00 17/10/2020 19:18
Contrordine compagni! Pare che il “Riscaldamento globale” renda il Sahara più verde!

Il mantra dei verdi e soprattutto degli europeisti più spinti, quelli che stanno spingendo per il distruttivo Green Deal, afferma che il surriscaldamento globale, chiamato ora “cambiamento climatico”, perché di surriscaldamento c’è poco, sarebbe alla base di una crescita della desertificazione e della distruzione degli habitat naturali. Peccato che stia succedendo esattamente l’opposto, il tutto comprovato da pubblicazioni su riviste scientifiche mainstream. Un articolo apparso su Nature di Martin Brandt, basato sulle osservazioni satellitari, viene a recitare:"Una grande quantità di alberi e arbusti delle zone aride (di seguito denominati collettivamente alberi) crescono isolati, senza chiusure della chioma. Questi alberi non forestali hanno un ruolo cruciale nella biodiversità e forniscono servizi ecosistemici come stoccaggio del carbonio, risorse alimentari e riparo per esseri umani e animali. Tuttavia, la maggior parte dell’interesse relativo agli alberi è dedicato alle foreste e gli alberi al di fuori delle foreste non sono ben documentati. Qui mappiamo le dimensioni della corona di ogni albero di dimensioni superiori a 3 metri quadrati su un’area terrestre che si estende per 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Sahara dell’Africa occidentale, nel Sahel e nella zona subumida, utilizzando immagini satellitari a risoluzione inferiore al metro e apprendimento profondo. Abbiamo rilevato oltre 1,8 miliardi di alberi singoli (13,4 alberi per ettaro), con una dimensione mediana della corona di 12 metri quadrati, lungo un gradiente di pioggia da 0 a 1.000 mm all’anno… Sebbene la copertura della chioma complessiva sia bassa, la densità relativamente alta di alberi isolati sfida le narrative prevalenti sulla desertificazione delle zone aride, e persino il deserto mostra una densità di alberi sorprendentemente alta. La nostra valutazione suggerisce un modo per monitorare gli alberi al di fuori delle foreste a livello globale e per esplorare il loro ruolo nella mitigazione del degrado, dei cambiamenti climatici e della povertà".
- www.nature.com/articles/s41586-020-2824-5

Quindi, sorpresa sorpresa, nonostante il cambiamento climatico, cresce il numero di alberi nelle zone subsahariane e predesertiche. Quindi, o il cambiamento climatico non fa così male, oppure tutte le valutazioni fatte sino ad ora sul suo impatto sono completamente sbagliate. Del resto più calore è anche più umidità e quindi precipitazioni maggiori. Tra l'altro la crescita di alberi, per ora isolati, ma comunque importanti, costituisce un anticipatore sia per la creazione di un importante habitat per la fauna selvatica sia, potenzialmente, per aree esplorative a vantaggio di un incremento delle superfici agricole. Nonostante questo stanno per imporvi, a suon di voti antidemocratici ed a-scientifici, una pesantissima manovra recessiva in nome delle emissioni zero. Pagherete caro una specie di ritorno al medioevo per “Salvare il pianeta” che, in realtà, si salva benissimo da solo.

Guido da Landriano
17 ottobre 2020
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