PROVVIDAMENTE IL PAPA E' INTERVENUTO !
‘Rumors’ dai ‘Sacri Palazzi’:
il Pontefice richiama all’ordine il Cardinale Schonborn: “Più prudenza su Medjugorje”. Il porporato si è recato in quel luogo il 31 Dicembre
da Petrus
CITTA’ DEL VATICANO -
Il Papa non ha gradito la visita di fine anno compiuta a Medjugorje dal Cardinale Christoph Schonborn, Arcivescovo di Vienna e suo vecchio allievo all’Università. Secondo quanto trapela dai 'Sacri Palazzi' (non ci sono dichiarazioni ufficiali in proposito), Benedetto XVI lo ha comunicato personalmente al porporato austriaco, ricevendolo in udienza a pochi giorni dalle polemiche scatenate dal viaggio dell’alto prelato nella piccola località della Bosnia Erzegovina in cui sei presunti veggenti sostengono di vedere la Madonna dall’inizio degli anni ‘80.
Lo stesso vescovo di Mostar (la Diocesi in cui ricade Medjugorje), Monsignor Ratko Peric - da sempre convinto, come il suo predecessore, che in quella località non appaia assolutamente la Vergine -, con una nota ufficiale si è lamentato di non essere stato preventivamente informato da Schonborn del suo arrivo.
L’Arcivescovo di Vienna, dal canto suo, dopo aver pregato e celebrato Messa a Mejugorje il 31 Dicembre, ha anche espresso giudizi favorevoli su quanto avverrebbe in quel luogo e si è fatto accompagnare da una dei sei presunti veggenti che sostengono di vedere e parlare con la ‘Gospa’.
Adesso, siccome la Santa Sede non si è ancora espressa su tali apparizioni e molti Cardinali e Vescovi di tutto il mondo hanno manifestato il loro scetticismo sull’autenticità di queste apparizioni, Benedetto XVI ha dunque chiesto a Schonborn maggiore prudenza nelle dichiarazioni relative a Medjugorje, in modo che la sua presenza in quella località (meta, ogni anno, di milioni di pellegrini), trattandosi egli di un membro del Collegio Cardinalizio, non venga strumentalizzata da alcuni per ‘autenticare’ fenomeni che la Santa Sede, oltre che per le vie ordinarie, intende ‘monitorare’ e analizzare con una Commissione ad hoc alla cui guida dovrebbe essere chiamato il Cardinale Camillo Ruini.
L’ultimo Principe della Chiesa in ordine di tempo ad esprimere le proprie perplessità sulle apparizioni di Medjugorje (in un’intervista al nostro giornale) è stato il Cardinale José Saraiva Martins:
Eminenza, a Suo avviso, le presunte apparizioni di Medjugorje sono da ritenere vere o false?
“Non ci sono dubbi: le apparizioni non vanno considerate autentiche fin quando non saranno approvate ufficialmente dalla Chiesa nella persona del Santo Padre”.
Si dice che la Santa Sede voglia attendere il più possibile prima di esprimersi.
“Mi sembra il comportamento migliore. La Chiesa fa benissimo ad essere prudente davanti a vicende così delicate che, inevitabilmente, coinvolgono la sensibilità di milioni di fedeli”.
Come deve comportarsi il fedele che vuole andare in pellegrinaggio a Medjugorje?
“Non deve dare per scontato e non deve essere convinto che le apparizioni siano autentiche; deve, quindi, recarsi in quel luogo per pregare ma non per riconoscere con la sua presenza la veridicità di fenomeni la cui approvazione dipende solo ed esclusivamente dalla Chiesa e che, comunque, nulla tolgono e nulla aggiungono alla Rivelazione che si è già compiuta in Cristo”.
Bastano, intanto, le conversioni per credere in Medjugorje?
“Assolutamente no, quello delle conversioni, ma anche delle guarigioni, non è un argomento sufficiente per avvalorare la tesi dell’autenticità delle apparizioni. Solo perché in quel luogo ci si converte, non è detto che appaia la Madonna. La conversione è possibile anche in una piccola parrocchia di campagna”.
Veniamo ai ‘veggenti’. C’è chi li accusa di essersi inventati tutto e di avere degli interessi economici, e chi pensa che in realtà appaia loro il demonio con le sembianze della Madonna per portare divisione, pur a costo di qualche conversione, nella Chiesa. Lei che ne pensa?
“Non so se si siano inventati queste apparizioni o se abbiano interessi economici; di sicuro, in casi del genere, può esserci lo zampino del demonio. Ma Dio è così grande che sa servirsi anche del maligno per il bene dell’umanità: potrebbero spiegarsi così i benefici che molti sostengono di ricevere a Medjugorje”.
Sempre in riferimento ai ‘veggenti’, nessuno di loro, al contrario della stragrande maggioranza degli altri veggenti riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, ha scelto la vita consacrata. Tra di essi c’è chi ha addirittura sposato una modella americana e vive negli Usa in una mega-villa con piscina.
“La vita consacrata sarebbe stata una bella testimonianza da parte di queste persone, ma vedo che c’è una grande differenza con Fatima, dove i tre pastorelli scelsero di essere ancora più piccoli e umili di quanto non fossero già per vivere in pienezza il grande dono delle apparizioni”.
A proposito: i ‘veggenti’ sostengono che quelle di Medjugorje siano la naturale prosecuzione delle apparizioni di Fatima.
“Io non credo che lo siano. Vedo troppe differenze. Come dicevo prima, i pastorelli di Fatima si fecero umili e scelsero il silenzio, a Medjugorje non so se questo stia avvenendo; Suor Lucia entrò in clausura, a Medjugorje nessuno ha scelto la vita consacrata; la stessa Suor Lucia mise per iscritto i segreti affidatigli dalla Madonna, mentre a Mejdugorje continuano a serbarli per sé. No, non vedo punti in comune tra Fatima e Medjugorje”.
Eminenza, in alcune apparizioni, la Vergine chiederebbe ai sei ‘veggenti’ di Medjugorje di non obbedire ai divieti del loro Vescovo diocesano, come, ad esempio, quello di non parlare più pubblicamente delle presunte ‘visioni’.
“La Madonna non potrebbe in alcun caso essere anti-gerarchica e incitare alla disobbedienza, anche se il Vescovo di Mostar avesse torto. Questo è un altro elemento su cui riflettere”.
Il Vescovo di Mostar, recentemente, ha manifestato il proprio dispiacere per non essere stato avvisato della presenza del Cardinale Schonborn a Medjugorje. Una presenza ‘pesante’, che qualcuno potrebbe valutare erroneamente come un riconoscimento delle apparizioni da parte della Santa Sede.
“Lungi da me l’idea di giudicare il comportamento del Cardinale Schonborn, ma io, considerata l’attenzione morbosa che è concentrata su Medjugorje, come faccio peraltro sempre ogni volta che mi reco fuori Roma, avrei prima parlato con Monsignor Peric: quando noi Cardinali ci rechiamo in una Diocesi, entriamo in ‘casa’ del Vescovo del luogo e dobbiamo avere l’educazione e il buon senso di annunciarci”.
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