Il Pentagramma-venere-stella del mattino

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LiviaGloria
00mercoledì 17 gennaio 2007 17:24








Il Pentagramma, chiamato anche Pentalfa, Pentagono regolare stellato o Stella a 5 punte, è stato associato dalle popolazioni più antiche al pianeta Venere. Questo pianeta, infatti, è l'unico del nostro sistema che può essere identificato con una semplice struttura grafica e senza equivoci, derivata dal tracciamento dei suoi movimenti astronomici attraverso lo Zodiaco. Infatti, se si segnano le posizioni planetarie di Venere lungo i 360° del cerchio zodiacale, la figura che si forma è proprio un pentagramma perfetto. Lungo questo percorso il pianeta passa da momenti di invisibilità a momenti di estrema luminosità; quando poi l'astro si trova in prossimità del Sole si manifesta secondo una duplice natura, ed è conosciuto come Stella del Mattino, Phosphoros, o Lucifero ("portatore di luce"), e come Stella della Sera, Hespheros o Afrodite (dea della bellezza, della sessualità e della pace). I popoli antichi l'hanno spesso associato alle loro maggiori divinità femminili: i Sumeri ad Inanna, la dea dei Cieli, i Babilonesi ad Astarthe, gli Accadiani a Ishtar, i Greci ad Afrodite, i Romani a Venere, e così via. Per gli Egiziani il simbolo raffigurava Horus, il figlio di Iside ed Osiride, il Sole. Rappresentava la materia prima alchemica, sorgente inesauribile di vita, fuoco sacro, germe universale di tutti gli esseri. Durante il Medioevo il simbolo cominciò ad essere associato alla magia ed al Male, i popoli Nordici lo tracciavano sulle porte e sui muri delle loro abitazioni come talismano contro i malefici ed i Troll. Quando la stella viene tracciata con la punta verso il basso diventa la massima espressione del Male; spesso vi si trova la figura di un capro tracciata all'interno, e come tale è ancora oggi usata all'interno di gruppi o sette sataniche. Spesso in questa forma il simbolo viene chiamato Bafometto (o Baphomet), in riferimento alla presunta testa barbuta che i Templari dichiararono di adorare durante il processo che li portò all'estinzione. In Magia bianca la stella ha la punta rivolta verso l'alto, spesso vi è inscritta una figura umana con braccia e gambe divaricate. In tal guisa, ad esempio, è conosciuto anche come Pentagramma di Agrippa, dal nome del filosofo Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim che così lo raffigurò nel "De Occulta Philosophia" (Amberes, 1530). La Massoneria conferisce al Pentalfa il significato particolare detto "numero d’oro", oppure "proporzione aurea": è la proporzione ermetica per la quale la parte minore sta in rapporto alla maggiore come la maggiore sta al Tutto. É ciò che la geometria indica come divisione di una retta in media ed estrema ragione. Il valore numerico del numero d’oro è 1,618, e nella figura della stella a 5 punta, ciascuno dei lati della stella è diviso da quello adiacente nella sua sezione aurea. Le proporzioni del numero d’oro si ritrovano in tutto ciò che nell’uomo crea una sensazione di armonia e di bellezza, ed il loro impiego è di grande aiuto nell’architettura. Per la Libera Muratoria la Stella Fiammeggiante simboleggia esotericamente il genio umano, inteso come raggio di Luce divina. Quindi essa costituisce sempre una promessa della Luce che deve venire. Essa rappresenta il Fuoco filosofico degli Alchimisti, che il Testi definisce la scintilla vitale comunicata dal Creatore alla materia, alchemicamente ottenuta non con la comune combustione, ma con l’acciarino o la lente ustoria. All’interno della Stella, partecipe della sua luce, si trova spesso la lettera "G", alla quale sono attribuiti remote significanze, quali: Grande Architetto dell'Universo, (o G.A.D.U.), God (Dio), Gloria, Grandezza, Gravitazione, Gnosi, Geometria, Genio e Generazione.



www.angolohermes.interfree.it

[Modificato da LiviaGloria 17/01/2007 17.25]

LiviaGloria
00mercoledì 17 gennaio 2007 18:37
Isaia 14-3
Satira sulla morte del re di Babilonia

3 In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. 4 Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai:




"Ah, come è finito l'aguzzino,

è finita l'arroganza! 5 Il Signore ha spezzato la verga degli iniqui,

il bastone dei dominatori, 6 di colui che percuoteva i popoli nel suo furore,

con colpi senza fine,

che dominava con furia le genti

con una tirannia senza respiro. 7 Riposa ora tranquilla tutta la terra

ed erompe in grida di gioia. 8 Persino i cipressi gioiscono riguardo a te

e anche i cedri del Libano:

Da quando tu sei prostrato, non salgono più

i tagliaboschi contro di noi. 9 Gli inferi di sotto si agitano per te,

per venirti incontro al tuo arrivo;

per te essi svegliano le ombre,

tutti i dominatori della terra,

e fanno sorgere dai loro troni tutti i re delle nazioni. 10 Tutti prendono la parola per dirti:

Anche tu sei stato abbattuto come noi,

sei diventato uguale a noi. 11 Negli inferi è precipitato il tuo fasto,

la musica delle tue arpe;

sotto di te v'è uno strato di marciume,

tua coltre sono i vermi. 12 Come mai sei caduto dal cielo,

Lucifero, figlio dell'aurora?

Come mai sei stato steso a terra,

signore di popoli? 13 Eppure tu pensavi:

Salirò in cielo,

sulle stelle di Dio

innalzerò il trono,

dimorerò sul monte dell'assemblea,

nelle parti più remote del settentrione. 14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,

mi farò uguale all'Altissimo. 15 E invece sei stato precipitato negli inferi,

nelle profondità dell'abisso! 16 Quanti ti vedono ti guardano fisso,

ti osservano attentamente.

E' questo l'individuo che sconvolgeva la terra,

che faceva tremare i regni, 17 che riduceva il mondo a un deserto,

che ne distruggeva le città,

che non apriva ai suoi prigionieri la prigione? 18 Tutti i re dei popoli,

tutti riposano con onore,

ognuno nella sua tomba. 19 Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,

come un virgulto spregevole;

sei circondato da uccisi trafitti da spada,

come una carogna calpestata.

A coloro che sono scesi in una tomba di pietre 20 tu non sarai unito nella sepoltura,

perché hai rovinato il tuo paese,

hai assassinato il tuo popolo;

non sarà più nominata

la discendenza dell'iniquo.



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