Verso il Dominio Economico Globale...

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-Ocean-
00lunedì 20 marzo 2006 03:26
Questa sezione sarà dedicata esclusivamente all'aspetto economico del NWO.
Stiamo vivendo un periodo in cui, a causa di svariati motivi, l'economia mondiale ed in primis quella americana potrebbe entrare in una crisi sostanziale, possibili nuove guerre, epidemie, cataclismi e attentati terroristici non faranno altro che destabilizzare maggiormente un economia sempre più indirizzata verso un punto di non ritorno...
Ma forse potrebbe essere proprio questo quello che vogliono ai vertici del NWO...
Aspetto suggerimenti, pareri, articoli, considerazioni, riflessioni, domande e quant'altro che ci possa aiutare a capire lo stato attuale e le prospettive future di quello che ormai è diventato il motore trainante del nostro mondo... L'economia!
Piertheoriginal
00lunedì 20 marzo 2006 10:13
Ocean
Tu come la vedi??? Io penso che siamo arrivati al fatidico punto in cui i giocatori, seduti al tavolo del poker, dopo aver puntato, bluffato, e sofferto, ora devono mostrare le loro carte...... non possono più rilanciare, devono rendere evidente ciò che hanno in mano.......
-Ocean-
00lunedì 20 marzo 2006 13:39
Anche io credo che ormai sia giunto il momento di mostrare le carte, ma nessuno lo vuole fare, perchè sostanzialmente hanno bluffato tutti quanti...l'america per prima che ha appena oscurato i dati M3 sulla quantità di dollari in circolazione nel mondo.. il giappone è stato convinto a rimandare il suo rialzo dei tassi che prima erano a zero, perchè se lo facesse calerebbe il poker e tutti se ne vanno a casa...
Tra l'altro oggi se la data che girava non era sbagliato dovrebbe aprire la Borsa Iraniana.... Staremo a vedere se qualcuno ne parla
LiviaGloria
00lunedì 20 marzo 2006 19:46
Marcello Pamio – 26 febbraio 2005

Nessuno lo dice. Tutti fanno orecchie da mercante. Persino le marionette della politica, che vanno da sinistra a destra, evitano di parlarne; anzi, hanno l’ordine di non parlarne proprio in pubblico!
Mi riferisco alla possibile, e ahimé molto probabile, crisi economica mondiale legata al dollaro e all’economia statunitense. Una crisi molto pericolosa, non solo per il nuovo continente ma anche per tutta la vecchia Europa; ricordiamo infatti, che il biglietto verde è la moneta di scambio utilizzata per tutte le transazioni commerciali: uno per tutti, il petrolio.
Sarà un amaro dispiace per coloro che credono ancora al miraggio dell’american dream, ma questo sogno americano sta per diventare un incubo vero e proprio.
Quello che non viene detto da nessuno è che il debito americano, inteso come debito interno ed estero, ha superato di molto quello che all’epoca ha fatto sprofondare il paese nella crisi nera del 1929.
Ma snoccioliamo qualche dato: il totale del debito pubblico sommato a quello commerciale delle corporate USA è arrivato a quota 33mila miliardi di dollari[1], che tradotto in numeri è corrisponde a 33.000.000.000.000 dollari, e in vecchie lire: 66.000.000.000.000.000, cioè 66 milioni di miliardi.
Non male come debito, vero?
Questo immenso valore che corrisponde al 294% del PIL, il Prodotto Interno Lordo, ha superato però anche il record precedente della Grande Depressione del 1929, che era del 270%. Quindi 76 anni dopo il terribile crollo di Wall Street, la situazione economica del paese ha superato di ben 24 punti in percentuale il rapporto debito/PIL dell’epoca!

Nonostante questi dati, c’è qualcuno che è molto più pessimista: il miliardario statunitense Warren Buffet ha stimato un buco di ben 180mila miliardi di dollari, pari a 17 volte il PIL.
Capirete a ben donde, che sulla situazione economica di un paese come gli Stati Uniti d’America, e cioè del paese fautore della democrazia e della libertà, vige la massima e più assoluta segretezza, o se volete, disinformazione.
Comunque sia, è sotto gli occhi di tutti come, dalla deflagrazione della bolla finanziaria speculativa della “new economy” all’inizio del 2000 che ha bruciato letteralmente moneta per 8,5 mila miliardi di dollari, la situazione è andata peggiorando, proprio durante la politica da far west del texano George Walker Bush junior. Però è anche vero che è stato proprio il presidente-guerriero a tenere su l’economia con le guerre preventive, perché se la macchina bellica si dovesse inceppare, per qualsiasi motivo, i nodi verrebbero subito al pettine. Ecco perché ogni, più o meno 2 anni, si deve mobilitare l’esercito USA!
Abbiamo avuto nel 2001 la guerra in Afghanistan - immediatamente dopo il crollo delle Torri Gemelle che hanno, guarda caso, sostituito il crollo di Wall Street -, poi nel 2003 (dopo 2 anni!) c’è stata la guerra in Irak, che continua tuttora. Per cui se il ragionamento fila, dovremo attenderci quest’anno, nel 2005, una guerra contro qualche obiettivo militare. Nella lista nera ufficiale c’era l’Irak (che adesso è una democrazia rappresentativa, sic!), e c’è Iran, Corea del Nord e Siria; nella lista, ovviamente non ufficiale, ci sarebbero tutti gli stati del mondo che vanno a toccare gli interessi economici e/o energetici degli Stati Uniti, e tra coloro ovviamente rientrano quelli che hanno avuto la bruttissima idea di passare dal dollaro all’euro: Irak (nel 2000), Corea del Nord (2002), Venezuela (2000) e Iran (2002).
Proprio quest’ultimo è un paese membro dell’OPEC, e nel corso del 2002 (secondo le dichiarazioni di un membro della Commissione Parlamentare per lo Sviluppo) ha iniziato ha convertire il 50% delle riserve della Banca Centrale Iraniana da dollari a euro, e anche la Corea del Nord, agli inizi di dicembre dello stesso anno, ha annunciato il passaggio alla valuta europea per i suoi scambi commerciali.
Non è una strana coincidenza che i paesi che hanno iniziato a scegliere l’euro al posto del dollaro sono diventati “l’Asse del Male”?

Avrete capito che non c’entra nulla la produzione di armi nucleari da parte dell’Iran e della Corea del Nord, come d’altronde non centravano assolutamente nulla le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein: sono solo scusanti mediatiche per convincere il “gregge disorientato”, come lo chiama simpaticamente Noam Chomsky[2]. L’obiettivo è invece quello di bloccare con le “armi della democrazia” USA: missili, bombe intelligenti, napalm e uranio impoverito, ogni forma di comportamento che possa mettere a repentaglio l’allarmante situazione economica statunitense, o che possa creare un precedente per altri paesi (magari agli undici paesi membri dell’OPEC).
Guerra a parte, per comprendere l’origine di tutta questa gravosa situazione bisogna tornare i

ndietro nel tempo di quasi un secolo, per la precisione fino al 23 dicembre 1913, data questa della “federal reserve act”, e cioè della legge sulla “riserva federale” che ha stabilito il nuovo sistema bancario nazionale (assolutamente fraudolento) basato non più sull’oro ma sul niente. Questa è la più grande truffa che sia mai stata fatta.
Tale legge ha infatti creato la banca centrale, la Federal Riserve (banca privata e non governativa nelle mani dei Burattinai), che ha un enorme potere, quello di stampare carta-moneta. Da quel momento la Federal Reserve ha iniziato a stampare moneta priva di controvalore, per cui carta-straccia, e non si più fermata.
Detto in parole povere: la banca privata chiamata Federal Reserve, ha stampato dal 1913 montagne di dollari privi di valore che hanno inondato il mondo intero. Tutti i vari paesi industrializzati e non, se li sono accaparrati - perché il dollaro è la moneta di scambio principale - convertendo addirittura le proprie riserve nazionali.
Morale: tutti i paesi del mondo hanno fatto riserva e incetta di questa carta-straccia, e oggi purtroppo per noi, è arrivato il momento di passare alla cassa!

Una delle soluzioni praticabili dai governi, per tentare di risolvere la crisi e economica o almeno limitarne i danni, sarebbe quella che fu messa in atto dal presidente John F. Kennedy nel 1963 (esattamente 50 anni dopo la nascita della Fed!). Con l’ordine esecutivo 11110 Kennedy dava al Ministero del Tesoro (invece della FED) il potere di “emettere certificati sull’argento contro qualsiasi riserva d’argento, argento o dollari d’argento normali che erano nel Tesoro”. In pratica, per ogni oncia d’argento contenuta nei forzieri del Tesoro, il governo poteva emettere nuova moneta; moneta con controvalore!
In tutto Kennedy fece stampare ben 4,3 miliardi di dollari (8600 miliardi di vecchie lire di allora), e questo stava per mettere fuori gioco la Federal Reserve, perché permetteva al governo di pagare il debito, liberandolo dalla stretta mortale della banca centrale! Una cosa non da poco. Infatti qualche mese dopo e nella città simbolo del denaro e del gioco d’azzardo (?), Kennedy viene assassinato deliberatamente. Un avvertimento chiaro ai futuri presidenti che avessero voluto estinguere il debito. E infatti, la prima cosa che fece il presidente Lyndon è stata proprio quella di ritirare tutte le monete emesse da Kennedy.
Monete che avevano una particolarità molto interessante: invece della scritta “Federal Reserve Note”, che sta a indicare, ieri come oggi, la “proprietà privata” dei soldi della banca privata centrale, avevano la scritta: “United States Note”, a sottolineare che i soldi erano di proprietà degli Stati Uniti e quindi dei cittadini americani. Una bella differenza!
Viene da chiedersi a questo punto chi sia l’effettivo proprietario dell'euro. Purtroppo nella moneta europea non compare la scritta: “Pagabili a vista del portatore”, per cui non sono nostri ma della banca privata centrale europea, la BCE! L’euro quindi è una moneta valida solamente perché noi ne accettiamo il valore nominale stampato sopra: un semplice numero, che non corrisponde ad alcun controvalore di oro e/o argento! Quindi dal punto di vista teorico, le banche in futuro potrebbero rifiutarsi di riconoscere e accettare questa moneta proprio perché NON è pagabile al portatore. Probabilmente non succederà mai, ma per non saper ne leggere ne scrivere, è bene che ci prepariamo psicologicamente ad accettare nuove monete prive di interessi (che creano solamente il debito) e molto lontane dalle banche.
Uomo avvisato...

www.disinformazione.it/crolloeconomia.htm
LiviaGloria
00lunedì 20 marzo 2006 20:16
Qui é piu completo....evviva!


La Borsa di New York diventa Globale: la ciliegina sulla torta del Governo Mondiale
di Joan M. Veon dal sito www.rense.com
Traduzione per www.disinformazione.it a cura di Giuseppe Schiavoni

Mercolede prossimo la Borsa di New York, la piu grande del mondo, fondata 213 anni fa, verrr quotata in borsa. L’obiettivo c quello di costituire un capitale per poter rastrellare azioni in tutto il mondo. Queste operazioni sono il segno di una nuova fase nella costituzione di un nuovo ordine mondiale.
Mentre le borse di tutto il mondo vengono quotate in borsa, la Borsa di New York c l'ultima delle societr private senza scopo di lucro ad offrire le azioni al pubblico. E’ facile prevedere che se tutte le borse del mondo verranno quotate in borsa, tutte le fusioni e le acquisizioni che comunemente avvengono diventeranno parte dell'impero della borsa stessa. Riuscite ad immaginare il NYX, come la nuova societr pubblica verrr chiamata, che compra l'Euronext e/o la Borsa di Londra? Alla faccia del potere! Questo c un fatto che va in parallelo con il sistema bancario centrale che diventa un sistema bancario globale.

Inoltre, nei prossimi anni, l’avvento di una borsa valori globale favorirr lo sviluppo di una valuta e di tasse globali. Molti dicono che un governo mondiale c un’ipotesi remota, ma alcuni indizi fanno pensare esattamente il contrario. Per capire quello che realmente accadrr mercolede prossimo, riesaminiamo le strutture che sono stato messe in opera per favorire la costituzione di una borsa valori globale.
Quando Andrew Jackson venne eletto Presidente nel 1828, nel suo primo messaggio annuncin che non avrebbe rinnovato lo statuto della Banca Centrale americana, e pose il veto sulla legge del Congresso che invece lo avrebbe fatto. Jackson sottolinen che il capitale azionario della banca, stimato in 8 milioni di dollari, era in possesso di paesi stranieri, Gran Bretagna soprattutto. La sua preoccupazione era che gli stranieri, possedendo la maggioranza delle azioni della banca, in caso di coinvolgimento in una guerra, potessero usare questo potere per minacciare in qualche modo gli Stati Uniti.

Nel 1913 la questione della Banca Centrale si ripresentn. Le persone che vi erano coinvolte costituivano la piu ricca oligarchia del paese: il Senatore Nelson Aldrich (nonno di David Rockefeller); Jacob Schiff e Paul Warburg della Kuhn & Loeb Company, una banca internazionale; Piatt Andrew, assistente del Segretario del Tesoro; Henry P. Davidson, socio fondatore della J.P. Morgan & Co; Charles D. Norton, e Frank Vanderlip, presidente della National City Bank, che oggi si chiama CitiGroup. L’approvazione dell’Atto della Federal Reserve del 1913 avvenne grazie ad un vero e proprio imbroglio: la legge passn infatti durante una sessione speciale alle 11:45 del 24 dicembre, mentre coloro che erano favorevoli erano rimasti in Senato, e chi era contrario era a casa per il Natale.
Con l’approvazione del Federal Reserve Act il sistema monetario tornn sotto il controllo di una compagnia privata, e non piu del Tesoro degli Stati Uniti. Ancora oggi sulla nostra valuta c’c scritto “Federal Reserve Note”. Quello stesso 24 dicembre 1913, qualche ora prima che la legge fosse approvata, Charles A. Lindberg, Jr., membro del Congresso, aveva affermato: «Quest’atto costituisce la societr piu gigantesca sulla faccia della terra. Quando il Presidente firmerr il documento, di fatto legalizzerr un governo invisibile del Potere Monetario. Con quest’atto si sta perpetrando il peggior crimine legislativo del nostro tempo». Da notare anche che il presidente Woodrow Wilson avrebbe potuto porre il suo veto su questa legge, cose come aveva fatto Jackson, ma era stato eletto dagli stessi poteri che avevano l’avevano approvata.

Dal 1913 la Federal Reserve si c evoluta fino a diventare un’entitr globale potentissima. Il Federal Reserve Act c stato emendato circa 195 volte, e gli sviluppi piu importanti, avvenuti negli ultimi dieci anni, hanno incluso molti tipi di prestiti con finestra di sconto. La finestra di sconto c un prestito immediato che le banche chiedono alla Banca Centrale per mantenere inalterato il loro livello dichiarato di capitalizzazione. La Banca Centrale ora accetta come garanzia collaterale anche: titoli del Tesoro e dell’agenzia federale, certificati aurei, Diritti Speciali di Prelievo, valuta straniera e prestiti con finestra di sconto ottenuti secondo l’Articolo 13 del Federal Reserve Act.
Cin significa che, mentre l’indebitamento degli USA cresce, la Banca Centrale c sempre piu disposta ad accettare garanzie collaterali come garanzia per i prestiti al governo!

Come risultato della Crisi Asiatica del 1997-1998, il gruppo dei sette ministri delle finanze, sotto la direzione del presidente Clinton e del Segretario del Tesoro Robert Rubin, invitn gli esecutivi delle banche centrali dei paesi del G7 ad unirsi a loro nella discussione. Dal 1998, i ministri delle finanze dei G7 e i presidenti delle banche centrali governano l’economia globale.
Il ruolo della Banca Centrale negli Stati Uniti c stato rivisto all’indomani del crollo della borsa del 1929, crollo che avvenne come risultato di alcuni fattori: (1) Riduzione del 40% del contenuto aureo del dollaro; (2) Speculazioni sul mercato azionario, in gran parte finanziate attraverso crediti; (3) Vendita delle azioni da parte degli investitori stranieri; (4) Ritiro di denaro dal sistema bancario da parte della Federal Reserve, provvedimento che secondo la Banca Centrale avrebbe dovuto bloccare in qualche modo quella frenesia. In altre parole, questa compagnia privata usn la stessa tecnica che avrebbe usato settantadue anni dopo per far scoppiare la bolla Nasdaq, cioc sottrarre dal sistema bancario il denaro che faceva crollare il mercato.

La Banca Centrale Americana, cose come qualunque altra banca centrale, c in grado di creare rialzi o ribassi nel mercato semplicemente variando la quantitr di denaro immessa nel sistema bancario (comprando titoli di stato, immettendo cose denaro nel sistema, oppure vendendoli, e quindi ritirando denaro dal sistema). Quando la Federal Reserve ritira denaro, causa una Depressione. John Maynard Keynes, un economista inglese socialista, diede un consiglio al presidente Franklin Roosevelt: la sua soluzione era quella di indebitarsi in modo da stimolare l’economia. Roosevelt finanzin tutti i programmi del New Deal ricorrendo ai prestiti.
Quello che resta di Roosevelt e delle politiche economiche keynesiane c che il governo a tutti i livelli, locale, di contea, statale e federale, c in bancarotta, ed ognuno di questi livelli sta vendendo beni per poter ripianare i debiti. Negli ultimi anni, la cittr di Chicago c stata costretta a vendere la Chicago Skyway , una strada a pedaggio, agli spagnoli del Grupo Ferovial e agli australiani della Macquarie Bank per 1.8 miliardi di dollari. Da allora, molte altre strade a pedaggio in tutto il paese sono state vendute, e i porti fanno parte della medesima equazione.

Quando Roosevelt fu eletto sulla base del suo programma “New Deal for American People”, la sua prima azione da presidente, il 4 marzo del 1933, fu di dichiarare una festa nazionale delle banche. Nei successivi otto giorni, le banche rimasero chiuse, a causa dell’enorme numero di persone che voleva ritirare i loro depositi in oro.
Poco piu di un mese dopo, il 20 aprile, Roosevelt emann l’Atto di Emergenza per la Attivitr Bancarie , il quale ritirava gli Usa dal sistema monetario aureo. Ottenne cose due risultati: (1) Impedire la convertibilitr delle banconote in oro per i cittadini americani, permettendo pern ai paesi stranieri di convertire i loro dollari in oro in qualsiasi momento, e (2) Rendere illegale la proprietr privata di oro, con l’eccezione dei collezionisti di monete rare. In pratica, nel sistema finanziario americano ci fu un spostamento da uno standard di rendiconto che vedeva l’oro come barriera al debito in eccesso, a un sistema nel quale non c’era nessun rendiconto. Tutto quello che il governo doveva fare era stampare denaro, e questo spalancn le porte al gigantesco debito che era l’apoteosi delle teorie economiche keynesiane: un mondo indebitato nei confronti di un gruppo di banchieri privati.

Tuttavia, se si vuole davvero prendere il controllo del sistema monetario mondiale, non basta controllare il sistema bancario, ma bisogna anche svalutarne il denaro. Fu il presidente Nixon a recidere ogni residuo legame fra il dollaro e l’oro, nel 1971. Tra il 1933 e il 1971, i paesi stranieri che possedevano dollari legati al valore dell’oro avevano la possibilitr di cambiarli in oro, ma quando Nixon chiuse la “Gold Window” il sistema monetario mondiale cambin, diventando un sistema non piu basato sul valore dell’oro, ma sulla valuta cartacea. Essenzialmente cin che Nixon fece fu NON PAGARE milioni di dollari che quei paesi conservavano nei loro caveau.
Non esiste un altro incidente storico paragonabile alla devastazione economica che Nixon provocn sganciando il dollaro dal valore dell’oro. Nei precedenti 6,000 anni di storia del commercio non era mai stato usato un pezzo di carta. Fin dai tempi della Bibbia, ed ancor prima, negli scambi i commerciati avevano usato animali, gioielli, tessuti pregiati, oro e argento, cose che avevano un valore TANGIBILE. Oggi il mondo poggia su un sistema monetario che non c supportato da alcun valore. Il governo pun far crollare il potere di acquisto semplicemente stampando piu banconote! Possiamo facilmente intuire che quella sia stata la prima fase di un cambiamento radicale nel sistema monetario mondiale.

La seconda fase fu l’internazionalizzazione. Nel 1944, i ministri delle finanze di piu di 40 paesi si incontrarono nel New Hampshire per fondare le istituzioni finanziarie internazionali che si sarebbero dovute occupare del mondo post-Guerra Mondiale: il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Il loro obiettivo era quello di costituire istituzioni globali con il compito di facilitare l’integrazione finanziaria ed economica delle nazioni. Ma questo, tuttavia, non era l’obiettivo immediato. Entrambe le istituzioni vennero fondate con lo scopo di facilitare i prestiti che sarebbero serviti alla ricostruzione di un’Europa distrutta dalla guerra. Oggi, con scadenza biennale, i ministri delle finanze di 186 paesi si incontrano per definire lo stato dell’economia mondiale. Sia il FMI che Banca Mondiale sono stati strumenti che hanno permesso di “armonizzare” la crescita economica in tutto il mondo e di ridistribuire piu equamente questa crescita fra paesi ricchi e paesi poveri; per questo la Banca Mondiale istitue la Societr Finanziaria Internazionale, che a sua volta fondn oltre 60 Istituti di Borsa in paesi del terzo mondo.

Da un punto di vista economico, se si costituiscono infrastrutture finanziarie globali, queste infrastrutture devono essere anche politiche ed includere il commercio. Le Nazioni Unite furono fondate nel 1945, e il tocco finale ad un sistema di commercio globale venne dato quando, nel 1994, il Congresso degli Stati Uniti approvn le 27,000 pagine dell’Accordo Generale sul Commercio e le Tariffe, che di fatto dava alla luce l’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO). Lo scopo del WTO c quello di avere un sistema commerciale libero da barriere di qualunque tipo. I contadini, i contabili, gli operai e gli ingegneri statunitensi non devono piu confrontarsi con la concorrenza della loro cittr; ora il campo da gioco c il mondo intero. Da quando il presidente Bush II c in carica, piu di 2.7 milioni di posti di lavoro hanno lasciato gli USA.
I confini aperti richiesti dal WTO necessitano di una deregulation in tutti i paesi del mondo, in modo che gli investitori non siano bloccati da leggi restrittive. Nel 1980, durante l’amministrazione Carter, il Congresso approvn l’Atto di De-Regolamentazione Monetaria. L’impatto di questa legge fu percepito in molti modi: in primo luogo svariate leggi federali vennero cambiate, in modo che gli stranieri potessero investire negli Usa, e gli statunitensi potessero fare altrettanto al di fuori del paese. Questi cambiamenti portarono ad una proliferazione di fondi d’investimento stranieri, a fusioni ed acquisizioni globali fra societr, e ad un apolide fiume di denaro di 2 trilioni di dollari che ogni giorno attraversava tutto il mondo, alla ricerca di guadagni alti, veloci e facili. Ovviamente l’integrazione fra investimenti e societr fa parte del processo di globalizzazione e del mutamento da una singola valuta per ogni stato ad un’unica valuta globale. In secondo luogo l’Atto confere alla Federal Reserve molto piu potere sul sistema bancario statunitense.

Quando il Gruppo dei Sette si incontrn ad Halifax nel 1995, i capi di governo e i ministri delle finanze del G7 diedero il via ad una nuova impresa: la messa in opera di “una nuova architettura finanziaria internazionale”. Essa includeva un cospicuo numero di profondi cambiamenti strutturali da operare sul FMI e sulla Banca Mondiale, per prepararli ad un mondo senza piu confini. Il FMI ha delle responsabilitr che includono la “sorveglianza” del sistema bancario mondiale e dei flussi di denaro in tutto il mondo. Inoltre ha la possibilitr di aprire linee di credito a paesi in difficoltr, e il congresso Usa mette gentilmente a disposizione 18 miliardi di dollari per questo scopo. Questi cambiamenti vennero pubblicizzati da Robert Rubin, nonché dal suo successore Larry Summers, come necessari per il 21esimo secolo. Tutto cin c parte integrante nella costituzione di una borsa globale.
Naturalmente, prendere il controllo di infrastrutture economiche globali non sarebbe possibile senza cambiare le leggi cardine. Nel 1999 il Congresso approvn l’HR10, l’”Atto di Modernizzazione del Sistema Bancario”. Quest’atto contribue a rinnovare il sistema bancario Usa, abrogando l’Atto Glass-Steagall del 1933 che separava le banche commerciali dalle banche di investimento. L’HR10 fuse invece le due attivitr, tornando di fatto al mercato azionario pre- 1929. In piu, consente a banche, compagnie di assicurazione e societr di intermediazione finanziaria straniere di acquisire banche, compagnie di assicurazione e societr di intermediazione finanziaria statunitensi.

Se si ha l’intenzione di globalizzare l’intera struttura finanziaria, si ha anche la necessitr di avere standard di contabilitr internazionali. Usando la Enron come esempio, Paul Volcker, ex presidente della Federal Reserve, ha reclamato proprio questa necessitr. Il fatto che fosse anche il presidente del Comitato Internazionale sugli Standard Contabili (IASC) con sede a Londra, gli tornn certamente molto utile! Ora molti paesi in tutto il mondo stanno adottando queste nuove regole.
E’ anche necessario portare il “cittadino medio” dentro al mercato globale. Alla fine degli anni 90 il 45% degli americani possedeva azioni, o attraverso societr o personalmente. Oggi il mercato influenza psicologicamente le persone: se va su, sono tutti felici, se invece va giu diventano infelici. Quando Greenspan era il presidente della Banca Centrale, il motto era: “Quando Greenspan parla, il mercato ascolta.”

Da ultimo, per facilitare un’architettura finanziaria globale si ha bisogno di una “democrazia basata sul mercato”, secondo la definizione data nel febbraio 2004 dal Segretario del Tesoro John Snow. In pratica il significato c che ogni mercato dipende dalla crescita di un altro paese e che bisogna lasciar lavorare le forze di mercato.
Snow voleva sottolineare l’esistenza di NUOVI SISTEMI DI GOVERNO BASATI SUL MERCATO nel quale le azioni, le obbligazioni, le merci e le valute regolano il mondo. Questo cambiamento c iniziato con il presidente Reagan e la sua spinta a privatizzare o vendere i beni del governo. In alcuni casi questi beni andarono sul mercato. Anche la Banca Mondiale ha fatto la sua parte, istituendo borse in paesi in via di sviluppo che ne erano sprovvisti: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa, Ghana, Polonia ecc. Per aiutare questi paesi ad avere azioni da scambiare nelle loro nuove borse, hanno venduto o privatizzato beni dello stato: ferrovie, banche e compagnie telefoniche sono state trasformate in azioni. Secondo la Banca Mondiale piu di 80 paesi stano vendendo i loro beni statali.

Ad un certo punto della storia del nostro sistema bancario, le banche hanno iniziato a considerare i prestiti che facevano come parte del loro portfolio: mutui, rate delle automobili, carte di credito e prestiti personali. Oggi le banche li hanno venduti tutti e trasferito cose sul mercato (cioc me e voi) i rischi che loro si erano assunti. Questa tecnica c chiamata “titolarizzazione”, e significa che oramai il mercato c come il lavello della cucina, ci finisce dentro qualsiasi cosa, dalle rate della macchina alle azioni, ed ora perfino le borse stesse!
Nel 2002, basandomi sulle osservazioni del Dott. Jacob Frenkel, gli chiesi se per caso prevedesse una valuta globale per un mondo globalizzato, e lui mi rispose che prima di prendere in considerazione una valuta globale c’c bisogno di un’armonizzazione delle economie. Otto mesi dopo chiesi all’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker se ci fosse la necessitr di una moneta globale, e lui rispose: “In una prospettiva a lungo termine, piuttosto lontana, se vogliamo raggiungere con successo un mondo globalizzato, non potremo fare a meno di una valuta globale.” Dal 2004 chiedo ad alti dirigenti della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea notizie di una possibile valuta globale, e la risposta c sempre che questa c un’ipotesi remota. Io non so cos’c per loro “un’ipotesi remota”, ma secondo l’economista William White lo sbilanciamento attuale dell’economia globale potrr portare solo o ad un ritorno al sistema aureo (cosa altamente improbabile, vista la quantitr di banconote che si stampano), oppure ad una valuta internazionale.

Cose ora abbiamo l’armonizzazione delle economie mondiali, l’appello ad un valuta internazionale, un sistema di mercato nel quale tutti i beni vengono scambiati sotto forma di azioni o obbligazioni, ed in piu assistiamo alla nascita di una borsa globale! Ora rimane solo una forma di tassazione globale, ma anche questa c gir allo studio.
Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo a non avere l’IVA, e cin fa parte delle misure di “semplificazione delle imposte” prese dai presidenti Bush. La Francia c stato il primo paese ad introdurre una tassa sui biglietti aerei per aiutare i paesi piu poveri, e ci sono altri dieci nazioni che stanno prendendo in considerazione questa possibilitr. Ho chiesto al presidente francese Jacques Chirac cosa pensasse di questa tassa sui biglietti aerei, e lui mi ha risposto che se funzionerr “molte altre imposte globali di questo tipo” verranno studiate.

Benvenuti nel nuovo ordine mondiale.
Il governo globale non sta arrivando. E’ gir qui.



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