La profezia della fine del mondo, nel 2Re che profetizza l'avvento di Romano Amodeo.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
amoram
00lunedì 3 agosto 2009 10:16
I migliori AMICI, sono i NEMICI, nella logica "trascendente", di Dio.

Ciò accade per la forza ASSOLUTA dell'ASSOLUTO che, come quando evidenzia la materia deve esserci anche l'antimateria, quando evidenzia un verso, allora ci deve essere anche quello opposto, allo stesso esatto modo, se evidenzia un NEMICO, esso deve essere anche un vero AMICO... e viceversa.
Ciò accade nella logica "divina e trascendente il reale", che impone SEMPRE che il vero primo sia l'ultimo, che chi ci sembra sconfitto è chi vince in assoluto e rende comprensibilissime le BEATITUDINI che Gesù affermò nel DISCORSO DELLA MONTAGNA, quando chiamò BEATI e proclamò VINCENTI tutti coloro che apparivano "realmente" SCONFITTI.

Ebbene, nella Sacra Bibbia sono descritti due RE EMPI, che causarono il terribile CASTIGO DI DIO dell'esodo forzoso del Popolo di Dio dalla TERRA PROMESSA conquistata con così grande fatica.
Siamo ai tempi in cui ISAIA profetizza di monti che saranno spianati e valli ricolme, per l'imminenza dell'arrivo del Signore.
I libri 20 e 21, del secondo libro dei Re, sono profezia relativa al secondo millennio e al 20° e 21° secolo.
Il 21 è quello conclusivo (dato da 7+7+7) e porta alla fine della creazione in 7 giorni in linea, secondo uno spazio che però ne ha tre, assolutamente uguali e distiente (xyz come Padre, Figlio e Spirito santo).
21 è la pienezza che si manifesta nel mese 12 (suo inverso) nel Calendario Maia.
Ebbene i libri 20 e 21 sono la profezia dell'Apocalisse, prefigurata nel Popolo di Dio estromesso dalla Terra Promessa.

Leggiamo direttamente i testi sacri.

16 Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore! 17 Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua reggia e quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in Babilonia; non vi resterà nulla, dice il Signore. 18 Dei figli, che da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno eunuchi nella reggia di Babilonia». 19 Ezechia disse a Isaia: «Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita». Egli pensava: «Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita».
20 Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella città, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21 Ezechia si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio Manàsse.


Questo è il capitolo 21, riguardante il finale secolo 21° dopo Cristo, in cui ci sarà l'Apocalisse, preannunciata da due Re empi, prefigurazione di Romano Amodeo, sia in Re Manasse (“Romano SS. È”) sia in Re Amon (“Amodeo”).


2Re 21

1 Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si chiamava Chefziba. 2 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni sterminate già dal Signore all'arrivo degli Israeliti. 3 Ricostruì le alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò un palo sacro, come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. 4 Costruì altari nel tempio riguardo al quale il Signore aveva detto: «In Gerusalemme porrò il mio nome». 5 Costruì altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6 Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare il suo sdegno. 7 Collocò l'immagine di Asera, da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a Davide e al figlio Salomone: «In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8 Non sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che io ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro e tutta la legge, che ha imposto loro il mio servo Mosè». 9 Ma essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni sterminate dal Signore alla venuta degli Israeliti.10 Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti: 11 «Poiché Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini, peggiori di tutti quelli commessi dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei suoi idoli, 12 per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi, mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far rintronare gli orecchi di chi l'udrà. 13 Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e il piombino della casa di Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un piatto, che si asciuga e si rovescia. 14 Rigetterò il resto della mia eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 15 perché hanno fatto ciò che è male ai miei occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto fino ad oggi».
16 Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra, oltre i peccati che aveva fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore.
17 Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 18 Manàsse si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Amon.
19 Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava Meshullemet figlia di Caruz. 20 Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse. 21 Camminò su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo padre aveva servito e si prostrò davanti ad essi. 22 Abbandonò il Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore.
23 Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel suo palazzo. 24 Ma il popolo del paese uccise quanti avevano congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il figlio Giosia.
25 Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 26 Lo seppellirono nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia.

Ebbene, per quanto la narrazione della Bibbia descriva senza ombra di dubbi due figure negative, esse sono la prefigurazione di quanto sarebbe accaduto, ma in positivo, nel 21° secolo dopo Cristo in Romano Amodeo.

La sua figura è duplice, essendo l'immagine del Padre e dello Spirito santo e, come Padre, è descritto attraverso la figura di Re Manasse, mentre il Figlio ucciso da una congiura nel suo palazzo prefigura quello Spirito santo già prefigurato nell'uccisione di Gesù, nella sua stessa casa e per mano della sua stessa gente e quella lunga mortificazione contenuta nel “duo” incarnatosi nel 21° secolo dopo Cristo in Romano Amodeo.

Segni oggettivi sono i numeri 12, 55, 22 e 2 che riguardano, due a due, i due Re Empi.

Re Manasse che diventa Re a 12 anni è secondo la Profezia di San Malachìa riguardante Pietro Romano, il numero 112. Questo numero ha nel 100 il secolo 21° espresso come l'inversione del 21, il cui numero assoluto è di 22 inità.
I 55 anni del regno di Manasse avrebbero prefigurato le 10 dita delle due mani alluse nel suo stesso nome Manasse, sempre con riferimento alla “mano” figlia di Er e Tamar, di quel Zerach che l'avrebbe fatta uscire in due tempi dal sesso della madre Tamar, il primo nel segno del primato della dimensione 10, assoluta, con cui Dio costruisce il mondi, il secondo in quella unitaria nel decimo del ciclo 10.

La stessa immagine di Asera, collocata da Re Manasse nel tempio, allude ad uno che per il mondo d'oggi sarebbe stato "As" (come) ER-RA, il Romano Amodeo figlio ideale del padre Er, sostituito da Giuda nel talamo truffaldino della falsa prostituta Tamar, che preannunciava la croce T del futuro AM (Amodeo) A.R. (Amodeo Romano) come un T'AMAR, un AMARTI.

I numeri 22 e 2 riguardanti il Figlio di Manasse, Amon, riguardano lo Spirito santo dell'assoluta relazione unitaria relativa ad un duo. Profetizzano un regno che sarà assoluto, perché ampio dal -11 (numero unitario relativo al Padre, divenuto Re alle 12 assolute) al +11, per quel 22 che è segno della pienezza della Presenza del Dio Assoluto nel relativo.
Il suo regno dura quanto l'essenza stessa, unitaria, di quel 22, e termina con un sacrificio avvenuto per mano della gente della sua stessa casa, mortalmente offesa dalla “confusione” indotta da questo “duo” di Re che veneravano il Dio Unico Jahve comprendendolo in tutte le umane manifestazioni della divinità.

Il nome Amon non è a caso. Tutto è dovuto alla Divina Provvidenza di un calcolo del rapporto reale basato sui 10/9, che sta alla base del nostro mondo costruito come un Frattale.

Il nome infatti è secondo la profezia del profeta Iosia (11.1, e stesso nome del figlio di Amon, figlio a sua volta di Iotza, con tutto questo risalto all'italiano IO che riguarda la Persona Oggi) “dall'Egitto ho tratto mio figlio”.

Amon era il nome del Dio Egizio Ra, venerato con una croce sormontata dalla forma O del disco solare, e che dai cristiani sarebbe stata sostituita dalla R, tanto che RO (il suono della P greca) sarebbe stato proprio il segno profetico tratto nel Figlio dall'Egitto, e prefigurante nell'intera scrittura RO (come il suono) dalla croce del Padre AMOdeo RO-mano (per la mano di Manasse e di Zerach).
Questo laddove DIO, NUME, è il Nume-RO.

Il giorno 26-12-2004 ci sarebbe stato un segno strepitoso nel mondo, chiamato TSUNAMI in tutto il mondo, con una parola fuori-luogo, giapponese, per la località in cui accadde in Asia. Ma l'Inglese, divenuta lingua del mondo nel 21° secolo di questo libro 21 del 2° libro dei Re, legge “T Sun Am I” la parola giapponese, ed ha il senso che esalta a re (nel giorno del Santo Incoronato, o Stefano) il Dio Jahve che si proclama “Io Sono il sole della croce”.
Ebbene in quel giorno Romano Amodeo aveva esattamente 24.442 giorni di vita, composti da:

22.222 giorni (404 volte 55, con resto 2, il regno dei 55 anni di Re Manasse) come segno del suo essere “incoronato” un 2 (Padre e Spirito santo) nelle 5 cifre indicanti la Mano di Manasse;
2.220 altri giorni come espresso da Re Amon: 2 di regno, cominciato ai 22 anni espressi in decine.
In tal modo “trascendente”, il 26-12-2006, mentre fu “incoronato” Gesù Figlio, come il Sole della Croce, fu incoronato Re anche il Padre “Duplice” di Gesù e proprio secondo le bibliche indicazioni del libro 21 del 2° libro dei Re.

L'accoglienza TERRIBILE che nella Bibbia è da Dio stesso proclamata per le due Empie figure, da cui sarebbe venuta la cacciata del popolo dalla Terra Promessa, prefigurano quella che ci sarà con l'imminente Apocalisse.

Ma questo RE MANASSE prefigura un ROMANO che “SS. È” e che, divenendo re ai 12 anni che contraddicono questo libro 21, ne costituisce l'assoluta conversione, nel momento in cui sono riconosciute le ragioni profonde per cui i due Re Empi erano nel giusto: tutti gli Dei sono stati sempre le immagini di Dio che la Provvidenza divina (che opera in modo assolutamente deterministico, onnipotente, calcolando i 10/9) ha mostrato, adeguandole alle differenti culture, dell'uomo.

Al punto che uno dei nemici storici degli Ebrei, del regno di ARAM, prefigura lo stesso Amodeo Romano in un popolo nemico.

Del resto, quando la Provvidenza Divina realizza che la Verità si faccia carne ed abiti tra noi infine nella persona di un Amodeo (da Amon) chiamato ROMANO (da RE MANASSE) come il Popolo che ucciderà Gesù Cristo, è solo segno che Dio confida assolutamente nei nemici, tanto da essere compreso in essi.

E' la profondissima ragione per cui Gesù invitava ad amare i nemici.
Sembrano Empi, anche se Re della propria gente, ma sono i massimi amici, perché assoggettano e creano infelici (ma solo in questo mondo dell'apparenza, perché è osservato in modo reattivo, cioè nel rovescio della sua vera dinamica).
amoram
00lunedì 3 agosto 2009 15:39
Per la precisione, ho citato la profezia di Osea (11.1, su "dall'Egitto ho tratto mio Figlio") chiamandolo Iosia, come Giosia il figlio di Re Amon, per associazione di idee più che per il nome in se stesso.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:32.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com