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L’Onu contro Israele: violenta e tortura i bambini palestinesi
Un dossier del Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu accusa lo stato d'Israele di torturare, violentare e minacciare i bambini palestinesi, tra le vittime preferite dell'esercito

25 giugno 2013- Continuano a considerarla la "unica democrazia del Medio Oriente", dimenticandosi di tutto il dolore che Israele infligge nei confronti di coloro che fanno parte del suo popolo. Africani fuggiti dalle guerre civili e sbarcati nei territori ebrei, ma, soprattutto, ovviamente, palestinesi. E' quasi possibile effettuare un elenco delle vessazioni e delle ingiustizie a cui i palestinesi sono quotidianamente sottoposti da parte di quel popolo che li ha scacciati dalla loro terra e che ora li segrega e punisce. Sono violenze così abituali che non fanno quasi più orrore; ce le si dimentica, le si sottovaluta. L'ultimo dossier delle Nazioni Unite, però, potrebbe riaccendere l'attenzione internazionale e permettere al mondo intero di comprendere ciò che i palestinesi, anche più piccoli, devono costantemente subire.

Nel dossier stilato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e pubblicato alcuni giorni fa, viene espressa infatti una "profonda preoccupazione circa i maltrattamenti e le torture ai bambini palestinesi arrestati, processati e detenuti da parte della polizia e dei militari israeliani”. Lo stato di Netanyahu si è macchiato di orribili crimini, abusando dei bambini con torture, isolamento carcerario, minacce di morte e violenze sessuali. Bambini che, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno raggiunto ancora neanche l'età adolescenziale. I piccoli verrebbero arrestati durante incursioni notturne nei territori palestinesi.

Bendati, ammanettati e rapiti, quando non sono utilizzati come scudi umani negli scontri a fuoco, vengono trasferiti in centri di detenzione senza che i genitori possano saper nulla sulla loro sorte. Nelle prigioni vengono stuprati e picchiati, sottoposti a violenze psicologiche senza fine, privati di cibo e acqua con l'unico intento di far loro confessare qualche crimine, seppur mai realmente compiuto. Così che, i piccoli, cedono, e ammettono qualsiasi reato, finendo, per tanto, condannati.

Nelle carceri israeliane, di minori palestinesi, ve ne sarebbero circa 7mila, dai 9 ai 17 anni. La media di arresti è di due al giorno. Da quanto emerge dal dossier, la maggior parte dei prigionieri bimbi viene fermata con l'accusa di aver lanciato pietre alle vetture dei soldati israeliani o ai coloni, un reato, questo, punibile con vent'anni di carcere.

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[Modificato da wheaton80 27/06/2013 11:05]