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LiviaGloria
00martedì 20 luglio 2010 18:27
www.zenit.org/article-22862?l=italian


Donazioni record dei Cavalieri di Colombo

151 milioni di dollari per opere caritative

NEW HAVEN (Connecticut, Stati Uniti), martedì, 15 giugno 2010 (ZENIT.org).- I Cavalieri di Colombo hanno riferito che i contributi caritativi dello scorso anno hanno battuto tutti i record precedenti.

Nel 2009, infatti, le donazioni dell'organizzazione si sono attestate sui 151.105.867 dollari, un milione di dollari in più rispetto all'anno prima.

Il Consiglio Supremo dell'organismo ha donato 34.627.530 dollari del totale, mentre 116.477.971 sono stati offerti come contributo dagli affiliati statali e locali.

L'organizzazione ha anche offerto più di 69 milioni di ore di lavoro volontario per cause caritative, circa 500.000 in più rispetto all'anno precedente.

Il Cavaliere Supremo Carl Anderson ha riferito questi risultati della ricerca annuale dell'organizzazione cattolica in una presentazione ai leader nel quartier generale di New Haven, sottolineando che i Cavalieri di Colombo hanno anche effettuato più di 413.000 donazioni di sangue.

Anderson ha aggiunto che nell'ultimo decennio l'organizzazione ha donato per opere caritative più di 1,367 miliardi di dollari e oltre 640 milioni di ore di servizio volontario.

I Cavalieri di Colombo, fondati da padre Michael McGivney nel 1882, hanno circa 1,8 milioni di membri laici in tutto il mondo, che lavorano nell'America Settentrionale e Centrale, nelle Filippine, a Guam, nelle isole dei Caraibi e in Polonia.
LiviaGloria
00martedì 20 luglio 2010 18:28
www.zenit.org/article-23206?l=italian

Fondazione papale finanzia progetti di sviluppo in America Latina

Analizzerà proposte nella riunione che terrà a Santo Domingo

CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 16 luglio 2010 (ZENIT.org).- La fondazione del Papa per comunità indigene, meticce, afroamericane e contadine dell'America Latina e del Caribe si riunirà nei prossimi giorni per analizzare progetti di aiuto e sviluppo.

La riunione del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Populorum Progressio avrà luogo a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), nella Casa Arcidiocesana María de la Altagracia, con la partecipazione di Cardinali e Vescovi che rappresentano sia la Santa Sede che alcune Diocesi di questi Paesi.

Secondo quanto rende noto questo venerdì la Sala Stampa della Santa Sede, “quest’anno sono stati presentati 230 progetti, dislocati in 20 diversi Paesi, volti a rispondere alle necessità di vari settori”.

Questi ultimi riguardano la produzione (agricoltura e allevamento, artigianato, microimprese); le infrastrutture comunitarie (acqua potabile, latrine, saloni comunitari); l'educazione (formazione, attrezzature scolastiche, pubblicazioni); la sanità (campagne di prevenzione, attrezzature mediche per dispensari); l'edilizia (centri educativi e sanitari).

“Il numero dei progetti presentati per Paese è il seguente: Brasile (57), Colombia (41), Perù (21), Haiti (20), Ecuador (19), El Salvador (13), Bolivia (8), Guatemala (8), Cile (7), Argentina (6), Repubblica Dominicana (6), Costa Rica (4), Messico (4), Paraguay (4), Uruguay (3), Venezuela (3), Cuba (2), Panama (2), Antille (1) e Nicaragua (1)”.

Nella riunione dello scorso anno, celebrata a Schwerte, nell'Arcidiocesi tedesca di Paderborn, sono stati studiati 230 progetti. Ne sono stati approvati 193, per un valore di 2.128.500 dollari statunitensi.

La Fondazione, istituita nel 1992, vuole essere un gesto di carità del Santo Padre nei confronti dei più abbandonati e bisognosi di protezione, come le popolazioni contadine, indigene e afroamericane dell'America Latina e del Caribe.

Ha la sua sede presso il Pontificio Consiglio “Cor Unum” in Vaticano, e il suo rappresentante legale è il Cardinale Paul Josef Cordes.

Ha un Consiglio d'Amministrazione tra le cui competenze, oltre a vegliare sul rispetto degli Statuti, ci sono lo studio e l'approvazione dei progetti presentati.

E' formato da sette membri: sei sono Vescovi di vari Paesi dell'America Latina, uno è del Pontificio Consiglio “Cor Unum”.

Alla riunione di Santo Domingo, oltre al Cardinale Cordes, parteciperanno il Cardinale Juan Sandoval Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara (Messico) e presidente del Consiglio della Fondazione, monsignor Edmundo Luis Abastoflor Montero, Arcivescovo di La Paz (Bolivia), monsignor Alberto Taveira Corrêa, Arcivescovo di Belém do Pará (Brasile), monsignor Antonio Arregui Yarza, Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador), monsignor José Luis Astigarraga Lizarralde, vicario apostolico di Yurimaguas (Perù), il nuovo membro monsignor Óscar Urbina Ortega, Arcivescovo di Villavicencio (Colombia), e monsignor Segundo Tejado Muñoz, rappresentante del Pontificio Consiglio “Cor Unum”.

Sarà presente alla riunione anche monsignor Giovanni Battista Gandolfo, presidente del Comitato della Conferenza Episcopale Italiana per gli Interventi a Favore del Terzo Mondo, principale sostenitore della Fondazione.

Il comunicato vaticano informa che “si tratta della prima occasione in cui il Consiglio di Amministrazione tiene la propria riunione annuale in un Paese dei Caraibi, zona geografica ove vi sono importanti nuclei di popolazioni afroamericane e contadine”.

“La tradizione di celebrare tali riunioni nei vari Paesi dell’America Latina consente di venire in diretto contatto con la realtà concreta delle varie aree del continente e, nel contempo, di far conoscere le attività della Fondazione presso le Chiese particolari”.

Il 20 luglio si celebrerà un'Eucaristia solenne nella Cattedrale di Santo Domingo, presieduta dal Cardinale Nicolás de Jesús López, Arcivescovo di Santo Domingo. Il 21, nella parrocchia di Santa Mónica dei Padri Agostiniani, ci sarà una Messa presieduta da monsignor Taveira.
LiviaGloria
00martedì 20 luglio 2010 18:30
www.zenit.org/article-23243?l=italian

India: muore suor Nancy Pereira, la religiosa della “Banca dei Poveri”

Ha finanziato i diseredati e ha fondato gruppi di autoaiuto per le donne

di Nieves San Martín

BANGALORE, martedì, 20 luglio 2010 (ZENIT.org).- E' morta in India suor Nancy Pereira, la religiosa che fondò una “Banca dei Poveri” sullo stile dei microcrediti della Grameen Bank. Ha finanziato i diseredati nella gestione di crediti e ha fondato gruppi di autoaiuto per le donne.

Suor Nancy Pereira, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, di 86 anni, è morta il 14 luglio nella sua comunità di Bangalore (India). Era nata a Pudukkuruchy, nello Stato indiano del Kerala, il 14 agosto 1923, e aveva emesso la sua prima professione il 6 gennaio 1945.

Il suo nome era famoso perché all'inizio degli anni Novanta aveva avviato a Bangalore (circa 1.000 chilometri a sud di Bombay) un “Fondo per i Poveri”, rielaborando l'esempio della Grameen Bank del Bangladesh.

I clienti di questa banca singolare dovevano essere i poveri dei sobborghi e dei villaggi, i diseredati che così avevano l'opportunità di costruirsi una nuova vita. Papa Wojtyła la definì “imprenditrice dei poveri”.

Chi voleva un credito – informa l'agenzia Fides – doveva dimostrare di aver risparmiato con costanza in un anno una piccola somma, e poi doveva partecipare agli incontri del gruppo di gestione dei crediti. Il tasso di interesse annuale era appena sufficiente per coprire le spese di gestione.

Il progetto della “Banca dei Poveri” coinvolge tutta la famiglia e riconosce le esigenze di ogni membro. Per questo era stato iscritto in un progetto di educazione integrale delle famiglie chiamato Fides, le sigle in inglese del Family Integral Development and Education Scheme - Programma integrato di educazione familiare, che ha favorito la promozione integrale di molte persone, numerose famiglie e perfino interi villaggi.

Come sottolinea la nota biografica redatta dalla Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Nancy “era pienamente convinta che la sua vocazione era quella di stare con i poveri e di dedicarsi a servirli. Amava tutti e cercava di aiutare le persone a rendersi consapevoli dei loro diritti e doveri, per vivere la propria dignità di figli di Dio. E faceva questo con gioia, coinvolgendo tante persone nei suoi progetti di bene. Distaccata da se stessa, viveva povera per arricchire gli indigenti”.

“Con la sua creativa solidarietà fondò numerosi gruppi per la promozione delle donne SHG (Self Help Group) ed elaborò vari programmi di sviluppo: IGP (Incombe Generating Programme) perché i poveri potessero vivere un’esistenza degna giungendo ad un’autonomia economica”.

Nella sua vita, suor Nancy ha ricevuto cinque riconoscimenti internazionali per il suo servizio ai poveri.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]


LiviaGloria
00martedì 20 luglio 2010 18:38
www.zenit.org/article-18774?l=italian


L'Obolo di San Pietro rende possibile la carità del Papa

La colletta si celebrerà domenica prossima

CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 26 giugno 2009 (ZENIT.org).- Nella maggior parte delle parrocchie del mondo, nella Messa di questa domenica avrà luogo la colletta dell'Obolo di San Pietro, in occasione del 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, Giornata della Carità del Papa.

Il denaro raccolto viene destinato dal Papa non alle spese della Santa Sede, ma alle opere in aiuto dei più poveri.

L'Obolo comprende i contributi provenienti dagli istituti di vita consacrata, dalle società di vita apostolica e dalle fondazioni, così come dalle donazioni di fedeli privati.

Secondo gli ultimi dati disponibili a cui ZENIT ha avuto accesso, nel 2007 l'Obolo di San Pietro ha raccolto quasi 80 milioni di dollari, mentre l'anno precedente erano stati poco più di 100 milioni. Nei prossimi giorni verranno resi noti i dati relativi al 2008.

La generosità dei cattolici degli Stati Uniti, secondo il rapporto, ha contribuito per il 28,29% al raggiungimento di questa cifra, con 18.725.327 dollari.

Seguono l'Italia, con il 13,04% (8.632.171 dollari), la Germania con il 6,08% (4.026.308), la Spagna con il 4,10% (2.715.524 dollari), la Francia con il 3,68% (2.436.935), l'Irlanda con il 3,33% (2.205.917 dollari), il Brasile con il 2,18% (1.441.987), la Repubblica di Corea con l'1,60% (1.055.701).

Nell'ultimo anno, secondo quanto ha potuto appurare ZENIT, gli aiuti sono stati destinati ad alleviare la situazione di popolazioni flagellate da catastrofi naturali (terremoti, inondazioni) o dalla violenza (come nel caso della donazione del Papa a Gaza dopo la guerra di gennaio), attraverso il Pontificio Consiglio "Cor Unum".

L'Obolo di San Pietro ha anche permesso di aiutare la Città dei Ragazzi "Nazareth" del Ruanda (la "Nazareth Boys Town" di Mbare), che accoglie orfani spesso vittime del genocidio e della guerra civile.

Ha inoltre permesso di destinare aiuti attraverso la Fondazione "Populorum Progessio" per gli agricoltori e gli indigeni dell'America Latina e attraverso la Fondazione “Giovanni Paolo II per il Sahel”,
che sostiene progetti di sviluppo nell'Africa subsahariana, soprattutto dove si corre il rischio di desertificazione.

Per ulteriori informazioni e donazioni: www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/obolo_spietro/documents/inde...


LiviaGloria
00martedì 20 luglio 2010 19:14
LiviaGloria
00mercoledì 28 luglio 2010 12:30
antiuaar.wordpress.com/2010/07/27/i-nomadi-tra-fede-e-solidarieta-%C2%ABma-ce-solo-una-persona-che-salva-il-mond...


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I Nomadi tra fede e solidarietà: «ma c’è solo una Persona che salva il mondo».
In Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Famosi credenti, cristiani, cattolici, Musica consigliata e musica e fede on 27 luglio 2010 at 13:56

I Nomadi e la solidarietà, un binomio inscindibile. Cominciarono nel 1993 con i bambini delle favelas sudamericane. Da allora, ogni anno, la famosissima band italiana, si è posta sempre un obiettivo (è l’unico complesso musicale a farlo): chiama i suoi fans sparsi in tutta Italia e nei concerti raccoglie ciò che serve per chi ha bisogno: «materiale didattico, farmaci, abiti, cibo, che vogliamo consegnare personalmente» spiega Beppe Carletti, uno dei fondatori della band, ad Avvenire. E aggiunge: «Ma, sia chiaro, noi siamo peccatori, non santi, c’è solo una Persona che salva il mondo, noi non facciamo niente di straordinario, anzi siamo privilegiati perché facendo i musicisti ci divertiamo». L’ultima iniziativa benefica in ordine di tempo è stata a favore della «Casa dei risvegli Luca De Nigris» di Bologna, persone che vivono in uno stato vegetativo, attaccate a una spina. Noi cantiamo da sempre canzoni dove dentro c’è tutto: la vita, la gioia, la sofferenza. Tra noi e le persone che aiutiamo c’è il senso di un’appartenenza a un destino comune. Carletti parla dei suoi viaggi: «vado da 20 anni in Madagascar per aiutare i bambini di un villaggio. E’ una missione cattolica, c’è suor Vittoria di Palermo, che ha solo 36 anni e ha scelto di dedicare la vita a questi piccoli, lontano da casa e in mezzo a mille disagi. Ha una fede incredibile! Mi ha regalato un rosario…lo tengo sempre nel portafoglio. Una volta i bambini del villaggio mi accolsero cantando Io vagabondo e Crescerà, mi sono messo a piangere…Abbiamo aiutato anche la missione di padre Ugo De Censi nel Mato Grosso». Soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio…

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LiviaGloria
00venerdì 30 luglio 2010 12:37
antiuaar.wordpress.com/2010/07/28/limprenditore-barilla-la-sua-fede-e-le-opere-di-carita-cr...


L’imprenditore Barilla, la sua fede e le opere di carità cristiana.
In Benefici cristianesimo e cattolicesimo nella storia, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 28 luglio 2010 at 19:58

La Barilla è uno dei marchi italiani più famosi nel mondo. Alla sua origine vi sta un grande genio e imprenditore: Pietro Barilla, devoto cattolico e amante della famiglia (come si intuisce dalle pubblicità). Grazie ad una lettera inedita di padre Paolino Beltrame Quattrocchi ai figli di Barilla nel 1998, pubblicata nella biografia di quest’ultimo: L’Avventuriero di Dio di Rosangela Rastelli Zavattaro (Edizioni Pro Sanctitate 2010), si è scoperto un fatto privato inedito. Tra le mille evangeliche imprese di padre Paolino, c’è anche l’attività svolta durante l’ultima guerra a Parma. Fu in questa circostanza che approfondì la conoscenza con la famiglia Barilla, già allora tra i primi italiani nel settore alimentare. Oltre ad avere conosciuto l’industriale durante le funzioni liturgiche, fu «tra l’agosto e il settembre 1944 che la conoscenza cominciò a convertirsi in amicizia»: il padre di Pietro Barilla, titolare dell’azienda, era stato preso in ostaggio dai partigiani e il figlio trentenne si recò da padre Paolino a perorare il riscatto, che puntualmente avvenne. Il 25 aprile 1945 toccò allo stesso Pietro finire ristretto nel carcere di San Francesco a Parma e il sacerdote, divenuto cappellano carcerario, fece da garante e ottenne la liberazione di lì a qualche giorno. Divenne così per anni uno dei confidenti riservati di Barilla. Benedisse le sue nozze e battezzò i figli, diventò anche il suo tramite per molte opere di carità. Racconta il benedettino ad Avvenire: «Un giorno che tornava dall’orfanotrofio (che gli era caro come una pupilla) m’intratteneva commosso sulle ultime emozioni che lo avevano afferrato al contatto con quei bambini. A un certo punto s’interruppe e, senza darmi spiegazioni, mise mano come di consueto al blocchetto degli assegni e me ne consegnò uno, dopo averlo debitamente riempito per una cifra, come sempre, a sei zeri. Al mio commosso ringraziamento replicò: «No, Paolino, in fondo sono io che devo ringraziare te, perché mi offri la possibilità di andare a colpo sicuro… e di aggiungere questa rara soddisfazione che non ha prezzo: quella di dare, di dare per dare, dove so che c’è bisogno… Non ho mai capito perché tanti miei colleghi non lo comprendano, privandosi così di una gioia immensa, pulita e gratificante come questa”».
LiviaGloria
00lunedì 30 agosto 2010 18:56
antiuaar.wordpress.com/2010/08/17/il-miliardario-gubay-dona-il-suo-patrimonio-alla-chiesa-ca...

Il miliardario Gubay dona il suo patrimonio alla Chiesa cattolica.
In Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 17 agosto 2010 at 18:04

Albert Gubay è la 68esima persona più ricca del mondo. Fin da piccolo sognava di diventare ricco e ha promesso a Dio che se lo avesse esaudito avrbbe donato la metà della sua fortuna ai poveri. Così è stato. Il DailyMail ha rivelato che il milionario ha mantenuto la promessa e ha donato 480.000.000 £ ad enti di beneficenza cristiani, rimanendo con 10 milioni per vivere la sua vecchiaia. Il magnate ha dichiarato che la metà dei soldi andrà alla Chiesa Cattolica e alle sue opere di carità. Nel 1997 in un documentario televisivo ha dichiarato: «con questo patrimonio, è la mia fede a mantenermi sulla retta via». Gubay è infatti un cattolico praticante e vive nell’Isola di Man, nel Regno Unito. Ha fatto fortuna nella vendita al dettaglio con la catena di supermercati Kwik save. La notizia è apparsa anche su Forbes.com.

Un altro miliardario, il fondatore di Domino’s Pizza, Thomas Stephen “Tom” Monaghan, filantropo, attivo in opere di beneficenza e proprietario di una delle maggiori fortune del mondo, ha affermato che seguendo la Dottrina Sociale della Chiesa, ha investito diversi miliardi di dollari negli ultimi dieci anni senza trascurare i valori evangelici. Ex ateo convertito cattolico ha reso pubblica l’ultima delle sue idee, abbastanza sorprendente e stravagante: creare in Florida la prima «città cattolica» del mondo, la città dell’Ave Maria, nella quale promuovere la cultura, il rispetto della vita, la cura per l’ambiente e la libertà, senza vendere né pornografia né contraccettivi, in breve: seguirà la dottrina sociale cattolica. La notizia è riportata su Religion En Libertad. In passato ha già dato vita alla prima università cattolica degli Stati Uniti e le centinaia di studenti che occupano le aule del College Ave Maria saranno i principali beneficiari di questo “paradiso urbano”.
LiviaGloria
00martedì 31 agosto 2010 10:27
antiuaar.wordpress.com/2010/08/24/un-ateo-americano-ha-donato-56-milioni-di-dollari-alla-chiesa-ca...


milionario, soldi chiesa, soldi vaticano, uomini ricchi
Un ateo americano ha donato 5,6 milioni di dollari alla Chiesa Cattolica.
In Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Famosi atei on 24 agosto 2010 at 12:20

Recentemente vi abbiamo dato notizia che la 68esima persona più ricca del mondo ha donato il suo capitale alla Chiesa (cfr. Ultimissima 17/8/10). Oggi riprendiamo una notizia apparsa su Bloomberg.com e su The Bullettin. Si informa che un ateo, Robert W. Wilson, ha donato 5,6 milioni dollari all’Arcidiocesi cattolica di New York questa estate, con la richiesta che il denaro sia investito nelle scuole cattoliche. Ha dichiarato: «La maggior parte di ciò che si insegna nelle scuole cattoliche sono le tre R: leggere, scrivere e far di conto. Ma lo fanno meglio di ogni altra scuola degli Stati Uniti». E’ diventato ateo da giovane, subito dopo gli studi in economia. Dopo essere diventato milionario grazie alla ditta da lui fondata, ha smesso di investire e, ora che è in pensione, ha affidato la sua ricchezza ad una decina di gestori di fondi. Ha anche dichiarato di aver donato più di 550 milioni dollari in beneficenza. Ma non è la prima volta: Wilson ha infatti cominciato a fare donazioni alla arcidiocesi di New York già nel 1997 con un regalo di $ 10.000, e ha continuato con queste cifre per diversi anni. Nel 2007 ha deciso di donare ai cattolici 22,5 milioni di dollari per il programma educativo scolastico proposto dalla Curia. Nel 2008 ne ha invece regalati 2,7 e quest’estate, appunto, ne ha rilasciati 5,6. L’arcivescovo, il Rev. Timothy M. Dolanha, dopo aver ringraziato, ha dichiarato: «Il suo ateismo non è mai stato un problema nei nostri rapporti. Possiamo permetterci ora di accettare anche i bambini più poveri e dare anche a loro un’educazione scolastica. Per me, non c’è carità più grande. Robert Wilson ci sta dando la speranza che questo possa presto accadere».
LiviaGloria
00martedì 31 agosto 2010 10:56
antiuaar.wordpress.com/2010/08/30/unassociazione-di-atei-decide-di-finanziare-le-missioni-cr...

Un’associazione di atei decide di finanziare le missioni cristiane.
In Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Famosi atei on 30 agosto 2010 at 12:31

Un cane che morde il padrone non interessa a nessuno, mentre un padrone che morde il cane fa sempre notizia. Così ha fatto scalpore sapere che una fondazione atea ha iniziato a promuovere la beneficenza tra i suoi membri incoraggiandoli a donare denaro ad organizzazioni religiose. La Fondazione Beyond Belief (“Oltre la fede”), che ha sede in Georgia, ha infatti designato la London Quaker Peace Social Witness (associazione di cristiani quaccheri), come uno dei 10 enti di beneficenza che saranno sostenuti in questo trimestre. «Le reazioni della comunità atea hanno spaziato da applausi a rantoli di sgomento», ha dichiarato il laico umanista Dale McGowan, direttore esecutivo della fondazione. «Molti enti religiosi fanno un lavoro straordinario e la Fondazione Beyond Belief è orgogliosa di sostenerli». Il finanziamento contribuirà a realizzare progetti di pace in Africa e in Asia meridionale. McGowan ha anche dichiarato che alcuni membri hanno abbandonato la fondazione dopo questa decisione. Secondo il suo sito web, la Fondazione Beyond Belief ha 562 iscritti e ha raccolto $ 46.985 nel mese di gennaio. La notizia è apparsa su Crosswalk.com.
LiviaGloria
00domenica 5 settembre 2010 15:55
antiuaar.wordpress.com/2010/08/27/il-mondo-si-unisce-nel-ricordo-di-madre-teresa-di-c...

Il mondo si è unito nel ricordo di Madre Teresa di Calcutta.
In Benefici cristianesimo e cattolicesimo nella storia, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 27 agosto 2010 at 15:06

Ieri Madre Teresa ha compiuto 100 anni. Il Premio Nobel della Pace 1979 è stata beatificata il 19 ottobre 2003 da Giovanni Paolo II. In tutto il mondo si sono svolte tantissime celebrazioni che hanno unito donne e uomini senza distinzioni di fede, insieme nel ricordare la straordinaria vita della religiosa. In questo video potete visionare l’intervista che Raffaella Carrà fece a Madre Teresa durante un programma televisivo, che ha raggiunto uno dei record di audience nella storia della televisione italiana.

Italia.
Festeggiamenti sono avvenuti in molte città italiane; Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari – ed europee, tra cui Parigi, Madrid, Barcellona, Copenaghen, Monaco di Baviera (da Ansa). A Roma, il Cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Benedetto XVI per lo Stato della Città del Vaticano, presiederà nel pomeriggio del 5 settembre, la messa nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, con la partecipazione delle congregazioni religiose e le comunità dedicate alla Beata. E ‘una festa che precede l’apertura di una mostra fotografica dal titolo “Beata Teresa di Calcutta, la vita, le opere, il messaggio”, organizzata presso il Palazzo della Cancelleria. Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingretti ha scoperto sul portone di Palazzo Valentini una gigantografia della religiosa premio Nobel per la pace nel 1979, accompagnata dalla scritta “La gioia di amare” (da Pariolini.it).

India.
Qui potete vedere i festeggiamenti avvenuti: video1 e video2. In India Madre Teresa giunse nel 1929 e vi trascorse gran parte della sua esistenza. Le celebrazioni sono iniziate lo scorso 17 agosto in unità tra tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Calcutta, che ospita la Casa Madre delle Missionarie della Carità. Mentre a New Dehli, in questa settimana, su iniziativa della Conferenza episcopale indiana e con la partecipazione del Fondo delle Nazioni Unite per l’Istruzione e la Cultura, l’UNESCO, si sta svolgendo un simposio dedicato a Madre Teresa. Sabato 29 agosto alla presenza del presidente dell’India, Pratibha Patil Devi Singh, si terrà una cerimonia pubblica durante la quale verrà stabilito che il 26 agosto sarà per sempre la “Giornata Nazionale degli orfani”, in riconoscimento al lavoro immenso di Madre Teresa. Il dittatore stalinista Enver Hoxha (1944-1985), che ha vietato la pratica religiosa nel 1967, rendendo l’Albania il primo stato ateo al mondo, e perseguitato il clero, Madre Teresa impedito l’accesso a queste terre e potere vedere sua madre. Il sacerdote indiano a Calcutta, Domenic Gomez, ha dichiarato a Radio Vaticana: «Musulmani, indù e sikh, tutte le religioni si sono riunite, e questa è una grande cosa per la pace che, nello spirito di Madre Teresa, si riesce a vivere in questo frangente. Per gli indiani di oggi Madre Teresa rappresenta lo spirito dell’umanità. Nel corso di questi festeggiamenti, tutto è gratuito e questo fa sì che anche i poveri possano partecipare; e per i disabili abbiamo organizzato degli autobus». Un leader tibetano ha dichiarato: «Il Dalai Lama indicava ai buddisti la via di Madre Teresa».

Stati Uniti.
Due edifici commerciali di New York si sono illuminati di blu e bianco in onore di Madre Teresa di Calcutta. Il direttore esecutivo del Mare Intrepid, Air and Space Museum Mare Intrepid, un’immensa portaerei trasformata in museo, ha invece dichiarato: «Siamo lieti di rendere omaggio a ciò che Madre Teresa ha fatto». Ancorata in modo permanente a Manhattan, la portaerei-muse si è illuminata in suo onore Anche i due edifici che compongono l’Hutchinson Metro Center, un enorme edificio nel quartiere popoloso del Bronx, dove la beata ha fondato una missione religiosa nel 1972, hanno reso omaggio alla beata.

Albania.
L’Albania è il luogo di nascita di Madre Teresa. Il dittatore stalinista e ateo Enver Hoxha (1944-1985), che combattè la pratica religiosa dal 1967, rendendo l’Albania il primo stato ateo al mondo, ha perseguitato il clero e ha impedito a Madre Teresa l’accesso nella sua terra per poter assistere la madre morentee sua madre. il partito comunista impedì a Madre Teresa di rientrare per assistere la madre morente. Ieri le vie principali di Tirana si sono orrnate con le bandiere bianche e blu, i colori del vestito delle missionarie della Carità. Il governo albanese ha proclamato il 2010 l’anno di Madre Teresa e già da Aprile si sono avviate attività culturali come concerti, mostre, pubblicazioni di libri, film e conferenze sulla figura di Madre Teresa. Con il patrocinio del Primo Ministro Sali Berisha, il Teatro Nazionale di Opera e Balletto offrirà un concerto di gala. Si sono anche aperte due mostre presso la Biblioteca Nazionale e Museo Nazionale di Storia. Il Ministero della Cultura ha invece assegnato a giovani artisti, il premio per la miglior creatività musicale e il miglior saggio sulla sua figura. A settembre avverrà la “Maratona per la Pace”, il cui vincitore riceverà la” Coppa Madre Teresa”.

Sri Lanka
La messa si è celebrata nella capitale, presieduta da Joseph Spiteri, nunzio apostolico in Sri Lanka. Anche una buddista tra i tanti fedeli: «Grazie all’amore delle suore di Madre Teresa, ho un riparo sotto cui vivere, anche se sono buddista». Presenti molte autorità civili (da AsiaNews).

Russia
La messa è avvenuta nella cattedrale di Mosca. Una statua a lei dedicata è stata installata invece a Kaluga. Madre Teresa fu una delle prime ad accorrere nell’ex Urss per aiutare i terremotati in Armenia e per soccorrere la popolazione di Cernobyl, incurante delle radiazioni (da AsiaNews).
LiviaGloria
00giovedì 28 ottobre 2010 19:33
Il presidente degli Avvocati Matrimonialisti: «la Caritas sta salvando migliaia di persone».
antiuaar.wordpress.com/2010/10/25/il-presidente-degli-avvocati-matrimonialisti-%C2%ABla-caritas-sta-salvando-migliaia-di-person...
LiviaGloria
00martedì 23 novembre 2010 10:28
antiuaar.wordpress.com/2010/11/12/il-presidente-parlamento-europeo-%C2%ABruolo-chiave-della-chiesa-cattolica-nella-lotta-alla-povert...


carità chiesa, Jerzy Buzek, parlamento europeo, unione europea
Il Presidente Parlamento europeo: «ruolo chiave della Chiesa Cattolica nella lotta alla povertà»
In Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Politica, laicità e libertà religiosa on 12 novembre 2010 at 13:21

Lunedì 25 ottobre il Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, è stato ricevuto in udienza privata in Vaticano da Papa Benedetto XVI. Prima della visita, il Presidente Buzek ha dichiarato: «Questo è l’Anno europeo contro la povertà e l’esclusione sociale. Questa visita è un riconoscimento al ruolo chiave della Chiesa cattolica nella lotta a questi mali». Buzek ha continuato: «Le azioni della Chiesa cattolica non solo danno rifugio e conforto ai più marginalizzati nella nostra società, ma aiutano anche a diffondere un forte messaggio di solidarietà, uno dei principi fondanti dell’Unione europea. In un momento di difficoltà economiche, questo è un messaggio cruciale». La notizia è apparsa su Zenit.
Heleneadmin
00sabato 15 gennaio 2011 19:09
antiuaar.wordpress.com/2011/01/12/650-progetti-per-il-terzo-mondo-grazie-all8x1000-e-alla-faccia-dei-neodar...

650 progetti per il Terzo Mondo grazie all’8×1000 e alla faccia dei neodarwinisti.
In8x1000, Benefici attuali del cristianesimo e cattolicesimo, Religione economia, UAAR e Ateismo militante su 12 gennaio 2011 a 14:35

Titolo enigmatico, ma leggendo si chiarirà. La Chiesa italiana è in prima li­nea accanto a chi ha bisogno: vicino alle popolazioni pove­re del globo, nelle zone spesso de­presse, laddove l’esistenza delle persone è messa in pericolo dalla precaria situazione politica, so­ciale e culturale. In più di venti an­ni il Comitato per gli interventi ca­ritativi a favore del Terzo Mondo, presieduto da monsignor Giovan­ni Battista Gandolfo, grazie ai fon­di provenienti dall’Otto per mille destinati alla Chiesa cattolica, ha realizzato numerosi progetti a so­stegno della promozione umana e dello sviluppo nel Sud del mondo. Il 10 e l’11 dicembre l’ultima riu­nione del Comitato ha valutato no­vanta progetti, dei quali ne sono sta­ti approvati 57, per un totale di qua­si sette milioni di euro (28 in Afri­ca, 18 in America Latina, 9 in Asia, uno in Medio Oriente e uno in O­ceania). Ad oggi quindi -riporta Avvenire- sono 650 i progetti approvati, per un totale di circa 80 milioni di euro. Il tutto grazie all’8×1000, impiegato dalla Chiesa proprio per questi motivi: «per esigenze di culto della popolazione, sostentamento del clero, interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del terzo mondo». Per ora nessun teorico della cospirazione o alcun membro di sette ateouaarinorazionaliste ha mai fatto nulla di simile, a parte sprecare fior di quattrini per tentare di impedire che la Chiesa cattolica aiuti il Terzo Mondo. In realtà fanno qualcos’altro…ad esempio l’UAAR è nota per promuovere ogni anno il “Darwin Day”.

Ma che legame c’è fra l’accanimento verso l’8×1000, e quindi verso i progetti missionari per il Terzo Mondo e la promozione di una giornata di memoria del grande naturalista Charles Darwin? La risposta emerge probabilmente in una delle infinite citazioni con cui il fondatore del darwinismo è stato anche riconosciuto -al di là dei grandi meriti scientifici- come uno dei padri del razzismo eugenetico (non a caso fu suo cugino, ateo e materialista, Francis Galton l’inventore dell’eugenetica, concretizzata poi dal Nazismo): «Noi uomini civilizzati facciamo di tutto per arrestare il processo di eliminazione: costruiamo asili per pazzi, storpi e malati; istituiamo leggi per i poveri e i nostri medici esercitano al massimo la loro abilità per salvare la vita di chiunque. Vi è motivo per credere che la vaccinazione abbia salvato un gran numero di quelli che per la loro debole costituzione un tempo non avrebbero retto al vaiolo. Così i membri deboli delle società civilizzate propagano il loro genere [...]. Dobbiamo quindi sopportare l’effetto, indubbiamente cattivo, del fatto che i deboli sopravvivano e propaghino il loro genere, ma si dovrebbe almeno arrestarne l’azione costante, impedendo ai membri più deboli e inferiori di sposarsi liberamente come i sani» (C. Darwin, L’origine dell’uomo, Newton 1994, pag. 628). Oggi le ideologie laiciste, riduzioniste, scientiste e neodarwiniste non impediscono più ai membri inferiori e malati di propagare il loro genere, ma, meno indirettamente, sembrano affannarsi per bloccare gli enti -e non ce n’è uno più attivo della Chiesa cattolica- che si spendono quotidianamente perché tutto ciò sia possibile.
Heleneadmin
00sabato 13 agosto 2011 20:30
www.uccronline.it/2011/05/25/nel-2010-la-caritas-italiana-ha-investito-44-milioni-...

Nel 2010 la Caritas italiana ha investito 44 milioni di euro in progetti di aiuto in Italia e in 56 Paesi del mondo.

La cifra è molto alta, anche rispetto al 2009 quando vennero distribuiti 31 milioni e 700 mila euro (cfr. Ultimissima 25/6/10), perché utilizzati soprattutto per le emergenze ad Haiti e in Abruzzo. I dati sono sintetizzati dal Rapporto annuale 2010 di Caritas italiana. Nel dettaglio, 24.880.101 euro sono stati utilizzati per progetti e attività in Italia (56,5%), 15.568.693 euro per progetti e attività nel mondo (35,3%) e 3.589.294 (8,2%) per spese di gestione. La fetta più grande investita in Italia, 12 milioni e 100 mila euro (48,6%), è stata destinata all’emergenza del post-terremoto in Abruzzo, dove sono state realizzate 25 strutture.

Nel mondo, invece, si legge in una nota SIR, ben 4.899.614 euro sono stati destinati alla ricostruzione post-terremoto ad Haiti e 969.162 euro per le alluvioni in Pakistan. Tra le aree geografiche, dopo l’America Latina con il 39,9% dei fondi impiegati (6.207.029 euro), gli aiuti più consistenti sono andati all’Asia (32,5%, pari a 5.060.524 euro), a seguire all’Africa (16,8% con 2.622.473 euro), all’Europa (6%) e al Medio Oriente (4,8%). Nel 2010 la Caritas ha anche censito le opere sociali e sanitarie in Italia: oltre 14 mila.


Queste sono cose che pochi dicono.
Per qualcuno sembra che la Chiesa parli solo a sproposito e “rubi” il contributo statale per fare solo i suoi interessi senza pensare a nessun altro.
La missione pastorale passa anche dalle opere.
E le opere ci sono e sono molte.
Dalla Chiesa primitiva le cose sono cambiate poco, parte dei soldi impiegati arrivano dalle “collette” fatte da ogni singola parrocchia italiana ed impiegate dalla Caritas.
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