con estranei alla coppia stessa! Immaginate gli effetti distruttivi che ne scaturiscono!
La differenza con le altre coppie rovinate sta solo nel fatto che di queste si sono perse le tracce, in quanto hanno poi abbandonato completamente il Cristianesimo, perché, dopo anni di frequenza, si tende ad identificare il "Cammino Neo catecumenale" con il "Cristianesimo". Allontanando l’uno, si perde l’altro! Ecco perché il mio può sembrare un caso singolare! Altre coppie "trattate" dai neo catecumenali sono precipitate nell’ateismo e nella Chiesa non resta traccia!
E pensare che quando insegnavo catechismo ai ragazzi della Garbatella dicevo: "la Chiesa Cattolica, pur di difendere la indissolubilità di un solo matrimonio, preferì subire lo scisma anglicano!"
I capi dirigenti (così detti Catechisti) della organizzazione chiamata "Cammino Neo Catecumenale" dicono che gli aderenti sono, non so più quante migliaia di migliaia, ma nessuno ha mai riflettuto sul fatto che i fuoriusciti sono dieci volte tanto! E in che condizioni di sofferenza! Spessissimo senza più la fede !
Quando fui cacciato da casa, uscii dalla loro organizzazione e cominciai ad indagare sulla loro struttura scoprendo che, mentre vogliono dare a tutti l’impressione di essere dei gruppi innocui e spontanei, guidati solo dallo Spirito di Dio, sono invece organizzati come una "Chiesa nella Chiesa"! Hanno i "responsabili"di ogni singola comunità, i capi responsabili (detti "catechisti") del complesso di comunità di ogni singola parrocchia dove sono presenti (che contano molto più del parroco!), i capi settore (che contano molto più dei Vescovi di settore!), strutture regionali e nazionali, che si sovrappongono segretamente alle strutture della Chiesa ufficiale!
Scoprii che i Neo - Catecumenali (senza che nulla traspaia fuori dagli ambienti ecclesiastici) vengono contrastati nettamente dagli ambienti più culturalmente impegnati, sia della parte ecclesiale più "progressista", che da quella più "tradizionalista".
Il Cardinale Carlo Maria Martini di Milano, il Cardinale Silvano Piovanelli di Firenze, il Cardinale Giovanni Saldarini di Torino, il Cardinale Salvatore Pappalardo, ex vescovo di Palermo, il vescovo di Brescia Bruno Foresti, il vescovo di Ivrea Mons. Bettazzi, i vescovi di Novara, Trieste, il vescovo di Foligno Mons. Bertoldo, Perugia, e tanti altri, hanno evidenziato la pericolosità di questa organizzazione . Mons. Cesare Pagani, vescovo di Perugia, nel 1988 morì di infarto dopo una animata discussione con i capi di questa organizzazione, che, anziché riflettere sul proprio fanatismo, preferì parlare di punizione divina!
Nel gennaio dello scorso 1996, in Inghilterra, a Clifton, il Vescovo cattolico, Mervyn Alexander, ha avviato una indagine contro il Neo Catecumenato, che, quando si è conclusa, ha vietato a questa organizzazione di reclutare nuovi membri in quella diocesi!
L’Assistente Nazionale della "Azione Cattolica", Mons. Agostino Superbo, Vescovo pugliese, insieme a tutti gli altri 19 vescovi pugliesi, ha indirizzato a dicembre scorso, ai preti della regione una nota pastorale (tutti i Vescovi d’accordo, nessuno escluso), nella quale si sostiene che il Cammino Neo Catecumenale "mette a rischio la comunione nella Chiesa Cattolica" (vedi pag. 36 del mensile "Jesus" di febbraio scorso!)
A Vicenza hanno creato non pochi problemi! Ho saputo per certo che, vicino Firenze, per un certo periodo una parrocchia si è scissa; per merito dei neo catecumenali dovremo assistere anche ai dolorosi piccoli scismi?
Da giovane studiai un poco di teologia e di catechismo, fui dirigente della "Azione Cattolica", preparai alla prima comunione o alla cresima molti giovani, per cui non mi è difficile vedere che il motivo principale per cui questa organizzazione è invisa alla parte più progressista della Chiesa, risiede nel fatto che i neocatecumenali tradiscono completamente tutte le aperture conciliari di natura sociale, tutti i tentativi di realizzare nel mondo la "teologia della giustizia", tutto l’interesse ecclesiale per i poveri e gli emarginati, tutte le premesse di democratizzazione nella Chiesa stessa!
Di contro, alla parte più tradizionale della Chiesa, quella che maggiormente ha a cuore la conservazione della dottrina cattolica, che ha permesso alla Chiesa di rimanere integra lungo duemila anni di storia, non sfuggono le gravi eresie degli insegnamenti, che, cosa ancora più grave, sono scritti nel catechismo neo - catecumenale, che io stesso ho potuto leggere e che viene tenuto rigidamente segreto anche ai semplici neo catecumenali privi di specifiche cariche! Il solo primo volume (Orientamenti alle equipes) consta di ben 373 pagine! Ne hanno sempre negato l’esistenza!
Gli insegnamenti luterani sono penetrati abbondantemente nel catechismo neo catecumenale: la fede (fanatismo) ci permette di annullare completamente i peccati! Le opere non contano! La libera interpretazione delle Sacre Scritture ci fornisce l’unica forma di morale! Il vero sacerdote è "l’insieme dei fedeli", il prete è solo un presbitero che "presiede"! I sacrifici, i digiuni, le promesse a Dio, i pellegrinaggi, sono tutte cose inutili! Il S. Rosario è screditato ed emarginato!
Il Sacrificio Eucaristico è negato, la Transustanziazione è ridotta a simbolo! Il Sacerdozio Ministeriale soppresso! (Questo è Luteranesimo, no Cattolicesimo!).
"L’uomo non può fare il bene perché si è separato da Dio, perché ha peccato ed è rimasto radicalmente impotente ed incapace, in balia dei Demoni. E’ rimasto schiavo del Maligno. Il Maligno è il suo Signore."
(Questo è Giansenismo, no Cattolicesimo!).
Si deride la pratica di conservare il Santissimo nel tabernacolo, per loro la presenza del corpo di Cristo nel pane e nel vino consacrati, cessa con la fine della celebrazione.
In base ai miei modesti ricordi personali, il primo valido sacerdote che lanciò l’allarme sulla pericolosità dei neo catecumenali fu Padre Virginio Rotondi, che nei seguitissimi articoli sul quotidiano "IL TEMPO" denunciò che quel "popolo eletto"si ostina a non voler riconoscere che Dio non ci parla solo attraverso le Sacre Scritture, ma anche tramite gli insegnamenti della Chiesa; e ancora: le scritture non devono essere ammantate di un alone di "magia"!
Poi altri sacerdoti si accorsero della pericolosità dei N. C.; ricordo sopra a tutti il grande teologo passionista Padre Enrico Zoffoli, che scrisse numerosi libri di testimonianze ed altri di studio teologico accurato, tra i quali è interessante quello che si intitola: "Magistero del Papa e Catechesi di Kiko....confronto", che la dice lunga sulla scarsa cattolicità di quella organizzazione!
Anche la parte ecclesiale più progressista, soprattutto in Inghilterra, per opera di molti vescovi, ha preso posizione contro questo movimento e da ultimo, uno sconvolgente libro ha raccontato con chiarezza e coraggio quello che si nasconde dietro gli "innocui" capi dei neocatecumenali: "Le Armate del Papa" di Gordon Urquhart - Ed. Ponte alle Grazie . Firenze £ 38.000, facilmente reperibile in ogni libreria.
Con gli ossessivi e martellanti concetti che i così detti "catechisti" neo catecumenali ripetono continuamente, si ottiene una trasformazione della personalità individuale che arriva ad un vero e proprio lavaggio del cervello. Tutto diventa normale, dal versamento della "decima", praticamente una tangente del 10% sulle entrate familiari (anche i più poveri), alla messa a disposizione dei beni patrimoniali ed immobiliari!
Questo spiega il condizionamento economico che a volte intorpidisce la volontà dei parroci che hanno accolto questa organizzazione e spiega anche il moltiplicarsi del numero dei seminari particolari ed esclusivi dei neo catecumenali (28) che creano numerosi sacerdoti che di cattolico hanno ben poco e che obbediscono più ai capi della organizzazione che ai Vescovi!
Con una strategia che somiglia a quella attuata dalla Massoneria, hanno organizzato una puntuale occupazione dei punti nevralgici e decisionali degli strumenti di comunicazione di massa, che può velocizzare lo sviluppo della loro organizzazione (alcuni giornalisti della Radio Vaticana, come il Dr. Roberto Piermarini, il direttore di Radio Maria, alcuni vaticanisti delle redazioni di quotidiani e settimanali, ecc.).
Sino dai primi incontri viene insegnato che il Matrimonio, la famiglia, il lavoro, i figli, gli averi, sono "idoli"che vanno odiati. Kiko, ai suoi catechisti fa insegnare: "la famiglia è un mito terribile quando diventa religione. La Cristianità la deve distruggere!"(Quindi tenere al primo posto la "Comunità"!).
Viene insegnato : Se la moglie è innamorata di suo marito, o il marito è innamorato di sua moglie, si è creato un idolo!....allora bisogna imparare ad odiarlo!!
Negli "scrutini"si insiste molto sul fatto che il legame genitori - figli sia spezzato, che essi vengano offerti alla comunità (figli della Comunità); i figli sono "idoli" e, inoltre, soffrono molto vedendo l’amore "umano" e "nevrotico" dei genitori! (Kiko è convinto che i genitori siano tutti "nevrotici" perché non desideravano i loro figli!).
Quei poveri ragazzi, poi, risucchiati completamente nel "cammino", vengono privati di tutte le cose principali della gioventù: amicizie esterne, divertimento, esplorazione del pensiero di oggi, libertà, cultura contemporanea, opportunità di ragionare e di scegliere per se stessi! Le attività politiche, sociali, e persino quelle caritative, sono, per loro, una perdita di tempo.
I venti anni di "cammino" sono un macchinario che crea cristiani in serie. I cambiamenti hanno luogo in momenti precisi, ne prima, ne dopo; l’azione della Grazia non esiste, con le sue improvvisate. La Fede arriva solo all’ultimo momento (rinnovamento dei voti battesimali), non prima.
Con i riti arcani e le conoscenze segrete, il Neocatecumenato richiama le furbizie del più antico "Gnosticismo"e della più attuale "Massoneria". E’ un misticismo a poco prezzo che descrive l’incontro con il movimento come il fatto più importante dopo la venuta di Cristo!
Durante il periodo da me trascorso nell’interno di questa esperienza religiosa, ricordo che il passato veniva sempre dipinto come completamente negativo, vuoto, disperato, inconcludente,.....fino all’incontro con i neo catecumenali, soluzione luminosa a tutti i problemi!
Chi non si adegua a questa visione collettiva obbligatoria, viene compatito, perché non ha ancora incontrato Cristo! Gli altri invece, sottomettendosi alla autorità del Movimento e rinunciando alla propria personalità, ai propri desideri, alle proprie idee, vengono "coltivati"e "costruiti" per assumere sempre maggiori responsabilità!
Prevedendo che qualcuno potrebbe aprire gli occhi e ribellarsi al "lavaggio del cervello" non mancano di allertare gli adepti: "Se vostro padre, vostra madre, vostro marito, dubiteranno della bontà e santità del Cammino Neo Catecumenale, allora sarà il Demonio a parlare in loro, non ascoltateli!"!
In poco tempo, persino il modo di parlare, i termini linguistici, i movimenti del corpo e delle braccia, lo sguardo, tutto viene omologato ai neocatecumenali e con il mondo esterno inizia una situazione di perenne incomprensione!
Vivendo nella Comunità non ci si rende conto della esistenza di strutture che orchestrano tutto, persino le emozioni! Pian piano, tutto ciò che è esterno alla Comunità perde valore, perde interesse! Le lunghe e stancanti liturgie notturne, fiaccando il corpo e la mente, ti indeboliscono a tal punto che tutto ciò che ti viene imposto dai responsabili lo credi ciecamente! L’effetto di intorpidimento della mente fa parte del processo di indottrinamento. Ti senti inebetito ed ubriaco, sei convinto che la tua vita è solo là e che non potrà mai essere da nessuna altra parte per il futuro.
Siccome anche gli altri hanno le stesse identiche sensazioni, i "responsabili"ti convincono che questo dimostra la presenza forte dello Spirito di Dio! Ne resti talmente convinto che quando sei in altri ambienti, sei talmente vulnerabile che corri il rischio di deprimerti! Non puoi fare a meno di quella organizzazione, sei legato a vita a quelle persone; quella e solo quella è la tua vera famiglia!!
Il segreto ti ossessiona: non si possono fare domande su ciò che seguirà, non si possono rivelare particolari del "cammino"ad esterni e neanche ai membri di livello inferiore, non deve trapelare nulla di quanto accade all’interno! I Capi, con lo sguardo spiritato, dicono solo che nei prossimi "passaggi"(esami periodici) si accederà ad una vicinanza sempre maggiore alle meraviglie di Dio; l’importante è fidarsi del "cammino"(di loro!) e ringraziare di non essere "cristiani della domenica"!
Ti conducono a vivere tutta la vita entro il recinto dell’organizzazione, quasi come se l’esterno fosse fonte di infezione. Anche gli interessi esterni, la cultura, la scuola, la politica, l’arte, la filosofia, persino i preti e i Vescovi non neocatecumenali, possono contaminarti e farti allontanare da quella che è divenuta una prigione e non te ne sei accorto. Sin dal primo scrutinio sono pronti a rinfacciarti continuamente che hai messo la tua firma sul "libro della vita"(sulla Bibbia della "comunità") e quindi non puoi "tradire"... "Gesù (tramite loro) è passato questa volta per te, potrebbe non passare più! Gesù sta agendo tramite i "catechisti"". Riescono a condizionare anche le intelligenze più libere e aperte!
La paura, il senso di colpa e di dipendenza dalla "Comunità" sono enormi! Per bloccare le rare fughe cercano di spaventare i membri, giocando sulla loro paura di essere "rifiutati" dalla "comunità". Attuano il terrorismo psicologico.
E’ molto importante riuscire ad annullare la autostima dei membri e far trionfare il concetto che solo il "Neocatecumenato" può dare benefici, portandoli ad una completa dipendenza.
I due anni di precatecumenato sono durissimi: raggiranti mistificazioni si sviluppano tra minacce e promesse di nuove mirabolanti rivelazioni: "stanotte la "Chiesa"vi darà la Croce Gloriosa". Intimoriti e sottomessi i poveri membri non potranno più uscire dalla "comunità" se non altro perché si stabilisce un legame indissolubile con quel gruppo di persone che è a conoscenza dei segreti e delle paure più nascoste, attraverso le "confessioni pubbliche"!
Alcuni fanno a gara nel raccontare le disgrazie che sono capitate a quelli che si sono allontanati dal "Cammino"o solo hanno pensato di farlo!
Ogni "comunità"è convinta di aver avuto da Dio il compito di salvare la Chiesa Cattolica che sta morendo e quindi la salvezza può essere trovata solo tra i neo catecumenali! Anzi: addirittura, pian piano, cominciano ad usare il termine Chiesa come sinonimo dell’insieme delle Comunità neo catecumenali!! Qualsiasi cattolico praticante non appartenente al movimento viene compatito ed etichettato come: bigotto, "collotorto"o addirittura pagano! Il cristianesimo normale è senza valore!
Loro, invece, non vogliono essere definiti (neanche come movimento), in quanto vogliono apparire sempre più come "l’insieme dei veri Cristiani che sono in cammino"! Esattamente come i Testimoni di Geova dicono di se stessi: "siamo quelli della Verità, non siamo una organizzazione!"
I neologismi ed il gergo dei neo catecumenali, secondo la tecnica del lavaggio del cervello, portano i membri ad accettare idee nuove senza alcuna garanzia di attendibilità! Il linguaggio particolare crea un senso di dipendenza e di obbedienza cieca, nonché di fortunata appartenenza esclusiva ad un gruppo elitario!
Per convincere che la vera famiglia è solo la comunità neo catecumenale, si adottano i termini "fratello"e "sorella"per riconoscersi tra membri; si abbandona il termine sacerdote per presbitero, si "sparano" parole come "Kerygma", "Koinonia", "Kenosis", esistenziale, ontologico, servo di Jahvè, croce gloriosa, per millantare di avere sempre Dio in tasca e fare impressione sulla gente semplice!
Nelle parrocchie, senza che ci si faccia caso, i neo catecumenali si impadroniscono di una specie di "esclusiva" per le interpretazioni delle Sacre Scritture, dell’insegnamento catechistico ai comunicandi e ai cresimandi, dei canti e della liturgia pasquale!! Arrivano ad estromettere chi è loro contrario, a sostituirsi alle altre associazioni. Il Parroco non ha più il controllo della situazione. Nei rari casi in cui il parroco riesce ad allontanare questa organizzazione, non sa come sanamente sostituirla, dopo tanto fragore e fanatismo esasperato.
Le tecniche di suggestione vengono utilizzate per formare coloro che, in coppia andranno a cercare la gente, fin nelle loro case, per portarla alle prime catechesi; dicono, recitando, un discorso imparato a memoria, forzosamente carico di entusiasmo e, con voce alterata e sicura, si danno il cambio ai punti prestabiliti.
Una seria organizzazione internazionale, che ha studiato le sette religiose nel mondo (la FAIR) ha osservato: "Le sette usano tecniche sofisticate che causano la distruzione dell’io, la modificazione del pensiero e la dipendenza psicologica. Le sette possono mantenere i membri in uno stato di elevata suggestionabilità attraverso la mancanza del sonno, apposite alimentazioni o digiuni, esercizi spirituali, il continuo indottrinamento e esperienze di gruppo controllate"!!!
Le "Confessioni pubbliche" sono la tecnica più classica e collaudata che viene usata per cementare tra loro i membri di una "comunità" e per controllarli nell’intimo dell’animo.
Nelle "convivenze" che si effettuano in alcuni "fine-settimana" i membri delle comunità vengono sottoposti ad un controllo (il così detto "giro di esperienze") e ad una pressione psicologica che è superata solo dagli "scrutini"(terribili esami in cui i capi laici inquisiscono l’anima dei poveri "fratelli", in quanto hanno l’autorità di stabilirne il grado di crescita nella Fede)!
Talvolta si usano artifizi psicologici, come la "oscurità totale" (il così detto "lucernario") unita a lunghi silenzi, che ottengono un impatto travolgente su quelle povere menti stressate. Tutte cose preparate e predisposte sinistramente e meticolosamente dal loro "santone" Kiko Arguello, nel libro segreto: "Orientamenti alle equipes di catechisti per la fase di conversione"(che circola solo in fotocopia).In questo libro Kiko dispone in modo dettagliato i rituali pensati apposta per creare il massimo impatto psicologico e drammatizzare al massimo la situazione.
Mentre il senso critico dei membri si indebolisce, aumentano da parte dei "catechisti"le richieste di obbedienza completa ed irrazionale !
Attraverso il controllo dell’ambiente, la manipolazione personale nella atmosfera rarefatta, le confessioni pubbliche, lo scambio di esperienze sorvegliato e l’uso del gergo esclusivo del movimento, i responsabili hanno il pieno controllo di ogni individuo, riuscendo anche ad influenzare i suoi desideri futuri. D’altronde è risaputo che restringendo il vocabolario usato, vengono ridotte in uguale misura le capacità di pensare e di sentire.
La trasformazione dell’immagine che ogni individuo ha di se stesso è facilitata dal riesame di tutte le vicende precedentemente vissute. "Prima" tutta la vita era brutta, dopo l’incontro con i neo catecumenali, la vita è luminosa, c’è qualcun altro che mi dice cosa devo fare!
La distruzione della personalità individuale, non è un obiettivo poi tanto nascosto dai Capi neo catecumenali, dal momento che palesemente ti dicono: "devi morire a te stesso, annientare te stesso"! Poi non ti resta altro da fare che dipendere in tutto dal movimento e vivere dei suoi trionfi, delle sue lotte, delle sue raccolte di soldi; i suoi amici sono i tuoi, i suoi nemici sono i tuoi! Non hai più radici, tutto il resto conta così poco!
Ti insegnano a non reagire ai torti che ti vengono fatti, così si creano l’alibi per assicurarsi l’acquiescenza dei membri e la dipendenza dai Capi!
Tutto ciò che può essere oggetto di attaccamento affettivo o di dolce e limpido amore (dai propri libri al proprio marito, dal proprio passatempo al proprio orologio, alla propria carriera) viene imposto che vengano odiati e bollati come: "idoli", come se si volesse, per gelosia, eliminare concorrenti alla "comunità".
La valorizzazione delle risorse individuali (fantasia, creatività, ecc.) che vengono incoraggiate in associazioni cattoliche benemerite (scout, caritas, S. Egidio, Azione Cattolica, ecc.), vengono represse tra i neo catecumenali.
In occasione delle nuove catechesi bombardano qualsiasi tuo amico o parente con le classiche frasi, mutuate dai Testimoni di Geova: "Vieni a conoscere i nostri amici, vieni e vedrai, poi...capirai; nessuno può capirlo, se non lo vive". E con questo alibi impediscono a chiunque è fuori dalla loro organizzazione dal formulare anche la più piccola obiezione. "Tu non puoi giudicare"(lo hanno anche gridato in faccia a Vescovi che si sono permessi di obiettare qualcosa!).Qualsiasi dialogo con i capi di questa organizzazione è quasi impossibile! A chi, come me, invece, ha provato le loro "meraviglie" impediscono parimenti di esprimersi perché.... sono stato solo pochi anni, perché sono un caso limite, perché non ho mai incontrato Cristo! .......E terminano qualsiasi dialogo dicendo sempre: "pregheremo per te!" Che equivale a dire: "Tu non capisci nulla e noi siamo sempre nel giusto!" I loro "responsabili" possono solo predicare, non possono ascoltare! Il Cammino neo catecumenale viene totalmente identificato con Dio!
Certo, da quando vidi che le decisioni dei capi neo catecumenali che distruggevano la mia famiglia, non erano efficacemente combattute dal mio nuovo parroco (poi anche lui divenuto Vescovo) e dal mio Vescovo di settore, che pure stimo enormemente, quasi non mi considero più un cattolico, ma la fede in me non riesco a cancellarla.
C’è da considerare che, anche se più della metà dei cinque Vescovi ausiliari di Roma hanno delle riserve sul "Catecumenato", hanno timore di esplicitarlo per non dispiacere al Papa e per non far trasparire fuori dalla Chiesa le divergenze. Ma sono sicuro che pregano perché il Neo Catecumenato si sciolga al più presto, come un intero convento di suore dell’Italia meridionale fa ogni sera. (Mi risulta personalmente).Ma ricordiamoci sempre che la Chiesa ha bisogno dei "fra Cristoforo", no dei "don Abbondio"! .....Altrimenti questa organizzazione diventerà sempre più potente!.
Arrivano persino, mellifluamente, a far cresimare, dopo una preparazione tutta neo catecumenale, con cerimonia nel movimento, i ragazzi figli di coniugi che sono ancora orientati in modo difforme sulla bontà del "cammino", così i ragazzi sono già "prenotati", e spingeranno dentro anche il coniuge recalcitrante! (come potrebbe opporsi un padre ad un sacramento comunque cattolico?). E lo stesso fanno con il battesimo.
I membri sono mantenuti in stato di sottomissione dalla ripetizione costante del messaggio di peccato e di corruzione, durante venti anni. Il saper ingigantire il proprio stato di peccato è essenziale per andare avanti. Si attua l’annientamento della personalità!!
La Grazia non esiste! Tutti si sentono talmente peccatori che divengono completamente dipendenti dai loro capi per sperare di salvarsi! L’uomo non può che peccare, quindi non si sente responsabile!
Alcuni concetti vengono ripetuti all’inverosimile: "Se non siete in QUESTA parola, siete perduti, perché fuori di essa c’è solo la morte"!
"Vi libererete completamente dalla schiavitù in Egitto. Iniziate il cammino con una comunità, ricevete il Messia che viene a liberarvi, affidatevi a lui ed Egli vi guiderà"(riferendosi al "Catecumenato"!!!). "Accade che alcuni lascino il cammino (neocatecumenale), abbandonano Mosè (Kiko), e il Faraone li attacca e li distrugge"!
Ho sentito dire da alcuni dei loro capi che, con la prolificità forzata ed irresponsabile, hanno calcolato che nei decenni potrebbero arrivare ad impadronirsi della Chiesa, e alcuni azzardano ... del Mondo!
L’integralismo fanatico che li caratterizza, come quello islamico, fu respinto chiaramente da Gesù, quando disse, riconoscendo l’esistenza della dimensione laica dell’uomo: "Dai a Dio quello che è di Dio, dai a Cesare quello che è di Cesare"!
Il "cammino"di queste "comunità" si sviluppa, in un crescendo di depauperamento di personalità individuali, di eresie, di famiglie sfasciate, di parrocchie travolte, attraverso fasi che durano due o tre anni: Shemà, Preghiera, Traditio Symboli, Redditio Symboli, Padre Nostro, Elezione, Rinnovo delle promesse battesimali!
Come tutte le organizzazioni di tipo settario, anche la neo catecumenale considera quelli che la abbandonano come traditori, e quindi li addita a coloro che restano, come la quintessenza del Demonio, creando paura e sottomissione maggiore. Il fortissimo senso di identità di gruppo, d’altronde, fa scoppiare potenti sensi di colpa in quelli che vorrebbero allontanarsi, anche perché gli hanno insegnato che chi lascia i "neo catecumenali", lascia Dio! Si possono lasciare coloro che conoscono tutti i segreti più intimi? Si può ridiventare semplice "cristiano della domenica"? Molto spesso anche i pochi che riescono a liberarsi, restano sempre con il desiderio di ritornare nella organizzazione che li ha resi dipendenti e insicuri, non sono più capaci di vivere una vita autonoma!....E pensare che loro sostengono di formare cristiani ADULTI! D’altra parte la vita in una comune parrocchia sembra meno bella (anche se è più vera) dopo il fragore ed il trionfalismo dei Neo Catecumenali! Io mi chiedo: che Chiesa lasceremo in eredità ai nostri figli? Con queste premesse, cosa succederà nei prossimi anni?
In mille occasioni hanno assicurato ai Vescovi che, in caso di rifiuto da parte di un coniuge della metodologia del cammino neo catecumenale, avrebbero rimandato a casa l’altro; MENTONO! SAPENDO DI MENTIRE !! Molte famiglie sono state distrutte, non solo la mia! Quando rendono psicologicamente dipendente una moglie, quando gli fanno tagliare i ponti col mondo esterno, quando hanno messo le mani sui figli, quando l’hanno circondata di solidarietà, quando hanno approfittato della sua ignoranza in campo religioso per inculcare eresie, quando le hanno fatto perdere la vera fede cattolica, come vuoi che torni dal marito?? Quale solidarietà ho avuto io? Quella di vedere parroci e vescovi tremare solo a sentir nominare i neo catecumenali?
Avevo moglie e tre figli, non ho più nulla; i primi due figli non mi considerano più neanche loro padre, il terzo, ubriacato dai neo catecumenali, senza accorgersene, lascia languire ed impoverire qualsiasi dialogo interiore col padre: il suo animo lo apre solo nella "comunità", dove il "Catechista" ha preso il posto anche del padre e gli dà sicurezza, guida, ascolto, comprensione, ascolta i suoi "errori" e gli dice, quello che deve fare! Ecco perché, non finanziato da alcuno, faccio quello che faccio!
Di fronte a un pericolo così grande, credo sia dovere di ognuno operare perché il così detto "Cammino Neo Catecumenale" si sciolga prima che i danni siano irreparabili, anche per altri!
Mi risulta personalmente che, nella sfiducia generale verso tutte le istituzioni, Chiesa compresa, quando avvengono fatti gravi come quelli narrati, famiglie e parroci si chiudono nel dolore e nel privato, senza protestare. La cosa migliore da fare è il contrario: inviare una lettera di protesta al Cardinale Camillo RUINI, Vicariato di Roma, Piazza S. Giovanni, 6 - 00184 ROMA.
Se non avverranno positivi fatti nuovi, con provvedimenti ecclesiali, col tempo diventerà necessario rendere edotto, di queste cose, il mondo esterno alla Chiesa, dai giornali laici alla radio, alla T.V., alle Associazioni di Psicoterapia, cosa che potrebbe sminuire la figura morale della Chiesa Cattolica; questo è il motivo per cui finora si è evitato di farlo, ma esiste un pericolo anche per la società civile che non va sottovalutato! Anche la società civile ha il diritto di conoscere l’esistenza di questi pericoli!
Per il momento ho cercato di mettere in piedi una Associazione spontanea che raccolga laici e preti che hanno sperimentato di persona i danni che può provocare una organizzazione come quella denominata "cammino neo catecumenale". Molti vescovi, anche se vedono l’iniziativa con interesse, non ritengono di intervenire con un appoggio ufficiale in quanto il Neo Catecumenato non ha alcun riconoscimento ufficiale (tanto è vero che i suoi capi si sono recentemente riuniti sul monte Sinai proprio per stendere una bozza del futuro statuto!).
Come cristiani abbiamo indubbiamente il dovere di amare i nostri nemici e persecutori e di pregare per loro (cosa che io mi sforzo di fare sempre nei confronti dei N. C.), ma abbiamo anche il dovere di segnalare a chiunque, anche al Santo Padre, gli errori di così grande portata che arrivano a distruggere la famiglia, nuocere alla Chiesa, creare problemi anche alla società civile!

www.calogeromartorana.it/neocatecumenali.htm
benefabio62
00lunedì 7 marzo 2011 13:29
veramente non sapete di che cosa state parlando e della portata che ha avuto il cammino neocatecumenale nella chiesa negli ultimi 30 anni, di quante vocazioni ha suscitato e di quante persone ha salvato, personalmente ho avuto la fortuna di incontrare questo cammino e non posso che parlare bene anche perchè è un percorso che si fa all'interno della chiesa e non fuori, le celebrazioni si fanno in chiesa e sempre con il sacerdote che è la garanzia che l'eresia non può nascere, a parer mio è un'esperienza bellissima che tutti i cristiani adulti dovrebbero fare, discuterne non ha senso, senso avrebbe partecipare agli incontri che annualmente, sia nel periodo dell'avvento e qualche volta anche prima della pasqua, vengono proposti ciclicamente nella maggior parte delle chiese.
hhh.
00venerdì 11 marzo 2011 21:11
Re:
benefabio62, 07/03/2011 13.29:

veramente non sapete di che cosa state parlando e della portata che ha avuto il cammino neocatecumenale nella chiesa negli ultimi 30 anni, di quante vocazioni ha suscitato e di quante persone ha salvato, personalmente ho avuto la fortuna di incontrare questo cammino e non posso che parlare bene anche perchè è un percorso che si fa all'interno della chiesa e non fuori, le celebrazioni si fanno in chiesa e sempre con il sacerdote che è la garanzia che l'eresia non può nascere, a parer mio è un'esperienza bellissima che tutti i cristiani adulti dovrebbero fare, discuterne non ha senso, senso avrebbe partecipare agli incontri che annualmente, sia nel periodo dell'avvento e qualche volta anche prima della pasqua, vengono proposti ciclicamente nella maggior parte delle chiese.




il cammino neocatecumenale sta' rovinando tante anime

www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.mariamadremia.net%2Ffase%2520di%2520conversione%2Fletterapapa.pdf...

io auguro di stargli il piu' lontano possibile
benefabio62
00sabato 12 marzo 2011 20:27
ti ripeto stai fuori strada, il cammino neocatecumenale è una realtà importante della chiesa, come lo sono altre realtà, e non ho il ben che minimo dubbio ad affermare che è ispirato dallo spirito santo, stai parlando di un percorso di fede proposto dalla chiesa ufficiale e attuato nella maggior parte delle parrocchie, ripeto nella chiesa ci sono tante altre realtà e tutte sono buone il cammino neocatecumenale è solo una di esse.
hhh.
00domenica 13 marzo 2011 18:18
L´ultimo che s´è pronunciato contro il Cammino, l´arcivescovo di Catania, Luigi Bommarito, ne ha dette di pesanti. Ha accusato i neocatecumenali di «costituire una Chiesa parallela»; di «dividere il popolo di Dio in due blocchi, uno di serie A e uno di serie B»; di «imporre il loro metodo come fosse insuperabile e addirittura l´unico salvifico»; di «cadere in un fondamentalismo integralista destinato a creare ghetti»; di «scarnificare le coscienze con domande che nessun confessore farebbe».
"Per amore di Sion non tacerò..." (Is 62,1)

«Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza» (Card. G. Biffi).

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hhh.
00domenica 13 marzo 2011 18:23
1
Nella festa degli Apostoli Pietro e Paolo, 29 giugno 2002, ha colto tutti la penosa sorpresa del Decreto di approvazione degli Statuti del Cammino Neo-Catecumenale, presentato "a servizio dei vescovi e dei parroci come itinerario di educazione permanente nella fede, proposto ai fedeli che desiderano ravvivare nella loro vita la ricchezza dell'iniziazione cristiana, percorrendo questo cammino di conversione e di catechesi" ("Decreto di Approvazione degli Statuti del Cammino Neo-Catecumenale" da parte del Pontificio Consiglio per i Laici, a firma del suo Presidente Francis Card. Stafford, "Osservatore Romano", 1° luglio 2002).
1. Questa approvazione "ante praevisa merita", (se non "contra praevisa merita!") data la mole delle critiche suscitate dal movimento e pubblicate in una serie di libri, di articoli e altri scritti, ha suscitato forti perplessità e interrogativi, anzitutto sugli organismi vaticani preposti a discernere in materia di fedeltà alla dottrina della Chiesa.
Chi ha occhi per vedere, in primo piano Vescovi e sacerdoti, è da anni sorpreso che i responsabili della Chiesa non abbiano provveduto a diffidare per tempo un movimento che va diffondendo errori teologici e comportamenti deviati nell'area cristiana. È paradossale il fatto che lo stesso cardinal Martini (forse per dissipare il sospetto che il "Cammino" sia un fatto di infiltrazione massonica?) non li abbia mai accettati nella diocesi ambrosiana. Schiaffo più umiliante non potevano ricevere tutti coloro che da decenni vanno denunziando, documenti alla mano, gli errori dottrinali e le malefatte operative di un movimento che, nell'attuale clima di ecumenismo spensierato, minaccia di diffondersi nella Chiesa, intaccando le radici stesse della fede cattolica.
L'effetto immediato di questo inspiegabile provvedimento è la perdita di credibilità dei vertici centrali della Chiesa stessa: non esiste più una dottrina e una ortodossia cattolica che regoli l'operato degli organismi del Vaticano? È scomparsa la distinzione tra vera Fede ed eresia e apostasia? Siamo entrati nel pieno relativismo religioso, perseguito dall'infiltrazione massonica negli stessi vertici della Chiesa? Quali interessi pecuniari, offerti dal ricchissimo Movimento, hanno provocato tanto cedimento? Quale barriera sarà possibile porre a coloro che da decenni vanno pervertendo, nella comunità cristiana, dottrina e costumi?
Nel discorso del cardinale James Francis Stafford non mancano cenni allusivi agli "errori" del Movimento, che corrispondono esattamente alle critiche di coloro che denunziano apertamente la pericolosità di questo Cammino.
Ma allora, perché non dire con chiarezza, perché coprire sotto la coltre dell'approvazione, sia pure "ad quinquennium", tale cumulo di devastazioni? Che il Cammino sia un fatto ormai inarrestabile?
Gesù, che è la Verità, ha fondato la Chiesa sul fondamento incrollabile della Verità. Oggi, assistiamo a un progressivo cedimento degli stessi vertici della Chiesa verso il compromesso, in netto contrasto con i detti di Gesù: "Non potete servire a due padroni... Chi non è con Me, è contro di Me... II vostro dire: sia "sì sì, no no": il di più è del Maligno,...
"Chiesa Viva" ha documentato a più riprese gli errori del Cammino. Rimandiamo ai suoi scritti e articoli.
2. "II Cammino - dice il Decreto - si attua secondo le linee contenute nel direttorio catechetico Cammino NeoCatecumenale, orientamenti alle équipes di catechisti... soggetto all'approvazione congiunta della Congregazione per la Dottrina della Fede, della Congregazione per il Clero e della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti".
Stupisce assai il fatto che l'approvazione sia basata su un documento che è un magma interminabile di affermazioni, dalle quali si può trarre tutto e il contrario di tutto, e non secondo un documento teologicamente e giuridicamente ben definito, in cui ogni espressione è precisata in modo che non restino vie di uscita a sorprese aberranti.
Molte espressioni di Kiko, del resto, consentono di cogliere un animus luterano, che ispira gli atteggiamenti di fondo del sistema neo-catecumenale.
Ne diamo un breve saggio, sufficiente a fondare il sospetto di una dipendenza dissidente, tutt'altro componibile con l'affermazione di un asserito "radicalismo evangelico e di straordinario slancio missionario" che porterebbe, "nella vita dei fedeli laici, nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali", e "la ricchezza delle vocazioni suscitate alla vita sacerdotale e religiosa, valida per la società e per i tempi moderni". Se tali sono le radici, si pone anche il grosso problema dei frutti sacerdotali e religiosi di simile formazione!..
Ma, prima, premettiamo qualche cenno sulle origini del movimento e la personalità del suo fondatore.
ALLE ORIGINI DEL CAMMINO
«lo sono Giovanni Battista in mezzo a voi. Convertitevi, perché il regno di Dio è vicino. lo sono testimone di Cristo con la mia vita. Nessuna comunità fondata da noi è fallita: vi assicuro che qui c'è Dio!»
Modestia a parte, ci attedevamo da Kiko un linguaggio di maggiore misura. Affiora, invece, un linguaggio drastico e intransigente, tipico dei convertiti da militanza aberranti.
Kiko, infatti, viene dall'area comunista, e l'esperienza del suo passato lo porta a espressioni perentorie, tipiche di chi non ha un conveniente equilibrio evangelico. Grandi convertiti, come Saulo di Tarso, Ignazio di Loyola, Paolo della Croce, e altri, insegnano che il convertito non passa improvvisamente dall'errore alla verità piena: le performazioni mentali e morali errate, accumulate dall'uomo, non si cancellano in un attimo. L'equilibrio evangelico si raggiunge un po' alla volta con un paziente lavorio di purificazione del cuore e della mente, sotto una buona guida spirituale. Le espressioni perentorie di Kiko, temperamento artistico di attore, esercitano un influsso notevole su persone influenzabili e prive di dottrina, le quali finiscono per seguire il loro leader anche nei suoi errori, più per il suo fascino personale che per una sequela evangelica informata da una esatta conoscenza e pratica della Fede.
L'ESPERIENZA SPIRITUALE
II Movimento Neo-Catecumenale è sorto nelle baracche di "Palomeras Altas", alla periferia di Madrid, nel 1964, dall'esperienza spirituale del pittore Francesco (Kiko) Arguello, uscito da una crisi esistenziale che lo spinse all'orlo del suicidio, e approdato alla conversione (- quale? -) attraverso i cursillos de Cristindad. Ben presto, nelle sue catechesi improvvisate, con Bibbia e chitarra, fu affiancato dalla ex suora Carmen Hernandez. Ne nacque una piccola comunità di zingari, raccolti intorno alla celebrazione eucaristica di un sacerdote.
Giunto a Roma, sotto Paolo VI, il Movimento si è esteso in una settantina di nazioni con centinaia di migliaia di aderenti!..
Un manuale segreto
Le idee di Kiko, trasmesse dapprima su nastri magnetici, sono state raccolte, nel 1972, nel volume di "Orientamenti alle équipes, di catechisti per la fase di conversione", trasmesso in fotocopie, con aggiunte varie, per via riservata, ai catechisti dal "Centro neo-catecumenale Servo di Jahve" di piazza San Salvatore in Campo, 00186 Roma.
La segretezza in cui il volume venne trasmesso, con la raccomandazione di non dire nulla dei suoi contenuti, fece presto sorgere il sospetto di indottrinamenti non corrispondenti alla purezza della Fede, come, infatti, sono venuti gradatamente alla luce. II cammino di conversione, proposto da Kiko in varie tappe, dura dai sette ai dodici anni, sulla base di letture bibliche, riunioni frequenti per un dialogo di salvezza, accentuazione comunitaria, convivenze mensili di gruppo, ecc.
Nonostante l'affermazione che "non si tratta di plagiare nessuno, perché non si fa alcun lavaggio di cervello", il sistema di coinvolgimento settario risulta dal segreto che avvolge i successivi passi del cammino di conversione sotto la direzione fortemente autoritaria dei catechisti.
Eccentricità dottrinali
Kiko, in particolare, non entra in campo conversivo con una dotazione dottrinale pulita. Porta in sé idee sbagliate e le immette nel "Cammino", senza il correttivo di guide ben preparate a setacciargli gli errori che, in lui, sono tali da distruggere le stesse fondamenta della Fede. L'assenza di una solida dottrina si rivela deleteria anche in altri movimenti, e stupisce il fatto che molti Pastori siano stati così poco intelligenti nel dare eccessivo affidamento ad aggregazioni fondate piuttosto sull'elemento emotivo e su carismatismi inconsistenti che su una dottrina solida. II pressapochismo dottrinale di base di molti movimenti odierni, rispecchia lo smarrimento dottrinale di uomini di una Chiesa alle prese col neomodernismo postconciliare!..
LE RADICI LUTERANE
La dottrina trasmessa da Kiko al Movimento è infetta di errori gravissimi che scardinano la Fede e la pratica cristiana. Riportiamo, alcune espressioni sue, in corsivo:
Antropologia luterana
Kiko afferma: «L'uomo, separatosi da Dio, è rimasto radicalmente impotente a fare il bene». La concezione fatalistica dell'uomo, predestinato da Dio al paradiso o all'inferno, e che non sarebbe in grado di "orientare il proprio destino evitando il male", è assolutamente contraria alla Fede e alla dichiarazione del Concilio Tridentino (VI c. 22), e disimpegna dallo sforzo di miglioramento morale. Se il peccato è una fatalità ineluttabile, cade naturalmente ogni responsabilità personale!
Ma un'altra stranezza dottrinale è dichiarare che Dio, in quanto infinito, «non perderebbe nulla se offeso dall'uomo; quindi, il mio peccato non può offendere Dio e neppure Gesù». Cade, quindi, l'obbligo di chiedere. perdono dei propri peccati. «La gente è molto sentimentale quando pensa di aver offeso Gesù coi propri peccati. L'uomo non può fare a meno di rubare o litigare: se lo fa, non ha colpa, perché è schiavo di Satana, che lo manipola come vuole. Se l'uomo non può fare a meno di peccare, siamo tutti perdonati per qualsiasi caduta: per giustificarsi è sufficiente riconoscersi peccatore".
Se il peccato è una fatalità, «non ha senso il pentirsi, e neppure il confessarsi prima della Comunione, come accade fino ai nostri giorni». Oltre che inutile, la confessione cade, quindi, anche la confessione frequente come mezzo di santificazione: cade la direzione spirituale, il pentimento per i peccati veniali. Kiko ci confida: «È successo anche a me di confessare simili stupidaggini (le venialità). Ma non dite nulla di questo alla gente: creereste un mucchio di problemi».
II sacramento della penitenza sarebbe un inutile "surrogato del Battesimo", che non risalirebbe alle origini della Chiesa.
LA "REDENZIONE"
Come viene intesa dalla Chiesa, nella mentalità di Kiko non ha senso, data la fatalità del peccato. «II cristianesimo non è un appello all'onestà, ma l'invito ad accogliere l'annuncio del perdono gratuito di tutti i nostri peccati. II cristianesimo non esige nulla da nessuno: regala tutto. AI più peccatore, al più vizioso, regala la vita eterna. Lo Spirito vivificante è ben lontano dallo spingere al perfezionismo, alle buone opere, alla fedeltà al Cristo morto».
Ed ecco altre espressioni di Kiko sulla Redenzione: «Forse che Dio ha bisogno del sangue del suo Figlio per placarsi? Ma che razza di Dio abbiamo fatto? Siamo arrivati a pensare che Dio placava la sua ira nel sacrificio dei suo Figlio, alla maniera degli dèi pagani? Le idee sacrificali sono entrate nell'Eucaristia per condiscendenza, suggerita dal momento storico, alla mentalità pagana. Del resto, col rinnovamento teologico del Concilio, non si è più parlato di dogma della Redenzione, ma di mistero di Pasqua di Gesù. II mondo si è salvato non in virtù della sua morte in croce, ma della sua risurrezione».
Oltre a ignorare il Concilio, Kiko dimentica che la Redenzione, operata dalla morte di Gesù in croce, è uno dei due misteri principali della Fede! Per lui, «alla fine dei tempi, tutti saranno salvi in virtù della misericordia di Dio!».
LA GRAZIA
Dice Kiko: «Per un cristiano come san Luigi, col suo morire piuttosto che peccare, è fondamentale essere in grazia, non perdere questa grazia, perseverare. Ma la "grazia" non si sa bene che cosa sia, che si ha dentro, con cui bisogna morire. "Grazia" è vivere nella gratuità. II cristianesimo è l'invito ad accogliere l'annuncio del perdono gratuito dei nostri peccati. II cristianesimo non è un moralismo. Lo Spirito Vivificante è ben lontano dallo spingere al perfezionismo, alle opere buone, alla fedeltà al Cristo morto.»
L'ECCLESIOLOGIA
«La Chiesa - a detta di Kiko - non è una società gerarchicamente istituita, ma carismatica, con un sacerdozio unico, quello battesimale», che incorpora con Cristo, unico sommo Sacerdote. Ma non è necessario appartenere alla Chiesa per salvarsi.
Gesù Cristo, suo fondatore, «non può essere nostro modello di vita», come pensa la gente: «Non ti sembra che sarebbe meglio un modello più umano, dato che il modello di Gesù è irraggiungibile? Come possiamo imitarlo se abbiamo una natura umana decaduta?».
«La vera Chiesa non è quella pre-conciliare, deviata dal cesaro-papismo e inaridita in un gretto giuridismo dai Concilio Tridentino, responsabile del suo decadimento».
«Messa domenicale, prima Comunione, non ammazzare, non rubare ed espressioni simili, che schifo! Dio ci ha convocati per iniziare un Catecumenato verso la rinascita e il regno di Dio sulla terra»


www.mariamadremia.net/index/villa/villa-2.html
benefabio62
00lunedì 14 marzo 2011 11:25
puoi scrivere tutto quello che vuoi l'importante è che Papa Benedetto XVI come del resto sia Paolo VI che Giovanni Paolo II hanno riconoscuto al commino neocatucumenale la sua importanza e il suo carisma all'interno della chiesa, se così non fosse stai tranquillo che già da domani le comunità neocatecumenali uscirebbero fuori dalle parrocchie, quindi renditi conto che stai parlando di una iniziativa della chiesa ufficiale che permette che il cammino prosegua.
unCRISTIANO2
00mercoledì 16 marzo 2011 16:03
neocatecumenali

Tema vecchio del forum spiritualità, afrrontato in altre discussioni con Helen e Ghergon.

Io li ho frequentati un periodo, li conosco.
Concordo con le osservazioni di Benefabio.

E' un nuovo movimento ecclesiale, frutto del concilio vat.II°

Ha un carisma particolare, ma vive il vangelo. Ha delle qualità e dei difetti, come tutti i gruppi di preghiera. Chi non si trova nel cammino neocatec. sceglie altre forme di spiritualità, più consoni al alla propria sensibilità o chiamata.
Come megiugorje, c'è chi vi ha trovato la salvezza e chi la stigmatizza come eresia. e così si può dire di tutti, a seconda del punto di vista soggettivo.
Importante è il riconoscimento del Papa.

Per rispondere a hhh:
immagino il papa come un saggio pilota di formula 1, l'unico obiettivo è di vincere la gara, non importa come.
L'accelleratore mìca si deve tenere sempre premuto a tavoletta, ma la potenza del motore va dosata a seconda delle circostanze.

Uno degli obiettivi del papa è tenere unita la chiesa, le membra del corpo mistico, con tutti i carismi che lo S.S. suscita in essa.







unCRISTIANO2
00mercoledì 11 maggio 2011 15:16
NOTA BENE

DOVE SIETE FINITI INTERNAUTI DEL FORUM NWO ?

MICA SONO IO IL PAPA ; MI AVETE PRESO PER LUI ?


SONO STATO AL RADUNO DI MESTRE COL PAPA (250.000 PRESENTI)

CHE AVVENTURA !!!


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