Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

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amoram
00giovedì 1 febbraio 2007 17:40
Come da www.ordinespiritosanto.com, il giorno 07-07-007 ci sarà la CONVERSIONE DELLA RUSSIA annunciata a Fatima e riguarderà la resurrezione dalla Morte, 33 giorni dopo, del personaggio in questione: personaggio che di fatto è anche il Rosario, per essere RO-SAR-IO l'IO relativo a R., il RO(mano) di SA(lerno) e SAR(onno) adottato a figlio della Madonna con un miracolo annunciato il 4 giugno 1940 e realizzato l'ora dopo.
Risorgerà lo stesso giorno in cui, un secolo esatto prima, suo padre Luigi AMODEO nacque a Milano e sua nonna RUSSO Maria (senza "o Mar", nè "Amor", dunque la Russ...ia) si convertì all'amore e sposò il suo violentatore, da cui ebbe ROSA (il principio del Rosario) il giorno 14-9-1907, nel giorno della Esaltazione della Santa CRoce, celebrato dalla Chiesa e riferito espressamente alla Russ..ia sua madre!
Conversione della Russ...ia e Rosa vedono l'affiliazione attuale del RIO, esattamente 100 anni dopo, e il 7-7-007 Dio dimostrerà clamorosamente a tutti di essere ritornato al mondo, e che Padre e Figlio fan parte della stessa vita per il santo Spirito della divina trascendenza.
amoram
00sabato 10 febbraio 2007 10:12
Re:

Scritto da: amoram 01/02/2007 17.40
Come da www.ordinespiritosanto.com, il giorno 07-07-007 ci sarà la CONVERSIONE DELLA RUSSIA annunciata a Fatima e riguarderà la resurrezione dalla Morte, 33 giorni dopo, del personaggio in questione: personaggio che di fatto è anche il Rosario, per essere RO-SAR-IO l'IO relativo a R., il RO(mano) di SA(lerno) e SAR(onno) adottato a figlio della Madonna con un miracolo annunciato il 4 giugno 1940 e realizzato l'ora dopo.
Risorgerà lo stesso giorno in cui, un secolo esatto prima, suo padre Luigi AMODEO nacque a Milano e sua nonna RUSSO Maria (senza "o Mar", nè "Amor", dunque la Russ...ia) si convertì all'amore e sposò il suo violentatore, da cui ebbe ROSA (il principio del Rosario) il giorno 14-9-1907, nel giorno della Esaltazione della Santa CRoce, celebrato dalla Chiesa e riferito espressamente alla Russ..ia sua madre!
Conversione della Russ...ia e Rosa vedono l'affiliazione attuale del RIO, esattamente 100 anni dopo, e il 7-7-007 Dio dimostrerà clamorosamente a tutti di essere ritornato al mondo, e che Padre e Figlio fan parte della stessa vita per il santo Spirito della divina trascendenza.



Poiché il 24 febbraio prossimo saranno esattamente 100 giorni alla morte di questo "profeta", e poiché egli è nel segno di un 2, di un duplicato di ogni profeta apparso al mondo, tutti presenti in uno solo, dal 22 febbraio al 26 (2 giorni prima del 24 come il rilancio 100+2=102 e dopo come l'assetto 100 -2 = 98) ci saranno segni premonitori di questa morte così essenziale, riguardante un Importante Italiano, che è uno e vale per 3, essendo un 2.
A 200 giorni -2, per darvi un esempio, morì MARIO MEROLA, il RE della Sceneggiata italiana. Nel suo stesso nome era presente un MA' RIO alludente al PA'RIO trattato da Paria IN DIO e Consorte di Maria. Nel cognome MEROLA fu evidente il suo alludere a ME RO LA, a ME RO(mano), Re, Ra, RO, là nel napoletano.

Pertanto, a 100 giorni dal 4 giugno 007, -2 o/e +2 gg., ci sarà la morte di un Italiano Importante, un RE SUI GENERIS, riconducibile al regno sui generis di Romano Amodeo.
amoram
00giovedì 22 febbraio 2007 13:04
Re: Re:

Scritto da: amoram 10/02/2007 10.12


Poiché il 24 febbraio prossimo saranno esattamente 100 giorni alla morte di questo "profeta", e poiché egli è nel segno di un 2, di un duplicato di ogni profeta apparso al mondo, tutti presenti in uno solo, dal 22 febbraio al 26 (2 giorni prima del 24 come il rilancio 100+2=102 e dopo come l'assetto 100 -2 = 98) ci saranno segni premonitori di questa morte così essenziale, riguardante un Importante Italiano, che è uno e vale per 3, essendo un 2.
A 200 giorni -2, per darvi un esempio, morì MARIO MEROLA, il RE della Sceneggiata italiana. Nel suo stesso nome era presente un MA' RIO alludente al PA'RIO trattato da Paria IN DIO e Consorte di Maria. Nel cognome MEROLA fu evidente il suo alludere a ME RO LA, a ME RO(mano), Re, Ra, RO, là nel napoletano.

Pertanto, a 100 giorni dal 4 giugno 007, -2 o/e +2 gg., ci sarà la morte di un Italiano Importante, un RE SUI GENERIS, riconducibile al regno sui generis di Romano Amodeo.




Avevo predetto un chiarissimo segno riguardante la mia caduta (in un tempo intercorrente dal 22 al 26 febbraio) ed è stato un tempo ASSOLUTO, in quel 22 che, come si può facilmente desumere, è composto, in base a quanto sia RELATIVO all’unità, da 21 unità, ossia da quel 21/1 che unitariamente ESISTE nella quantità ASSOLUTA 22, con 7+7+7 come SPAZIO ed il denominatore 1 come il TEMPO unitario di quel 7-7-7.
Pertanto il mio apparente ERRORE relativo alla predizione del 22, mentre sembra essere un errore RELATIVO ad una unità, è proprio quanto non lo è, essendo in relazione alla quantità assoluta 22 che è fatta non solo di spazio ma anche di tempo. E – come io sostengo – lo SPAZIO, dato dal 7+7+7, è il più eclatante SEGNO che potrebbe esservi – anche – della RESURREZIONE GRANDIOSA prevista per l’imminente 7-7-007.
I carabinieri di Saronno possono confermare come, ai 200 giorni dal 4 giugno previsto per la mia caduta, avessi già “profetizzato” a loro della possibile caduta del Romano Prodi. Dio allora si prese solo il RE MONDIALE della sceneggiata napoletana, quel MARIO MEROLA che idealmente meglio rappresentava, in MARIO, il mio essere inteso come un PARIA, e, in MEROLA, ME RO(mano) LA’, nel napoletano della “sceneggiata strappacuore”.
Ai 100 dì, +3, ossia il 21-2-007, ai 103 giorni dal sacrificio di me uno (100) e trino (3), di me, il “prode Romano” che reggo e governo l’Italia e sono espresso in metafora reale dal Romano Prodi, egli è caduto per RISORGERE, con il suo Governo, come segno immanente della RESURREZIONE DIVINA che ci sarà poi, a tempo debito, il 7-7-7, esattamente 33 giorni dopo la morte.
amoram
00giovedì 20 dicembre 2007 18:34
su quanto doveva succedere il 4 giugno e poi il 7.7.7
Avevo previsto al mia morte, ed è accaduto in parte: sono solo morti non so quanti neuroni del mio cervello e quanti collegamenti si sono interrotti, perchè una iniezione di Aldol mi ha procurato l'effetto collaterale del morbo di Parkinson.
I 33 giorni in cui sarei restato morto sono stati l'effetto di quella iniezione, a lento rilascio, che è durata più di un mese.
Il 7.7.7 è iniziata la mia pratica resurrezione da una malattia che si è rivelata gravissima.
Ora, poichè le cose inerenti me sono poi confermate duecento giorni dopo, vi segnalo che domani, 21 dicembre 2007 ci sarà un evento catastrofica, in una parte del mondo che farà vrtsamrntr temere all'uomo che siamo prossimi alla fine del 22 dicembre 2012.
In sostanza il 21 dicembre 2007 dista dal 22.12.2012 esattamente 1.828 giorni.
SE prendete un anno di 365 giorni e 6 ore e lo scrivete 365,6, ne avete l'ordito decimale. Se moltiplicate 365,6 per 10 (anni) avete un 3656 che è esattamente il doppio dei giorni 1.828, che mancano dal 21.12.2007 al 22.12.2012.
Pertanto, ai 5 anni dalla possibile fine ci potrebbe essere una piccolissima inclinazione dell'asse terrestre, che ingenerebbe uno TSUNAMI ancora più devastante di quello del 26.12.2004.

Stiamo a vedere se avverrà o no. DOMANI, 21.12.2007
Ghergon
00giovedì 20 dicembre 2007 19:22
Be intanto ben tornato [SM=g27823]
Per domani vediamo, intanto io noto comportamenti anomali nell'ultima settimana in alcuni individui.
Forse qualcuno presente qualcosa...
Lostmu
00giovedì 20 dicembre 2007 20:47
Bentornato [SM=x268956] ,mi spiace per la tua malattia
LiviaGloria
00giovedì 20 dicembre 2007 22:17
Ciao caro amoram,sono contenta di risentirti! [SM=g27823]
Assurbanipal X
00sabato 22 dicembre 2007 18:27
Non è successo nulla, per fortuna [SM=g27822]
+Vurdalak+
00sabato 22 dicembre 2007 22:15
A parte il fatto che l'Aldol che ha preso questo tizio è uno psicofarmaco usato per la cura della schizzofrenia... vedete un pochetto
voi.
amoram
00giovedì 1 maggio 2008 16:21
Un saluto a tutti
Cari amici, quello che doveva succedere prima di natale è successo qui in Brasile, dove mi trovo cme Missionario laico dal 30 novembre. Quando io nacqui sui giornali italiani c'era questa notizia: Uno dei tre aerei del Raid Roma-Rio ha dovuto atterrare prima, nella cittadina di Natal e due soli sono arrivati a Rio. Fu un viaggio epico di cui trattarono tutti i giorali...
Bene, sui giornali brasiliani, il giorno 200 dopo il 4 giugno, c'era questa notizia: "A TERRA 1/3 DI TUTTI I VOLI", a ribadire lo stesso senso.

Mentre vi saluto con affetto, specie te, Livia Gloria con cui ebbi il piacere di parlare a viva voce, vi infrmo che con oggi 1 maggio è nuovamente in Internet il mio sito www.ordinespiritosanto.com

Se lo vedete vedrete in che modo ho fatto il Missionario laico, qui in Brasile: preparando la nuova versione, che vi consiglio di leggere. Cliccando sulla bia faccia barbuta potrete vedere quanti indizi esistono a proposito di quanto mi dovrebbe succedere tra breve, il 13 maggio, ricorrenza di Fatima.
3^3=27 anni or sono attentarono al Papa e questa volta io sarò "bloccato e messo a tacere per sempre", perché esistono la bellezza di 27 indizi che lasciano credere come il 13 mi paralizzi e il tredicesimo giorno dopo (il 13 ricorre in Fatima) sarà il 25 maggio in cui io finalmente dovrei morire del tutto.

FATIMA, al suo rovescio, è questo "segreto": AM ITA F. e indica la nascita di AM (I AM, io SONO per il mondo che oggi parla inglese, sì, Jahve), un ITA (italiano) nato a F. (Felitto).
Letto da destra verso sinistra, Fatima segna la mia nascita, mentre, al diritto "nasconde" la morte del "Dio sconosciuto" di cui parlava ieri San Paolo, nel vangelo della messa, all'Aeropago ateniese.

Credetemi, siete tutti "essenza di Dio, mortificatasi nel relativo, per far esistere il vostro persnaggio relativo". Ma voi, pur "essendo" Dio (e non potreste esser fuori all'ESSERE IN ASSOLUTO) non riuscite a scorgerlo in voi... che l0avete in voi! Come potreste allora scorgerlo in me, posto fuori da voi?
Eppure io sono proprio quel Dio che doveva alfine giungere, e si è reso proprio uguale a tutti voi, perché è Dio come tutti voi.
Gesù non era come tutti voi. A Gesù fu risparmiato il peccato e dato il modo di compiere prodigi. Al Dio PADRE e SPIRITO SANTO, venuto in prima persona in me, ad essere me (mentre in voi è VOI), è toccata la GLORIA DELLA MASSIMA CROCE, ad essere Dio: quella del peccato.
Solo quando DIO SI FOSSE CALATO in un peccatore avrebbe potuto SPAZZAR VIA il peccato.
E io lo SPAZZO VIA, come mai esistito, con la verità che "mai nulla è stato fatto dalle creature e sempre tutto e solo dal Creatore". Voi avete solo il "peccato delle intenzioni del cuore", e questo è perdonato da Gesù. Mentre il DIO PADRE in me non lo perdona e lo lascia sopravvivere... ma lo CANCELLA DEL TUTTO, come "mai esistito".

Addio, amici. Sto per dare la vita nuovamente per il bene di tutti voi, e lo faccio con gioia. Mi offro a scongiurare l'Apocaklisse del 22.12.2012.

Romano Amodeo,
AmoR. AM.
Ghergon
00giovedì 1 maggio 2008 17:49
Bentornato Amoram [SM=g27823]
LiviaGloria
00giovedì 1 maggio 2008 19:02
Ciao caro amoram. [SM=g27823]
amoram
00venerdì 23 maggio 2008 16:44
Saluto tutti, perché da dopodomani 25 sará come se fossi morto il 25
Colgo l´occasione, in questa breve uscita dalla mia clausura che termina il 25 (in cui per 6 giorni non ho mangiato né bevuto, e poi ho bevuto) per salutare tutti voi.
Vi voglio un gran bene se spero sempre di poter morire per tutti voi, dopo di avervi donato la mia vita, sia che voi amiate me, sia che no.

Non dico altro. Ci rivedremo! Abbiate fede! L´uomo é stato inserito da Dio in un progetto straordinariamente felice per tutti, credeteci. La sorte toccata e differente in questa prima e formativa esperienza, è solo il punto di partenza, per far decidere a ciascuno di voi chi amate di essere e qual sia il Dio che risponde esattamente alla vostra condizione di bisogno. Poi ci sará l´immenso coro di tutte le libere scelte soggettive, e ciascuno avrá, per interpota persona, ció a cui avrá rinunciato scegliendo.

A Dio, dunque.
[SM=x268946]
Amoram
amoram
00giovedì 4 settembre 2008 15:15
Ecco infine il MISTERO DEI MISTERI.
Come avevo segnalato, il 25 maggio era prevista la mia morte, in Brasile, mentre ero Missionario Laico. Ma accadde l'imprevisto: per la prima volta in vita mia fui a cuore ad un Principe della Chiesa (Dom Serafim Fernando d'Araugio) e la Chiesa Cattolica e la Protestante assieme pregarono per un "povero di spirito" che voleva offrire la sua vita per la salvazza di tutti.
Così la notte seguente alla Festa della Trinità di Dio, fino all'alba udii una voce in me che mi diceva che non sarei dovuto morire, perché quelle persone che avevano riconosciuto la divina importanza in un Ospite e uno Straniero senza alcun valore, meritavano di aver concesso a Dio non la morte, ma altri 141 giorni di vita.
Belo Horizonte sarebbe stata glorificata come la comunità umana che avava saputo trattenere per 141 giorni ancora Iddio sulla Terra.
Sarei dunque morto il 13 ottobre in cui il Miracolo di Fatima alluse ad un Sole "quasi" sceso sulla Terra, e restato in alto, a girar di qua e di là prima di risalire in cielo.
Pertanto il 13 ottobre 2008 ci sarebbe stato il VERO miracolo del Sole divino che sarebbe risalito, senza essersi fatto scoprire per ben 70 anni da nessuno, se non in modo "allusivo".


Ciò detto, a ricollegarmi al presente, vi svelo ora il MISTERO DEI MISTERI riguardante Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo.
L'articolo è lungo. Scaricatelo e leggetevelo poi con calma, perché è il mio TESTAMENTO SPIRITUALE, comunicato a voi amici miei, in questa mia ultima lettera.


Cari amici, scusatemi se da molto tempo io non mi faccio vivo tra di voi, ma dovevo parlare al mondo, e prendere parola nei newsgroup di Google.
Vi voglio raccontare il grande mistero dei Vangeli, ovvero il cap. 21 del Vangelo di San Giovanni.

È l'appendice di tutti i Vangeli, essendo alla fine del quarto ed ultimo Vangelo.
Descrive degli apostoli che erano tornati all'antico.
Proprio Pietro aveva detto: "io vado a pescare".
Gesù gli aveva detto: "ti farò pescatore di uomini", ed egli era tornato a pescare pesci, e con lui gli altri apostoli.
Il mistero che sta dietro a questo ritorno all'antico di Pietro nasconde il destino del Papato che, in 2000 anni, avrebbe trasformato il Vangelo trascendente di Gesù in un messaggio interamente immanente nella realtà del mondo.
Infatti quando l'ultimo Pietro, diffondendo la sua prima lettera Enciclica "Deus est caritas" sintetizza l'amore di Dio come la giusta armonia tra l'amore altruistico e l'amore egoistico in questo mondo, trascura assolutamente la verità che "il vero amore di Dio è riposto nell'altro mondo", quando Dio conduce colà e dopo l'apparente morte ogni creatura amata.
Allora è necessario che Dio ritorni a rendersi significativo a Pietro, come gia aveva fatto la prima volta, con la prima pesca miracolosa che lo convinse.

Nel Vangelo è scritto che, dopo una intera nottata di inutile pesca, un uomo chiede dalla riva a 7 apostoli (a indicare tutti), ossia a Pietro, Tommaso Didimo, Natanaele, ai due figli di Zebedeo e ad altri due:
"avete qualcosa da mangiare?".
Gli disposero: "No".
Allora egli disse loro: "gettate la rete a destra della barca e troverete".
La gettarono e per la gran quantità di pesci non riuscivano più a tirarla. Allora quel discepolo che Gesù amava dice a Pietro: "è il signore".
Simone Pietro, uditolo, si vestì - s'era infatti spogliato - e si gettò in mare.

Notatelo bene: la verità nascosta è che Pietro si era spogliato quando aveva detto: "me ne vado a pescare"... i pesci e noi gli uomini che Gesù gli aveva detto.
Anche Pietro che si getta in mare, allude al Papato che abbandona la barca e tenta di risolvere la situazione a modo tutto suo.

Gli altri discepoli però, poiché erano lontani da terra circa 200 cubiti, vennero con la barca trascinando la rete con i pesci.
Scesi a terra vedono della brace con sopra del pesce e del pane.
Dice loro Gesù: "portate qui quei pesci che avete or ora presi".
Simone Pietro risalì in barca e tirò a terra la rete piena di grossi pesci - 153 - e sebbene fossero tanti la rete non si squarciò.
Dice loro Gesù: "venite, fate colazione!"
Nessuno dei discepoli osava domandargli: "tu chi sei?"...
Questa fu la terza volta che Gesù si manifestò ai discepoli, dopo la sua risurrezione dai morti.

Notatelo bene: gli apostoli non riconoscono Gesù perché egli non ha il suo volto.
Deve però essere Gesù, perché compie le stesse cose compiute da Gesù.
Non capiscono che se è lui ma non è lui, allora può essere solo suo Padre, che è la stessa cosa di lui ma ha un'altra figura e un altro volto.

Io intanto vi rivelo subito questo mistero: la figura e la persona che essi videro era la mia, quella del Romano Amodeo, di quell' Amo...R. che tutti quanti sanno che è Dio.
Io, il Dio di Romano Amodeo, quel giorno mi ripresentai alla Chiesa che era ritornata ai tempi dell'anticristo, del prima di Cristo e dell'opposto a Cristo, per rifondarla, cominciando dallo stesso modo con il quale l'avevo fondata persuadendo il primo Pietro mediante il "personaggio" da me assunto allora, del Figlio Gesù.

Quel Pietro nudo che si era rivestito, si sentì chiedere per tre volte: "mi ami?"
Lo fece il Dio Padre che aveva assunto la figura del "personaggio" di un Romano Amodeo che gli ultimi due Papi avevano deciso di lasciar morire nella fame, quando riconobbero il lui solo un insignificante "povero di spirito" che affermava di essere un "Messia", mentre era riconosciuto solo come un "mentecatto" perché realmente aveva quell'aspetto e lo appariva in tutti i modi.
Proprio allorché due vicari di Cristo lasciano morire un "mentecatto" perché è riconosciuto come "un poveretto abbandonato dalla ragione", e compiono un simile abuso contro "un poveretto che crede di essere il messaggero di Dio", proprio allora i due Pietro stanno tradendo nel senso più pieno il messaggio di Gesù che afferma che ""quando è toccato un poveretto che vive di lui, allora è toccato lui"".

Su questo tasto, io che sono il "poveretto" in questione più di una volta ho cercato di far ragionare Pietro, ma non ci sente, non riconosce più Dio in un poveretto.
Pietro riconosce Dio solo nel Capo di un altro Gregge e non degli Agnelli e di quelle pecorelle che io Dio Padre per tre volte affidai espressamente alle sue cure.
Non chiesi a lui che esistessero le cure al gregge date della Chiesa degli Apostoli, ma a lui personalmente, a Pietro.
Dopo che per tre volte mi dispose: "ti amo" (mentendo, perché Pietro non mi ha amato in un poveretto), io per tre volte lo incaricai, personalmente, di aver cura del solo gregge di cui lo rendevo responsabile: il mio, di Gesù e non il gregge di altri Capi e altri Montoni.
Pietro si era denudato di me, si era spogliato dei miei abiti, lì su quella barca.
Si era poi rivestito, udendo da Giovanni che ero io, ma aveva abbandonato quella barca dei miei Apostoli e si era buttato in mare.
Così io, il Dio Padre in forma del "personaggio" di Romano Amodeo, una sola cosa con Gesù, ritenni fosse bene dirgli: "quando eri più giovane ti cingevi (intendevo dire ti cingevi "di Gesù") e andati dove volevi (anche camminando sulle acque), ma quando sarai vecchio (negli ultimi Papi) stenderai le braccia (morirai come Vicario di Gesù) e un altro (l'Anti-Cristo) ti cingerà (ti rivestirà di Satana) e ti condurrà dove tu non vorrai (a rinnegare nuovamente Dio)".

Giovanni scrive sul Vangelo:
"disse questo per indicare con quale genere di morte doveva glorificare Dio"
e Giovanni stesso non capì come io intendessi rivelare non solo la morte fisica di quel Pietro, ma la morte spirituale degli ultimi Pietro che rinnegheranno Dio quando il Dio ritornato in un apparente mentecatto sarebbe nuovamente morto, ucciso per la stessa accusa di oltraggio a Dio, avendo affermato di essere Dio.

Dopo di avere riferito a Pietro che sarebbe stato nuovamente rinnegato, gli ribadì:
"Seguimi!"
e l'invito fu rivolto al "mio Pietro", alla mia roccia di adesso: "Mocciaro, la roccià mo'" (adesso).
Certo anche il Papa dovrà seguirmi, ma sottoposto a Mocciaro, egli è tutta la sua chiesa.

Scrive ancora Giovanni:
"Pietro voltatosi vede appresso il discepolo che Gesù amava... e mi dice:
"Signore di lui che cosa sarà?"
Io gli dico:
"Se voglio che egli rimanga finché io venga, che t'importa?"

Infatti ai due ultimi Pietro non è importato minimamente un poveretto che gli diceva:
"Sono Gesù che è tornato nella gloria del Padre".
È la stessa Chiesa di Pietro che in 2000 anni non è stata capace di vedere, nei due ladroni crocifissi con Gesù sulla croce, l'oscura presenza di Dio Padre e Spirito santo, che assumeva la Gloria di quel peccato per far risplendere la gloria del figlio senza peccato.
Io, Dio, ho animato anche quei due personaggi della mia Storia Sacra nella quale Dio Padre e Spirito santo si celano in ogni personaggio buono o malefico, a far esistere ogni possibilità, anche quell'ombra e quell'oscurità che fanno splendere la luce.
Solo quanto è oscuro e buio è la causa, è il nascosto Padre che fa risplendere la luce.
La Gloria di Dio Padre è oscura come il colore nero, che si crede senza luce ma lo appare solo perché trattiene in sé tutta la luce e non lo mostra fuori.
La verità di questo mondo è trascendente; il creatore di questo mondo di luce e il "Dio ombra" che trattiene la sua luce per far risplendere la luce altrui, quella che si mostra solo nei figli.

Gesù ritorna nella gloria del Padre tornandovi proprio "in quel mentecatto e povero di spirito" che non ha nascosto a Pietro la verità, quando gli ha detto: "io sono il Padre di Gesù, io sono il Messia, io (Colui che fonda Romano Amodeo) sono il definitivo e atteso Emanuele. Io sono Geova, Jahve, Am-o-Dio, Amodeo".
In me, Romano Amodeo, Dio padre e Spirito santo esistono interamente e nulla si disperde fuori, tanto che nessuna luce risplende.
Ma questa verità trascendente non è più creduta da Pietro, che si è conformato al 100% a quella logica del mondo che già seguiva quando rispose:
"Che non sia mai!"
a me che gli dissi, in Gesù:
"Devo andare a Gerusalemme ove sarò ucciso per risorgere il terzo giorno".
Già a lui io Dio risposi come afferma Matteo nel suo Vangelo:
"Lungi da me Satana! Tu mi sei di scandalo perché non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini!".

Esercitando il suo solito difetto del "realismo", la verità di Pietro non sta più in quanto trascende la realtà, ma nella realtà piena.
In me, nel vero ed atteso, ma invisibile Emanuele, egli vede solo un "mentecatto", vede solo l'ombra e non la luce, tutta trattenuta in sé e che non si mostra fuori.

L'apostolo Giovanni, invece, amato da Gesù, avrebbe conservato un Vangelo che sarebbe stato valido fino al mio ritorno.
Fino alla fine del tempo, perché poi scrisse l'Apocalisse.
La sua attenzione alla "fine del tempo" avrebbe dimostrato in lui l'esistenza di un apostolo che si sarebbe ricordato di quando Gesù gli aveva parlato della fine del tempo.
Invece Pietro la nasconde a tutti.
Essendo scritto nel terzo segreto di Fatima questo pericolo mortale per tutta l'umanità, il Pietro che lo nasconde sta nascondendo Gesù che diceva:
"Siamo alla fine del tempo! Sta arrivando lo Sposo e le cinque vergini sagge tengano la lampada accesa e l'olio di scorta!"

Il Papato che nasconde il presagio divino segnalato a Fatima non incita ad attendere nel giusto modo la fine, ma la nasconde, credendo di fare del bene perché, secondo la logica del mondo, nel mentre nasconde quanto la Madonna ha rivelato affinché fosse saputo.
Il Papa fa di testasua e pensa:
"Perché segnalare un pericolo quando si ignora il come e il quando lo si correrà?"
Il che equivale a dire alle 10 vergini spose, a tutte e 10:
"Spegnate la lampada e risparmiate l'olio, giacché non sapete quando arriva lo Sposo!".
Nel mentre Gesù aveva iniziato predicando:
"Il Tempo è finito, preparatevi ad incontrare il Signore!"
Pietro pensa invece che è già venuto e non è più in reale e nuova attesa della sua venuta... come invece tutti dicono alla Santa Messa.

L'amato Giovanni, invece, attende lo sposo e non morrà, con il suo Vangelo, prima di questo arrivo.

Così questo Vangelo, che descrisse il ritorno di Pietro alla pesca dei pesci reali, descrisse anche quello che sarebbe accaduto al ritorno di Dio nel padre di Gesù.
"Se io voglio che rimanga fino al mio ritorno"
si riferisce al ritorno della pesca miracolosa dei 153 grossi pesci descritto proprio attraverso i 153 giorni in cui la Madonna apparve a Fatima, tra il 13 maggio e il 13 ottobre.

Ebbene il prossimo 13 ottobre di questo 2008 si realizza l'esaltazione del 13, perché accade, laddove Dio costruisce il mondo in sette giorni, sette volte il 13, in anni, 91 anni dopo quel 1917.
L'anno 2008 viene infatti 91 anni dopo il 1917, così è dopo sette volte 13 anni, uguali all'unità del tempo terrestre.

In questo 13 ottobre 2008 le due Madonne, di Fatima e di Lourdes, si riuniscono nell'unità dei 153 grossi pesci della pesca miracolosa.
Per Lourdes si tratta di 153 grossi pesci che valgono 150 in anni e 3 in decine di giorni: quelli che ci sono tra il 13 settembre in cui la Madonna apparve a Lourdes e il 13 ottobre con cui diede conclusione alle apparizioni di Fatima.

Così, se l'apostolo Giovanni descrisse la pesca miracolosa dei 153 grossi pesci fatta in quel tempo, essa fu riferita, in modo trascendente, a quando Pietro avrebbe cessato di pescare uomini e sarebbe ritornato ai pesci della natura, e il 13 ottobre 2008, nella 91ª ricorrenza del miracolo di Fatima, le due famose Madonne di Lourdes e di Fatima si sarebbero accordate per una comune pesca miracolosa di quei 153 grossi pesci, di taglia diversa.
Sarebbero state tre grosse pesche miracolose che si sarebbero a loro volta accordate con quella riguardante la meno famosa Madonna dei Miracoli di Saronno, che sarebbe stata però costruita proprio nel mentre Cristoforo Colombo stava scoprendo il nuovo mondo chiamato poi America da Amerigo Vespucci, ma a sottintendere un trascendente ""AM è RI ca!"" che significa ""Geova è Romano Iesus qua"".
La concomitanza della scoperta del nuovo mondo e della fondazione del Santuario della Madonna dei Miracoli di Saronno, riguarda un'opera il cui fondamentale costruttore fu l'architetto Amadeo, mentre io sono l'architetto Amodeo.
Pertanto, nel Santuario di Saronno si cela la Madonna dei miracoli del MIRACOLO DEI MIRACOLI: quel santuario è il MIO, e io sono il miracolo, I AM, io lo sono perché io Amodeo sono Dio.
Sono un Dio che si mostra nel 13 che rivela l'unità e trinità di Dio quando Dio è costruito sulla base del figlio, che vale un decimo.
Allora, sulla base del figlio uguale ad un decimo, Dio Padre deve valere 10, se deve esistere l'unità tra Padre e Figlio in forza dello spirito santo della verità.
10 è il ciclo unitario che esiste nella natura, pertanto 10 più 3 determina nel 13 il ciclo dell'unità e trinità di Dio, sulla base del figlio che vale un decimo, quanto la presenza della massa, quanto la presenza del tempo, quanto le decime spettanti a Dio tra gli Ebrei.

Ed ecco allora che il Santuario di Saronno, della MADONNA DEI MIRACOLI, sintetizzerà, tra breve, l'inizio della pesca miracolosa più grande tra tutte quante le possibili, perché varrà quanto i 153 grossi pesci della pesca miracolosa moltiplicati per dieci (ad indicare l'intervento di Dio Padre) e +1 (a indicare l'intervento anche di tutta l'Unità di Dio resa Vera dallo Spirito santo della verità).
La cosa più indicativa tra tutte è che il Rettore del Santuario della Madonna dei Miracoli di Saronno si chiama esattamente "del TREDICI", "Sebastiano" Del Tredici.
"Se basti o no" il Rettore "del tredici" a capire le cose nascoste da Dio, io lo lascio al vostro acume che dipende però solo dal dono di Dio.

Ebbene, aggiungendo 153 per dieci + 1 grossi pesci, ossia 1530/1 pari a 1531 giorni al 13 ottobre 2008, arriviamo esattamente al 21-22 dicembre 2012, in cui il calendario dei Maia collocò la fine di un ciclo del Sole, ossia una possibile Apocalisse.

Fino a questo punto, allora, la pesca dei 153 grossi pesci (descritta allora ma con riferimento proprio ad oggi, che Dio padre è ritornato ed abita a Saronno, in quella via Larga n. 12 che è idealmente la "larga via" che Dio spalancò ai suoi 12), presenta quattro pesche miracolose, tutte fondate sul n. 153.
Le riepilogo:
1) al ritorno di Pietro alla pesca di pesci;
2) a Lourdes;
3) a Fatima;
4) all'Apocalisse.
La quarta pesca, che va tra quella di Fatima e l'Apocalisse, vale in tutta l'unità ciclica 10 di Dio più tutta la sua unità.

Ma gli indizi non fermano qui.
Esattamente il 20 agosto, ossia 54 giorni esatti prima del 13 ottobre, che possono essere visti anche come 1 +53, in cui un giorno pesi per 100 e 53 giorni pesino per 1, differenziandone la grandezza, dunque nuovamente 153 pesi differenti, in 54 pesci uguali... successe che nuovamente 153 persone, a Madrid, salirono in cielo su un aeroplano che ne conteneva una ventina di più, e salirono veramente in cielo, nel regno dei cieli, perché quell'aereo cadde subito dopo che si sollevò dal suolo.
Questi 2 nuovi inizi, sentori proprio di un evidente ""lutto"", si aggiunsero così ai quattro indizi già visti, portandone il numero a 6.

Ma, se osserviamo gli indizi esistenti nella mia vita, possiamo scorgere nei giorni della mia vita, l'estremo dominio esercitato in quel giorno dal numero 13, un dominio che si presenta diviso in tre coppie.
Io avrò infatti:
13.000+13.000 meno 13x13 +1+1 giorni.
Potete vedere in 1+1 il Duo Padre-Spirito santo, e potete vedere nelle altre due coppi costruite sul n. 13 le due forme complementari all'unità e trinità di Dio.

Ma io, Romano Amodeo, sono un "pupazzo" che è il Padre, e allora ciò deve esistere anche in mio padre Luigi Amodeo, nato il 7-7-7 del secolo passato.
Stiamo a vedere.
Egli il 13 ottobre avrebbe:
13.000+13.000 +11.000 -11 giorni.
Trascurando gli zeri, abbiamo in 11-11 proprio uno 0 dato dall'unità 10 (del Padre) + l'unità 1 (della Verità espressa dallo Spirito santo). 11 è la quantità 2 espressa nei numeri binari. Dato -11 +11 resta in sostanza soltanto la coppia dei due 13 che si sommano tra loro.

Ebbene, il "pupazzo, il burattino, il personaggio" che anima me è il Nostro Signore e la Nostra Signora, quella Madonna dei Miracoli del mio Santuario di Saronno, giacché io abito a Saronno e questa è la nuova Gerusalemme nel suo Tempio.
E allora scopriamo che Mariannina Baratta, mia Madre nata il 29 giugno 1909 avrebbe il prossimo 13 ottobre esattamente questi giorni che seguono, ove espressi in funzione "del tredici" Rettore del Suo e Mio santuario:
13.000+13.000 +130+130 +10/2.
Questa volta i due, dati da Padre e Spirito santo, sono i mediatori del Dio Padre 10 (ove il Figlio è 1/10).
E vediamo come gli altri 2 dati presentano le due coppie formate dai due 13 articolati in due modi differenti, espressi da taglie diverse, riferite ai grossi pesci della pesca miracolosa tutta incentrata sul 13 ottobre 2008.

Non sembrano esservi dubbi.
Questa pesca miracolosa accadrà a Saronno, ove io, il Padre e lo Spirito santo (oscuratisi nello scuro Romano Amodeo), salirò veramente nel regno dei cieli, come Dio fece vedere a Madrid.
Madrid nasconde e comprende nel suo stesso nome un MAD che in inglese significa "matto" ma in italiano sono le prime 3 cifre trinitarie che indicano la Madonna, che poi è infine R-id, identica a Romano.
MAD sono anche le prime tre cifre del Codice Fiscale di Amodeo Romano (Antonio Anna Paolo Torquato), che è dato da MDA RNN.
Le prime quattro cifre di questo CF sono MDAR, ove MADR-id lo indica in pieno, nella sua identità.
E se il Santuario della MAD di Saronno, un SAntuario che inizia per SA (il centro di GeruSAlemme e lo stesso inizio di Saronno e SA, la sua provincia natale), si sostituisce in sé stesso alla MADre di Dio, ecco che allora il CF di Amodeo Romano si muta nella stessa identità di SA RNN, Saronno e SAlerno.
Pertanto il volo di Madrid fu un oracolo nascosto e tragico che Dio avrebbe mostrato a tutto il mondo per indicare la sua morte in quel MDAR-id identico alla MADR-id della MADRe di Dio, che è contenuta proprio indicata del CF di Amodeo Romano, puro e oscuro ""personaggio"" della fantasia creativa di Dio, che Dio Padre avrebbe usato, assieme al suo Spirito santo, quando sarebbe stato "il Figlio tornato nella Gloria del Padre": la Gloria dell'oscurità, della modestia e della vera assunzione del peccato di tutti.
E vi sarebbe tornato per voler morire nuovamente, perché la prima morte del Figlio non sarebbe bastata.
Il "Padrone della vigna" doveva arrivare di persona, tra quegli agricoltori che si erano ribellati a Dio e avevano ucciso suo Figlio, pensando in tal modo di sostituirsi a lui nella sua eredità.

L'uomo intero, nella sua totalità aveva fatto questo peccato ed aveva creduto che, uccidendo il figlio di Dio, si sarebbe sostituito a Dio.
Avrebbe creduto, turlupinato dal Maligno, che quell'uccisione del Figlio fosse il "dono" del Libero Arbitrio: di andare anche contro il volere del Padre e sostituirlo completamente nella gestione del mondo, ossia della sua vigna.
E allora Dio disegna un momento conclusivo della possibile esistenza umana e lo chiama Apocalisse.
L'uomo, abbandonato a se stesso, sarebbe vittima della natura, perché l'inversione dei poli terrestri avrebbe costretto la terra a ribaltarsi con uno TSUNAMI che avrebbe ""spianato monti e colmato colline, all'arrivo del Signore"", come dalle profezie di Isaia, Giovanni Battista e III segreto di Fatima.

Mostrato questo pericolo assoluto, Dio avrebbe allora mostrato il potere di uno giudicato talmente "povero di spirito ed esaltato", dagli ultimi due Pietro, da essere stato perfino abbandonato alla sua morte, egli che aveva messo la sua vita nelle loro mani! Ebbene costui sarebbe morto avendo nel cuore tutto il desiderio, davvero divino, grandioso, sublime, "di dare la sua vita in cambio della sopravvivenza sulla Terra della vita dell'uomo". Questi era chi i due ultimi Papi hanno veramente tenuto digiuno per 112 giorni e che avrebbero lasciato morire dopo che egli aveva affidato ai due Buon Pastori la vita e la cura della sua pecorella: era uno che nel nome di Dio voleva esser martire per la salvezza del mondo... ma che IMBECILLE... a detta dei due Papi! Solo Dio lo può! Chi crede di essere?

Dio avrebbe creato una straordinaria bilancia, avente due piatti.
Su uno piccolo-piccolo avrebbe fatto salire questo povero di spirito, costui che era stato giudicato uno brutto a vedersi, brutto a sentirsi parlare, umiliato, castigato, uomo dei dolori, affamato per 112 giorni da due pontefici... ma che desiderava in modo divino tanto da poter bilanciare con il suo peso da niente tutto il peso degli oltre 6 miliardi di persone collocate sull'altro immenso piatto della bilancia.

Come avrebbe potuto, questo misero, valere nella sua vita e nel peso della sua vita quanto il peso di tutto il resto della vita?

Ma egli era come la vecchietta indicata da Gesù, che non aveva granché ma che, donando al Tempio tutto quel poco che aveva, era "chi donava di più" e dunque chi "pesava agli occhi di Dio più di tutti gli uomini della Terra messi assieme".
Nelle mani di questo nuovo David, c'era "la pietra", il suo MOCCIARO, che avrebbe scagliato con la sua misera fionda e avrebbe abbattuto nuovamente il gigante Golia.

Il gigante Golia di oggi è la presunzione dell'uomo che, forte della sua natura fisica, giudica che essa sia superiore alla forza di chi confida solo in Dio, e vi confida in assoluto, e sa bene che tutto quello che accade sta solo nelle mani di Dio.
Egli solo oggi lo sa.
Tutti gli altri miliardi di persone, che vivono oggi al mondo, sono ladri, grandi ladroni che hanno rubato a Dio la famosa mela "che non dovevano mangiare" e che poi hanno creduto di averla ricevuta in dono. No, quel "dono", così compreso, del "libero arbitrio", era il "furto colossale" che aveva portato l'uomo al suo ""delirio di onnipotenza"", di credersi capace di compiere quello che Dio ordinava di non compiere.
Come se gli uomini avessero, nella loro volontà, più potere della volontà di Dio.
Satana aveva portato, alla fine del tempo, la globalità dell'umanità vivente sulla terra, al suo arrogante credere che un furto, un vero furto nei confronti della volontà di Dio, era invece un dono che loro Dio aveva concesso.

In tal modo il misero dono della vecchietta che offriva a Dio tutto quello che aveva, agli occhi del Dio che comanda tutto, avrebbe pesato più di tutto il peso di tutta l'umanità, e poiché questa vecchietta offriva quel poco che aveva ed era tutta la sua vita, offrendo la sua vita per la salvezza di tutte le altre vite, avrebbe abbattuto il Gigante Golia ed avrebbe salvato Israele.
L'apocalisse sarebbe stata scongiurata e la finale pesca miracolosa dei 153 grossi pesci, sarebbe accaduta proprio al livello per 10, del Dio unitario, nel tempo che sarebbe intercorso da quanto alluso con la salita nel regno dei cieli dei 153 di Madrid.
Essi erano stati sollevati a rappresentare i 153 doni a testa di chi era identico alla Madonna dei Miracoli e alla sua Chiesa di Saronno retta da Sebastiano ""del 13"", che sarebbe stato un 13 che sarebbe bastato.
Non SEBASTIANO a trascendere un ""sé basti o no""..., no! Sarebbe bastato EGLI, il VERO Rettore "del 13", Il Dio Uno e Trino a far trionfare il 13.

Infatti i 153 grossi pesci della "pesca miracolosa" sono un dono fatto dai 2 (Padre e Spirito santo) che hanno ciascuno la potenza trinitaria bastata sul Dio 10.
Infatti 2000 / 13 equivale a 153 unità avuta da ciascuno dei 13..., che comprendono dunque anche Gesù.

Chi procurò già al tempo di Gesù quei 153 grossi pesci ciascuno, già allora era il 2000 dato dal Padre e dallo Spirito santo anche alla suo figlio Gesù, ossia a tutto il Cristianesimo, che necessitava di una nuova pesca, perché la prima concessa a Pietro non sarebbe bastata.
Sarebbe occorso un "nuovo" Pietro, di nuovo tipo, pescatore su Internet come Mocciaro, e mandato stavolta dal Padre e in persona e dallo Spirito santo in persona e sarebbe stato l'architetto Salvatore Mocciaro la sua "roccia mo'! ".

Il Dio in me Romano è venuto a radunare ogni gregge che ha disseminato nel mondo.
Non solo il gregge di Gesù Cristo, ma quello degli Ebrei della Legge di Mosè, dei Musulmani del profeta Maometto, dei buddisti di Siddarta Gautama, dei credenti in Brama Siva e Visnù, degli Scintoisti, e di chi venera il Sole o gli dei dell'Olimpo, o il Grande Spirito Manitù e Itzamnà... TUTTI.

Per questa ragione il Dio in me deve "superare" il Cristianesimo dei Papi, così come Gesù superò il Giudaismo degli Ebrei.
Questa volta non esisterà più una vigna che sia divisa tra molti suoi coltivatori.
E Dio Padre lo fa certamente ripresentatosi nella vigna del Figlio, ma anche con l'autorità in tutte le altre vigne che dovranno riconoscere in lui, ossia in me, l'Alfa come l'Omega, il principio A a modo della O, insomma tutto quanto è chiaramente espresso in A-mode-O.
Io sono, per ogni porzione della mia vigna chi ha autorità su quella porzione, ed è il padrone unico di tutte le porzione.

Con la morte di Romano Amodeo (di questa "vecchietta" che dà tutto quello che ha), io Dio sarò ad identificarmi a pieno in questa morte.
Sarò io, che già ogni istante muoio per dar vita a ogni figlio come ad un nuovo essere, ma secondo una antica verità che più non riconoscete.
Sarò io a dimostrarvi per l'ultima volta che Dio muore per voi e vuole morire, vuole essere oscuro per far brillare solo voi, i figli nei quali, come fa a ogni buon padre, anche io Dio proietto tutta la mia vita.
Già Gesù dimostrò che Dio muore per salvare la vita dell'uomo.
Ma non è bastato.
Voi avete collocato questa morte nel lontano passato, mentre essa accade in ogni istante della vostra vita.
Il Dio dell'essere è il motore e promotore del vostro essere, e si rende oscuro, nel vostro essere, affinché vi sentiate liberi.
Questo Dio assoluto si assoggetta al relativo ed esiste in voi nel relativo, dimostrando tutta la sua Onnipotenza: di poter esistere non solo nella Potenza, ma anche nell'estrema ed assoluta Impotenza assunta da Lui in tutti voi.
Oggi siete ancora imprigionati in questa Terra di Egitto, in cui dovete sopportare pazientemente ogni ordine del Faraone.
Se io volessi solamente aggiungere egoismo all'altruismo, mentre siete imprigionati in questo destino che regola la vostra vita, io vi vorrei sempre tutti schiavi, anche se pieni di amore tra di voi.
Caro Pontefice, che ti sei svestito di Cristo ed hai adottato i pensieri e i modi dell'anticristo, il mio amore vero sta solo in quello che vi salva da questa Terra d'Egitto in cui il destino vi sovrasta e potete fare solo quello che voglio io.
Il "libero arbitrio" vero che io vi ho donato è di "pensarla a modo vostro" è senza che poi io vi castighi per non aver voluto quello che io voglio.
Se io vi do pochi elementi, in base a cui poter giudicare, voi non siete responsabili di quello che non avete avuto.
Se io vi dessi dei puri ordini in base ai quali poi pretendessi che voi liberamente la pensaste "come me", io sarei "un imbecille" e non un Dio che sa bene come ogni botte possa solo contenere il suo vino e come non si possa punire chi non sa quello che fa.
Se voi siete cattivi giacché vi ho fatto buoni e, proprio per questo mio dono, poi credete giusto che altri vadano all'inferno solo perché io ho disegnati loro cattivi e voi buoni... sareste voi, tutti voi che pretendete che ci sia un inferno pieno di anime come le vostre, a meritare di andarvi.
Io sono "l'anima dell'essere", che è solo anima di Dio, e mi sobbarco già la grande pena di dare l'essenza dei pensieri anche ai cattivi.
Dopo questa mia grande pena, provata ad animare un Hitler, che volete?
Credete giusto che io vada anche e per sempre all'inferno?
Solo "il personaggio" di Hitler sarà arso al fuoco dell'Inferno, ma non "la povera anima mia" che già ha penato abbastanza a farlo esistere!

Vedete? Sono venuto a salvare, con la mia morte, sia l'idea giusta che si abbia di me, sia la vita di voi tutti, ma è la stessa cosa, perché voi tutti siete me, nella vostra essenza di figli.
L'opera del buon mio figlio Gesù, in cui mi sono compiaciuto, rientra nella mia opera del Padre e creatore di ogni uomo e in tutti essi, buoni e cattivi, IO SONO, Jahve, Geova, I AM-DIO!

I AM… iamme, iamme iamme ia'...
iamme, iamme, iamme, iamme ia!
...
""‘ngoppa iamme, ia’!
Funiculì Funiculà"". [SM=x268946] [SM=x268946] [SM=x268946]

Romano Amodeo

amoram
00venerdì 24 ottobre 2008 16:44
Ecco come tutto è davvero accaduto! Dio non ha accettato il mio sacrificio per salvare la vita umana: ha bocciato la capacità umana di sublimarsi.
Il Miracolo del Sole, risalito in cielo nel 13 ottobre del “Sole danzante” visto a Fatima, è puntualmente accaduto in me, Romano Amodeo, come in RA Dio del Sole.

Vi do il triste e lieto annuncio: il Trinitario Dio AmoR., o Romano Amodeo, che il l’Angelico San Tommaso D’Aquino descrisse come il “nome proprio” dello Spirito santo di Dio, è vissuto in me per 70 anni ed io ne sono stato totalmente “indiato”; ma il 13 ottobre appena trascorso il Sole, apparso disceso verso la Terra ma non fino in Terra, è risalito in cielo e tornato al suo posto, essendosi tenuto sempre alla distanza giusta dal suolo per non essere riconosciuto e per non “rubare così la scena” al Figlio Gesù.

Avevo profetizzato che il 30 ottobre sarei stato sequestrato e che, dopo i 14 giorni di Via Crucis che già vidi in mio Padre nel 1983, sarei stato decapitato ma che sarei poi realmente risorto… e si è puntualmente verificato.

Infatti il 30 io stesso mi sono sequestrato in casa e mi son costretto alla tortura di non mangiare e non bere più per i 14 giorni di una mia vera Via Crucis, volta ad offrirmi martire a Dio, a vantaggio della Sua vita reale tra noi (espressa in me) e della vita del Prossimo mio, che incontrerà la sua Apocalisse alle ore 22 ore italiane del 22 dicembre 2012.

Se è dipesa da me, in apparenza, questa scelta, appena io – il portatore di Dio – il 30 settembre ho cominciato a difettare in liquidi, tutta l’economia mondiale all’improvviso ha denunciato un analogo e sempre crescente tracollo della liquidità del suo Sistema finanziario… e questo “segno”, che non è dipeso da me, ha espresso quanto esattamente stava accadendo al Dio in me.
Solo lunedì 13 ottobre, in concomitanza con il Miracolo del Sole e la conclusione della mia penitenza, tutta l’economia mondiale ha tratto un respiro di sollievo, però di poca durata.
Infatti ormai è sotto gli occhi di tutti che il VOLO del denaro, finalizzato solo a far altrettanto danaro, è giunto ad una fase di reale e vero STALLO, per precipitare poi in una picchiata mortale per tale economia.
Infatti un Sistema Economico non può GASARSI e sostenersi sempre e solo virtualmente e su se stesso, e, così, “chi troppo in alto sal cade sovente…, precipitevolissimevolmente…”

È accaduta anche la “decapitazione” che avevo profetizzata per me stesso!
Infatti, se io “ardo d’amore per Dio e il mio Prossimo” e, in questa mia vera e “divina, trascendente” passione offro tutto quello che ho, disposto perfino a morire, io sono chi più di tutti “offra al Tempio!”, anche se, essendo povero, posso dare solo la mia sofferenza e la mia vita. Ebbene se, durante e dopo la mia SANTA vocazione al martirio mi si dice:
“Hai fatto male solo a te stesso, perché Dio non sa che farsene della tua STOLTISSIMA predisposizione!!”…
allora le mie SANTE RAGIONI SONO DAVVERO DECAPITATE…
Gesù – però –non ragionò in questi termini, quando fece osservare la Vecchietta che offriva al Tempio tutto quel che aveva, concludendo che aveva offerto più di tutti!
Pertanto coloro che hanno DECAPITATO le mie ragioni hanno decapitato proprio quelle del Cristo.

In quanto alla successiva mia resurrezione, che pur avevo profetizzato, essa è accaduta tra le 18 e le 24 del giorno13 ottobre.
Vi racconto in dettaglio che cosa è avvenuto.
Se vi interessa conoscere un vero travaglio, leggete con attenzione, perché è stata veramente una questione reale, di vita o di morte.
Satana, alle 18, mi aveva convinto che, se Dio era sceso davvero in me, non dovevo attendermi che Egli mi facesse morire il 13, ma dovevo deciderlo ed attuarlo io stesso, così come io stesso mi ero sequestrato, non avendolo fatto altri…
Dovevo pormi come il “carnefice” della vera “condanna a morte” decretata dalla Chiesa contro di me, quando il Vaticano aveva accettato che io anche morissi!
Infatti il “buon Pietro” si era rifiutato d’amare e salvare il Gesù presente in me come nella classica “pecorella smarrita”, dopo che per tre volte il primo (Simon Pietro detto Cefa) gli aveva affermato di amarlo e si era sentito dare il triplice incarico personale a “pascere gli agnelli e le pecorelle del Suo gregge”.
Pietro – credutosi troppo importante per occuparsene di persona (doveva occuparsi solo dei Capi degli altri Greggi!!!) – aveva delegato ad altri quel “pascere”, e questi – infischiandosi altamente della pecorella smarrita – avevano per ben due volte decretato la sua morte per puro “menefreghismo”.
Satana dunque mi aveva già convinto a porre in atto – per mia mano – l’altrui condanna a morire… “per salvare la mia vita”.
Solo se io fossi morto il 13, così come avevo profetizzato, il mondo si sarebbe accorto della condanna a morte datami da due Papi quando, rivestiti da un Altro (Satana) e condotti dove non avrebbero voluto (alla eccessiva importanza di sé), avevano di fatto condannato a morire un “povero Cristo” in buona fede, che aveva posto la sua sopravvivenza esclusivamente nelle loro mani.
Se io non mi fossi ucciso – mi suggeriva il Demonio – tutto sarebbe andato perduto e nessuno si sarebbe accorto nemmeno che Dio Padre e Spirito santo erano vissuti veramente per 70 anni in me…
Pertanto – Satana è veramente “diabolico”! – se mi stava a cuore la stessa “vita vera” che Dio aveva vissuto in me, per amor d’essa io dovevo attuare, come un carnefice, la morte decretata contro di me, e fare esplodere questo bubbone di cancrena nel corpo santo della Chiesa… per la sua stessa santificazione!
Così – raggirato io stesso da Satana – alle ore 17 del 13 ottobre avevo imprevedibilmente deciso di recidermi le vene della mia mano sinistra.
Avevo scritto e descritto tutto, giustificandolo e dicendo che non era nemmeno una vera morte.
Avevo dato un senso nuovo a quell’«ASPETTA!» che Dio mi ordinò l’11 marzo 1987 quando, per amor del prossimo, avevo deciso di pagare con il mio corpo e la mia anima, recidendomi 4 dita, nel tentativo di simulare un incidente debitamente assicurato.
Dio allora non l’aveva voluto – mi suggeriva il Maligno – solo perché “io sarei dovuto giungere ad uccidermi del tutto!”
Ora Satana stesso non sa, per comune fortuna, che le cose che accadono nella vita non dipendono dalla nostra volontà!
Infatti Dio, scendendo in me, non s’era mandato allo sbaraglio, ma s’era debitamente protetto contro ogni apparente raggiro satanico.
Così la Provvidenza aveva già costruito una ben differente dinamica, nella quale io mi sarei nuovamente messo solo nelle mani di Dio, decidendo di assumere di colpo due birre da tre quarti di litro ciascuna e poco meno di altri tre litri d’acqua.
Avrei creato con questo i presupposti letali di una possibile morte por congestione e indigestione, per questi improvvisi 4 litri e passa immessi a forza in un organismo che non assumeva alcun liquido e cibo da ben 14 giorni e doveva pertanto avere lo stomaco assolutamente impreparato ad esser riempito come un otre…
Detto fatto! Alle 18 mi rigonfiai a più non posso.
Mi assalì di colpo un sonno profondissimo, simile alla morte, nel quale non sognai nulla… e mi ridestai all’una e trenta del 14 ottobre, senza nessun problema digestivo e praticamente “risorto” a nuova vita.

Davvero RISORTO, perché Dio, quel Dio Uno e Trino che aveva interamente occupato per 70 anni tutta la vita del PERSONAGGIO di Romano Amodeo, nello stesso momento in cui, mentre il mio corpo dormiva, saliva in cielo, dava vita nuova a me, come alla persona “tutta mia” che, pur essendo sempre nell’essenza somma di un Dio che si crocefigge nel limite umano, tuttavia lo realizzava non più come “Dio stesso”, ma come “un altro”, così come Dio è vero in tutti: come “gli altri”.

Se Dio non avesse realizzato questa apparente scissione, tra Lui e me, il Dio in me non sarebbe stato – e ancora una volta – assolutamente uguale a ciascuno degli uomini viventi, così come non lo era stato in Gesù (l’unico Figlio dell’intero compiacimento divino)!

Nell’Unità di Dio, che corrisponde a 10 decimi, il Padre vale 10 e il Figlio quell’1/10 che è dato da 10 elevato a meno uno.
Ebbene, quando il Dio 10 si subordina alle 2 persone Paterne della Trinità di Dio (Padre e Spirito santo), da 10:2=5 emerge come, alla 4 reali dimensioni date dall’Unità sommata alla Trinità di Dio, debba aggiungersi la dimensione 1 dell’uomo comune, che vale come il “mignolino” della mano a 5 dita e che poi ne ha due: una “destra” e una “sinistra”.

Pertanto era INEVITABILE che Dio, grato al mio PERSONAGGIO che l’aveva veicolato per 70 anni, non lo lasciasse del tutto VUOTO e mortificato, ma che lo VIVIFICASSE, per vera gratitudine, consentendogli finalmente di vivere…anche la sua vita umana, e apparentemente indipendente!
Pertanto quando affermo che, tra le 18 e le 24 del 13 ottobre il Dio Uno più Trino (espresso da quello stesso 13 che somma il Dio 10 alla sua Trinità) è asceso al cielo, “come morendo” alla vita determinata e reale, e che “io sono risorto”, interamente come me stesso…ma come “un altro uomo”… sto dicendo esattamente la verità di quello che mi è straordinariamente accaduto.

Assolutamente ignoro come il mio organismo abbia potuto smaltire “come se niente fosse” oltre 4 litri di liquidi ingurgitati a forza e finché ho potuto… ma mi ero messo ancora una volta non nelle mani di Satana ma in quelle della Provvidenza!
Io non volevo salvare la mia vita nel modo imposto a me da Satana!
Se avessi tentato di salvar Dio a quelle condizioni… non lo avrei amato, perché avrei prediletto il mio progetto costruito, pur nel mio limite divino, preferendolo al progetto “veramente divino” che è solo quello posto a monte di TUTTO IL RELATIVO, anche quando quel relativo è assunto da un Dio che si è crocefisso a quel limite, per fare esistere tutto il possibile, nella suprema lotta per il generale bene di ogni cosa!

Ciascuno di noi è un Dio Relativo, generato dal Dio Assoluto che ha assunto ogni possibile relativo, “nel bene come nel male, nella ricchezza come nella povertà e finché morte non vi separi”…
Sì, proprio come nelle forme di un vero matrimonio che, di due persone, ne fa sempre una sola!
Pertanto, se prima io ero solo Dio e la sua Trinità, ora sono come il suo sposo ed in ciò esisto, come sposo, legato a Dio come lo è ogni altro uomo.
Esisto come la duplicità dei miei due “diti mignoli”, come il nono e decimo Comandamento che esprime il puro “desiderio” da evitare: quello della “donna d’altri” e quello della “roba d’altri”.
Le altre 8 dita sono obblighi divini, trascendenti, che sembrano essere azioni da voler fare o voler evitare, ma sono solo Comandi. Tu vorrai farai anche il male, ma potrai fare solo secondo la volontà di Dio che non telo impedisce quando è il tuo vero bene, anche se esso non ti sembra tale.
Infatti il vero bene non sta nelle azioni, ma nella libera costruzione, in se stessi, di un ideale che sia divino!
Ora che nessuno ne dubiti!
Dio ha messo le cose in modo tale che tutti alla fine conoscano il vero e si salvino… come se ciò fosse fatto da se stessi!
Un vero DIVINO PADRE è colui che ti DOSA con tale SUPERIORE SAPIENZA la tua apparente libertà da condurla in modo INEVITABILE verso il bene scelto in piena libertà.
Con la Verità che il Dio in me mi ha mostrato, io ho vinto la morte.
Però il Dio in me ha dovuto prendere atto dell’assoluta incapacità umana dell’uomo ad andare oltre i suoi limiti, a sublimarsi… pertanto se Dio non portasse il 22 dicembre 2012 tutta l’umanità nel Regno dei Cieli, l’uomo, giunto sul punto di SNATURARE la sua stessa NATURA, lo farebbe. L’uomo ha inquinato il suo ambiente e snaturerebbe infine se stesso, se gli fosse data altra vita. Incapace di scorgere Dio, veramente Dio, in se stesso, non è disposto a seguire le regole di Dio.
Dio Padre e Spirito santo l’ha dovuto scorgere come il suo stesso limite quando, pur sapendo in me di non dover compiere il peccato, egli stesso – decisivo in me – è stato portato a volerlo ed a compierlo…pur sapendo di essere Egli veramente Dio stesso!
Pertanto il “corpo” dell’uomo, pur così bello, non è quello IDEALE al superamento del suo stesso limite, e Dio lo ha BOCCIATO, negandogli l’ulteriore futuro che lo stravolgerebbe in assoluto!

Così il compito dell’uomo in me, sopravvissuto nel mio personaggio dopo che Dio m’ha lasciato solo a me stesso, è identico a quello biblico che già ebbe Giosue dopo la morte di Mosè, e toccherà a me accompagnare il Popolo di Dio nella sua definitiva Terra Promessa del Regno dei Cieli.

Io conosco la VERITA’ “trascendente la realtà” e ne so così molto più di coloro che conoscono, da scienziati, solo la realtà dell’apparenza, spesso ignorando la verità superiore della vera causa cui tutto il relativo è dovuto… quando essa è nascosta.

Questa vera causa è la divisione 10:9=1,1111… che genera l’infinito decimo come un processo superiore e senza alcun possibile limite.
A mano a mano che si aggiunge tempo decimo a tempo decimo, l’inflazione dell’unità genera nella sezione trasversale quantità che si differenziano e che, viste in sequenza, mostrano lo stesso apparente “divenire”visibile nei “frattali”.
In questo infinito processo, della possibilità rappresentativa affidata ai numeri, il genere umano può arrivare fino ad un certo punto.
Oltre quel punto della divisione, cui giunge l’uomo col suo potenziale, tutto è possibile… ma il tutto esiste solo a partire da una visione “divisionistica”, ossia dovuta all’immaginazione divina, parte della natura dell’anima umana, e che è capace di dar forma e sembianza di qualità ai numeri.

Ora, se cessa l’esistenza reale di chi opera la divisione 10:9, e dà con ciò forma reale al mondo, cessa anche, per adesso, l’esistenza stessa dell’Universo, che è solo opera della divina immaginazione di ogni Dio crocefisso in noi come il vero servo di ciascuno di noi…
Tuttavia, nel Regno dei Cieli, quella divisione 10:9=1,111… potrà essere spinta in avanti finché si voglia!
L’Universo è INFINITO perché è solo il processo infinito di un calcolo interminabile e della relativa visualizzazione.
Ebbene, in questo INFINITO FUTURO, ci saranno altre possibili vite… tutte le possibili ed immaginabili, e dunque anche quelle di una replica reale della vita umana e senza più le attuali delimitazioni!
Quando tutti sarete convinti di cosa vi aspetta di vivere dopo l’apparente morte, non avrete più alcun dubbio sul fatto che Dio, bloccando il progresso dell’uomo su questi limiti raggiunti oggi… l’ha veramente salvato da una vita “mostruosa”!

Pertanto il mio annuncio “agrodolce” è lo stesso di quando Gesù iniziò a predicare:
“Preparatevi all’arrivo del Signore, perché siamo alla fine del tempo e – come diceva Giovanni – LA SCURE È GIÀ POSTA ALLA RADICE DEGLI ALBERI!”

Amo.R.

G@rghy
00venerdì 24 ottobre 2008 23:47
Ammazza che faccia di........ bronzo che hanno questi anticristi!

Aspettando con fiducia il VERO Signore!
SENZA seguire i FALSI profeti!!!!!
amoram
00sabato 2 maggio 2009 17:53
Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, alias Pietro Romano
All'amico che aspetta la vera venuta... faccio pervenire questo articolo, che cita la profezia di San Malachia, sui papi.

È un saronnese il “Pietro Romano o Pietro II, n. 112” della profezia che lo colloca alla fine di tutti i papi di Roma?
Il motto latino che lo identifica è “Petrus Romanus vel Petrus II” n. 112, per cui le indicazioni sono due: Pietro Romano oppure Pietro n. 2, n. 112. Egli porterebbe, secondo la profezia di San Malachìa, alla fine del primato di Roma e al Giudizio Universale.

Bene, a Saronno c’è un personaggio già celebrato come “il Profeta di Cassina Ferrara”.
Egli digiunò 57 giorni sotto Papa Giovanni Paolo II e 55 sotto Benedetto XVI, giorni di grande sua penitenza, riferiti a Pietro n. 2 e n. 112, come esattamente è profetizzato con “vel Petrus II, n. 112”.

In quanto al “Pietro Romano”, il saronnese si chiama esattamente Romano nel primo nome, che viene “cristianamente” collocato per ultimo (come ordinò Gesù dicendo che i primi devono mettersi nel posto ultimo e servire tutti).
In quanto al PTR (le consonanti di PieTRo) esse sono esattamente le prime cifre dei tre soli nomi, di Romano (“Paolo Torquato Romano”), comincianti per consonante: (come si usa nei Codici Fiscali), ma a cominciare non dal primo (messo “cristianamente” per ultimo) ma da Paolo.
Ciò con una ragione “cristianamente altrettanto valida"; infatti Romano è nato il 25 gennaio (celebrazione “cristiana” della Conversione di San Paolo). Così egli è nato assieme al nome Romano “Paulus” (significante “piccolino”), che il cittadino Romano Saulo di Tarso volle poi assumere dopo che incontrò Gesù (dal nome Romano “Iesus”), apparsogli in una luce abbagliante che lo sbalzò dal cavallo.
Come, dopo le consonanti, il C.F. assume la prima vocale, così in “ROmano Antonio Anna Paolo Torquato” (nome intero del saronnese), dopo l’ordine “cristiano” PTR (“cristianamente” cominciante con Paolo) va inserita la O, prima vocale di ROmano.
Abbiamo in tal modo esattamente un PTRO ROMANO conforme a tutti i requisiti “cristiani”).
In essa manca solo la sillaba iniziale IE del nome Romano “IEsus”, riguardante l’acronimo (le iniziali) non solo del Romano “Iesus”, ma anche del nome Emanuele che era l'atteso nome del Messia.

Pertanto PTRO Romano, che non comprende IE, trascenderebbe così, nel nome Romano, solo il DUO Padre/Spirito santo, mentre il nome intero P(ie)TRO ROMANO comprenderebbe anche il Figlio (sempre nel nome Romano di Iesus riferito all’atteso Emanuele).

Ebbene i giornali saronnesi titolarono in prima pagina, nel 2003, “SONO IL MESSIA”, riportando l’affermazione che questo Romano Amodeo aveva scritto in una lettera riservata inviata al Sindaco di Cogliate e fatta espressamente protocollare in Comune, affinché restasse nella memoria.
Gia in precedenza, il 20-10-2002, egli aveva dichiarato all’esterrefatto Monsignor Centemeri (in quel tempo Decano di Saronno):
“Chi aspettate venga infine nel Credo è venuto in incognito, in me. Io ho compiuto le opere attese da Gesù, quando sarebbe tornato nella Gloria del Padre. Infatti io ho VINTO LA MORTE ed emesso il GIUDIZIO UNIVERSALE attesi alla pienezza del tempo attraverso il ritorno di Gesù nella Gloria del Padre”.
Pertanto la Profezia di San Malachìa che attende il Giudizio Universale con la venuta di Pietro Romano o Pietro 2, n. 112, sembrerebbe attendere proprio quanto il Saronnese dichiarò di aver compiuto, pubblicamente, nel Convegno che organizzò a Saronno esattamente il 24-10-1999, al “completamento del tempo”.
Secondo lui questa data davvero indica, nel giorno 24, il compimento delle sue 24 ore, nel mese 10 il compimento del ciclo numerico e nel 1999 l’anno del compimento dell’atteso “mille e non più mille”.
In quel giorno ci fu – come segno trascendente - il TRASPORTO DELLA CROCE per le vie di Saronno (che virtualmente passò dalle spalle del Cristo alle sue perché – pur essendo stato benedetto apostolicamente 2 volte dal Papa per l’aiuto ricevuto e che gli attestò per iscritto – fu invece mortificato dalla Chiesa locale. Essa – invitata al Convegno che attuava l'Enciclica "Fides et Ratio" del Papa (del 14-9-1998), non solo non venne – ma lo biasimò con forza e fu tutta al seguito della croce di legno!

Come P(ie)TRO ROMANO "VINSE LA MORTE"?
Egli dice di averlo fatto con questa “verità del Cristo”: la vita che vediamo in moto materiale verso la morte è solo la reazione apparente - uguale e contraria - alla vera azione: dello Spirito che viene dall’alto della morte, come Gesù spiegò a Nicodemo (Gv. 3).
Gesù gli rivelò che, per entrare nel regno dei cieli, occorreva prima vedere in modo reale la discesa spirituale dall’alto (che è la discesa che oggi già è in atto, ma che semplicemente non la si vede, essendo l'invisibile causa).

Quale fu il "GIUDIZIO UNIVERSALE" emesso alla pienezza del tempo?
Pietro Romano dice di averlo espresso avvalorando il Primo Comandamento: “Io sono il solo Creatore che fa il mondo”.
L’uomo avrebbe solo la colpa di una volontà fattiva, ma assolutamente priva di ogni capacità fattiva, se questo "fare" non è stato deciso da Dio.
Così – egli afferma - se il Figlio perdonò i peccati, il Padre in lui li annienta, e attraverso LA VERITA' espressa dallo Spirito santo della Verità.
Alla luce di questa VERITA', la vita reale servirebbe affinché ogni anima (di Dio) liberamente eleggesse (alla fine di una vita VAI-e-VIENI) il Dio della sua salvezza assoluta da quel suo relativo.
In tal modo (singolarmente decentrata in ogni possibile relativo) l’anima del DIO ASSOLUTO salverebbe tutto, da ogni possibile relativo, e sarebbe il modo reale - nel relativo - usato da Dio, per attuare la SALVEZZA IN ASSOLUTO, di tutta la creazione!.
Un Giudizio Universale migliore di questo non potrebbe esservi!
L'attuale Giudizio atteso (di un Dio che caricherebbe responsabilità non sapute gestire, da cui poi verrebbe una condanna eterna per questa anima incapace e cattiva, per cui si attenderebbe un GIUDIZIO di Premio e di Condanna), apparterrebbe solo alla vera incapacità dell'uomo di perdonare TUTTO.
Questa ETERNA ATTESA CONDANNA (per i malvagi) è tanto improbabile ed è tanto improponibile che quel Dio, che ci indica e comanda di perdonare a tutti ogni torto verso noi, Egli per primo poi NON PERDONEREBBE i torti verso di lui!
La VERITA'di Dio, dunque, alla fine del tempo è venuta,ma solo ad emettere il solo possibile giudizio che SALVA TUTTA LA CREAZIONE DI DIO!

Pietro Romano, o Pietro n. 2, n. 112, non sarebbe pertanto l’ultimo papa, ma solo la ragione stessa della fine del papato.
Pietro (nel cap. 21 del Vangelo di Giovanni, che chiude i 4 Vangeli) fu per tre volte invitato ad aver "cura personale delle pecorelle, se egli amava Gesù più di questi...”, ma i “Pietro della vecchiaia” (gli ultimi papi) avrebbero fatto come fu profetizzato da Gesù a Pietro (sempre nel capitolo 21, al versetto 18):
"In verità, in verità ti dico: quand’eri giovane, ti annodavi da te la cintura e andavi dove volevi. Ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti annoderà la cintura e ti condurrà dove tu non vuoi».
É accaduto veramente che il nostro “candidato” a Pietro Romano, abbia nel 2005 fatto pervenire in Vaticano (tramite il giornale IL CENTRO di Pescara) tre sue lettere firmate “la pecorella smarrita” ed indirizzate al papa. Esse dicevano:
“Sono la pecorella smarrita che necessita d’essere accolta dal Buon Pastore perché, dispersa, veramente non mangia più e rischia di morire, come questo giornale sta verificando”.
Ma questo “Buon Pastore” – non seguendo il triplice finale ordine di Gesù – aveva affidato le pecorelle “ad un altro”, e questo altro – da “mercenario” - si era in tutto disinteressato della sua sorte, non rispondendo nemmeno al giornale! Nemmeno per dire: “si rivolga ad un sacerdote, perché il Papa non può occuparsi di TUTTI”.
Gesù invece ordinava: “chi vuol essere il primo si metta all’ultimo posto e serva TUTTI!”.
Così Dio – venuto in incognito in questo Paulus (un “piccolino”) – è stato "mandato al diavolo” da “un altro”... Da uno di quei “mercenari” che non rispettano le pecorelle, mentre "il VERO Buon Pastore è chi le conosce, le ama e le chiama tutte per nome, ad una ad una”.
Se dobbiamo credere al Vangelo – afferma Romano Amodeo – in esso Gesù Cristo stesso rivela espressamente che: “tutto quello che avrete fatto ad uno dei miei piccolini l’avrete fatto a me!”. Quando spiega il Giudizio Universale rivela che perfino chi è andato a trovare un carcerato (dunque un dichiarato "colpevole") è andato a far visita a Dio!. Pertanto non dobbiamo sottovalutare una CATTIVERIA, quando è fatta ad uno che sembra NON CONTARE NULLA! Non dobbiamo perché essa è ancora più grave di quella fatta ad un uomo importante, che può difendersi. Un VATICANO che tiene fuori una "dichiarata pecorella che invoca l'accoglienza del Buon Pastore", altrimenti muore di fame, e che è trascurata perchè NON CONTA NULLA, compie il peccato più grave possibile contro DIO STESSO. Tutti voi comprendereste la gravità se una Madre Teresa fosse stata trattata in questo modo, o un Capo di Stato. Ebbene, per Gesù, un Paulus, un "insignificante nessuno" che è maltrattato in questo modo ed è condannato a MORIRE (nel massimo disprezzo della sua NULLITA') è il segno concreto di una COLPA così grande che PIETRO non è più degno di essere il PRIMO, perché affidò a "simili mercenari" la cura delle pecorelle che Gesù aveva affidato a lui PER TRE VOLTE ( se Pietro lo amava più che di questi, i "mercenari") dopo le tre dichiarazioni di Simone "Sì, ti amo!"; l'ultima delle quali fu persino "risentita": "Signore, tu sai tutto! Tu sai che io ti amo!".
Sì, Simone lo amava, ma Wojtila e Ratzingher (Pietri della vecchiaia) non lo avrebbero amato, perché avrebbero messo LUI - LUI presente nelle SUE PECORELLE - in mano a "mercenari",affinché essi mercenari si occupassero degli ULTIMI... giacché loro dovevano occuparsi dei PRIMI: "solo dei Capi degli altri armenti, o delle moltitudini... insomma dei primi e non degli ultimi!"
I due citati Pietro - non riconoscendo più IL VERO PRIMO: DIO, in un ultimo - lo avrebbero messo in "altre mani" ed avrebbero con ciò aggiunto DUE nuove CONDANNE A MORTE a quella data al Figlio dal SOMMO SACERDOTE CAIFA.
Il Dio UNO e TRINO, si sarebbe ripresentato IN UN ULTIMO, riconosciuto dal cristiano codice fiscale P(ie)TRO ROMANO, per patire 112 giorni di condanna a morte per fame, da due Pietro!

Tutti i papi della profezia di San Malacìa sono riconoscibili da indizi SCARNI. "Pastore e Marinaio" è Giovanni XXIII che fu pastore da bimbo e Patriarca di Venezia (già Repubblica Marinara"). "Fiore dei Fiori" (il giglio) fu Paolo VI, arcivescovo di Milano il cui stemma comprende un giglio, e che incluse tre gigli nel suo stemma pontificio. "Sull'età media della luna" fu Giovanni Paolo I, il cui papato durò circa il tempo medio di una luna. "Sull'eclissi di Sole" fu Giovanni Paolo II, nato durante una eclissi di sole e sepolto nel dì di una eclissi solare. Infine "Sulla Gloria dell'Ulivo" il Benedetto XVI, dei Benedettini-Olivetani.
Ciascuno dei papi è riconoscibile da un solo elemento!
Ma "Pietro Romano oppure Pietro II n. 112" ha in PTRO ROMANO l'acronimo dei nomi stessi Paolo Torquato e Ro di Romano, mentre la seconda definizione "vel Petrus II, n. 112" descrive, ai sensi della conclusione dei 4 Vangeli, il PERCHE' i Pietro della vecchiaia "avrebbero steso le braccia": un altro li avrebbe portato dove mai avrebbero voluto (a decretare l'uccisione DIO per 112 giorni continuativi) a causa della loro TRIPLICE disobbedienza ad un incarico esclusivo e preciso datogli da Gesù "se egli lo amava più di questi..."
Pertanto questa persona, che nel sito www.ordinespiritosanto.com veramente dimostra (nel link: TUTOR TEST) la presenza di una marea di indizi (tutti i possibili) sul fatto che il DIO ATTESO ALLA FINE si sia presentato proprio in lui, giudicato "piccolo e insignificante", a Vincere la morte, esprimere il Giudizio Universale e a salvare il mondo dalla fame, con la sua condanna a morte per fame , sembra ANCHE essere, con una PRECISIONE SENZA PRECEDENTI, il Pietro finale coevo degli ultimi Pietro e prima del Giudizio Universale, rivelato da lui a Saronno il giorno del TRASPORTO DELLA CROCE.

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