Lo afferma Romano Amodeo, contraddicendo Lovoisier e il DIVENIRE creduto poi da tutti.
Romano Amodeo infatti afferma e dimostra che:
“Tutto è e nulla si crea, distrugge e trasforma”.
Antoine Lavoisier, autore del famoso assunto “Niente si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma”, è contraddetto da Romano Amodeo, che ha rifondato, nel 1998, l'antica Scuola Eleatica sorta 5 secoli avanti Cristo a Elea, la quale sosteneva che la verità fondamentale di tutte le cose fosse il loro perenne essere e non l'apparente e mutevole loro divenire.
Romano Amodeo arriva a queste stesse conclusioni ricalcando il percorso conoscitivo della scienza fondata sull'esperienza diretta, quando dal Particolare si risale al Generale.
Da questa prassi si evince una realtà totale in moto nel tempo che è complessa, giacché poggiata su tutte le possibili contrapposizioni; ciò a causa del 3° principio fondamentale della Legge Dinamica, che scinde ogni possibile dinamica in una coppia di azioni assolutamente uguali nella comune base (N) e contrarie nel loro potenziale verso (+1 e -1).
Le loro interazioni determinano un TUTTUNO o come il prodotto tra gli opposti dsato da N×N^-1 = 1, o come la divisione tra gli uguali dato da N/N = 1.
Il TUTTUNO in questione è dato dalla realtà totale del nostro Universo e la verità in base alla quale in esso “Tutto è” (conservando per sempre il suo “essere”) è rivelata dal 1° Principio della Legge Dinamica. In base ad esso, ogni sistema totale (o chiuso) resta dinamicamente e per sempre inalterato, conservando perennemente lo stato della sua massa, ossia non accelerandolo mai nel suo insieme, né in negativo, né in positivo.
Poiché, per il 2° principio della Legge Dinamica (“F = m a”), l'accelerazione “m a” di una massa rivela l'azione di una forza F, un sistema chiuso, come l'Universo, che non può manifestare mai una accelerazione della sua massa totale, non ha forze esterne ad esso, che possano mutarla e dunque esso esiste in ASSOLUTO, non avendo nulla che possa essere “oltre” il suo TUTTO.
Viceversa, all'interno di questo ASSOLUTO, il suo RELATIVO è dato da tutte le unità interne che, agendo liberamente nell'interno del sistema chiuso, per l'accennato 1° Principio non possono mutarne lo stato dinamico generale, ma possono dividere sempre il suo TUTTO in due azioni relative uguali e contrarie espresse dalle Forze descritte dal 2° Principio. Da ciò deriva il 3° Principio Fondamentale della Legge Dinamica, che regola esattamente ogni parte interna e relativa alla totale conservazione della massa del suo Sistema Assoluto, attraverso il generarsi di due forze assolutamente uguali e contrarie nella loro azione.
Allora sembrerà che l'unità relativa al dettaglio abbia una forza IN ATTO tale da generare l'accelerazione della massa, ma questa esiste solo come la corrispondente azione uguale e contraria.
In conclusione - afferma Romano Amodeo - se è vero che niente si fa e niente si distrugge nella totalità dell'Universo, sembrerà che ogni cosa al suo interno, che abbia una possibile unità relativa, si trasformi, ma ciò sembrerà accadere solo a causa dell'estrapolazione dell'Unità Relativa dall'Unità del TUTTO. L'uguaglianza di “+1” al “TUTTO -1”, sbilancia internamente lo zero (dell'accelerazione della massa) dato da +1 -1, tanto che la forza di +1 sia determinata dal -1 riferito al TUTTO come una sua apparente “devoluzione” o ritorno al suo “supposto passato”.
Pertanto ogni variazione dell'essere (giudicata nel positivo dell'esistenza nel tempo dell'Universo in cui noi viviamo) appare un mutamento solo attraverso il mutamento uguale e contrario che lo annulla nella sua totalità, tanto che nulla si trasforma, anche nel dettaglio, avendo noi due trasformazioni uguali e contrarie, messe in perfetta relazione unitaria tra loro, e non avendone mai una sola, quella sola che appare nella dinamica unilaterale della nostra apparente “realtà”.