MC: È importante capire l’ideologia sionista e sfidare ed esporre ciò che in essa è disumano. I media di mainstream occidentali sono stati complici in modo criminale rifiutandosi di farlo. Ma se i sionisti non fossero mai esistiti, gli USA ed i suoi alleati dell’UE starebbero facendo in Medio Oriente proprio ora, o in qualche altro periodo, esattamente quello che già fanno – dato che lo hanno fatto per secoli in altre parti del mondo senza che i sionisti c’entrassero qualcosa. Ci sono inoltre molti ebrei in Israele che hanno protestato coraggiosamente per moltissimo tempo il modo in cui il loro stesso governo tratta i palestinesi e che sono stati molto schietti dopo la Mavi Marmara.
GA: “Molti” è un po' sopra le righe. Negli anni ’90 a Londra fu chiesto ad una portavoce palestinese cosa ne pensasse di tutti quei “buoni ebrei”, quelli che sostenevano i palestinesi. La sua risposta fu scandalosamente semplice, ma rivelatrice. Disse: “Ammiro queste persone così belle e gentili, tutte e 15”. Di fatti, io seguo la loro causa e non ne riesco a contare più di 8. Non mi faccio impressionare dagli “ebrei per questo” e dagli “ebrei per quello”.
La considero un’operazione di copertura sionista. Specialmente quando si tratta degli ebrei marxisti. Se sono davvero marxisti, perché non uniscono semplicemente alla classe lavoratrice per combattere il sionismo al fianco di tutti noi?
Ora torno alla sua domanda. Cosa sarebbe successo se Israele non fosse esistita? Dato che si tratta di un’ipotesi, lei potrebbe essere d’accordo col fatto che USA, UE ed Inghilterra avrebbero potuto anche usare delle tattiche completamente diverse. L’Inghilterra e l’America in passato hanno anche usato la diplomazia. Se legge la storia del sionismo, sin dall’inizio Herzl capitalizzava sugli interessi delle super-potenze nella regione. Questo prima che il petrolio diventasse un problema. Quindi allo stesso modo si può dimostrare che il modo in cui le cose si sono evolute era inevitabilmente dovuto alla natura della filosofia politica sionista di impegnarsi con le potenze influenti. Israel Shahak sosterrebbe che questo è il retaggio del Talmud [testo sacro dell’ebraismo, ndt]. Io credo che questo sia l’esatto significato della storia di Ishtar nella Bibbia. Nel mio articolo “Dal Purim [festività ebraica, ndt] all’AIPAC” ho esplorato il filo conduttore tra la Bibbia e le lobby politiche ebraiche contemporanee.
MC: Nella più crudele delle ipotesi, Israele potrebbe disporre di 500 testate nucleari di cortesia degli USA, ma l’arsenale americano e la sua capacità militare complessiva sono infinitamente maggiori di quelli di Israele. Nessuna obiezione.
GA: Questo è alquanto irrilevante, temo. L’America è una super potenza, o almeno lo era. Era impegnata in una guerra fredda. Questo potrebbe spiegare, se non giustificare, il perché possieda così tante bombe. Tuttavia Israele è impegnata in una guerra territoriale con i sui cosiddetti “nemici”. Ci si dovrebbe chiedere perché ha bisogno proprio di bombe atomiche. Se Israele tiene a Sderot e Ashkelon così tanto quanto sostiene, non bombarderà mai Gaza. La risposta è alquanto devastante. Israele possiede tutte quelle testate perché insiste nel mantenere il mondo sotto una minaccia costante. Nel caso qualcuno non riuscisse a capirlo, il resto del mondo è quello che chiamiamo l’umanità. E questo è il nocciolo della questione. Qui abbiamo a che fare con una collettività letale guidata da una psicosi mortale contro l’umanità e l’umanesimo.
MC: I sionisti non hanno alcun monopolio sulla psicosi mortale nei confronti di altri gruppi di persone. I nativi indiani americani ne sanno qualcosa sulla psicosi dei colonizzatori cristiani durata per secoli – lo squallore che ha portato a suicidi di massa tra molti altri orrori. È sicuramente e fondamentalmente anti-umanistico – e persino razzista e discriminatorio – isolare ogni gruppo di persone per essere esclusivamente cattivi?
GA: Innanzitutto, siamo entrambi d’accordo sul fatto che i sionisti non hanno inventato il male. Di fatto il sionismo è un tentativo di esercitare una sorta di colonialismo barbarico in un mondo che è andato avanti rispetto a quel tipo di filosofia politica. In breve, i sionisti sono colpevoli di aver commesso crimini coloniali 100 anni più tardi. Tuttavia, lei fa un errore cruciale. Dice: “È sicuramente e fondamentalmente anti-umanistico isolare ogni gruppo di persone per essere esclusivamente cattivi”. Potrebbe avere ragione, ma il sionismo non è affatto un gruppo di persone, è di fatto un’ideologia. È infatti un’ideologia razzista ed nati-umanista che fa affrontata. In modo simile, coloro che seguono questa ideologia stanno soccombendo ad una filosofia inumana e deve essere smascherata, denunciata ed umiliata. Come noterà nei miei scritti, non critico mai gli ebrei in quanto ebrei o l’ebraismo come religione.
Mi concentro sull’ideologia ebraica, cioè l’ebraicità che ha un’interpretazione suprematista davvero particolare dello spirito giudaico. Nei miei scritti sono riuscito a rintracciare l’ebraicità in ogni posizione politica ebraica moderna, nella sinistra sionista, nella pseudo-socialista Bund e nel radicale Matzpen. Tuttavia, devo dire che gli ebrei della Torah non hanno questa colpa. Loro traggono ispirazione dalla Torah e presentano una forma alquanto unica di umanitarismo tribale.
MC: Lei ha detto che la sinistra non è riuscita ad abbracciare la “potenza emergente dell’Islam”. I gruppi di sinistra all’interno dell’Islam stesso non sembrano essere accolti molto bene nell’insieme.
GA: Non capisco cosa intende con gruppi di sinistra all’interno dell’Islam. Islam è di per sé una filosofia che promuove l’eguaglianza; non ha bisogno dell’ideologia di sinistra e non può integrare un tale precetto ateo. Credo che quello a cui lei si sta riferendo siano i gruppi di sinistra all’interno del mondo arabo-musulmano. Di certo, l’intera filosofia di sinistra è euro-centrica e legata alla rivoluzione industriale. Queste idee sono totalmente irrilevanti per il Vicino Oriente e per la sua conoscenza della lotta per la liberazione.
MC: Al di fuori dell’Islam, la sinistra può solo offrire solidarietà e incoraggiamento.
GA: Credo che quello di cui sta parlando è produrre distintivi, sciarpe e berretti con la bandiera palestinese. Questo è indubbiamente bello. Cito sempre Lacan al riguardo. Lacan dice che fare l’amore è in pratica masturbarsi tramite un’altra persona.
In questo senso, la nozione di solidarietà sella sinistra è in pratica “masturbarsi alle spese degli oppressi”. Non sono affatto impressionato da questo concetto.
MC: Questo potrebbe essere vero per alcuni tipi di attivismo, ma non è giusto fare la caricatura in questo modo della maggior parte della solidarietà della sinistra verso i palestinesi. La Freedom Flottilla era molto più che produrre distintivi e sciarpe. Ci sono molti giornalisti ed attivisti che hanno fatto degli sforzi seri ed efficaci per sostenere i palestinesi all’interno della sinistra – alcuni di loro hanno anche dato la vita per mantenere accesa la comunicazione. Per di più, anche i distintivi e le sciarpe sono serviti allo scopo al fine da non farci dimenticare.
GA: Si dà il caso che fossi ad Atene e Nicosia quando la flottiglia è partita. Lavoravo a stretto contatto con la Freedom Mission, ho tenuto conferenze e fatto interviste. Ero anche in contatto con degli attivisti ad Istanbul. Posso dirle che la Freedom Mission per Gaza è davvero una mossa rinvigorente all’interno del movimento solidale. I cosiddetti sinistroidi all’interno di questo movimento di certo non sono spaventati dall’Islam o da Hamas. Di sicuro rispettano la scelta democratica palestinese. Li ammiro per questo e vorrei essere stato a bordo con loro.
MC: Tornando alla sinistra e l’Islam, tuttavia l’Iran giustificato potrebbe percepire Israele come la vera minaccia medio-orientale; i sindacalisti se la stanno passando alquanto male in Iran di questi tempi, ad esempio. Cosa pensa che la sinistra potrebbe o dovrebbe fare?
GA: Innanzitutto, io non parlo di sinistra in Iran, Iraq o Palestina. Io parlo della sinistra qui in Europa. La prima cosa da fare è accettare il concetto dell’alterità. Ad esempio: lottare per Hamas in quanto organo eletto democraticamente; lottare per Hezbollah che fornisce una fiera resistenza ad Israele; sostenere un progetto nucleare iraniano come mezzo di difesa; sostenere il diritto dei musulmani di amara il loro dio e di combattere in suo nome. Queste cose cono piuttosto basiche ed elementari. La sinistra deve anche rendersi conto che le comunità di migranti musulmani in occidente sono le prime a soffrire di oppressione culturale, razziale, politica e sociale. Se la sinistra vuole mantenere una rilevanza etica ed ideologica, deve unire le forze con questi gruppi etnici. È persino possibile che la sinistra occidentale abbia già perso il treno; questo significherebbe che appartiene alla storia.
MC: Non posso davvero essere d’accordo con alcune delle cose che dice. Generalmente la sinistra è molto cosciente del bisogno del rispetto delle differenze culturali nell’Islam e ha fatto più di ogni altro raggruppamento politico sia di destra che di centro per stabilire legami e per sfidare la discriminazione sofferta dai gruppi di migranti. Come per il cristianesimo, il giudaismo e le altre religioni, anche l’Islam ha le sue colpe.
GA: Se questa è la questione, come spiega il fatto che la sinistra abbia accettato così lentamente Hamas? Quanti sinistroidi sostengono la resistenza irachena? Ed i talebani? Lei sostiene qualcuno di loro? Non posso essere d’accordo con la sua affermazione sull’Islam e le altre religioni.. le sta usando un tipico approccio liberale suprematista. Si pone in una posizione elitaria immaginaria al di sopra e oltre il suo soggetto di critica. Se si vuole criticare un organo di pensiero lo si può fare solo usando i mezzi della decostruzione, rintracciando l’incoerenza interna. Per poterlo fare si deve prima raggiungere una familiarità ragionevole con il soggetto. Questo è, a proposito, quello che cerco di fare con il sionismo e l’identità ebraica. Ovviamente, sono argomenti per me abbastanza familiari per poter decostruire i vari tipi di argomenti ebraici. Sono meno familiare con il concetto di giudaismo e lo lascio fuori.
MC: non c’è nulla di suprematista nella domanda – dico esplicitamente che tutte le religioni hanno le loro colpe – ma mi faccia essere più chiara: le donne e gli omosessuali sono stati oppressi dalla maggior parte se non tutte le religioni in misura maggiore o minore. Criticare l’Islam per la stessa oppressione non implica in alcun modo né che il problema sia solo di questa religione, né che la questione sia perfetta altrove.
GA: Miriam, lei qui sta implicando che mentre l’identità cristiana o ebraica “è andata avanti”, l’Islam è stato “lasciato indietro”. Per essere onesto con lei, devo ammettere che la dicotomia tra il
“Progressivo” ed il “Reazionario” è un altro sintomo dell’opposizione binaria del giudaismo all’interno del discorso della sinistra. ‘Essere progressivi’ è solo un altro modo di dire ‘essere eletti’.
MC: L’oppressione è l’oppressione, come l’occupazione è l’occupazione.
GA: Mi dispiace, ma non sono affatto d’accordo con lei. C’è una netta differenziazione tra il discorso occidentale liberale che esalta l’individualismo ed il discorso orientale tribale che valorizza la famiglia, la comunità e la cultura.
Lei tende a credere di possedere un qualche sistema etico superiore che le permette di giudicare gli altri assetti culturali a lei estranei. Lei non è certo la sola. Questa è la natura della cultura popolare all’interno del discorso post-illuminista. Io invece sostengo che la vera tolleranza sta nella capacità di accettare anche quando non si riesce a comprendere. Personalmente tratto le donne e gli omosessuali con rispetto totale e mi batto per la loro eguaglianza all'interno del mio ambiente. Tuttavia, piuttosto che criticare alcune culture islamiche, cerco di afferrare il loro approccio politico e religioso nei confronti di gruppi diversi. Credo che chiunque affermi di tenere alla solidarietà dovrebbe fare lo stesso.
Ma prima di andare avanti, mi permetta di riferirmi al suo ultimo punto.
Finché si sostiene che “l’atteggiamento di X nei confronti di Y è oppressivo da un punto di vista liberale”, potrebbe essere corretto, potrebbe essere valido e logico. Tuttavia, una volta che si afferma che “l’atteggiamento di X nei confronti di Y è oppressiva in modo categorico”, allora il discorso non è diverso da quello di un neo-conservatore o di un interventista morale. Di base, si pretende di essere migliori e più etici di X.
Queste problematiche non sono semplici. Potrei fornire una soluzione , ma suppongo di essere riuscito a formularne la complessità.
MC: Allora in che modo questo discorso è diverso dalla sua intolleranza verso ciò che anche i sionisti sosterrebbero sia la loro cultura ed il loro credo nell’essere gli eletti e tutto quello a cui ciò ha portato?
GA: In effetti è molto semplice. I crimini sionisti vengono commessi a spese degli altri.
MC: Lei dice di essere un umanista. Non c’è alcun argomento umanista che possa giustificare la mutilazione genitale femminile e la miseria che provoca alle donne per tutta la vita.
GA: Come lo sa? Non riesce a capire che per rendere valida una tale affermazione ci si deve posizionare al di sopra ed oltre il discorso umanista? Tuttavia, ovviamente io capisco il suo punto di vista da una prospettica occidentale. Diffido in un appello all’intervenzionismo morale. E mi permetta di correggerla. Io non reggo la bandiera umanista. Sto cercando la nozione di umanitarismo. Per quanto ne possa dire, è una nozione dinamica. Come l’etica, deve essere sempre rimodellata e rivista.
MC: Mi rendo conto che non tutti i musulmani approvino la mutilazione genitale. Ma queste cose sono tanto malate quanto le altre. Ancora, ci sono mali simili nella maggior parte se non in tutte le religioni, le società e le culture – non è per distinguere l’Islam.
GA: Sono contento che ne abbia parlato, poiché per quanto ne sia consapevole, e non sono esattamente un esperto della questione, la mutilazione genitale femminile non è del tutto prescritta dall’Islam. Tuttavia,
solo per dire che non ricordo di essermi mai imbattuto in una critica liberale o di sinistra riguardo un simile rituale ebraico del sangue che implica l’aspirazione di sangue ed il tagliuzzare l’organo sessuale dei neonati (Brit Mila). A quanto pare i genitori ebrei, sia secolari che religiosi, lasciano che un rabbino faccia la circoncisione ed aspiri il sangue dei loro figli appena 8 giorni dalla loro nascita. Come spiega il fatto che un rituale così barbarico abbia luogo in mezzo a noi? Perchè non provoca scandalo? Perchè lei stessa non protesta contro di esso?
MC: Non è possibile che un umanista guardi dall’altra parte ovunque accada qualcosa di inumano, chiunque ne sia il responsabile. Credo che in questo lei stia usando due pesi e due misure. Lei difende la mutilazione genitale sul piano culturale, ma descrive un simile rituale ebraico come barbarico.
GA: È alquanto ovvio che nel momento in cui mi riferisco ad un rituale ebraico del sangue lo stia criticando da un punto di vista occidentale per mezzo della decostruzione. Vivo in occidente, tendo a capire l’ideologia occidentale e la sua cultura e riesco ad indicare una chiara discrepanza tra i diritti umani di un bambino ed un rituale di sangue. Tuttavia, sono molto meno convinto del fatto che i liberali occidentali abbiamo la capacità di accettare un giudizio etico riguardanti culture considerate remote rispetto ai valori ed allo stile di vita occidentali. E c’è ancora una questione in sospeso – perché il pensiero liberale sia così preoccupato della mutilazione genitale femminile in Africa, ma non affatto turbato da un simile rituale ebraico del sangue che è praticato in mezzo a noi.
MC: Ad ogni modo, passiamo alla prossima domanda. Che i musulmani – o chiunque altro ovunque – debbano essere liberi di lottare per la libertà da invasioni violente e occupazione, è assiomatico per la maggior parte delle persone, sebbene non per i pacifisti, ovviamente.
Invocare dio per la causa è sempre stato un disastro, vero?
GA: Davvero? Ecco dove tende ad esprimere la sua intolleranza nei confronti della fede altrui. Le più grandi architetture e sinfonie furono di fatto create nel contesto di un dialogo con dio. La resistenza islamica che sconfigge Israele e l’imperialismo occidentale, che sia in Iraq, Afghanistan, Gaza o nel Libano del sud, è ispirata da Allah. Perché è così irrispettosa nei confronti di dio? Di fatto, credo che lei non riesca a individuare l’importanza dell’Islam all’interno del contesto della resistenza araba ed internazionale. È curioso, seppur tragicamente comune, tra i sinistroidi. E come ho detto in precedenza, questo spiega perché la sinistra ha perso la sua rilevanza.
MC: Ci sono molte affermazioni infondate in ciò che dice, ma dovremmo lasciarle in sospeso. È stato un dibattito interessante. Dovremmo essere d’accordo sul fatto che divergiamo su una serie di cose. Grazie per la conversazione.
GA: Ha fatto molto piacere anche a me e spero davvero che la differenza che c’è tra noi porterà ad un ulteriore dibattito e a molte altre prese di coscienza.
Titolo originale: "Touching Left, Islam, Israeli Lobby, Chomsky and Many other Hot Topics "
Fonte:
www.gilad.co.uk
Link
27.06.2010
Traduzione per
www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&...