La battaglia contro il male

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Ghergon
00martedì 11 dicembre 2007 21:03
Il cardinale Dias a Lourdes
Le apparizioni mariane per salvare l'uomo dal peccato



(©L'Osservatore Romano - 11 dicembre 2007)


L'apparizione della Vergine a Lourdes, come le altre apparizioni mariane, "rientra nella lotta permanente, e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e le forze del male, cominciata all'inizio della storia umana e che proseguirà fino alla fine".

Lo ha detto il cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, durante la messa celebrata sabato scorso a Lourdes per inaugurare, come inviato speciale del Papa, l'Anno celebrativo del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni.

Anzi "questa lotta - ha aggiunto il cardinale - è ancora più accanita che ai tempi di Bernadette. Il mondo si trova terribilmente irretito nella spirale di un relativismo che vuole creare una società senza Dio; di un relativismo che erode i valori permanenti e immutabili del Vangelo; e di una indifferenza religiosa che resta imperturbabile di fronte al bene superiore delle cose che riguardano Dio e la Chiesa". E ancora: "Questa battaglia fa innumerevoli vittime nelle nostre famiglie e tra i nostri giovani".


Il cardinale ha poi ricordato quanto il cardinale Wojtyla disse pochi mesi prima della sua elezione alla cattedra di Pietro: "Noi siamo oggi di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai avuto. Penso che la comunità cristiana non l'abbia ancora compreso del tutto. Noi siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e l'anti-chiesa, tra il Vangelo e l'antivangelo".

Parole, ha aggiunto il cardinale Dias, che trent'anni dopo risuonano come profetiche, peraltro preannunciate proprio dalle apparizioni mariane "insieme con la rovina spirituale di certi Paesi, l'affievolimento della fede, le difficoltà della Chiesa e l'aumento dell'azione dell'anticristo, con i suoi tentativi di rimpiazzare Dio nella vita degli uomini".

Ma proprio per questo "è discesa dal cielo una Madre - ha aggiunto - preoccupata per i suoi figli che vivono nel peccato, lontani da Cristo".

Nella grande basilica sotterranea di San Pio X lo ascoltano migliaia di fedeli provenienti da diversi Paesi del mondo per non mancare al solenne appuntamento con la celebrazione dell'anniversario di "quelle apparizioni - avverte il cardinale Dias - vere e proprie irruzioni mariane nella storia del mondo, che segnano l'entrata decisiva della Vergine nel pieno delle ostilità tra lei e il diavolo, come è descritto nella Genesi e nell'Apocalisse". Per questo motivo il Prefetto ha invitato i fedeli a non abbassare la guardia "qui a Lourdes come in tutto il mondo.

La Madonna sta tessendo una rete di suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del maligno e per preparare la vittoria finale del suo divino figlio Gesù Cristo". Ella dunque "ci chiama anche oggi ad entrare nella sua legione, per combattere contro le forze del male".

Le armi da usare in questa lotta dovranno essere "la conversione del cuore, una grande devozione verso la santa Eucaristia, la recita quotidiana del santo Rosario, la preghiera costante e senza ipocrisie, l'accettazione delle sofferenze per la salvezza del mondo".


"La vittoria finale - ha concluso il cardinale Dias la sua omelia - sarà di Dio. E Maria combatterà alla testa dell'armata dei suoi figli contro le forze nemiche di Satana, schiacciando il capo del serpente". Terminata la celebrazione della messa il cardinale ha guidato il lungo corteo processionale che, entrando nel santuario dalla porta Saint Michel, ha fisicamente inaugurato la peregrinatio del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni.
abbraccionucleare
00mercoledì 12 dicembre 2007 17:23
il male non va combattuto. NOn va conosciuto.
Piu' combatti il male piu alimenti il male, dal momento che ocmbattere significa guerra.

Non mi piace la parola COMBATTERE ..è troppo indugiata.. da sempre.
LiviaGloria
00mercoledì 12 dicembre 2007 18:07
Re:
abbraccionucleare, 12.12.2007 17:23:

il male non va combattuto. NOn va conosciuto.
Piu' combatti il male piu alimenti il male, dal momento che ocmbattere significa guerra.

Non mi piace la parola COMBATTERE ..è troppo indugiata.. da sempre.



Cosa intendi per "indugiata"?

Credo che il combattimento,come in tutte le cose umane,possa risultare positivo o negativo...dipende.

Ogni giorno si "combatte" per qualcosa...sia esso per lavoro,chi ami o altri...anche scrivere per comunicare é una forma di combattimento.

Riguardo al male,anc esso ha il suo combattimento... e che non va conosciuto...be infatti non é conosciuto,non almeno nella sua totalitá e nella sua vera forza.

Anche io e té stiamo "battagliando"... [SM=x268919] [SM=x268937] [SM=g27823]


Ghergon
00mercoledì 12 dicembre 2007 18:26
Siamo in guerra!
In guerra con l'entità invisibile dedita al male e i suoi servitori...tutte entità spirituali.

Ne abbiamo la riprova mille volte al giorno...tutto sta nell'idividuare gli attacchi

Quando si è compreso come funziona la nostra mente si rischiara.
abbraccionucleare
00mercoledì 12 dicembre 2007 18:29
bè ma non è Dio che dice nel nuovo testamento di porgere l'altra guancia ?
nel vecchio testamento diceva : occhio per occhio, dente per dente.

Devo intendere che i cattolici si dividono tra i seguaci del vecchio e i seguaci del nuovo testamento ?

LiviaGloria
00mercoledì 12 dicembre 2007 18:43
Re:
abbraccionucleare, 12.12.2007 18:29:

bè ma non è Dio che dice nel nuovo testamento di porgere l'altra guancia ?
nel vecchio testamento diceva : occhio per occhio, dente per dente.

Devo intendere che i cattolici si dividono tra i seguaci del vecchio e i seguaci del nuovo testamento ?





Cultura
--------------------------------------------------------------------------------


PENA DI MORTE E BIBBIA TRAVISATA
--------------------------------------------------------------------------------


di Selim Ades (15/11/2001) Commenta l'articolo


--------------------------------------------------------------------------------

Chi riesce a comprendere ed assimilare i primi tre libri della Bibbia (Genesi, Esodo, Deuteronomio) rimarrà meravigliato dalla disarmante saggezza espressa attraverso ogni versetto, e dalla vastità degli argomenti di vita quotidiana, trattati a volte in modo esauriente da persino un'unica frase.

Nel catechismo cattolico vigente nelle nostre scuole, quei tre libri sono del tutto ignorati a tal punto che gli studenti ricordano a malapena il nome del primo, e per niente i due successivi. Che la ragione di detta lacuna scaturisca dalla mancata comprensione dell'insegnante stesso, oppure nasca da un inconfessabile desiderio di mistificazione, rimane sempre una vergogna.

Ci si accontenta di qualche accenno ai sette giorni della Creazione, ad Eva con la mela, a Caino ed a Noè, ed il gioco è fatto. Questo è tutto quello che c'è da sapere! Non accenna mai nessuno al fatto che, prima che fosse scritto, il libro di Genesi era insegnato oralmente a tutti i ragazzi della tribù di Giacobbe detto Israele fino a ricordarlo integralmente a memoria per poterlo trasmettere testualmente alle generazioni future, e questo per più di mille anni, compresi quei cinquecento di schiavitù in Egitto.

Non erano né pazzi né masochisti. Comprendevano i significati delle varie storie ed il loro contenuto di saggezza pratica, e non memorizzavano il tutto unicamente per mantenere la cronistoria o le apparenti condanne divine. Nel corso della ritrasmissione nei quaranta secoli che ci separano da quei tempi, alcuni bravi prestigiatori hanno occultato o travisato i significati per lasciare unicamente la forma testuale che usava espressioni specifiche a quei tempi e luoghi, non più comprensibili attualmente.

Uno degli esempi più lampanti in questi travisamenti, è quello adoperato per il detto: "Occhio per occhio, dente per dente, vita per vita."

Preso alla lettera, com'è stato parimenti fatto per l'intero testo, sembrerebbe significare che a chi danneggia un occhio, si deve toglierne uno, lo stesso per un dente, ed ovviamente a chi toglie una vita va recisa la sua, oppure tolta con la reclusione, la facoltà d'autodeterminazione. Sembra contenere una certa logica, ed un qualche equilibrio, che hanno dato luogo a due concetti apparentemente saggi, la "Giustizia" e la giusta "Pena", sia di morte sia di reclusione.

Questa logica fasulla è riuscita a trasformare la riparazione in ulteriore danno, e la giustizia in sadica vendetta. Il detto di saggezza è stato travisato in questi termini: "Se rompi un mio oggetto, io o qualcun altro ha il diritto ed il dovere di rompere un oggetto tuo; se distruggi la mia casa la tua va distrutta, e se uccidi mio figlio, devo uccidere il tuo od uccidere te." Ovviamente diventa pura vendetta.

All'origine, questo detto aveva il significato di restituzione, riparazione o sostituzione. Nel senso che chi danneggiava od uccideva una gallina al proprio vicino era tenuto a scambiarla con un'altra gallina, ma nel caso di una mucca doveva sostituirla con un'altra e non con una gallina.
Questa spiegazione potrebbe però sembrare una delle tante interpretazioni od opinioni che si sono accumulate in mancanza di conoscenza delle espressioni orientali. Ricordiamo che la Bibbia sorge nei deserti di Mesopotamia ed Arabia.

Da sempre e finora, la parola "occhio" in arabo sta per indicare la cosa più cara, La mamma non chiama il neonato "amore mio" ma "occhio mio". La risposta di massima disponibilità ad una richiesta non è "con piacere" ma "i miei occhi". Quest'espressione, come la maggioranza di quelle presenti nella Bibbia, è rimasta priva di comprensione in occidente.
In opposizione, il dente è considerato la cosa di minor valore. Sarebbe inutile cercare la radice di tali attribuzioni giacché le espressioni idiomatiche non hanno sempre origini precise. Un occidentale non lo può nemmeno intuire.

L'importante qui è iniziare a capire che il detto intendeva: "Alto valore per alto valore, poco valore per poco valore" perché trattasi di nient'altro che di "valori", non di "occhi cavati e denti strappati". Notiamo subito però che manca la fine del detto che dice "vita per vita".

Si può ora facilmente capire che l'intento del detto era di indicare che il risarcimento debba essere proporzionale al "valore" del danno commesso, né più né meno; ma rimaneva difficile attribuire un valore definibile per una vita. Sempre per causa della scarsa comprensione nascono gli arbitrari e le alterazioni dovute a scopi ed opinioni personali. L'obbligo di risarcimento del valore per il danno è stato rimpiazzato dalla pena da infliggere, e "vita per vita" è stranamente diventato "morte per vita".

Rimanendo nel contesto dei tempi biblici, ricordiamo che Giuseppe fu venduto ai mercanti di schiavi, e che Agar era schiava di Abramo. Gli schiavi erano una normale consuetudine, e non c'era niente di strano a mettere l'uccisore come schiavo della famiglia della vittima. Tutta la "vita" dell'uccisore, non la sua morte. Risarcimento, pena e deterrente, era tutto compreso in un solo concetto, e nessuna spesa di carceri-alberghi o guardie.

Semplice e funzionale; però davanti al problema posto dall'adulterio e la rabbia che ne consegue, si è fatto astrazione del Comandamento "Non uccidere", e si è stabilito la pena di morte con la lapidazione, dando cosi l'occasione ad ognuno di affogare la propria coscienza e partecipare senza rimorso alla carneficina autorizzata. Autorizzata ovviamente dai sommi sacerdoti che non hanno per niente digerito il successivo risveglio delle coscienze ottenuto con un semplice appello: "Chi non ha mai peccato scagli la prima pietra". Cioè, non uccidere, per nessun pretesto!
Ciò nonostante, Gesù non ha mai abolito allora ogni forma di compensazione o risarcimento!

Le coscienze sono purtroppo un prodotto instabile. Risvegliate per un momento hanno fatto presto a ritornare in letargo. In mancanza della lapidazione, si è ripiegato su qualche altra forma di "pena" di minor portata, tipo la possibilità di divorzio per i coniugi, senza sussidi per la moglie adultera, oppure a carico del marito infedele, e proprio niente per il terzo protagonista proprio indispensabile per un adulterio, aprendo il varco alle nostre attuali licenze in materia. Il terzo non ha colpa!

Dimenticando pertanto ogni concetto di giustizia ed equità, l'obbligo di risarcimento per ogni altra azione dannosa fu sostituito dalla sadica "pena" inflitta al trasgressore, per appagare unicamente la sete di vendetta.

Non giova al fautore per redimersi, né alla vittima che deve invece contribuire al mantenimento del criminale in stato di totale ozio, oppure nel caso estremo di pena capitale, rimanere con una morte sulla coscienza, giacché le è stato inculcato sin dall'infanzia che è l'unico modo di ricevere "giustizia". Cosi, la gente clama di chiedere giustizia ma si trova soltanto a gridare vendetta.

La vendetta per giunta, oltre ad essere una manifestazione di vigliaccheria, è stata sconsigliata da una celebre frase di Cristo: "Porgi l'altra guancia". La conoscono tutti ma purtroppo nessuno ne ha esposto l'applicazione pratica. Questo è un altro esempio di scarsa o mancata comprensione che annebbia le coscienze e mette in disuso la saggezza.

E' difficile capire quale vantaggio e piacere fu ricavato da chi ha elaborato questo nuovo sistema di "giustizia", e discreditato quell'antico e saggio della Bibbia.

Cerchiamo invece di immaginare l'effetto deterrente che avrebbe sul potenziale criminale, il rischio di diventare "proprietà" o schiavo, non di sconosciuti, ma proprio della famiglia della propria vittima!
Per il ladro od il truffatore, sarebbe lo spoglio d'ogni bene e l'obbligo di lavorare in modo forzato per ripagare in primo luogo la vittima per l'azione dannosa subita; non di ripagare un ipotetico debito con la "società".
Questo sì che sarebbe una giusta "pena".

Ogni individuo detto "libero" deve dedicarsi ad un'attività per potersi procurare il cibo, il rifugio, e l'abbigliamento protettivo dove occorre, che sono i tre beni indispensabili per la sopravvivenza.
Chi non lo fa, può rischiare di morire di fame o di freddo.

Il carcerato invece si trova costretto all'inazione, ma gli si procura quei beni indispensabili a spese d'altri. Non ha la necessità di procurarsi nulla, e non deve nemmeno preoccuparsi delle condizioni in cui ha potuto gettare le proprie vittime, che forse sono peggiori della sua.

Cerchiamo di rispolverare l'antica saggezza originale travisata volutamente o per ignoranza, e sostituiamo ogni concetto irrazionale di "pena" con quello più utile di "risarcimento".

OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE, VITA PER VITA.

La saggezza è disponibile da più di quaranta secoli; basta volerla capire ed applicare.




LiviaGloria
00mercoledì 12 dicembre 2007 18:50
Abbraccio...non é forse una guerra porgere l altra guancia? [SM=g27823] ...forse una delle piu difficili.... [SM=g27822]
SPIRITUALE
00venerdì 14 dicembre 2007 01:40
Re:
A questi valori sacri veterotestamentari Gesù da una risposta trascendnetale:

vi fu detto che....... mai io vi dico......

dal momento che Gesù è il Pieno e Perfetto Adempimento della Volontà del Padre, le Sacre scritture è Lui che le ha interpretate per noi nel Vangelo in modo inequivocabile e ci ha detto: Non vi lascerò orfani, vi invierò lo Spirito Santo che vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto e ve lo farà mettere in pratica.

Se mi chiedono la vita con minaccia la darò senza minacciare, senza farla pesare e se mi chiedono il mantello darò anche il vestito senza timore d essere deriso, come fece anche san francesco a cui venne chiesto tutto e diede di più, un sacrificio molto alto è stato chiesto a Gesù e Lui ha offerto Se stesso come Sacrificio, certamente un valore divino infinitamente superiore al valore della richiesta cruenta umana o al valore della preghiera umana.

chissà perchè chiediamo a Dio ciò che Lui non desidera affatto per la nostra felicità interiore?

Infatti se sapessimo cosa Dio vuole per la nsotra felicità, sapremmo anche dove è la perla nascosta e come vendere tutto per comprare il terreno ove essa è custodita, una volta trovatala non cercheremmo altro perchè essa è quella fontana in noi che zampillerà per la vita eterna.

Alto valore per alto valore, infatti i santi chiesero tutto a Dio perchè credevano che Dio desse oltre a tutto anche se stesso e direi che Lui donava poi loro l'eternità.

La fede per me è chiedere audacemente come faceva anche santa Teresina di Lisieux, "io prendo tutto" e Dio si dava tutto a Lei senza riserve.

ma haimé il vecchio testamento rieccheggia ancora nelle interpretazioni di alcuni teologi in modo anacronistico, è necessario focalizzare l'attenzione su come Gesù lo ha interpretato e sappiamo come: fi fu detto che........ ma io vi dico......

che vgliamo ancora dalla nostra mente? perchè non chiediamo al nostro Spirito? La mente è anche intelligente ma non può trascendere le sacre scritture, mentre lo Spirito si, e noi crediamo che lo Spirito Santo promesso ci ha illuminati con i suoi sette doni.

Il mondo ci chiede di offrire l'altra guancia? gli sapremo dare di più? ma di più non vuol dire esattamente tutto come è stato per Gesù, al massimo ad imitazione di Gesù, poichè a Dio piacque che il suo Figlio, il suo Unico figlio primogenito, non considerasse gelosamente la sua consustanziale identità con il Padre, ma donò se stesso fino alla morte e alla morte di croce.

il Cristianesimo è diverso da altre religioni per il semplice fatto che è istituito da Gesù come suo totale Dono Mistico e presente nell'Eucaristia, è li che Lui ci dice continuamente: Dio in Me si è donato tutto a voi e il mio Spirito Santo è effuso su di voi perchè vi ho choamato amici e non servi, perchè il servo non sa quello che fa il suo padrone, mentre voi siete Figli di Dio per adozione e miei fratelli.

Non preoccupatevi di quello che dovrete dire e non preparate prima la vostra difesa, vi sarà detto in quel momento cosa dovrete dire, non sarete voi in fatti a parlare ma lo Spirito del Padre......ec...ec..

Ecco come secondo me possiamo predisporci nel far presente le ragioni della nostra fede; non contrapponendoci ad altre religioni o combatterle con campagne apologetiche, ma pregando e attedendo una Parola di profezia dallo Spirito Santo, questo sarà l'alto valore in risposta alla provocazione e alla minaccia, questo sarà l'interpetazione trascendentale delle sacre scritture, e la nostra mente sarà al sicuro dalla superbia di sostituirsi a Dio, cioè i fumi di satana entrati nella chiesa come anche papa Paolo VI aveva affermato.

Interpretare la Bibbia è non solo un compito dei teologi autorizzati da papa, ma soprattutto un dono dello Spirito Santo per tutti i cristiani che hanno ricevuto la cresima.

Qui non si deve interpretare male san paolo quando parla di molteplici vocazioni ma una sola chiesa, perchè altrimenti cascheremo ancora in una visione teocratica e a piramide, o meglio a compartimenti stagni, dove il semplice fedele si sentirà sempre indegno di ricevere lo Spirito Santo, mentre Gesù gli dice: non dire sono indegno ma vai e fai la volontà del Padre mio, non ti chiamo servo ma amico perchè ti faccio partecipe della stessa volontà del Padre e te la faccio mettere in pratica attraverso lo Spirito Paraclito.

Ecco perchè diffido dai teologi conservatori e da quelli progressisti, essi forzano, con interpretazioni personali, il messaggio di Cristo e lo ingabbiano in una logica apologetica o relativista, ciò confonde gli animi dei semplici fedeli come me, anche se oggi la mia fede è maturata in vista di una provvidenziale ispirazione per quei momenti in cui dovrò dare una testimonianza fedele e coerente, e coerente non significa logica o teologica ma spirituale e trascendentale.

LiviaGloria, 12/12/2007 18.50:

Abbraccio...non é forse una guerra porgere l altra guancia? [SM=g27823] ...forse una delle piu difficili.... [SM=g27822]




abbraccionucleare
00venerdì 14 dicembre 2007 11:17
non vorrei mai che i nuovi fedeli si reputassero tali solo per paura della fine dei tempi.... [SM=x268937]

il bene o ce l'hai sin dalla nascita o non lo avrai mai, cosi come il male...

mi spiace ma è cosi [SM=x268933]
Jonh T.
00venerdì 14 dicembre 2007 11:54
ED ANCHE A LOURDES IRROMPE L'ANTICRISTO


I ripetuti richiami all’Anticristo del Vaticano. Dall’enciclica “Spe salvi” all’omelia del cardinale Dias a Lourdes, la Chiesa evoca l’avvento del Male. Ma la Vergine sarà con noi…



È sorprendente ricevere una conferma tanto clamorosa e tempestiva da un'alta autorità come il cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli e stretto collaboratore del Papa. Sabato scorso, su queste colonne, avevo segnalato un "dettaglio" allarmante contenuto nella recentissima enciclica pontificia "Spe salvi": la menzione dell'Anticristo, tramite una citazione di Immanuel Kant. È assai raro oggi, nel mondo cattolico, sentir parlare di questo terribile personaggio profetizzato nel Nuovo Testamento. Colpisce ancor più vederlo evocare, in relazione ai tempi presenti, in un documento solenne come un'enciclica e da un Papa così rigoroso, pacato e colto come Benedetto XVI. Nell'articolo di sabato avevo ricordato che già il 27 febbraio scorso, nel più stretto entourage papale, si era riflettuto con il Pontefice su quell'inquietante profezia, durante gli esercizi spirituali predicati dal cardinal Biffi che citò "Il racconto dell'Anticristo" di Vladimir Solovev. Infine avevo rammentato che lo stesso Ratzinger, da cardinale, in un memorabile discorso tenuto a New York e a Roma, aveva citato quelle pagine.

PAROLE CLAMOROSE
Ma le parole pronunciate dal cardinale Dias sempre sabato scorso, poi pubblicate dall'Osservatore romano (fatto significativo), sono le più clamorose. Il prelato stava facendo la sua omelia nel santuario di Lourdes «per inaugurare, come inviato del Papa, l'Anno celebrativo del 150° anniversario delle apparizioni». Si tratta delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous, che iniziarono l'11 febbraio 1858. Nella solenne circostanza l'inviato del Papa ha portato «il saluto molto cordiale di Sua Santità» e poi ha detto: «La Madonna è scesa dal Cielo come una madre molto preoccupata per i suoi figli... È apparsa alla Grotta di Massabielle che all'epoca era una palude dove pascolavano i maiali ed è precisamente là che ha voluto far sorgere un santuario, per indicare che la grazia e la misericordia di Dio superano la miserabile palude dei peccati umani. Nel luogo vicino alle apparizioni, la Vergine ha fatto sgorgare una sorgente di acqua abbondante e pura, che i pellegrini bevono e portano nel mondo intero significando il desiderio della nostra tenera Madre di far arrivare il suo amore e la salvezza di suo Figlio fino all'estremità della terra. Infine, da questa Grotta benedetta la Vergine Maria ha lanciato una chiamata pressante a tutti per pregare e fare penitenza e così ottenere la conversione dei poveri peccatori». Il cardinale ha inquadrato queste apparizioni nel «contesto della lotta permanente, e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e le forze del male». Una lotta che sembra arrivata, nella nostra generazione, all'epilogo finale, preparato dalla «lunga catena di apparizioni della Madonna» nella modernità, iniziate «nel 1830, a Rue du Bac, a Parigi, dove è stata annunciata l'entrata decisiva della Vergine Maria nel cuore delle ostilità tra lei e il demonio, come è descritto nei libri della Genesi e dell'Apocalisse». È un vero affresco di teologia della storia quello tracciato dal cardinale che richiama anche Fatima e - ritengo - Medjugorje: «Dopo le apparizioni di Lourdes, la Madonna non ha smesso di manifestare nel mondo intero le sue vive preoccupazioni materne per la sorte dell'umanità nelle sue diverse apparizioni. Dovunque, ha chiesto preghiere e penitenza per la conversione dei peccatori, perché prevedeva la rovina spirituale di certi Paesi, le sofferenze che il Santo Padre avrebbe subìto, l'indebolimento generale della fede cristiana, le difficoltà della Chiesa, la venuta dell'Anticristo e i suoi tentativi per sostituire Dio nella vita degli uomini: tentativi che, malgrado i loro successi splendenti, sono destinati tuttavia all'insuccesso». È una frase breve, ma folgorante questa del prelato: la Madonna è apparsa così frequentemente in questo tempo «perché prevedeva» una grande apostasia dalla fede, le persecuzioni alla Chiesa, la sofferenza del Papa e - testualmente - «la venuta dell'Anticristo». È una frase dirompente che si rifà, evidentemente, alle parole pronunciate dalla Vergine in qualcuna delle apparizioni citate. Così l'inviato del Papa, parlando del nostro tempo, evoca di nuovo e pubblicamente l'Anticristo a pochi giorni dall'uscita dell'enciclica. Nel Nuovo Testamento questa figura non si colloca necessariamente alla fine dei tempi. Gesù stesso preannuncia l'arrivo di «falsi cristi e falsi profeti» capaci di «indurre in errore, se possibile, anche gli eletti» e profetizza «una grande tribolazione», mai vista così terribile nella storia umana (Mt 24, 24). San Paolo spiega che si verificherà l'«apostasia» (2 Tes. 2, 3), ovvero l'abbandono di Dio e della Chiesa, quindi esploderà «la manifestazione dell'uomo iniquo», «il figlio della perdizione», colui che «nella potenza di Satana... si contrappone a Dio» fino a sedersi «nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio» (2 Tes. 2, 3-4).

IL DOMINIO DEL MALE
È un dominio quasi totale del Male sulla terra che viene qui preconizzato. Non si sa come, quando e per quanto. Uno scenario di orrore e di malvagità agghiacciante. I teologi discutono se sia un preciso individuo che viene preannunciato o un sistema di potenze. Ma colpisce in queste settimane sentirlo evocare con tanta insistenza accorata dalla Santa Sede, evidentemente anche in base a "informazioni" (che Oltretevere si conoscono e si valutano) provenienti da "fonti" speciali, quali appunto i messaggi delle apparizioni mariane, di mistici e di rivelazioni private. Questi pronunciamenti pubblici mostrano con quanto allarme in Vaticano si guardi agli eventi mondiali. Del resto, drammatico è anche il messaggio pontificio per la Giornata della pace del 1° gennaio prossimo, dove si mette in guardia dalle devastazioni morali (delle famiglie e della vita) e materiali (per esempio con gli immensi rischi della corsa alle armi nucleari). Il quadro è cupissimo. Ma la Santa Sede non è un'entità politica e non valuta la situazione con uno sguardo solo terreno. Infatti vi è la certezza di poter contare su un aiuto "superiore". Il cardinale Dias nella clamorosa omelia di sabato spiegava: «Qui, a Lourdes, come dovunque nel mondo, la Vergine Maria sta tessendo un'immensa rete nei suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del Maligno nel mondo intero, per chiuderlo e preparare così la vittoria finale del suo divin Figlio, Gesù Cristo. La Vergine Maria oggi ci invita ancora una volta a fare parte della sua legione di combattimento contro le forze del male».

IL MONITO DI WOJTYLA
Il prelato ripete - se non fosse chiaro - che «la lotta tra Dio e il suo nemico è sempre rabbiosa, ancora più oggi che al tempo di Bernadette, 150 anni fa» e «questa battaglia fa delle innumerevoli vittime». Quindi rivela delle parole - forse inedite - pronunciate dal cardinale Karol Wojtyla il 9 novembre 1976, pochi mesi prima di essere eletto Papa: «Ci troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l'abbia compreso totalmente. Siamo oggi davanti alla lotta finale tra la Chiesa e le Anti-Chiesa, tra il Vangelo e gli Anti-Vangelo». Parole clamorose. Un'ulteriore conferma. Sembra evidente che il Vicario di Cristo e i suoi più stretti collaboratori conoscano qualcosa di più e desiderino preparare i cristiani a quella "lotta finale". I loro ripetuti appelli a rispondere alla chiamata della Madonna sono già sufficienti per riflettere seriamente su ciò che sta accadendo e che accadrà alla Chiesa e al mondo. Un futuro prossimo che noi non conosciamo, ma che, spiega Dias, sarà vittorioso grazie a Maria. Come lei stessa annunciò a Rue du Bac: «Il momento verrà, il pericolo sarà grande, tutto sembrerà perduto. Allora io sarò con voi».


tratto da LIBERO
abbraccionucleare
00venerdì 14 dicembre 2007 12:12
mi domando come l'uomo in pace possa vivere, se perennemente con queste minacce sia in terra sia in cielo....

e sempre ste guerre, ste battaglie per la vittoria finale....


ps non dimenticate che anche in vaticano hanno internet......
LiviaGloria
00venerdì 14 dicembre 2007 12:18
Re:

abbraccionucleare, 14.12.2007 11:17:

non vorrei mai che i nuovi fedeli si reputassero tali solo per paura della fine dei tempi.... [SM=x268937]


Anche questa é una delle "veritá",la paura che ci offusca gli occhi e che il male gioca contro la volontá per aprirli....ma non vi sono solo tali credi...e comunque solo dentro loro stessi devono chiarirsi...e non vi é nessun altro uomo lá "dentro" e non vi é nessun altro Dio che vede ed é Cristo.

il bene o ce l'hai sin dalla nascita o non lo avrai mai, cosi come il male...

mi spiace ma è cosi [SM=x268933]





Io la sento,la penso e credo diversamente... [SM=g27823] io credo profondamente al libero arbitrio e alla volontá umana...e di cio abbiamo riprova ogni giorno che nasce sia con noi stessi...che nelle cose del mondo....tutto dipende dove si vuole destinare tale scelta...e quali "strade" ogniuno ha capacitá vedere.

Non credo esista nessun uomo assolutamente nel bene o assolutamente nel male..credo esistano esseri umani che lottano e anche fuori dal discorso spirituale...e lotta ogni giorno,in base a cio che ha conosciuto il giorno prima...e lotta su cio che conosce e decide dove "pendere",ma se volesse...potrebbe decidere dalla parte "contraria"...
La dualitá non é una ůcosa" che esiste soltanto,ma anch essa é in "sviluppo" con noi ogni secondo...la dualitá esiste,appunto,per la possibilitá di scelta...il libero arbitrio.
abbraccionucleare
00venerdì 14 dicembre 2007 12:29
Re: Re:
LiviaGloria, 14/12/2007 12.18:






Io la sento,la penso e credo diversamente... [SM=g27823] io credo profondamente al libero arbitrio e alla volontá umana...e di cio abbiamo riprova ogni giorno che nasce sia con noi stessi...che nelle cose del mondo....tutto dipende dove si vuole destinare tale scelta...e quali "strade" ogniuno ha capacitá vedere.

Non credo esista nessun uomo assolutamente nel bene o assolutamente nel male..credo esistano esseri umani che lottano e anche fuori dal discorso spirituale...e lotta ogni giorno,in base a cio che ha conosciuto il giorno prima...e lotta su cio che conosce e decide dove "pendere",ma se volesse...potrebbe decidere dalla parte "contraria"...
La dualitá non é una ůcosa" che esiste soltanto,ma anch essa é in "sviluppo" con noi ogni secondo...la dualitá esiste,appunto,per la possibilitá di scelta...il libero arbitrio.



se cosi fosse allora non ci sarebbe battaglia, mentre la battaglia è appena cominciata...........come qualcuno si auspica :

ANSA

«Dio ha guidato la mia arma»Jeanne Assam, la donna che ha intercettato e ucciso il giovane che ha preso d'assalto una chiesa nel Colorado


Un primo piano di Jeanne Assam (Reuters)
WASHINGTON – Jeanne Assam, la pistolera di Dio. È stata lei a intercettare e uccidere Matthew Murray, il giovane che ha dato l’assalto ad una chiesa evangelica in Colorado. «L’ho visto arrivare, mi sono nascosta e poi sono uscita fuori dichiarando chi ero. A questo punto l'ho affrontato e l'ho abbattuto. Non penso che la responsabilità ricada solo su di me. C’eravamo io, lo sparatore e Dio», ha dichiarato Jeanne, 42 anni, guardia volontaria e membro del gruppo evangelico New Life. «Dio è sempre stato con me. Contro la potenza di fuoco del killer c'era Dio. Ho solo detto pregando: "Spirito Santo guidami" e la mia mano non tremato».

HA EVITATO UNA STRAGE - Murray era armato di un potente fucile d'assalto mentre la donna aveva una pistola. Jeanne è stata per alcuni anni una poliziotta ed è poi entrata nella comunità evangelica. Domenica, poco prima della sparatoria, aveva appena finito un digiuno di tre giorni. Il suo intervento ha evitato un massacro, in quanto all’interno del tempio c’erano centinaia di persone.

COLORADO COME COLUMBINE - Dall’inchiesta sono intanto emersi particolari inquietanti. L’assassino, responsabile della morte di 4 fedeli, si è ispirato in qualche modo alla strage di Columbine. Murray ha lasciato su Internet un messaggio copiato, parola per parola, da quello di Eric Harris, autore del massacro del 1999 al liceo di Columbine. Matthew, secondo la polizia, avrebbe inviato il messaggio tra la prima sparatoria – avvenuta al dormitorio di Arvada sabato notte – e la seconda, verificatisi nella chiesa di Colorado Spring. Un comportamento che ricorda quello di un altro killer: lo studente di origine sudcoreana protagonista dell’assalto all’Università Virginia Tech. Lui aveva spedito una videocassetta con il suo farneticante messaggio durante il suo folle raid. Matthew Murray avrebbe agito per vendetta.

VENDETTA - Era stato cacciato dalla Chiesa evangelica per il suo strano atteggiamento (diceva di sentire voci). L'aspetto inquietante è che ormai c’è un effetto emulazione tra i cosiddetti lupi solitari, ragazzi difficili o con problemi psichiatrici. Il loro riferimento è il massacro di Columbine, il loro strumento di comunicazione con il mondo esterno è Internet, spesso copiano le "tattiche". L’autore della strage in Finlandia, ad esempio, era in contatto – via email – con un quattordicenne americano che voleva colpire la sua scuola. A ciò si unisce un'infatuazione per Eric e Dylan, i responsabili di Columbine. Esistono siti e blog dove la coppia viene esaltata e indicata come modello. Un fenomeno per ora sottovalutato dalle autorità americane che dedicano grandi risorse alla lotta contro Al Qaeda ma non sembrano preoccuparsi troppo di quanto avviene tra le mura di casa.



Ghergon
00venerdì 14 dicembre 2007 18:10
Re:
abbraccionucleare, 12/12/2007 6:29 PM:

bè ma non è Dio che dice nel nuovo testamento di porgere l'altra guancia ?
nel vecchio testamento diceva : occhio per occhio, dente per dente.

Devo intendere che i cattolici si dividono tra i seguaci del vecchio e i seguaci del nuovo testamento ?





Si ma non porgere la guancia al maligno, cioè sottostare al male...il male va combatutto perchè il male lavora nella nostra anima.
Siamo in guerra contro noi stessi.
Questo tratta il combattimento spirituale.
Dio permette al male di metterci alla prova, per testarci, per vedere se meritamo la Vita Eterna al Suo fianco.
Il Regno dei Cieli è già qui e il male è già stato vinto. Sta a noi però in piena libertà, il più gran dono di Dio, se stare con il Signore o col principe del mondo.

abbraccionucleare
00domenica 16 dicembre 2007 15:36
Re: Re:
Ghergon, 14/12/2007 18.10:




Si ma non porgere la guancia al maligno, cioè sottostare al male...il male va combatutto perchè il male lavora nella nostra anima.
Siamo in guerra contro noi stessi.
Questo tratta il combattimento spirituale.
Dio permette al male di metterci alla prova, per testarci, per vedere se meritamo la Vita Eterna al Suo fianco.
Il Regno dei Cieli è già qui e il male è già stato vinto. Sta a noi però in piena libertà, il più gran dono di Dio, se stare con il Signore o col principe del mondo.




e allora a cosa era riferito nel porgere l'altra guancia a chi ti darà uno schiaffo ? [SM=x268968]


SPIRITUALE
00mercoledì 19 dicembre 2007 15:36
Re: Re: Re:
vedi abbraccionucleare, uno dei rompicapi, per i teologi attuali e per i semplici fedeli, è l'interpretazione letterale della Bibbia in senso sapienziale e profetico, ovviamente vi sono i contesti storici che possono condizionare la lettura della Bibbia e le chiavi cabalistiche che hanno oggi rivelato nuovi modi di tradurre i codici ermeneutici, cioè quegli insegnamenti esoterici delle molte scuole e sette teologiche ebraiche prima e giudaico-cristiane poi.

tuttavia l'interpretazione del porgi l'altra guancia è spesso intuita come letterale e creduta come tale per cui si è erroneamente remissivi o inflessibili in modo fanatico.

la non violenza? gandhi aveva comunque non condannato la guerra contro il pakistan, ma auspicava una riconciliazione e il perdono reciproco tra indù, cristiani e mussulmani, tutti credenti in Dio anche se con dei distinguo teologici accentuati da una forte discriminazione inter religiosa.

ma mi è capitato di essere stato offeso e calpestato, non è stato facile rmanere sereno e distaccato dal mio orgoglio, solo che io ho una corporatura da bodhi gard, le forze erano sbilanciate a mio favore, insomma capisci.....

Buon Pomeriggio a tutti.

abbraccionucleare, 16/12/2007 15.36:



e allora a cosa era riferito nel porgere l'altra guancia a chi ti darà uno schiaffo ? [SM=x268968]






Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:26.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com