La Statua della libertà risale

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LiviaGloria
00venerdì 5 gennaio 2007 23:40
www.wuz.it

Bauval
La Statua della libertà risale alla cosiddetta dea della Rivoluzione francese, talora conosciuta come dea della Ragione, Repubblica o Libertà. Durante le celebrazioni per la rivoluzione del 10 agosto 1793 una enorme statua raffigurante questa dea venne innalzata a Parigi in Piazza della Bastiglia. Questa statua fu modellata dall’artista Jacques-Louis David (massone) sulla dea antico egizia Isis, come dimostrano dipinti dell’epoca. Parigi ha una tradizione che risale all’XI secolo, il suo nome deriva da Iside, cioè Par-Isis in greco significa ‘vicino a Iside’ o, in questo contesto, vicino al tempio di Iside (che si sa essere esistito non lontano dall’Ile de la Cité). Questo tempio era stato eretto probabilmente dai Romani nel IV secolo quando Giuliano l’Apostata era governatore di Parigi, nel 360 d.C. Giuliano era un devoto di Iside Paria o ‘Paria-Isis’, è dunque possibile che abbia chiamato questa regione in onore della dea egizia. Mentre nel 1867 si stava scavando il Canale di Suez in Egitto, all’artista Auguste Bartholdi fu commissionata una statua gigante di una donna che si pensava di porre all’imbocco del canale, per “illuminare l’oriente e l’occidente.” È probabile che, per questa funzione della statua, la sua idea originaria derivi dal gigante di Pharos ad Alessandria, raffigurante Isis Pharia (Isis Paria). Il progetto di Suez però non avanzò e così Bartholdi propose che la sua statua venisse donata all’America, con l’appellativo di “Libertà che illumina il mondo”. Bartholdi era un massone così come Jean Eiffel, che ha costruito l’intelaiatura metallica della statua gigante. L’intera operazione era decisamente ‘massonica’, come molti dei suoi protagonisti, sia in Francia che in America. La Statua della libertà costituisce un talismano per le rivoluzioni ‘sorelle’, americana e francese. Se pensiamo che la personificazione della libertà durante la rivoluzione francese era spesso la dea egizia Iside, allora le connotazioni (correlazioni) sono infinite. È stato inoltre suggerito, con una certa ragionevolezza, che essa può rappresentare in parte la carta 15 dei tarocchi, la cosiddetta “stella a sette punte” che mostra una donna vicino a un fiume o un porto. Secondo l’inventore dei moderni tarocchi, Court de Gebelin, questa donna rappresenta la dea egizia Iside e la sua ‘stella’ rappresenta Sirio. Gebelin era un massone ed era amico di Benjamin Franklin durante il suo soggiorno parigino, 10 anni prima della rivoluzione francese. La “stella a sette punte” è anche nell’acconciatura della Statua della Libertà di New York. La ‘stella di Iside’ che aveva cinque punte è ironicamente diventata il talismano nazionale non solo dell’America, ma anche di molte altre ‘repubbliche’ e oggi è il logo dell’Unione Europea.



Per leggere tutto l articolo

http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/interviste/hancock_bauval.html

[Modificato da LiviaGloria 05/01/2007 23.51]

LiviaGloria
00venerdì 5 gennaio 2007 23:49
Interessante immagine del grado di iniziazione heliodromo...

http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/Religioni/MITRAISMO.html
Ghergon
00sabato 6 gennaio 2007 15:34
Sai Livia ho quel libro.
La tesi di fondo e che l'assurda eresia catara non sia mai scomparsa ma che si sia infiltrata durante i secoli e abbia continuato a servire il principe del mondo(il male) e a tramare all'oscuro contro la Verità Rivelata del Cattolicesimo.
Dal rinascimento in poi e con gli illumisti e gli "illuminati" piano piano e poi con violenza si sia fatta strada creando la massoneria e il Sionismo, come dice l'intervista.
Hanno trasformato la società.
Adoratori di BAAL!
Interessante l'intervista, malgrado non siano cattolici Hancock e Bauval a volte scrivono libri interessanti.
L'importante è saper discernere fra le nozioni buone e quelle false in tutti i libri che non seguono la tradizione senza farsi condizionate tout court da tutto quello che si legge e ricordiamoci che alcuni libri andrebbero bruciati.
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