Si allarga l'inchiesta Libor, altre 9 banche sotto indagine

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wheaton80
00domenica 28 ottobre 2012 22:02
Si allarga l'inchiesta Libor, altre 9 banche sotto indagine
Le ingiunzioni hanno raggiunto ora un totale di 16 istituti internazionali

Si allarga l’inchiesta sullo scandalo Libor e sulle manipolazioni del tasso di riferimento dei prestiti interbancari tra il 2005 e il 2009. Altre nove tra le maggiori banche mondiali (per un totale di 16) hanno ricevuto ingiunzioni dall’ufficio del procuratore generale di New York Eric Schneiderman e di quello del Connecticut George Jepsen.

Come riportano Wall Street Journal e Financial Times, Bank of America, Bank of Tokyo Mitsubishi, Credit Suisse, Lloyds Banking Group, Rabobank, Royal Bank of Canada, Societe Generale, Norinchukin Bank e West Lb, dovranno presentare documenti nell’ambito di un’indagine che potrebbe portare ad azioni civili per violazioni della legge antitrust e contro le frodi. In precedenza erano già state coinvolte Deutsche Bank, Citigroup, Jp Morgan Chase, Royal Bank of Scotland, Barclays, Hsbc e Ubs. Le indagini delle autorità americane seguono quelle già avviate in altri Paesi in tre continenti (per esempio Gran Bretagna, Canada e Giappone). Lo scorso giugno la britannica Barclays ha acconsentito a pagare 450 milioni di dollari per chiudere la causa su presunte manipolazioni del Libor.

america24.com/news/si-allarga-l-inchiesta-libor-altre-9-banche-sotto-...
wheaton80
00lunedì 12 novembre 2012 04:42
Hsbc, nuovi guai col Fisco per una lista di clienti offshore

La banca inglese è finita al centro di un’indagine dopo la scoperta di una lista di migliaia di cittadini con conti “segreti” in una filiale sull’isola di Jersey, tra i quali numerosi criminali

ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – Nuovi guai per la Hsbc. La maggiore banca del Regno Unito, che già si prepara a pagare una super multa da un miliardo e mezzo di dollari negli Stati Uniti per violazione delle norme sul riciclaggio del denaro sporco, è ora al centro di un’ampia indagine del fisco britannico dopo la scoperta di una lista di migliaia di cittadini che tengono conti “segreti” in una filiale sull’isola di Jersey, tra i quali numerosi criminali. Secondo indiscrezioni pubblicate oggi dal Daily Telegraph, questi ultimi comprenderebbero Daniel Bayes, un trafficante di droga inglese ricercato da Scotland Yard e che ora risiederebbe in Venezuela; Michael Lee, condannato per il possesso illecito di oltre 300 armi da fuoco nella sua casa nella contea del Devon; tre banchieri accusati di grosse frodi; e un uomo che un tempo era soprannominato “il secondo più grande truffatore di Internet” di tutta Londra.

Altri conti presso l’agenzia della Hsbc di Jersey, contenenti ciascuno centinaia di migliaia di sterline, sono registrati presso modesti indirizzi in alcune delle regioni più povere di questo paese. Dal punto di vista legale, una banca britannica sarebbe obbligata a riportare alle autorità qualsiasi sospetto sulle fonti del denaro depositato nei suoi conti. In tutto, la lista in possesso del fisco include 4388 individui per un totale di 699 milioni di sterline (circa 850 milioni di euro) depositati in conti offshore sull’isola di Jersey, che gode di privilegi simili a quelli di certi paradisi fiscali dei Caraibi. Secondo il Telegraph, le persone della lista avrebbero fatto inoltre miliardi di sterline di investimenti attraverso meccanismi predisposti dalla Hsbc. Nel gruppo, oltre a svariati criminali ben noti alla polizia, ci sarebbero anche alcune celebrità.

09 novembre 2012
www.repubblica.it/economia/finanza/2012/11/09/news/hsbc_nuovi_guai_col_fisco_per_una_lista_di_clienti_offshore-46268...
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00giovedì 7 febbraio 2013 00:48
Scandalo Libor: Rbs dovrà pagare multa di oltre 600 mln di dollari
6.2.13

Dopo Barclays e Ubs, ora anche Royal Bank of Scotland dovrà pagare una multa per lo scandalo Libor, la manipolazione da parte di alcuni operatori del tasso interbancario inglese. La sanzione è di oltre 600 milioni di dollari, circa 453 milioni di euro. Questo l'accordo, annunciato oggi, che la banca ha raggiunto con le autorità inglesi e americane per il suo coinvolgimento nella vicenda.

In particolare Rbs sborserà 87,5 milioni di sterline alla britannica Financial Services Authority, 325 milioni di dollari alla United States Commodity Futures Trading Commission e 150 milioni di dollari alla United States Department of Justice per chiudere il caso. La multa supera quella inflitta a Barclays di 290 milioni di sterline, ma è inferiore a quella pagata da Ubs pari a 1,5 miliardi di dollari.

"Questo è un giorno triste per Rbs - ha commentato Philip Hampton, il presidente dell'istituto controllato per l'80% dallo Stato - ma è anche importante per continuare a porre rimedio agli errori del passato". La manipolazione del Libor ha coinvolto una ventina di dipendenti Rbs, che nel frattempo hanno lasciato la banca o hanno subito misure disciplinari. Per aiutare a voltare pagine, il direttore della divisione bancaria internazionale e dei mercati, John Hourican, lascerà il gruppo anche se non coinvolto nella vicenda.

www.finanzaonline.com/notizie/news.php?id=%257B453F94EA-30EC-4A32A86BB5877D18F949%257Dfolsession=166127410efd4edef6587f19...
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00mercoledì 12 giugno 2013 14:04
"Mercato valutario come il Far West", nuovo scandalo
12 giugno 2013

NEW YORK (WSI) - Prima e' stata la volta del mercato dei tassi interbancari del Libor. Poi delle materie prime. Ora anche l'unico mercato che finora era stato risparmiato dai "pirati manipolatori", il Forex, e' entrato a far parte della grande cerchia della cospirazione. Dalle indiscrezioni pubblicate sembra che un gruppo di broker si siano messi d'accordo con le controparti per aumentare le possibilita' di modificare i tassi di cambio a loro piacimento sulla piattaforma di trading di Reuters. E assicurarsi di intascare profitti per i propri clienti.

Stando a quanto riferito dai trader coinvolti nelle operazioni sospette, i presunti colpevoli sono intervenuti effettuando ordini di trading prima e durante la finestra temporale di 60 secondi che si viene ad aprire nel momento in cui i valori di riferimento vengono fissati. Le fonti dell'articolo di Bloomberg, che hanno chiesto di restare nell'anonimato, lavorano nell'industria da piu' di 20 anni. Lo scandalo ricorda da vicino quello della Balena di Londra che ha visto coinvolta JP Morgan.

L'unica differenza sta nella classe di asset oggetto delle manipolazioni. In questo a caso a essere scambiate sono divise. I comportamenti sospetti sono avvenuti a cadenza quotidiana nei mercati del Forex da almeno dieci anni, contribuendo a influenzare il valore dei fondi e dei derivati. L'autorita' di controllo dei mercati britannica, la Financial Conduct Authority, sta prendendo in considerazione l'ipotesi di aprire un'inchiesta probatoria sulla presunta attivita' di manipolazione dei tassi.

"Il mercato valutario e' un po' come il Far West", ha osservato James McGeehan, che ha trascorso gli ultimi 12 anni a lavorare per diverse banche prima di fondare nel 2009 la societa' di consulenza americana FX Transparency LLC, che offre consigli sulle attivita' di trading sui tassi di cambio. Sul mercato circolano 4.700 miliardi di dollari al giorno, la cifra piu' alta di qualsiasi altro sistema finanziario, ma e' uno dei meno regolati. Ora ne abbiamo scoperto i motivi.

www.wallstreetitalia.com/article/1587965/scandalo/mercato-valutario-come-il-far-west-nuovo-scand...
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00lunedì 17 giugno 2013 01:05
UK – Le grandi banche perdono 2.4 milioni di clienti in segno di protesta contro gli scandali



Si stima che circa 2,4 milioni di clienti hanno creato un “movimento di massa”, spostando i loro soldi lontano dai grandi gruppi bancari: Lloyds, Royal Bank of Scotland, NatWest, Barclays, HSBC e Santander.

“A causa della costante sfilza di scandali iniziata l’anno scorso, la gente sta cominciando a rendersi conto di non voler più aver a che fare con l’arroganza delle grandi banche.”- ha dichiarato Laura Willoughby, amministratore delegato di “Move Your Money”. Willoughby, parlando ad un dibattito presso la Cattedrale di San Paolo nella City di Londra sul futuro del settore bancario, ha detto che le persone stano abbandonando le grandi banche “perché sono arrabbiate per la mancanza di riforme nel sistema bancario distrutto della Gran Bretagna, e hanno deciso di prendere la situazione nelle proprie mani“.

Fonte: banoosh.com/blog/2013/06/15/big-banks-lose-2-4m-customers-in-protest-against-scandals/#!prettyPhoto-...

risvegliodiunadea.altervista.org/?p=4539
wheaton80
00mercoledì 30 ottobre 2013 23:04
Un nuovo scandalo bancario, sul Forex

LONDRA (WSI) - Per i media inglesi è uno scandalo al pari di quello del Libor, un'inchiesta che fa riaffiorare alla memoria i momenti di panico del 2008. Barclays ha rivelato di essere coinvolta anch'essa nello scandalo della manipolazione dei mercati valutari che riguarda 3 mila miliardi di sterline al giorno. Ieri le autorità di controllo hanno allargato le indagini anche a UBS e Deutsche Bank. Tra gli altri istituti coinvolti, che hanno garantito la collaborazione con la giustizia per fare luce sulla natura dell' inchiesta divisa tra Regno Unito, Usa ed Asia, figura anche Royal Bank of Scotland. Le autorità stanno svolgendo indagini sulle attività di trading sulle piattaforme del valutario, "compresi i tentativi di operazioni in altre attività da cui avrebbero tratto beneficio". L'inchiesta è appena iniziata ma potrebbe raggiungere la portata dello scandalo del tasso interbancario del Libor, quando Barclays fu la prima banca a dover subire una multa a giugno 2012, pagando ben 290 milioni di sterline. La causa legale portò alle dimissioni forzate del Ceo Bob Diamond e alla promozione del capo della divisione bancaria commerciale Antony Jenkins, che da allora ha tentato di ripulire l'immagine e migliorare la reputazione dell'istituto.

30 ottobre 2013
www.wallstreetitalia.com/article/1638579/giudiziaria/un-nuovo-scandalo-bancario-sul-fo...
wheaton80
00lunedì 20 gennaio 2014 00:33
Deutsche Bank, buco kolossal. E indagata

NEW YORK (WSI) - Una maxi-perdita di un miliardo di euro nel quarto trimestre e 2,5 miliardi di euro per sanare i contenziosi legali del 2013. Deutsche Bank, a sorpresa, diffonde i conti, mentre le autorità tedesche accendono un faro sulle attività dell’istituto nel mercato dei cambi. Come già pochi giorni fa, l’istituto ha ammesso di aver «ricevuto richieste di informazioni dalle autorità di regolamentazione che stanno indagando sulle negoziazioni nel mercato dei cambi». In particolare, secondo lo Spiegel, Bafin, la Consob tedesca, avrebbe intenzione di esaminare con un’attività speciale se Deutsche Bank abbia gestito l’attività sul mercato dei cambi in modo adeguato e con sufficienti controlli. All’inizio della scorsa settimana, il Wall Street Journal aveva rivelato che il colosso tedesco, il più grande operatore al mondo nel mercato dei cambi che vale qualcosa come 5.000 miliardi di dollari al giorno, ha provveduto alle prime sospensioni di trader potenzialmente coinvolti nello scandalo dei cambi, che adesso sembra diventare molto più ampio di quello legato all’uso sconsiderato delle chat room fra i dipendenti di diverse banche d’affari. Nell’autunno scorso, Ubs, Rbs, Jp Morgan e Barclays hanno sospeso circa 12 operatori e, solo nella settimana scorsa, Hsbc ha sospeso due trader, Citigroup altri due e licenziato il capo delle negoziazioni della sede di Londra, Rohan Ramchandani, membro proprio della chat room sotto inchiesta, quella `The Cartel´ che comprendeva i principali trader di tutto il mondo.

20 gennaio 2014
www.wallstreetitalia.com/article/1659485/banche/deutsche-bank-buco-kolossal-e-indag...
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00giovedì 6 febbraio 2014 00:03
In prigione chi manipola i mercati

ROMA (WSI) - Chi manipola i mercati potrebbe scontare un minimo di 4 anni di carcere. Sono questi, afferma l'emittente CNBC, i nuovi parametri di legge stabiliti dal Parlamento Europeo, in seguito a una serie di scandali finanziari, approvati con 618 voti a favore, a fronte di 20 contrari e 43 astensioni. Si tratta di un giro di vite dell'UE in materia di abusi di mercato. Tra i reati punibili rientra chi dà indicazioni false o fuorvianti circa l'offerta o la domanda di uno strumento finanziario o chi fornisce informazioni false o fuorvianti per manipolare il calcolo dei parametri di riferimento, come il Libor o Euribor. Secondo Arlene McCarthy, membro britannico del Parlamento europeo, "i criminali che si arricchiscono attraverso la manipolazione dei mercati e l’insider trading, non dovrebbero cavarsela solo con una sanzione amministrativa". Garantire il rispetto di questo tipo di giustizia, contribuirà, di fatto, a ricostruire la fiducia dei cittadini nei mercati finanziari. D’ora in poi, quindi, l’Unione europea avrà zero tolleranza per i manipolatori dei mercati finanziari. Ad ogni modo, alcuni Stati Membri dell’Ue, tra cui lo stesso Regno Unito, hanno già norme molto rigorose in materia.

05 febbraio 2014
www.wallstreetitalia.com/article/1663654/finanza/in-prigione-chi-manipola-i-merc...
wheaton80
00venerdì 14 febbraio 2014 23:08
Su mutui, derivati ecc. basati su euribor, tibor e libor non dovuti interessi stante multa di 1,71 miliardi per loro falsificazione

La multa di 1,71 miliardi di euro della Commissione Europea alle principali banche è una goccia nel mare di ciò che le banche hanno rubato. Sennonché, la condanna che la svergognatissima Commissione Europea è stata alla fine costretta ad infliggere alle banche per aver falsificato l’euribor, il libor e il tabor (cioè i tassi interbancari sui quali poi si stabiliscono i tassi in danno di noi comuni mortali per ogni genere di operazioni), e per avere violato per anni (a cielo aperto) le norme antitrust (di cui tutti si riempiono la bocca), spiana la strada alle azioni civili e penali per chiedere di pagare il solo capitale nei mutui, fidi, leasing, derivati ecc… Diviene cioè a questo punto concreta la possibilità di una contestazione sia di massa che individuale. Salvo purtroppo i casi di coloro che ‘devono tacere’ perché sono ‘in mano alla banca’.

Il PAS - FermiamoLeBanche&LeTasse può ora organizzare un’azione di massa contro questi criminali, mettendosi a disposizione di chiunque scriverà a info@pas.it (o contatterà telefonicamente l’800660815) per chiedere i moduli, le informazioni e i dati per presentare la denunzia penale, inviare la raccomandata di diffida alla banca, iniziare la procedura per il tentativo di conciliazione (conciliazione obbligatoria inventata solo per rubare altri soldi e rendere più problematiche le azioni giudiziarie) e, in mancanza, le cause civili per chiedere il pagamento del solo capitale, senza alcun interesse sul mutuo, fido, leasing, derivato ecc…, oppure per farsi restituire gli interessi indebitamente pagati. La magistratura, infatti, non riuscirà più ormai a difendere i crimini delle banche e dovrà, specie se saremo uniti, iniziare infine a difendere il diritto e la gente. Fermo restando che la verità, anche a prescindere dal signoraggio primario, è molto più grave di quel che sembra, perché i tassi non sono comunque frutto di nessun ferreo criterio oggettivo, ma solo, e da sempre, di volgari accordi truffaldini tra banche in un regime di (palese) violazione dell’antitrust: organizzazione pur essa al servizio di chi dovrebbe controllare. Tutti svergognatissimi perché la questione, che è stata ‘lasciata perdere’ dai media (i quali non dovrebbero parlar d’altro), è esplosa in realtà solo in seguito ad un intreccio di conflitti interni alle banche e casi giudiziari. Senza contare la sfacciataggine della Commissione di diminuire le multe di miliardi perché alla fine le banche, dopo che erano state scoperte, avrebbero ‘collaborato’, o addirittura di perdonare la UBS e Barclays perché hanno denunziato il cartello dopo avere rubato per anni più delle altre. Miliardi di multa che sono quisquilie, secondo il commissario ai servizi finanziari Michel Barnier, il quale ha dichiarato che, attraverso questa truffa, le banche hanno maggiorato i tassi relativi ad un volume complessivo di operazioni per mille trilioni di euro (Barnier a settembre 2013:«Questa situazione non può andare avanti, perché con lo scandalo Libor e Euribor le banche hanno mentito sui tassi applicati e l’indice stesso è stato falsato, e l’impatto di questa manipolazione ha cifre enormi, perché il volume di mercato cui si applicano questi indici sistemici è di mille trilioni»).

Un regime di in realtà antica, notoria e sistematica illegalità la cui condanna consente però ora di impugnare qualsiasi contratto di qualsiasi banca, e non solo delle banche direttamente coinvolte, stante la violazione delle norme antitrust, in seguito alle quali, ripeto, va restituito loro il solo capitale senza interessi, spese né competenze o gli va chiesta la restituzione di quanto pagato in più. In dettaglio, per chi ha la pazienza di approfondire, la Commissione ha ‘scoperto’ d’un subito – ohibò! – due cartelli, uno legato all’euro (EIRD: Euro interest rate derivatives) e uno legato allo yen (YIRD: Yen interest rate derivatives), che sono cruciali per la determinazione del rischio legato alle fluttuazioni di interesse in base ad alcuni fondamentali criteri di riferimento (detti benchmark, per non farci capire niente, dagli ‘addetti’: spesso degli asini che si atteggiano ad esperti nascondendosi dietro il loro misero gergo straniero). È stato quindi falsato sia l’Euribor (euro), che il Libor (sterlina) che il Tibor (yen). Le banche accusate di aver manipolato i tassi attraverso diversi cartelli sono Deutsche Bank, Société Générale, Rbs, JP Morgan, Citigroup e Rp Martin. Nessuna multa è stata inflitta a UBS e Barclays, che hanno manipolato i tassi di interesse su derivati sia in euro che in yen, ma hanno ‘rivelato’ l’esistenza dei cartelli (di cui erano al corrente decine di migliaia di persone). Gli illeciti in euro sono relativi al periodo settembre 2005 – maggio 2008, le indagini della Commissione sono iniziate nell’ottobre del 2011, e il procedimento è stato aperto a marzo 2013: otto anni lasciati a questi criminali per dargli tutto il tempo per svenare la società. La manipolazione dei derivati in yen, come molto tardivamente rilevato dall’antitrust UE, è stata posta in essere da 7 cartelli bilaterali (eccetto tutti gli altri che magari stanno occultando con lo scandalo relativo a questi), durati da 1 a 10 mesi, nel periodo 2007 – 2010.

Quel pagliaccio di Joaquín Almunia, commissario UE alla concorrenza, si dice (ridicolmente) ‘scioccato’ dal fatto che banche che dovrebbero essere in concorrenza tra loro, invece colludano, manifestando così, tra l’altro, di non capire nemmeno che i due concetti (colludere ed essere in concorrenza) non sono necessariamente in contrasto, e che, pertanto, è stato scelto ad occupare quel ruolo perché è l’unico a non sapere queste cose in Europa. Secondo costui la multa di 1,71 miliardi sarebbe un chiaro segnale del fatto che la Commissione è decisa a combattere questi cartelli per istituire così una «sana concorrenza», omettendo di aggiungere «tra questi ladri ed assassini». In pratica – fermo restando l’illiceità in generale degli interessi sui prestiti di denaro altrui (cioè signoraggio secondario, per non parlare della creazione del denaro dal nulla: signoraggio primario) – c’è stato (e c’è, perché vi sarete accorti che, nel mentre, incredibilmente, non è cambiato un bel niente) un cartello rivolto a gonfiare i tassi interbancari sia dell’area euro (Euribor) che dell’area yen (Yird). Le multe sono state: per Deutsche Bank, di 725,3 milioni (465,8 per l’Euribor e 259,5 milioni per lo Yird); per Société Générale, di 445,8 mln; per Royal Bank of Scotland, di 391 milioni (131 milioni e 260 milioni); per Jp Morgan per 79,9 milioni; e per Citigroup per 70 milioni. La Commissione ha consentito a UBS di evitare una multa di 2,5 miliardi, e a Barclays di 690 milioni, per la predetta auto-denunzia, mentre le altre banche hanno ottenuto sconti per la ‘collaborazione’. Ci saranno poi delle ulteriori indagini nei confronti di Crédit Agricole, Hsbc e Jp Morgan «secondo la procedura standard», che non prevede transazioni (meno male!). Storie vecchie e reiterate perché già a dicembre 2012 l’UBS, colta con le mani nel sacco, si era detta pronta a pagare, in una diversa circostanza, una multa di 1,6 miliardi di dollari per la manipolazione del Libor, e addirittura nel 2007 era stata accusata di aver manipolato il Tibor (tasso interbancario giapponese) attraverso la sua filiale di Tokyo. Così come la Barclays, che ha già pagato a suo tempo 290 milioni di sterline per aver manipolato il Libor. Orsù, insomma, cari italiani, ricordiamo tutti insieme alla magistratura che non è al servizio delle banche ma nostro, altrimenti continuerà a far finta di dormire e a sostenere questi criminali attraverso ogni espediente. Non fatevi infatti mai sfuggire che il problema non è il ladro, che ‘giustamente’ non può far altro che rubare, ma il gendarme, che è colluso con lui.

Alfonso Luigi Marra
11.2.2014
www.signoraggio.it/banche-novita-importantissima/
wheaton80
00lunedì 17 febbraio 2014 23:12
Scandalo Libor, incriminati per frode tre ex trader di Barclays

Peter Johnson, Steve Mathew, Stylianos Contogoulas. Attorno a questi nomi l'inchiesta sulle manipolazioni del tasso interbancario Libor si fa, anche per Barclays, indagine penale. I tre banker, o meglio ex trader, sono stati formalmente incriminati per reati connessi all'aggiustamento del fixing che regola scambi per migliaia di miliardi di dollari ogni giorno. L'accusa contestata è associazione a delinquere mirata alla frode. Imputazione simile era stata mossa lo scorso anno contro due banchieri di Ubs e uno in forze alla società di brokeraggio R.P. Martin. Il Serious fraud office che ha formalizzato le imputazioni non ha voluto aggiungere altro e Barclays s'è barricata dietro il tradizionale no comment. I tre trader hanno lasciato la banca e sono considerati formalmente "non attivi" dal regolatore britannico. Uno di loro, Peter Johnson, era un submitter nel processo di fixing del Libor e Steve Mathew riportava a lui. La frode per aggiustare il Libor con la possibilità di ampi e illeciti guadagni personali, nel caso in questione, sarebbe avvenuta fra l'estate del 2005 e l'estate del 2007 al picco del boom finanziario britannico che di lì a pochi mesi si sarebbe trasformato nel più clamoroso crash della storia. Negli Stati Uniti è in corso un'analoga inchiesta penale che ha portato all'incriminazione di otto banchieri e broker, in forza a Rabobank, Citi, Ubs. Barclays è da sempre associata allo scandalo Libor e fu la prima banca ad accettare di pagare una multa di 450 milioni di dollari emessa dalle autorità inglesi e americane. In totale il sistema bancario ha pagato multe per 6 miliardi di dollari ai regolatori di mezzo mondo.

Leonardo Maisano
17 febbraio 2014
www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-02-17/scandalo-libor-incriminati-frode-tre-ex-trader-barclays--174808.shtml?uuid...
wheaton80
00venerdì 24 aprile 2015 03:59
Manipolazione tassi, Deutsche Bank chiude caso Libor: multa da 2,5 miliardi

Multa decisamente salata per Deutsche Bank che si prepara a chiudere i conti con lo scandalo della manipolazione del tasso interbancario Libor con una maxi transazione da 2,5 miliardi di dollari. I sette dipendenti coinvolti nella vicenda verranno inoltre licenziati: sei lavoravano nella filiale di Londra e uno in quella di Francoforte. I nomi di questi trader non sono stati resi noti, ma – spiega il Dipartimento dei Servizi Finanziari dello Stato di New York (DFS) – si tratta di un amministratore delegato, quattro direttori generali e due altri dirigenti. La stangata sul gruppo tedesco che in Italia è da poco indagato per i derivati di MPS, arriva tre anni dopo quella da 1,5 miliardi di dollari inflitta al gruppo svizzero UBS sempre per la stessa vicenda. Un colpo non da poco, dunque, che lede immagine e bilanci della corazzata il cui quartier generale è a Francoforte. E i cui vertici esprimono “profondo rammarico”, pur parlando di “un ulteriore passo in avanti per ricostruire la fiducia di clienti e azionisti”. L’atto di accusa dell’autorità finanziaria dello Stato di New York è pesante:“Dipendenti di Deutsche Bank hanno profuso un notevole sforzo teso a manipolare ad ampio raggio il tasso di riferimento con lo scopo di trarne profitto finanziario”. “I mercati – concludono i regolatori newyorkesi – non si manipolano da soli: serve un’azione illecita deliberata da parte di singole persone”. Dal 2005 al 2009 alcuni trader chiedevano di frequente che alcuni operatori proponessero tassi che sarebbero andati a beneficio delle loro posizioni di trading, invece che tassi in linea con la definizione dei tre tassi benchmark che nel loro insieme costituiscono il Libor. Nel dettaglio, Deutsche Bank dovrà versare 775 milioni di dollari al Dipartimento alla Giustizia Americano, 800 milioni di dollari alla US Commodity Futures Trading Commission (l’autorità statunitense che regola il mercato dei futures), 600 milioni al New York State Department of Financial Services (DFS) e 227 milioni alla Financial Conduct Authority britannica. “Nessun membro del Consiglio di Gestione di Deutsche Bank, attuale o passato, è coinvolto o era a conoscenza della condotta inappropriata dei trader”, è il commento della banca tedesca, che spiega di aver messo in atto “provvedimenti disciplinari e licenziamenti nei confronti dei trader coinvolti nella vicenda, rafforzando significativamente i controlli e le procedure”. Il gigante bancario tedesco, quindi, assicura che effettuerà “accantonamenti per ulteriori 1,5 miliardi di euro” sul fronte delle spese legali ancora da sostenere. E mette in evidenza lo sforzo effettuato nell’indagine interna, “la più grande della sua storia, che ha raccolto oltre 150 milioni di documenti elettronici e 850 mila file audio”, oltre alla revisione di più di 21 milioni di documenti elettronici e 320 mila file audio. L’istituto tedesco del resto non è nuovo a vicende di questo tipo. In UE ha infatti chiuso un procedimento analogo per manipolazione dei tassi pagando 725 milioni di euro ed è tuttora sotto inchiesta per l’ipotesi di concorso in manipolazione dei mercati valutari.

F. Q.
23 aprile 2015
www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/23/manipolazione-tassi-deutsche-bank-chiude-caso-libor-multa-25-miliardi/...
wheaton80
00mercoledì 19 agosto 2015 16:21
Manipolazione Forex: investitori vincono causa miliardaria contro grandi banche

NEW YORK (WSI) - Storica vittoria in tribunale degli investitori contro alcune delle maggiori banche del mondo, accusate di aver manipolato gli scambi sul mercato del valutario. HSBC, Goldman Sachs, Barclays e Royal Bank of Scotland sono tra le nove banche internazionali che dovranno sborsare due miliardi di dollari dopo essere scese a compromessi in una serie di cause legali intentate da migliaia di clienti. Con il raggiungimento di un concordato giudiziale, la parte civile può cantare vittoria. Ma lo scandalo della manipolazione del Forex non finisce qui. Come hanno avvertito gli avvocati, la sentenza del Tribunale di New York apre la strada a un'ulteriore serie di class action e cause legali a Londra, la maggiore piattaforma finanziaria al mondo, in Asia e in altre parti del mondo.

18 agosto 2015
www.wallstreetitalia.com/article/1823880/giudiziaria/manipolazione-forex-investitori-vincono-causa-miliardaria-contro-grandi-ban...
wheaton80
00lunedì 15 febbraio 2016 19:50
Tassi sui mutui truccati, l’Europa non pubblica provvedimento contro le banche:“Istituti in pericolo”

Altro che sofferenze e bail-in. Per tutte le banche europee, e non solo per quelle italiane, c’è una grana che potrebbe costare, in teoria, centinaia di miliardi di euro e che la Commissione Europea, in grave imbarazzo, non sa come gestire. Si tratta della gigantesca truffa sull’Euribor, il tasso di riferimento a cui sono agganciate le rate dei finanziamenti a tasso variabile. Nel dicembre 2013 l’Antitrust europea, guidata dal Vicepresidente della Commissione Joaquìn Almunia, ha multato per 1,7 miliardi di euro quattro grandi banche, Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société Générale, per un accordo di cartello finalizzato a manipolare l’Euribor. Da allora quella sentenza è segretata. La sua pubblicazione aprirebbe le cataratte dei risarcimenti. Un avvocato italiano, Andrea Sorgentone, collegato all’associazione SOS Utenti, sta preparando un ricorso alla Corte di Giustizia europea contro il successore di Almunia, la commissaria Margrethe Vestager. Le ragioni dell’imbarazzo sono evidenti. La multa affibbiata da Almunia, poi ridotta a poco più di un miliardo dal patteggiamento, è basata sulla “confessione” della Barclays, che pentendosi si è guadagnata il perdono. A maggior ragione rimane fermo quanto accertato: per almeno tre anni, dal 2005 al 2008, l’Euribor è stato truccato. Chiunque avesse debiti a tasso variabile o derivati legati all’andamento dei tassi ha pagato alle banche (a tutte le banche, non solo alle quattro colpevoli) più del dovuto. L’Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) misura gli interessi che le banche si pagano per i prestiti tra loro. Viene rilevato quotidianamente con un sondaggio telefonico tra alcune decine di banche di un panel. Le possibilità di manipolazione del risultato sono intuitivamente ampie. Mentre Bruxelles continua a indagare su altre banche, gli strascichi giudiziari sono pesanti. A Londra si è appena aperto il processo penale contro 11 operatori finanziari di varie nazionalità. A Trani il magistrato specializzato Michele Ruggiero ha aperto un fascicolo per truffa. E in numerosi tribunali civili d’Italia e di tutta Europa stanno partendo raffiche di cause per ottenere dalle banche i risarcimenti.

La faccenda è talmente grossa che Commissione Europea e governi nazionali – normalmente pronti alla zuffa su tutto – hanno trovato facilmente una tacita intesa sullo stendere un velo di silenzio e scansare il problema. E si capisce il perché: secondo Il Sole 24 Ore la manipolazione dell’Euribor riguarda una massa di prodotti finanziari (dai derivati ai mutui casa) superiore ai 400mila miliardi di euro, circa 200 volte il debito pubblico italiano. Se le banche europee dovessero restituire anche solo l’1 per cento di quella cifra, si troverebbero di fronte un conto da 4mila miliardi di euro. Per avere un’idea delle dimensioni del caso basta l’esempio dei mutui casa italiani. Tra il 2005 e il 2008 si può stimare che le famiglie italiane con mutuo a tasso variabile fossero indebitate con le banche per circa 220-230 miliardi e che in quegli anni abbiano pagato, per la quota degli interessi commisurati all’Euribor, circa 30 miliardi. Secondo le ipotesi di Sorgentone sulla manipolazione dell’Euribor, 16 di quei 30 miliardi dovrebbero essere restituiti. Ma c’è anche l’ipotesi più estrema, sostenuta da Antonio Tanza, legale dell’ADUSBEF: l’irregolarità renderebbe nulli i contratti di mutuo e le banche dovrebbero dunque restituire, come minimo, tutti i 30 miliardi. Nel 2013, Almunia annunciò la severa decisione con parole di fuoco:“La cosa scioccante dello scandalo Euribor non è solo la manipolazione degli indici, ma anche la predisposizione di veri e propri cartelli tra un certo numero di attori della finanza. Vogliamo trasmettere chiaramente il messaggio che la Commissione è determinata a combattere e a multare questi cartelli del settore finanziario”. Ma dal giorno dopo gli uffici di Bruxelles hanno opposto un vero e proprio catenaccio alle pressanti richieste di pubblicare la sentenza, per poterla esibire ai tribunali. Sorgentone ha fatto la sua prima richiesta due anni fa, nel gennaio 2014, e gli fu risposto che la “versione pubblica” non era ancora pronta. Dopo molte insistenze, il 28 ottobre scorso l’avvocato italiano ha ricevuto una lettera piuttosto perentoria del Direttore Generale della Direzione Concorrenza, il tedesco Johannes Laitenberger, braccio destro della Vestager.

La richiesta di accesso agli atti è stata respinta per due ragioni. La prima è che la divulgazione del documento “arrecherebbe pregiudizio” alle indagini ancora in corso contro altre banche. La seconda è che le regole europee tutelano la riservatezza delle banche condannate: con la sentenza verrebbero divulgate “informazioni strategiche circa i loro interessi economici e le operazioni e lo sviluppo dei loro affari”. È vero, ammettono gli uomini della Vestager, che questo diritto alla riservatezza soccombe di fronte all’interesse pubblico, ma Sorgentone ha chiesto copia della decisione sul caso AT/39914 per usarla nella causa di un suo singolo cliente contro la Banca Nazionale del Lavoro. E nella sua domanda “non ha addotto argomenti che consentano di individuare un interesse pubblico prevalente”. Roba da Azzeccagarbugli: per la Direzione Concorrenza va dimostrato l’interesse pubblico in una sentenza che riguarda milioni di risparmiatori e aziende di tutta Europa e può valere migliaia di miliardi di euro. Non si tratta di maltrattamenti riservati agli italiani. Anche la società tedesca Edeka Handelsgesellschaft Hessenring ha fatto identica richiesta, ha incassato identico diniego e ha fatto ricorso. Sorgentone si è rivolto all’Ufficio Trasparenza del Segretariato Generale della Commissione Europea, inutilmente. Dopo ripetute lettere dilatorie, tre giorni fa il capo dell’ufficio Martin Kroeger gli ha scritto che “la procedura volta a ottenere una versione non riservata della Decisione è ancora in corso” e che “non è al momento possibile prevedere esattamente quanto tempo sia ancora necessario”. Sono passati due anni e due mesi e ancora Bruxelles sta trattando – con le banche condannate – i termini di pubblicazione della sentenza. E adesso avete capito perché.

Giorgio Meletti
14 febbraio 2016
www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/14/tassisuimutuitruccatileuropanonpubblicaprovvedimento-contro-le-banche-istituti-in-pericolo/...
wheaton80
00giovedì 21 luglio 2016 01:51
Scandalo LIBOR, Citigroup patteggia

Sale il conto pagato dalle grandi banche per gli scandali di manipolazione del LIBOR e degli altri indicatori globali sui tassi d'interesse: Citigroup è diventata la prima banca americana a concordare ieri il pagamento di 425 milioni di dollari nell’ambito di una vasta e protratta inchiesta condotta da più autorità americane e internazionali e che ha già visto numerosi istituti europei patteggiare sanzioni. La nuova multa, al termine di indagini durate ormai oltre un anno, è stata comminata dalla Commodity Futures Trading Commission, l’organismo statunitense che regola e supervisiona i mercati future: 175 milioni per “vizi” sullo Yen Libor e lo Euroyen Tibor e altri 250 milioni per simili irregolarità riscontrate nell’indicatore ISDAfix, un benchmark sui tassi usato dagli istituti finanziari per contratti swap con una vasta gamma di società, da hedge fund a imprese manifatturiere.

Citi avrebbe inoltre manipolato il LIBOR in dollari statunitensi durante il 2008, con l’obiettivo di rafforzare fittiziamente la sua immagine e credibilità mentre imperversava la crisi economica e finanziaria. La sanzione pattuita è scattata sull’onda di inchieste che accanto alla CFTC hanno coinvolto, con risvolti penali oltre che civili, il Dipartimento di Giustizia e numerose authority del Vecchio continente per fare luce sulle manipolazioni di grandi mercati, dai tassi d’interesse alle valute. Lo scorso maggio cinque grandi istituti tra i quali Citi e JP Morgan - gli altri erano Royal Bank of Scotland, Barclays e UBS - avevano accettato di versare 5,6 miliardi di dollari per archiviare accuse di collusione sui cambi e, nel caso, di UBS, di violazioni sul LIBOR. Il mese scorso sette banche avevano inoltre accettato di pagare 324 milioni in una denuncia per danni legata al LIBOR portata da investitori istituzionali americani.

Negli ultimi tre anni le grandi banche globali sono state colpite da sanzioni per oltre 60 miliardi di dollari legate a irregolarità sulle piazze finanziarie. Dalla crisi ad oggi le banche statunitensi, una volta sommati gli scandali esplosi sui mutui subprime e sui derivati, hanno complessivamente pagato oltre 200 miliardi per lasciarsi alle spalle la stagione degli scandali. Le inchieste, soprattutto da parte delle autorità americane, non sono tuttavia ancora arrivate al capolinea. «Continueremo a perseguire qualunque tentativo di manipolare i benchmark finanziari - ha dichiarato Aidan Goelman, responsabile dell’ufficio investigativo della CFTC - E dove possibile agiremo per proteggere l’integrità di questi indicatori».

Citigroup stessa, attraverso la portavoce Danielle Romero-Apsilos, ha fatto sapere nelle ultime ore che «questi accordi rappresentano un significativo passo per la banca nella risoluzione dell’eredità delle indagini sui benchmark», aggiungendo che «continuerà a cooperare pienamente con le inchieste pendenti e condotte da altri organismi sugli indicatori di riferimento dei tassi». Nel caso del LIBOR, al contrario di altri grandi istituti, Citigroup non era stata sospettata di reati penali da parte del Dipartimento di Giustizia, e dopo il patteggiamento formalizzato in queste ore potrebbe dunque tirare un sospiro di sollievo. Nella manipolazione dell’indicatore ISDAfix, Citi era stata preceduta soltanto dalla britannica Barclays nel pagare una multa alla CFTC, 125 milioni di dollari versati l’anno scorso.

Marco Valsania
26 maggio 2016
www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-05-26/scandalo-libor-citigroup-patteggia-063957.shtml?uuid...
wheaton80
00venerdì 23 settembre 2016 19:32
Wells Fargo, dal CEO Stumpf mea culpa sui conti fantasma

Scuse, sentite scuse da Wells Fargo e dal suo CEO John Stumpf. Rammarico per l’ultimo grave scandalo che scuote la finanza americana. Uno scandalo all’antica: una cultura da Glengarry Glen Ross, per chi ricordasse il dramma teatrale e cinematografico di David Mamet sulla brutale concorrenza anni Ottanta tra un gruppo di broker immobiliari per vendere di più a ogni costo. Questa volta la gara tra migliaia di funzionari dell’istituto era a chi generava più conti, correnti o di carte di credito, per raggiungere gli obiettivi aziendali. E migliaia di dipendenti hanno fatto letteralmente carte false: hanno aperto conti fantasma, carte di credito all’insaputa dei clienti, ingannato i consumatori inventandosi obblighi ad acquistate prodotti e servizi. Ieri, salito alla sbarra della Commissione Bancaria del Senato, che lo aveva convocato per fare luce sulla vicenda, il veterano Stumpf si è detto «rincresciuto» e ha chinato il capo ai critici assumendosi «tutte le responsabilità» per comportamenti e pratiche che hanno «violato l’etica» e «la fiducia del pubblico». Se capo chino e scuse, però, basteranno per recuperare la reputazione perduta e risolvere il deficit etico della finanza rimane da vedere. Ieri le scuse sono state respinte o accolte con scetticismo dagli esponenti di entrambi i partiti: numerosi parlamentari hanno chiesto le sue immediate dimissioni.

Il repubblicano conservatore dell’Alabama Richard Shelby ha denunciato la «corrosione della fiducia», che è alla base del sistema bancario e il democatico liberal Sherrod Brown ha accusato l’istituto apertamenre di «truffa ai danni dei sudati risparmi» degli americani «per arricchire i dirigenti». Di sicuro non sono bastati i 200 miliardi di dollari tra risarcimenti e multe inflitti in questi anni post-crisi ai colossi globali della finanza per stringere a sufficienza i controlli - o tirare le redini di manager tuttora super-pagati e che hanno quasi sempre evitato, non senza polemiche, incriminazioni e sanzioni personali. Wells Fargo, oggi nel mirino, è stata anzi una delle banche che più era uscita indenne dalla crisi, vantando un focus proprio su attività tradizionali che rifuggivano dagli eccessi di Wall Street e presentandosi come solida e di buon senso. Era già capitato a JP Morgan, tuttavia, di uscire bene dalle spirali della debacle del 2008 solo per scivolare, in quel caso, su una montagna di scommesse sbagliate e occultate su derivati. Il capo chino di Stumpf - e il suo rammarico per «non essere intervenuto prima» - è oltretutto messo in dubbio da un’altra sua affermazione nel corso delle testimonianza parlamentare: ha assicurato che lo scandalo non è frutto di una «manovra orchestrata».

Una difesa d’ufficio che appare difficile da conciliare con l’ampiezza delle violazioni, visto che la stessa banca ha già licenziato oltre 5mila dipendenti che sarebbero stati coinvolti nella “cultura” ultra-aggressiva. Il caso Wells Fargo, ancor più, offre nuove potenziali lezioni sulla regolamentazione dell’intero settore: rende arduo sostenere che il sistema finanziario soffra di troppe ingerenze governative. A portare alla luce il comportamento è stata la più nuova e controversa delle authority, il Consumer Financial Protection Bureau voluto dalla senatrice Elizabeth Warren, bestia nera di Wall Street, e fortemente osteggiata dalle banche e dai repubblicani. Ma capace, invece, di dimostrare che la finanza USA ha ancora un conto aperto e sempre più salato con l’etica e il pubblico.

Marco Valsania
21 settembre 2016
www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-09-21/wells-fargo-ceo-stumpf-mea-culpa-conti-fantasma-085002.shtml?uuid=ADfL5AOB&refr...
wheaton80
00domenica 20 novembre 2016 23:55
Mutui, la prova della truffa. Via a rimborsi per 16 miliardi

L'anticamera è stata lunga, ma quando il frutto dell'attesa si misura in miliardi, ne vale la pena. La Commissione Europea, tre anni dopo aver condannato quattro tra le più grandi banche europee per aver truccato il tasso di interesse che incide sui mutui di milioni di cittadini europei, ha finalmente tolto il segreto al testo della sentenza. E quel documento di trenta pagine potrebbe valere, solo per gli italiani che hanno un mutuo sulle spalle, ben 16 miliardi di euro di rimborsi da chiedere alle banche. La storia parte con la scoperta di un'intesa restrittiva della concorrenza, ovvero un cartello, tra le principali banche europee. Lo scopo, secondo l'Antitrust europeo, era di manipolare a proprio vantaggio il corso dell'EURIBOR, il tasso di interesse che funge da riferimento per un mercato di prodotti finanziari che vale 400mila miliardi di euro. Tra questi ci sono i mutui di 2,5 milioni di italiani, per un controvalore complessivo stimabile in oltre 200 miliardi. L'EURIBOR viene calcolato giorno per giorno con un sondaggio telefonico tra 44 grandi banche europee, che comunicano che tasso di interesse applicano in quel momento per i prestiti tra banche. Il risultato del sondaggio viene comunicato all'agenzia Thomson Reuters che poi comunica il valore dell'EURIBOR agli operatori e al pubblico. L'Antitrust ha scoperto che alcune grandi banche, tra il 2005 e il 2008, si erano messe d'accordo per falsare i valori comunicati e manipolare il valore del tasso secondo la propria convenienza.

“Alcune volte”, recita la sentenza che Il Giornale ha potuto visionare, “certi trader (omissis...) comunicavano e/o ricevevano preferenze per un settaggio a valore costante, basso o alto di certi valori EURIBOR. Queste preferenze andavano a dipendere dalle proprie posizioni commerciali ed esposizioni». Il risultato ovviamente si è riflettuto sui mutui degli ignari cittadini di tutta Europa, che però finora avevano le unghie spuntate. Un avvocato di Sassari, Andrea Sorgentone, legato all'associazione SOS Utenti, ha subissato la Commissione di ricorsi per farsi consegnare il testo della sentenza dell'Antitrust che condanna Deutsche Bank, Société Genérale, RBS e Barclay's a pagare in totale una multa di oltre un miliardo di euro. La UE ha sempre rifiutato adducendo problemi di riservatezza delle banche, ma alla fine l'avvocato ha ottenuto una copia della sentenza, seppur in parte «censurata». E ora il conto potrebbe salire. E non solo per quelle direttamente coinvolte, perché il tasso alterato veniva applicato ai mutui variabili da tutte le banche, anche le italiane, che ora potrebbero dover pagare il conto dei trucchi di tedesche, francesi e inglesi. Sorgentone si dice convinto di poter ottenere i risarcimenti:“Secondo le stime più attendibili”, dice, “i mutuatari italiani hanno pagato interessi per 30 miliardi, di cui 16 indebitamente. La sentenza europea è vincolante per i giudici italiani. Ora devono solo quantificare gli interessi che vanno restituiti in ogni rapporto mutuo, leasing, apertura di credito a tasso variabile che ha avuto corso dal 1 settembre 2005 al 31 marzo 2009”.

Giuseppe Marino
19/11/2016
www.ilgiornale.it/news/politica/mutui-prova-truffa-rimborsi-16-miliardi-1333...
wheaton80
00domenica 20 novembre 2016 23:56
Mutui e derivati truffa. Ecco le istruzioni per avere il rimborso

Una frode in piena regola di cui solo in questi giorni si ha piena conoscenza di alcuni dettagli. Merito dell'avvocato Andrea Sorgentone che, come testimoniato ieri dal Giornale, è riuscito a ottenere dalla Commissione UE una copia «non confidenziale», cioè depurata delle informazioni relative a eventuali segreti industriali, della sentenza con cui l'Antitrust europeo ha multato nel 2013 per 1,7 miliardi Société Générale, Barclays, Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland per la manipolazione del tasso EURIBOR tra il 2005 e il 2008. Un provvedimento che, secondo lo stesso Sorgentone, potrebbe far restituire a coloro che hanno sottoscritto mutui, leasing e derivati 16 miliardi su 30 miliardi complessivi di interesse. La procedura di calcolo del tasso è semplice. Ogni giorno l'agenzia Thomson Reuters interpella 44 grandi banche europee per sapere a quali tassi si siano prestate reciprocamente il denaro, le quaranta banche del panel (per l'Italia partecipano le maggiori quattro: Intesa, Unicredit, MPS, UBI). Dalle rilevazioni vengono estromessi il 15% più alto e il 15% più basso, mentre l'EURIBOR è il frutto di una media tra le altre rilevazioni. Non tutte le banche partecipano ogni giorno e il tasso si calcola una volta raggiunto un quorum minimo di risposte. La Commissione UE ha accertato che «alcune volte, almeno uno dei trader coinvolti in queste discussioni si rivolgeva all'incaricato dell'invio dei dati EURIBOR della propria banca per chiedere un invio di dati che seguisse una certa direzione o un livello specifico». L'Antitrust, allora guidato da Joaquín Almunia e oggi da Margrethe Vestager, stabilì inoltre che «almeno uno dei trader coinvolti in queste discussioni asseriva che avrebbe riferito o riferiva la risposta dell'incaricato prima del momento dell'invio giornaliero dei dati».

Infine «alcune volte alcuni trader impiegati discutevano il risultato della finalizzazione del tasso EURIBOR, anche compresi i dati specifici inviati dalle banche, dopo che i tassi EURIBOR di una giornata fossero stati decisi e pubblicati». Ma come può cambiare la vita per i sottoscrittori di mutui in Italia? La tesi dell'avvocato Sorgentone, rappresentante sassarese dell'associazione di consumatori SOS Utenti, è che la sentenza europea sia vincolante per i giudici italiani che «devono solo quantificare gli interessi che vanno restituiti in ogni rapporto mutuo, leasing, apertura di credito a tasso variabile che ha avuto corso dal 1 settembre 2005 al 31 marzo 2009». La prescrizione ordinaria in ambito civile è di dieci anni. Chi ha sottoscritto mutui fino al 20 novembre 2006 potrebbe restare fuori. C'è però una confortante sentenza della Cassazione del 2011 secondo cui «il pagamento di ratei di mutui configura un'obbligazione unica» e dunque «la data di decorrenza della prescrizione deve essere individuata con riferimento alla scadenza dell'ultima rata del mutuo». Basta costituirsi in giudizio depositando un esposto in cancelleria o rivolgersi a un'associazione dei consumatori per far valere il proprio diritto. Lo stesso vale per i sottoscrittori di derivati sull'EURIBOR: la prescrizione scatta dalla scadenza del contratto e non dalla stipula.

Gian Maria De Francesco, Giuseppe Marino
20/11/2016
www.ilgiornale.it/news/politica/mutui-e-derivati-truffa-ecco-istruzioni-avere-rimborso-1333...
wheaton80
00giovedì 16 maggio 2019 16:48
Cartello banche, un miliardo di multa a Barclays, JP Morgan, Citigroup e altre

L'Antitrust della Commissione Europea ha multato cinque colossi bancari: Barclays, Royal Bank of Scotland, Citigroup, JPMorgan e MUFG Bank (già Bank of Tokyo-Mitsubishi) per 1,07 miliardi di euro per aver formato due cartelli sul mercato delle transazioni in valuta estera. Una prima decisione (il cosiddetto cartello "Forex - Three Way Banana Split") impone una sanzione totale di 811 milioni e 197 mila euro a Barclays, Royal Bank of Scotland (RBS), Citigroup e JPMorgan. La seconda decisione (il cosiddetto cartello "Forex-Essex Express") impone un'ammenda totale di 257 milioni e 682 mila euro a Barclays, RBS e MUFG Bank. Coinvolta anche UBS, destinataria di entrambe le decisioni, ma che non è stata multata in quanto ha rivelato l'esistenza dei cartelli alla Commissione.

16 maggio 2019
www.agi.it/economia/ue_cartello_banche-5495082/news/201...
wheaton80
00giovedì 27 giugno 2019 01:07
Confessioni: Merrill Lynch ha manipolato il mercato dei metalli preziosi



Clamorosa confessione della Merrill Lynch Commodity (MLCI), ramo trader della banca d’affari ora posseduta da Bank of America, che ha confessato al CFCT (Commodities and Futures Trading Commission, l’ente federale di controllo sul mercato dei beni a termine) di aver manovrato per anni il mercato dei metalli preziosi, in special modo il noto COMEX. Tutto questo è successo dal 2008 al 2014, quindi per sei anni, ed ha avuto luogo tramite l’immissione sul sistema informativo del mercato di notizie false atte a manovrare i prezzi e trarre in inganno gli altri operatori. La banca se l’è cavata con due multe, una penale di 25 milioni ed una civile di 11,5 milioni, oltre all’impegno a restituire gli utili illecitamente guadagnati. Inoltre la società si è impegnata nel collaborare attivamente con CFTC, FBI e Dipartimento di Giustizia per identificare e condannare i trader che hanno preso parte all’azione di manipolazione. Quindi, come spesso accade negli USA, la banca se la caverà con un buffetto in cambio della consegna delle teste di dipendenti e collaboratori che, invece, rischiano di andare in prigione e di restarci per diversi anni. Sono già sotto accusa due trader del Board di MLCI, Edward Bases e John Pacilio, ma con la partecipazione attiva e collaborativa della banca è probabile che altri nomi si aggiungeranno nelle indagini criminali ancora in corso. Per i trader questa confessione non è una sorpresa, anzi la sensazione che la chat semipubblica collegata al mercato fosse usata per innescare cicli di pump and dump basati su notizie false era una certezza. La banca si è impegnata a ricontrollare le proprie procedure e controlli di carattere etico, il che significa solamente che in futuro sarà più difficile coglierla in fallo.

Fabio Lugano
26 giugno 2019
scenarieconomici.it/confessioni-merrill-lynch-ha-manipolato-il-mercato-dei-metalli-preziosi/?fbclid=IwAR3uzfRsPZHnDF_quqrnHGsa6mtr4xNJWM5RyRbwe99jsT29s4A...
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