La Giamaica sprofonda nel caos: 60 morti

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=Foxtrott=
00mercoledì 26 maggio 2010 13:00
KINGSTON - È salito il bilancio delle vittime degli scontri tra forze dell'ordine e gang della droga a Kingston, in Giamaica. I morti sarebbero almeno sessanta, alcune decine i feriti, più di duecento gli arresti. Kingston, capitale giamaicana, è sprofondata in un incubo da quando la polizia ha cominciato la caccia a Christopher "Dudus" Coke, potentissimo boss del narcotraffico. Le autorità vogliono arrestarlo ed estradarlo negli Usa, ma i fedelissimi del clan si oppongono ferocemente alle forze dell'ordine, mettendo a ferro e fuoco la città.

I RACCONTI - «Una cinquantina» di corpi sono stati portati in mattinata all'obitorio dell'ospedale pubblico di Kingston a bordo di due camion, hanno segnalato un portantino e un infermiere. Un poliziotto, senza fornire una propria stima, non ha smentito l'informazione. Inoltre un giornalista dell'agenzia francese Afp ha constatato la presenza di 12 morti, tra cui un bambino molto piccolo , su un terzo camion arrivato all'obitorio.

GUERRIGLIA - Gli uomini armati di Dudus hanno scatenato una vera e propria guerriglia contro le forze di sicurezza che nella notte hanno assaltato la roccaforte del "padrino", alla periferia della capitale. Almeno tre persone sono morte nel blitz, in cui la polizia, con il sostegno dell'esercito, ha arrestato diversi guerriglieri del potente clan. Ma del boss nessuna traccia. Le violenze rischiano di estendersi fuori da Kingston e hanno comportato il blocco degli accessi all’aeroporto della capitale, rimasto isolato. Intanto il Dipartimento di Stato americano ha messo in guardia i cittadini dai viaggi a Kingston e nelle zone limitrofe. «L’accesso all’aeroporto Norman Manley è bloccato in modo intermittente da combattimenti tra elementi criminali e la polizia» spiega un comunicato. Domenica il premier Bruce Golding ha decretato lo stato d'emergenza per un mese.

ALLEANZA - Coke, 41 anni, è il più potente boss giamaicano del narcotraffico, presente con la sua organizzazione anche in Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna. Padrone di Tivoli Gardens, nella parte occidentale di Kingston, è legato al Jamaica Labour Party (Jlp), il partito al potere. Per difenderlo si è creata un’alleanza trasversale. Gli Stati Uniti, dove rischia il carcere a vita, ne chiedono l’estradizione da un anno. La gang direttamente legata a Coke, la Shower Posse, sarebbe responsabile di centinaia di omicidi negli anni '80 negli Stati Uniti e in Giamaica. «Nessuno sa con certezza dove si trovi Cristopher 'Dudus' Coke, se nel suo quartiere di 'Tivoli Gardens' oppure in qualche altra parte della Giamaica, o addirittura fuori dall'isola» riferiscono fonti di Kingston. In queste ultime ore, precisano le stesse fonti, ci sono state «grandi manovre» dei legali del narcotrafficante per negoziare con l'ambasciata Usa la sua estradizione a Washington, di fatto perché si arrenda.

Fonte: Corriere.it














Oggi mercoledì 26 maggio, la Jamaica registra un numero crescente di morti nella guerra ai narcotrafficanti.
La povertà sembra giocare un ruolo molto importante in questa nazione, dove il commercio di droga sembra sia l'unica risorsa economica della popolazione autoctona.
La droga si sa è illegale, ed avere il controllo quasi totale dei profitti, sicuramente turba quella parte che vorrebbe una nazione più intransigente verso questo tipo di politica.
Gli Usa in questo frangente sembra che facciano la parte dei buoni..così sembra. Ma l'occupazione militare cerca sicuramente una motivazione per destituire, oppure controllare, l'attuale sistema vigente, naturalmente per ordine della casa Imperiale Inglese..E' sicuramente probabile quindi che la banda narcos di Coke abbia di fatto alleati in mezzo qualche elemento di spicco della politica, che non vede di buon occhio gli Inglesi, o che forse giocano d’intesa per controllare la popolazione. Guardando più in la si potrebbe dire che il governo invisibile stia tirando le fila, come sembra.
Il commercio di droga sarà anche illegale, ma comunque porta molti introiti nelle casse dei politici in questione, in cambio di una certa libertà organizzativa.
Ma è anche utile considerare quanta gente dipende dal commercio di droga, a cominciare dalle sostanze usate quotidianamente come la cannabis. Bob Marley era un accanito fumatore di queste sostanze e sappiamo bene quanto questo fa presa sulla gente e su quella parte di turisti che della Giamaica hanno fatto una meta di pellegrinaggio.
La pseudo-religione vigente in Jamaica gioca in favore dei narcotrafficanti, che quindi non vedono di buon occhio le truppe americane.
Si spiega dunque la "guerra" che oggi si sta percuotendo in tutta la Jamaica


[SM=g1456032]





otar69
00venerdì 28 maggio 2010 23:32
ok!... voi da che parte state....
io tifo dudus da parte del narcotraffico.
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