Le lettere di Berlicche

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LettereDiBerlicche
00venerdì 12 ottobre 2007 23:34
I Cristiani descrivono il Nemico come uno "senza il quale Nulla è forte". E il Nulla è assai forte: è tanto da rubare all'uomo gli anni migliori non in dolci peccati, ma in una terribile volubilità della mente che si aggira in non sa che cosa senza saperne il perchè, nell'appagamento di curiosità così deboli che ne è consapevole soltanto a metà, nel fare il tamburiello con le dita e battersi i tacchi, nello zufolare ariette che non gli piacciono, o nel lungo, oscuro labirinto di sogni privi perfino di quel piacere o di quell'ambizione che diano loro un certo gusto, ma che, una volta che un incontro fortuito abbia dato il via, la creatura è troppo debole e troppo intossicata per scrollarli da sè. Dirai che questi sono peccati veniali. Senza dubbio, come tutti i tentatori giovani, tu hai una gran voglia di poter fare un rapporto con qualche delitto spettacolare. Ma ricordati che la sola cosa che ha importanza è la distanza con la quale riuscirai a separare il giovanotto dal nemico. La piccolezza dei peccati non ha importanza, purchè il loro effetto cumulativo scacci l'uomo nel Nulla, lontano dalla Luce. Un assassinio non è migliore delle carte da gioco, se le carte riescono a fare il gioco. La strada più sicura per l'Inferno, ricordalo, è quella graduale - è il dolce pendio, il soffice suolo, senza brusche voltate, senza pietre miliari, senza indicazioni. Tuo affezionatissimo Zio. Berlicche. (Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
LettereDiBerlicche
00venerdì 12 ottobre 2007 23:37
V.

Mio caro Malacoda,
si rimane un pochino delusi quando ci s'attendeva un
rapporto dettagliato sul tuo lavoro e si riceve invece
una rapsodia vaga come la tua ultima lettera. Dici che
sei « delirante di gioia » perché gli uomini europei hanno
cominciato un'altra guerra delle loro. Vedo chiaramente
ciò che t'è capitato. Non sei delirante; sei soltanto
ubriaco. Leggendo fra le righe del tuo squilibratissimo
resoconto della notte insonne del tuo paziente,
sono in grado di ricostruire con sufficiente accuratezza
lo stato della tua mente. Per la prima volta nella tua
carriera hai assaggiato quel vino che è la ricompensa di
tutte le nostre fatiche - l'angoscia e lo smarrimento di
un'anima umana - e t'è andato alla testa. Mi riesce
difficile biasimarti. Non posso aspettarmi teste da vecchio
su giovani spalle. Il tuo paziente, dunque, reagì
ad alcune delle tue raffigurazioni terrificanti del futuro?
Sei riuscito a infiltrarvi qualche malinconico sguardo al
felice passato, suscitando un sentimento di autocompassione?
- c'è stato qualche ben riuscito tremito nel
profondo dello stomaco? Hai saputo suonare il tuo violino
delicatamente, vero? Bene! bene! è una cosa molto
naturale. Ma, ricordati bene, Malacoda, che il dovere
viene prima del piacere. Se una qualsiasi concessione
che ti permetti ora ti condurrà alla perdita finale della
preda, per tutta l'eternità sarai lasciato bruciare dalla
sete di quel sorso del quale adesso godi con tanta voluttà
il primo goccio. Se, invece, per mezzo di un'applicazione
continua e a mente fredda, nel luogo e nel momento
giusti, sarai alla fine in grado di assicurarti la
sua anima, egli sarà tuo per sempre - sarà un vivente
calice traboccante di disperazione e di terrore e di sorpresa,
che potrai sollevare alle labbra tutte le volte che
vorrai. Non permettere quindi che una qualsiasi eccitazione
temporanea ti distragga dall'affare vero e proprio,
quello, importante, di minare la fede e di impedire
la formazione delle virtù.
Non mancare di darmi nella
tua prossima lettera un resoconto completo delle reazioni
dell'ammalato alla guerra, così che si possa studiare
se sarà meglio farlo diventare un estremo patriota
oppure un ardente pacifista. Le possibilità sono molte e
varie. Intanto mi preme avvertirti di non sperare troppo
da una guerra.

(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
Ghergon
00sabato 13 ottobre 2007 00:08
Ciao! Benvenuta[SM=g27823]
Molto interessante, non conoscevo quest'opera.
LiviaGloria
00sabato 13 ottobre 2007 18:37
Ciao! [SM=g27823]
LettereDiBerlicche
00martedì 16 ottobre 2007 22:29
il capitolo I delle Lettere di Berlicche sembra essere attinente proprio a quanto avviene in questo forum: le discussioni.

Buona lettura.


I.

Mio caro Malacoda,
ho notato quanto mi dici sull'opportunità di dirigere le
letture del paziente sottoposto alla tua cura, e di far sì
che il più spesso possibile stia in compagnia di quel suo
amico materialista. Ma non ti pare di essere un pochino
ingenuo? Le tue parole fan pensare che tu sia d'opinione
che la discussione sia il metodo per tenerlo lontano
dalle grinfie del Nemico. Avrebbe potuto essere
così se egli fosse vissuto alcuni secoli fa. A quei tempi
gli uomini avevano una coscienza ancora abbastanza
chiara di quando una cosa veniva provata e di quando
no; e, se gli argomenti erano convincenti, la credevano
veramente. Mantenevano ancora una relazione fra il pensare
e l'agire
, ed erano pronti, come risultato di una
serie di ragionamenti, a mutar vita. Ma, un po' per
mezzo della stampa settimanale, un po' con altre armi,
siamo riusciti in gran parte a mutare questo stato di
cose. Il tuo giovanotto è stato abituato, fin da ragazzo,
ad avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili
fra di loro, che danzano insieme allegramente.
Non
considera le dottrine come, in primo luogo, "vere" o
"false", ma come "accademiche" o "pratiche", "superate"
o "contemporanee", "convenzionali" o "audaci".

Il gergo corrente, non la discussione, è il tuo alleato migliore
per tenerlo lontano dalla chiesa. Non perder
tempo nel tentare di fargli pensare che il materialismo
è vero. Mettigli in mente che è forte, o robusto, o coraggioso
- che è la filosofia del futuro.
È di questo che
si preoccupa.
(...)continua(...)
LettereDiBerlicche
00martedì 23 ottobre 2007 21:49
IV.





Mio caro Malacoda,
le proposte da dilettante che appaiono nella tua ultima
lettera mi suggeriscono che è ormai tempo che ti scriva
esaurientemente sul penoso argomento della preghiera.
Avresti potuto fare a meno di dire che il mio consiglio
relativo alle sue preghiere per la madre « si è dimostrato
singolarmente sfortunato ». Non sono cose che un
nipote dovrebbe permettersi di scrivere a suo zio - e
neppure un tentatore jr al Sottosegretario di una sezione.
Quel tuo modo di fare rivela pure un desiderio
spiacevole di scaricare le responsabilità. Devi imparare
a pagare per le tue balordaggini.
La cosa migliore, se fosse possibile, sarebbe di tenere
il paziente completamente lontano da qualsiasi seria intenzione
di pregare. Quando il paziente è un adulto riconvertito
da poco al partito del Nemico, come il tuo
giovanotto, la cosa migliore è di incoraggiarlo a ricordare,
o di fargli pensare che ricorda il modo pappagallesco
con il quale pregava quand'era fanciullo. Come
reazione a ciò lo si potrebbe persuadere a tendere a
qualcosa che sia del tutto spontaneo, interiore, non formalistico,
non regolarizzato. Ciò, per un principiante
come lui, significherebbe di fatto uno sforzo per produrre
in se stesso un umore vagamente devoto in cui
non avrebbe parte alcuna la vera concentrazione della
volontà e dell'intelletto. Uno dei loro poeti, il Coleridge,
ha lasciato scritto che egli non pregava « movendo le
labbra e piegati i ginocchi », ma semplicemente con
« lo spirito composto nell'amore » e indulgendo a « un
sentimento di supplica ». Esattamente il genere di preghiera
che vogliamo noi. E dal momento che esso presenta
una rassomiglianza superficiale con la preghiera
del silenzio praticata da coloro che sono assai progrediti
nel servizio del Nemico, pazienti intelligenti e pigri possono
venire irretiti da un tal genere di orazione per un
tempo considerevole. Almeno li si può convincere che
la posizione del corpo non ha influenza alcuna sulle loro
preghiere; poiché essi dimenticano costantemente ciò
che tu devi sempre ricordare, vale a dire che sono animali
e che qualunque cosa i loro corpi facciano incide
sulle loro anime.


È buffo che i mortali ci rappresentino
sempre come esseri che mettono loro in testa questa o
quella cosa: in realtà il nostro lavoro migliore consiste
nel tenere le cose fuori della loro testa.

Se questo non riesce, devi ripiegare sopra un più sottile
indirizzo sbagliato della sua intenzione. Ogni volta
che essi stanno servendo direttamente al Nemico noi
siamo sconfitti, ma vi sono molte maniere per impedire
loro di farlo. La più semplice è di stornare il loro sguardo
da Lui verso loro stessi.


Fa' in modo che si preoccupino
della loro mente tentando di suscitarvi sentimenti
per mezzo della volontà.
Quando avessero intenzione di
chiedere a Lui la carità, fa' in modo, invece, che comincino
a tentare di fabbricarsi da sé sentimenti caritatevoli
senza aver coscienza di ciò che stanno facendo. Quando
avessero l'intenzione di pregare per ottenere il coraggio,
fa' in modo che di fatto si sforzino di sentirsi coraggiosi.
Quando dicono che stanno pregando per
ottenere il perdono, fa' in modo che si sforzino di sentirsi
perdonati. Insegna loro a stimare il valore di ciascuna
preghiera a seconda del successo di essa nel produrre
il sentimento desiderato. E che non abbiano mai il sospetto
che un successo o un insuccesso di quel genere
dipendono in gran parte dal fatto che in quel momento
si sentono bene o si sentono male, sono pieni d'energia
oppure stanchi.

Ma è chiaro che nel frattempo il Nemico non starà
in ozio. Dove c'è preghiera c'è il pericolo della sua azione
immediata. Egli è cinicamente indifferente alla dignità
della Sua posizione, e della nostra, come puri spiriti,
e agli animali umani che si mettono in ginocchio.
Egli riserva la conoscenza di se stessi senz'alcun ritegno.
Ma, dato pure che riesca a sconfiggere il tuo primo tentativo
di direzione sbagliata, noi possediamo un'arma
più sottile. Gli esseri umani non partono da quella percezione
diretta di Lui che noi, sfortunatamente, non
possiamo evitare. Essi non hanno mai conosciuto quella
orrenda luminosità, quel bagliore lacerante e bruciante
che forma lo sfondo del dolore perenne della nostra vita.
(...)
Ma di qualsivoglia
natura sia quell'oggetto composto, bisogna che
egli si fissi nel pregare ad esso — a quella cosa che egli
stesso ha fatto, non alla Persona che ha fatto lui, che
lo ha fatto uomo.
Puoi giungere fino a incoraggiarlo a
dare grande importanza alla correzione e al miglioramento
dell'oggetto composto, e al tenerlo sempre fisso
davanti all'immaginazione durante tutto il tempo della
preghiera. Poiché, se mai giunge a fare la distinzione,
se mai, con piena avvertenza, 'dirige le sue preghiere
« non a ciò che io penso che tu sia, ma a ciò che tu sai
di essere », la nostra situazione diventa, per quel momento,
disperata. Una volta che tutti i suoi pensieri e
tutte le sue immagini vengono cacciate da parte, o, se
ancora ritenute, ritenute con la piena cognizione della
loro natura puramente soggettiva, mentre pone la sua
fiducia in quella Presenza perfettamente reale, esterna,
invisibile, là nella stanza con lui, e che egli non conoscerà
mai come invece viene conosciuto da essa - be',
allora è proprio il momento che può capitare l'incalcolabile.

Nel lavoro onde evitare codesta situazione - codesta
vera nudità dell'anima in preghiera — sarai aiutato
dal fatto che gli stessi uomini non la desiderano tanto
quanto suppongono. Sì, esiste quella cosa che consiste
nell'ottenere più di quanto s'è contrattato!
Tuo affezionatissimo zio


Berlicche
Ghergon
00giovedì 25 ottobre 2007 16:36
Molto belli e illuminanti questi frammenti dell'opera di Lewis.
Ne ha parlato poco tempo fa anche Padre Livio in una sua catechesi serale.
Berlicche è un demonio che insegna a un altro demonio i trucchi e le "metodiche" per ingannare l'anima umana e spedirla dritta all'inferno...
Ghergon
00giovedì 25 ottobre 2007 16:59
Re:
LettereDiBerlicche, 10/16/2007 10:29 PM:

il capitolo I delle Lettere di Berlicche sembra essere attinente proprio a quanto avviene in questo forum: le discussioni.

Buona lettura.


Mantenevano ancora una relazione fra il pensare
e l'agire, ed erano pronti, come risultato di una
serie di ragionamenti, a mutar vita. Ma, un po' per
mezzo della stampa settimanale, un po' con altre armi,
siamo riusciti in gran parte a mutare questo stato di
cose. Il tuo giovanotto è stato abituato, fin da ragazzo,
ad avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili
fra di loro, che danzano insieme allegramente.
Non
considera le dottrine come, in primo luogo, "vere" o
"false", ma come "accademiche" o "pratiche", "superate"
o "contemporanee", "convenzionali" o "audaci".

Il gergo corrente, non la discussione, è il tuo alleato migliore
per tenerlo lontano dalla chiesa. Non perder
tempo nel tentare di fargli pensare che il materialismo
è vero. Mettigli in mente che è forte, o robusto, o coraggioso
- che è la filosofia del futuro.
È di questo che
si preoccupa.
(...)continua(...)



Si è proprio quello che avviene. Alcuni sono davvero portavoce di Berlicche senza che se ne rendano minimamente conto...pensano che siano idee personali e in pompa magna le roportano convinti della loro autenticità e invece qualcuno gliele sussurra nell'orecchio...

Uno dei problemi, come suggeriscono le righe del libro di Lewis è proprio il relativismo, male che oggi impera in ogni ambito sociale e umano.


avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili
fra di loro, che danzano insieme allegramente.



Come non vedere in questo modus operandi l'opera di diffusione del demonio?
Con la maggior parte delle persone giovani e non, in ambito di ricerca(vedi anche altri forum) con cui mi ritrovo ad avere a che fare, uno dei motti preferiti sembra essere : "ognuno è libero di avere la sua opinione di pensare come vuole."
"Non urtiamo la personalità e le convinzioni di chi non la pensa come noi negandogli la sua idea!...sembra una buona azione, sotto sotto, ma non lo è perchè facendo così senza intervenire in maniera netta per ristabilire l'ordine, vuol dire collaborare alla diffusione di idee errate e pericolose per l'anima umana, idee che destinano alla perdizione sia per il soggetto che per la collettività!

Il motto, nascosto dietro una parvenza di verità, la libera volontà, il più grande dono di Dio che lo fa apparire sensato, contiene una terribile idea perchè tratta di appoggiare magari proprio cento opinioni diverse e contrarie fra loro...

Così facendo si suggerisce al comune pensiero(NWO) che la Verità non esista e noi siamo qui solo per cercarla se mai la troveremo...la cercheremo imperterriti fino alla morte ovviamente senza venirne a capo!
Questa è l'opera di Berlicche! Illuderci nel relativismo, confonderci e nasconderci LA VERITA' UNICA E VERA: la Rivelazione di Cristo.
La Verità esiste altro che l'opinionismo!




rastha
00giovedì 25 ottobre 2007 20:03
Re: Re:
Ghergon, 25/10/2007 16.59:



Si è proprio quello che avviene. Alcuni sono davvero portavoce di Berlicche senza che se ne rendano minimamente conto...pensano che siano idee personali e in pompa magna le roportano convinti della loro autenticità e invece qualcuno gliele sussurra nell'orecchio...

Uno dei problemi, come suggeriscono le righe del libro di Lewis è proprio il relativismo, male che oggi impera in ogni ambito sociale e umano.


avere nella testa una dozzina di filosofie irriconciliabili
fra di loro, che danzano insieme allegramente.



Come non vedere in questo modus operandi l'opera di diffusione del demonio?
Con la maggior parte delle persone giovani e non, in ambito di ricerca(vedi anche altri forum) con cui mi ritrovo ad avere a che fare, uno dei motti preferiti sembra essere : "ognuno è libero di avere la sua opinione di pensare come vuole."
"Non urtiamo la personalità e le convinzioni di chi non la pensa come noi negandogli la sua idea!...sembra una buona azione, sotto sotto, ma non lo è perchè facendo così senza intervenire in maniera netta per ristabilire l'ordine, vuol dire collaborare alla diffusione di idee errate e pericolose per l'anima umana, idee che destinano alla perdizione sia per il soggetto che per la collettività!

Il motto, nascosto dietro una parvenza di verità, la libera volontà, il più grande dono di Dio che lo fa apparire sensato, contiene una terribile idea perchè tratta di appoggiare magari proprio cento opinioni diverse e contrarie fra loro...

Così facendo si suggerisce al comune pensiero(NWO) che la Verità non esista e noi siamo qui solo per cercarla se mai la troveremo...la cercheremo imperterriti fino alla morte ovviamente senza venirne a capo!
Questa è l'opera di Berlicche! Illuderci nel relativismo, confonderci e nasconderci LA VERITA' UNICA E VERA: la Rivelazione di Cristo.
La Verità esiste altro che l'opinionismo!







Ho letto qualcosa sopra e se mi consentite esprimo il mio parere


Pochi hanno la comprensione che gli insegnamente del demonio sono insegnati e divulgati in tutto il mondo come verità principale sostitutiva che si oppone a quella di Cristo.
Pochi inoltre riescono a comprendere bene come sia fragile la mente umana di fronte a tanti raggiri spirituali voluti per confondere la coscienza umana, tutto questo falsamente è fatto passare come libertà, ma di quale liberta si parla, quando tutto è fatto solo per essere contro la parola di Dio.
Anche quei dieci comandamenti passati come regole per il vivere civile delle nazioni vengono meno e non è certo per un perdono cristiano che vengono liberati assassini e quant'altro, ma per dire implicitamente che quella è la nostra natura e non si può certo cambiare e quindi cosa le teniamo a fare queste persone in punizione.
Ben diverso è il messaggio del cristo che incita l'uomo alla ricerca continua e alla pulizia quotidiana della sua coscenza più che del suo corpo.
In questo contesto con la sola voce della chiesa di Pietro come baluardo contro il demonio, si inseririsce l'ultima rivelazione annunciata da Pietro per la salvezza degli uomini.

Ma anche la chiesa però come ho espresso più volte sta sbagliando, e nella verità di cui si fà portavoce soltanto in quella però deve essere integralista.

Non sta bene adattare e riferire le parole del Cristo perchè non se ne ha comprensione.
Non sta bene predicare il regno dei cieli come il regno dei morti, perchè non è vero.
Non è dio Il Dio dei viventi e non dei morti?
Questa frase è ripetuta non so quante volte nelle scritture eppure il sacerdote spesso dice :"signore accoglilo nel tuo regno".
Perchè si è spenta la voce della resurrezione non parlò chiaro colui che già venne?

Vangelo Chiesa
Giovanni 11:23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».

originale:
Giovanni 11:23 Gesu le disse: <Sorgerà>>

Vangelo chiesa:
Giovanni 11:24 Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno».

originale:
Giovanni 11:24 Marta gli disse: «So che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno».

Vangelo chiesa:
Giovanni 11:25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;

(qui in questo vangelo adattato le parole riferite alla prossima resuzione che gesù stava per compiere su Lazzaro sono distorte e non rendono bene la comprensione di cosa sta per compiere su lazzaro in quanto generiche e non specifiche)


Originale:
Giovanni 11:25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi esercita fede in me, benchè muoia tornerà alla vita.

(nel vangelo originale il discorso si riallaccia alla resurezione che sta per compiere su lazzaro, contestando in questo modo la frase appena detta da Maria(so che resusciterà nella resurezzione dell'ultimo giorno)


Vangelo chiesa:
Giovanni 11:26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»

originale:
Giovanni 11:26 e chiunque vive ed esercita fede in me, non morrà mai. Credi tu questo?»

Vangelo chiesa:
Giovanni 11:27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».

Originale:
Giovanni 11:27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio,colui che viene nel mondo».


In questo caso come in altri, la chiesa ha cambiato e adattato alcune scritture, rendendole meno comprensibili alle persone, questa è una delle colpe della chiesa.
Forse in questo contesto i traduttori temevano che qualcuno chiedesse loro di esercitare fede in Gesù per portare alla vita dei defunti.
Se fù per paura che adattarono le scritture sbagliarono molto,era compito loro riportarle fedelmente, e confessare agli uomini le loro debolezze nel mettere in pratica la fede in Cristo.

Non sapendo esercitare fede in Cristo, succede la stessa cosa quando viene annunciato come regno di Dio il regno dei morti, ma non è cosi perche Dio è il Dio dei viventi non dei morti.

Matteo 22:32 "Io sono il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe"? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi».

Con queste parole gesù voleva significare molte altre cose oltre quelle parole, voleva significare il ritorno continuo sulla terra dei morti a causa di quel primo sacrificio, e voleva significare che chi operava per lui poteva anche scavalcare la reincarnazione, se egli lo desiderava.
saluti a voi
Rasthafari





LiviaGloria
00giovedì 25 ottobre 2007 20:17
E scritto che "l uomo vive una volta sola"...
rastha
00giovedì 25 ottobre 2007 20:46
Re:
LiviaGloria, 25/10/2007 20.17:

E scritto che "l uomo vive una volta sola"...


--------------------------------------------------
Dal peccato di adamo l'uomo si è procurata la morte, il ritorno viene dopo quel primo Sacrificio in cui Gesù si offri come un'esca per il Lupo.
Apocalisse 20:6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
Quei mille anni non sono normali anni Lidia e coloro che dopo il peccato di Adamo e il sacrificio di Cristo regnarono sulla terra per quei mille lo hanno fatto fino ad ora in questo modo, con morte e rinascita insieme a Gesù.
Questa è stata la verità fino ad ora, ed essa non solo spiega il fucino ma spiega quello che gli altri chiamano ere geologiche, conferma la creazione e le scritture di giovanni mai comprese da nessuno.
Gesù da allora fu il mezzo per il riscatto dell'umanità disubbidiente il mezzo per il ritorno della gerusalemme celeste sulla terra, e la fine della morte.
Saluti lidia Puoi fidarti di me


Rashafari

Ho da aggiuungere una domanda cosa sapete voi della discesa di gesù nel mondo degli inferi?




Ghergon
00giovedì 25 ottobre 2007 20:46
La Chiesa negli ultimi quarant'anni è stata un po' troppo impegnata a non offendere le altre religioni in nome dell'ecumenismo. E' un eccesso di amore. Gesù era un po più categorico...
Comunque lo Spirito Santo, il Consolatore che dirà tutto assiste sempre la Cattedra di Pietro. Pietro non perderà mai la fede, perchè Pietro è Gesù Cristo in terra...
rastha
00giovedì 25 ottobre 2007 20:54
Re:
Ghergon, 25/10/2007 20.46:

La Chiesa negli ultimi quarant'anni è stata un po' troppo impegnata a non offendere le altre religioni in nome dell'ecumenismo. E' un eccesso di amore. Gesù era un po più categorico...
Comunque lo Spirito Santo, il Consolatore che dirà tutto assiste sempre la Cattedra di Pietro. Pietro non perderà mai la fede, perchè Pietro è Gesù Cristo in terra...


-----------------------------------------------
E' cosi Ghergon e fino a poco tempo fà ne dubitavo anche io
saluti
Rastha


LiviaGloria
00giovedì 25 ottobre 2007 22:28
Re: Re:
rastha, 25.10.2007 20:46:


--------------------------------------------------
Dal peccato di adamo l'uomo si è procurata la morte, il ritorno viene dopo quel primo Sacrificio in cui Gesù si offri come un'esca per il Lupo.
Apocalisse 20:6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
Quei mille anni non sono normali anni Lidia e coloro che dopo il peccato di Adamo e il sacrificio di Cristo regnarono sulla terra per quei mille lo hanno fatto fino ad ora in questo modo, con morte e rinascita insieme a Gesù.
Questa è stata la verità fino ad ora, ed essa non solo spiega il fucino ma spiega quello che gli altri chiamano ere geologiche, conferma la creazione e le scritture di giovanni mai comprese da nessuno.
Gesù da allora fu il mezzo per il riscatto dell'umanità disubbidiente il mezzo per il ritorno della gerusalemme celeste sulla terra, e la fine della morte.
Saluti lidia Puoi fidarti di me


Rashafari

Ho da aggiuungere una domanda cosa sapete voi della discesa di gesù nel mondo degli inferi?







Rashafari,non é che non mi fido di teé,io comunico cosa sento e cosa so.... [SM=g27823]
Poi sinceramente come posso fidarmi di qualcuno...quando fatico a fidarmi di mé stessa? [SM=g27823]

L unico,veramente l unico di cui mi fido é Cristo Gesu...solo Lui non ha ombre...e noi tutti siamo qui per dipanare le nostre ombre attraverso Lui.

Riguardo alla bibbia,al pezzo da té riportato....lo ripropongo,ma un pezzo piu ampio e metto in grossetto la parola che mi interessa far recepire...perché é vero che siamo morti col peccato di Adamo...ma é anche vero che siamo vivi...perché finché c é il libero arbitrio e la volontá di scelta...l uomo é vivo fino al giudizio.

Apocalisse 20-6
"Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6 Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.

La parola "tornarono"...cioé ritornare significa che prima lo erano,poi sono morti e ritorneranno a vivere.
Questo é inteso sia spiritualmente che fisicamente.

Anche quel "ripresero" vita...quando erano in vita,erano vivi,ma la morte fisica li ha sorpresi...e ritornerranno a vivere.

Se come dici,esiste la reincarnazione,con quale corpo torneranno?
Scusa le mie semplici domande...ma in un certo senso,sono semplice.



Ghergon
00giovedì 25 ottobre 2007 22:43
x LettereDiBerlicche


Ciao ma dove stai trovando il testo, in rete o lo copi tu? [SM=g27823]
rastha
00venerdì 26 ottobre 2007 01:38
visto che mi dai ragione?
Rashafari,non é che non mi fido di teé,io comunico cosa sento e cosa so....
Poi sinceramente come posso fidarmi di qualcuno...quando fatico a fidarmi di mé stessa?

L unico,veramente l unico di cui mi fido é Cristo Gesu...solo Lui non ha ombre...e noi tutti siamo qui per dipanare le nostre ombre attraverso Lui.

Riguardo alla bibbia,al pezzo da té riportato....lo ripropongo,ma un pezzo piu ampio e metto in grossetto la parola che mi interessa far recepire...perché é vero che siamo morti col peccato di Adamo...ma é anche vero che siamo vivi...perché finché c é il libero arbitrio e la volontá di scelta...l uomo é vivo fino al giudizio.

Apocalisse 20-6
"Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonanza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6 Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
La parola "tornarono"...cioé ritornare significa che prima lo erano,poi sono morti e ritorneranno a vivere.
Questo é inteso sia spiritualmente che fisicamente.
Anche quel "ripresero" vita...quando erano in vita,erano vivi,ma la morte fisica li ha sorpresi...e ritornerranno a vivere.

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A quei tempi Lidia prima di arrivare a togliere l'uomo dal paradiso terrestre successero cose innominabili, come puoi leggere questo succedeva prima di aver sepolto il dragone per mille anni, ne avevano fatto statue e come dice la scrittura e quant'altro, questa fatti accaddero alla fondazione del mondo mille anni di Dio or sono e il demonio da sempre ha avuto questa pratica di marchiare i suoi seguaci o coloro che in qualche modo facessero la loro volontà, ma tuttavia alcuni non lo seguirono e furono quelli a ritornare , ma come ritornare come per mille lunghi anni di Dio come dice la scrittura,
visto che oramai gli uomini non godevano più della presenza di Dio tra gli uomini e che la durata della vita terrena oramai era massimo di 120 anni?
Semplice tutto avveniva con la morte e la rinascita che compensava in questo modo voluto da Dio la vita eterna, corsevandola anche dalla seconda morte quella dello spirito.

Soltanto cosi queste scritture si compirono:
Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Apocalisse 20:5 Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione.
Apocalisse 20:6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
Mille anni di Dio sono tanti per gli uomini Lidia hai presente quegli uomini che affermano l'esistenza umana con i dinosauri e anche molto prima?



Questo vaso esposto non so dove, fu ritrovato a Dorchester nel Massachusetts, come altri e troppi reperti testimoniano la vita umana centinaia di milioni di anni fa molto prima dei dinosauri.
questo sito ed altri vi confermano la verità che adesso vi sto dichiarando:
www.ilportaledelmistero.net/articolo0048.html

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Se come dici,esiste la reincarnazione,con quale corpo torneranno?
Scusa le mie semplici domande...ma in un certo senso,sono semplice.
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Prima dell'assunzione in cielo trasformati per l?eredità incorruttibile di Cui parla Paolo, tutti gli uomini tra morte e sofferenza sarebbero sempre tornati come rinati da donna, non soltanto Nicodemo.

Giovanni 3:3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».
Giovanni 3:4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»
Questo perchè fu anche detto "Crescete" e moltoplicatevi, e allo spirito come la carne per ascendere in cielo deve crescere, per fare questo occorre un tempo immenso per ognuno di noi.
Ora quel Nicodemo è qui Come Giovanni il Battista, sono entrambi rinati.
LiviaGloria
00venerdì 26 ottobre 2007 09:23
C`era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". 3 Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall`alto, non può vedere il regno di Dio". 4 Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". 5 Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t`ho detto: dovete rinascere dall`alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito".


Caro Rashta,a mé sembra di ravvedere un chiaro riferimento spirituale...si deve rinascere dall alto di acqua e Spirito.

Riguardo al tempo,sí il tempo di Dio non é come noi percepiamo il tempo....
In molti studi fatti ci sono molte teorie sull analisi di capire in quale epoca ci troviamo rispetto all apocalisse....ma é anche scritto che solo Dio sá quando e neanche gli angeli e il Figlio di Dio lo sanno,perché questa é un autoritá che Dio si é riservato per sé.

Spero che i miei post non siano motivo di contrasto tra noi se io "percepisco" diversamente le scritture da come le percepisci tu. [SM=g27823]
Anzi,spero riusciremo,conoscendoci,a parlarne "liberamente" e con rispetto tra i due.

rastha
00venerdì 26 ottobre 2007 10:09
Re:
LiviaGloria, 26/10/2007 9.23:

C`era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui". 3 Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall`alto, non può vedere il regno di Dio". 4 Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?". 5 Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t`ho detto: dovete rinascere dall`alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito".


Caro Rashta,a mé sembra di ravvedere un chiaro riferimento spirituale...si deve rinascere dall alto di acqua e Spirito.

Riguardo al tempo,sí il tempo di Dio non é come noi percepiamo il tempo....
In molti studi fatti ci sono molte teorie sull analisi di capire in quale epoca ci troviamo rispetto all apocalisse....ma é anche scritto che solo Dio sá quando e neanche gli angeli e il Figlio di Dio lo sanno,perché questa é un autoritá che Dio si é riservato per sé.

Spero che i miei post non siano motivo di contrasto tra noi se io "percepisco" diversamente le scritture da come le percepisci tu. [SM=g27823]
Anzi,spero riusciremo,conoscendoci,a parlarne "liberamente" e con rispetto tra i due.



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Avevo omesso volutamente quella scrittura di Acqua e spirito perchè era implicito che la vita degli uomini passasse per una crescita spirituale di cui ho già parlato, ma questo non toglie il fatto che:

2Pietro 3:8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno.
e che in quel lungo periodo 1000 anni di Dio appunto gli uomini ritornassero soltanto e sempre nell'unico modo possibile di sofferenza
morte e rinascita, questo fu il tempo tecnico concesso da Dio agli uomini per espiare le loro colpe, di come questo sia avenuto ho già parlato ampliamente nella lettera cartacea scritta a Benedetto XVI° e riportata nel "IL Dragone" aperto da Giovanni.
se citi acqua e spirito non puoi inoltre tralasciare il resto che dice:
Giovanni 3:9 Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?»
Giovanni 3:10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose?
Giovanni 3:11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza.
Giovanni 3:12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?
Giovanni 3:13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo [che è nel cielo].
Gesù cita chiaramente queste cose della rinascita come cose terrene Lidia accusando Nicodemo maestro del Sinedrio di ignoranza rispetto ad esse su vita e rinascita corporea per la crescità spirituale fatta simbolicamente prima da Giovanni con l'acqua e poi da Gesù con lo spirito
Più chiaro di cosi!


saluti Lidia
rasthafari



LettereDiBerlicche
00sabato 27 ottobre 2007 16:52

XXVII.


(...)
Egli aggiungerebbe che il tempo di una data giornata
può essere fatto risalire, attraverso le sue cause,
alla originaria creazione della materia stessa - così che
tutto l'affare, sia dalla parte dell'uomo sia da quella della
materia, è stabilito "dal principio". Ciò che invece
dovrebbe dire è, naturalmente per noi, evidente: che
cioè il problema di adattare un tempo particolare a particolari
preghiere è la semplice apparizione in due punti
della sua maniera temporale di percezione, del problema
totale di adattare l'intero universo spirituale all'intero
universo corporeo; che la creazione opera nella sua
interezza in ogni punto dello spazio e del tempo, o piuttosto
che il loro genere di consapevolezza li obbliga ad
affrontare l'atto creativo, intero e che basta a sé, come
una serie di eventi successivi. Ver che quell'atto creativo
lasci spazio per il loro libero arbitrio è il problema dei
problemi, il segreto dietro il nonsenso del Nemico intorno
"all'amore". Come, poi, avvenga non è per nulla un
problema;- poiché il Nemico non prevede gli esseri umani
che danno i loro liberi contributi in un futuro, ma li
vede agire così nel Suo illimitato ora. Ed è evidente che
osservare un uomo fare una cosa non è fargliela fare.
Si potrebbe rispondere che alcuni scrittori umani che
s'impicciano di tutto, soprattutto Boezio, hanno svelato
questo segreto. Ma nel clima intellettuale che siamo finalménte
riusciti a produrre per tutta l'Europa occidentale,
non bisogna preoccuparsi di ciò. Soltanto i dotti
leggono i libri vecchi e noi abbiamo trattato i dotti in
tale maniera che, di tutti gli uomini, essi sono quelli che
con minore probabilità diverranno più saggi, facendolo.
Siamo riusciti a ciò inculcando il "punto di vista storico".
Il "punto di vista storico" significa, in poche parole,
che quando un uomo dotto incontra una qualsiasi
affermazione in un libro vecchio, la domanda che non
si farà mai è se tale affermazione sia vera.
Si chiede chi
ha fatto sentire il suo influsso sul vecchio scrittore, e
fino a qual punto l'affermazione s'accorda con ciò che
ha detto in altri libri, e quale fase esso illustra nello
sviluppo dell'autore, o nella storia generale del pensiero,
e come incise su scrittori più recenti, e se è stato
spesso capito male (particolarmente dai colleghi dell'uomo
dotto), e quale è stata la tendenza generale della
critica negli ultimi dieci anni, e quale è lo "stato attuale
della questione". Considerare l'antico scrittore come
una possibile fonte di conoscenza - anticipare che ciò
che egli disse potrebbe possibilmente modificare i tuoi
pensieri o il tuo modo di comportarti - sarebbe rigettato
come segno di un'indicibile semplicità di mente.
E dal momento che noi non possiamo imbrogliare l'intera
razza umana per tutta la lunghezza del tempo, ci è
di suprema importanza tagliare ogni generazione fuori
da tutte le altre.
Dove infatti la cultura commercia liberamente
fra le età sorge sempre il pericolo che gli errori
caratteristici di una possano venir corretti dalle verità
caratteristiche di un'altra.
Ma grazie a Nostro Padre e
al "punto di vista storico", i grandi studiosi sono nu-
triti di passato tanto poco quanto la maggior parte degli
zotici ignoranti che sostengono che « la storia son tutte
balle ».

Tuo aftezionatissimo zio
Berlicche
rastha
00sabato 27 ottobre 2007 22:09
Re:
LettereDiBerlicche, 27/10/2007 16.52:


XXVII.


(...)
Egli aggiungerebbe che il tempo di una data giornata
può essere fatto risalire, attraverso le sue cause,
alla originaria creazione della materia stessa - così che
tutto l'affare, sia dalla parte dell'uomo sia da quella della
materia, è stabilito "dal principio". Ciò che invece
dovrebbe dire è, naturalmente per noi, evidente: che
cioè il problema di adattare un tempo particolare a particolari
preghiere è la semplice apparizione in due punti
della sua maniera temporale di percezione, del problema
totale di adattare l'intero universo spirituale all'intero
universo corporeo; che la creazione opera nella sua
interezza in ogni punto dello spazio e del tempo, o piuttosto
che il loro genere di consapevolezza li obbliga ad
affrontare l'atto creativo, intero e che basta a sé, come
una serie di eventi successivi. Ver che quell'atto creativo
lasci spazio per il loro libero arbitrio è il problema dei
problemi, il segreto dietro il nonsenso del Nemico intorno
"all'amore". Come, poi, avvenga non è per nulla un
problema;- poiché il Nemico non prevede gli esseri umani
che danno i loro liberi contributi in un futuro, ma li
vede agire così nel Suo illimitato ora. Ed è evidente che
osservare un uomo fare una cosa non è fargliela fare.
Si potrebbe rispondere che alcuni scrittori umani che
s'impicciano di tutto, soprattutto Boezio, hanno svelato
questo segreto. Ma nel clima intellettuale che siamo finalménte
riusciti a produrre per tutta l'Europa occidentale,
non bisogna preoccuparsi di ciò. Soltanto i dotti
leggono i libri vecchi e noi abbiamo trattato i dotti in
tale maniera che, di tutti gli uomini, essi sono quelli che
con minore probabilità diverranno più saggi, facendolo.
Siamo riusciti a ciò inculcando il "punto di vista storico".
Il "punto di vista storico" significa, in poche parole,
che quando un uomo dotto incontra una qualsiasi
affermazione in un libro vecchio, la domanda che non
si farà mai è se tale affermazione sia vera.
Si chiede chi
ha fatto sentire il suo influsso sul vecchio scrittore, e
fino a qual punto l'affermazione s'accorda con ciò che
ha detto in altri libri, e quale fase esso illustra nello
sviluppo dell'autore, o nella storia generale del pensiero,
e come incise su scrittori più recenti, e se è stato
spesso capito male (particolarmente dai colleghi dell'uomo
dotto), e quale è stata la tendenza generale della
critica negli ultimi dieci anni, e quale è lo "stato attuale
della questione". Considerare l'antico scrittore come
una possibile fonte di conoscenza - anticipare che ciò
che egli disse potrebbe possibilmente modificare i tuoi
pensieri o il tuo modo di comportarti - sarebbe rigettato
come segno di un'indicibile semplicità di mente.
E dal momento che noi non possiamo imbrogliare l'intera
razza umana per tutta la lunghezza del tempo, ci è
di suprema importanza tagliare ogni generazione fuori
da tutte le altre.
Dove infatti la cultura commercia liberamente
fra le età sorge sempre il pericolo che gli errori
caratteristici di una possano venir corretti dalle verità
caratteristiche di un'altra.
Ma grazie a Nostro Padre e
al "punto di vista storico", i grandi studiosi sono nu-
triti di passato tanto poco quanto la maggior parte degli
zotici ignoranti che sostengono che « la storia son tutte
balle ».

Tuo aftezionatissimo zio
Berlicche



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Io mi domando che motivi potrebbe avere un uomo a fare simili congetture e ragionamenti, vien da credere che colui che ha scritto questo stia facendo davvero un lavoro di corruzione per un qualcosa che lui sa esistere, lo spirito degli uomini,e quelle che gli uomini e l'umanita fanno passare come crescita ed evoluzione della coscenza e conoscenza umana in sostanza è solo farina adoperata dal demonio per portarlo fuori la vera strada.
Per fare questo i demoni di sicuro possono in qualche modo controllare il pensiero dell'umanità, e a questo punto bisogna domandarsi come e per mezzo di chi o cosa , parlare soltanto di organizzazioni segrete e sette massoniche è riduttivo, qui c'è ben altro in gioco.
spiriti invisibili e potenze oscure.
Rasthafari
LettereDiBerlicche
00sabato 3 novembre 2007 22:07
Mio caro Malacoda,
dunque tu « nutrì grandi speranze che la fase religiosa
del paziente stia morendo »? Io sono sempre stato d'opinione
che la scuola di tirocinio fosse bell'e spacciata da
quando Ciriatto Sannuto vi fu messo a capo, e ora ne
sono sicuro. Non v'è mai stato nessuno che t'ha detto
qualcosa sulla legge dell'Ondulazione?
Gli esseri umani sono anfibi - mezzo spirito e mezzo
animale. (La risoluzione del Nemico di produrre un
ibrido talmente ributtante fu una delle cose che decisero
Nostro Padre a ritirargli il suo appoggio.) Come
spiriti essi appartengono al mondo dell'eternità, ma come
animali sono abitatori del tempo. Ciò significa che,
mentre il loro spirito può essere diretto verso un oggetto
eterno, il loro corpo, le passioni e l'immaginazione
sono in continuo divenire, poiché essere nel tempo significa
mutare. Perciò la cosa che più li avvicina alla
costanza è l'ondulazione - cioè il ripetuto ritorno a un
livello dal quale ripetutamente si allontanano, una serie
di depressioni e di elevazioni. Se tu avessi osservato
attentamente il tuo paziente avresti scorto quest'ondulazione
in ogni settore della sua vita - l'interesse per
il lavoro, l'affetto verso gli amici, gli appetiti fisici, tutto
va su e giù. Finché egli vivrà sulla terra periodi di ric-
chezza e di vivacità emotiva e corporale si alterneranno
a periodi di torpore e di povertà. La fase di aridità e di
ottusità che il tuo paziente sta ora attraversando non
sono, come tu scioccamente supponi, effetto della tua
abilità; sono puri fenomeni naturali che non ci apporteranno
utilità alcuna, a meno che tu non li sappia
usar bene.
Per decidere quale sia il miglior uso che ne puoi fare,
devi chiederti qual è l'uso che desidera farne il Nemico,
e poi agire all'opposto. Ora, può essere per te una sorpresa
venire a sapere che nei suoi sforzi di impossessarsi
per sempre di un'anima, Egli si basa sulle depressioni
ancor più che sulle elevazioni. Alcuni dei suoi speciali
favoriti sono passati attraverso depressioni più lunghe
e più profonde di qualsiasi altro.
La ragione è questa.
Per noi un essere umano è innanzi tutto cibo; nostro
scopo è l'assorbimento della sua volontà nella nostra,
l'aumento, a sue spese, della nostra area di egoismo.
Ma l'obbedienza che il Nemico chiede all'uomo è cosa
del tutto diversa. Bisogna guardare in faccia al fatto
che tutto quel parlare intorno al Suo amore per gli uomini,
e intorno al Suo servizio come perfetta libertà,
non è (come si vorrebbe allegramente credere) pura propaganda,
ma una terribile verità. Egli vuole proprio
riempire l'universo di una quantità di nauseanti piccole
imitazioni di Se stesso - creature la cui vita, in miniatura,
sarà qualitativamente come la Sua, non perché
Egli li assorbirà, ma perché le loro volontà si conformeranno
liberamente alla Sua. Noi vogliamo mandrie
che finiranno per diventare cibo; Egli vuole servi che
diverranno infine, figliuoli. Noi vogliamo assorbire, Egli
vuol concedere in abbondanza. Noi siamo vuoti e vorremmo
riempirci; Egli possiede la pienezza e trabocca.
La nostra guerra ha per scopo un mondo nel quale il
Nostro Padre Laggiù abbia attratto in sé tutti gli altri
esseri; il Nemico vuole un mondo pieno di esseri uniti
a Lui, ma sempre distinti.
Ghergon
00domenica 4 novembre 2007 15:12
Delle sottigliezze diaboliche molto interessanti [SM=g27811]
Ghergon
00domenica 4 novembre 2007 15:17
Ora, può essere per te una sorpresa
venire a sapere che nei suoi sforzi di impossessarsi
per sempre di un'anima, Egli si basa sulle depressioni
ancor più che sulle elevazioni. Alcuni dei suoi speciali
favoriti sono passati attraverso depressioni più lunghe
e più profonde di qualsiasi altro.







Un albero che cade fa molto più rumore di un intera foresta che cresce...
LiviaGloria
00lunedì 5 novembre 2007 20:10
Re:
Ghergon, 4.11.2007 15:12:

Delle sottigliezze diaboliche molto interessanti [SM=g27811]



Condivido....infatti aspetto la fine per dire qualcosa.... [SM=g27828] [SM=g27828] ...sai...i soliti finali a sorpresa??? [SM=x268919] [SM=g27823]

Forse Rastha ha capito cosa intendo....perché mi sembra abbia giá accennato qualcosa.... [SM=g27823]


LettereDiBerlicche
00lunedì 19 novembre 2007 23:17
IX.

Mio caro Malacoda,
spero che la mia ultima lettera t'abbia convinto che la
fase depressiva di ottusità o di "aridità" che il tuo paziente
sta ora attraversando non ti può dare, per se stessa,
la sua anima, ma deve essere sfruttata convenientemente.
Ora voglio considerare le forme che dovrebbe
prendere lo sfruttamento.
In primo luogo ho sempre visto che il periodo di
depressione dell'ondulazione umana offre un'occasione
eccellente per tutte le tentazioni sensuali in particolar
modo per quelle che hanno relazione col sesso. Ciò può
recarti sorpresa perché, naturalmente, l'energia fisica,
e perciò l'appetito potenziale sono maggiori nei periodi
dell'elevazione che non in quelli della depressione; ma
devi ricordare che allora anche le forze della resistenza
sono al massimo grado. La salute e la vivacità che tu
hai bisogno di usare nel produrre la libidine, possono
anche, ahimè! essere usati molto facilmente per il lavoro,
o per il giuoco, per il pensiero, per un divertimento
innocuo. L'attacco ha una ben più grande possibilità
di successo quando tutto il mondo interiore dell'uomo
è grigio, freddo, vuoto. E si deve inoltre notare
che la sessualità della depressione possiede una qualità
sottilmente diversa da quella della elevazione - che vi
sono minori probabilità di dirigerla a quel fenomeno
d'acqua e di latte che gli umani chiamano "essere innamorati",
che si può molto più facilmente trascinare alla
perversione, che è molto meno contaminata da quelle
qualità concomitanti, generose e colme d'immaginazione
e perfino di spiritualità, che spesso rendono la sessualità
umana fonte di tante disillusioni. Lo stesso avviene con
desideri della carne d'altro genere. È molto più probabile
che tu riesca a fare un ubriacone del tuo giovanotto
spingendolo al bere come a un qualcosa di anodino
quando è stanco e insensibile che non incoraggiandolo
a usarne come di un mezzo per stare allegro con i suoi
amici quando è felice ed espansivo. Non dimenticare
mai che quando stiamo trattando con il piacere, con
qualsiasi piacere, nella sua forma sana e normale e soddisfacente,
siamo, in un certo senso, sul terreno del Nemico.
So benissimo che abbiamo guadagnato un buon
numero di anime attraverso il piacere. Tuttavia il piacere
è un'invenzione Sua, non nostra. I piaceri li ha inventati
Lui. Finora tutte le nostre ricerche non ci hanno
reso capaci di produrne neppure uno. Tutto quanto ci
è dato di fare è di incoraggiare gli umani a servirsi dei
piaceri che il Nemico ha prodotto, nei tempi, o nei modi,
o nella misura che gli ha proibito. Per cui noi ci
sforziamo sempre di allontanare dalla condizione naturale
del piacere per far scivolare in quella che è meno
naturale, che ha meno l'odore del suo Fattore, e che è
meno piacevole. La formula è questa: una brama che
aumenta continuamente per un piacere che continuamente
diminuisce. È più sicuro; ed è stile migliore. Impossessarsi
dell'anima dell'uomo e non dargli nulla in
cambio - ecco ciò che riempie veramente di gioia il
cuore di Nostro Padre. E i momenti di depressione sono
i momenti nei quali cominciare il processo.
Ma v'è una maniera ancora maggiore per sfruttare la
depressione: fare in modo che l'ammalato ci pensi. Come
sempre, il primo passo consiste nel tener lontano
dalla sua mente la conoscenza. Non bisogna permettere
che abbia neppure un sospetto sulla legge dell'ondulazione.
Fagli credere che i primi ardori della sua conversione
si sarebbe potuto attendersi che continuassero, e
che avrebbero dovuto continuare, e che la sua attuale
aridità è anch'essa una condizione permanente. Una volta
che gli si sia ben fissata nella mente codesta concezione
errata, puoi continuare in vari modi. Tutto dipende
dalla classe alla quale appartiene il tuo uomo. Può
appartenere alla classe di coloro che facilmente si scoraggiano
e quindi essere preso da disperazione, oppure
alla classe di quelli che sono pieni di desideri, ai quali
si può infondere la sicurezza che tutto va bene. La prima
classe si fa sempre più smilza fra gli esseri umani. Se per
caso il tuo ammalato vi appartenesse, allora tutto è facile.
Le sole cose da farsi sono di non fargli incontrare
cristiani sperimentati (compito facile oggigiorno), di guidare
la sua attenzione ai brani adatti della scrittura, e
poi di metterlo al lavoro nell'impresa disperata di risentire
i suoi vecchi sentimenti unicamente con la forza della
volontà, e il gioco è vinto. Se invece è un tipo speranzoso
il tuo lavoro consisterà nel farlo star tranquillo
nella bassa temperatura del suo presente stato di spirito
e di assuefarlo a poco a poco, infondendo la persuasione
che dopo tutto la temperatura non è poi tanto bassa.
In una settimana o due gli metterai il dubbio che forse
nei primi giorni della sua vita cristiana egli era un pochino
eccessivo. Parlagli della "moderazione in tutto".
Se ti accadrà di condurlo al punto di pensare che "la
religione, sì, va bene, ma fino a un certo punto", potrai
sentirti felicissimo nei riguardi della sua anima.
(...)
LettereDiBerlicche
00lunedì 19 novembre 2007 23:19
Re:
Ghergon, 04/11/2007 15.17:

Ora, può essere per te una sorpresa
venire a sapere che nei suoi sforzi di impossessarsi
per sempre di un'anima, Egli si basa sulle depressioni
ancor più che sulle elevazioni. Alcuni dei suoi speciali
favoriti sono passati attraverso depressioni più lunghe
e più profonde di qualsiasi altro.










non è un caso che molti santi siano passati prima per un fase depressiva

Ghergon
00mercoledì 21 novembre 2007 17:39
Vero...Dio sa trarre da un male un gran bene...
unCRISTIANO2
00mercoledì 21 novembre 2007 18:09
Re: Re: berlicche
LettereDiBerlicche, 19/11/2007 23.19:



non è un caso che molti santi siano passati prima per un fase depressiva




E' verissimo quello che dici.
Il punto più basso della depressione è però un mistero, perchè qualcuno si butta nelle mani di Dio, altri invece non lo fanno così la croce li schiaccia, altri ancora reagiscono violentemente.
Ad ogni modo tutti prima o dopo ci passiamo.

Nel vangelo trovo scritto:
" In verità, in verità vi dico se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.




LettereDiBerlicche
00giovedì 6 dicembre 2007 22:37
X


Mio caro Malacoda,
ho saputo con grande piacere da Scarmiglione che il tuo
paziente ha fatto alcune conoscenze molto desiderabili
e che pare che tu abbia adoperato codesto nuovo evento
in maniera veramente promettente. Mi sembra di capire
che quei coniugi di mezz'età che gli hanno fatto visita
nel suo ufficio sono proprio quel genere dì persone che
noi desideriamo che egli conosca - ricche, eleganti, superficialmente
intellettuali, e brillantemente scettiche intorno
a ogni cosa che v'è nel mondo.
Mi par di capire
che siano perfino vagamente pacifisti, non per motivi morali,
ma per un'inveterata abitudine di minimizzare tutto
ciò che interessa la gran massa dei loro simili e per
uno spruzzo di comunismo puramente di moda e letterario.
Egregiamente! E pare anche che tu abbia fatto
buon uso di tutta la sua vanità sociale, sessuale e intellettuale.
Fammi sapere qualcosa di più. Si è compromesso
molto? Non voglio dire a parole. V'è un gioco
sottile di sguardi, di toni, di riso, con il quale un mortale
può far sottintendere che egli appartiene allo stesso
partito di coloro con i quali sta parlando. Questo è il
genere di tradimento che dovresti incoraggiare, perché
il tuo giovanotto non lo comprende proprio bene nep-
pure lui; e quando giungerà a comprenderlo tu gli avrai
reso difficile il retrocedere.

Senza dubbio capirà molto presto che la sua fede è
in diretta opposizione ai principi sui quali si basa tutta
la conversazione coi suoi nuovi amici. Non credo che ciò
sia molto importante, purché tu riesca a convincerlo a
posporre ogni esplicito riconoscimento di questo fatto;
cosa molto facile a ottenersi, con l'aiuto della vergogna,
dell'orgoglio, della modestia e della vanità.
Finché lo
stato d'attesa dura egli si troverà in una posizione falsa.
Starà in silenzio quando dovrebbe parlare e riderà quando
dovrebbe stare in silenzio. Dimostrerà, dapprima solo
con il modo di fare, ma presto anche a parole, ogni
sorta di atteggiamenti cinici e scettici che in realtà non
sono suoi. Ma se lo saprai giocar bene, potranno diventare
suoi. Tutti i mortali tendono a diventare ciò che
pretendono di essere. È una cosa elementare. Il problema
veramente importante è come prepararsi al contrattacco
del Nemico.

Per prima cosa bisogna differire il più tardi possibile
il momento nel quale egli s'accorga che questo nuovo
piacere è una tentazione. E, poiché i servi del Nemico
hanno predicato per duemila anni del "Mondo" come
di una delle grandi tentazioni tipo,
ti sembrerà difficile
farlo. Ma, per fortuna, negli ultimi decenni ne hanno
parlato pochissimo.
Negli scritti moderni dei cristiani,
quantunque vi legga molto (anzi più di quanto mi piaccia)
intorno a Mammona, scorgo ben poco degli antichi
moniti sulla vanità del mondo, sulla scelta degli amici,
sul valore del tempo. Il tuo ammalato probabilmente
classificherebbe tutto ciò come "puritanesimo" — e mi
piace farti notare, per transenna, che il valore che abbiamo
dato a quel termine è uno dei più sicuri trionfi
che abbiamo ottenuto in questi ultimi' cent'anni. Per
suo mezzo riscattiamo ogni anno centinaia di esseri umani
dalla temperanza, dalla castità, e dalla sobrietà della
vita.
Presto o tardi, ad ogni modo, gli si presenterà chiara
la vera natura dei suoi nuovi amici, e allora la tua tattica
dovrà adattarsi all'intelligenza del tuo paziente. Se è
uno sciocco abbastanza grosso farai in modo che comprenda
il carattere dei suoi amici soltanto quando sono
assenti. La loro presenza spazzerà poi via ogni critica.
Se si riesce in ciò, lo si può indurre a vivere, come so
che molti esseri umani vivono, due vite parallele, e per
un periodo di tempo considerevole; non soltanto sembrerà,
ma sarà di fatto un uomo diverso in ciascuno dei
circoli che frequenta. Se ciò non riesce v'è un metodo più
sottile e più divertente. Lo si può indurre a godere positivamente
nell'accorgersi che le due parti della sua vita
sono contraddittorie.
Ciò, si ottiene sfruttando la sua
vanità. Gli si può insegnare a godere di inginocchiarsi
la domenica presso il suo droghiere proprio perché egli
ricorda che il droghiere non ha neppure la possibilità
di capire il mondo urbano scanzonato con il quale egli
si è intrattenuto il sabato sera; e, al contrario, a godere
quella conversazione pornografica e blasfema durante il
caffè con i suoi amici con tanto maggior gusto in quanto
consapevole di un mondo "più profondo", "spirituale",
che c'è nel suo intimo, e che essi non comprendono.
Tu capisci di che si tratta. I suoi amici mondani lo toccano
da una parte e il droghiere dall'altra, mentre lui è
l'uomo completo, equilibrato, complesso, che li comprende
tutti a fondo. Così, mentre si comporterà da traditore
in permanenza di almeno due gruppi di persone,
proverà invece di vergogna, una continua segreta corrente
di compiacimento di sé. Da ultimo, se tutto il resto
non otterrà nessun effetto, lo potrai convincere, sfi-
dando la coscienza, a continuare a frequentare i nuovi
conoscenti, adducendo come pretesto che, in qualche
modo non ben definito, egli sta facendo del "bene" a
questa gente, per il solo fatto di bere i loro cocktail e
di ridere alle loro arguzie, e che troncare questo modo
di comportarsi sarebbe "far lo schizzinoso", essere "intollerante",
e (naturalmente) "puritano".
Nel frattempo prenderai naturalmente la precauzione
ovvia di far sì che questo nuovo sviluppo lo induca a
spendere più di quanto può disporre e a trascurare il
suo lavoro e sua madre. La gelosia, l'allarme di costei,
la crescente evasività e villania da parte di lui, saranno
un elemento impagabile per l'aggravamento della tensione
domestica.

Tuo affezionatissimo zio

Berlicche
LettereDiBerlicche
00giovedì 6 dicembre 2007 22:38
Re: x LettereDiBerlicche
Ghergon, 25/10/2007 22.43:



Ciao ma dove stai trovando il testo, in rete o lo copi tu? [SM=g27823]




ho una copia in pdf
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