Un saluto...

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franz_rivo
00mercoledì 20 febbraio 2008 22:28
Sono arrivato per caso in questo forum; il mio nome è Franz, e sono un Massone.

Dato l'interesse che riveste questa materia, soprattutto per chi non la conosce, spero di riuscire a gettare un po' di luce grazia alla mia esperienza massonica, e a rispondere alle domande che vorrete farmi in merito.

Credo, come ogni buon Massone, che la luce della verità vada seguita in ogni campo, e che sia doveroso, soprattutto per chi appartiene all'Ordine, farlo, se possibile aiutando gli altri nel contempo.

Quindi, ritenetemi a vostra disposizione: vedrò di rispondere, per quello che posso e che conosco.

Un saluto a tutti.
LiviaGloria
00giovedì 21 febbraio 2008 09:36
Ciao franz e ben approdato!

Sono contenta della tua schiettezza e del tuo intento di comunicare con noi in un forum come questo.

Anche io mi auguro che potremmo parlare in modo rispettoso dei vari convincimenti e posizioni...é cosa ardua,data la tematica e la passionalitá umana.... [SM=g27823] ma tentare sempre é grande forza.

Ti scrivo giá ora un piccolo mio pensiero-essere...che spero terrai presente sempre nei miei interventi e risposte o domande ...e cioé che io non sono "contro"al massone in quanto essere umano che fá scelte,come tutti,nella vita...ma sono "contro"la massoneria per diversi motivi(anche vissuti di persona...)e sopratutto perché non vedo coerenza tra cio che si dichiara e cio che sono gli "atti" in sé.
Con questo non metto assolutamente in dubbio la buona volontá umana che ogni ricercatore,anche non massone,cerca con tutte le sue forze nel corso della vita.

Spero che resisteremo nei nostri confronti...seguendo la line del rispetto reciproco. [SM=g27823]
-Ocean-
00giovedì 21 febbraio 2008 12:43
Benvenuto!!!!!
Io ho una domanda.. hai trovato il forum facendo ricerche sulla massoneria o sul new world order?
franz_rivo
00giovedì 21 febbraio 2008 12:56
Quando stai vagando in rete, sotto il segno di google, spesso non sai né come né perché arrivi in un certo posto.

In realtà è un periodo in cui sto indagando su zeitgeist (probabilmente lo conoscete), in quanto vorrei proporre una tavola in merito alla prima parte di quel film, ovvero alle straordinarie similitudini nelle diverse religioni.

Grazie della vostra accoglienza. Spero che potrò ripagarvi al meglio con le informazioni che porto. :)
Ghergon
00giovedì 21 febbraio 2008 17:37
92
Benvenuto!
franz_rivo
00giovedì 21 febbraio 2008 17:49
Una delle cose che trovo più belle nelle vostre parole è l'uso di una frase: "il rispetto reciproco".

E quello è il fondamento della Massoneria: o perlomeno, di quella che io personalmente ritengo che sia la Massoneria.

Vorrei regalarvi quindi una poesia: non è molto conosciuta, se non negli ambienti massonici, ed è di Kipling (che era un Massone). Credo che illustri bene quello che significa quel concetto.

Loggia Madre

C'erano Rundle, il capo stazione,
E Beazeley, delle Ferrovie,
E Ackman dell'Intendenza,
E Donkin delle Prigioni,
E Blake il sergente istruttore,
Per due volte fu il nostro Venerabile
Con quello che aveva il negozio «Europa»,
Il vecchio Framjee Eduljee.

Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam»
Dentro, «Fratello», e non c'era nulla di male.
Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra,
Ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù!

Avevamo Bola Nath il contabile
E Saul, l'israelita di Aden,
E Din Mohammed disegnatore al Catasto,
C'erano Babu Chuckerbutty,
E Amir Singh, il Sikh,
E Castro delle officine di riparazione,
Il Cattolico Romano!

Non avevamo belle insegne,
E il nostro Tempio era vecchio e spoglio,
Ma conoscevamo gli antichi Landmarks,
E li osservavamo per filo e per segno.
E guardando tutto ciò all'indietro,
Mi colpisce questo fatto,
Che non esiste qualcosa come un infedele,
Eccetto, forse, noi stessi.

Poiché ogni mese, finiti i Lavori,
Ci sedevamo tutti e fumavamo,
(Non osavamo fare banchetti
Per non violare la casta di un Fratello),
E si parlava, uno dopo l'altro,
Di Religione e di altre cose,
Ognuno rifacendosi al Dio che meglio conosceva.

L'uno dopo l'altro si parlava,
E non un solo Fratello si agitava,
Fino a che il mattino svegliava i pappagalli,
E quell'altro uccello vaneggiante;
Si diceva che ciò era curioso,
E si rincasava per dormire,
Con Maometto, Dio e Shiva
Che facevano il cambio della guardia nelle nostre teste.

Sovente, al servizio del Governo,
Questi passi erranti hanno visitato
E recato saluti fraterni
A Logge d'oriente e d'occidente,
Secondo l'ordine ricevuto,
Da Kohat a Singapore,
Ma come vorrei rivedere
Ancora una volta quelli della mia Loggia Madre!

Vorrei potere rivederli,
I miei Fratelli neri e scuri,
Tra l'odore piacevole dei sigari di là,
Mentre ci si passa l'appiccicafuoco;
E con il vecchio khansamah che russa
Sul pavimento della dispensa,
Ah! essere Maestro Massone di buona fama
Nella mia Loggia Madre, ancora una volta!

Fuori - «Sergente, Signore, Saluto, Salaam»
Dentro, «Fratello», e non c'era nulla di male.
Ci incontravamo sulla Livella e ci separavamo sulla Squadra,
Ed io ero Secondo Diacono nella mia Loggia Madre laggiù!
Ghergon
00giovedì 21 febbraio 2008 22:28
Forse dovrebbe, solo per fare uno dei possibili infiniti esempi, leggere Morals an Dogma di Pike per farsi bene un idea di cos'è la massoneria e forse dovrebbe anche leggere le condanne della Chiesa.
Cosa ne dice? [SM=g27823]
franz_rivo
00giovedì 21 febbraio 2008 23:50
Beh, forse Albert Pike NON rappresenta la Massoneria più di quanto le Brigate Rosse non rappresentino la morale e l'etica del partito comunista.

Non facciamo di ogni erba un fascio a prescindere, per cortesia. E le condanne della chiesa cattolica alla Massoneria le conosco assai bene, ti ringrazio. E francamente, mi preoccupano ancora meno di Albert Pike. [SM=g27823]
LiviaGloria
00venerdì 22 febbraio 2008 12:33
Chi introdusse i 33 gradi che poi sono chiamati “Rito Scozzese Antico ed Accettato”?...accettati poi dalla massoneria "universale".
LiviaGloria
00venerdì 22 febbraio 2008 12:42
Nella cartella "esoteria",hai dichiarato.
"Come il Fr., anche io sono un Libero Muratore, e appartengo all'Obbedienza di Palazzo Giustiniani"



"Secondo L'Acacia massonica, rivista mensile illustrata del Grande Oriente di Palazzo Giustiniani, Albert Pike fu: "storico ed esegeta del Rito Scozzese Antico Accettato, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° grado per la Giurisdizione Sud degli Stati Uniti d'America, che i clericali di tutto il mondo ritennero di diminuire chiamandolo "il Papa della Massoneria", mentre Egli della Massoneria fu, in veritŕ, uno dei benemeriti ed eletti Fratelli".


Essendo dichiarazioni proveniente dalla stessa loggia...mi chiedo come fá un massone della stessa appartenenza a fare dichiarazioni "opposte"..."paragonando Pike in similitudine a brigate rosse-comunismo.

Credo probabile ,come logico e giusto che ogni massone,come ogni essere umano,abbia poi le sue varie o diverse preferenze o interpretazioni o accettazioni...ma se anche individualmente si puo non condividere il Pike,la massoneria per cui appartieni e non solo lei,lo esalta...
Ripeto che il problema non é franz...ma cosa in veritá vi é "dietro" e che franz non conosce...o che franz lotta per onore verso certe moralitá che sono universali e che tramite tali virtu si tende a "sorvolare" a certi altri "puntini" che credo non siano da sorvolare per il semplice fatto che viene chiesto un giuramento,e per il fatto che si praticano rituali con un loro peso ben specifico in mondi,comunque,sconosciuti,come quelli spirituali.
franz_rivo
00sabato 23 febbraio 2008 01:34
Vedi, proprio perché sono un Massone ho una latitudine di pensiero e di giudizio. Se fosse il contrario, la Massoneria vivrebbe di dogmi: ma così non è.
Quindi, il giudizio dell'Ordine è sicuramente fondamentale: ma esiste una latitudine di giudizio.

Proprio per questo motivo, io ho i miei piccoli e grandi dubbi di fronte alla figura del Pike, che (ad esempio) combatté per i Confederati: proprio perché una simile scelta dimostra che alcune delle sue idee sicuramente non combaciavano con le mie - né con quelle della Massoneria moderna. E' certo che poi abbia avuto indubbiamente i suoi meriti: ma personalmente, ci sono altre figure di Massoni che preferisco.

Il mio riferimento è propriamente a questo: a non prendere un singolo personaggio, e a desumerne un insieme dalle sue azioni, dichiarazioni e scritture.
Sarebbe appunto come dire che le Brigate Rosse sono come il Partito Comunista. Spero con questo di avere precisato meglio il mio pensiero. :-)


GMU
00sabato 23 febbraio 2008 11:09
un saluto.

(io sto ancora aspettando che partecipi un teologo a questo forum. sai com'è... se vogliamo davvero essere onesti... ogni parte dovrebbe essere ascoltata. Altrimenti siamo dei buffoni...)
LiviaGloria
00sabato 23 febbraio 2008 12:35
franz
Infatti é proprio su quella " latitudine di pensiero e di giudizio" di cui parli, che cerco di "confrontarmi" cercando la parte umana anche del massone. [SM=g27823] e non solo le regole.
LiviaGloria
00sabato 23 febbraio 2008 13:11
GMU
Hai ragione...ci vorrebbe...ma non credo sia cosa cosí semplice.
LiviaGloria
00sabato 23 febbraio 2008 14:35
franz
...comunque...quali sono i massoni,che a livello umano,ti interessano?
E su Pike che cosa condividi e cosa no e perché?

Cosa "credi",cioé senti che sia la massoneria,oltre a cio che giá si sá,cioé il discorso delle virtu,ecc...cioé franz,nel suo cuore,cosa si aspetta? [SM=g27823]

Se non vuoi rispondere,capisco....forse cio che chiedo io non é propriamente cio che si vuol parlare pubblicamente in un forum... [SM=g27822]
franz_rivo
00sabato 23 febbraio 2008 15:08
Più che uno, direi un gruppo: e sono stati i Massoni americani che hanno dato origine alla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.

"Vita, libertà e ricerca della felicità". Ci sono parole più belle?

Quindi, personaggi come Washington e come Franklin mi piacciono molto più di Pike. E se posso dirti, uno dei Massoni che preferisco, è Antonio De Curtis, in arte Totò.

C'è un librettino di Giuseppe Seganti, intitolato "Massoni famosi". Parla di alcuni conosciutissimi, ed altri meno conosciuti, ma che hanno avuto un'enorme importanza per l'umanità. Almeno sono in buona compagnia.

Per quanto riguarda quello che mi aspetto?
Quanto ho detto al mio ingresso in Massoneria: lasciare un mondo migliore a quelli che verranno dopo di me.
LiviaGloria
00sabato 23 febbraio 2008 15:42
Re:
franz_rivo, 23.2.2008 15:08:

Più che uno, direi un gruppo: e sono stati i Massoni americani che hanno dato origine alla Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti.

"Vita, libertà e ricerca della felicità". Ci sono parole più belle?

Quindi, personaggi come Washington e come Franklin mi piacciono molto più di Pike. E se posso dirti, uno dei Massoni che preferisco, è Antonio De Curtis, in arte Totò.

C'è un librettino di Giuseppe Seganti, intitolato "Massoni famosi". Parla di alcuni conosciutissimi, ed altri meno conosciuti, ma che hanno avuto un'enorme importanza per l'umanità. Almeno sono in buona compagnia.

Per quanto riguarda quello che mi aspetto?
Quanto ho detto al mio ingresso in Massoneria: lasciare un mondo migliore a quelli che verranno dopo di me.




Parole piu belle?....bé queste sono tra le belle,ma anche altre vi sono sicuramente... [SM=g27823]

Mi sono imbattuta piu volte a fare le stesse domande...perché le parole son parole fin tanto che non prendono corpo di sentimenti e di fatti...
La mia domanda é sí libertá...ma cos é "veramente"?...oppure come o dove si vive la libertá che tanto si trova sulle labbra,specialmente "oggi".
Cos é?Dov é?Dove si "vive",percepisce....?
Uguale é con "vita"...dove inizia o termina...ha un tempo?una sequenza...un esistenza?cos é vita?

Felicitá...aaa,la felicitá?...chimera?...soggetta all attimo,carpidiem...oppure persistente...cos é felicitá e da cosa si determina...?invecchia...non ha tempo...esiste...é qualitá...?..o é un fuggevole sogno di ancora umana...sogno trasportato a forza nella "realtá"come lenitore delle "battaglie",come speranza nel proseguimento...??
Felicitá.....

Sí,ci sono stati e ci sono famosissimi massoni che hanno dato importantissimi contributi umani a tutti i livelli,questo é indubbio...come anche tanti di tutti i popoli e di tutto il mondo e di tutti i tempi.
Credo pero che si ricolleghi tutto cio a "lasciare un mondo migliore"...chi,dove o cosa é un mondo migliore...cioé la strada che individualmente si fá...é "veramente" per un mondo migliore?...la garanzia sarebbe vivere tale prospettiva nel futuro...e questa é cosa impossibile...allora oggi,oggi veramente facciamo per il futuro migliore...ma esiste il futuro?...o forse il futuro é oggi e solo oggi,e con oggi si fanno i conti per il domani...

E nel "futuro" non vi sono forse anche tutti i "profani"?...come dire a loro del futuro, se sono profani, e tali vengono lasciati?...per loro sarebbe tutto un ordine imposto...non una via intrapresa...ed imposto maggiormente perché volontariamente esclusi e lasciati profani...

...libertá...
...vita...
...felicitá...
termini tanto forti,quanto deboli...tanto proclamati,quanto sconosciuti...

Questi sono miei pensieri da "profana" e miei pensiei fuori dal mio credo...che "conosco"e ricordo ancora perché vissuti ancor prima...e che ancora vivo,anche se differentemente, nell umanitá di ogniuno...e di mé stessa...cosí li riporto e li riscrivo come "tentativo" di comprensione dell immenso universo qual é ogni uomo,mé compresa.



franz_rivo
00sabato 23 febbraio 2008 15:57
LiviaGloria, ma chère...
tu quoque così relativista e donna del dubbio?

Eppure mi sembra che il tuo cammino sia ben diverso dal mio.

Non posso risponderti o darti definizioni assolute su questi temi: sarebbe il colmo che un relativista definisse l'assoluto.
Il mio pensiero di libertà è quello di provarci. Provare davvero a migliorare le cose.

L'illuminazione è un qualcosa che si compie al termine di un cammino personale quanto spesso tormentato: non tutti ce l'hanno, non tutti la raggiungono. Spesso devono liberarsi dalle scorie che questo mondo ci deposita addosso. A noi spesso sta nel lanciare dei semi, sperando che attecchiscano nel cuore di quelli che incontriamo.

E alla fine, il giudice ultimo che ci è permesso di conoscere, è quello della nostra coscienza. Quindi, operare per il bene degli altri assistiti da questa piccola scintilla di luce.
E per quello che ci verrà riservato dopo, ci auguriamo che sia all'insegna dell'amore: dove mostreremo le nostre opere, e potremo dire "ecco, questo è quanto ho fatto".
LiviaGloria
00sabato 23 febbraio 2008 16:28
Re:

franz_rivo, 23.2.2008 15:57:

LiviaGloria, ma chère...
tu quoque così relativista e donna del dubbio?

Eppure mi sembra che il tuo cammino sia ben diverso dal mio.



Sí,il mio cammino é "diverso"dal tuo...ma diverso non implica "estraneo" o" non conpenetrante"....
Infatti l ultima frase del mio post precedente a provato a specificare la mia "posizione",te la riporto:
"
Questi sono i miei pensiei fuori dal mio credo... sono miei pensieri da "profana" che "conosco"e ricordo ancora perché vissuti ancor prima...e che ancora vivo,anche se differentemente, nell umanitá di ogniuno...e di mé stessa...cosí li riporto e li riscrivo come "tentativo" di comprensione dell immenso universo qual é ogni uomo,mé compresa. "

...sentire,vivere e percepire l umanitá di sé stessi e degli altri...nella fede,non comporta dubbio e nemmeno relativismo...é come se gli estremi avessero esistenza entrambi...ed entrambi dati nel loro piano di azione e secondo il loro "progetto" per un unico intento.
Dire che non ho dubbi,é vero...e dire che ho dubbi,é altrettanto vero...é tra i due che stá la "pace"della fede che tutto "unisce nel suo variegato disegno...di apparente dualitá.
Si vive in spirito...e le cose di spirito difficilmente si comunicano in parole che appartengono solo ad una parte del duale:la materia.


Non posso risponderti o darti definizioni assolute su questi temi: sarebbe il colmo che un relativista definisse l'assoluto.
Il mio pensiero di libertà è quello di provarci. Provare davvero a migliorare le cose.

L'illuminazione è un qualcosa che si compie al termine di un cammino personale quanto spesso tormentato: non tutti ce l'hanno, non tutti la raggiungono. Spesso devono liberarsi dalle scorie che questo mondo ci deposita addosso. A noi spesso sta nel lanciare dei semi, sperando che attecchiscano nel cuore di quelli che incontriamo.

E alla fine, il giudice ultimo che ci è permesso di conoscere, è quello della nostra coscienza. Quindi, operare per il bene degli altri assistiti da questa piccola scintilla di luce.
E per quello che ci verrà riservato dopo, ci auguriamo che sia all'insegna dell'amore: dove mostreremo le nostre opere, e potremo dire "ecco, questo è quanto ho fatto".




Comunque Franz...la libertá di provarci,come giustamente dici,é la libertá per tutti,non solo per pochi...se no non é piu libertá,se non per quelli che la "posseggono",ma anche chi posside la libertá di provarci,non sará mai libero fin tanto quanto vi sará anche un sol uomo che non ha tale libertá...perché al di sopra della "libertá" vi é l amore...ed in essa si é liberi...e l amore non si chiude,ma si apre perché il dolore che prova per altre anime é cosí immenso...che alla fine la libertá é sofferenza per poterla dare a tutti....


franz_rivo
00lunedì 25 febbraio 2008 10:58
Io continuo a credere che i piccoli semi che vengono gettati nella terra prima o poi possano dare il loro frutto e risvegliare la coscienza. La parabola del seminatore dice molto in questo senso.
E proprio perché il mio è un cammino personale e non ha nulla di universale, non c'è esclusione, poiché comprende la possibilità che ne esistano innumerevoli altri per giungere sulla vetta della stessa montagna.
Buona settimana. :-)
LiviaGloria
00lunedì 25 febbraio 2008 15:25
Ok! [SM=g27823]
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