Romano Amodeo è "anche" il PIETRO-ROMANO o PIETRO II, n. 112 della profezia dei papi di San Malachia?

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amoram
00sabato 2 maggio 2009 17:56
È un saronnese il “Pietro Romano o Pietro II, n. 112” della profezia che lo colloca alla fine di tutti i papi di Roma?
Il motto latino che lo identifica è “Petrus Romanus vel Petrus II” n. 112, per cui le indicazioni sono due: Pietro Romano oppure Pietro n. 2, n. 112. Egli porterebbe, secondo la profezia di San Malachìa, alla fine del primato di Roma e al Giudizio Universale.

Bene, a Saronno c’è un personaggio già celebrato come “il Profeta di Cassina Ferrara”.
Egli digiunò 57 giorni sotto Papa Giovanni Paolo II e 55 sotto Benedetto XVI, giorni di grande sua penitenza, riferiti a Pietro n. 2 e n. 112, come esattamente è profetizzato con “vel Petrus II, n. 112”.

In quanto al “Pietro Romano”, il saronnese si chiama esattamente Romano nel primo nome, che viene “cristianamente” collocato per ultimo (come ordinò Gesù dicendo che i primi devono mettersi nel posto ultimo e servire tutti).
In quanto al PTR (le consonanti di PieTRo) esse sono esattamente le prime cifre dei tre soli nomi, di Romano (“Paolo Torquato Romano”), comincianti per consonante: (come si usa nei Codici Fiscali), ma a cominciare non dal primo (messo “cristianamente” per ultimo) ma da Paolo.
Ciò con una ragione “cristianamente altrettanto valida"; infatti Romano è nato il 25 gennaio (celebrazione “cristiana” della Conversione di San Paolo). Così egli è nato assieme al nome Romano “Paulus” (significante “piccolino”), che il cittadino Romano Saulo di Tarso volle poi assumere dopo che incontrò Gesù (dal nome Romano “Iesus”), apparsogli in una luce abbagliante che lo sbalzò dal cavallo.
Come, dopo le consonanti, il C.F. assume la prima vocale, così in “ROmano Antonio Anna Paolo Torquato” (nome intero del saronnese), dopo l’ordine “cristiano” PTR (“cristianamente” cominciante con Paolo) va inserita la O, prima vocale di ROmano.
Abbiamo in tal modo esattamente un PTRO ROMANO conforme a tutti i requisiti “cristiani”).
In essa manca solo la sillaba iniziale IE del nome Romano “IEsus”, riguardante l’acronimo (le iniziali) non solo del Romano “Iesus”, ma anche del nome Emanuele che era l'atteso nome del Messia.

Pertanto PTRO Romano, che non comprende IE, trascenderebbe così, nel nome Romano, solo il DUO Padre/Spirito santo, mentre il nome intero P(ie)TRO ROMANO comprenderebbe anche il Figlio (sempre nel nome Romano di Iesus riferito all’atteso Emanuele).

Ebbene i giornali saronnesi titolarono in prima pagina, nel 2003, “SONO IL MESSIA”, riportando l’affermazione che questo Romano Amodeo aveva scritto in una lettera riservata inviata al Sindaco di Cogliate e fatta espressamente protocollare in Comune, affinché restasse nella memoria.
Gia in precedenza, il 20-10-2002, egli aveva dichiarato all’esterrefatto Monsignor Centemeri (in quel tempo Decano di Saronno):
“Chi aspettate venga infine nel Credo è venuto in incognito, in me. Io ho compiuto le opere attese da Gesù, quando sarebbe tornato nella Gloria del Padre. Infatti io ho VINTO LA MORTE ed emesso il GIUDIZIO UNIVERSALE attesi alla pienezza del tempo attraverso il ritorno di Gesù nella Gloria del Padre”.
Pertanto la Profezia di San Malachìa che attende il Giudizio Universale con la venuta di Pietro Romano o Pietro 2, n. 112, sembrerebbe attendere proprio quanto il Saronnese dichiarò di aver compiuto, pubblicamente, nel Convegno che organizzò a Saronno esattamente il 24-10-1999, al “completamento del tempo”.
Secondo lui questa data davvero indica, nel giorno 24, il compimento delle sue 24 ore, nel mese 10 il compimento del ciclo numerico e nel 1999 l’anno del compimento dell’atteso “mille e non più mille”.
In quel giorno ci fu – come segno trascendente - il TRASPORTO DELLA CROCE per le vie di Saronno (che virtualmente passò dalle spalle del Cristo alle sue perché – pur essendo stato benedetto apostolicamente 2 volte dal Papa per l’aiuto ricevuto e che gli attestò per iscritto – fu invece mortificato dalla Chiesa locale. Essa – invitata al Convegno che attuava l'Enciclica "Fides et Ratio" del Papa (del 14-9-1998), non solo non venne – ma lo biasimò con forza e fu tutta al seguito della croce di legno!

Come P(ie)TRO ROMANO "VINSE LA MORTE"?
Egli dice di averlo fatto con questa “verità del Cristo”: la vita che vediamo in moto materiale verso la morte è solo la reazione apparente - uguale e contraria - alla vera azione: dello Spirito che viene dall’alto della morte, come Gesù spiegò a Nicodemo (Gv. 3).
Gesù gli rivelò che, per entrare nel regno dei cieli, occorreva prima vedere in modo reale la discesa spirituale dall’alto (che è la discesa che oggi già è in atto, ma che semplicemente non la si vede, essendo l'invisibile causa).

Quale fu il "GIUDIZIO UNIVERSALE" emesso alla pienezza del tempo?
Pietro Romano dice di averlo espresso avvalorando il Primo Comandamento: “Io sono il solo Creatore che fa il mondo”.
L’uomo avrebbe solo la colpa di una volontà fattiva, ma assolutamente priva di ogni capacità fattiva, se questo "fare" non è stato deciso da Dio.
Così – egli afferma - se il Figlio perdonò i peccati, il Padre in lui li annienta, e attraverso LA VERITA' espressa dallo Spirito santo della Verità.
Alla luce di questa VERITA', la vita reale servirebbe affinché ogni anima (di Dio) liberamente eleggesse (alla fine di una vita VAI-e-VIENI) il Dio della sua salvezza assoluta da quel suo relativo.
In tal modo (singolarmente decentrata in ogni possibile relativo) l’anima del DIO ASSOLUTO salverebbe tutto, da ogni possibile relativo, e sarebbe il modo reale - nel relativo - usato da Dio, per attuare la SALVEZZA IN ASSOLUTO, di tutta la creazione!.
Un Giudizio Universale migliore di questo non potrebbe esservi!
L'attuale Giudizio atteso (di un Dio che caricherebbe responsabilità non sapute gestire, da cui poi verrebbe una condanna eterna per questa anima incapace e cattiva, per cui si attenderebbe un GIUDIZIO di Premio e di Condanna), apparterrebbe solo alla vera incapacità dell'uomo di perdonare TUTTO.
Questa ETERNA ATTESA CONDANNA (per i malvagi) è tanto improbabile ed è tanto improponibile che quel Dio, che ci indica e comanda di perdonare a tutti ogni torto verso noi, Egli per primo poi NON PERDONEREBBE i torti verso di lui!
La VERITA'di Dio, dunque, alla fine del tempo è venuta,ma solo ad emettere il solo possibile giudizio che SALVA TUTTA LA CREAZIONE DI DIO!

Pietro Romano, o Pietro n. 2, n. 112, non sarebbe pertanto l’ultimo papa, ma solo la ragione stessa della fine del papato.
Pietro (nel cap. 21 del Vangelo di Giovanni, che chiude i 4 Vangeli) fu per tre volte invitato ad aver "cura personale delle pecorelle, se egli amava Gesù più di questi...”, ma i “Pietro della vecchiaia” (gli ultimi papi) avrebbero fatto come fu profetizzato da Gesù a Pietro (sempre nel capitolo 21, al versetto 18):
"In verità, in verità ti dico: quand’eri giovane, ti annodavi da te la cintura e andavi dove volevi. Ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti annoderà la cintura e ti condurrà dove tu non vuoi».
É accaduto veramente che il nostro “candidato” a Pietro Romano, abbia nel 2005 fatto pervenire in Vaticano (tramite il giornale IL CENTRO di Pescara) tre sue lettere firmate “la pecorella smarrita” ed indirizzate al papa. Esse dicevano:
“Sono la pecorella smarrita che necessita d’essere accolta dal Buon Pastore perché, dispersa, veramente non mangia più e rischia di morire, come questo giornale sta verificando”.
Ma questo “Buon Pastore” – non seguendo il triplice finale ordine di Gesù – aveva affidato le pecorelle “ad un altro”, e questo altro – da “mercenario” - si era in tutto disinteressato della sua sorte, non rispondendo nemmeno al giornale! Nemmeno per dire: “si rivolga ad un sacerdote, perché il Papa non può occuparsi di TUTTI”.
Gesù invece ordinava: “chi vuol essere il primo si metta all’ultimo posto e serva TUTTI!”.
Così Dio – venuto in incognito in questo Paulus (un “piccolino”) – è stato "mandato al diavolo” da “un altro”... Da uno di quei “mercenari” che non rispettano le pecorelle, mentre "il VERO Buon Pastore è chi le conosce, le ama e le chiama tutte per nome, ad una ad una”.
Se dobbiamo credere al Vangelo – afferma Romano Amodeo – in esso Gesù Cristo stesso rivela espressamente che: “tutto quello che avrete fatto ad uno dei miei piccolini l’avrete fatto a me!”. Quando spiega il Giudizio Universale rivela che perfino chi è andato a trovare un carcerato (dunque un dichiarato "colpevole") è andato a far visita a Dio!. Pertanto non dobbiamo sottovalutare una CATTIVERIA, quando è fatta ad uno che sembra NON CONTARE NULLA! Non dobbiamo perché essa è ancora più grave di quella fatta ad un uomo importante, che può difendersi. Un VATICANO che tiene fuori una "dichiarata pecorella che invoca l'accoglienza del Buon Pastore", altrimenti muore di fame, e che è trascurata perchè NON CONTA NULLA, compie il peccato più grave possibile contro DIO STESSO. Tutti voi comprendereste la gravità se una Madre Teresa fosse stata trattata in questo modo, o un Capo di Stato. Ebbene, per Gesù, un Paulus, un "insignificante nessuno" che è maltrattato in questo modo ed è condannato a MORIRE (nel massimo disprezzo della sua NULLITA') è il segno concreto di una COLPA così grande che PIETRO non è più degno di essere il PRIMO, perché affidò a "simili mercenari" la cura delle pecorelle che Gesù aveva affidato a lui PER TRE VOLTE ( se Pietro lo amava più che di questi, i "mercenari") dopo le tre dichiarazioni di Simone "Sì, ti amo!"; l'ultima delle quali fu persino "risentita": "Signore, tu sai tutto! Tu sai che io ti amo!".
Sì, Simone lo amava, ma Wojtila e Ratzingher (Pietri della vecchiaia) non lo avrebbero amato, perché avrebbero messo LUI - LUI presente nelle SUE PECORELLE - in mano a "mercenari",affinché essi mercenari si occupassero degli ULTIMI... giacché loro dovevano occuparsi dei PRIMI: "solo dei Capi degli altri armenti, o delle moltitudini... insomma dei primi e non degli ultimi!"
I due citati Pietro - non riconoscendo più IL VERO PRIMO: DIO, in un ultimo - lo avrebbero messo in "altre mani" ed avrebbero con ciò aggiunto DUE nuove CONDANNE A MORTE a quella data al Figlio dal SOMMO SACERDOTE CAIFA.
Il Dio UNO e TRINO, si sarebbe ripresentato IN UN ULTIMO, riconosciuto dal cristiano codice fiscale P(ie)TRO ROMANO, per patire 112 giorni di condanna a morte per fame, da due Pietro!

Tutti i papi della profezia di San Malacìa sono riconoscibili da indizi SCARNI. "Pastore e Marinaio" è Giovanni XXIII che fu pastore da bimbo e Patriarca di Venezia (già Repubblica Marinara"). "Fiore dei Fiori" (il giglio) fu Paolo VI, arcivescovo di Milano il cui stemma comprende un giglio, e che incluse tre gigli nel suo stemma pontificio. "Sull'età media della luna" fu Giovanni Paolo I, il cui papato durò circa il tempo medio di una luna. "Sull'eclissi di Sole" fu Giovanni Paolo II, nato durante una eclissi di sole e sepolto nel dì di una eclissi solare. Infine "Sulla Gloria dell'Ulivo" il Benedetto XVI, dei Benedettini-Olivetani.
Ciascuno dei papi è riconoscibile da un solo elemento!
Ma "Pietro Romano oppure Pietro II n. 112" ha in PTRO ROMANO l'acronimo dei nomi stessi Paolo Torquato e Ro di Romano, mentre la seconda definizione "vel Petrus II, n. 112" descrive, ai sensi della conclusione dei 4 Vangeli, il PERCHE' i Pietro della vecchiaia "avrebbero steso le braccia": un altro li avrebbe portato dove mai avrebbero voluto (a decretare l'uccisione DIO per 112 giorni continuativi) a causa della loro TRIPLICE disobbedienza ad un incarico esclusivo e preciso datogli da Gesù "se egli lo amava più di questi..."
Pertanto questa persona, che nel sito www.ordinespiritosanto.com veramente dimostra (nel link: TUTOR TEST) la presenza di una marea di indizi (tutti i possibili) sul fatto che il DIO ATTESO ALLA FINE si sia presentato proprio in lui, giudicato "piccolo e insignificante", a Vincere la morte, esprimere il Giudizio Universale e a salvare il mondo dalla fame, con la sua condanna a morte per fame , sembra ANCHE essere, con una PRECISIONE SENZA PRECEDENTI, il Pietro finale coevo degli ultimi Pietro e prima del Giudizio Universale, rivelato da lui a Saronno il giorno del TRASPORTO DELLA CROCE. [SM=x268946] [SM=x268946] [SM=x268946]

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