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Il Made in Italy è legge: difesa ed esportazione dell’italianità nel mondo

Lo scorso 20 dicembre è stata approvata in Senato in via definitiva la legge 206/2023. La norma, meglio conosciuta come disegno di legge Made in Italy, reca nuove disposizioni per incentivare la produzione, valorizzare e promuovere i prodotti italiani all'interno della Nazione e all'estero, al fine di aumentarne competitività e conoscenza non solo da un punto di vista identitario. Per Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, si tratta di un “provvedimento storico, che segna una svolta nella politica industriale del Paese, intervenendo a 360 gradi per stimolare e proteggere la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare nuove competenze in vista delle sfide globali che abbiamo davanti”. In tal senso, sono tante le nuove disposizioni approvate in materia: innanzitutto la legge valorizza produzioni d'eccellenza e bellezze di valore storico-artistico della nostra Nazione, in linea con le regole del mercato interno, tramite un miglior coordinamento delle azioni di promozione, al fine di creare una vera e propria industria del Made in Italy.

La legge arriva in un periodo sicuramente favorevole per l'Italia, segnato da un importante aumento degli export, soprattutto nel Sud Italia, e con una grande richiesta di italianità nel mondo: i prodotti italiani venduti all'estero fruttano miliardi, in particolare quelli del comparto agroalimentare, forti della grande richiesta a livello internazionale, specialmente di vino e pasta, e incoraggiati dal recente ritorno della cucina italiana sul gradino più alto del podio nella classifica delle migliori cucine al mondo. Anche per questo motivo, la legge vuole incentivare la produzione, reinserendo il Voucher 3i, che sarà rivolto non solo alle start-up innovative ma anche alle microimprese di più recente costituzione, e il comparto fieristico, quale momento di coesione cittadina e di divulgazione ed esposizione dei prodotti locali, tramite un maggiore e migliore coordinamento delle associazioni organizzatrici.

Importante sarà l'istituzione del liceo del Made in Italy, fortemente voluto in campagna elettorale da Giorgia Meloni e dal Ministro Urso, che partirà dal prossimo anno scolastico: l'obiettivo è quello di promuovere le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy, così da tramandarne la sapienza e da avvicinare i giovani al mondo del lavoro in un settore fondamentale per la nostra Nazione. Ci sarà dunque dialogo tra istruzione e imprese, le quali potranno anche dotare i loro prodotti del contrassegno “Made in Italy”, un marchio di garanzia che ne tutela la proprietà intellettuale. Sono previste poi particolari disposizioni per alcuni comparti, specialmente importanti per la nostra economia, come la moda, la nautica, la produzione di olio, il settore termale, le città identitarie e infine l'istituzione di un Fondo Sovrano per attrarre investitori dall'estero.

Andrea Landretta
30 dicembre 2023
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