La Lehman Brothers va a picco

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=Foxtrott=
00martedì 16 settembre 2008 14:50
La Lehman Brothers va a picco
Ma affonda anche l'America


Il fallimento della banca d'affari Lehman Brothers, che ha consegnato i libri un tribunale con un buco da 613 miliardi di dollari, annuncia la fine definitiva dell'attuale modello economico americano. «È finita un'epoca» era il commento che ieri girava nei corridoi delle principali istituzioni finanziarie americane.


Le enormi ricchezza accumulate con la finanza creativa legata ai subprime e ai derivati sono, d'ora in poi, un ricordo del passato. Il motore che ha trascinato la crescita degli Usa negli ultimi anni si è spento. Niente più leverage, e cioè operazioni finanziate con debiti e garantite da altri debiti. La speculazione, il combustibile che aveva garantito la tenuta del sistema è finito e cascata come un castello di carte.


Le lancette della politica economica, però, erano già tornate indietro le settimane scorse con la nazionalizzazione delle due agenzie semigovernative Fannie Mae e Freddie Mac. Un'inversione a 180 gradi rispetto a quanto propugnato per anni dai cultori del libero mercato.


Il prezzo lo cominceranno a pagare, da oggi, per primi i top manager che negli anni d'oro hanno accettato retribuzioni metà in cash e metà sotto forma di azioni delle banche per cui lavoravano. Manager che avevano accumulato bottini da 10-12 milioni di dollari ieri hanno perso il 90% delle cifre potenziali. Una condanna per dirigenti senza scrupoli è ora scottati dalla legge del contrappasso.


E se gli effetti diretti del crollo, non solo della banca ma anche della fiducia degli operatori e dei risparmiatori, sono già evidenti gli effetti indiretti non tarderanno ad arrivare. Le più colpite saranno le città che vivono di finanza e cioè New York e Londra. Ma il flusso di denaro che veniva lì generato non si sposterà più verso i lidi finora battuti. Niente soldi ma anche minori rischi da prendere. E dunque stop a investimenti in zone esotiche e riposizionamento in paesi del G8, meno remunerativi ma anche più sicuri.


Il primo termometro della crisi sarà il Natale. Una data in cui in America e Inghilterra si misura il polso dell'economia. Ebbene da ieri le catene di distribuzione come la Saks hanno cominciato a inviare segnali di nervosismo sul fatturato di fine anno.


Game is over. Ma non tutto è perduto. Il sistema americano è affondato ma gli analisti che lavorano sul lungo termine sono ottimisti. Sarà una legge dura ma ora comincia la selezione darwiniana tra i gli operatori. Resteranno solo i più abili a costruire un nuovo asse di sviluppo. E anche se è ancora presto per definirlo qualcosa si è già messo in moto. Il tracollo della Lehman è stato accelerato dalla riluttanza del governo americano ad adottare interventi di salvataggio simili a quelli messi in campo, solo qualche settimana fa, per Fannie Mae e Freedie Mac. Il niet del Tesoro americano ha scoraggiato gli investitori privati che si erano fatti sotto per rilevare le attività di Lehman. Ma la Bank of America ha dirottato la sua liquidità verso l'omologa Merril Lynch per la quale mancherebbe solo la firma su un assegno da 44 miliardi di dollari.


Si riparte salvando il salvabile, dunque. Dopo internet, l'immobiliare e i derivati qualcosa ci sarà pure per far ripartire l'economia americana. Meglio prepararsi.


Intanto si contano le perdite e si spera. Per ora a poco sono servite le rassicurazioni del presidente americano George W. Bush: «I nostri mercati finanziari sono flessibili e robusti e possono adattarsi a questi aggiustamenti». Gli hanno creduto in pochi.


Filippo Caleri

16/09/2008

fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/09/16/927428-lehman_brothers_picco.shtml

Ghergon
00martedì 16 settembre 2008 21:36
Da epolis di stamattina
La finanza è uno strumento
per trasferire
il risparmio delle famiglie
alle imprese
che li usano per
creare beni, venderli e ripagare,
con sovrapprezzo, il prestito
alla banca che glielo ha
concesso. Serve anche per fornire
mutui immobiliari e prestiti
personali. Ma quando la
finanza diventa lo strumento
attraverso il quale si riesce a
trasformare un debito che la
banca vanta verso un cliente
in un pezzo di carta che viene
rivenduto ad un’altra banca, la
quale lo associa a un indice di
borsa e poi lo rivende ad un’altra
banca la quale lo accoppia
con un altro titolo di debito e
poi lo vende agli imprenditori,
non è più finanza. È un trucco.
E quelle che stanno fallendo
da più di un anno a questa
parte sono “banche” e finanziarie
che con questi trucchi
hanno guadagnato miliardi di
dollari. Per questo non ci sono
lacrime da versare per il crac
della Lehman Brothers, fallita
ieri sotto il peso di colossali
buchi nei bilanci. Buchi causati
dal fatto che fino a quando
il denaro era abbondante,
non si stava a sottilizzare sulla
rischiosità o meno di uno strumento
finanziario. Ma quando
la materia prima ha iniziato a
scarseggiare e ad essere un po’
più costosa, i nodi sono venuti
al pettine. Ed era ora. In America
centinaia di migliaia di famiglie
sono rimaste senza casa
perchè non potevano più pagare
la rata del mutuo, stante
la crisi economica e il rialzo
dei tassi. In Italia si è trovata
una soluzione-tampone (l’allungamento
della durata dei
mutui e la loro trasformazione
in fissi). Dovrebbe bastare, anche
se l’allarme del governatore
della Banca d’Italia, Mario
Draghi, secondo il quale
nel mondo le banche avrebbero
bisogno di risorse per
350 miliardi di euro, non può
lasciare tranquilli.
Ciò che potrebbe
abbattersi sull’Europa,
abbastanza immune dal ciclone
della crisi finanziaria innescata
dai famigerato mutui
subprime in Usa mesi fa,
potrebbe essere un’ulteriore
stretta creditizia e un aumento
dei tassi. È un’evenienza
che occorre prepararsi ad affrontare.
Sperando che il mercato,
quello stesso mercato invocato
fino a ieri da chi oggi è
finito sotto il suo giudizio, faccia
piazza pulita di tutte le
banche d’affari che da decenni
si trastullano con i soldi delle
persone. In modo che la finanza
torni ad sostenere la crescita
delle imprese e i progetti
delle persone. E la smetta di
stampare carta straccia che
avvelena i pozzi dell’economia
mondiale.



Marco
Coblanchi

=Foxtrott=
00giovedì 18 settembre 2008 21:02
dal sito www.disinformazione.it

Crack bancari: crisi del Sistema o fallimento controllato?
Marcello Pamio - 19 settembre 2008

Quello che purtroppo (o per fortuna?) era stato previsto da anni si sta verificando.
Il Sistema Economico sta letteralmente crollando sotto il peso di debiti, speculazioni, investimenti forsennati e satanici, oppure è arrivato l’occasione e la possibilità di destare le nostre coscienze?
Importantissime banche come Citigroup, Bear Stearns, Lehman Brothers e Merrill Lynch, tanto per citare solo qualcuna, hanno fatto un triste epilogo. La Lehman è fallita e ha già chiesto l’amministrazione controllata (ex articolo 11), la Merrill Lynch è invece stata salvata, o per meglio dire, acquistata dalla Bank of Amerika.

Richard Fuld, il padre-padrone della Lehman (quarta banca d’affari statunitense) esce da questo crack in piedi: “dal 1993 fino al 2007 ha conseguito tra stipendi, bonus, stock option la meravigliosa cifra di 466 milioni di dollari”[1]. Cifra questa di tutto rispetto, ma non completa, perché bisogna sommare la buona uscita di 22 milioni di dollari, maturata prima del fallimento bancario! Non male, vero?
Dall’altra parte Stanley O’Neal, ex numero uno di Merrill Lynch lascia il suo prestigioso ufficio con una pensione da 161 milioni di dollari[2], e questo dopo aver creato una voragine da 40 miliardi di dollari.
Il mega boss della Citigroup, Chuck Prince, si è intascato invece 68 milioni di dollari, e l’ex presidente di Bear Stearns, Jimmy Cayne soli 60 milioni di dollari.[3]

La cosa interessante e che si ripete ogni qualvolta una azienda crolla e/o fallisce, i manager escono sempre a testa alta e con le tasche piene di denaro.
Per esempio la Lehman ha creato un buco nero di oltre 639 miliardi di dollari, il maggiore crac della storia economica americana (oltre dieci volte il già gigantesco buco della Enron), e nonostante questo Richard Fuld esce con decine di milioni di dollari.
Questo dovrebbe farci riflettere…

L’elenco dei più grandi crac:
1) Lehman Brothers (639 miliardi)
2) Worldcom (103,9 miliardi)
3) Enron (63,4 miliardi)
4) Conseco (61,4 miliardi)
5) Texano (35,9 miliardi)
6) Financial Corp. of America (33,9 miliardi)
7) Refco (33,3 miliardi)
8) IndyMac Bancorp (32,7 miliardi)
9) Global Crossing (30,2 miliardi)
10) Calpine (27,2 miliardi).

La questione importante però è un’altra.
Le banche che chiudono i battenti sono il segnale che il Sistema sta crollando o invece anche queste rientrano in manovre occulte da parte di coloro che operano dietro le quinte?

Osservando gli azionisti di Lehman Brothers risultano delle cose molto interessanti:
AXA (9.46%);
FMR Corporation (5.69%);
Citigroup (4.5%);
Barclays Plc (3.92%);
State Street Corporation (3.1%);
Morgan Stanley (3.1%);
Mellon Financial (1.9%);
Vanguard Group (1.9%);
Deutsche Bank AG (1.4%), ecc.

Vediamo adesso chi sono gli azionisti di Merrill Lynch:
FMR Corporation (4.8 %);
Barclays Plc (3.5%);
Janus Capital Corp. (2.9%);
Citigroup (2.6%);
AXA (2.40%);
State Street Corporation (0.12%), ecc.

Tutti questi azionisti si possono scremare ulteriormente perché per esempio State Street Corp. è controllata dal gruppo Barclays (quindi Rothschild) della City di Londra.
In pratica le due banche crollate (Lynch e Brothers ma anche tutte le altre) appartengono a quei due gruppi che controllano realmente intere economie: il ramo statunitense dei Rockefeller e quello europeo dei Rothschild.
Le due ali dello stesso avvoltoio (o aquila calva del Grande Sigillo statunitense).

Nomi di casate storiche ebraiche che si possono citate solo nei libri e/o articoli sul complottismo ma sono invece tabù nella carta stampata o in televisione. Chissà come mai…
Quindi il crollo di grosse banche è certamente un “fallimento controllato” dai grossi gruppi che controllano il Sistema. Per quale motivo lascerebbero fallire delle proprie aziende?

Lo sfruttamento del Mercato avviene spesso attraverso le cosiddette “Branch” (rami, derivazioni), che vengono create ad hoc per raggiungere determinati obiettivi. Questo fino all’esaurimento.
Quando il mercato è stato spolpato ed è divenuto sterile, si chiude la filiale, creata per tale scopo, e gli utili vengono spartiti tra di loro.[4] Il buco lasciato? Non ci sono problemi: paga Pantalone, cioè il cittadino suddito!

La Lehman Brothers ha dichiarato fallimento, come una qualsiasi azienda che non vuole pagare i suoi creditori.[5] Più semplice di così: quasi 700 miliardi di dollari di debito che sarà rimpinguato dal Governo (con la tipografia ufficiale Federal Reserve) e quindi dai sudditi.
La Merrill Lynch e le altre idem.
Questo “fallimento controllato” però non riguarda i grossi Imperi che stanno dietro le quinte, ma le “Branch”, cioè i rami collegati, che come in botanica si possono potare quando diventano marci e inutili.

In pratica bruciano i soldi nostri per poi ributtarsi nella mischia come lupi assatanati alla ricerca di nuovi mercati da sbranare. Dall’altra parte, grazie a questi crash possono far legiferare ai loro camerieri (politici) leggi che stringono ulteriormente le libertà individuali di tutti noi, e che non sarebbero mai passate altrimenti.
Certamente faranno saltare altre banche d’affari, d’investimento, assicurazioni, società mutualistiche (la prossima sarà AIG, American Internationale Group, la più grande società di assicurazioni del mondo): 1929 docet.
Di una cosa però in tutto questo scenario i Burattinai non hanno tenuto conto: tale crisi sistemica dei mercati e delle finanze, pur se controllata, avrà sempre la funzione pedagogica di far prendere coscienza a molte persone di tutto questo Sistema e anche delle possibili soluzioni.

Coscienza che il Sistema è in metastasi e che non potrà quindi avere una vita lunga con le cure allopatiche odierne: iniezioni di liquidità, stampa di moneta, chirurgia bancaria, ecc.
Coscienza che il denaro è un mezzo e non un fine, e che possiamo acquistare (merci e prodotti) SOLO perché NOI lo accettiamo (il denaro).
Un pezzo di carta, uno “Sconto che cammina”, uno Scec, ecc. hanno lo stesso valore del denaro: basta accettarli!
La vera guarigione avverrà nel momento in cui si passerà da un Sistema centrato nel dio denaro e nel potere dell’uomo sull’uomo, ad un Sistema dove invece è l’Uomo al centro e il collante l’Unione e la Solidarietà.

I Grandi Manipolatori possono far crollare decine di banche, piazzare l’esercito nelle città, installare videocamere e microfoni ovunque (cose che stanno facendo realmente), mettere in ginocchio milioni di persone, sgonfiare la bolla immobiliare, ma non possono proprio far nulla a livello di Coscienza Individuale.
Su questo terreno i Rothschild, Rockefeller e tutti gli altri possono solo stare a guardare…(e con invidia).

http://www.disinformazione.it/crack_bancari.htm
UltimoRaggio
00mercoledì 1 ottobre 2008 13:04
La corsa dei cavalli sta per finire nel baratro.
Sir_Quetzalcoatl
00mercoledì 1 ottobre 2008 14:33
Date un'occhiata qui..
è semplicemente superbo!!

www.youtube.com/watch?v=xUjEz-_bMcQ [SM=g1456040]
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