Le spoglie di Padre Pio

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Nivacrom
00giovedì 24 aprile 2008 11:36
Trovate giusto che le spoglie del santo vengano esposte dopo che la sua famiglia ha espresso parere contrario?

La volontà della famiglia di un defunto non dovrebbe essere sempre rispettata?

Nivacrom
00giovedì 24 aprile 2008 15:25
Come al solito Livia le notizie sono contrastanti, comunque non ci sarebbero solo i parenti ma anche un gruppo di fedeli rappresentati da un avvocato cattolico.

www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/padre-pio-riesumato/padre-pio-riesumato/padre-pio-riesum...

Io comunque sarei contrario a questa esposizione delle spoglie e tu?
J.P. Morgan
00giovedì 24 aprile 2008 17:34
ahhhh....



bravo Nivacrom che hai aperto questa discussione!!



ne ho parlato fino a ieri accanitamente con mia zia che è una irriducibile cattolica (vabbeh accanitamente non nel vero senso della parola, nel senso che per 2 gg abbiamo parlato solo di quello )


secondo me, riesumare il cadavere di Padre Pio è un atto criminoso, soprattutto si aggiunge ANCHE il fatto che la famiglia è contraria...


cioè ma stiamo scherzando?? esporre come un trofeo i poveri resti di quel santo che è padre pio??? mah a volte mi chiedo se la Fede è una malattia.....molta gente purtroppo è acciecata daalla fede, e porta a fare dei ragionamenti assurdi...dove inizia la fede, finisce la logica (eheh un po come, dove inizia il soldato finisce l'uomo...)

a parte che sono contrario a priori su QUALSIASI riesumazione di un defunto....roba davvero da pazzi...chissà dall'alto dei cieli padre pio che sta pensando di voi...un bel trofeo da mettere in mostra dal primo Prete che si vuole fare un po di soldi...ai ai...i soldi...DIO DENARO...



ennesimo caso di ipocrisia..



passo e chiudo
Ghergon
00giovedì 24 aprile 2008 18:11
Da che mondo è mondo le spoglie dei santi sono sempre state riesumate ed esposte al pubblico.
Il caso quindi non sussiste in nessuna maniera.

J.P. Morgan
00giovedì 24 aprile 2008 18:16
come dicevo, logica zero.





quindi secondo te SOLO perchè lo si fa da sempre, bisogna torturare il cadavere di padre pio no??? ok fate vobis...

cmq e inutile cercare di argomentare...purtroppo la Fede è la Fede.....
Ghergon
00giovedì 24 aprile 2008 18:31
Re:
J.P. Morgan, 4/24/2008 6:16 PM:

come dicevo, logica zero.





quindi secondo te SOLO perchè lo si fa da sempre, bisogna torturare il cadavere di padre pio no??? ok fate vobis...

cmq e inutile cercare di argomentare...purtroppo la Fede è la Fede.....



Mi spiace ma gli atei non hanno voce in capitolo in materia di Fede e di defunti specialmente se Santi.
Senza offesa. [SM=g27811]



Ghergon
00giovedì 24 aprile 2008 18:32
al solito "la tortura" è una tua fantasia...cosa vorrà dire boh... [SM=g27820] [SM=g27820] [SM=g27820]
J.P. Morgan
00giovedì 24 aprile 2008 18:33
non sono ateo...pfff


sono cristiano non praticante


e aggiungo...



è un santo, un motivo piu per farlo riposare in pace.
Nivacrom
00giovedì 24 aprile 2008 19:09
Re:
Ghergon, 24/04/2008 18.11:

Da che mondo è mondo le spoglie dei santi sono sempre state riesumate ed esposte al pubblico.
Il caso quindi non sussiste in nessuna maniera.




Oltre al parere dei parenti la cui volontà andrebbe una volta per tutte accertata e della quale la chiesa dovrebbe tenere conto, resta il fatto che il problema è stato sollevato da cattolici guidati da un avvocato cattolico che senz'altro conosce la storia dei santi e le pratiche della chiesa. [SM=g27823]


Ghergon
00giovedì 24 aprile 2008 20:08
"cattolici" che usano un avvocato per dare contro alla Chiesa non sono cattolici, ovvio.
I parenti non hanno voce in capitolo in questa materia. Spero non lo facciano per accampare diritti...
Nivacrom
00giovedì 24 aprile 2008 22:19
Ghergon devi avere pazienza ma la pratica di riesumare le spoglie dei santi ed esporle al pubblico dei fedeli ha uno scopo?
Quali sono le motivazioni di questa pratica se ci sono?
J.P. Morgan
00giovedì 24 aprile 2008 23:01
Re:
Nivacrom, 24/04/2008 22.19:

Ghergon devi avere pazienza ma la pratica di riesumare le spoglie dei santi ed esporle al pubblico dei fedeli ha uno scopo?
Quali sono le motivazioni di questa pratica se ci sono?




Farsi soldi a pacchi???

LiviaGloria
00venerdì 25 aprile 2008 08:45
I familiari di San Pio sono favorevoli alla esumazione delle spoglie del frate con le stimmate e vogliono essere coinvolti in quella che viene denominata ricognizione canonica.

Lo conferma frà Antonio Belpiede, il portavoce provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Sant’Angelo e Padre Pio che smentisce dunque la notizia che ci sia stata una lettera di diffida dei parenti di Padre Pio alla riesumazione. La polemica era nata dopo l’annuncio ufficiale della ricognizione canonica sulle spoglie di San Pio dato dall’arcivescovo di Manfredonia-San Giovanni Rotondo-Vieste, monsignor Domenico D’Ambrosio. Dopo l’annuncio del prelato l’avvocato Francesco Traversi, presidente dell’Associazione Pro Padre Pio, ha riferito l’esistenza di una lettera inviata dalla nipote di Padre Pio a monsignor Domenico D’Ambrosio, al padre Provinciale Aldo Broccato, al rettore fra Francesco Di Leo, a Padre Carlos Maria Laborde, con la quale diffidavano i suddetti dal dare corso a iniziative relative alla riesumazione del corpo del loro congiunto padre Pio. Il contenuto della lettera però sarebbe stata smentita proprio dai familiari di Padre Pio che hanno confermato di aver inviato la lettera ai frati di San Giovanni Rotondo ma per esprimere il parere favorevole alla esumazione delle spoglie del santo, sollecitando la loro presenza.
LiviaGloria
00venerdì 25 aprile 2008 09:07
Re:
J.P. Morgan, 24.4.2008 18:33:

non sono ateo...pfff


sono cristiano non praticante


e aggiungo...



è un santo, un motivo piu per farlo riposare in pace.




Post di Morgan

22.4.2008 22:45

J.P. Morgan

Post: 34
Registrato il: 18.4.2008




....sei acciecato dalla tua fede "a convenienza"



anzi è ti dirò di piu, visto che ci credi cosi tanto, al diavolo a dio etc etc....beh spero per te che finirai davvero in paradiso...


io almeno non corro neanche il rischio di finire all'inferno, tanto non ci credo =)



Morgan...allora?...in un post dici che non ci credi e in un altro ti dici cristiano....e in questo post parli anche di "convenienza" riferito alla fede??!!! [SM=g27820]

Ghergon,dicendo ateo,si é riferito a cio che hai scritto tu precedentemente.

Spero che tu non sia ateo o cristiano secondo i topic di discussione...perché allora non ha valore discutere...nemmeno di Padere Pio dove in piu vi é la DICHIARAZIONE DEI PARENTI DI SMENTITA,LORO HANNO DATO IL CONSENSO

Ennesimo tentativo di screditare la chiesa.

Per i cattolici e avvocati cattolici che non erano d accordo,NON SOPNO I PARENTI,e da quando esiste la chiesa esistono anche i cattolici che non sempre accettano la decisione della chiesa...in questo caso pochi.



LiviaGloria
00venerdì 25 aprile 2008 09:25
09

03

2008
Il medievista Franco Cardini ribadisce la legittimità dell’esumazione di Padre Pio
Scritto da: Teresa Rauzino in Attualità, Cultura, San Giovanni Rotondo

È scoppiata, in questi giorni, la polemica per la riesumazione della salma di Padre Pio a San Giovanni Rotondo: un rito che può sembrare ad alcuni «macabro» e «necrofilo». Ciò che invece bisogna sapere della tradizione cristiana. Il concetto della Chiesa come «comunione dei santi», e la visione della morte, vinta da Cristo risorto. La pratica devozionale è stata oggi rievocata sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” dal medievista Franco Cardini, il quale ha ribadito la piena legittimità dell’esumazione dei santi nella secolare tradizione della Chiesa.

Sacro corpo

Il culto dei santi nella cristianità. Perché non dobbiamo scandalizzarci di fronte a devozioni funeree

di FRANCO CARDINI

Come al solito, le polemiche nascono dall’ignoranza. Ignoranza - nessuno se ne adonti - nel senso etimologico e tecnico della parola: molti s’indignano, si scandalizzano, gridano all’orrore e al raccapriccio, semplicemente perché non sanno certe cose, non conoscono la storia, hanno anche a lungo vissuto senza porsi un sacco di problemi sui quali avrebbero ben dovuto interrogarsi.

Il cristianesimo pare a molti una religione banale: ci sono cresciuti più o meno dentro, o ai margini, o al di fuori ma tenendolo comunque d’occhio e considerandolo una cosa familiare: a Natale si fa il presepe, a Pasqua ci sono l’uovo e la colomba, battezzare i bambini in chiesa è bello e commovente, sposarsi davanti al prete è più solenne che non davanti al sindaco e via discorrendo.

Ma il cristianesimo, vissuto sul serio, è una fede dura e assurda: il cristiano ha l’obbligo di credere che un po’ di pane senza lievito e un po’ di vino, se un prete - che magari non è nemmeno una gran brava persona - ci pronunzia una formula sopra, diventano sul serio il Corpo e il Sangue del Cristo; ha l’obbligo di credere che alla fine dei tempi i corpi dei morti risorgeranno; e giù una lunga serie di assurdità.

E qualche cristianuccio che fino ad ora ha sempre creduto in Dio e spesso è andato anche in chiesa, si scandalizza adesso, e si mette a parlare di «macabro» e di «necrofilia », perché la Chiesa riesuma un cadavere? Ma siete vissuti sulla luna, fino ad ora?

Il cristianesimo, sta scritto, è «scandalo per i giudei, follia per i gentili». E difatti ebrei e pagani, per motivi differenti ma in concordia, aborrivano (e aborrono) perfino la vista dei cadaveri, considerata contaminante. Nel mondo antico greco e romano le «necropoli», le «città dei morti», stavano fuori di quelle dei vivi e rigorosamente separate da esse; e gli imperatori romani proibivano severamente la mutilazione e la parcellizzazione dei cadaveri, sia perché temevano che in qualche caso parti del corpo ad esempio di un oppositore politico dell’impero avrebbero potuto servire come reliquia per attivare un suo culto politico, sia perché spesso parti di corpo umano venivano asportate e usate per rituali magici.

Ma il Cristo, morendo e risorgendo, ha vanificato la morte. Non v’è più motivo di temere i cadaveri o di averne orrore: essi sono candidati alla resurrezione.


D’altronde, il cristianesimo è fondato sul sangue dei «martiri», cioè dei testimoni: sia di Gesù, Martire per eccellenza, sia di quanti lo hanno seguito e hanno dato la vita per lui. Fino dal I-II secolo dopo Cristo invalse fra i cristiani l’uso di raccogliere brandelli di abito e anche gocce di sangue di un martire e di conservarle a scopo di culto. Poiché la Chiesa è fondata sulla «comunione dei Santi», cioè sul rapporto intimo e profondo tra il Dio-Uomo e tutti quelli che sono nella Grazia, tutti sono viventi: e difatti non esistono «necropoli», città dei morti, bensì «cimiteri», parola greca che significa «dormitori», dove i fedeli dormono in attesa del risveglio.

Comunque, la reliquia - specie quelle costituite da parte di un corpo fisico - è una rottura rivoluzionaria sia con la tradizione ellenistico-romana sia con quella ebraica, che per motivi diversi tra loro prescrivevano comunque entrambe la rigorosa separazione tra i morti e i vivi e avrebbero ritenuto illecite e contaminanti sia la separazione d’una parte d’un cadavere dal resto del corpo di un defunto sia la sua conservazione.

Tuttavia anche nella Chiesa primitiva esistevano resistenze a tale pratica. Fu solo a partire dall’VIII che si diffuse la pratica della frammentazione dei corpi dei santi e del loro trasferimento dal primitivo luogo di sepoltura a un altro, la «translatio»; inoltre si preferiva ricorrere di solito, per distribuirle ai fedeli, alle cosiddette «reliquie per contatto», cioè a oggetti (di solito «brandia», frammenti di tessuto) che si depositavano qualche istante sulla tomba del santo come a permetter loro di «assorbirne » il potere taumaturgico.

Molti venerabili uomini di Chiesa attaccarono autorevolmente sia gli abusi cultuali, sia le superstizioni legate alle reliquie: così Claudio di Torino nel IX secolo, così soprattutto Guiberto, abate benedettino del monastero di Nogent fra XI e XII secolo, il cui trattato De pignori bus sanctorum - una requisitoria implacabile contro le falsificazioni e le superstizioni - fu poi scopiazzato nei secoli successivi da tutti i detrattori anticattolici del culto delle reliquie (da Giovanni Calvino al Voltaire), i quali però si guardarono bene dal citarlo.

Le reliquie principali dei santi erano e restano il loro corpo, o parti di esso: la pratica cristiana ha difatti consentito, per esigenze di culto, lo smembramento dei corpi dei santi. Si tratta comunque di una pratica che la Chiesa moderna tende a lasciar da canto: le reliquie dei santi sono oggi, soprattutto, parti del loro abito oppure oggetti ad essi appartenuti.

Il culto delle reliquie fu comunque, insieme con la vendita venale delle indulgenze, uno degli «scandali» contro i quali si scagliarono tra Medioevo ed Età moderna tutti i fautori delle riforme ecclesiali: fino alla Riforma protestante vera e propria e alla Controriforma, che ribadì la legittimità del culto ma accolse le giuste critiche ai suoi abusi e avviò una vera e propria caccia alle false reliquie che ancora fossero venerate nelle chiese. Naturalmente, ciò non toglie che molti falsi sfuggissero alle indagini, anche alle più accurate.

Oggi, la Chiesa può usufruire dei medesimi strumenti messi a disposizione della ricerca storica per correttamente datare un oggetto: le indagini mediante l’uso del C14, l’isotopo radioattivo del carbonio, del DNA e così via. Gli studi relativi alla «Santa Sindone» di Torino, ad esempio, sia pur caratterizzati da una problematica particolarmente complessa, hanno dimostrato quanto grandi servigi la scienza possa rendere al culto.

Va da sé che comunque da una parte la fede nelle reliquie non fa parte di alcun dogma, dall’altra che in qualche caso di sia pur dubbia autenticità la Chiesa può autorizzare il mantenimento - magari provvisorio, in attesa di raggiunte certezze - di un culto locale per rispetto alla tradizione e alla devozione dei fedeli.

Lo stato d’integrità di un corpo fisico, anche molto tempo dopo il decesso, è considerato un segno di santità, che si appura appunto attraverso la «ricognizione » dei resti, oggi espedita con i mezzi e gli strumenti che la scienza moderna pone a nostra disposizione. Naturalmente, l’integrità di un corpo dopo la morte non è, di per sé, ritenuta prova sufficiente di santità; né, al contrario, un corpo che abbia subìto il fisiologico processo di dissoluzione è perciò stesso ritenuto come appartenente a una persona che non ha raggiunto il livello della santità.

La Chiesa si muove in questi frangenti con estrema prudenza, come abbiamo visto nella recentissima ricognizione dei resti mortali di san Pio da Pietrelcina. La ricognizione continua ad essere un momento importante, prima della translazione del corpo di un santo da una sede all’altra. La Chiesa ha agito, anche in questo caso, in maniera del tutto conforme alla tradizione.

L’articolo di Franco Cardini è tratto da “La Gazzetta del mezzogiorno” Pagina Cultura & Spettacoli, del 9 Marzo 2008

blog.rodigarganico.info/?p=517
Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 11:08
Grazie Livia per questo bell'articolo di Cardini.
Molto chiaro ed esauriente.
Credo a questo punto che le inutili polemiche "pagane" e atee di molti mass media possano finalmente terminare.


Come al solito, le polemiche nascono dall’ignoranza. Ignoranza - nessuno se ne adonti - nel senso etimologico e tecnico della parola: molti s’indignano, si scandalizzano, gridano all’orrore e al raccapriccio, semplicemente perché non sanno certe cose, non conoscono la storia, hanno anche a lungo vissuto senza porsi un sacco di problemi sui quali avrebbero ben dovuto interrogarsi.


E difatti ebrei e pagani, per motivi differenti ma in concordia, aborrivano (e aborrono) perfino la vista dei cadaveri, considerata contaminante. Nel mondo antico greco e romano le «necropoli», le «città dei morti», stavano fuori di quelle dei vivi e rigorosamente separate da esse


Franco Cardini



Nivacrom
00venerdì 25 aprile 2008 11:35
Re:
LiviaGloria, 25/04/2008 9.25:

09

Lo stato d’integrità di un corpo fisico, anche molto tempo dopo il decesso, è considerato un segno di santità, che si appura appunto attraverso la «ricognizione » dei resti, oggi espedita con i mezzi e gli strumenti che la scienza moderna pone a nostra disposizione. Naturalmente, l’integrità di un corpo dopo la morte non è, di per sé, ritenuta prova sufficiente di santità; né, al contrario, un corpo che abbia subìto il fisiologico processo di dissoluzione è perciò stesso ritenuto come appartenente a una persona che non ha raggiunto il livello della santità.



In pratica, attraverso molti giri di parole il prof. Cardini ci sta dicendo che la "ricognizione" dei resti per verificare lo stato d'integrità del corpo fisico non serve a dimostrare assolutamente nulla.


LiviaGloria, 25/04/2008 9.25:

09

La Chiesa si muove in questi frangenti con estrema prudenza, come abbiamo visto nella recentissima ricognizione dei resti mortali di san Pio da Pietrelcina. La ricognizione continua ad essere un momento importante, prima della translazione del corpo di un santo da una sede all’altra. La Chiesa ha agito, anche in questo caso, in maniera del tutto conforme alla tradizione.




Questo lo trovo decisamente più sensato ed è quello che ha già ribadito Ghergon.

Tuttavia Ghergon visto che tutte le spiegazioni di Cardini non mi hanno soddisfatto, e visto che tu ne sai molto più di me (e forse anche del prof. Cardini) al di là della conformità alla tradizione
che significato può assumere oggi l'esposizione delle spoglie di un santo?
Quali possono essere secondo te le motivazioni nei riguardi dei fedeli?
Non sono sufficienti le immagini e le statue di Padre Pio (che di certo non mancano) per soddisfare il bisogno di adorazione dei credenti?
Ti ho già invitato cortesemente ad avere pazienza con chi, come me, cerca di approfondire questo argomento. [SM=g27823]


J.P. Morgan
00venerdì 25 aprile 2008 14:48
eh, mi dispaice tanto per Livia e Ghergon, che in me vogliono vedere il diavolo, ma "purtroppo" sono battezzato e ho fatto pure la comunione, quindi mi reputo un cristiano ma che ragiona con Logica non con fede, mi comporto come secondo un BUON cristiano, ma cio
non toglie il fatto che cmq non vado in chiesa e non credo di andare in apradiso o all'inferno, l'importante è comportarsi come predica Gesu Cristo ANCHE SE NON SEI CRISTIANO O CATTOLICO O UN PUFFO
ma la cosa voi purtroppo non l'avete capita, andate a pregare per ricevere la grazia del signore, venerate i santi perchè vi proteggano (quindi a convenienza) e ogni tanto fate qualcosa di buono PERCHè SIETE FORZATI A FARLO, non perchè volete DAVVERO fare bene al prossimo, no lo fate perchè cosi FORSE andrete nel tanto agognato paradiso e Dio vi fa il miracolo alla famiglia...già bel modo di ragioanre da ipocriti, cmq, se mi volete cosi tanto all'inferno, beh mi sa tanto che stringerò la amno a molti di voi [SM=g27822]





ok ora dopo aver risposto alle accuse e agli attacchi gratuiti (fatti da alcune persone non tanto perchè sono cattive, ma sono acciecate dalal fede) passiamo alal questione Padre Pio...
ok Ghergon ha detto da che mondo e mondo i resti dei santi vengono esposti...ok bene e qui passiamo alla mercificazione del corpo, esposto come un trofeo al branco di pecore che stanno li a belare cercando miracoli attraverso dei poveri resti di UN POVERO CRISTO che dovrebbe essere preso a modello come MODO DI VIVERE E PENSARE....e invece al posto di fare del bene, sperano d iandare li e ricevere la grazia divina, non lo fanno perchè amano padre pio per quello che è stato (una grande persona) no, lo fanno perchè vogliono ricevere qualcosa in cambio....




e rincariamo ancor un po la dose,questa ancora non la sapevo....lho sentito ieri sera al TG....questa le batte tutte




GHERGON DA CHE MONDO E MONDO è ANCHE PREVISTO CHE AI RESTI DEI SANTI SIA COSTRUITA UNA MASCHERA DI SILICONE IN FACCIA???? ahahahha

patetici, e qui penso che siamo scaduti nei piu bassi fondali dell mente contorta umana.

ORA OLTRE A TORTURARE LE PERSONE VIVE, SI è ARRIVATI A TORTURARE ANCHE I MORTI......"un giorno DIO mi darà ragione"
Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 14:49
Ti risponderà bene Antonio Socci cosicchè ogni tuo dubbio sarà dipanato...


LO “SCANDALO” DEL CORPO DI PADRE PIO… 24.04.2008




Qua sotto vi dico cosa penso dell’esposizione del corpo di Padre Pio che tante polemiche ha suscitato. Ma prima vi lascio una perla del Padre:

“Lo Spirito di Dio è spirito di pace… Egli ci fa sentire un dolore tranquillo, umile e fiducioso dovuto precisamente alla Sua Misericordia… Invece lo spirito del Male esaspera… e ci fa provare una specie di ira contro di noi: mentre proprio nei nostri confronti dovremmo esercitare la carità più grande”

C’è un “Claudio Magris” dentro ognuno di noi. Avverto anche io, istintivamente, la repulsione per la riesumazione del corpo di padre Pio e per la sua esposizione alla venerazione dei fedeli (dal 24 aprile) che stanno per arrivare a milioni a S. Giovanni Rotondo. La cosa ha indotto lo scrittore triestino a protestare sul Corriere della sera.
Perché noi, come lui, siamo naturalmente “spiritualisti”, mentre il cristianesimo è scandalosamente “materialista”. Anzi, come hanno detto Giorgio la Pira e Romano Guardini, “i cristiani sono gli unici, veri materialisti”.

La nostra mentalità naturale – oggi dominante – è quella degli antichi gnostici: lo schifo della corporeità. Il terrore e la disperazione della morte. Abbiamo allestito una colossale macchina sociale per esorcizzare il corpo e i suoi processi biologici, perché mostrano il suo continuo disfacimento. Abbiamo orrore di tutti i segni della decadenza fisica, ci repellono gli umori e gli odori del corpo, l’imbiancarsi dei capelli, la loro caduta o le rughe perché questo inesorabile decadere della carne prefigura la morte. Il lento putrefarsi del corpo ha bisogno di continui lavori di restauro e manutenzione.

Non a caso il fatturato dell’industria cosmetica è in costante crescita. Un vero boom. L’uso di deodoranti, creme e altre diavolerie serve proprio a costruirci un corpo virtuale come quello che andiamo a modellarci con la “plastica” (facciale o meno) o in palestra o su “Second Life”.

Ciò che chiamiamo bello è in realtà una “immagine” che nasconde, perché è costruita per fermare l’istante ed esorcizzare la natura materiale delle cose che consuma e disfa. L’arte è nata così, anticamente, in Egitto e in Grecia. Oggi basta considerare il “culto della bellezza femminile” a cui si dedica una colossale industria mediatica maschile con cui – come scrive Camille Paglia – “l’uomo si è sforzato di fissare e stabilizzare il pauroso divenire naturale… La bellezza arresta e raggela il flusso turbolento della natura” perché ferma (almeno in apparenza, come immagine) lo sfacelo della materia.

Nella nostra epoca cancelliamo tutto ciò che ci ricorda la decadenza fisica e la malattia. “La vita moderna, con i suoi ospedali e i suoi articoli igienici”, scrive la Paglia “tiene a distanza e sterilizza questi primordiali misteri proprio come ha fatto con la morte, un tempo pietosa incombenza domestica”.

Un tempo, cioè quando si era cristiani. Il cristianesimo infatti è entrato in questa nostra mentalità naturale come un ciclone. La Chiesa ha letteralmente inventato gli ospedali e li ha costruiti al centro delle città, spesso davanti alle cattedrali, non ai margini dell’abitato come si usa fare oggi. Il malato che era schifato e abbandonato nell’antichità greca e romana, è diventato in tempi cristiani venerato “come Gesù crocifisso”, accudito, curato, amato pietosamente fin nelle sue piaghe che naturalmente ci repellono. Citavamo all’inizio La Pira e Guardini: in effetti “sono i cristiani i veri materialisti”. Non potrebbe essere altrimenti, perché sono gli unici a poter abbracciare tutta la realtà, anche la sua dolente carnalità, senza l’angoscia e la malinconia del disfacimento fisico e della morte.

Perché il cristianesimo è la notizia di Dio che “si è fatto carne”, uomo come noi. L’uomo-Dio si è piegato teneramente su tutte le ferite umane e le ha guarite, ha preso su di sé, sulla sua stessa carne, tutta la violenza e la sofferenza del mondo, facendosi macellare e morendo. Infine è risorto nella carne, mostrando, facendo toccare con mano il suo stesso corpo divinizzato come è destinato a diventare il nostro.

Ha rivelato agli esseri umani: “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati”. E così ha confessato il folle amore che l’Onnipotente ha per ogni sua creatura. La nostra mentalità pagana ha orrore del corpo, invece Dio lo ama, tanto più quando è ferito, sofferente e debole. Se Dio ha contato perfino i nostri capelli è perché ci guarda come un innamorato. Che vuole sottrarci alla morte.

Nessun amante di questo mondo ha mai potuto promettere alla sua amata che niente di lei, neanche un capello, sarebbe mai perito. Così invece ha fatto l’Uomo-Dio. E dunque, attraverso Gesù, tutto ci sarà restituito (per sempre) di noi e delle persone che amiamo. Dante, nella Divina Commedia, ha questa intuizione geniale: che le anime sono felicissime in Paradiso e non mancano di nulla, ma hanno “il disìo d’i corpi morti/ forse non pur per lor, ma per le mamme,/ per li padri e per li altri che fuor cari” (Par XIV, 63-65). E’ l’idea che la felicità sarà perfetta e totale in Paradiso non tanto per la resurrezione dei propri corpi, ma per la resurrezione delle persone che amammo. Ci sarà restituito tutto, perfino il loro sorriso perduto e il loro sguardo.

E trasfigurati in una eterna giovinezza come quella che è evidente in Maria quando appare ai veggenti (da Lourdes a Medjugorje) che, fra l’altro, la descrivono bellissima. La Madonna è infatti la prima dopo Gesù ad essere entrata nella gloria col suo stesso corpo. Il dogma dell’Assunzione ha questo significato: che tutto il nostro corpo è sacro. Ed è destinato all’eternità. Alla divinizzazione. I “gesti” con cui Gesù ci abbraccia, ci sostiene e ci trasfigura sulla terra – cioè i sacramenti – sono tutti legati a segni fisici. Trasformano anche il corpo. Niente come il cristianesimo esalta l’uomo, fin nella sua povera corporeità.

Con l’Eucaristia, fatta per struggersi in un cuore umano, entra nel cristiano la stessa Trinità: “per questo divino e ineffabile contatto”, dice il teologo, “l’anima e anche il corpo del cristiano diventano più sacri della pisside e delle stesse specie sacramentali” (Royo Marin).

Per questo non stupisce che la Chiesa, nella liturgia funebre, incensi il corpo dell’uomo che appartiene al corpo stesso di Cristo. E non stupisce che il corpo dei santi sia particolarmente venerato. Infatti in molti casi Dio si degna di fare miracoli proprio attraverso le reliquie dei santi. Padre Pio oltretutto portò nel suo stesso corpo i segni prodigiosi della crocifissione di Gesù, e per 50 anni, contro ogni legge naturale e biologica. La sua carne e il suo sangue emanavano il profumo di Cristo.

Così il corpo dei santi trasforma tutta la terra in altare e prepara la festa della resurrezione finale
. Ricordate Alioscia Karamazov ? Rifiutando il padre biologico, descritto da Dostoevskij come fisicamente e moralmente brutto, il giovane scelse un padre spirituale dentro la vita monastica: lo starec Zosima. Ma fu sconvolgente per lui, alla morte del monaco, percepire, dopo poche ore, i segni della sua decomposizione fisica. Finché comprese, nel pianto, che quella era l’ultima lezione che gli dava lo starec. Capì che il corpo dei cristiani è il seme della prossima resurrezione e, disteso, abbracciò amorosamente la terra. Che “geme per le doglie del parto”. Finché vedremo la bellezza di “cieli nuovi e terra nuova” dove la giustizia ha stabile dimora e non c’è più il pianto.

E’ l’unica giustizia possibile. Il filosofo della Scuola di Francoforte, Theodor Adorno, pur marxista, osservò che una vera giustizia richiederebbe un mondo “in cui non solo la sofferenza presente fosse annullata, ma anche fosse revocato ciò che è irrevo cabilmente passato”. Concluse che dunque ci vorrebbe “la resurrezione della carne”.

E’ precisamente questa giustizia che la Chiesa annuncia, anche con la venerazione del corpo dei santi. Annuncia la risurrezione. Duemila anni fa gli intellettuali di Atene – dopo aver ascoltato con interesse Paolo – si misero di colpo a irriderlo appena annunciò la risurrezione dei morti. Come se fosse un ciarlatano o un matto. Il cristianesimo è questa rivoluzione (la sola!), una “notizia da pazzi”, non una minestrina di regole di buona educazione e di buoni sentimenti. Infatti si parlò di follia ieri sull’Areopago come oggi sulle colonne del Corriere della sera.

Antonio Socci


Da Libero, 23 aprile 2008
LiviaGloria
00venerdì 25 aprile 2008 16:42
Re:

J.P. Morgan, 25.4.2008 14:48:

eh, mi dispaice tanto per Livia e Ghergon, che in me vogliono vedere il diavolo, ma "purtroppo" sono battezzato e ho fatto pure la comunione, quindi mi reputo un cristiano ma che ragiona con Logica non con fede, mi comporto come secondo un BUON cristiano, ma cio
non toglie il fatto che cmq non vado in chiesa e non credo di andare in apradiso o all'inferno, l'importante è comportarsi come predica Gesu Cristo ANCHE SE NON SEI CRISTIANO O CATTOLICO O UN PUFFO
ma la cosa voi purtroppo non l'avete capita, andate a pregare per ricevere la grazia del signore, venerate i santi perchè vi proteggano (quindi a convenienza) e ogni tanto fate qualcosa di buono PERCHè SIETE FORZATI A FARLO, non perchè volete DAVVERO fare bene al prossimo, no lo fate perchè cosi FORSE andrete nel tanto agognato paradiso e Dio vi fa il miracolo alla famiglia...già bel modo di ragioanre da ipocriti, cmq, se mi volete cosi tanto all'inferno, beh mi sa tanto che stringerò la amno a molti di voi [SM=g27822]



Io non ti ho accusato...lo hai fatto da solo,ho solo inserito due delle tue dichiarazioni che facevano a "pugni"e questo per sapere come la pensi....adesso lo so.

Perché vuoi giudicare cosa non conosci?...se per té la fede "non esiste" allora vuole dire che é inutile parlare di questioni prettamente religiose come quella della riesumazione delle salme.
Cpiasco i confronti nelle questioni socilai,ma in cose prettamente cattoliche per chi disprezza la fede...quale prospettiva di comprensione puo avere?

Come fai a dire che siamo FORZATI a fare il bene?...nel mondo,cattolici o no,vi sono persone che SANNO fare del bene...chi crede in Cristo cerca di seguire cio che Lui ha insegnato e quindi si sforza in quello...che forse é un male???? [SM=x268919] [SM=x268930] ...dobbiamo essere giudicati anche nel bene che facciamo??? [SM=g27816]

Non ti vogliamo all inferno,non sta a noi giudicare...anzi,testimonia per tutto il contrario,cioé il paradiso.



Non auto accusarti di essere il diavolo,non é cio che scriviamo...ma il batezzo e la comunione non danno il "diritto" all immunitá del diavolo...ci vuole sempre la volontá,la fede(quella che giudichi e disprezzi a priori in molti post),la preghiera e tanto altro.






ok ora dopo aver risposto alle accuse e agli attacchi gratuiti (fatti da alcune persone non tanto perchè sono cattive, ma sono acciecate dalal fede) passiamo alal questione Padre Pio...
ok Ghergon ha detto da che mondo e mondo i resti dei santi vengono esposti...ok bene e qui passiamo alla mercificazione del corpo, esposto come un trofeo al branco di pecore che stanno li a belare cercando miracoli attraverso dei poveri resti di UN POVERO CRISTO che dovrebbe essere preso a modello come MODO DI VIVERE E PENSARE....e invece al posto di fare del bene, sperano d iandare li e ricevere la grazia divina, non lo fanno perchè amano padre pio per quello che è stato (una grande persona) no, lo fanno perchè vogliono ricevere qualcosa in cambio....



Se siamo accecati dalla fede che tu non apprezzi e conosci...perché vuoi occuparti di questioni che sono SOLO questioni di fede?
E come che un meccanico s intromette in questioni che riguardano un architetto....




e rincariamo ancor un po la dose,questa ancora non la sapevo....lho sentito ieri sera al TG....questa le batte tutte




GHERGON DA CHE MONDO E MONDO è ANCHE PREVISTO CHE AI RESTI DEI SANTI SIA COSTRUITA UNA MASCHERA DI SILICONE IN FACCIA???? ahahahha

patetici, e qui penso che siamo scaduti nei piu bassi fondali dell mente contorta umana.



Informati meglio. [SM=x268926]



ORA OLTRE A TORTURARE LE PERSONE VIVE, SI è ARRIVATI A TORTURARE ANCHE I MORTI......"un giorno DIO mi darà ragione"




Seo sicuro?...visto che neghi le sue parole dell esistenza del paradiso ed inferno??

Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 20:35
A me spiace che l'utente jp sia perfetto rappresentante di quello che diceva il buon professore Cardini nel suo incipit.
Ora ci insulta anche dando a noi degli ipocriti.
Povero ragazzo.
Quanta grezza insipienza.

I falsi cattolici pagani o atei che da biricchini si professano "cattolici" per remare contro..."io son cattolico e i cattolici sbagliano..."
E' un vecchio gioco che non produce più frutti, tant'è vero che le elezioni hanno confermato.

Detto questo è urgente che questo giovanotto studi, prenda testi alla mano e si faccia una cultura.
Di più non si può consigliargli.

Inoltre ringrazi la nostra carità. In altri forum un attacco così diretto ai moderatori sarebbe già stato punito.

Come sempre NWO si dimostra un grande e accogliente forum. [SM=g27811]
Nivacrom
00venerdì 25 aprile 2008 20:57
Ghergon neanche Socci mi ha fatto capire.

Perché è necessario, oggi, esporre le spoglie del santo?

Nel passato non esistevano fotografie, filmati, libri, sceneggiati sulla vita dei santi, non esisteva la produzione industriale di statue, santini, souvenir alla portata di tutte le tasche e quindi il rapporto materiale con i santi avveniva attraverso le spoglie e le reliquie.

Ma oggi, da un bel pezzo non è più così, chiunque può riempire la propria casa di oggetti devozionali e riservargli tutta l'attenzione che ritiene opportuna con il beneplacito della chiesa che ha sempre incoraggiato la diffusione di oggettistica sacra.

E quindi che necessità c'è di esporre il santo riesumato?

Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 21:16
Purtroppo se il professore Cardini e neppure il bravissimo Antonio Socci sono riusciti a farti capire la questione nella sua interezza, in tutta umiltà, non sarò certo io a riuscire in cotanta impresa...

Nivacrom
00venerdì 25 aprile 2008 21:30
Va bene Ghergon, allora mi limito a condividere le parole di un poeta:

“Buon amico, per amor di Cristo, non cavar fuori la polvere qui racchiusa! Benedetto chi rispetta queste pietre e maledetto chi rimuove le mie ossa”.

Al di la di tutte le tradizioni, che si tratti di santi o gente comune, trovo giuste queste parole.
Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 21:34
E chi sarebbe questo poeta? Puoi benissimo inserire il nome anzi le fonti vanno citate.
Nivacrom
00venerdì 25 aprile 2008 21:38
La frase si trova incisa nella pietra della tomba di William Shakespeare. [SM=g27823]
J.P. Morgan
00venerdì 25 aprile 2008 21:45
Va bene Ghergon, grazie umilmente per avermi "graziato" su questo forum...tanto è inutile iniziare un discorso, che ormai piu che NWO è diventato



"CHIESA CATTOLICA MONDIALE"



grazie davvero, ma mene vado via io, passo a "miglior vita " sul forum 2012, visto che li ce gente che usa almeno una logica (beh almeno i moderatori non sono di parte), ciao grazie di tutto per avermi allietato per alcune notti [SM=x268959]






Ps. per Nivacrom, ti inviterei a passare anche tu di la ci sono una miriade di discori...nota bene, SI PARLA ANCche DI RELIGIONE LI...cmq fai come vuoi.... CIAO A TUTTI.
Ghergon
00venerdì 25 aprile 2008 22:02
Re:
Nivacrom, 4/25/2008 9:38 PM:

La frase si trova incisa nella pietra della tomba di William Shakespeare. [SM=g27823]



bella ma poco attinente... [SM=g27823]


Nivacrom
00venerdì 25 aprile 2008 22:11
E' vero, Shakespeare non è un santo.

Ma il fatto che uno dei più grandi poeti l'abbia scelta come epitaffio lo trovo significativo.

A San Giovanni Rotondo sei mai stato?

Se si, che impressione hai avuto di tutto quello che è sorto attorno al culto di Padre Pio?
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