Il Vaticano smaschera il vescovo anti governo

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Jonh T.
00sabato 4 luglio 2009 08:13

Il Vaticano smaschera il vescovo anti governo

di Andrea Tornielli

Roma Per la seconda volta in pochi mesi il Vaticano prende le distanze dalle dichiarazioni contro le nuove norme sull’immigrazione pronunciate dall’arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio per i migranti. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ieri mattina ha dichiarato: «Il Vaticano come tale non ha detto niente sul decreto sicurezza approvato dal governo italiano. Ha parlato monsignor Marchetto, ma non mi consta che il Vaticano in quanto tale abbia preso posizione». Come dire: il prelato ha espresso una posizione personale ed è indebito attribuire il suo pensiero alla Santa Sede.
Lombardi non si è espresso con queste parole in modo estemporaneo, il suo breve ma inequivocabile intervento è stato voluto dai responsabili della Segreteria di Stato, dove due giorni fa era palpabile il malumore nei confronti del tono e dei contenuti delle parole di Marchetto, divulgate proprio nel giorno in cui un altro vescovo della Curia, il Prefetto dell’Archivio Segreto Sergio Pagano, faceva di fronte ai giornalisti un dirompente parallelo tra le posizioni della Chiesa sulle staminali embrionali e gli errori della condanna di Galileo.
Come si ricorderà, una smentita simile era avvenuta anche lo scorso 21 febbraio, dopo un altro pronunciamento di Marchetto sull’immigrazione, quando il prelato aveva bollato le ronde come «un’abdicazione allo Stato di diritto». Allora Lombardi spiegò che quando il Vaticano «intende esprimersi autorevolmente», lo fa usando «mezzi propri e modi consoni», come «comunicati, note, dichiarazioni». «Ogni pronunciamento - aveva aggiunto - non ha lo stesso valore», spiegando che «non di rado i media attribuiscono al “Vaticano”, intendendo con ciò la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuiti».
Ieri questa precisazione è stata ripetuta, e per di più nei confronti della stessa persona, dopo che il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva definito le parole dell’arcivescovo «la solita litania» dicendosi convinto che Marchetto parlasse a titolo personale. Il Segretario del Pontificio Consiglio per i migranti, però, non si è limitato a incassare il colpo. Dopo le parole di Maroni e la presa di distanze di Lombardi, ha replicato all’Ansa: «Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro». L’inconsueta e reiterata presa di distanze vaticana dal segretario di un dicastero della Curia romana, così come la replica del prelato, rappresenta un fatto del tutto inusuale. Il Vaticano infatti non condivide e non fa proprio il forte giudizio di un suo «viceministro», che si occupa proprio della materia in oggetto, vale a dire della pastorale dei migranti e degli itineranti. Nei sacri palazzi c’è chi fa notare che «il Pontificio Consiglio per i migranti ha un responsabile, il superiore di Marchetto, l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò: a lui sarebbe spettato eventualmente esprimere il parere della Santa Sede». Inoltre, trattandosi di leggi che riguardano il Belpaese, «tocca alla Conferenza episcopale italiana più che alla Santa Sede pronunciarsi nel merito». Certe uscite caricate e ad effetto, sono ad alto rischio di strumentalizzazione, come dimostrano molte dichiarazioni raccolte in questi giorni tra gli esponenti politici.

Ciò non significa, ovviamente, che il pensiero della Chiesa su questa materia sia identico a quello del governo Berlusconi. Proprio ieri il portavoce della Cei, don Domenico Pompili, ha ribadito che sull’immigrazione la posizione dei vescovi italiani non cambia e una risposta dettata dalle «sole esigenze di ordine pubblico» risulta «insufficiente» anche se sicurezza e legalità vanno garantite, come il diritto ad emigrare e il rispetto per la dignità di ogni vita umana. Poco più di un mese fa, aprendo i lavori dell’assemblea generale dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco aveva dedicato un ampio spazio della sua prolusione al tema dell’immigrazione, con una riflessione ampia ed equilibrata, nella quale affermava che, nonostante le «significative correzioni» al ddl sulla sicurezza non erano stati superati «tutti i punti di ambiguità». Bagnasco aveva citato i diritti inalienabili della persona umana e la sua dignità, chiedendo però di tenere presente che, accanto a questo «valore dirimente», ce ne sono altri da tener presenti, «come la legalità, l’affrancamento dai trafficanti, la salvaguardia del diritto d’asilo, la sicurezza dei cittadini, la libertà per tutti di vivere dignitosamente nel loro Paese ma anche la libertà di emigrare per migliorare le proprie condizioni». E aveva detto che bisogna evitare che in Italia si formino «enclave etniche».
Una posizione più articolata, che rifuggendo slogan, titoli ad effetto, generalizzazioni e strumentalizzazioni, cercava di affrontare il cuore del problema, quello dell’integrazione, coniugando accoglienza, rispetto dei diritti umani, esigenza di sicurezza e legalità.


www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=363723
Ghergon
00sabato 4 luglio 2009 08:58
Siamo alle solite, il Papa ormai sembra solo una figura, un simbolo, vescovi ribelli si permettono di sparare le loro idiozie a titolo personale sapendo che dando il tutto in pasto a quei cannibali dei giornalisti verrò tutto attribuito a tutta la Chiesa, anche io ieri ho aspramente criticato il Vaticano e vedo ora che si trattava solo di questo...ora voglio vedere se quel fanfarone verrà rimosso e se si prenderanno provvedimenti!
Non accadrà perchè ormai la gerarchia della Chiesa sbanda e ognuno fa il cavolo che vuole....odore di tradimento di Cristo...
C'è da indignarsi!
Jonh T.
00sabato 4 luglio 2009 12:28
Re:
Ghergon, 04/07/2009 8.58:

Siamo alle solite, il Papa ormai sembra solo una figura, un simbolo, vescovi ribelli si permettono di sparare le loro idiozie a titolo personale sapendo che dando il tutto in pasto a quei cannibali dei giornalisti verrò tutto attribuito a tutta la Chiesa, anche io ieri ho aspramente criticato il Vaticano e vedo ora che si trattava solo di questo...ora voglio vedere se quel fanfarone verrà rimosso e se si prenderanno provvedimenti!
Non accadrà perchè ormai la gerarchia della Chiesa sbanda e ognuno fa il cavolo che vuole....odore di tradimento di Cristo...
C'è da indignarsi!




totalmente d'accordo
d'altronde Marchetto, Sciortino, Martini ed altri cattokomunisti fanno parte di un unica formazione: quella contro la Chiesa ed il Papa.

come direbbe il buon Padre Livio, si occupassero almeno del gregge anziché trasformarsi in agenzie sociali...
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