Ratzinger riforma la messa. Basta con l’ostia sulla mano

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hhh.
00venerdì 22 gennaio 2010 21:09
Roma. Il documento è stato consegnato nelle mani di Benedetto XVI la mattina del 4 aprile scorso dal cardinale spagnolo Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino. È l’esito di una votazione riservata, avvenuta il 12 marzo, nel corso della riunione «plenaria» del dicastero che si occupa di liturgia e rappresenta il primo passo concreto verso quella «riforma della riforma» più volte auspicata da Papa Ratzinger. Quasi all’unanimità i cardinali e vescovi membri della Congregazione hanno votato in favore di una maggiore sacralità del rito, di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica, di un recupero della lingua latina nella celebrazione e del rifacimento delle parti introduttive del messale per porre un freno ad abusi, sperimentazioni selvagge e inopportune creatività. Si sono anche detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la comunione secondo le norme non è sulla mano, ma in bocca. C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli episcopati, di distribuire l’ostia anche sul palmo della mano, ma questo deve rimanere un fatto straordinario. Il «ministro della liturgia» di Papa Ratzinger, Cañizares, sta anche facendo studiare la possibilità di recuperare l’orientamento verso Oriente del celebrante almeno al momento della consacrazione eucaristica, come accadeva di prassi prima della riforma, quando sia i fedeli che il prete guardavano verso la Croce e il sacerdote dava dunque le spalle all’assemblea.
Chi conosce il cardinale Cañizares, soprannominato «il piccolo Ratzinger» prima del suo trasferimento a Roma, sa che è intenzionato a portare avanti con decisione il progetto, a partire proprio da quanto stabilito dal Concilio Vaticano II nella costituzione liturgica Sacrosanctum Concilium, che è stata in realtà superata dalla riforma post-conciliare entrata in vigore alla fine degli anni Sessanta. Il porporato, intervistato dal mensile 30Giorni, nei mesi scorsi aveva detto a questo proposito: «A volte si è cambiato per il semplice gusto di cambiare rispetto a un passato percepito come tutto negativo e superato. A volte si è concepita la riforma come una rottura e non come uno sviluppo organico della Tradizione».
Per questo le «propositiones» votate dai cardinali e vescovi alla plenaria di marzo prevedono un ritorno al senso del sacro e all’adorazione, ma anche un recupero delle celebrazioni in latino nelle diocesi, almeno durante le principali solennità, così come la pubblicazione di messali bilingui - una richiesta, questa fatta a suo tempo da Paolo VI - con il testo latino a fronte.
Le proposte della Congregazione che Cañizares ha portato al Papa, ottenendone l’approvazione, sono perfettamente in linea con l’idea più volte espressa da Jopseph Ratzinger quando ancora era cardinale, come attestano i brani inediti sulla liturgia anticipati ieri dal Giornale, che saranno pubblicati nel libro Davanti al Protagonista (Cantagalli), presentato in anteprima al Meeting di Rimini. Con un nota bene significativa: per l’attuazione della «riforma della riforma» ci vorranno molti anni. Il Papa è convinto che non serva a nulla fare passi affrettati, né calare semplicemente direttive dall’alto, con il rischio che poi rimangano lettera morta. Lo stile di Ratzinger è quello del confronto e soprattutto dell’esempio. Come dimostra il fatto che, da più di un anno, chiunque vada a fare la comunione dal Papa, si deve genuflettere sull’inginocchiatoio appositamente preparato dai cerimonieri.

(Fonte: Il Giornale 22 agosto 2009)

blog.messainlatino.it/2009/08/ratzinger-riforma-la-messa-basta-...
Ghergon
00sabato 23 gennaio 2010 19:53
Buona notizia, spero si continui così...
(Marcello86)
00domenica 24 gennaio 2010 16:30
penso che sia per non laasciare che le ostie consacrate venghino usate
per messe nere e altre rituali satanici...
hhh.
00domenica 24 gennaio 2010 17:39
Re: penso che sia per non laasciare che le ostie consacrate venghino usate
(Marcello86), 24/01/2010 16:30:

per messe nere e altre rituali satanici...




non e' questo il problema,i cattolici hanno sempre creduto che nell'ostia ogni domenica si incarna il corpo di cristo che nutre l'anima,il fedele non ha le mani consacrate per prendere l'ostia ma solo il sacerdote ,quindi la chiesa ha sempre insegnato di prendere l'ostia direttamente in bocca,dopo il concilio Vaticano II e dopo il cambio della messa, molti preti relativisti e con gran piacere della massoneria hanno incominciato a fare perdere questo significato eucaristico ,adesso il papa con grande dispiacere di relativisti e massoni ,vuole correggere tutto questo,piano piano.

hhh.
00domenica 24 gennaio 2010 17:40
Re:
Ghergon, 23/01/2010 19:53:

Buona notizia, spero si continui così...




quoto ,inutile dirti che queste intenzioni sono state criticate a destra e sinistra [SM=g27834]
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