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Scandalo ad Harvard: ricerche sul cancro manipolate. Milioni di dollari e carriere costruite su scoperte scientifiche falsificate

Il mondo accademico è scosso da uno scandalo di dimensioni considerevoli, poiché ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, affiliato dell’Università di Harvard, sono stati accusati di falsificare risultati di studi sulla ricerca sul cancro. Sei studi sono stati ritirati e dozzine di altri corretti, secondo quanto dichiarato dall’istituto, dopo che uno scienziato britannico ha scoperto che gli autori avevano manipolato dati “photoshoppando” immagini di campioni cellulari e risultati dei test. Il Dana-Farber Cancer Institute ha dichiarato in una nota inviata alla CNN lunedì che sta attualmente rivedendo 50 articoli di ricerca, tra cui quelli di quattro dei suoi scienziati di punta, tra cui il CEO dell’istituto, la dottoressa Laurie Glimcher, e il direttore operativo, il dottor William Hahn. Sei manoscritti sono già in corso di ritiro, 31 richiedono correzioni, e uno è ancora sotto esame per un presunto errore, secondo quanto dichiarato da un portavoce del Dana-Farber.

Il biologo molecolare britannico Sholto David è stato il primo a scoprire le falsificazioni, riportandole dettagliatamente in un post sul suo blog questo mese. David ha rivelato che le immagini utilizzate nei documenti erano state allungate, modificate o addirittura copiate e incollate per manipolare i risultati dei test. In un caso eclatante, una foto di quattro topi da laboratorio, presumibilmente scattata il primo giorno di un progetto di ricerca, è stata presentata come se fosse stata scattata il 16° giorno, cercando di falsificare il successo di un trattamento contro i tumori.

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Il dottor Hahn, uno degli scienziati coinvolti, è accusato di aver falsificato i risultati di test ‘Western Blot’, utilizzati per individuare specifiche proteine associate al cancro, alle malattie autoimmuni e ai disturbi da prioni. Il Dana-Farber ha risposto alle accuse, sostenendo che alcune delle informazioni citate da David erano state generate in laboratori esterni e che le “discrepanze nelle immagini” possono talvolta essere erroneamente interpretate come falsificazioni deliberate. Tuttavia, il portavoce non ha specificato se ciò fosse il caso per le “discrepanze” evidenziate da David. “Miliardi di dollari sono stati bruciati per questa scienza spazzatura cancerosa, ma ha fatto molte carriere accademiche, alcune sono diventate molto ricche, e intere dinastie si sono stabilite a Dana-Farber”, ha scritto David nel post sul blog.

Questa situazione critica si verifica in un momento già difficile per Harvard, in seguito allo scandalo di plagio che ha coinvolto il Presidente dell’università, Claudine Gay, accusata di oltre 50 casi di furto accademico, incluso nella sua tesi di dottorato. Nonostante un’indagine interna che ha scagionato Gay da “falsificazione della ricerca” a dicembre, la controversia ha portato alle dimissioni della Presidente, la più breve nella storia dei 388 anni di Harvard. Lo scandalo nella ricerca sul cancro mette ulteriormente in discussione l’integrità della ricerca scientifica e solleva dubbi sulla revisione dei documenti accademici. Rappresenta anche una dura sfida per il prestigioso Dana-Farber Cancer Institute e l’Università di Harvard, che dovrà affrontare le conseguenze di questa crisi, che coinvolge non solo la reputazione accademica, ma anche la fiducia del pubblico nella comunità scientifica.

Davide Donateo
25 gennaio 2024
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