Sicilia, Crocetta revoca l'autorizzazione per la costruzione del Muos di Niscemi

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wheaton80
00venerdì 29 marzo 2013 15:49

ROMA - No al Muos di Niscemi, il sistema di comunicazioni satellitari (Mobile User Objective System) della marina militare Usa che doveva nascere nel comune siciliano in provincia di Caltanissetta.

«L'assessorato regionale al Territorio e ambiente ha revocato definitivamente l'autorizzazione per la realizzazione de Muos di Niscemi», ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Sabato è prevista la manifestazione nazionale dei movimenti "No Muos" davanti alla base americana di contrada Ulmo, nella riserva naturale della Sughereta, dove dovevano sorgere le antenne del sistema satellitare della Marina Militare Usa. Nella zona c'è già un presidio di attivisti.

«Per la prima volta in Sicilia il governo ha ascoltato i cittadini. Una vicinanza e una disponibilità all'ascolto che è la caratteristica fondamentale dell'esecutivo guidato da Rosario Crocetta», ha sottolineato l'assessore al Territorio e Ambiente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello. L'esponente della Giunta Crocetta sottolinea la coralità delle scelte prese dal governo siciliano. «In questi anni - ha proseguito - gli assessorati sono stati dei veri e propri regni, in cui gli assessori lavoravano in solitudine ed autonomia. Ora invece c'è un vero lavoro di squadra. Non c'è stato -ha concluso l'assessore - un solo atto preso in solitudine da Crocetta o da un singolo assessore, su tutto si è sempre registrata la massima convergenza».

«Dopo una dura battaglia la revoca per i lavori del Muos di Niscemi è finalmente arrivata. Siamo stati noi a chiedere la revoca», ha volevo precisare il presidente della commissione Ambiente dell'Ars, il grillino Giampiero Trizzino. «È un momento di grande collaborazione con il governo Crocetta - ha detto ancora l'esponente del Movimento 5 stelle -. L'assessore all'Ambiente Mariella Lo Bello ha accolto le nostre richieste ma da oggi nessun lavoro all'interno della base per il Muos potrà essere effettuato perché è illegittimo».

www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/sicilia_crocetta_revocata_autorizzazione_muos_niscemi/notizie/26169...
wheaton80
00domenica 30 giugno 2013 18:32
Rischi per la salute, la Sapienza boccia il Muos
Le analisi disposte all'università romana dal Tar archiviano come "superficiali" quelle prodotte dagli americani. Legambiente: "Un risultato importantissimo"

30 Giugno 2013

PALERMO - Legambiente Sicilia esprime grandissima soddisfazione per i contenuti e le conclusioni della verifica tecnica sul MUOS di Niscemi affidata dai Giudici del TAR Palermo all’Università la Sapienza di Roma. In modo lapidario viene sancito che “l’indagine di conformità con finalità di approvazione per gli effetti ambientali…(redatta dagli americani ndr) è priva del rigore e della completezza necessari a garantire la piena validità dei risultati, indispensabile requisito di uno studio che riguarda un sistema complesso nel Sito di Interesse Comunitario Sughereta di Niscemi, in vicinanza del Comune di Niscemi, classificato in zona sismica e ad elevata pericolosità, e di tre aeroporti”; ed ancora “Si rileva inoltre che le varie articolate normative italiane in tema di insediamento di nuovi impianti di comunicazione a radio frequenza non sono state considerate con la dovuta attenzione”.

Legambiente è intervenuta nel procedimento pendente dinnanzi al TAR con gli avvocati Nicola Giudice, Corrado Giuliano, Daniela Ciancimino, Marilena Del Vecchio, Antonella Bonanno, e con la consulenza del chimico Eugenio Cottone e del medico Rino Strano. La prossima scadenza è fissata il 9 luglio, quando verranno discussi altri due distinti ricorsi del Ministero della Difesa contro la Regione Siciliana per chiedere l’annullamento della sospensione dei lavori e della revoca delle autorizzazioni.

“A fronte delle conclusioni della verifica disposta dal TAR, appare sempre più grave la posizione assunta dal Ministero della Difesa – dichiara Mimmo Fontana. Presidente Regionale di Legambiente Sicilia – Infatti con riferimento ai rischi per la salute connessi con gli impianti militari di telecomunicazione già esistenti nella base di Niscemi cui si aggiungerebbe il MUOS la verifica tecnica disposta dal TAR Palermo ha accertato che “i livelli del campo elettromagnetico rilevati da ARPA Sicilia con misure puntuali e monitoraggio continuo risultano in numerosi casi superiori ai limiti di legge, in particolare in località Ulmo”.

“Le conclusioni della verifica tecnica del TAR sostituiscono un risultato importantissimo – dichiara Angelo Dimarca, Responsabile Regionale Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – che conferma le ragioni tecniche e scientifiche di quanti si sono opposti e si oppongono alla realizzazione del MUOS per riaffermare la prevalenza di diritti collettivi e costituzionalmente garantiti, dalla protezione della salute dei cittadini alla tutela della riserva naturale della Sughereta di Niscemi. E non ultimo si riafferma il rispetto delle leggi, palesemente disattese da chi nel 2011 ha autorizzato quest’opera in maniera superficiale e senza rispettare norme tecniche e procedure.

Abbiamo fatto bene ed avuto ragione a costituirci al TAR nel febbraio 2013 a sostegno del Comune di Niscemi per chiedere l’annullamento delle autorizzazioni rilasciate in precedenza dal Governo Lombardo”. Legambiente Sicilia chiede al nuovo Governo Nazionale ed in particolare al Presidente del Consiglio Letta ed al Ministro dell’Ambiente Orlando di ritirare i due ricorsi presentati contro la Regione Siciliana, con cui è stato chiesto addirittura il risarcimento del danno per ogni giorno di sospensione dei lavori.

livesicilia.it/2013/06/30/rischi-per-la-salute-la-sapienza-boccia-il-muos...
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00mercoledì 10 luglio 2013 02:26
Il Tar dà ragione ai No Muos e alla Regione

PALERMO - Un altro successo per il fronte No Muos: il Tar di Palermo ha respinto le richieste di sospensiva presentate con due ricorsi del ministero della Difesa contro la decisione della Regione di bloccare i lavori del Mobile user objective system di Niscemi. I lavori restano dunque formalmente bloccati. Il Tribunale amministrativo di Palermo ha in questo modo scritto parte del futuro del Muos, respingendo i ricorsi presentati il 20 aprile. Il dicastero retto da Mario Mauro lamentava la revoca delle autorizzazioni disposta dalla Regione siciliana, bloccando di fatto la sua costruzione e attivazione. Quelle stesse autorizzazioni che, tuttavia, erano state concesse dal precedente Governo regionale e che le alte cariche dello Stato vorrebbero sbloccare nuovamente.

“Siamo fiduciosi - aveva spiegato l’avvocato Sebastiano Papandrea prima della decisione, durante la conferenza stampa del comitato No Muos - sul rigetto da parte del Tar sulla richiesta di sospensiva avanzata dal ministero della Difesa in ordine alla revoca delle autorizzazioni per la realizzazione del Muos di Niscemi decisa dalla Regione siciliana. Il ministero chiede di riaprire il cantiere e proseguire i lavori senza montare le antenne”. Il lungo iter è, tuttavia, appena all’inizio. Ci sono infatti altri tre ricorsi pendenti, per i quali bisognerà attendere altre settimane. Questi ultimi riguardano la realizzazione in toto dell’impianto di telecomunicazione intercontinentale, strategico per l’Us Army poiché parte di un sistema che comprende altre tre basi in Hawaii, Virginia e Australia Occidentale. All’incontro degli attivisti, che si è tenuto ieri a Giardino dei giusti a Palermo, è stata ribadita anche la posizione contraria del Comune di Niscemi e di Legambiente, che si sono costituti nel processo.

Altra questione aperta è la petizione del comitato No Muos per il trasferimento del questore e del prefetto di Caltanissetta, considerati colpevoli della repressione degli attivisti, documentata da molti video on line e da un documentario firmato da Enzo Rizzo. Sono stati violati, secondo il comitato, i diritti civili dei manifestanti. Infine, altro punto aperto è se effettivamente lo stop ai lavori sia rispettato o meno dalle autorità americane. “I lavori stanno proseguendo - ha spiegato Filippo Arena, altro attivista -. Abbiamo i filmati su una delle torrette. Chiederemo alla procura di indagare su questo. È assurdo che, anche di fronte a un provvedimento regionale, il cantiere continui indisturbato”.

Il perito D’Amore: “Manca una simulazione rigorosa”
Nel corso degli ultimi mesi, molti esperti hanno espresso le loro considerazioni sul Muos. L’ultimo è stato Marcello D’Amore, docente ordinario di elettrotecnica all’Università “la Sapienza” di Roma, perito nominato dal Tar di Palermo, ma la cui relazione non è entrata nel procedimento. “Il campo elettromagnetico irradiato dal Muos - scrive D’Amore - può produrre effetti biologici sulle persone esposte; interferenze elettromagnetiche in apparecchiature elettroniche, strutture aeroportuali e aeromobili; effetti sulla biocenosi e sulla fauna del Sito di importanza comunitaria Sughereta di Niscemi”. A Radio1, il docente ha definito “di una superficialità notevole” lo studio presentato dagli statunitensi. “Allo stato attuale, non è stata fatta una simulazione rigorosa del campo elettromagnetico al terreno. Bisogna fare una verifica al livello del terreno in campo vicino, mentre l’Arpa Sicilia l’ha fatta in campo lontano”.

Roberto Quartarone
www.qds.it/13197-il-tar-da-ragione-ai-no-muos-e-alla-reg...
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00domenica 11 agosto 2013 22:51
Muos, l’ex militare Ferlito denuncia: “Ho la leucemia e ho lavorato sotto le antenne Usa”

L’ex soldato Salvatore Ferlito ha 36 anni e 9 anni fa ha scoperto di essere malato di leucemia mieloide cronica. Ferlito, in congedo dal 2004, aveva prestato servizio presso le basi americane di Niscemi. L’ex militare ha passato 3 mesi all’interno della stazione Nrtf. Il suo compito? “Sorvegliare nel 2001 le antenne-madri del Muos, tutt’ora in funzione, dopo l’attentato alle Torri Gemelle nel 2001. Mi dicevano che era un lavoro innocuo”. L’Istituto Superiore di sanità ha assicurato: “Il sistema satellitare di nuova generazione non crea problemi alla salute”. Ma l’uomo racconta: “Quando eravamo sotto le antenne, accusavamo capogiri, disidratazione, bevevamo litri e litri di acqua. Chiedevamo anche perché gli americani avessero più protezioni di noi? E mi hanno risposto: ‘Tu sei qui per lavorare o per fare domande?’” video di Makhno – vista

www.youtube.com/watch?v=6EOhLWEq7uM

11 agosto 2013
tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/11/muos-lex-militare-ferlito-denuncia-ho-leucemia-e-ho-lavorato-sotto-antenne-usa...
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00mercoledì 2 ottobre 2013 03:38
Muos, il medico del Wwf: "Uno scempio ambientale che provoca tumori e leucemie"
A Tgcom24 parla Rino Strano, responsabile siciliano dell'associazione e del comitato "NoMuos"

Luisa Indelicato
1.8.2012

La costruzione dei sistemi di comunicazione delle basi americane a Niscemi ha portato alla nascita del comitato del NoMuos, che da più di un anno contrasta lo sviluppo delle antenne ritenute dannose per l'ambiente e per la salute della popolazione. Tgcom24 ha intervistato Rino Strano, medico e responsabile regionale del movimento, nonché del Wwf, che ci ha raccontato perché secondo lui l'ecoMuostro (come viene chiamato dagli attivisti) non si deve fare.

Cosa sostengono il comitato NoMuos e il Wwf?
Sono un medico di famiglia e sono un radioamatore, quindi ho diverse competenze per quanto riguarda l'inquinamento da onde elettromagnetiche. In zona ci sono sempre più problemi legati alla tiroide e leucemie soprattutto tra i bambini, che in pochi anni sviluppano la malattia. Per questo motivo abbiamo esortato il comune a instaurare un registro anche retroattivo dei vari tipi di tumore, per capirne l'evoluzione. A conferma di quello che noi sospettiamo, siamo riusciti a trovare un militare che ha fatto servizio presso queste antenne per 4 mesi nella base delle NRTF N8 e che è malato di leucemia. Queste sono vere e proprie antenne della morte, i danni si vedranno nel futuro, l'inquinamento da elettromagnetismo ha una latenza di 10-30 anni: sarà la nuova eternit. Ci sono studi dell'Università di Padova ma anche pubblicazioni americane che confermano questa cosa. Il picco si avrà più in là, ora l'elettrosmog è una cosa che non è avvertita dalla popolazione. Ai concittadini dico sempre che dobbiamo alzare la testa e essere meno ignoranti rispetto a prima, l'ignoranza ci fa subire tutto.

E dal punto di vista ambientale?

E' uno scempio. Io ho allertato subito la mia direzione regionale, nelle riserve infatti non si potrebbe toccare nulla. Questi signori hanno creato fossati, spianato colline; pensi che a un cittadino niscemese che ha chiesto il permesso per mettere dei pannelli fotovoltaici, nella sua casa a ridosso della riserva, hanno detto di no perché deturpava il paesaggio

Come interverrete nel merito?

La prima denuncia che faremo l'abbiamo concordata con il vicepresidente del Parlamento europeo, la dottoressa Roberta Angelilli, perché, essendo la riserva un sito di importanza comunitaria, è un problema che riguarda anche l'Europa. Poi faremo denunce anche alle varie procure per attentato all'ambiente e alla salute.

L'assessore alla Sanità di Niscemi, Massimiliano Ficicchia, ci ha parlato del pericolo dei rifiuti di scarto...
Sì, le antenne che già esistono, oltre all'inquinamento elettromagnetico, producono rifiuti: gli oli esausti. La domanda che ci poniamo è dove li vanno a buttare? Loro usano oli particolari per il raffreddamento delle strutture, che in genere vanno in discariche speciali; dove sono i registri di carico e scarico? Che sistema di sicurezza hanno usato? E i serbatoi per gli oli combustibili, dove sono?

Come mai queste regole non vengono rispettate?

Gli americani possono mettere queste strutture in deroga a qualsiasi regola. Secondo noi perché c'è un accordo bilaterale Usa-Italia. Il presidente della Quarta commissione dell'Ars su Ambiente e Territorio mi ha detto che queste cose servono a proteggere dal terrorismo e io ho risposto: senta io sono medico, mio padre era medico e avrà avuto un caso di leucemia, io ne ho tre per non parlare dei tumori alla tiroide e tutti gli altri tumori che sono in aumento fra i miei pazienti; può giustificare la messa a morte di 300mila persone o di 5 milioni di persone uno scudo militare? E lui mi ha risposto: ha ragione.

Quali sono i danni dal punto di vista ambientale?
Prima di tutto bisogna sapere che per legge sarebbe vietato alzare recinzioni e sarebbe vietato tassativamente mettere antenne ripetitori all'interno del sito. Quindi a questo punto lo Stato dice una cosa e ammette che gli americani ne fanno un'altra. Poi da un punto di vista ambientale, oltre a inficiare sui volatili, le onde sono dannose per le api. Se vede intorno alle antenne non c'è vegetazione, perché le api che sono portatrici di vita non ci possono stare. L'elettromagnetismo infatti agisce sul loro magnetometro e le disorienta.

So che c'è un'antenna che in particolare vi spaventa.

Sì l'antenna Vlf, very low frequency, che penetra l'acqua, quella alta più di 140 metri, con la quale riusciranno a comunicare con i sommergibili nucleari. Quella è l'antenna killer per eccellenza. Radio Vaticana è stata condannata per l'alto tasso di tumori a Cesano, la potenza della loro stazione radio andava dai 10 ai 30mila watt, le antenne che funzionano entro la riserva vanno da 280mila watt a 500mila, per non parlare del Muos che arriverà a potenze di 2 milioni di watt: riusciranno a raggiungere tutto il Sud del mondo.

Cosa rimproverate alle autorità?

L'assenza. A Ragusa è stata indetta un conferenza dei sindaci ed è stata invitata l'Arpa di Palermo, ben tre volte, perché ci dovevano rassicurare. Ci hanno detto che non potevano venire e che non avevano ancora i dati completi. Mi pare normale che si siano rifiutati. Lo Stato italiano non ha argomenti per difendere la costruzione del Muos e ci fa subire le antenne della morte. Danneggiando anche l'aeroporto di Comiso che non può aprire, perché le antenne fanno interferenza con i radar e possono innescare l'incedio di materiale infiammabile. Le ricordo che stiamo parlando di microonde.

Conclusioni?

Purtroppo la verità è peggio della fantascienza, pensi che ci sono ordigni esplosivi che hanno una spoletta magnetica; si immagini se questa viene affidata ai radar? Lì vicino c'è tra l'altro la base militare di Sigonella... Le parabole poi saranno angolate solo di 17 gradi, praticamente ci passano sopra il cranio. Il cono creerà una no fly-zone, possono precipitare aerei. Comiso è incompatibile con il Muos. Gli americani, poi, abitano nei bunker e hanno un avvicendamento settimanale perché se stanno più giorni 'impazziscono'. Gli italiani invece stanno all'aperto per quattro mesi. E anche gli stessi soldati americani hanno problemi, dopo un po' vengono allontanati perché le onde elettromagnetiche oltrepassano anche i muri, non possono essere bloccate. Un'altra cosa assurda è che ci troviamo in una zona sismica, cosa potrebbe succedere se con il Muos in funzione i tremori del terremoto facessero vacillare il cono? Provocherebbe danni immediati alle persone che verrebbero letteralmente cotte. Abbiamo a che fare con una potenza mondiale come l'America, è vero, ma qui si tratta di sopravvivenza...

www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1054330/muos-il-medico-del-wwf-uno-scempio-ambientale-che-provoca-tumori-e-leucemi...
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00domenica 16 marzo 2014 23:14
Washington ammette: "Il MUOS serve a fare la guerra nel mondo"



Sul sito internet dell'ambasciata degli Stati Uniti d'America in Italia si legge a chiare lettere che il Muos è fondamentalmente uno strumento per fare la guerra nel mondo. Perché? Disarmante: per sottomettere l'umanità e sfruttare all'inverosimile le risorse di madre Terra.

“...Il MUOS è il programma di comunicazione satellitare a banda stretta di nuova generazione del Dipartimento della Difesa creato per sostenere le operazioni militari USA e NATO in tutto il mondo... ”.

italian.italy.usembassy.gov/eventi/documento-informativo-installazione-m...

Ebbene, l'Italia, in virtù dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ha il dovere di impedire che questa installazione bellica sia completata e attivata sul suolo italiano. L'altro giorno a Niscemi hanno picchiato a sangue dei giovani che manifestavano pacificamente! Invito le persone di buona volontà, gli avvistatori di scie chimiche e tutti quelli che a parole dicono di essere contro la guerra ambientale, a scendere in Sicilia per arrestare definitivamente il pericoloso e illegale Muos che serve proprio al suddetto scopo, ovvero annientare la vita. Con la chemioterapia bellica quotidiana nei cieli hanno già trasformato l'Europa in una gigantesca camera a gas. Cosa si attende per fermarli, uno sterminio di massa? Allora Matteo Renzi lei che fa, a parte minacciare in tv trattamenti sanitari obbligatori a chi smaschera la realtà, e chiacchierare senza contraddittorio, per promettere un'elemosina di 80 euro in busta paga ai dipendenti pubblici? Perché la spesa militare del ministero della "Difesa" è lievitata a 5 miliardi di euro per il 2014? Una rinfrescata di memoria per i governanti nostrani, sempre più telecomandati:

Articolo 11 della Costituzione
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".

Gianni Lannes
sulatestagiannilannes.blogspot.fr/2014/03/washington-ammette-il-muos-serve-f...
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00domenica 16 novembre 2014 02:34
Lo studio:«Il Muos altera le cellule umane». Arriva un nuovo allarme sulla parabola USA

Per il movimento No Muos il 25 novembre è ormai dietro l’angolo. Si attende la sentenza del Tar sul ricorso presentato dall’associazione No Muos Sicilia contro la decisione della Regione Siciliana per la famosa revoca della revoca alle autorizzazioni per l’installazione delle parabole militari all’interno della riserva naturale Sughereta di Niscemi. Dopo la relazione di verifica, depositata il 12 settembre scorso, del prof Marcello D’Amore che aveva smontato le rassicurazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, di Ispra e dell’Enav, un nuovo studio (anch’esso già sui tavoli dei giudici del Tar) lancia ulteriori allarmi sulle alterazioni cellulari e questa volta critica le misurazioni di Arpa Sicilia. I risultati preliminari relativi agli effetti biologici delle emissioni elettromagnetiche presenti nella zona adiacente alla base statunitense, sono stati commissionati da un gruppo di cittadini e condotti dal dottor Fiorenzo Marinelli, ricercatore presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, a dal professor Massimo Coraddu, del Politecnico di Torino e consulente, insieme all'altro docente Maurizio Zucchetti, del comune di Niscemi. Nello studio di 18 pagine si legge in premessa che «la letteratura scientifica pubblicata negli ultimi anni dimostra che avvengono significativi effetti biologici a livello cellulare e dei sistemi d’organo per esposizione a campi elettromagnetici a livelli non termici». Condizioni che si verificano sin dal 1991 per le antenne militari in contrada Ulmo. E’ stato inoltre condotto un esperimento, cioè un’esposizione di cellule presso un’abitazione a 800 metri dal centro radiante dell’antenna Lf, quella alta 150 metri che comunica coi sottomarini nel Mediterraneo. Si apprende che «la scelta è dovuta anche al fatto che si tratta dell’unico sito monitorato in modo continuativo, sin dal dicembre 2008 dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Regione Sicilia (ARPAS) che vi ha effettuato anche numerose misurazioni puntuali, sia in banda larga che in banda stretta». Solo che «tutte le misurazioni di ARPAS sono relative alle condizioni di campo imperturbato». Con l’aggiunta che i militari americani non hanno collaborato, omettendo di fornire ulteriori dati. Sugli effetti dei campi elettromagnetici il gruppo di ricerca ha poi messo a punto una nuova metodologia di indagine scientifica. «Abbiamo utilizzato – si legge nello studio – il metodo della coltivazione in campo mediante un incubatore portatile per cellule che mantiene le condizioni standard di coltura». Le conclusioni destano preoccupazioni. Attraverso il meccanismo di de-metilazione del dna l’esposizione continua alla radiofrequenza provocherebbe «una maggiore instabilità genomica nelle cellule ed una progressiva instabilità cromosomica». Insomma un maggior rischio di tumori in un territorio a rischio già pesantemente colpito dall’ormai ex Raffineria di Gela.

Andrea Turco
13 Novembre 2014
meridionews.it/articolo/29334/lo-studio-il-muos-altera-le-cellule-umane-arriva-un-nuovo-allarme-sul-tavolo-...
wheaton80
00lunedì 16 febbraio 2015 00:37
Vittoria al TAR dei Comitati No MUOS

Dobbiamo ancora attendere di leggere la sentenza (non ancora pubblicata ma già anticipata alla stampa nelle sue linee generali) per determinare l’entità della vittoria, ma nessuno può dubitare di un fatto: è più che certo che si tratti di una vittoria. Una vittoria degli attivisti e di tutto il movimento No MUOS. Leggere il testo integrale della sentenza servirà solo a comprendere la misura di questa vittoria, ossia quanto essa è grande. E l’entità della disfatta americana. E, accanto a quella degli americani, la sconfitta, senz’altro sonora, si estende a tutto l’apparato politico-militare (e affaristico) internazionale. Quanto sia infimo il rispetto della marina degli Stati Uniti (e dello stesso governo USA) nei confronti delle leggi e dei cittadini italiani, della Costituzione della Repubblica, e in quale scarsa considerazione tengano le autorità e le prerogative delle istituzioni del nostro paese. Riguardo agli “amici” italiani degli apparati di guerra americani non abbiamo dubbi di sorta: al di là dell’immoralità dei comportamenti, delle prese di posizione e degli atteggiamenti assunti da politicanti forti con i deboli ma sempre fiacchi con il forte apparato bellico, la loro sconfitta è evidente. A partire dalla bocciatura della revoca della revoca deliberata dal governo di Rosario Crocetta. Con la sentenza di oggi, infatti, oltre ad essere accolto il ricorso del Comune di Niscemi e dei Comitati No MUOS, è revocata la revoca della revoca e i lavori fin qui eseguiti sono, di conseguenza, privi di una qualsiasi autorizzazione. Nella storia della vicenda MUOS, dopo questa sentenza NULLA SARÀ COME PRIMA. Nessuno potrà ignorare quanto stabilito dal TAR, vale a dire che i No MUOS hanno sempre avuto ragione. Ora più che mai occorre mobilitarsi per non farsi strappare la vittoria da una politica collusa e da funzionari e apparati di sottogoverno che farebbero bene a trarre le loro conseguenze dalle decisioni dei giudici e dalla “considerazione popolare” che si sono meritati. Vigiliamo e aspettiamo al varco, perché adesso pretendiamo che emerga autorevolezza fra le cosiddette autorità italiane: che riescano a imporre agli americani quello che prescriverebbero a qualunque cittadino italiano quando realizza un ecomostro. Abbattere e smantellare la costruzione abusiva. È tempo di restituire la sughereta alla libera e pacifica fruizione dei cittadini e della fauna. NO MUOS FINO ALLA VITTORIA!

Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS
www.nomuos.info/vittoria-al-tar-dei-comitati-no-muos/
wheaton80
00venerdì 10 aprile 2015 18:31
Sequestrato il MUOS, carabinieri nella base USA. Procuratore:«Ho fatto solo il mio dovere»

La procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto satellitare USA MUOS nella riserva di Niscemi. Il provvedimento fa seguito alla decisione del TAR di Palermo che aveva accolto i ricorsi dei No MUOS contro la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto di telecomunicazioni nella base americana. Proprio in questi minuti i carabinieri e la polizia municipale stanno apponendo i sigilli al cantiere. La decisione, inaspettata e dagli effetti rivoluzionari, è stata presa dal GIP su richiesta del procuratore capo di Caltagirone Giuseppe Verzera, che spiega a MeridioNews:«La sentenza del TAR ha annullato i provvedimenti autorizzativi, cambiando radicalmente la situazione. Quindi ho ritenuto assolutamente fondato chiedere il sequestro preventivo che il GIP ha confermato». Verzera ricorda che un sequestro già c’era stato in passato. «Il mio predecessore (Paolo Giordano ndr) aveva ottenuto il sequestro, poi annullato dal Tribunale delle Libertà, decisione confermata infine dalla Cassazione. Ma adesso questa situazione cambia completamente con la sentenza del TAR». Il riferimento del procuratore capo è a quanto successo il 6 ottobre del 2012, in concomitanza con una grande manifestazione nazionale. L’entusiasmo degli attivisti quella volta, però, era stato spento qualche settimana dopo con il dissequestro. Stavolta le conseguenze potrebbero essere rivoluzionarie. A cominciare dai risvolti politici della decisione. Paura delle pressioni? «Non ci penso – risponde il procuratore – ho fatto solo il mio dovere». Il provvedimento è stato già notificato al comandante del contingente militare statunitense presente nella base di Sigonella. Il provvedimento di oggi affonda le basi nella sentenza del tribunale amministrativo di Palermo che ha accolto i ricorsi del movimento No MUOS, presentati dai legali Nello Papandrea, Paola Ottaviano e Nicola Giudice. In sedici pagine i giudici smontano tutti i presupposti su cui si è basata la realizzazione del MUOS nella base statunitense di Niscemi. Secondo il TAR i lavori per l’impianto satellitare di comunicazioni militari sono «abusivi», perché privi delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche e «viziati da difetto di istruttoria». Anche sul piano dei rischi per la salute causati dalle onde elettromagnetiche, il TAR si esprime, seppur indirettamente, facendo propria la relazione del perito Marcello D’Amore, ingegnere e docente all’Università La Sapienza di Roma, dallo stesso TAR nominato.



«Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità si è basato su procedure di calcolo semplificate che non forniscono accettabili indicazioni nell’ottica del caso peggiore». Di conseguenza, il provvedimento della Regione Sicilia – la cosiddetta revoca delle revoche basata proprio sulla relazione dell’ISS – che ha sostanzialmente dato il via libera all’ultimazione del MUOS, «è contrassegnata da contraddittorietà fra atti, erroneità dei presupposti e difetto di motivazione». A seguito della sentenza del TAR, l’associazione Rita Atria, tramite il suo legale Goffredo D’Antona, aveva chiesto il sequestro alla procura di Caltagirone. Già nel luglio del 2013 era stato presentato il primo esposto denunciando il «grave illecito edilizio e ambientale, nonché la consequenziale «omissione degli enti preposti ai controlli». Una nuova denuncia si è aggiunta nel marzo del 2014 ed evidenziava la mancanza della concessione edilizia, ritenuta dalla legge non necessaria solo se le opere destinate alla difesa nazionale siano realizzate dallo stesso Ministero della Difesa. Invece in questo caso si tratta di uno Stato estero, gli USA. Nelle ultime settimane, i due esposti erano stati ulteriormente integrati da documenti che dimostravano come, nonostante la decisione del TAR, i lavori nel cantiere del MUOS continuassero. Si tratta dell’articolo di MeridioNews (http://meridionews.it/articolo/31893/muos-parabole-in-movimento-tensione-alla-base-ambasciata-usa-luce-blu-prove-di-trasmissione/)con le dichiarazioni dell’ambasciata statunitense a Roma, che spiegava come fossero in corso delle prove di trasmissione, e di un video degli attivisti No MUOS in cui sono visibili, all’interno della base USA di Niscemi, operai al lavoro e mezzi pesanti per il movimento di terra. Infine l’associazione aveva anche denunciato la polizia di Caltanissetta per la scorta a operai e militari dentro la base USA di Niscemi. «Siamo soddisfatti e contenti nel vedere che le tesi dell’associazione siano state ritenute valide dalla Procura», commenta l’avvocato D’Antona. «Prendiamo atto della decisione della Procura di Caltagirone di ordinare il sequestro dell’impianto satellitare MUOS a seguito della decisione del TAR di Palermo», fa sapere l’ufficio stampa della stazione aeronavale della marina USA di Sigonella. «Ogni nostra azione avviene nel pieno rispetto della normativa italiana, ci auguriamo una rapida risoluzione del contenzioso al fine di garantire un efficace sistema di comunicazione finalizzato alla difesa». E, conclude, «l’occasione ci è utile per sottolineare la nostra piena disponibilità alle autorità e al territorio per qualunque chiarimento e per ricordare che ripetuti studi effettuati dalle autorità sanitarie italiane competenti hanno dimostrato l’assenza di rischi ambientali e alla salute collegati a questa installazione».

Salvo Catalano
1 aprile 2015
meridionews.it/articolo/32628/il-muos-finisce-sotto-se...

wheaton80
00venerdì 10 aprile 2015 18:32
MUOS, le motivazioni del sequestro dell'impianto. «Come una costruzione abusiva fatta da privati»

Sette indagati per violazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio per aver eseguito opere in assenza di autorizzazione o in difformità da essa o per aver omesso la vigilanza sull'attività urbanistico edilizia. È quanto emerge dal dispositivo di sequestro del MUOS, l'impianto satellitare statunitense in costruzione a Niscemi, attuato mercoledì scorso dalla procura di Caltagirone. Secondo quanto riporta il comitato No MUOS niscemese, nel mirino dell'inchiesta coordinata dal procuratore calatino Giuseppe Verzera sono finiti Giovanni Arnone, all'epoca dirigente dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente della Regione in qualità di responsabile del procedimento di autorizzazione; Mauro Gemmo, presidente della Gemmo SPA, ditta vicentina (già nota per i lavori di allargamento della base Dal Molin di Vicenza); Adriana Parisi, responsabile della ditta Lageco, che si è aggiudicata l'appalto per la costruzione del MUOS e che assieme alla Gemmo SPA ha formato una associazione temporanea di imprese denominata Team MUOS Niscemi; Giuseppe Leonardi, direttore dei lavori; Concetta Valenti, titolare della Calcestruzzi Piazza srl; Carmelo Puglisi, responsabile della PB Costruzioni e Maria Rita Condorelli della CR Impianti srl. Inoltre sarebbe indagato anche un cittadino statunitense appartenente alla flotta della NATO. Secondo il PM «il sequestro va effettuato per impedire che la libera disponibilità dell'immobile aggravi le conseguenze del reato ancora in permanenza». Un'urgenza aggravata dalla mancanza di collaborazione della controparte statunitense:«A tutt'oggi - scrive Verzera - il governo americano non ha fornito alcuna informazione circa le generalità del committente dei lavori». A pesare sul sequestro attuato la scorsa settimana è stata la sentenza del TAR, al quale si era rivolta l'associazione antimafie Rita Atria che ha annullato le autorizzazioni concesse dal governo regionale. A supporto dei ricorrenti anche i filmati presentati dal legale Goffredo D'Antona nel quale sono documentate le attività all'interno della base nonostante il tribunale avesse bloccato il cantiere. In particolare, durante un sopralluogo della polizia effettuato il 3 marzo, «si evince come all'interno della struttura MUOS siano ancora presenti mezzi e personale intento a protrarre i lavori di edificazione e ciò nonostante l'avviso di pubblicazione della sentenza del TAR sia stato trasmesso a tutte le parti costituite». Un rilievo compiuto anche grazie a riprese aeree che sorprendono gli operai al lavoro. Pochi giorni dopo, ricordano i membri del comitato No MUOS, D'Antona presenta nuovi video che immortalano le attività. Da qui la decisione della procura di intervenire con un procedimento di sequestro. La lunga vicenda giudiziaria, ricordano i No MUOS, parte da una denuncia effettuata nel settembre 2011 dal Comune di Niscemi. In quell'occasione il governo statunitense aveva dichiarato «che i lavori previsti erano di “continuazione delle attività già in essere nell'area”». Ma, sottolinea Giuseppe Verzera, «è dubbio che le nuove opere possano essere una continuazione delle precedenti; si tratta di una nuova stazione radio e al riguardo basterebbe riflettere sull'enorme divario della scala delle frequenze tra l'esistente e il nuovo sistema». Gli inquirenti, in particolare, si concentrano sul decreto che istituisce la riserva niscemese della Sughereta, dentro i cui limiti sorge la base militare. «L'articolo 4 del decreto istitutivo - si legge nell'atto di richiesta di sequestro - prescrive una serie numerosa di divieti fra cui la demolizione e ricostruzione dell'immobile». E, secondo la procura, «non può assolvere all'onere della motivazione l'inciso che si legge nel verbale di sopralluogo istruttorio del 6 giugno 2008, laddove si afferma testualmente:"Non si ritiene che la realizzazione del sistema di comunicazioni utenti mobili (MUOS) nel sito radio US. Navy di Niscemi possa avere impatto negativo sotto il profilo ecologico e paesaggistico con l'ambiente circostante, risultando, quindi, compatibile con le finalità di conservazione del SIC Sughereta di Niscemi"». Il magistrato si focalizza sulla fase istruttoria del processo di costruzione.

Un punto riguarda la questione della mancata comparizione della Sovrintendenza ai Beni Culturali, assente in sede di conferenza dei servizi, i cui dirigenti hanno poi presentato dei rilievi successivamente ignorati. Il dirigente regionale Arnone aveva dichiarato che «una nuova conferenza dei servizi non avrebbe cambiato lo status del progetto». Ma, dal canto loro, dalla Sovrintendenza affermano che lo stesso ente «non avrebbe mai potuto rilasciare alcuna autorizzazione alla realizzazione del progetto se l'infrastruttura fosse ricaduta in zona A». Un elemento, quello della perimetrazione della Sughereta, al centro di altri rilievi da parte del magistrato. Il sito MUOS infatti, a seguito della riperimetrazione, risultava essere in zona A, ossia di totale inedificabilità. Un problema risolvibile, secondo Verzera, solo attraverso la convocazione di una nuova conferenza dei servizi. «Il provvedimento finale adottato in seguito alla conferenza dei servizi risulta illegittimo e va disapplicato in quanto viziato sul piano procedurale e sul piano sostanziale perché privo di motivazione, comparendovi clausole di stile - scrive il PM - Sopratutto non si trova alcun cenno sulla riperimetrazione del sito, frattanto intervenuta, non appare dunque assistito da un'esauriente istruttoria perché nessun provvedimento è stato adottato in seguito alla revoca del nullaosta del comune di Niscemi sia perché nessuna approfondita disamina è stata operata sotto il profilo della salute pubblica per effetto dei campi elettromagnetici». Secondo il procuratore, gli organi regionali «hanno trattato la vicenda come una normale costruzione abusiva di privati, senza alcuna differenza rispetto al colossale impianto che si stava attrezzando, verso cui la cura degli interessi pubblici avrebbe dovuto essere al massimo livello - attacca - Cura che evidentemente includeva anche ripensamenti e riconsiderazioni delle precedenti volontà una volta che uno dei principali attori, appunto il Comune di Niscemi, mostrava di avere forti perplessità sulla edificazione del manufatto militare, perplessità basata su fatti oggettivi e riscontrabili». Nel documento Giuseppe Verzera effettua delle precisazioni sul precedente sequestro disposto nell'ottobre 2012 e rivisto dal tribunale del riesame. Sull'immunità territoriale rivendicata dall'ambasciata USA viene specificato come la giustizia italiana possa agire anche contro cittadini statunitensi anche nel caso si tratti di membri appartenenti alla NATO. Giustificata anche la revoca del nullaosta disposta dal Comune di Niscemi: non un «dissenso postumo», come sostenuto dal riesame, ma dissenso «motivato da fatti nuovi e giuridicamente rilevanti». Alla luce del dispositivo, il movimento si ritiene ancora più soddisfatto:«Una richiesta di sequestro che dà ragione su tutta la linea agli attivisti No MUOS e che dimostra la superficialità con cui sono state concesse le autorizzazioni del MUOS all'interno di un'area così sensibile».

7 aprile 2015
meridionews.it/articolo/32766/muos-le-motivazioni-del-sequestro-dellimpianto-come-una-costruzione-abusiva-fatta-da-...
wheaton80
00martedì 26 gennaio 2016 12:56
Niscemi, la Cassazione rigetta il ricorso: il MUOS è abusivo e resta sotto sequestro

Resta sotto sequestro l'impianto di comunicazioni satellitare militare MUOS realizzato dagli Stati Uniti nella riserva del Sughereto di Niscemi (Caltanissetta). Lo si apprende da fonti giudiziarie. E' l'effetto della decisione della Cassazione, che ha rigettato il ricorso dell'avvocatura dello Stato per conto del Ministero della Difesa. Rimane vigente l'ordinanza emessa il 1 aprile del 2015 dal GIP di Caltagirone, confermata poi dal Tribunale per il Riesame di Catania, su richiesta del Procuratore Giuseppe Verzera, che ha bloccato la prosecuzione dei lavori per la realizzazione dell'impianto di Telecomunicazione nella base americana per il quale sono indagate otto persone. La Cassazione ha anche condannato il Ministero della Difesa al pagamento delle spese processuali. Il Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, competente per territorio su Niscemi, ritiene che il sistema di comunicazione del Dipartimento della Difesa USA, Mobile User Objective System, il famoso MUOS del Sughereto di Niscemi, è sottoposto ai vincoli di rispetto ambientali perché realizzato in un'aerea protetta con inedificabilità assoluta.

Tesi condivisa dal GIP Salvatore Ettore Cavallaro, che l’1 aprile del 2015 ha disposto il sequestro della struttura. Il provvedimento, che era stato eseguito dal nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Municipale e dai carabinieri della Procura, era stato confermato il 27 aprile del 2015 dal Tribunale del Riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi. Un sequestro del MUOS era stato adottato nell'ottobre del 2012 su richiesta dell'allora Procuratore Francesco Paolo Giordano, che aveva ritenuto illegittime le autorizzazioni concesse dalla Regione Sicilia, ma era stato poi annullato dal Tribunale del riesame di Catania, che invece valutava validi gli atti del governo dell'isola. Ma nel febbraio 2015, il TAR di Palermo, accogliendo il ricorso del Comune di Niscemi, ha annullato tutte le autorizzazioni della Regione, imponendo il blocco dei lavori. Su questo fronte è ancora pendente un ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo. Ma per la Procura di Caltagirone è stata la svolta giudiziaria: non si è posto più il problema sulla legittimità delle autorizzazioni, perché non esistono più e quindi, per l'accusa, il "MUOS è abusivo".

25 gennaio 2016
palermo.repubblica.it/cronaca/2016/01/25/news/niscemi_il_muos_resta_sotto_sequestro-13...
wheaton80
00sabato 12 marzo 2016 23:21
La Cassazione sul MUOS:"Le ragioni del sequestro"

ROMA- E' "certamente sussistente quantomeno per la prosecuzione dei lavori in epoca successiva all'annullamento del provvedimento di revoca delle revoche" la consumazione a livello indiziario del reato di abuso edilizio nella realizzazione di infrastrutture militari costituenti il sistema radar USA 'MUOS' in Sicilia. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni depositate oggi di conferma del sequestro del 'MUOS' che, rileva il verdetto, è stato disposto con finalità di salvaguardia dell'ambiente e della salute degli abitanti. Ad avviso della Cassazione, non ha meritato accoglimento la tesi dell'Avvocatura dello Stato che, per conto del Ministero della Difesa, chiedeva l'annullamento della conferma del sequestro del 'MUOS'. Secondo l'Avvocatura Erariale, "il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha sostanzialmente sancito le piena regolarità urbanistica dell'opera e la validità dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta e del nulla-osta dell'Azienda Regionale Foreste, residuando solo accertamenti su eventuali pericoli per la salute umana". Nella sua memoria difensiva, l'Avvocatura dello Stato ha insistito nel dire che i rischi per la salute degli abitanti sono "del tutto estranei alle esigenze cautelari perseguite con il decreto di sequestro che esulano dalla contestazione provvisoria". La Cassazione ha replicato che la sentenza amministrativa "non solo non ha affermato la illegittimità dei provvedimenti di revoca delle revoche, ma ha disposto ulteriori accertamenti sui pericoli per la salute dell'uomo nell'insediamento in questione". "Pericoli che - prosegue la sentenza 9950 della Terza sezione penale relativa all'udienza svoltasi lo scorso 21 gennaio - non sono certamente estranei ai valori tutelati dalle norme in materia paesaggistica e ambientale". "Va ricordato al riguardo - concludono gli 'ermellini' - che l'ambiente non costituisce solo un valore estetico da salvaguardare nella sua staticità, ma luogo nel quale l'uomo esprime la propria personalità individuale e sociale senza pregiudizio per la salute, elevata a diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività". Con questa decisione la Suprema Corte ha confermato l'ordinanza con la quale il Tribunale della libertà di Catania, lo scorso 27 aprile 2015, aveva confermato il sequestro del 'MUOS' (Mobile User Objective System).

"E' la notizia più bella che potessi mai ricevere, finalmente la tutela della salute degli abitanti di Niscemi e la salvaguardia del nostro territorio vengono riconosciuti come un diritto inalienabile dalla Cassazione". Lo dice il sindaco di Niscemi (Caltanissetta) Franco La Rosa, riferendosi alle motivazioni contenute nel verdetto della Cassazione, depositate oggi, con cui conferma il sequestro del MUOS, il sistema di telecomunicazione satellitare della Marina Militare USA, che si trova in contrada Ulmo. "Mi chiedo a questo punto a che servono le rilevazioni in corso da ieri sulle emissioni delle antenne, disposte dal Consiglio di Giustizia Amministrativa - prosegue - Sul MUOS, per ora, la partita è chiusa". Da ieri nella base militare sei tecnici nominati dal CGA hanno cominciato le rilevazioni sulle emissioni elettromagnetiche per stabilire se sono nocive per la salute. Le operazioni si concluderanno domani. (http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2016/03/10/muos-sindaco-niscemi-da-cassazione-bella-notizia_c9e2516f-7813-4980-b534-94cd111c4857.html).

"Finalmente la sentenza della Cassazione dice chiaramente che il diritto alla salute dei cittadini di Niscemi e la tutela dell'ambiente rappresentano dei diritti inalienabili, sui quali non si può scendere a compromessi né tantomeno le istituzioni possono permettersi valutazioni approssimative". Lo dice la presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell'ARS Mariella Maggio.

10 Marzo 2016
livesicilia.it/2016/03/10/la-cassazione-sul-muos-le-ragioni-del-sequestro...
wheaton80
00mercoledì 11 maggio 2016 01:42
Movimento No MUOS. Gli attivisti incontrano i legali in vista della manifestazione del 15 maggio

In occasione dell'incontro con i candidati sindaci organizzato dal Comitato Mamme No MUOS di Caltagirone, gli attivisti di numerosi comitati territoriali, tra cui Piazza Armerina, Enna, Modica, Comiso, Niscemi e Catania, sabato 7 maggio, nel centro calatino, hanno fatto il punto sulla situazione dopo la recente sentenza del CGA con i legali No MUOS, Paola Ottaviano, Nello Papandrea e Nicola Giudice (avvocato di Legambiente Sicilia). I legali hanno ribadito di “dissentire totalmente dalle considerazioni relative alla correttezza del modus operandi dei verificatori e dall’accoglimento da parte del CGA delle loro conclusioni, ribadendo tutte le opposizioni sollevate in sede di procedimento, e ritenendo assolutamente scorretta l’interpretazione del CGA del principio di precauzione. La sentenza definitiva riprende interamente la sentenza parziale emessa il 3 settembre 2015, avverso la quale è stato comunque presentato ricorso per revocazione e del quale attendiamo la trattazione”. I verificatori, cinque in tutto, di cui tre nominati dai Ministri del governo (Difesa, Ambiente, Infrastrutture) più due “tecnici indipendenti”, hanno depositato la relazione scaturita dai dati tecnici forniti dagli USA e la sentenza definitiva è basata su tale relazione. Ecco perché il “modus operandi” del collegio di verificazione è stato immediatamente criticato da legali e dall'intero movimento No MUOS. La complessa vicenda giudiziaria, che dura da anni, è stata ripercorsa dagli avvocati, che hanno sottolineato come “La sentenza lascia aperta la questione dell'abusivismo che sarà il cuore del procedimento penale che si aprirà il 20 maggio presso il Tribunale di Caltagirone la cui Procura ha posto sotto sequestro l'impianto del MUOS”.

L'aspetto dell'abusivismo totale dell'area è infatti uno degli elementi fondanti della controversia su cui dovranno confrontarsi le parti; l'associazione NO MUOS ha deliberato di costituirsi parte civile nel processo penale “perché la difesa dell'ambiente, assieme alla pace, alla salute e alla sovranità, è una delle basi su cui la mobilitazione è nata e continua a crescere”, hanno sottolineato gli attivisti intervenuti. Anche la propaganda del governo e delle forze militari in campo è stata analizzata nel corso dell'incontro. Appare del tutto evidente il collegamento tra le guerre (prossima quella in Libia) e l'insistenza nel presentare il MUOS come strumento utile alla difesa:“In realtà, il MUOS, che è un sistema a uso e consumo della Marina Americana, serve solo a potenziare in modo incommensurabile la capacità di comunicazione tra truppe, eserciti e mezzi di offesa militari americani sulla portaerei naturale, protesa nel Mediterraneo, che è diventata la Sicilia, non più isola di cultura, ma terra militarizzata per le guerre permanenti USA”, ribadiscono gli attivisti, che lanciano con forza l'invito a partecipare alla manifestazione che si terrà nel centro di Niscemi domenica 15 maggio a partire dalle 16.00 con il corteo che sfilerà per le vie della città.

09/05/2016
www.startnews.it/notizie/start_write_news_10.asp?key=13231
wheaton80
00lunedì 6 giugno 2016 01:18
MUOS, Tribunale rigetta richiesta di dissequestro. Sentenza del CGA non condiziona le motivazioni

Dopo la Cassazione, tocca al Tribunale di Caltagirone confermare la validità del sequestro del MUOS. La giudice Cristina Lo Bue ha respinto la richiesta presentata dall'Avvocatura dello Stato -che tutela gli interessi del Ministero della Difesa, a sua volta in linea con le richieste del governo statunitense - di dissequestrare l'impianto satellitare di Niscemi. Alle tre parabole, costruite all'interno della base militare statunitense, rimarranno ancora i sigilli, così come deciso l'1 aprile dello scorso anno dallo stesso Tribunale, su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera. Lo stesso Capo della Procura calatina, insieme all'avvocato Goffredo D'Antona, in rappresentanza dell'associazione Rita Atria, ha richiesto la conferma del sequestro. Misura approvata dalla giudice, secondo la quale la recente decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa - che a inizio maggio si è pronunciato sulla legittimità delle autorizzazioni che hanno accompagnato l'iter di realizzazione dell'impianto - non influenzano le motivazioni del sequestro. Al centro della questione - e a riguardo da due settimane è in corso un processo - c'è infatti la costruzione del sito in un'area ambientale a inedificabilità assoluta.

4 giugno 2016
meridionews.it/articolo/44174/muos-tribunale-rigetta-richiesta-di-dissequestro-sentenza-del-cga-non-condiziona-le-moti...
wheaton80
00giovedì 8 febbraio 2018 02:35
La Procura di Caltagirone chiede 4 condanne e confisca il MUOS

La Procura di Caltagirone ha chiesto un anno di reclusione e 20mila euro di ammenda ciascuno e la confisca del MUOS, il sistema satellitare di difesa USA, nel processo col rito abbreviato a un dirigente della Regione siciliana e a tre imprenditori accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione della stuttura. Imputati l'ex dirigente dell'assessorato all'Ambiente Giovanni Arnone, il Presidente della "Gemmo SPA" Mauro Gemmo, e i titolari di due imprese di subappalti, Concetta Valenti e Carmelo Puglisi. Per il PM avrebbero realizzato il MUOS senza la prescritta autorizzazione. Sono a processo col rito ordinario invece altri tre imputati: Adriana Parisi, della "Lageco", una delle società dell'ATI 'Team Muos Niscemi', vincitrice della gara del 26 aprile 2007, il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi e l'imprenditrice Maria Rita Condorello della "CR Impianti".

07 febbraio 2018
www.nuovosud.it/70414-cronaca-catania/la-procura-caltagirone-chiede-4-condanne-e-confisca...
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