TRATTATO DI LISBONA: Klaus fa saltare il commissario

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=Foxtrott=
00martedì 13 ottobre 2009 20:59
Barroso incontra il primo ministro ceco Fisher e lancia un messaggio al presidente euroscettico: “L'unica possibilità per la Repubblica Ceca di avere un commissario è ratificare Lisbona, altrimenti non possiamo garantire nulla…”

Se il Trattato di Lisbona non entrerà in vigore entro la fine dell'anno i membri della prossima Commissione europea non potranno più essere ventisette, uno per ogni Stato membro, ma almeno uno in meno. A imporlo è il Trattato di Nizza, entrato in vigore nel febbraio 2003.
E chi fra i paesi dell'Ue potrebbe rinunciare al proprio commissario?
Che ci sia un volontario è di certo da escludere, e la scelta non potrebbe che ricadere sulla Repubblica Ceca, il cui presidente Vaclav Klaus si ostina a non voler firmare il Trattato che cancella il limite imposto a Nizza, dopo due voti favorevoli del Parlamento ceco e un parere positivo della Corte Costituzionale.

A parlare della possibilità che a essere esclusa sia proprio la Repubblica ceca è stato lo stesso Barroso, attuale e futuro presidente della Commissione. Il portoghese, al termine di un incontro con il primo ministro ceco Jan Fischer ha affermato che “l'unica possibilità per la Repubblica Ceca di avere un commissario è ratificare Lisbona, altrimenti non possiamo garantire nulla nè a Praga nè ad altri Stati membri”. Non una minaccia dunque, ma un'osservazione certamente piena di significati.
Barroso spera che “non vengano più posti ostacoli artificiali” e che il presidente “onori gli impegni presi”, poiché “non è interesse di nessuno rinviare ulteriormente la questione”. In più, continua Barroso, “fu Klaus a chiedere l'adesione all'Ue, fu lui a firmarne l'atto, è stato eletto dal Parlamento e ora mi aspetto che lo rispetti. C'è uno Stato che porta una responsabilità davanti a tutti gli altri”.

Sulla stessa linea di Barroso le dichiarazioni del primo ministro Fischer, che ha ammesso che in gioco c'è la reputazione di tutta la Repubblica ceca e che è impossibile riaprire ora il processo di ratifica, dopo che ventisei paesi hanno già portato a termine tutte le procedure.
Fisher chiede a Klaus di dare garanzie esplicite che “se la Corte costituzionale promuoverà il trattato e se le sue richieste saranno accolte da una dichiarazione politica del Consiglio europeo lui faccia il dovuto”.

Prossima puntata di quella che sembra diventata una storia infinita il 27 ottobre, giorno della prima udienza della Corte costituzionale ceca sul ricorso presentato da senatori vicini al presidente e che ancora fornisce a Klaus la giustificazione legale per non firmare il Trattato di Lisbona.

www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=197&ID_articolo=1145&ID_sezione=404&sezione=In%20diretta%20da%20B...
666!
00domenica 10 gennaio 2010 13:42
il trattato di lisbona è stato IMPOSTO all'europa dai poteri forti .

chi si è messo contro , Ha dovuto dare le dimissioni o si è ricreduto .

il bello che nessuno sa ,compreso i politici che l'hanno firmato, cosa comporta ,
per noi italiani la cosa è ancora più ridicola ...

abbiamo alcuni politici "matusa" anzi direi "preistorici" come l'ex presidente della repubblica OSCAR LUIGI SCALFARO che ha sempre difeso ad oltranza la nostra costituzione ,bene ,ci sono nel trattato di Lisbona una cifra pari al 45% delle leggi che fanno a pugni con la nostra costituzione ,una per tutte ...quanti sanno che vi è la pena di morte ?
forse a qualche politico può scappare ,ma a tutti mi pare un pò troppo !!
forse stiamo assistendo ad una "omologazione completa" di tutto l'apparato europeo ad alcuni poteri forti.

speriamo che l'europa imploda il prima possibile ,e si costituisca una europa dei popoli ,ma quelli veri ,non quelli delle multinazionali ....

666!
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