Zret sul 2012

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00sabato 3 ottobre 2009 23:02
2012 e dintorni

Recentemente Stefano Panizza ha pubblicato un articolo intitolato Il 2012 secondo la scienza. L'autore esamina i capisaldi concernenti il 2012, come data spartiacque e prova a dimostrare che non esistono né nelle culture del lontano passato né tra gli studi scientifici di questi ultimi anni riferimenti al 2012 come snodo temporale, se si esclude qualche labile ed estemporaneo cenno. Ora, lo studio di Panizza è apprezzabile per l'impegno nella ricerca e per i toni che non sono apodittici, ma, denota, a mio parere, una carente inclinazione a considerare i valori simbolici e siano pure simboli non molto complessi, oltre a varie imprecisioni e lacune che rischiano di inficiare un'ipotesi già di per sé caduca.

Ad esempio, Panizza scrive: "Secondo la più scientifica delle teorie ‘eretiche’, quella di Robert Schoch, la Sfinge potrebbe risalire al 5-7000 a.C., periodo di piogge torrenziali atte ad erodere il corpo della struttura. Riflettiamo un attimo. E' plausibile che nel 7000 a.C. si inizi un progetto che si riferisce al 10.450 a.C. (ed in questi 3000 anni come si è conservata notizia?) ma venga completato solo nel 2.450 a.C., dopo cioè 5000 anni? Ed il tutto allo scopo di avvisare le antiche generazioni? Considerando come gli Egizi trattavano gli altri, francamente risulta alquanto sospetta questa premura per il prossimo". Qui si può osservare che la cronologia suggerita da Schoch è dettata da prudenza, essendo una retrodatazione minima: il geologo statunitense, infatti, non nega che la Sfinge potrebbe essere più vetusta e rimontare all'XI millennio a.C.[1] Il complesso fu presumibilmente modificato più che completato da Chefren, faraone della IV dinastia sotto il cui regno fu riscolpito il volto della statua. Questo non è poi così strano: quante chiese medievali furono trasformate nei secoli successivi, in età rinascimentale e barocca! In verità è difficile pensare che nell'XI millennio già esistesse il popolo degli Egizi, semmai i superstiti di Atlantide erano approdati in varie regioni della Terra e, a conoscenza del fenomeno precessionale e dei suoi influssi sui cicli storici, intesero forse avvertire non i posteri tout court di futuri cambiamenti, ma alcune confraternite che trasmisero una tradizione sapienziale di generazione in generazione. E' assodato che i popoli antichi, ossessionati dal moto precessionale del sole (si legga almeno G. De Santillana, E. Von Echend, Il mulino di Amleto), ne codificarono le principali cifre nei miti e nell'arte (vedi 23 gradi e 5). Gli stessi monumenti megalitici sono probabilmente giganteschi orologi precessionali. E' poi indiscutibile che, sebbene con una banda di oscillazione di alcuni decenni, siamo ormai verso la fine dell'età dominata dal segno dei Pesci, epoca coincidente con la diffusione del Cristianesimo, tra i cui emblemi si annovera il pesce (Ichtys in greco).

Tralascio altre coordinate del tema, limitandomi a rilevare che, se non sappiamo che cosa accadrà nei prossimi anni, possiamo asserire, però, che il 3113 a.C., anno in cui cominciò il Quinto sole per i Maya, combacia con una svolta decisiva tanto è vero che in quel periodo si colloca, grosso modo, il confine tra preistoria e storia, con lo sviluppo delle "prime" civiltà fluviali. Non è una differenza di poco conto. Sui fenomeni riguardanti la migrazione dei poli, l'attività della nostra stella, le anomalie gravitazionali ai confini del sistema solare, l’allineamento della terra con il centro della galassia… si pronunceranno gli esperti, ma è evidente che assistiamo a sconvolgimenti atmosferici e tettonici sempre più frequenti e disastrosi. Qualcuno forse ritiene che tutto ciò sia normale? Ritengo siano manifestazioni di origine per lo più artificiale, ma, ammesso che siano naturali o il risultato di una sinergia tra natura e tecnologie militari, sembrano preludere a cataclismi ancora più rovinosi. Questo non significa accodarsi ai catastrofisti, tra i quali si annidano moltissimi disinformatori che ci tormentano con la storiella dei cambiamenti climatici, ma sarebbe ipocrita nascondere che siamo prossimi ad una fase spaventosa e necessaria, sebbene ne possa scaturire una palingenesi. Il parto è doloroso, ma poi viene alla luce una nuova vita.

Il 2012: eliminiamo pure tutta l'enfasi su questo anno, ridimensionando o azzerando retaggi ed indizi culturali che comunque non mancano. Resta la potente (e nera) valenza simbolica della data 21-12-2012, da cui, anche se con calcoli macchinosi, si può ricavare il 666, ma che è soprattutto legata al numero 236, la cui somma è 11. Consideriamo pure tutte queste cifre delle mere combinazioni: non si può dimenticare che moltissime scadenze ed innovazioni decise dai governi, pròtesi dell'esecutivo mondiale occulto, si riferiscono al fatidico anno. Ricordando che la Cabal sceglie spesso delle date significative per indicare le "stazioni" verso il Nuovo ordine mondiale, non mi stupirei se, basandosi su una martellante ed astuta campagna mediatica, gli Ottenebrati decidessero di usare il 21-12-2012 come linea di confine, forse con l'instaurazione di una dittatura planetaria, preparata con studiata gradualità.

Se si definisse simbolismo la banale, ma sinistra lotteria degli Oscurati, si oltraggerebbero tutti gli studiosi di esoterismo e di tradizioni: nondimeno è ancora un giorno eloquente sotto il profilo numerico quello scelto per bombardare la Luna, ufficialmente alla ricerca di acqua nel sottosuolo selenico. E' il 9-10-2009: tolti gli zeri e sommando le cifre dell'anno, otteniamo 9 11... un'inquietante evocazione.

Alla fine, omettendo di sfiorare altri addentellati tradizionali, mitologici, astronomici ed emblematici circa il 2012 (in parte sono stati già toccati, ad esempio, in Assenzio), si deve individuare nell'articolo di Panizza un approccio piuttosto equilibrato, ma empirico e, in quanto tale, riduttivo.[2] La sonda di Panizza va poco in profondità e non esplora territori di frontiera, indagati, invece, con acume, ad esempio, da Angelo Ciccarella nell’articolo Il varco tra i mondi, in X Times n. 11, settembre 2009. Benché Il varco tra i mondi non si riferisca esplicitamente al 2012, capta i segnali di una prossima transizione. Dunque lo studio di Panizza è rassicurante, poiché inscritto nel piccolo e confortevole cerchio dell’empiria e soprattuto del "va tutto bene". Se solo si osasse oltrepassare la circonferenza della scienza ortodossa, si scoprirebbero interessanti correlazioni.

Così tutte le interpretazioni pionieristiche ed eccentriche (le verità sono sempre oltre) sono escluse, come se il cosmo fosse confinato al visibile, come se esistessero solo l'archeologia e la storia accademiche, magari timidamente aggiornate da Schoch, come se gli enigmi ed i paradossi di un universo multidimensionale potessero essere spiegati, affidandosi ai comunicati ufficiali della N.A.S.A.


[1] Di recente Schoch, in base allo studio degli antichissimi resti appartenenti alla città di Gobekli Tepe (nell’attuale Turchia), ha deciso di retrodatare il monumento leonino ad un periodo oscillante tra il 10.000 ed il 12.000 a.C. Vedi R.M. Schoch, Una civiltà di dodicimila anni fa, 2009

[2] Pur rimanendo in campo scientifico, soprattutto inerente a cosmologia e paleontologia, ma con qualche apertura verso la storia dell’arte ed il simbolismo, Paul La Violette, in Earth under fire, approda a conclusioni molto diverse.

Fonte:
zret.blogspot.com/2009/10/2012-e-dintorni.html

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