ALLAN KARDEK
fautore delle religione spiritica diffusissima nel 1800 e diffusissima ancora oggi in decine di sfumature diverse assorbite dalla new age, spiritismo religione sponsorizzata dalla massoneria in varie e decine di assemblee mondiali con centinaia di rappresentanti di tutto il mondo... NDR
Che cos’è lo Spiritismo?
Lo Spiritismo presenta l’inapprezzabile vantaggio di soddisfare contemporaneamente la ragione e il sentimento. Finora queste due potenze dell’anima sono state in lotta ed in perpetuo conflitto.
La religione, facendo appello al sentimento ed allontanando la ragione, cade spesso nel fanatismo e nella confusione.
La scienza, procedendo in senso contrario, resta arida e impotente a governare i costumi.
Lo Spiritismo estende
la nozione della fraternità.
Stabilisce con fatti che essa non è solamente un puro concetto, ma una legge fondamentale della natura, una legge la cui azione si esercita
su tutti i campi dell’evoluzione umana, tanto dal punto di vista fisico che spirituale; nel visibile, come nell’invisibile.
Per la loro origine, e per i fini che sono loro assegnati, tutte le anime sono sorelle.
Con lo Spiritismo, tanto il cuore che la ragione hanno la loro parte.
Il cerchio degli affetti si estende; ci sentiamo sostenuti meglio nell’ora della prova, perché coloro che ci hanno amati durante la vita ci amano ancora al di là della tomba e ci aiutano a portare il fardello delle miserie terrene.
Non ci siamo separati da loro che in apparenza; in realtà gli umani e gli invisibili camminano spesso insieme nella vita delle gioie e delle lacrime, tra i successi ed i rovesci.
L’amore dei nostri cari ci ricopre, ci consola e ci riscalda; i terrori della morte hanno cessato di pesare sopra di noi.
Lo Spiritismo, usato in modo saggio, non è soltanto una sorgente profonda di insegnamento, ma è anche un mezzo di impulso morale.
Gli avvertimenti, i consigli degli spiriti, le loro descrizioni sulla vita del mondo dell’al di là influiscono sui nostri atti ed i nostri pensieri; essi portano ad una modificazione lenta del nostro carattere e della nostra maniera di vivere.
(Lèon Denis – Nel mondo invisibile – pp.96, 97)
Lo Spiritismo si presenta non come una religione, ma come una dottrina filosofica per proporre una teoria fondata concretamente sulla manifestazioni.
Esso non si impone, né esige una fede cieca.
Si propone come un candidato che dica: esaminate, confrontate e giudicate. Se trovate qualcosa di meglio di quanto io vi do, prendetelo. Esso non vi dice: “io vengo a scalzare i fondamenti della religione e a sostituirvi un culto nuovo, bensì: non mi rivolgo a color che credono e sono soddisfatti della loro fede, ma a coloro che disertano le vostre file per incredulità e che non avete saputo o potuto trattenere; io vengo a proporre loro, sulle verità che essi rifiutano, un interpretazione di natura che soddisfi la loro ragione e che gliela faccia accettare.
(Allan Kardec – Il mondo degli Spiriti – pp. 153)
Certe persone si fanno un idea molto falsa delle evocazioni: lo Spiritismo non ha alcun rapporto con la magia.
Perciò niente spiriti agli ordini degli uomini, niente mezzi per costringerveli, niente segni o formule cabalistiche, niente scoperte di tesori o di procedimenti per arricchirsi, niente miracoli o prodigi, niente divinazioni e apparizioni fantastiche, niente infine di tutto ciò che costituisce il fine e gli elementi essenziali della magia; non soltanto lo Spiritismo sconfessa queste cose, ma ne dimostra l’impossibilità e l’inefficacia.
Volerli assimilare è dimostrazione di ignoranza e di malafede e poiché i principi dello Spiritismo non hanno nulla di segreto, poiché sono formulati in termini chiari e senza equivoci, è impossibile che l’errore prevalga.
(Allan Kardec – Il cielo e l’inferno – pp.132)
La fede cieca è il peggiore di tutti i principi!
Credere con fervore a un qualunque Dogma quando la ragione si rifiuta di accettarlo come verità, significa fare atto di annullamento e privarsi volontariamente del più bello dei doni che il Creatore ha fatto. Significa rinunciare alla libertà di giudizio e al libero arbitrio che deve presiedere a tutte le cose, assieme alla giustizia e alla ragione.
(Allan Kardec – Il mondo degli Spiriti – pp.102)
Non soltanto lo Spiritismo è una consolazione, ma inoltre sviluppa l’intelligenza, distrugge ogni pensiero egoista, ogni traccia d’orgoglio e di avarizia, e ci mette in comunicazione con quelli che ci sono cari; prepara il progresso, un progresso immenso che pian piano distruggerà tutti gli abusi, le rivoluzioni e le guerre.
(Allan Kardec – Il mondo degli Spiriti – pp.167)
Per lo Spiritismo tutti gli uomini sono fratelli, qualunque sia la loro fede.
Se escludessimo qualcuno, non saremmo né spiritisti, né cristiani.
E' per tal ragione che comprendiamo nelle preghiere, nelle esortazioni o nelle nostre felicitazioni, secondo lo stato in cui si trovano ora, tutti gli spiriti ai quali la nostra assistenza può essere utile, che essi abbiano o meno condiviso la nostra fede quando erano in vita.
La conoscenza dello spiritismo non è indispensabile per la felicità futura, poiché esso non possiede il privilegio di formare degli eletti.
E’ un modo per arrivare più facilmente e in maniera più sicura alla meta, attraverso la fede ragionata che dà e la carità che ispira.
Esso illumina la via, e l’uomo non camminando più alla cieca, marcia con maggior sicurezza.
Tramite la sua conoscenza si comprende meglio il bene e il male, ed esso dà più forza per praticare l’uno ed evitare l’altro.
Per essere graditi a Dio è sufficiente osservare le sua leggi, cioè praticare la carità che le comprende tutte. Essa può essere esercitata da tutti.
Spogliarsi di tutti i vizi e di tutte le tendenze contrarie alla carità è dunque condizione essenziale per la salvezza.
(Allan Kardec – Il mondo degli Spiriti – pp.86, 87)
Quando i pregiudizi che assillano i nostri cervelli saranno svaniti, l’uomo comprenderà la bellezza serena e la maestà della morte.
E’ un errore credere che ci allontani da coloro che ci sono cari.
Grazie allo Spiritismo, abbiamo la consolazione di sapere che gli esseri amati che ci hanno preceduti nell’ Aldilà vegliano su di noi e ci guidano nella strada oscura dell’esistenza. Essi sono spesso accanto a noi, invisibili, pronti ad assisterci nell’angoscia, a soccorrerci nell’infelicità.
Questa certezza ci dà la calma dello spirito, la forza morale nella prova.
Le loro comunicazioni, i loro messaggi, ci addolciscono le amarezze del presente, le tristezze di una separazione che non è che apparente.
Gli insegnamenti degli Spiriti sviluppano le nostre conoscenze e i nostri sentimenti elevati; tendono a renderci migliori, più fiduciosi nell’avvenire, e nella bontà di Dio.
(Lèon Denis – Cristianesimo e Spiritismo – pp.221)
Attraverso la dottrina degli Spiriti, l’uomo comprende infine lo scopo dell’esistenza e vede in essa un mezzo per educarsi o per riparare.
Cessa di maledire il destino e di accusare Dio; si trova liberato sia dagli incubi del nulla e dell’inferno, sia dall’illusione di un paradiso ozioso.
La vita futura non è più per lui una beta e inutile contemplazione, l’eterna immobilità degli eletti, o il supplizio senza fine dei dannati.
E’ l’evoluzione graduale, dopo il cerchio delle prove e delle trasmigrazioni, il cerchio della felicità; è sempre la via attiva, la conquista, mediante il lavoro, di una somma crescente di scienza, di potenza e di virtù, è una partecipazione progressiva all’opera divina, sottoforma di svariate missioni, missioni di dedizione e di insegnamento, al servizio dell’umanità.
(Lèon Denis – Cristianesimo e Spiritismo – pp.223)
Lo Spiritismo non ammette i miracoli nel senso teologico del termine dato che nulla si compie al di fuori delle leggi della natura. Alcuni fatti, dati per autentici, sono stati reputati miracolosi solo perché se ne ignoravano le cause naturali.
Il carattere del miracolo è di essere eccezionale ed insolito; quando un fatto avviene spontaneamente o facoltativamente vuol dire che è sottomesso a una legge e dunque non è più un miracolo.
(Allan Kardec – Opere postume – pp.348)
La dottrina spiritica è anche il più forte elemento moralizzatore, in quanto si rivolge al tempo stesso al cuore, all’intelligenza e all’interesse personale rettamente inteso.
(Allan Kardec – Opere postume – pp.348)
CIO’ CHE INSEGNA LO SPIRITISMO:
Lo Spiritismo, per la ferma credenza che sviluppa, esercita una potente azione sulla morale dell’uomo.
Lo conduce al bene, lo consola nelle afflizioni, gli dà la forza ed il coraggio nelle prove della vita, e lo distoglie dal pensiero del suicidio.
Rettifica tutte le false idee sviluppatesi sull’avvenire dell’anima, sul paradiso, l’inferno, le pene e le ricompense.
Distrugge radicalmente: la credenza cieca nei Dogmi, nella gerarchia ecclesiastica, nell’ infallibilità del Papa, nelle pene eterne, nell’anatema, e in tutte le forme esteriori di culto, nelle santificazioni e beatificazioni
(in quanto è esclusivamente Dio che può giudicare), restituendo all’individuo il suo diritto di nascita, che è il libero arbitrio; la capacità di ragionare di per se stesso senza aver bisogno di intermediari, poiché ognuno di noi è già in grado di distinguere ciò che è bene e ciò che è male.
Lo Spiritismo non si impone a nessuno, vuol essere accettato liberamente, e per convinzione personale, inoltre combatte il principio della Fede cieca, in quanto può imporre all’uomo l’abdicazione e il rifiuto del proprio giudizio, causando così il fanatismo.
Lo Spiritismo proclama la libertà di coscienza come diritto personale e la vuole per i propri adepti, così come per tutti.
Lo Spiritismo non si muove nell’ombra, i suoi principi sono formulati in maniera chiara, precisa e senza ambiguità; inoltre distrugge totalmente l’orgoglio, l’arroganza, l’egoismo, l’avarizia, la prepotenza, la vanità, la superbia, la gelosia, l’invidia, l’avidità, l’amor proprio e la paura della morte fisica.
Vi saluta con immenso affetto lo Spirito di ordine elevatissimo di prima e unica classe Gesù Cristo, che anche lui, come tutti noi, poveri mortali, secondo le leggi di Dio che non privilegiano nessuno, ha trascorso su questo e altri mondi ben quarantadue reincarnazioni.
Chiarimenti sul pregiudizio dell’esistenza del Diavolo:
Il pregiudizio più grande che abbiamo ricevuto in eredità dalla nascita, tramite gli insegnamenti religiosi e le superstizioni culturali, è l’esistenza del Diavolo. Questa figura infatti è stata usata per secoli come freno inibitore alla spinta verso il progresso razionale e sociale, incatenando, da una parte l’uomo comune nella paura di pensare, affermare o agire contro ogni dettame impartito, e allo stesso tempo di concepire questo Demone della stessa potenza di Dio, capace di tentarci in ogni istante, con ogni mezzo per giungere alla nostra dannazione eterna.
Grazie a questo, coloro che in passato ne hanno sostenuto l’esistenza con forza, ne hanno ricavato un immenso potere di vita e di morte, di legislazione e sfruttamento sul popolo, vivendo nel lusso più sfrenato, sentendosi, in più, al riparo da qualunque critica, per lo stesso motivo.
Per chiarificare e gettare giusta luce su questo argomento, suggeriamo di andare a leggere, sotto la sezione “Aldilà”, la scala spiritica, ed in particolar modo quella sugli spiriti imperfetti che sono, in fine, i veri diavoli.
Riportiamo, in originale, il seguente messaggio ultraterreno, dettato dallo spirito elevatissimo di Gesù Cristo di Nazareth:
“Le religioni hanno inventato il Diavolo esclusivamente per: DOMINARE, IMPAURIRE, SOGGIOGARE.
Hanno fatto impazzire intere contrade, messi al rogo innocenti, diviso le famiglie, carcerati a vita i medium.”
www.spiritismoclassico.it/home.htm