Alle amministrative boom del partito
del candidato xenofobo Gert Wilder.
Che ora punta al governo nazionale
BRUXELLES
Le elezioni locali «più nazionali» mai tenute in Olanda hanno portato a un risultato significativo anche se pronosticato e talvolta anche temuto. Il partito della Libertà (Pvv) dello xenofobo e anti-islam Gert Wilder è il vincitore delle elezioni piazzandosi al terzo posto, in netta risalita dal quinto, e in grado di insidiare a due grandi partiti olandesi.
L'ultradestra del Pvv ha ottenuto è arrivato in testa alle amministrative ad Almere, città di circa 190mila abitanti e secondo all’Aia. I due principali partiti dell’ex coalizione governativa del Primo ministro Jan Peter Balkenende hanno invece fatto registrare una flessione rispetto alle amministrative del 2006, secondo i risultati parziali. Il Pvv, di cui uno dei cardini del suo programma è «la lotta contro l’islamizzazione dei Paesi Bassi», ha ottenuto il 21,6% dei voti ad Almere, la sola città insieme a l’Aia dove presentava dei candidati per la sua prima partecipazione a delle elezioni locali.
In questa città-dormitorio di circa 190.000 abitanti, ad est di Amsterdam, il Pvv aveva conseguito il 27,14% dei suffragi alle elezioni europee del giugno 2009, distaccando di netto gli altri partiti: il partito laburista (PvdA) era arrivato secondo con solo il 12,74% dei voti. A livello nazionale e con il 93% delle schede scrutinate, il PvdA dell’ex ministro delle Finanze Wouter Bos, largamente in testa nel 2006, perde più di 6 punti, attestandosi sul 16% dei suffragi, contro il 23,45%. Il partito cristiano-democratico (Cda) di Balkenende, principale formazione dell’ex coalizione, che aveva ottenuto il 16,83% dei voti alle amministrative del 2006, perde circa 2 punti. «Avremmo preferito vedere migliori risultati», ha ammesso Balkenende riconoscendo che la caduta del suo governo il 20 febbraio ha giocato «un ruolo importante».
A tre mesi dal voto anticipato, il Pvv supera o tallona nei sondaggi il Cda, alla testa della dimissionaria coalizione di centro-sinistra rimasta vittima dei dissensi interni su un eventuale prolungamento della missione dei Paesi Bassi in Afghanistan, auspicata dalla Nato. «Ciò che è possible a l’Aia e Almere è possibile in tutto il Paese. È un trampolino per la nostra vittoria», ha affermato da parte sua Wilders, il cui partito ad Almere vince 9 seggi su 39. A L’Aia, sede del governo, il Pvv, fondato nel 2006, è arrivato in seconda posizione, dietro al PvdA che resta il primo partito. Conta ormai 8 seggi contro i 10 per il PvdA. Il partito di Wilders, 46 anni, aveva ottenuto il 16,7% dei voti alle europee della primavera scorsa, arrivando secondo dietro il Cda di Balkenende e facendo il suo ingresso per la prima volta nell’emiciclo di Strasburgo. Conta 9 seggi sui 150 della camera bassa del Parlamento olandese.
Secondo un sondaggio realizzato ieri all’uscita dai seggi dall’istituto Synovate per la televisione pubblica e l’agenzia di stampa Anp, se ieri si fosse votato per le legislative, il Pvv sarebbe arrivato in terza posizione con 24 seggi contro gli attuali 9. Il Cda di Balkenende resterebbe il primo partito con 29 seggi ma perdendone 12. Il Partito laburista otterrebbe 27 seggi contro gli attuali 33. I risultati definitivi a livello nazionale dello scrutinio ancora non sono stati resi noti. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 53,3%, in calo rispetto al 2006 (58,56%), sempre secondo i risultati parziali. Alle europee il partito di Wilders era già diventato il secondo partito olandese ottenendo il 16,6% dei suffragi e piazzandosi dopo i cristiano democratici (Cda) del premier, in carica solo per gli affari correnti fino alle elezioni politiche anticipate il 9 giugno.
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