Turchia minaccia rottura con Israele e chiude suo spazio aereo

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00martedì 6 luglio 2010 06:01
Ankara esige scuse da Stato ebraico per raid a flottiglia

Ankara, 5 lug. (Apcom) - La Turchia ha minacciato oggi la rottura delle relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico se questo non si scuserà per l'assalto alla flottiglia di Gaza e annunciato la chiusura del suo spazio aereo ai voli militari israeliani. Un inasprimento dei toni da parte di Ankara che è stato espresso dal capo della diplomazia, Ahmet Davutoglu, nonostante un suo incontro segreto la settimana scorsa con un ministro israeliano. Fino ad oggi i turchi non avevano paventato l'eventualità di rompere i rapporti diplomatici anche se le relazioni bilaterali erano state seriamente danneggate dal raid del 31 maggio nel quale erano morti nove passeggeri turchi. Davutoglu, dall'aereo che oggi lo riportava in patria dal Kirghizistan, ha esortato Israele a scusarsi o ad accettare le conclusioni di una commissione di inchiesta internazionale. Altrimenti, ha avvertito, "romperemo le relazioni". Israele "non si scuserà mai" con Ankara per il raid, ha tuttavia affermato un alto responsabile dell'ufficio del Primo ministro Benjamin Netanyahu. Contrariamente a dichiarazioni precedenti, Davutoglu è apparso però più morbido sulla commissione creata da Israele per indagare sulla vicenda della flottiglia. "Se questa commissione conclude che il raid è stato ingiusto e se si scusassero, sarebbe sufficiente", ha sottolineato, insistendo anche sul pagamento di indennizzi. Il ministro ha anche annunciato la chiusura totale dello spazio aereo turco ai voli militari israeliani. "Questa decisione non è stata presa solo per uno o due aerei", ha spiegato, precisando che potrebbe essere eventualmente estesa ai voli civili. Ankara aveva confermato la settimana scorsa la chiusura del cielo turco a due aerei militari israeliani, garantendo che non si trattava di un divieto generale. Davutoglu ha infine fatto sapere di aver presentato nuovamente le richieste turche nel corso di un incontro segreto da lui avuto mercoledì a Bruxelles con il ministro del Commercio e dell'Industria israeliano, Benjamin Ben Eliezer, primo contatto bilaterale dopo il raid. "Non aspetteremo fino all'eternità la risposta israeliana", ha concluso. "La Turchia è decisa a proteggere i suoi interessi in questa vicenda. Per questo insiste per delle scuse e per degli indennizzi", ha sottolineato una fonte diplomatica all'Afp. "E' innegabile che la vicenda della flottiglia ha assestato un grave colpo alle relazioni bilaterali", ha dichiarato l'esperto turco Osman Bahadir Dincer, del centro Usak di Ankara, per il quale Davutoglu è stato costretto ad inasprire i toni di fronte al rifiuto israeliano di scusarsi. "Se Israele avesse fatto qualche concessione, questo avrebbe cambiato molte cose per il governo turco che di fatto non vuole rompere" con lo Stato ebraico, ha detto. "La Turchia e Israele hanno bisogno l'uno dell'altro sulla scacchiera diplomatica del Medio Oriente", ha concluso Dincer.

Fonte: www.apcom.net/newsesteri/20100705_185301_3bf28ae_92259.html

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