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Le Cifre della Matrix del Mercato
1. Secondo la Eli Lilly, l’azienda produttrice del Prozac, per ogni mille dollari investiti nelle organizzazioni criminali le banconote contraffatte ne rendono 3300, la vendita di eroina 20 000, il contrabbando di sigarette 43 000, il software piratato dai 40 ai 100 000 e la falsificazione di farmaci come il Viagra e il Cialis 500 000. Le false compresse per l’erezione fruttano più denaro del commercio di eroina.
2. Il 70 per cento del pesce consumato e’ «pesce nero». Dai raffinati ristoranti ai mercati di prodotti biologici ai reparti surgelati dei supermercati, i consumatori mangiano principalmente pesce pescato illegalmente.
3. Il cartello dei profumi francese pratica la tattica illegale del «controllo dei prezzi al dettaglio», impone cioe’ lo stesso prezzo al dettaglio a chiunque venda i suoi profumi e decide il tetto degli sconti. Ai negozi che praticano riduzioni maggiori il cartello nega la possibilità di acquistare i suoi prodotti all’ingrosso.
4. Molti marchi famosi fanno in modo che il prodotto scarseggi per mantenere alti i prezzi, come dimostra il caso della borsa Chloé Paddington. Per acquistarla a 900 euro, i clienti devono mettersi in lista d’attesa per 6 mesi al negozio di Chloé a Parigi. Pur essendo una strategia di marketing legittima, questa tattica alimenta l’industria della contraffazione. I commessi di Chloé ammettono che, durante l’attesa, i clienti spesso comprano false borse Paddington su eBay per un terzo del costo dell’originale.
5. Un quinto dei geni presenti nel nostro corpo è di proprietà di privati.Anche i geni patogeni, quelli legati a gravi malattie e fondamentali per scoprirne la cura, sono di proprietà di privati. È il caso di quelli dell’influenza e dell’emofilia. Individui e società registrano i geni a loro nome per rivendicare il diritto di riscuotere denaro ogni volta che il gene viene usato, anche e soprattutto per le ricerche mediche. Ovviamente le tariffe dei brevetti moltiplicano esponenzialmente il costo della cura e così, alla fine, chi paga sono i pazienti.
6. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a livello mondiale, una compressa su dieci è contraffatta ma viene spacciata come originale. I medicinali contraffatti ogni anno uccidono circa mezzo milione di persone e fruttano 32 miliardi di dollari. In base alle proiezioni queste cifre sono destinate a raddoppiare a breve: nel 2010 i guadagni saranno di 75 miliardi di dollari e i morti oltre il milione. La maggior parte delle vittime vive nei paesi in via di sviluppo, dove questi medicinali sono molto diffusi.
7. La pornografia su internet è l’attività elettronica ubicata nei paradisi fiscali più redditizia in assoluto. Sono gli imprenditori di questo settore che per primi usufruiscono della rete, sfruttando appieno la protezione e i vantaggi dei paradisi fiscali. Fino a non molto tempo fa, la piattaforma petrolifera abbandonata della HavenCo, nelle Isole del Canale britannico, ospitava uno dei più potenti server di pornografia e gioco d’azzardo online.
8. Nel 2006 i fallimenti individuali in Gran Bretagna salgono del 55 per cento e nella sola prima metà dell’anno le banche britanniche stornano 3,3 miliardi di sterline di credito inesigibile. Ma è in America che i fallimenti aumentano più in fretta che i qualsiasi altro paese al mondo. Nel 2006 il tasso di crescita è dell’1,5 per cento più alto rispetto a quello della crescita del Pil.
9. Nel 2006 la pirateria costa ai grandi studios hollywoodiani quasi otto miliardi di dollari, il doppio di quanto avessero preventivato. L’attendibilità di questi dati è accreditata dalla Motion Picture Association of America, l’organizzazione dei produttori cinematografici americani, la quale sostiene che degli otto miliardi di dollari di perdite, 3,1 sono il frutto della vendita di contrabbando, 1,82 delle copie illegali e 2,99 della pirateria online. I principali fuorilegge cybernetici sono Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Brasile, Italia, Polonia e Messico. La Cina è di gran lunga il paese più pericoloso. Le stime dell’industria del cinema fissano la perdita sul mercato cinese dovuta alla pirateria al 93 per cento.
10. Israele è uno dei maggiori importatori di prostitute slave. Ogni mese un milione di israeliani fa visita a una prostituta. Secondo la Commissione d’inchiesta parlamentare israeliana, ogni anno dalle 3000 alle 5000 donne [dell’ex Blocco sovietico] vengono introdotte clandestinamente in Israele e vendute all’industria della prostituzione. […] Le donne lavorano sette giorni su sette, fino a 18 ore al giorno, e dei 120 Nis (27 dollari) pagati dai clienti, a loro ne restano solo 20 (4,50 dollari). 10 000 di queste donne attualmente risiedono nei 300-400 bordelli del paese. Sono vendute dagli 8000 ai 10 000 dollari l’una.