Domenico Calcagno
Odilo Scherer
CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco ha modificato per un quinquennio la composizione della Commissione cardinalizia di vigilanza sull'Istituto per le opere di religione (Ior). Escono dall'organismo i cardinali italiani Tarcisio Bertone e Domenico Calcagno, per fare posto al nuovo segretario di Stato Pietro Parolin e all'arciprete di Santa Maria Maggiore Santos y Abril, che potrebbe diventarne il presidente, ancora non indicato (al posto del decaduto Bertone). Esce anche il cardinale brasiliano Odilo Scherer, vescovo di San Paolo e tra i principali contendenti di Bergoglio alla successione di Benedetto XVI. E lascia l'incarico anche l'indiano Toppo sostituito dal cardinale di Vienna Schoenborn. Gli altri membri della Commissione sono Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ed ex ministro degli Esteri di Papa Wojtyla. Il 16 febbraio scorso, cinque giorni giorni dopo l'annuncio della rinuncia al soglio pontificio di Joseph Ratzinger, la sala stampa della Santa Sede rese noto che Benedetto XVI aveva rinnovato "per un quinquennio" la Commissione composta dai cardinali Bertone, Tauran, Scherer, Toppo e Calcagno. Per volontà di Bergoglio, quel mandato si è esaurito dopo soli 11 mesi.
Secondo fonti accreditate, il cardinale Bertone aveva chiesto a Papa Francesco di poter mantenere la presidenza della Commissione anche dopo la sua uscita dalla Segreteria di Stato, ma non è stato accontentato. Inattesa anche l'uscita del presidente dell'Apsa, Calcagno, anch'egli inserito in Commissione lo scorso 16 febbraio da Benedetto XVI. Prosegue, dunque, l'attento lavoro di analisi, controllo e rinnovamento dello Ior a cui Papa Francesco ha da subito dato grande impulso. Istituendo in giugno una nuova Commissione per il rinnovamento dell'Istituto, presieduta dal cardinale salesiano e riformatore Raffaele Farina, affiancato, tra gli altri, proprio da quel cardinale Tauran, rimasto al suo posto nella Commissione di vigilanza oggi rinnovata da Bergoglio. Poco meno di un mese dopo, in luglio, all'indomani dell'arresto di monsignor Nunzio Scarano, contabile dell'Apsa, da parte della Guardia di Finanza con l'accusa di riciclare attraverso lo Ior ingenti somme di denaro per conto di suoi amici, lo stesso Pontefice aveva istituito una Commissione d'inchiesta sullo Ior, anche per migliorarne le strategie, evitare sprechi di risorse e soprattutto garantirne la trasparenza. Ad eccezione del segretario, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, i membri della Commissione d'inchiesta sono tutti laici, esperti di materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative, già consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane o ecclesiastiche. A far materialmente da tramite tra le due Commissioni, il segretario personale del Papa, monsignor Alfred Xuereb.
La decisione di rinnovare la Commissione cardinalizia di vigilanza sembra escludere la chiusura imminente dello Ior, indicata dallo stesso Pontefice come una delle possibili e più drastiche soluzioni della questione relativa alla banca vaticana. E, alla luce del ricambio odierno, si comprende anche come Papa Francesco avesse fatto riferimento alla Commissione d'inchiesta e non a quella di vigilanza, quando, sull'aereo che lo riportava in Italia dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, ai giornalisti aveva detto: "Io non so come finirà lo Ior. Alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. Mah, si sentono queste voci. Io non so. Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della Commissione".
15 gennaio 2014
www.repubblica.it/esteri/2014/01/15/news/vaticano_commissione_vigilanza_ior-7...