3 PARTE
Portarono al Grand’Oriente un catino pieno di acqua rossa di sangue. Si prostrò fino a terra, recitò parecchie formule latine con cui pretendeva cancellare dalla mia anima il carattere e la sozzura del battesimo, e mentre i suoi due assistenti prendevano ognuno un lembo della mia toga, Garfield mi versò, con un piccolo boccale, alcune gocce di quel liquido sulla testa, dicendo: “Che lo Spirito Supremo, che ci governa, lavi, col suo potere infinito, la macchia impressa sulla tua fronte e che ti ha resa la schiava del più vile signore. (......). Che tutto in te sia di Lui, persino il tuo stesso essere, affinché tu non viva più che della sua propria esistenza.”
Il Grand’Oriente si prostrò a sua volta davanti al Dragone, si alzò grondante disudore e, con ogni sorta di istanze, supplicò ancora una volta lo Spirito di apparire. Quasi un’ora trascorse in questa sup-plicazione accanita, lenta, lugubre e tuttavia straziante come un mistero antico.
Ad un tratto gettai un grido. Afferrata, sollevata da una forza invisibile, sarei precipitata nel vuoto, ma lo Spirito mi sosteneva nello spazio, mentre alle mie orecchie risuonava la voce, ritrovata, di Colui che d’or in poi era il mio Beneamato.
Che minuto straordinario!
Tuttavia, lo Spirito mi aveva riposto dolcemente a terra coprendomi con le sue ali, in modo tale che di me non si vedeva che la testa e un lembo fluttuante della mia veste, e mi ritrovai in piedi, di faccia al “mannequin” coperto dalla tiara.
Lo Spirito mi fece, lui stesso, scoronare quel simulacro, poi, armandomi di un arco, mi aiutò a trapassare con una freccia il suo petto. Spingendomi sempre, arrivai al “manichino” reale, gli tolsi il diadema e ne stritolai ad una ad una le gemme, come faceva Mazzini nel suo grande ritratto in piedi nella Grande Loggia ottomana.
Gli spezzai lo scettro sulle spalle e con un pugnale gli trapassai il cuore.
Come si vede, avevo fatto grandi progressi in questa scuola del delitto che è l’Alta Massoneria e non provavo più né noia né ripugnanza a piegarmi a queste cerimonie brutali, e neppure a quella avversione istintiva della sensibilità così naturale alle donne. Agivo in una specie di incoscienza.
Quanto all’assistenza, essa era beante di sorpresa! Secondo il cerimoniale, il Gran Maestro deve accompagnare e guidare l’Iniziato attraverso quel rituale complicato; invece, con me, lo Spirito stesso volle servire da Iniziatore. Egli stesso mi presentò ancora un largo catino pieno di sangue, mi ci fece temprarele mani e mi condusse al centro della Loggia, dove recitai la formula destinata a suggellare l’ammissione.
Poi, rovesciandomi la testa all’indietro, mi soffiò nella bocca, e mi sentii come animata da un fuoco vivo che divorò tutto il mio essere, infondendo al mio debole corpo una forza che mi rinnovellava tutta quanta.
Posseduta!...Ahimè! Questa volta io ero proprio letteralmente e intiera-mente posseduta dal Maledetto!
Sul registro scrissero il mio nome, la mia età, i principali servizi resi durante la mia Affiliazione, la data della mia Iniziazione. Vi apposi sotto la mia firma, il Grand’Oriente, la sua. I sei Cavalieri dell’Asia e i sei Iniziati firmarono dopo, e fu sigillato del sigillo della Bestia.
Quanto al foglio di carta, vidi che era disegnato con differenti segni massonici. Mi fecero una piccola incisione all’indice della mano destra, vi applicarono un minuscolo cachet portante il segno del Dragone; poi, con la penna intinta nel mio sangue, ripassai sopra, uno a uno, i segni tracciati sul foglio, come fosse un modello, e firmai col mio sangue il mio nome.
Quei segni volevano dire:
“Io rinnego la Trinità, il Sacrificio della Croce, la Religione Cattolica, e il Dio uno. Rinnego tutti i misteri non rivelati dallo Spirito, ogni opera che non emana da lui. Io mi abbandono a lui tutta intera, liberamente, corpo e anima. Io lo prego di possedere la mia intelligenza, la mia volontà, la mia memoria come suo esclusivo dominio.”
Quando la cerimonia ebbe fine, io incominciai a sentire la stanchezza.L’INFEDELTA’ DELL’ELETTA
Morto Garfield, sostituito nella sua carica di Grand’Oriente dal presidente della Repubblica francese Grévy, iniziano in Loggia scontri tra fazioni rivali che seminano rancori personali e anarchia, minando la struttura di potere gerarchico della Loggia stessa. Fu allora che si cominciò, nella Loggia, a far parlare le tavole rotonde, tanto che questo era venuto di gran moda. La scrittura automatica e tutte le altre evocazioni dello spiritismo ci divennero familiari. In una seduta, nella quale sembrava si dovessero al Dragone particolari azioni di grazia, un prete, sciagurato, Don Mazati, salì all’altare alle due del mattino. I vasi sacri, caduti in potere della Loggia dall’epoca dei saccheggi nel 1793, erano disposti su un altare munito delle reliquie regolamentari. Gli Iniziati assistevano alla cerimonia, e il celebrante si applicava a far tutto secondo i riti. Consacrò una pisside piena di ostie. Poi, detta la messa, buttò via gli ornamenti sacerdotali e si mise a tavola. Le Ostie venivano mischiate sdegnosamente con le salse, buttate sulle macchie delvino. Thiénet, un giorno, ne gettò una a un cane, in un boccone di carne. Grévy si divertiva ritagliarci disegni osceni. Don Mazati le crivellava con un temperino. Altri le profanavano con toc-camenti ignobili, e alla fine dell’orgia, quando erano introdotte le meretrici, facevano consumare a queste le particelle ancora riconoscibili.
Sacrilegi che lo Spirito approvava e gradiva visibilmente!
Or, egli (Don Mazati) evocava il Dragone non secondo i nostri riti, ma in nome della Santissima Trinità, e, ogni volta, lo Spirito immediatamente si arrendeva a tale scongiuro. Per cui parecchi Iniziati finirono per adottare anche loro tale formula, come più efficace e più comoda delle nostre, malgrado il cattivo umore in cui tale formula gettava sempre lo Spirito. Quanto al prete, usava e abusava di quella onnipotenza manifesta sullo Spirito stesso.
Lo stato d’anarchia, l’egoismo, l’invidia e la degenerazione che ben presto si rafforza in Loggia destabilizza e indebolisce la posizionedi Clotilde, che inizia, tra l’altro, a provare i suoi primi rimorsi e a manifestare le sue prime perplessità.
Per evitarmi attese e rifiuti che mi seccavano, avevo adottato una formula, più breve e quasi meccanica, di evocazione. Dispiaceva, lo so, allo Spirito; ma per me era la rivincita dei colpi che m’aveva dato. Si ricordi che Don Mazati scongiurava lui, il Dragone, senz’altra cerimonia, nel nome della Santa Trinità. Quando la Bestia tardava troppo a rispondere con le altre formule, avevo veduto anche il Grand’Oriente, spinto all’estremo, operare allo stesso modo. Lo faceva in ebraico, in modo che nessuno degli Affiliati presenti potessero sospettare il senso delle parole. Questo passava soltanto per un rito segreto, intorno al quale era proibito, anche agli Iniziati, di informarsi gli uni gli altri, e che bisognava accettare e seguire ciecamente.
***
Era la notte del giovedì al venerdì. Ero sola nella Loggia. Durante due ore, orologio alla mano, mi estenuai in scongiuri diversi. Allora annoiata, l’invocai un’altra volta:
“In nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo...”. Immediatamente mi apparve, contratto e scontento. Gli chiesi di dirmi perché non obbediva con puntualità che a questo scongiuro:
“Perché - mi disse con un tono seccato - essa é di uso sin dal principio”. Allora, volli tentare un colpo, intimandogli per capriccio, per vedere l’effetto:
“Ora, in nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ritirati. Vattene!”
Si ribellò con un ghigno spaventoso:
“Rinviato, sia!.... ma non da te! Tu miappartieni. Io posso venire, non posso essere cacciato da me stesso.”
S’impadronì rumorosamente di me con una violenza inaudita: corpo, spirito, volontà. E tutte le sue suggestioni mi s’imposero in un subito. Per dargli soddisfazione, scientemente, se non proprio volontariamente, abbracciai il male, maledii il bene. Abiurai ogni personalità mia, per l’orgoglio di essere Sovrana Amante di questo Spirito delle Tenebre. E quando in fine consentì a ridarmi l’uso e la libertà del mio spirito, con una grazia migliore rispose alle mie questioni, tanto più che seppi non spingere, troppo oltre il mio interrogatorio:
“Questa espulsione dei religiosi, alla quale lavoriamo ora con tanto ardore, l’otterremo?” “Si”. “Presto?”
“Lo credo, ma non vi frutterà quel che voi pensate.”
“Cioè? Che forse sostieni i religiosi e le religiose e i loro difensori?”...
“Al contrario, li schiaccerei tutti, se ne avessi il potere!”
“Come, il potere? Non sei tu l’Essere Supremo?O esiste, al di sopra di te, un Principe Superiore, più potente ancora?”
Si rotolò rugghiando ai miei piedi, piuttosto che articolare una parola. Una sola parola uscì finalmente dalla sua gola in fuoco, e non aveva relazione di senso né di tono con la mia questione. Non era una risposta, ma un grido, un nome, che io non seppi comprendere:
“Beelzebub!”
“Perché - risposi io senza pietà - non mi rispondi? Perché lasciarci senza luce, noi, tuoi fedeli e tuoi eletti, quando un miserabile prete, quale quel don Mazati, ti costringe a parlare, nel suo latino di cucina, con l’aiuto di una banale formula cattolica, alla quale lui stesso non crede più?” Il Dragone, ancora una volta, non mi rispose che con urli atroci e di nuovo mi gettò selvaggiamente a terra, poi sollevandomi da terra mi sollevò abbastanza in alto per poi lasciarmi ricadere con tale e tanta brutalità che dovetti averne fracassate tutte le membra.
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ESITAZIONI E TERRORI
Io mi ostinai, un pò per paura, un pò per spacconata a non entrar più nella Loggia se non accompagnata, e a non invocare più il Dragone. Ma io sentivo ormai a ogni momento attorno a me sbuffare la sua collera. Lo spavento mi strinse il cuore durante alcune notti. Fui ridotta in uno stato orribile.
Me ne servii per motivare presso il Consiglio la mia assenza alla maggior parte delle sedute: ma la situazione non poteva andare avanti a lungo. Io stessa temevo che il Dragone, profittando della mia assenza, avvertisse gli Iniziati e chiedesse la mia punizione, e sapevo bene che quella gente avrebbe trovato mille modi per procurarmi la morte.
Pensai a quella Potenza Superiore, che comandava anche al nostro preteso Spirito Supremo, come il Destino un tempo agli Immortali. E la tentazione miveniva di pregare quel Dio sconosciuto. Ma non osavo: me ne sentivo indegna; ma già sordamente speravo potere un giorno osare; e questo vago sentimento di un sovrano ricorso arrestò la mia mano.
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LA CADUTA
La ribellione di Clotilde causa il suo allontanamento dalla sua posizione di Ispirata e dalla Loggia; la sua infedeltà viene punita.
Sotto pena di morte, ricevetti il mandato di partire immediatamente per Grenoble, dove dovevo attendere gli ordini, in una casa di… convegno, per non dire di tolleranza, dove d’ora in avanti dovevo avere la mia residenza obbligata fin che lo Spirito, soddisfatto della giusta riparazione che gli dovevo, non m’avesse richiamata e ristabilita nelle mie alte funzioni: accettai fremendo di rabbia.
L’accoglienzache mi fecero laggiù finì di piegarmi a subire, il più pazientemente possibile, questa vergognosa penitenza.
Questo sporco stabilimento ostentava un certo decoro esteriore, a uso dell’alta borghesia e degli alti funzionari.
Non era proprio l’ignobile casino pubblico.
Reclusa, senza dubbio, e sotto buona scorta, il padrone, che era uno dei nostri Affiliati, aveva ricevuto l’ordine di trattarmi con tutti i riguardi compatibili con il compimento della mia disgustosa missione.
Che caduta! Sì, non m’avevano mai dispensata da un delitto, certo; ma, almeno, mi avevano risparmiato il più possibile le bassezze.
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IL CHIOSTRO
Terminato il suo “incarico” presso la casa di tolleranza, a Clotildeviene ordinato di trasferirsi in un’altra località. Il timore di trovarsi, ormai, di fronte alla sua punizione esemplare, la fa fuggire e ritirarsi in un convento. Qui, ha inizio la sua conversione.
Le mie amare riflessioni datavano dal giorno in cui il demonio aveva dovuto confessarsi impotente davanti l’evo-cazione: in nome della Santissima Trinità!
Per molto tempo chiusa a ogni fede nel soprannaturale, ne avevo dapprima scoperto uno, e ora mi era necessario ammetterne due: quello del cattolicesimo e quello della Bestia, che mi confessò, però, che il Dio del mio battesimo le era superiore. E bisognava essere cieca per non concluderne che non le era superiore soltanto in potenza, ma anche in bontà, in luce e in divina perfezione.
Io scoprivo così, poco a poco, che quel falso Spirito Supremo non era mai stato altro che il dio delle mie passioni e del mio appetito di cieche vendette.
Dio non può essere l’Odio e la Menzogna. Io cominciavo ad aspirare, piano piano, oh! da ben lontano, alla Verità e all’Amore!
Molto tempo ancora esitai, da miserabile peccatrice, senza forza per il bene. Professa in satanismo, come ero lontana tuttavia d’aver percorso tutti i gradi della gerarchia della quale credevo aver calpestato le sommità!
Ma forse non avrei mai avuto il coraggio di scuotere il giogo, se un avvenimento, nuovo e imprevisto nella mia vita, non fosse venuto a costringermi a una decisione.
Mi accorsi di essere incinta.
Ora, ritornarmene a Parigi con tale fardello non mi passava neppure per l’anticamera del cervello! Io prevedevo troppo le sghignazzate infami della Loggia, le manovre abortive, la creatura annegata, per servire di prova per qualche candidato, e disseccata da quegli atroci provveditori di sangue e di carne umana per il Moloch di marmo del Tempio rotondo!
Giammai! Un coraggio insorse in me, un coraggio del quale certamente sarei stata incapace per la difesa e il riscatto della mia anima, troppo insozzata e indegna del perdono.
In favore dell’innocente, la cui nascita sarebbe già marcata da sufficienti segni di disgrazia, un’anima novella, un’anima di madre mi rialzava su un piano meno disonorato. A qualunque costo, strapperò il mio bambino a questo fango e a questa morte senza speranza!
Io evaderò da questa prigione di delitti, che é la Massoneria, e andrò verso la penitenza e la redenzione. Io non temo più né la Loggia, né il Dragone. Io ho trovato nel mio cuore, aldilà dei miei più cocenti rimorsi, aldilà di quella specie di orrore sacro che adesso mi ispirano i miei delitti, ho trovato nel mio cuore un’altra pace che sorpassa ogni dolcezza e calma ogni inquietudine.
Non che ignori la potenza dell’avversario o la malizia dei suoi settari, ma, nel vero Libro sacro, ho imparato a conoscere la Bestia che mi ha sedotta per tanto tempo e che mi ha poi terrorizzata:
si chiama Satana! Ei fu l’antico serpente e resta l’insterminabile demonio. Suscitò la Bestia idolatra che regnò sulla Città dai sette colli, e poi quest’altra Bestia delle eresie cristiane che si prevalgono della somiglianza con l’Agnello per fare adorare il falso Dio delle Gnosi e del Talmud.
Per turno, sin dalle origini, combattono gli adoratori del Verbo incarnato. E la Massoneria contemporanea li riunisce come in una sola reincarnazione di questo perpetuo Anticristo drizzato contro la Chiesa di Dio.
Ma Lucifero stesso é impotente contro coloro che, armati del segno della Croce, non si sottomettono volontariamente al suo impero. Non può nulla se non per noi e per le nostre colpe!
Il suo nascondiglio, però, venne scoperto dalla Loggia, che mandò al convento un finto giardiniere che si fece riconoscere da Clotilde come Affiliato alla Loggia. Clotilde, allora, si rivolge a lui con queste parole:
“Sì, riditelo a quelli che vi han mandato.
Io ho scritto tutto quel che concerne la mia vita in mezzo a voi, e ne esistono copie, di qua e di là, in luoghi sicuri e nelle mani delle autorità ecclesiastiche. Ce n’é abbastanza perché il segreto di codesti Signori sia sventato e questo ben valga la pena di esserne morta... E io offrirò a Dio la mia vita, perché si degni suscitare cristiani capaci di profittare dell’avviso e di spezzare cotesta tirannia!”
“La Bersone venne strappata dalla portineria delle Suore, ove prestava servizio, dal finto giardiniere che la portò in Loggia, ove venne crocifissa”! 3
_________________APPENDICE I
Brevi considerazioni storiche
Alla lettura di quest’opera si può essere colti da stupore, incredulità o scetticismo; il racconto potrà, talvolta, sembrare irreale; certi riferimenti a personaggi storici potrebbero essere giudicati pura invenzione; le crudeltà e le nefandezze descritte si può essere indotti a considerarle frutto di una fervida fantasia, mentre le esperienze personali della Bersone, attinenti alla realtà satanica, potrebbero suscitare quel misto di scetticismo e di ilarità che può derivare da una totale estraneità o da una radicata e accorta avversione per ogni fenomeno o manifestazione di natura demoniaca.
In altre parole, si può essere tentati di minimizzare o addirittura negare il valore e il carattere di testimonianza delle “Memorie” dalle quali quest’opera é stata tratta. A questo punto, perciò, riteniamo opportuno considerare i seguenti fatti storici:
–Lord Palmerston, Primo Ministro inglese del secolo scorso e Gran Maestro della Massoneria di Rito Scozzese, dalla quale dipende oggi la Loggia P2, fu colui il quale causò e scatenò le due guerre dell’oppio contro la Cina, che provocarono, intenzionalmente, un aumento vertiginoso del traffico mondiale di droga e permisero il rafforzamento di quella struttura politico-finanziaria e commerciale che ancor oggi domina e controlla un’organizzazione criminale che semina devastazione e morte in tutti i continenti.4
–Carlo Marx, co-fondatore e ideologo del movimento comunista, fu massone e satanista. Iniziato alla Loggia Apollo di Colonia,5 divenne profondamente anti-religioso sino a manifestare apertamente, nelle sue opere, la sua totale adesione al credo satanista.6 Le persecuzioni, le fosse comuni, l’opera di distruzione e il genocidio perpetrati nei confronti di intere popolazioni in nome dell’ideologia comunista, non rappresentano una “deviazione” dal pensiero di Carlo Marx se si pensa che, in una sua opera, egli esclama: “Se vi é qualcosa che possa distruggere, vi piomberò dentro, anche se porterò il mondo nella rovina.(...). Abbracciandomi il mondo perirà in silenzio e sprofonderà nell’estremo nulla. Perire, senza esistenza: questo sarebbe realmente vivere.”7Le conseguenze del suo pensiero e delle sue teorie sono, oggi, sotto gli occhi di tutti!
–Adolf Hitler, al pari del suo ristretto circolo di fedelissimi, ai quali siamo soliti associare le atrocità e le nefandezze più disumane, era un massone, membro della Società di Thule,8 Loggia massonica di Monaco del Germanen Orden,9 e Sezione Tedesca dell’Ordine massonico inglese dell’Alba D’Oro,10 che annoverava tra i suoi fondatori il massoneAleister Crowley, che ebbe influenza su Hitler prima che diventasse il Führer 11 e che, inoltre, viene universalmente riconosciuto come il fondatore del movimento satanista contemporaneo.
– Il massone e satanista Aleister Crowley, nella sua autobiografia dal titolo “La Grande Bestia”, afferma che l’atto più satanico che si possa compiere consiste nel sacrificio di un essere umano, in particolar modo quello di un bambino in tenera età, poiché innocente e senza macchia alcuna. In una nota di questo libro, Crowley si compiaceva nel constatare che lui e il suo gruppo, nel periodo compreso tra il 1912 e il 1928, riuscivano a “consumare” ogni anno, per la celebrazione dei loro riti, ben 150 di queste vittime indifese e innocenti!12
– Sua Altezza Reale Filippo duca di Edimburgo, marito della Regina Elisabetta II, presidente internazionale del WWF e massone, in passato destinato a ricoprire la carica di Gran Maestro della Gran Loggia Madre della Gran Breta-gna,13 ha espresso il suo satanico dis-prezzo per l’umanità con la sua affermazione tristemente famosa: “Nel caso che io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione” 14; ed in seguito, durante una conferenza, dopo aver auspicato un ritorno ai culti pagani di un tempo, ha accusato la tradizione cristiana di aver “allontanato la gente dall’adorazione pagana dei fenomeni naturali”.15
–Aurelio Peccei, massone,16 ed ex presidente del Club di Roma, dopo aver sparso ai quattro venti il suo concetto dell’uomo quale “refuso”, “fenomeno deviante”, “cancro”,“verme su una carogna” e “mostro”, si é scagliato con veemenza contro il concetto cristiano di “essere fatto a immagine e somiglianza di Dio”.17 Dopo aver auspicato, in un’intervista rilasciata negli USA nel 1974, il ritorno al cannibalismo, quale soluzione al problema della fame nel mondo,18 giunge a preconizzare, per l’anno 2000, l’eccesso di due miliardi di esseri umani il cui destino é solo quello di essere eliminati!19
–Licio Gelli, Gran Maestro della massonica Loggia P2, che dipende dalla Gran Loggia di Londra, iniziò la sua carriera come torturatore, al tempo della Repubblica di Salò.20
– Il già presidente degli USA, George Bush, 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese21, come suo padre Prescott, prima di lui, é stato membro della potente e segretissima sètta satanica “Skull and Bones” (Teschio e Tibbie) dell’Università di Yale, fondata nel 1832 e controllata dalle più potenti famiglie d’America.22 L’appartenenza a questa Società consente ai suoi membri di accedere ai più alti gradi della Massoneria, alle dipendenze della Grande Loggia di Londra. L’importanza di questa piccola ma potente società segreta può essere compresa se si pensa che, nel 1917, l’intero Capitolo di Skull and Bones, incluso il padre del presidente Bush, costituì il nucleo dirigente di quel centro finanziario, conosciuto col nome di “120 Brodway”, che, prima, finanziò e mantenne al potere il regime bolscevico in Russia,23 e poi finanziò e portò al potere il regime nazista in Germania.24
Con questi antecedenti, non stupisce la scoperta degli accordi stipulati in passato tra George Bush ed alcuni esponenti del governo iraniano, sfociati poi nello scandalo dell’Irangate; questi accordi sono stati facilitati dal fatto che Khomeini, i suoi parenti posti in posizioni chiave del governo, gran parte dei suoi ministri, il Procuratore Generale del Tribunale Islamico, il Capo dello Stato Maggiore, il Comandante dell’esercito e il Capo della Polizia Segreta sono, o sono stati, mem-bri della Grande Loggia dell’Iran, che, apertamente, manifesta la sua dipendenza dalla Grande Loggia di Londra.25
– Negli Stati Uniti, secondo il veterano della Los Angeles Field Division dell’FBI, Ted Gunderson, decine di migliaia di bambini e adolescenti scompaiono dalle loro case ogni anno, e molti di essi vengono usati per omicidi rituali e riti satanici. Sulle sparizioni dei bambini, Gunderson dice: “L’Fbi non ha nessundato sui bambini scomparsi. Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono i bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere.
Ho quattro testimonianze, particolareggiate, di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah, che mi hanno confermato l’esistenza di cinquanta-sessantamila casi annuali di sacrifici umani. (...). Sono stati ritrovati numerosi cimiteri, in tutto il paese, con decine di cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo. (...). Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni. Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici, bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute? (Le auorità non intervengono) perché manca la volontà politica, la legge é carente e, in più, questi gruppi godono di protezioni ad alto livello. (...). Non sarebbe così difficile intervenire. (...). Nel caso “McMartin”, ad esempio, ci sono 460 testimonianze rila-sciate alla polizia di Manhattan Beach su riti sessuali, violenze e sacrifici (umani). Come si fa a credere che 460 persone stiano dichiarando il falso?” 26