Vedo che i miei scritti ti interessano!

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ramachandra
00giovedì 23 dicembre 2004 02:20
Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Se vuoi collegarti alle mie pagine www.internetcafe.to/eremo potrai spaziare con il tuo intelletto e il cuore verso orizzonti più vasti e dal tuo piccolo microcosmo conoscere il mio macrocosmo.

Se tu mi conoscessi meglio! Ma ciò non è possibile ora, forse un giorno!.....un giorno!
weider
00venerdì 25 marzo 2005 00:39
Buona Pasqua 2005
Ho letto ........... ho meditato......
ho da condividere molte delle tue intuizioni.....
Complimenti
ramachandra
00venerdì 25 marzo 2005 06:31
Re: Buona Pasqua 2005
Ti Ringrazio e contraccambio di vero cuore.
weider
00venerdì 25 marzo 2005 12:47
Che ne pensi?
Il mistero del dolore si presenta davanti a ciascuno e chiede di essere assunto ed elaborato. Le domande sul perché della sofferenza ci attraversano continuamente e dall’atteggiamento, con cui ci disponiamo di fronte al dolore, dipende anche la qualità della nostra vita e la capacità di gestirla.

*Ci può essere infatti un atteggiamento di rassegnazione passiva che propone una conciliazione troppo facile tra uomo e sofferenza. Il cristianesimo non è però una religione che consacra la sofferenza o che la ricerca in vista di un premio eterno: il dolore non è un valore in sé.

*Il secondo atteggiamento, al contrario, è quello che tende ad eliminare la sofferenza, attraverso il rifiuto o la negazione. La sofferenza è respinta nel tentativo di superarla: questo atteggiamento non riesce però a dischiudere una interpretazione umana del soffrire, lo stesso comandamento cristiano della carità è riletto in questa ottica.

Alla radice di entrambi questi atteggiamenti c’è il medesimo errore: la fuga dell’uomo dinanzi al significato del soffrire.

La vera via, invece consiste nell’affrontare e passare attraverso il dolore "Il dolore deve essere superato e può essere superato solo facendosene carico”
"Solo il Crocifisso può insegnarci ad affrontare il dolore nella maniera giusta."
Gesù sapeva bene cosa significasse il dolore . Non è fuggito di fronte al dolore degli uomini; anzi, ha guardato in faccia le loro malattie e le loro necessità. Non è nemmeno fuggito di fronte al proprio, senza tuttavia cercarlo. Lo ha sperimentato quando i suoi lo hanno rifiutato, quando i sadducei hanno chiesto la sua crocifissione , quando Giuda lo ha tradito e i suoi discepoli lo hanno abbandonato....( La storia, anche se in forme diverse, si ripete sempre )
Gesù ha vissuto sulla propria pelle tutte le situazioni del dolore dell’umanità : la solitudine, l’abbandono, la condanna, il rifiuto, l’offesa , lo scherno,l’essere messo in ridicolo, flagellato e appeso ad una croce.... IO CREDO IN QUESTO.
Il dolore, che Gesù aveva condiviso con l’umanità, era per i primi cristiani motivo di consolazione e incoraggiamento : impediva loro di eliminare il dolore e li spingeva ad affrontarlo a sopportarlo con coraggio in un contesto ostile; guardando a Gesù sofferente trovavano il coraggio di salvaguardare la loro dignità di uomini.
Guardando a Gesù che si è caricato dei nostri dolori possiamo, dunque, imitarlo e aiutare il prossimo portando sollievo, ma non solo in prospettiva clinico- tecnica.

Chi soffre chiede una presenza, una prossimità, una mano da stringere che costituisca una risorsa nei confronti della sofferenza fisica, psichica o spirituale. Se manca questa presenza, questa solidarietà che aiuta a ritrovare l’immagine di sé, il peso della sofferenza e del dolore rimane solo sulle spalle di chi è protagonista del soffrire.
Bisogna invece aiutare chi soffre a scoprire il senso profondo della sua vita, nonostante la sofferenza che lo attraversa.
Il dolore si comprende solo quando ci si immedesima nel dolore altrui.
L’esperienza del dolore cristiano deve aprirci al dolore e alla considerazione del dolore degli altri, anche se questi fossero nostri antagonisti. Allora nonostante le sofferenze umane ci sarà la “pace” del cuore che è caratteristica di chi crede in un Dio che si è fatto uomo per la nostra salvezza.
Concretamente, tutto ciò significa assumere il Vangelo come punto di riferimento per le proprie scelte di vita e cogliere nella propria esperienza il valore della proposta gioiosa di Gesù, testimoniare l’autenticità delle speranze da lui suscitate e diffondere lo stile di amore da lui introdotto.
Ricordiamoci dunque: la luce che si intravede nasce dall’ombra; dolore e gioia sono parte intrinseca di ogni vissuto umano e dall’uno scaturisce l’altra e viceversa.
La consolazione data con animo sincero e con con-passione, nell’alleviare il dolore dell’altro, si riversa su di noi elargendoci abbondantemente i suoi frutti: Amore , Gioia e Pace.
In tale modo la rivelazione di Dio compiuta in Gesù si dilata nel tempo, diventa tradizione, struttura e acquista forme adatte alle nuove esigenze...

Ecco il perchè bisogna fermare la mano omicida che determinerà la morte di Terri
ramachandra
00venerdì 25 marzo 2005 17:18
Vedo in te il mio entusiamo mistico
Vedo in te il mio entusiasmo mistico, ti voglio bene e ti auguro ancora una Buona Pasqua.

Sono comtrario all'eutanasia e all'aborto, come pure alla sgtrumentalizzazione degli embrioni per uso ambiguo.

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