MONETA E DEBITO

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Piertheoriginal
00giovedì 14 dicembre 2006 16:45
Riporto un allegato, che mi è giunto via e-mail da un amico, che reputo interessante per la proposta che contiene....è lungo da leggere però forse vale la pena soffermarsi sul suo contenuto.

"22 Aprile 2006

APRIAMO GLI OCCHI, SVEGLIAMOCI Moneta e Debito.

Esiste una verità fondamentale sul tema moneta e debito, ma la cosa è conosciuta da pochi e quasi nessuno pensa realmente di poter o dover occuparsene.
Alcuni personaggi importanti che si mettevano a cambiare la situazione furono assassinati o sono stati messi a tacere in altro modo, giusto quando la soluzione era diventata tangibile. La verità è così mostruosa che ci pare proprio incredibile. Preferiamo non pensarci, specialmente perchè abbiamo degli "esperti" che dovrebberp saperne tutto, allora perchè noi "non esperti" dovremmo cercare di conoscerne i segreti?

Il problema.

Siamo perfettamente a conoscenza del problema, che peraltro è ben ovvio, ma la soluzione ci sfugge, forse perchè pensiamo che il problema è troppo grande da affrontare.
Il problema, in poche parole, è che nè i governi nè la stragrande maggioranza della gente ha soldi. Forse suona esagerato ma, pensandoci bene, vediamo che è la verità. I governi, di qualunque colore, siano essi socialisti, liberali, conservatori, democratici o altro, non hanno soldi. Ci tartassano quasi a morte e ciò nonostante, fanno altri debiti. E la maggior parte di essi è così indebitata, che quasi non ci sembra speranza di ripagare quanto è stato preso in prestito.
Una percentuale altissima di tutte le tasse che entrano nelle casse dello Stao viene spesa per "servire il debito", cioè per pagare gli interessi sul debito pubblico, prima ancora di discutere come impostare il capitolo spese della legge finanziaria.
Ae ai governi manca la liquidità, i cittadini non sono messi meglio. Basta guardarsi intorno e vediamo le famiglie alle strette finanziarie, anche se non manca la volontà di lavorare. Molte volte sia marito che moglie hanno un impiego, a discapito della vita di famiglia e dei bambini, e spesso anche in questo caso i soldi bastanao a malapena per le spese e le ferie una volta l'anno.
Potete dire che questo è normale, è sempre stato così e non ci si può fare niente. Lo vedete? E' quella la risposta che siamo stati PROGRAMMATI a dare.
Il problema c'è, ma è così grande ed è così prevalente nella vita di ognuno di noi, ed è un nodo così "complicato" che dobbiamo per forza lasciare che "gli esperti" lo sciolgano.
Verp? No, non è invece vero per niente. Qual'è il primo passo per risolvere un problema? Dobbiamo renderci conto della sua esistenza. Cominciate ad osservare la realtà intorno. Provate a sapere quanto il vostro governo spende ogni anno per gli interessi sul debito pubblico. Informatevi quanto i paesi in via di sviluppo pagano per gli interessi sui debiti. Osservate quanta gente dai paesi del terzo mondo emigra ovvero immigra nel nostro paese cercando solamente un sollievo alla disastrosa situazione economica. Avrete una sorpresa.

La Causa.

Adesso che abbiamo capito che un problema esiste, dobbiamo fare il passo successivo, cioè dobbiamo individuarne la causa. Una cosa che certamente non possiamo fare è rimetterci agli "esperti", perchè se loro sapessero, ci avrebbero avvertito tempo fa ed oggi saremmo già sulla buona strada per poter porre rimedio a questo schifoso stao delle cose. Non è che la causa sia sconosciuta. Ci sono alcune persone ed anche qualche organizzazione che disperatamente cercano di darci delle informazioni in proposito. Purtroppo non hanno accesso ai media di larga diffusione, e se avessero l'accesso, e mettessero in piedi una campagna, potrebbero anche trovarsi di fronte a qualche serio problema.
Credo che siate curiosi ormai di sapere che cosa sia la causa, e se noi, semplici cittadini, possiamo fare qualcosa per porre rimedio. Non è utile a nessuno trovare la causa del male se scopriamo poi che niente si può fare. Potevamo risparmiarci la fatica e fare qualcosa di più piacevole. Senza farvi ancora aspettare, butto quì la patata bollente: I SOLDI VENGONO MESSI IN CIRCOLAZIONE NON DAI NOSTRI GOVERNI MA DA UN MONOPOLIO PRIVATO GESTITO DALLE BANCHE.
E' così semplice. Ma come, potreste dire, ed anche se fosse così qual'è il problema? Vediamo, una cosa alla volta.

La creazione della Moneta.

Sembrerebbe naturale che la moneta venga creata dallo stato ed infatti le Banche Centrali sembrano essere proprietà dello stato, anche se godono di una certa autonomia. Dico "sembrano" perchè le banche centrali, che quasi costituiscono un quarto potere, oltre a quelli tradizionali dello stato, sono solo in apparenza sotto il controllo dei poteri dello stato.
Quando lo stato ha bisogno di soldi, non impartisce alla banca centrale un'ordine di accreditare una somma sul conto della tesoreria. Lo stato può ottenere i soldi solo in due modi. Uno è di tassare i cittadini, l'altro è di prendere un prestito.
Quando la Banca centrale mette soldi in circolazione, lo fa sotto forma di prestito. Lo stato deve chiedere questi soldi in prestito e si deve impegnare di ripagarli con gli interessi." ......Continua (metto ad ammollo i polpastrelli!!!)
Mezmerize
00giovedì 14 dicembre 2006 17:32
[SM=g27816]
Piertheoriginal
00giovedì 14 dicembre 2006 18:59
Continua
"Lo stesso succede quando un privato ha bisogno di finanziare un acquisto e gli mancano i fondi liquidi. La banca è felice di dare un prestito, finchè potete portare delle garanzie e finchè promettete di ripagare con interessi (e te credo....questo è un commento personale [SM=g27828] [SM=x268926] !!!).
Come possono le banche creare questi fondi? Buona domanda. Non sarà la Zecca dello stato l'officina dove vengono fabbricati tutti i soldi?
Le banconote, quando vengono stampate, vengono considerate proprietà della banca centrale. Non vengono date allo stato da utilizzare per le sue spese, ma vengono invece immesse nella circolazione chiedendo una contropartita. Ognuno che vuole alcune di queste banconote da spendere, deve "comprarle" cedendo una parte del suo credito. Ma in ogni caso, la grande maggioranza dei soldi che circolano (più del 90%) non sono banconote e monete, bensì "credito".
Quando andate dalla vostra banca e chiedete un prestito, questi "soldi" vengono creati dalla banca lì per lì, scrivendo delle cifre sul vostro conto. Questi soldi si possono ritirare in banconote, cosa che succede raramente, o si possono spendere scrivendo degli assegni. Le banche tengono solo una piccola parte dei loro crediti in contanti, il resto viene movimentato spostando delle cifre da un conto ad un altro. La cosa più importante da sapere è: I SOLDI VENGONO CREATI IMMETTENDO DEI NUMERI IN UN COMPUTER!
Nella pratica succede così. Per ogni 10.000 euro che la banca concede in prestito, deve depositare 1000 o 2000 euro nella banca centrale. Questo significa, se una banca raccoglie 100.000 euro in depositi che potrebbe tenersi 10.000 euro in contanti e depositare 90.000 euro presso la banca centrale. In seguito, la banca può creare 900.000 euro di soldi freschi semplicemente scrivendo queste cifre sul conto di alcuni suoi clienti.
Nel caso il governo abbia bisogno di soldi, la procedura è leggermente diversa, ma sempre con lo stesso risultato. Il governo deve emettere dei buoni, che sono certificati di prestito, carte per le quali il governo può accettare soldi, e con le quali promette il successivo ripagamento della somma, maggiorata da interessi. Questi certificati vengono "comprati" dalle banche. Possono essere rivenduti ai propri clienti o possono rimanere in mano alle banche. Al governo, in cambio, viene accreditata una somma corrispondente.
L'ironia della situazione è che il governo, che dovrebbe essere l'autorità che emette i soldi che circolano nel paese, è costretto a prendere soldi in prestito da privati (attraverso le banche) e pagare interessi per questi prestiti.
Adesso cominciamo a vedere perchè il governo non mai soldi e perchè molte delle nostre tasse che entrano nelle casse dello stato, se ne vanno per pagare interessi sul debito, prima che si pensi ad affrontare le vere e proprie spese dello stato.

Il meccanismo diabolico.

Che succede quando un debito viene ripagato? Questo è interessante. Gli interessi pagati sono diventati proprietà della banca e la cifra che era stata concessa in prestito viene distrutta. Nello stesso modo che la somma venne "creata" all'atto del concedere il prestito, adesso viene "distrutta", una volta che il prestito è stato ripagato. Significa che la vostra banca può creare dei soldi sostanzialmente dal nulla, può appropriarsi degli interessi e poi può distruggere questi soldi, solo per ripetere il ciclo più avanti con un altro suo cliente.
Se vi siete mai meravigliati e chiesto da dove vengano i fondi per comprare gli edifici migliori e più grandi della città, quì sotto c'è la spiegazione.
Se questo vi sembra ingiusto, aspettate a sentire la parte diabolica!!
Ogni economia nazionale ha bisogno di soldi così che merce e servizi possono essere venduti ed acquistati. Se i soldi sono troppo pochi, le merci non potranno essere vendute, i prezzi si abbasseranno e questa situazione viene chiamata "deflazione". Se la moneta diventa ancora più scarsa, alla fine l'economia entrerà in recessione, la produzione si ferma, il lavoro non c'è più ed inizia ad affacciarsi la miseria. Perciò è molto importante che la quantità di moneta in circolazione sia sempre sufficiente per fare in modo che la gente sia in grado di comprare la merce ed i servizi che vengono offerti.
L'altro estremo è quello della relativa abbondanza di liquidità che porta all'inflazione. I prezzi salgono, il "potere d'acquisto" della moneta si erode. L'inflazione è indesiderabile quanto lo è la deflazione. L'ottimale è una moneta con un potere d'acquisto stabile." .....Continua....
Piertheoriginal
00mercoledì 20 dicembre 2006 10:53
Continua
"Oggi il governo non ha che strumenti indiretti per assicurare questa stabilità, essendo la creazione del credito a discrezione delle banche.
Inoltre, visto che il governo non può creare la sua moneta, l'unica via per far sì che l'economia disponga di moneta a sufficienza, è di continuare a prendere prestiti!Certo questo significa continuare a pagare interessi! E' questa la ragione per cui i governi non hanno mai solsi e perchè lavoriamo più di sei mesi l'anno per pagare lo Stato. Paghiamo gli interessi, in aggiunta alle spese delo Stato. Diabolico, no?
Un monopolio privato ad opera delle banche mette in circolazione la nostra moneta, cominciando dalla banca centrale e, così di seguito, tutte le altre banche. Sono le nostre leggi bancarie che permettono alle banche di creare e sfruttare il credito, piuttosto che il governo, che dovrebbe creare la moneta per i propri cittadini.

La soluzione.

Avendo trovato la ragione per le difficoltà economiche e la miseria, ed avendola descritta con esattezza, una soluzione praticabile ci salta subito all'occhio.
E' necessario cambiare le leggi bancarie per escludere l'autonoma creazione di credito da parte delle banche, eccetto la creazione di nuova moneta e nuovo credito ad opera della Banca centrale, da mettere in circolo come credito per i cittadini, non come debito. La creazione della moneta deve trornare sotto la sovranità del popolo e deve essere a diretto beneficio di ognuno di noi.
Come si può escludere la creazione del credito ad opera delle banche? Molto semplice. Si richiede, invece della bassa percentuale oggi necessaria, che le banche, per ogni prestito concesso, debbano avere un deposito dell'intera somma (100%) presso la banca centrale. Questo significa che una banca potrà collezionare i depositi dei propri clienti, li può depositare presso la Banca Centrale e soltanto poi potrà concedere prestiti per l'ammontare della somma depositata.
Parliamo adesso della creazione della moneta che dovrà tornare sotto controllo del governo, ovvero sotto controllo dei cittadini. E' un problema questo che acquista grande importanza. Per primo, ci deve essere un meccanismo che ci permetta di controllare l'andamento dei prezzi in modo continuo. Disponendo di un tale meccanismo, è possibile che l'autorità monetaria, investita del compito esclusivo di creare la moneta, eserciti un controllo esatto sul potere d'acquisto della moneta, avendo così l'inflazione e la deflazione sotto il suo diretto controllo.
Secondo il principio che l'ammontare della moneta in circolazione deve coincidere esattamente con la totalità delle merce e dei servizi che vengono offerti, possiamo eliminare definitivamente l'inflazione e stabilizzare la moneta con un meccanismo molto semplice. All'autorità monetaria viene assegnato il compito di stabilizzare l'indice dei prezzi. Questo compito viene assolto mediante la messa in circolazione di nuova moneta al primo segno di un'abbassamento dei prezzi, e il corrispondente ritiro di liquidità quando i prezzi accennano ad alzarsi. Non c'è assolutamente una necessità di accettare un'instabilità dei prezzi.
E' importante sapere che l'inflazione è dovuta al fatto che in circolazione ci sono più soldi di quelli necessari all'acquisto delle merci e dei servizi offerti, e che la deflazione è la situazione opposta, ovvero insufficiente moneta in circolazione.
Questi fatti sono conosciuti da svariati decenni, solo che, con la creazione della moneta nelle mani delle banche (dei privati) invece che nelle mani di un'autorità centrale (pubblica) era finora difficile aggiustare la quantità moneta rapportandola alle vicissitudini dell'attività economica.".......Continua...
Piertheoriginal
00mercoledì 20 dicembre 2006 12:20
Continua
"Moneta credito contro moneta debito

Allo stato attuale la moneta viene creata in forma di credito per le banche, e viene messa in circolazione in forma di debito per chi prende il prestito, cittadino privato o stato non importa. Chiaramente il prestito deve essere ripagato, i soldi vengono considerati "proprietà della banca". Per questa ragione dobbiamo pagare interessi. Preferisco chiamare questa moneta la "moneta debito", ed ho già messo in evidenza che è la causa di molta sofferenza.
La "moneta credito" invece non ha di questi inconvenienti. Questa moneta, dopo essere creata, viene data ai cittadini, non in forma di prestito, bensì in forma di accredito dell'utile dello sviluppo economico. Quando si crea una nuova moneta, non sono state le banche a lavorare ma i cittadini, e così la proprietà della moneta, una volta creata, spetta ai cittadini, non alle banche.

Credito sociale.

Questo si potrebbe chiamare un sistema di credito sociale. Infatti il termine "social credit" - credito sociale, fu coniato da un certo Clifford Hugh Douglas. Poi il canadese Luis Even dette larga diffusione a questa filosofia fondando una pubblicazione per portarne i principi a conoscenza del pubblico. Non posso pretendere di descrivere quì il sistema del credito sociale ma certamente, la "moneta credito" ne è una parte importante.
Quando la moneta viene messa in circolazione dalla Banca Centrale, è giusto che sis proprietà di tutti noi che abbiamo contribuito in un modo o nell'altro alla crescita dell'economia reale. Noi produciamo, viviamo, consumiamo, abbiamo nuove idee, mettiamo su famiglia, impariamo, insegnamo agli altri quello che sappiamo. Tutte queste attività ed altre ancora sono alla base della vita economica del paese e perciò sembra logico che i benefici derivati dalla messa in circolazione della moneta non debbano essere un'esclusiva di pochi banchieri, bensì vadano distribuiti a tutti quei soggetti che concorrono alla vita economica del paese.

Che cosa fare.

Dopo aver posto fine al monopolio privato di creazione della moneta attraverso l'obbligo di un deposito presso la Banca Centrale pari al 100% dei crediti concessi, si dovrà decidere come la creazione della moneta avverrà in futuro, e come possiamo assicurare che ogni cittadino percepisca la sua parte dei proventi dall'incremento dell'attività economica.
Qualcuno potrà dire che lo stato debbe esercitare il potere di creazione della moneta e che questa moneta debba entrare nelle casse dello stato. Questo tipo di ragionamento, anche se non è privo di una certa logica, non rispetta però il principio di dare ad ogni cittadino quello che è di sua spettanza.
Visto che stiamo tutti contribuendo, in un modo o nell'altro, all'attività economica del paese, vi presenterò quì una proposta ideata dal prof. Giacinto Auriti dell'Università di Teramo. Questa proposta è stata presentata come disegno di legge n. 1282 al senato da alcuni senatori, l'11 gennaio 1995.
Il testo è, nella sua brevità e semplicità, di estrema chiarezza.
La proposta è:
"Articolo 1.
La moneta all'atto dell'emissione nasce di proprietà dei cittadini e va accreditata dalla Banca Centrale allo Stato.
Articolo 2.
Ad ogni cittadino è attribuito un codice dei redditi sociali mediante il quale gli viene accreditata la quota di reddito casusato dalla emissione monetaria e da altre eventuali fonti di reddito."

Auriti è ordinario di diritto e la sua spiegazione del principio dietro questa proposta, quì riportata in estrema sisntesi, è piuttosto esplicita. Auriti spiega che il nostro sistema monetario è la più grande frode nella storia dell'umanità. I cittadini vengono illegalmente deprivati del doppio ammontare totale della moneta in circolazione.
Non solo infatti non gli si è data la parte spettante loro dall'incremento delle attività economiche, ma quando questa parte viene messa in circolazione, viene data in prestito, cioè viene richiesta una contropartita uguale all'ammontare della massa monetaria stessa aggiungendo, per così dire, il danno alla beffa.

Avvertenza finale.

Non credete che un mutamento così drastico del sistema finanziario sia possibile ottenerlo attraverso la sola opera dei politici, ammesso che siano essi stessi propensi a chiederlo. Non sarà possibile senza un SOSTEGNO PUBBLICO veramente convincente. Siamo tutti chiamati, adesso che abbiamo scoperto la causa della miseria e delle difficoltà economiche, a lavorare affinchè la situazione cambi, girando queste informazioni ai politici e dandogli il sostegno necessario.
Potete fare copie di questo articolo e distribuirlo ai vostri amici, ma pensate anche all'azione vera e propria. Non darò quì dei suggerimenti su che cosa fare, ognuno saprà come meglio comportarsi. La scelta è vostra, unico avvertimento: non dite che non sapevate nulla."

Josef Hasslberger

Roma, sttembre 1999

Riferimenti:

*Michael Journal "For a Social Credit Economy" Maison Saint-Michel, 1101 Principale Street Rougement, Quebec Canada JOL 1MO Tel. (514)8565714(450)4692209 Fax (450)4692601
www.geocities.com/Athens/Rhodes/4061

*Prof. Auriti "Valore e struttura della Moneta"
www.abol.it/moneta/indgiuri.htm

*Josef Hasslberger - scritti su economia ed interessi
Dibattito sull'occupazione-Il lato positivo
L'economia che cambia....come gestire?

*The Moneymasters. Libro e video in lingua inglese
www.themoneymsters.com
Piertheoriginal
00mercoledì 20 dicembre 2006 12:24
Scusate
Piertheoriginal
00mercoledì 20 dicembre 2006 12:26
Ops
Ho sbagliato a digitare l'intestazione dell'ultimo sito che è

www.themoneymasters.com
@Yoghurt@
00mercoledì 20 dicembre 2006 14:35
MA QUESTO E SOCIALISMO.......
bocciato....

Le ragioni a monte gia erano chiare.....e la soluzione che sembra troppo semplice....secondo me manca qualcosa......allora perche il sistema fino ad oggi si e basato sul sistema delle banche private o centrali?....Creare una banca di Stato che problemi comporta e quali aspetti negativi?....

Puo lo stato creare denaro dal nulla?....e che fenomeno si innesca?....

Per quanto riguarda il controllo dei prezzi gia il cambio moneta nazionale euro ha messo in mostra paesi che il cambio all'euro lo hanno gestito meglio con il controllo dei prezzi e chi come l'Italia ha lasciato libero spazio alla speculazione....

Approposito BANCA di STATO ma moneta nazionale?.....e l'euro?....ogni stato facente parte della comunita europea dovrebbe stampare soldi allo stesso modo...ma come uniformare il tutto?....

Cioe in poche parole il sistema e antieuropeo.....non mi suona tanto buono....
Mezmerize
00mercoledì 20 dicembre 2006 17:56

Scritto da: @Yoghurt@ 20/12/2006 14.35
bocciato....

Le ragioni a monte gia erano chiare..... ah si? a te da quando esattamente?



e la soluzione che sembra troppo semplice.... esatto è molto semplice...secondo me manca qualcosa...tipo?...allora perche il sistema fino ad oggi si e basato sul sistema delle banche private o centrali?.. [SM=g27828] [SM=g27828] la parola schiavo ti dice nulla?Creare una banca di Stato che problemi comporta e quali aspetti negativi?.... nessun problema...


Puo lo stato creare denaro dal nulla?....perchè le banche private non creano denaro dal nulla attraverso la riserva frazionariae che fenomeno si innesca?.... attraverso la riserva frazionaria? inflazione ti dice nulla?

Per quanto riguarda il controllo dei prezzi gia il cambio moneta nazionale euro ha messo in mostra paesi che il cambio all'euro lo hanno gestito meglio con il controllo dei prezzi e chi come l'Italia ha lasciato libero spazio alla speculazione....

Approposito BANCA di STATO ma moneta nazionale?.....e l'euro?....ogni stato facente parte della comunita europea dovrebbe stampare soldi allo stesso modo...ma come uniformare il tutto?...

Cioe in poche parole il sistema e antieuropeo.....non mi suona tanto buono....




Quindi vuoi rimanere schiavo delle banche?






@Yoghurt@
00giovedì 21 dicembre 2006 09:55
Le ragioni a monte.....
erano chiare dal momento in cui fu coniato il denaro......

dal momento in cui e stato messo in circolazione si e creata una discrepanza nella societa tra chi il denaro lo possedeva e chi non lo possedeva e lo doveva chiedere in prestito a chi ce l'aveva per poi andare ad indebitarsi con quest'ultimo.....

Se poi era un governo o un signore o chi possedeva il potere (ma un po meno la grana) a chiedere il prestito le conseguenze ricadevano sull'intera popolazione.....

E i banchieri o i prestadenaro o gli usurai chiamali come vuoi ci sono da un bel po di tempo.....perche loro la grana l'hanno saputa fare a differenza di altri che come dici tu diventano schiavi.....

E gli idioti al potere che il denaro lo hanno sperperato pure....poi qualcuno ogni tanto pigliava una nave e partiva per andare a conquistare altri paesi e a saccheggiarne le richezze per rimepirsi le proprie casse.....oggi abbiamo una via di mezzo tra una economia che gira dove piu conviene e il sangue che si versa per garantire questa economia....

E in mezzo il popolo che cerca di tirare a campare che deve pagare i danni causati dagli idioti che mal hanno gestito le ricchezze e le risorse di un paese.....ma che a volte si dimentica che avere certe comodita costa e che sarebbe bene non sprecare ma gestire con ragione quello che si ha...

Io per fortuna non sono schiavo della mia banca anzi a dire il vero ora loro sono molto contenti di avermi come cliente......visto che sono uno che deposita piu che uno che preleva....

Comunque la Banca centrale europea fa cosi skifo?.....I parametri di maastricht non cercano di porre un controllo alla crescita dell'inflazione?.....la moneta unica europea non garantisce una certa stabilita?.....

Se poi sono i governi ad essere incapaci questo non e colpa del denaro...poi nel caso specifico dell'Italia io mi spaventerei se il denaro finisse sotto il controllo diretto dello Stato che tra magna magna e populismo chissa che sfacelli combinerebbe....

Mezmerize
00giovedì 21 dicembre 2006 16:28
Re: Le ragioni a monte.....

Scritto da: @Yoghurt@ 21/12/2006 9.55
erano chiare dal momento in cui fu coniato il denaro......

certo.... ai banchieri era tutto chiaro...

dal momento in cui e stato messo in circolazione si e creata una discrepanza nella societa tra chi il denaro lo possedeva e chi non lo possedeva e lo doveva chiedere in prestito a chi ce l'aveva per poi andare ad indebitarsi con quest'ultimo.....

non è questione di possedere il denaro... è l'EMISSIONE... la CREAZIONE del denaro... un conto è lavorare ed ottenere in cambio denaro.... un conto è stampare denaro per professione... è sottile la differenza... ma è li la fregatura....

Se poi era un governo o un signore o chi possedeva il potere (ma un po meno la grana) a chiedere il prestito le conseguenze ricadevano sull'intera popolazione.....

perchè ora com'è?


E i banchieri o i prestadenaro o gli usurai chiamali come vuoi ci sono da un bel po di tempo..... e non ti pare che sia ora di farli smettere?
perche loro la grana l'hanno saputa fare a differenza di altri che come dici tu diventano schiavi..... siamo tutti schiavi dei banchieri... anche tu ed io...

E gli idioti al potere che il denaro lo hanno sperperato pure....poi qualcuno ogni tanto pigliava una nave e partiva per andare a conquistare altri paesi e a saccheggiarne le richezze per rimepirsi le proprie casse.....oggi abbiamo una via di mezzo tra una economia che gira dove piu conviene e il sangue che si versa per garantire questa economia.... e ti sembra giusto?

E in mezzo il popolo che cerca di tirare a campare che deve pagare i danni causati dagli idioti che mal hanno gestito le ricchezze e le risorse di un paese.....ma che a volte si dimentica che avere certe comodita costa e che sarebbe bene non sprecare ma gestire con ragione quello che si ha... il popolo subisce chi le ricchezze le ruba!!!!

Io per fortuna non sono schiavo della mia banca anzi a dire il vero ora loro sono molto contenti di avermi come cliente......visto che sono uno che deposita piu che uno che preleva.... dunque... come è stato creato il denaro che un cittadino "possiede"?... sei così sicuro che il denaro che "possiedi" indichi la tua ricchezza? il virgolettato NON è un caso...

Comunque la Banca centrale europea fa cosi skifo?..... Nooo è un opera pia...I parametri di maastricht non cercano di porre un controllo alla crescita dell'inflazione?. come no!!!.. e la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale sono opere caritatevoli......la moneta unica europea non garantisce una certa stabilita?..... certo.. siamo stabilmente schiavi...

Se poi sono i governi ad essere incapaci questo non e colpa del denaro...poi nel caso specifico dell'Italia io mi spaventerei se il denaro finisse sotto il controllo diretto dello Stato che tra magna magna e populismo chissa che sfacelli combinerebbe....Spiegami come mai lo stato emette titoli... ( buoni del tesoro) in cambio di moneta ma non può emettere direttamente moneta... [SM=g27818] [SM=g27818]


Piertheoriginal
00giovedì 21 dicembre 2006 17:56
Mezmerize
A me sembra che molte volte le persone pensino che dietro le soluzioni semplici si nascondano dalle fregature, in realtà, secondo me, una soluzione è tanto più semplice quanto più complicato è il problema che si vuole risolvere [SM=g27823] !
Mezmerize
00giovedì 21 dicembre 2006 18:03
Re: Mezmerize

Scritto da: Piertheoriginal 21/12/2006 17.56
A me sembra che molte volte le persone pensino che dietro le soluzioni semplici si nascondano dalle fregature, in realtà, secondo me, una soluzione è tanto più semplice quanto più complicato è il problema che si vuole risolvere [SM=g27823] !



[SM=g27817]
@Yoghurt@
00giovedì 21 dicembre 2006 20:35
E che te lo spiego a fa.....
sai gia tutto.....
Mezmerize
00giovedì 21 dicembre 2006 21:04
Re: E che te lo spiego a fa.....

Scritto da: @Yoghurt@ 21/12/2006 20.35
sai gia tutto.....




[SM=x268951]
Mezmerize
00lunedì 25 dicembre 2006 19:14
Caro Cittadino europeo, sapevi che...?

- Il debito pubblico è fasullo e le tasse che paghi a causa di esso sono illegali e incostituzionali.

- Banca d’Italia S. p. A, autorizzata a creare in modo autonomo denaro dal nulla senza garanzie auree o di altro tipo, è dal 1948 di proprietà privata.

- I suoi azionisti (detti ‘partecipanti’) sono le altre banche e assicurazioni private. Il debito pubblico dello Stato, quindi dei cittadini, nasce nei loro confronti.

- La Banca d’Italia (analogamente alla Banca Centrale Europea) usa un artificio contabile più o meno espressamente legalizzato per camuffare i propri utili, non pagare le tasse su essi dovuti e per non darli allo Stato, come dovrebbe per statuto.

- La Banca d’Italia dovrebbe, per statuto, vigilare sulla correttezza delle altre banche; ma essa stessa è di proprietà di banche private, le quali nominano il suo governatore e i suoi direttori; quindi questi dovrebbero sorvegliare chi li nomina – cosa del tutto improbabile.

- Le tasse vanno in gran parte a pagare il debito pubblico e gli interessi su di esso, quindi finiscono in tasca ai proprietari privati della Banca d’Italia e della Banca Centrale Europea, e non per spese di interesse collettivo.

- Per arricchirli, il debito pubblico viene continuamente fatto crescere – e ciò non solo in Italia e non solo di recente.

- L’organizzazione a monte di questo sistema di potere bancario è internazionale: in quasi tutti gli altri Paesi, infatti, la situazione è simile a quella italiana.

- Tale sistema, di cui i mass media si guardano bene dal parlare (come pure i sindacalisti, i parlamentari, i ministri, i presidenti) ha prodotto nel tempo, e ancor oggi sempre più produce, un enorme e sistematico trasferimento di beni e di ricchezze dalle tasche dei cittadini a quelle dei banchieri, ma anche un trasferimento del potere politico dalle istituzioni democratiche alle mani dei banchieri sovranazionali.

- Il vero potere politico ed economico, a livello mondiale e nazionale, sta in questi meccanismi, ignoti a tutti o quasi; essendo sconosciuti, essi sono ancor più efficaci..

- Il Trattato di Maastricht, l’Euro, la Banca Centrale Europea, sono strumenti di completamento di questo trasferimento.

- La corrente mancanza di denaro, la crisi economica, i fallimenti e le privatizzazioni sono p.i.l.otati da loro attraverso governi a sovranità limitata, e vanno a loro vantaggio.

- La soluzione efficace è ben nota ed è stata ripetutamente proposta: restituire al popolo, quindi allo Stato, la funzione sovrana dell’emissione del denaro, in modo che non si debba più indebitare.

- Il risultato sarebbe: tasse quasi eliminate, denaro a costo zero per lo stato e la Pubblica Amministrazione, economia fiorente; potere politico democratico anziché in mano alle banche.

- Ovviamente, gli unici danneggiati da questa riforma sarebbero i banchieri.

- E’ anche stata proposta una soluzione parziale: la moneta complementare, sull’esempio di migliaia di realtà nel mondo.

- Sono state proposte e talora attuate, nella storia, anche soluzioni globali, e hanno funzionato: l’emissione di denaro da parte dello Stato, direttamente e sovranamente, senza l’inutile intermediario di una banca centrale di emissione.

- Se quanto sopra ti lascia un poco perplesso, continua a leggere, e tutto ti apparirà chiaro...


Tratto da Euroschiavi - M. Della Luna/A. Miclavez
Mezmerize
00mercoledì 31 gennaio 2007 18:56
"Euroschiavi"

"Euroschiavi" - La grande frode del debito pubblico e i segreti del signoraggio - Intervista al co-autore Antonio Miclavez

video.google.it/videoplay?docid=8208628600166597158&q=giacint...
neuro64
00domenica 31 gennaio 2010 11:55
Ciao a tutti io sono nuovo del forum, vorrei porvi una domanda:
qualcuno di voi mi sa dire cosa c'è di vero su questo articolo?

COME LA GERMANIA IN BANCAROTTA RISOLSE I SUOI PROBLEMI ECONOMICI
di Ellen Brown
dal sito www.webofdebt.com
Traduzione di Gianluca Freda

“Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta [collegata all’] oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti... ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato”.
(Adolf Hitler, citato in “Hitler’s Monetary System”, www.rense.com, che cita C. C. Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949)
Quello di Guernsey non fu l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. (Vedi E. Brown, "Waking Up on a Minnesota Bridge," www.webofdebt.com/articles/infrastructure-crisis.php, del 4 agosto 2007).
Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il paese era completamente, disperatamente in rovina. Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i paesi belligeranti.
Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nel paese. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’avvento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane.
Le casse dello stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame.Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale.A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale. La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali.
O almeno così sembrava.
Hitler e i Nazional Socialisti, che arrivarono al potere nel 1933, si opposero al cartello delle banche internazionali iniziando a stampare la propria moneta.
In questo presero esempio da Abraham Lincoln, che aveva finanziato la Guerra Civile Americana con banconote stampate dallo stato, che venivano chiamate “Greenbacks”.
Hitler iniziò il suo programma di credito nazionale elaborando un piano di lavori pubblici. I progetti destinati a essere finanziati comprendevano le infrastrutture contro gli allagamenti, la ristrutturazione di edifici pubblici e case private e la costruzione di nuovi edifici, strade, ponti, canali e strutture portuali. Il costo di tutti questi progetti fu fissato a un miliardo di unità della valuta nazionale. Un miliardo di biglietti di cambio non inflazionati, chiamati Certificati Lavorativi del Tesoro. Questa moneta stampata dal governo non aveva come riferimento l’oro, ma tutto ciò che possedeva un valore concreto. Essenzialmente si trattava di una ricevuta rilasciata in cambio del lavoro e delle opere che venivano consegnate al governo. Hitler diceva: “Per ogni marco che viene stampato, noi abbiamo richiesto l’equivalente di un marco di lavoro svolto o di beni prodotti”. I lavoratori spendevano poi i certificati in altri beni e servizi, creando lavoro per altre persone.
Nell’arco di due anni, il problema della disoccupazione era stato risolto e il paese si era rimesso in piedi. Possedeva una valuta solida e stabile, niente debito, niente inflazione, in un momento in cui milioni di persone negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali erano ancora senza lavoro e vivevano di assistenza. La Germania riuscì anche a ripristinare i suoi commerci con l’estero, nonostante le banche estere le negassero credito e dovesse fronteggiare un boicottaggio economico internazionale. Ci riuscì utilizzando il sistema del baratto: beni e servizi venivano scambiati direttamente con gli altri paesi, aggirando le banche internazionali. Questo sistema di scambio diretto avveniva senza creare debito né deficit commerciale. L’esperimento economico della Germania, proprio come quello di Lincoln, ebbe vita breve; ma lasciò alcuni durevoli monumenti al suo successo, come la famosa Autobahn, la prima rete del mondo di autostrade a larga estensione (1).
Di Hjalmar Schacht, che era all’epoca a capo della banca centrale tedesca, viene spesso citato un motto che riassume la versione tedesca del miracolo del “Greenback”. Un banchiere americano gli aveva detto: “Dottor Schacht, lei dovrebbe venire in America. Lì abbiamo un sacco di denaro ed è questo il vero modo di gestire un sistema bancario”. Schacht replicò: “Lei dovrebbe venire a Berlino. Lì non abbiamo denaro. E’ questo il vero modo di gestire un sistema bancario” (2).
Benché Hitler sia giustamente citato con infamia nei libri di storia, egli fu piuttosto popolare presso il popolo tedesco, almeno nei primi tempi. Stephen Zarlenga, in The Lost Science of Money, afferma che ciò era dovuto al fatto che egli salvò temporaneamente la Germania dalle teorie economiche inglesi. Le teorie secondo le quali il denaro deve essere scambiato sulla base delle riserve aurifere in possesso di un cartello di banche private piuttosto che stampato direttamente dal governo (3). Secondo il ricercatore canadese Henry Makow, questo fu probabilmente il motivo principale per cui Hitler doveva essere fermato; egli era riuscito a scavalcare i banchieri internazionali e a creare una propria moneta. Makow cita un interrogatorio del 1938 di C. G. Rakovsky, uno dei fondatori del bolscevismo sovietico e intimo di Trotzky, che finì sotto processo nell’URSS di Stalin. Secondo Rakovsky, l’ascesa di Hitler era stata in realtà finanziata dai banchieri internazionali, attraverso il loro agente Hjalmar Schacht, allo scopo di tenere sotto controllo Stalin, che aveva usurpato il potere al loro agente Trotzky. Ma Hitler era poi diventato una minaccia anche maggiore di quella rappresentata da Stalin quando aveva compiuto l’audace passo di iniziare a stampare moneta propria.
Rakovsky affermava:
“[Hitler] si era impadronito del privilegio di fabbricare il denaro, e non solo il denaro fisico, ma anche quello finanziario; si era impadronito dell’intoccabile meccanismo della falsificazione e lo aveva messo al lavoro per il bene dello stato... se questa situazione fosse arrivata a infettare anche altri stati... potete ben immaginarne le implicazioni controrivoluzionarie” (4).
L’economista Henry C. K. Liu ha scritto sull’incredibile trasformazione tedesca:
“I nazisti arrivarono al potere in Germania nel 1933, in un momento in cui l’economia era al collasso totale, con rovinosi obblighi di risarcimento postbellico e zero prospettive per il credito e gli investimenti stranieri. Eppure, attraverso una politica di sovranità monetaria indipendente e un programma di lavori pubblici che garantiva la piena occupazione, il Terzo Reich riuscì a trasformare una Germania in bancarotta, privata perfino di colonie da poter sfruttare, nell’economia più forte d’Europa, in soli quattro anni, ancor prima che iniziassero le spese per gli armamenti” (5).
In Billions for the Bankers, Debts for the People [Miliardi per le Banche, Debito per i Popoli], (1984), Sheldon Emry commenta:
“Dal 1935 in poi, la Germania iniziò a stampare una moneta libera dal debito e dagli interessi, ed è questo che spiega la sua travolgente ascesa dalla depressione alla condizione di potenza mondiale in soli 5 anni. La Germania finanziò il proprio governo e tutte le operazioni belliche, dal 1935 al 1945, senza aver bisogno di oro né di debito, e fu necessaria l’unione di tutto il mondo capitalista e comunista per distruggere il potere della Germania sull’Europa e riportare l’Europa sotto il tallone dei banchieri. Questa vicenda monetaria non compare oggi più neanche nei testi delle scuole pubbliche “.
UN ALTRO SGUARDO ALL’IPERINFLAZIONE DI WEIMAR
Nei testi moderni si parla della disastrosa inflazione che colpì nel 1923 la Repubblica di Weimar (nome con cui è conosciuta la repubblica che governò la Germania dal 1919 al 1933). La radicale svalutazione del marco tedesco è citata nei testi come esempio di ciò che può accadere quando ai governi viene conferito il potere incontrollato di stampare da soli la propria moneta. Questo è il motivo per cui viene citata, ma nel complesso mondo dell’economia le cose non sono come sembrano. La crisi finanziaria di Weimar ebbe inizio con gli impossibili obblighi di risarcimento imposti dal Trattato di Versailles. Schacht, che all’epoca era il responsabile della zecca della repubblica, si lamentava:
“Il Trattato di Versailles è un ingegnoso sistema di provvedimenti che hanno per fine la distruzione economica della Germania... Il Reich non è riuscito a trovare un sistema per tenersi a galla diverso dall’espediente inflazionistico di continuare a stampare banconote”.
Questo era ciò che egli dichiarava all’inizio. Ma Zarlenga scrive che Schacht, nel suo libro del 1967 The Magic of Money, decise “di tirar fuori la verità, scrivendo in lingua tedesca alcune notevoli rivelazioni che fanno a pezzi la “saggezza comune” propagandata dalla comunità finanziaria riguardo all’iperinflazione tedesca” (6). Schacht rivelò che era la Banca del Reich, posseduta da privati, e non il governo tedesco che pompava nuova valuta nell’economia. Come la Federal Reserve americana, la Banca del Reich agiva sì sotto la supervisione di ufficiali del governo, ma operava per fini di profitto privato. Ciò che trasformò l’inflazione della guerra in iperinflazione fu la speculazione degli investitori stranieri, che vendevano marchi a breve termine scommettendo sulla loro perdita di valore. Nel meccanismo finanziario conosciuto come vendita a breve termine, gli speculatori prendono in prestito qualcosa che non possiedono, la vendono e poi “coprono” le spese ricomprandola a prezzo inferiore. La speculazione sul marco tedesco fu resa possibile dal fatto che la Banca del Reich rendeva disponibili massicce quantità di denaro liquido per i prestiti, marchi che venivano creati dal nulla annotando entrate sui registri bancari e poi prestati ad interessi vantaggiosi. Quando la Banca del Reich non riuscì più a far fronte alla vorace richiesta di marchi, ad altre banche private fu permesso di crearli dal nulla e di prestarli, a loro volta, a interesse (7).
Secondo Schacht, quindi, non solo non fu il governo a provocare l’iperinflazione di Weimar, ma fu proprio il governo che la tenne sotto controllo. Alla Banca del Reich furono imposti severi regolamenti governativi e vennero prese immediate misure correttive per bloccare le speculazioni straniere, eliminando le possibilità di facile accesso ai prestiti del denaro fabbricato dalle banche. Hitler poi rimise in sesto il paese con i suoi Certificati del Tesoro, stampati dal governo su modello del Greenback americano.
Schacht disapprovava l’emissione di moneta da parte del governo e fu rimosso dal suo incarico alla Banca del Reich quando si rifiutò di sostenerlo (cosa che probabilmente lo salvò al Processo di Norimberga). Ma nelle sue memorie più tarde, egli dovette riconoscere che consentire al governo di stampare la moneta di cui aveva bisogno non aveva prodotto affatto l’inflazione prevista dalla teoria economica classica. Teorizzò che essa fosse dovuta al fatto che le fattorie erano ancora inoperose e la gente senza lavoro. In questo si trovò d’accordo con John Maynard Keynes: quando le risorse per incrementare la produzione furono disponibili, aggiungere liquidità all’economia non provocò affatto l’aumento dei prezzi; provocò invece la crescita di beni e di servizi. Offerta e domanda crebbero di pari passo, lasciando i prezzi inalterati.
Note:
1 - Matt Koehl, "The Good Society?", www.rense.com (13 gennaio 2005); Stephen Zarlenga, The Lost Science of Money (Valatie, New York: American Monetary Institute, 2002), pagine 590-600.
2 - John Weitz, Hitler's Banker (Inghilterra: Warner Books, 1999).
3 - S. Zarlenga, op. cit.
4 - Henry Makow, "Hitler Did Not Want War," www.savethemales.com (21 marzo 2004).
5 - Henry C. K. Liu, "Nazism and the German Economic Miracle," Asia Times (24 maggio 2005).
6 - Stephen Zarlenga, "'s 1923 Hyperinflation: A 'Private' Affair," Barnes Review (Luglio-Agosto 1999); David Kidd, "How Money Is Created in ," dkd.net/davekidd/politics/money.html (2001).
7 - Stephen Zarlenga, "'s 1923 Hyperinflation", op. cit.


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neuro64
00domenica 31 gennaio 2010 12:03
Cosa fece il presidente degli Stati Uniti Lincoln


La Storia narra che gli Stati Uniti d’America necessitavano di denaro per finanziare la guerra contro gli Stati Confederati ed i banchieri erano disposti a prestarli, ma con interessi esorbitanti, tra il 24 e il 36%. Il Presidente Lincoln si rese conto che ciò significava mandare il Nord in bancarotta, e chiese a un collega di sua fiducia (il Col. Taylor) di approfondire la materia e trovare una soluzione migliore. Lincoln finanziò la guerra stampando banconote garantite dal governo. Tali banconote USA a corso legale, o greenbacks, costituivano le ricevute per il lavoro e le merci prodotti negli Stati Uniti. Con esse si pagavano i soldati e i fornitori e venivano scambiate contro merci e servizi equivalenti forniti alla comunità. Risultato: i greenbacks aiutarono l’Unione non solo a vincere la guerra ma forse anche a metter le basi per un periodo di espansione economica senza precedenti.


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